Poesie Partecipanti alla VI edizione 2021
Parl - Zhu
Parla Diega Antonietta
MAMMA
Nella notte ho visto un'ombra.
Un ultimo flash.
Era mia madre.
Ora lei non c'è più,
e solo il suo sorriso
mi accompagna dal Cielo.
Com'è soave il tuo ricordo
madre mia!
Quando ti sogno esulto di gioia.
I tuoi occhi amorevoli
mi scrutano dal Cielo,
la tua dolcezza s'espande
nel mio cuore.
Mamma, sei stata per me
sorgente inesauribile di vita.
Il tempo vola implacabile,
e anche io morirò,
ma nell'ultima ora
l'ultima parola che pronuncerò
sarà
“Mamma”
(Diega Antonietta Parla)
Patti Picciolo Angie
A OGNI NUOVA ALBA
La nuova alba s'inchina al giorno
antiche litanie si alzano nell'eco del mattino
il suono prepotente del caffé
chiama al risveglio
dove ancora è torpore...
camminano ciechi i primi passanti
restano distanti dalla parola nel saluto
solo passi cadenzati
sui freddi grigi marciapiedi
e inebria il profumo del pane caldo nei forni
mani umili e preziose
allo stesso rintocco
miscelano farine sul legno morbido
polvere bianca che s'alza
a ogni refolo di vento
e accoglie i pensieri e i ricordi
e tutto cambia...
la vita comincia le sue ore
siede all'angolo delle case
profuma gli abiti e li esercita al vento
gioca con gli affanni e i mutamenti
sagoma l'impaziente attesa nei sospiri
e si veste di silenzi
assorta com'è
nella piega del suo destino
(Angie Patti Picciolo)
Paunovska Milica (Macedonia)
CONFESSIONE
Pensa alla notte più buia
Il marmo più nero
E la formica più abile ...
È il colore dei tuoi capelli.
Immagina la stella più splendente,
Il giorno più lungo
E la più forte luminosità del Sole,
È così che brillano i tuoi occhi insonni.
Non dimenticherò mai
La luminosità plasmatica intorno a te,
Questo ti ha fatto sembrare
Come un angelo di Dio.
Luminosità come quella che non avevo mai visto prima
La musica cosmica
Questo è stato sentito
Non solo da me.
Sto cercando di descriverlo con lettere,
Anche se so che la descrizione non sarebbe idonea.
Era musica dai suoni migliori,
Con tinta di sirene.
Poi ho visto tre cose: luce, colore e musica.
Ma queste tre cose sono una,
E quello è semplicemente -
TU.
Salti come un bambino
E scappa dal mio sguardo
Sulle tue labbra posso leggere le parole:
"Restituisci i giorni che avevamo prima ..."
Mi sono ricordato le parole, le ho scolpite.
Nel profondo di me, nel mio cuore ho nascosto quella parabola.
Una parabola scritta da qualcun altro
E mi ha gettato in euforia.
Le parole scolpite stanno uscendo come fontana.
Questa è una confessione.
Per te, di chi non sapevo
Che esiste sulla faccia della Terra.
Senza dubbio mi stai chiedendo perché sto scrivendo questo!
Solo per non dimenticare la luce dei tuoi occhi.
Vorrei ricordare il tuo sorriso.
E lascia che le tue parole rimangano nel mio cuore ... per sempre.
(Milica Paunovska)
Peccianti Cristina
IL SENSO DELL'AMORE
Tenti di essere forte e ti mostri a lui impassibile e indifferente
quasi come se neanche ti toccasse quello che ti sta accadendo,
come se non fossi tu la protagonista di questa storia che stai vivendo.
Eviti di incrociare lo sguardo, un bacio al volo, un ciao, un ci sentiamo ,
e voltando le spalle acceleri il passo.
Vorresti voltarti per vederlo un' ultima volta, ma resisti.
Ti fa male, sai che è un addio e non un arrivederci.
Pensi alle poche, ma intense ore di felicità che vi siete donati a vicenda,
pensi ai sorrisi che vi siete fatti l'uno all'altra,
pensi ai momenti in cui lo osservavi, mentre lui non ti vedeva,
alle piccole cose ed ai semplici gesti che ti hanno fatto innamorare di lui,
al suo sorriso con quelle piccole fossette sulle guance.
Sì, pensi a tante cose, ma appena ti fermi
realizzi che sei rimasta di nuovo sola,
senza quella presenza così forte, ma dolcissima.
Ed a nulla è servito mostrare indifferenza,
quando dentro muori,
quando hai nel cuore un amore incontenibile
quanto un fuoco che non può divampare.
Cerchi allora di convincerti che passerà questo malessere che hai,
passerà a breve.
E così passano le ore,
la stanchezza ti fa addormentare
e il sonno ti spegne la mente per qualche ora,
ma al tuo risveglio la mancanza si fa sentire sempre di più
e non trattieni più le lacrime.
Sai che a nulla serve piangere,
ma non riesci più a contenere il dolore dentro di te.
Non sei affatto forte come ti eri promessa
di essere durante i giorni di attesa.
Sapevi perfettamente che avresti versato lacrime
e che avresti provato tutto ciò,
ma per una volta hai seguito il tuo cuore e devi gioire di questo.
Asciugati le lacrime e inizia a vivere la tua vita,
ma anche a contare i giorni che vi separano
da quello in cui i vostri sguardi si incroceranno di nuovo.
Riempi questi giorni di ottimismo e positività
e pensa agli attimi di tempo, seppur piccoli,
che vi siete ritagliati per voi.
Inizia a dare un senso a tutto ciò,
perché l' Amore lo ha.
(Cristina Peccianti)
Pennino Salvatore
ASTRUM CAELI
Se tu fossi la mia stella
e io fossi il tuo cielo,
ti stringerei in un infinito abbraccio
Non importa quante stelle
vi sono lassù,
non importa quanto lontana
la tua luce sia,
riuscirei a farmi spazio tra tutte.
Supererei la Luna
e ogni altro confine,
per riuscire a trovarti.
Mi farei strada tra la polvere lucente,
arriverei a bruciarmi nel Sole,
a perdermi nel buio dello spazio
soltanto per seguire la tua scia,
la mia guida, la mia forza,
per accoglierti immensamente
tra le mie braccia.
(Salvatore Pennino)
Pennuzzi Annalisa
IL DESIDERIO DEL CUORE
Ho sognato che qualcosa in me prendesse vita,
ho sperato ,
pregato ,
amato.
Ho sofferto,
pianto guardando quel quadratino bianco.
L' amore che volevi donare era senza confini,
volevi proteggere il futuro e l innocenza dei bambini.
Quel test negativo ti rattistava
ma la speranza in te restava.
La rabbia ti assaliva
e il cuore colpiva
quando l innocenza veniva ammazzata
da donne quest' atrocità veniva esercitata.
Una sola cosa ti andava di dire
non toccate l innocenza
perché alcune donne darebbero la vita
per vedere un fiore fiorire.
(Annalisa Pennuzzi)
Peressini Andrea e Stefano
OGNUNO TORNA
Non posso
raccontarti adesso
di quelle stelle del passato
luminose e distanti, sparse
come bambagia sulla notte
profumata di timo, a truccare
la rotta di marinai
incrostati di salsedine.
Ma posso dirti di queste macchine
dai fari rossi, filate come
macramè colorato: gocce di porpora
sul parabrezza bagnato
che colano dai miei occhi
sul palmo della tua mano.
Le nostre prigioni hanno chiavi
d’argento ed oblò spalancati
sul nulla, dove passano i giorni
vestiti di stracci d’autunno.
Nascoste restano tante parole
negli anfratti dei pensieri
e rimane da mettere in valigia
qualche altro piccolo ricordo.
Potremo così dire d’aver vissuto
scambiandoci il tempo d’un sorriso
e siamo scesi dal sogno
sulla roccia di questo crinale
dove scorre il torrente
per curve dolci e rapide strettoie.
Ci attende l’infinito - fuori –
nei viluppi d’un miraggio
e come scaglie di cielo andremo
leggeri sopra il cavo dell’onda:
ogni giorno sarà quello
dei gesti ripetuti, sul disegno
d’intricate luminescenze,
nel silenzio dei passi.
Ognuno torna
nel riverbero del suo restare.
(Andrea e Stefano Peressini)
Perna Marco
SEI ANDATA VIA
Sei andata via
come il cuculo che lascia un nido non suo.
Hai bivaccato nel mio cuore
spingendo fuori i più deboli amori.
L’hai fatto tuo con la tua fisicità prorompente,
con la tua mente brillante,
con il tuo umorismo pungente.
Un dolce inganno hai perpetrato
e di esso mi sono inebriato,
pensandoti cosa mia,
credendoti schiava della mia poesia.
Non ti porto rancore per le belle parole,
né ti detesto per il dolore di adesso.
Non ero attrezzato per albergare una sì grande passione,
la mia casa era spoglia, come le mie ambizioni.
Ho raccolto il frutto più ricco e gustoso dall’albero che non ho piantato,
ed ora che mi hai dimenticato,
che il tuo volo hai intrapreso,
corroborata dal mio frugale ristoro,
osservo le tue ali spiegate
disegnare il vento con raffinata eleganza.
Vorrei raggiungerti in questa tua celeste danza,
ma le mie ali sono bagnate d’inettitudine
e mi rintano a contemplarti dalla mia stanza,
narrando di noi alla mia solitudine.
(Marco Perna)
Perrone Anna
IL CULTO DI APPARIRE
Il culto di apparire
con parole d’amore
nel rumore costane della distrazione
in questa clausura
di lockdown per pandemia.
Sensazioni di timori con meditazione …
abbandonare l’ansia del dire e del fare
perfezionando la capacità dell’ascolto.
Perlustrare il mondo
nel web e nella televisione
e accorgersi della diversità che vede
la solitudine mondiale …
e l’incapacità dell’uomo
di stare da solo.
In questa struggente musica
sulla nota basata
di chi è solo e muore …
è il lato più atroce e devastante,
tanta sofferenza nel malato
e di chi ancora sta vicino.
La “Sindrome di capanna”
che su di noi si è abbattuta,
genera paura all’idea
di affrontare la circostanza …
ripetuta come una mantra
di allarme sociale, crea.
La spensieratezza dell’essere
non trova naturale
l’indossare la mascherina,
è il nuovo dramma della bellezza.
La realtà è dura
urge sconfinare nella fantasia
che è l’unico modo per affrontarla.
Contemplare la natura
con l’intensità che produce l’anima con amore …
e nonostante tutto sorridere.
(Anna Perrone)
Pezzoni Nicola
GIRA RISO INCONFINATO
Mirato
prato
in confinato.
Giriamo
quel nostro
indelebile
sorriso.
(Nicola Pezzoni)
Pin Monia
FERTILE TERRA D'AMORE
Compongo per te
versi che mai sentirai,
li ho strappati al mio cuore
perché non mettessero radici
ma divenissero parole,
virgole
silenzi,
pause di lacrime celate
e rime baciate
di sorrisi a stento trattenuti.
Ed eccoli invece
quei versi così risoluti
divenire semi e germogliare
testardi e risoluti
nella fertile terra di un cuore
che vuole ancora fiorire
di vita e d'amore.
(Monia Pin)
Porri Alessandro
QUANDO SI MISURAVANO LE STANZE
(al tempo della pandemia)
Sospesi, in bilico come le foglie di “Soldati”,
come panni stesi al tempo ormai sgualciti,
come il soffio che danzanti li ha asciugati,
come il tramonto che li ha illusi e scoloriti.
Siamo gesti ripetuti nelle stanze misurate,
come otto infinito di pensieri senza uscite,
come lotte uterine tra nevrosi mal celate
e ricoloriamo sogni di speranze ripulite.
Si sbocciava saccenti nell’era senza confini,
presuntuosi per dogma vendevamo la faccia
ma bastò piccola cosa a far tornar bambini,
della rea infallibilità non rimase più traccia.
Penso sia segnale, quasi un dono dell’universo
o per chi guarda in Alto un richiamo alla fede.
L’essere mortale troppo spesso è perverso,
tradisce per egoismo perfino ciò in cui crede.
(Alessandro Porri)
Prnarova Daniela
NUOVO GIORNO
La mattina quando sorge,
Cancello dolore e ferite.
Nuova speranza, nuovo giorno
Ognuno è speciale in qualche modo.
Dammi una mano per scaldarti
solo con te rido.
In ognuno c'è la bontà che vive,
Anche quando fa male, non siamo colpevoli.
Un nuovo giorno, un nuovo inizio
e questo non fa eccezione.
Quando il giorno volge al termine
il suo splendore non è un po 'perso. .
Guarisci ogni giorno
come un saggio vincitore per uscire, dovresti pianificare.
(Daniela Prnarova)
Profetto Marilena
IL DOLORE
Un’eco lontana eppur così vicina,
mi sfiora, mi avvolge, si allontana, ritorna,
mi sussurra “arrivederci”, non una volta “addio”
silenzioso, ridondante, amichevole, ostile
gioca con l’anima mia smarrita
ed io lascio che sia…
in fondo mi ha resa più forte del tempo in cui
sostando sull’uscio di casa mia
donava fiori a chi avea perduto la vita sua..
dunque dovrei forse ringraziarlo!?
non so, la stanchezza mi chiama, desidero addormentarmi
so già che anche domani
lui sarà qui a svegliarmi…
(Marilena Profetto)
Pulieri Daniela
I SENTIMENTI E LA RAGIONE
I sentimenti e la ragione
non sono mai della stessa opinione...
i primi li esprime il cuore
facendoci agire d'istinto e per amore...
la seconda è espressa dalla mente
che prima pensa sempre razionalmente.
Se il cuore vuole agire in libertà
la mente ostacola la sua spontaneità...
a volte seguire l'istinto del cuore
può far pentire se causa dolore...
altre volte invece agire per amore
permette di realizzare un desiderio speciale.
La mente però con il suo pensare
pone dubbi, incertezze e timore...
in alcuni casi ci evita di sbagliare
in altri distrugge un sogno chiuso nel cuore.
La mente e il cuore saranno sempre in contraddizione
Il loro conflitto è causa di molta pena e afflizione.
(Daniela Pulieri)
Rania Orfanakou (Ράνια Ορφανάκου) (Grecia)
ΣΚΑΝΤΖΌΧΟΙΡΟΣ
ο παππούς μου με φώναζε σκαντζόχοιρο
νόμιζα εξαιτίας των μαλλιών μου
μεγαλώνοντας κατάλαβα
- τα αγκάθια που κουβαλούσα
με κάλυψαν ολόκληρη
ενσωματώθηκαν στις φλέβες
πλέον δεν νιώθω πόνο
κάποιες φορές φοβάμαι να μιλήσω
μήπως κολλήσει κάποιο στη λέξη
γι' αυτό ενώνω μ' αυτά τα χείλη
και καρφώνω πάνω
ένα χαμόγελο
ο παππούς μου έλεγε ότι του μοιάζω
κουβαλάγαμε τα ίδια βαριά μάτια
σβήναμε και οι δύο τη θλίψη
σε σιωπηλά χαμόγελα
μου κρατούσε το χέρι και
με φώναζε σκαντζόχοιρο
τώρα όταν τον θυμάμαι
μαζεύομαι και δείχνω
τα αγκάθια μου
για να προστατευτώ
από τους ανθρώπους
(Rania Orfanakou)
Traduzione dell’autrice
PORCOSPINO
Mio nonno mi chiamava porcospino/
pensavo per via dei mie capelli/
crescendo ho capito/
- le spine che mi portavo dietro/
mi coprivano intera/
sono penetrate nelle mie vene/
ora mai non sento più dolore
alcune volte non parlo per paura/
che qualche spina rimanga incollator sulla parola/
per questo motivo unisco con questa le labbra/
e ci inchiodo sopra/
un sorriso
mio nonno diceva che gli assomiglio/
portavamo con noi gli stessi occhi pesanti/
spegnevamo entrambi la tristezza/
in sorrisi silenziosi/
mi teneva la mano/
e mi chiamava porcospino
adesso guando penso a lui/
mi ritiro e faccio vedere/
le mie spine/
per proteggermi/
dalle persone
Reynolds Fotoula
WILD ARTICHOKES
I lick the scratches
On the back of my hands
And I taste blood
For the first time
I’m allowed to go picking
Anghinàres with mum
They’re àgria she says
Prickly, aggressive and unspoiled
The knife is just my size
I kneel before their spines
And thorns pierce me
My skin stings, I don’t cry
In the sharp field of green
Blue flowers shiver under
The sun that strikes at
The back of my neck
Mum’s smile heals the day’s hurt
Her bucket is artichoke-full
She boils them in salted water
And I don’t need to touch them again
(Fotoula Reynolds)
*Anghinares = artichokes
*Agria = wild
Traduzione di Calogero La Vecchia e GT.
CARCIOFI SELVATICI
Lecco i graffi
Sul dorso delle mie mani
E assaggio il sangue.
Per la prima volta
Mi è permesso andare a raccogliere
Anghinàres con la mamma
Sono àgria, dice
Spinoso, aggressivo e incontaminato
Il coltello è prorpio della mia taglia
Mi inginocchio davanti alle loro spine
E le spine mi trafiggono
La mia pelle brucia, non piango
Nel campo tagliente di verde
I fiori blu tremano sotto
Il sole che colpisce
La parte posteriore del collo
Il sorriso della mamma guarisce le ferite della giornata
Il suo secchio è pieno di carciofi
Li fa bollire in acqua salata
E non ho bisogno di toccarli di nuovo
* Anghinares = carciofi
* Agria = selvatico
Riccardi Antonella
SEI TU
Sei tu. E son felice, credo,
colmando gli occhi
in direzione del cielo di seta.
Crederlo un istante, o più,
restando nei giorni disegnati
sull’aperto orizzonte,
ascoltando il cuore
mentre il nevischio si fa pioggia
sopra le case e la vita.
Sei tu in un' aria che sorprende
come gli orti di brina
così intenti a mutare
laddove la nebbia s’impiglia ai rami
e più d’una stella
nel buio continua a brillare.
Sei tu ed io con un amore
muto a divagare sogni
in quest’ autunno ch’è quasi inverno:
lungamente mi lascio dentro
un viale di rose
da guardare al mattino,
mosaici di nuvole
inghiottite dal vento
nell’acquerello del firmamento.
E finisco ridendo più forte
nel mezzo del tuo azzurro
fatto di brividi e d’infinito.
(Antonella Riccardi)
Rivaroli Patrizia Rachele
SPERANZA
Così se ne va
un altro minuto,
l'orologio mi
strizza l'occhio
con compassione.
"Andrà tutto bene"
è il canto degli angeli
vestiti di bianco in
processione.
Attorno luci oscure,
maschere danzanti
abituate alla penombra.
Sogni vagabondi,
illusioni che non
hanno nomi.
Più non ha forza
la parola ,mi sono
ritrovata qui ,
perduta e sola
in una sfera
nebulosa.
Davanti agli occhi
sfilano anime
perdenti, che con un
filo di voce salutano
da lontano i parenti.
Tuona forte il mio
verdetto, mi allontano
e prego in fondo al letto.
Dio lascia che in questa
irrealtà rimanga solo
il segno della mia
presenza, un profumo,
un alito di vento,
un essenza.
(Patrizia Rachele Rivaroli)
Riviere Susana (Argentina)
EVA
Eva la antigua y moderna Eva,
me presto su dermis, para devolverla en la dermis de mis hijos.
Piel mas piel, tapan y dejan nuevas huellas
de color......no importa, lo mismo es......
Solo es importante la sangre
que ha dado vida a la piel....
tu piel, Virgen, hubiera querido ser, para rozar.....la unica....
la que se desgarro gritando el Amor, el verdadero.
... Piel papel de regalo,
el contenido es sorpresa
agradable o vacio.
Piel, valorada, cuidada,
juzgada, castigada.
Piel, mas dermis, dermis,
tierra, vaho, espacio,
dermis, dermis, perfume,
espiritu, dermis,
metal, color, dermis.
Pecado antiguedad,
dermis polvo,viento,huracán, olvido.-
(Susana Riviere)
Traduzione in italiano di Olga Ravchenko
EVA
Eva l'antica e moderna Eva,
Ho prestato il suo derma, per donarlo al derma dei miei figli.
Pelle più pelle, coprono e lasciano nuove impronte
il colore...... non importa, è uguale......
È importante solo il sangue
che ha dato vita alla pelle....
La tua pelle, Vergine, avrebbe voluto essere, per sfiorare..... l'unica....
quella che si è lacerata gridando l'Amore, quello vero.
Pelle carta da regalo,
il contenuto è una sorpresa
piacevole o vuoto.
Pelle, apprezzata, curata,
giudicata, punita.
Pelle, ma derma, derma,
terra, nebbia, spazio,
derma, derma, profumo,
spirito, derma,
metallo, colore, derma.
Peccato dell’antichità,
derma polvere, vento, uragano, oblio.
Rizzo Giuseppe
NON E' PIU' TEMPO
Non è più tempo di giochi di bimbi,
non ci son più rincorse tra i campi
con le gambe nude in mezzo alle spine,
non più conte e nascondini,
i compagni di gioco che sono andati
li trovo raffigurati sulla fredda pietra
con i nomi in freddo ottone luccicante,
li scorgo tra lumi e fiori appassiti
a fissarmi con il loro parlare muto.
Non è più tempo di giochi di bimbi...
il lento scorrere del tempo,
scandito dal ticchettio dell'orologio,
mi avvicina sempre di più al giorno
in cui ci ritroveremo assieme,
a fare ancora giochi di bimbi!
(Giuseppe Rizzo)
Rizzo Mario
CHJIANCI LU MÀ CORI
Cù lu scruscjiu arraggiàtu di li vasati
pari cà si truzzanu dù giammàriti
cuòtti di lì pinzèra e di lù tièmpu,
ma cummòglianu, sènza vulillu
di tutta la casa lù chjiàntu.
Li lacrimi, suli si fannu la sò stràta,
nzilènziu, comu acqua di vaddruni
cà s’arrìzzòla nì lù mari di là vita.
Ti taglianu la facci peggiu
di un cutièddru ammùlàtu friscu.
La valigi chjina ràsa di spirànza
hè misa ddrà, davanti la porta,
cù la gùtta ni la gula c’àspètta.
Iddra midèmma hè stanca,
ora cà si và faciènnu rànni,
e mischina appprièssu a mia chjianci,
comu fussi sua la curpa di li spartenzi.
Ti nnì và ncèrca di lu sùrdu distinu
povira pampinèddra sirràta di lu ràmu,
ammuttàta di lù vièntu ti nnì và luntanu.
Nun sacciu si la morti porta stù duluri
sacciu sulu, ca òji mi tremanu li manu,
sacciu cà mi manca lù scjiàtu e lù respiru,
la lingua m’àllippà, arsa hè la gula,
di mmùcca nun mi nescji cchiù paròla,
l’uocchi mi cuddràru prima di la mà ura.
Chjianci lu mà còri, e sulu jiu lù sièntu,
e anchi si staiu aladdritta e a tutti nfàcci taliu
ammàtula cièrcu di fàllu sbaniàri
pirchì cù lù pinzièri nun sugnu ccà,
sugnu apprièssu a tia e ti tiègnu la manu,
sièmmu nzèmmula…….luntanu.
(Mario Rizzo)
traduzione dell’autore
PIANGE IL MIO CUORE
Con il rumore rabbioso dei baci
sembra che sbattano due pezzi di terracotta
cotti dai pensieri e dal tempo,
ma coprono, senza volerlo
di tutta la casa il pianto.
Le lacrime, da sole si fanno la loro strada
in silenzio, come acqua di vallone,
che furiosa cade nel mare della vita.
Ti tagliano la faccia peggio
di un coltello molato fresco
La valigia piena colma di speranza
è messa li, davanti alla porta,
con il nodo in gola, che aspetta
Anche lei è pure stanca
adesso che diventa sempre piu grande
e poverina, appresso a me piange
come fosse sua la colpa delle divisioni
Te ne vai in cerca del sordo destino,
povera piccola foglia recisa dal ramo
spinta dal vento te ne vai lontano
Non so se la morte porta questo dolore
so solo, che oggi mi tremano le mani
so che mi manca il fiato e il respiro
la mia lingua è assetata, secca è la gola
dalla bocca non mi esce più parola
mi si stanno sprofondando gli occhi prima dei miei giorni
Piange il mio cuore, e solo io lo sento,
e anche se sto in piedi e tutti in faccia guardo
inutilmente cerco di farlo rallegrare
perché con i miei pensieri non sono qua
sono appresso a te, e ti tengo la mano
siamo insieme ……..lontano
Romaniello Gianni
FOLGORATO DA SERENA SOLITUDINE
In un'aria ombreggiata dal nulla
si assiepa in un lembo di cuore
la fertilità di pensieri intrecciati
nel turbinio di palpiti indomati.
Io ancorato alla franca inquietudine
mentre lo sguardo ingurgita lento
l'orizzonte spazioso nell'immenso
silenzio fragoroso di un eterno
vagante tra sprazzi di cielo terso.
Io folgorato da serena solitudine.
(Gianni Romaniello)
Romano Carmen
PAGINE
Pagine vuote
impreziosite l'inchiostro sul foglio
attendete
l'animo disposto
Sfoggiate sulle dita
un ornamento reale
affinché lo scorrere della penna
porti gentilezza e Amore alla scrittura
poiché' è di te che vorrei parlare
scandire con parole
i cedimenti del mio cuore
prima che stelle lucenti
scendano sulle mie guance
nel ricordare il tuo viso.
Potrei in mia difesa
smettere di scrivere
lasciare scivolare la penna
così
da non offrirti troppo merito
Mettere a tacere i pensieri
e il momento che possiede il mio cuore.
Perdonami Amore mio
se con tanta debolezza ti abbandono.
(Poesia di Carmen Romano)
Rossello Carmela
MI ASPETTO IL RITORNO
Mi aspetto
Il ritorno
Quello bello e gioioso
Quello pieno di felicità
E di grande spensieratezza
Dove non pensi
al prima
Ne al dopo
Ma all'adesso
Perché
Nel ritornare
Ci sarà la bellezza
L'amore puro
La gioia desiderata
La libertà che ci é stata tolta
Che conquisteremo appieno
Ce ne riappriopprieremo
E sarà bellissimo
Ne sentiremo il sapore
Come quelle boccate d'aria
Che ci fanno assaporare la vita.
Ci sembrerà volare
Mi aspetto il ritorno.
(Carmela Rossello)
Rugna Anna
ANIMA
Nella notte si respira il sapore umido delle tue labbra.
Sfiorerò con le mie mani i tuoi capelli,
e tu con gli occhi sfiorerai il mio gentil seno.
L'anima si sveste dei punti più sensibile,
arrivando nel mio brivido paradiso.
Mi avvolgo in un timido sospiro,
sorseggiando l'amore nel profumo di un fiore,
ricoprire il tuo corpo in una fiamma senza veli e ne tabù.
Nelle mie ragioni mi soffermerò,
come paladina del mio amore riempirò i miei pensieri,
nel sogno mi vedrai incantata nella magia dell'amore.
Capirai che puoi amarmi ancora,
in un tempo non lontano siamo sempre anime che si cercano ovunque.
Intanto nell'attesa stringiti a me,
e pensami sono padrona dei sensi, ladra del tuo amore.
Tu schiavo di me, immersi in questa favola,
tutto ci appartiene, la storia é scritta su carta bianca,
e sente l'odore di una foto strappata dal tempo,
il profumo accinge a due occhi stretti nella morsa del tempo,
che vagano lontano, rubati come conchiglie da un mare in tempesta.
(Anna Rugna)
Russo Maria
LIBERI
Silenziosa
estatica solitudine,
anche l'anima non respira
nella stanchezza di ascoltare
Il silenzio.
Attendo che il vento,
possa soffiare,
e nuove notizie da raccontare,
sussurri da bisbigliare.
nella quiete silenziosa.
Potro' ascoltare le onde del mare,
del quale da lontano con lo sguardo scruto l'orizzonte.
E ti perdi,
e ti fondi
e ti plasmi in esso
mentre la terra assetata
d' acqua,
anch'essa si riposa.
Bloccata in una dimensione eclatante
di attimi impossibili incompatibili, di mancanza di libertà
affondi in sequenze,
involontarie
rivoluzionarie di te stessa.
Attimi passati
tempi senza tempo
dove i sogni infininiti navigano in mari sconosciuti.
(Maria Russo)
Sabella Monica
PICCOLO FANTASMA
Sono così
piccola,
mi nascondo
sotto il banco.
Vorrei sparire,
diventare più
minuta.
Per voi
non esisto,
sono un fantasma.
Non mi fate
giocare,
mi mettete
da parte.
Tu non sai,
il male
che mi fai.
Ed io
piango,
fino a non
avere più
lacrime.
Io sono
come te,
o forse no.
Perché lo fai?
Mi rintano
nella mia camera,
chiudo gli occhi
e sogno di giocare
con te.
(Sabella Monica)
Scaffidi Benedetto
HO SMESSO DI AMARTI
Ho smesso di amarti,
la causa sei stata tu,
andrò avanti,
anche se non ci sei più.
Anche se per te ho pianto,
della mia decisione
non ho un rimpianto,
perché anche
senza te accanto,
ormai non ho
più il cuore infranto.
Mi allontanerò
da te sempre più,
perché ovviamente,
quella giusta non sei tu.
Da quella giusta
un giorno arriverò,
lotterò se un
bel futuro vorrò,
la persona più felice sarò.
Ho smesso di amarti,
questo l'hai voluto tu,
se ti trovo davanti,
preferisco stare
con la testa in giù,
pensavo che
quella giusta fossi tu.
Quella giusta troverò,
perché la riconoscerò.
Per lei lotterò
e non mi arrenderò,
perora la vita mi godrò.
(Benedetto Scaffidi)
Scelfo Rita
QUEI BRIVIDI GELIDI (Quarantena 2020)
Dall' Oriente all' Occidente
la " piovra" è arrivata a tutti noi,
ha preso le nostre vite con gelidi brividi
compagna di un progetto a noi ignaro.
Siamo stati ingabbiati ,affossati , cristallizzati,
e ognuno ,attonito e stupito,
ha visto il grido del dolore
ha guardato gli occhi sgranati dell' anima.
Ed io non posso continuare a guardarti!
In te vedo e sento il dramma della nostra terra
sento la tua paura , ed io non posso sentirla!
Perchè tu sei me, perché io sono te.
Piango per te che t'hanno dimenticato e abbandonato
per la tua allegria che è malinconia .
Le tue lacrime urlano
le tue parole non dette sono burrasca
tempesta senza quiete.
Nei tuoi occhi vive un’anima pura
nella tua pelle albergano le pieghe di una vita
di un tempo trascorso
di una via che ha attraversato mari e cieli.
Nei tuoi occhi un roseo futuro velato di lacrime,
tristezza , paura e progetti non sono promesse
e i giorni scorrono sui prati colorati dalla calda Estate
mentre la tua anima profuma di luce e di sole.
Ma ecco la quiete inattesa e non desiderata,
il tuo crepuscolo che porta il giorno morente
perché ascolta l’ onda nemica.
(Rita Scelfo)
Schena Cosimo
AMAMI
Amami
ti prego adesso amami
regalami quel sorriso
che mi rende bambino
che mi da i brividi
che mi da quella forza Unica.
Guardami
ti prego adesso guardami
dammi il tuo respiro
dammi la tua presenza
fammi sentire
che non sei un vincolo
che non sei un illusione
ma sei libertà
fiume che scorre
dentro l’anima
che sbocci
ogni giorno dentro
il mio respiro.
Risani le ferite
che la vita mi ha regalato
sul piatto dell’indifferenza
senza ripensamenti.
Come un guerriero
ho sempre superato
ho sempre affrontato.
Siamo Occhi che cercano occhi
che inseguono occhi
che guardano
per cercare quella luce
per cercare quell’Amore
che ci rende unici
che ci rende fiato
che ci riporta ad essere noi stessi
ad essere unici
ad essere noi.
Abbracciami
ti prego adesso abbracciami
avvolgimi
dentro il tuo universo
fammi vivere in te
fammi suono della tua parola.
Soffiami
ti prego adesso soffiami Sull’anima
dammi Quella gioia
dammi Quella vita
che mi rende unico
che mi rende cielo.
Accarezzami
ti prego adesso accarezzami
il cuore malandato
il cuore in attesa di speranza
che vibra al tuo respiro
che sogna ogni tuo passo.
che spera nell’incontro
fatto di comprensione
e per questo Amami
ti prego adesso amami
(Cosimo Schena)
Scrimali Gisella
COVID 19 (Siciliano)
"Tutti intra"! A casa tutti!
ma la genti si nni futti.
Siemmu chini di culura
ma sta cosa è troppu dura.
Tanti artisti e commercianti,
tutti senza fari nenti.
"Tu sta intra"! "Tu sta fora"!
"Nun lassari la dimora"!
A li cari vicchiarieddri
c'arristaru sulu ariddri.
Si tu ha sulu dudici anni
si trattatu comu un ranni:
"A la scola nun ci at' agghiri"!
E su tutti intra a durmiri.
Ma... i nnuccenti a scola sdati
c' hannu a essiri scienziati.
E a chi vali? si lavata!
ma 'un pò dari nna vasata.
Ti talii e dici: chi fazzu?
Picchì un c'ha caputu un cazzu.
Dici: "Prima ch'era bellu"!!!
D'unni vinni stu burdellu?
(Gisella Scrimali)
Traduzione in italiano dell’autrice
COVID 19
“Tutti dentro”! A casa tutti/ ma la genete se ne frega./ Siamo pieni di colori/ ma questa cosa è troppo dura./ Tanti artisti e commercianti,/ tutte senza potere fare niente./ “Tu stai dentro”! “Tu stai fuori”!/ “Non lasciare la dimora”!/ Ai cari vecchietti/ c’è rimasto proprio niente./ Se hai solo dodici anni/ sei trattato come un grande:/ “A scuola non dovete andare”!/ E tutti a casa a dormire./ Ma questi ragazzi senza scuola/ saranno scienziati./ E a cosa vale? Sei lavata!/ ma non puoi dare un bacio./ Ti guardi e dici: Cosa faccio?/ Perché non ci ha capito un cazzo./ Dici: Com’era bello prima”!!/ Da dove è venuto tutto questo bordello?
Sergio Briciole di Poesia (pseud.)
AMORE ETERNO
Sei entrata,silenziosamente, nella mia vita,
senza scavare in profondità,
inondando di profumato incenso, le buie stanze
dei mie pensieri.
Hai aperto le finestre del cuore, lasciando che
la tua grazia e la tua bellezza, entrassero
con la luce del sole,
ed hai coperto con la tua pelle, le sottili e fragili,
lastre della mia anima.
Mi hai donato, sogni, carezze, incessanti speranze
e sensazioni morbide e sottili, sempre più profonde,
come delicate carezze lasciate dal vento.
Ora vivi in me, la dove riposano i sospiri e l'inquieto
desiderio di sentirti mia, una stanza segreta,
tra i profumi di bosco, in un tranquillo e soleggiato autunno.
E da allora, ogni giorno, ti siedo accanto, per leggere
nei tuoi occhi ed ascoltare, il sussurro della tua voce,
che mi giura, amore eterno.
(Sergio Briciole Di Poesia)
Siani Stefania
SOGNI DI LIBERTÀ
Nella mia casa,
imprigionata e silenziosa,
la giustizia respirava a stento.
E cosi scrissi parole
sui muri intrisi di veleno
e sangue,
di lacrime amare.
Scrissi parole sussurrate,
colme di sogni di libertà e speranze.
Temendo i passi dell’uomo
la notte più del giorno,
son fuggita nel bosco,
tra le montagne e i fiumi.
Ora più non vedo
la paura rossa
e l’ombra nera della morte.
Come un puledro libero
cammino e annuso
l’aria rarefatta
e l’inebriante vento.
A sera mi troverò lontano
e mentre il cielo
si tingerà d’aurora,
ritornerà la vita
e la notte riavvolgerà le sue ombre.
(Stefania Siani)
Siani Stefania
SOGNI DI LIBERTÀ
Nella mia casa,
imprigionata e silenziosa,
la giustizia respirava a stento.
E cosi scrissi parole
sui muri intrisi di veleno
e sangue,
di lacrime amare.
Scrissi parole sussurrate,
colme di sogni di libertà e speranze.
Temendo i passi dell’uomo
la notte più del giorno,
son fuggita nel bosco,
tra le montagne e i fiumi.
Ora più non vedo
la paura rossa
e l’ombra nera della morte.
Come un puledro libero
cammino e annuso
l’aria rarefatta
e l’inebriante vento.
A sera mi troverò lontano
e mentre il cielo
si tingerà d’aurora,
ritornerà la vita
e la notte riavvolgerà le sue ombre.
(Stefania Siani)
Spiaggia Gianna
CHIEDI AL VENTO DI RESTARE
Chiedi al vento di restare
tra i rami spogli
tra le mie pagine che sfogli
Chiedi al vento di restare
a farmi compagnia
in questa oscura malinconia
Chiedi al vento di restare
così da spostare
le lacrime dal viso
dal sole il sorriso
Chiedi al vento di restare
qui con me sull'uscio a rimembrare.
(Gianna Spiaggia)
Sugar Zedna (Filippine)
STONES
Overtime
Those colorful stones
Were swept by tides
And
Serenaded by
The humming
Gentle waves
Caressed by
The subtlety
Of the wind Zephyr
Waltzing with
My graceful steps
Mesmerized by
Those aphoristic lines
Just like the time
I chanced upon YOU
The only GEM
Amongst these
Semi-precious stones.
(Sugar Zedna)
Traduzione di Calogero Turco
PIETRE
Col tempo
Quelle pietre colorate
Sono state sparse dalla marea
E
Sistemate dalla
Soavità
Del vento Zefir
Saltellando con
I miei leggiadri passi
Ipnotizzata da
Quelle linee precise
Così come il tempo
Mi sono imbattuto in te
L'unica Gemma
Tra queste
Pietre semipreziose
Tagliabue Antonella
GERMINAVA LA PRIMAVERA
Sussulti del cuore
ad ogni finestra aperta al mattino
sul nuovo mondo
centellinavo lo sguardo
intessendo fotogrammi
imbevuti di sole.
Giungeva di luce
tra le cortecce dei pioppeti
il primo vagito,
sul crinale della montagna
tanto cara al Manzoni.
La prigionia dei giorni
e germinava nonostante tutto la primavera
sfarzosa di germogli gremita di boccioli,
la osservavo in ogni minuscolo fiorire.
Non avevo armi per sconfiggere
un nemico maligno solo tempo e passi,
occhi investiti da una coltre di silenzi
sospesi sull' impermanenza delle cose
a riempire pagine di versi leggeri.
Quando sopraggiungeva l'infinitudine della sera
mi crogiolavo sugli inviti crepuscolari,
mi investiva il cielo nel contenitore ampio
che mutava e pulsavano i pensieri.
Cerato di ricondurre un senso alle mie giornate
sull'esistenza e all'essenziale,
fuori precari sulla dipartita della vita.
(Antonella Tagliabue)
Tardino Giuseppe
INNAMORATI
Un sorriso, due occhi brillanti,
un sospiro che viene dal cuore.
Non cercare,
l’hai trovato il tuo grande amore
Lui ti guarda e dice:
gemma dell’anima mia,
il nostro amore è più forte
di tempra di cristallo pregiato e trasparente.
Il tuo viso con la sua bellezza
è un astro che irradia luce .
Da te nasce la vita per la quale vivo.
Amo e amerò per sempre l’amore mio.
(Giuseppe Tardino)
Ţenu Irina Cristina (Romania)
SUNT TOAMNĂ
Sunt toamnă,
Sunt gând,
Sunt pas rătăcit pe pământ,
Răsuflare divină
Pe-o rază de vină.
Sunt toamnă,
Sunt frunză uscată
De-o iubire uitată
Într-o galerie de artă.
Sunt toamnă,
Sunt rană aurie
Pe trup de iarnă
Ce-așteaptă să învie.
Sunt toamnă,
O șoaptă mă-ndeamnă
Să-mi aștern iubirea
Pe natura galbenă.
Sunt toamnă,
Clipă de taină.
(Sunt toamnă)
(Irina Cristina Ţenu)
Traduzione dell’autrice
IO SONO AUTUNNO
Io sono autunno
Io sono pensiero
Un passo errante sulla Terra
Respiro divino
Nel raggio di colpa.
Io sono autunno
Foglia secca
Di un amore dimenticato
In una galleria d'arte.
Io sono autunno
Io sono ferita dorata
Sul corpo di inverno
Che aspetta di riportare in vita.
Io sono autunno
Un sussurro mi esorta
Di collocare il mio amore
Sulla natura gialla.
Io sono autunno
Momento di segreto.
(Io sono autunno)
Tognini Karen
PERLE
Quante lacrime
ha assorbito l'oceano!
Lui sa che ogni goccia è un sogno lasciato andare via...
Sa che la pioggia non lo bagna!
Ma le lacrime, sì...
Perle di luce che rifletton
tutta la sofferenza del mondo.
(Karen Tognini)
Tomovska Jagoda (Macedonia)
МАЛАТА ПРИНЦЕЗА
(LA PICCOLA PRINCIPESSA)
И бев млада
Ко млада месечина,
влетав во твојот дом
кришно
од задната врата на животот
го сокрив лицето
се срамев
бев во позајмен фустан
и туѓи чевли
танцував со тебе под маска
се плашев дека
доколку ме препознаеш
ќе се засрамиш од мене
танцував лудо
во ритмот на фламенгото
се запалив како вечниот пламен
што блеска во ноќта
ме бараше
се обидуваше маската да ми ја симнеш
но не,пред полноќ побегнав
од предната порта на љубовта,
се казнив самата себе
трчајќи го загубив чевелот
и не ја дочекав никогаш повеќе
годината што доаѓа
а I ти никогаш не се обиде
да го побараш ,да го најдеш
да ми го дадеш
да бидеш мојот принц од бајките
А годините ,како воз од педесет вагони
Поминаа покрај мене,гледам во нив
Но тебе никаде те нема.
(Јаготка Томовска)
Traduzione in italiano dell’autrice-rev. letteraria di Salvatore Ambrosino
LA PICCOLA PRINCIPESSA.
Ed ero giovane
come una luna nuova
Sono entrata nella tua vita
forzando la porta sul retro
ero in ombra
mi vergognavo
Ero in un vestito preso in prestito
e le scarpe dell’ altra persona
Ho ballato con te
sotto una maschera
Avevo paura se mi riconosci
Che ti saresti vergnata di me-
Ho ballato all’impazzita
al ritmo del flamenco
ero la fiamma eterna
che risplende nella notte.
Volevi darmi luce
E sono scappata
prima di mezzanotte
dal cancello principale dell'amore
Mi sono punita,
Ho perso la scarpa
mentre correvo
e non l'ho mai più vista
noni mi hai mai cercato
come principe delle fiabe
E gli anni, corrono
come un treno di cinquanta vagoni
scorrono davanti ai miei occhi
li guardo Ma non sei da nessuna parte.
Tornabene Lucia
TI DONO IL MIO AMORE
Cammino assorta nei miei pensieri,
senza speranza, senza arroganza...
Cammino assorta nei miei pensieri
vado ad oltranza senza guardare
ciò che mi sta intorno...
Cammino assorta nei miei pensieri
in un deserto tutto assolato, dune
di sabbia sempre più alte, natura
morta senza speranza...
Cammino assorta nei miei pensieri
con i vestiti che mi stringono indosso
tutto l' amore che ho io per il prossimo...
Sola Cammino e i passi affondano nella
distesa di sabbia che ho intorno, tutto deserto,
tutto mi avvolge di quell'immensa malinconia
che mi trascino come una scia...
Ombre nessuna solo la mia che mi fa
tanta compagnia...
Ombre nessuna solo la mia che mi fa
sognare con fantasia di ritrovare me stessa
laggiù che a braccia aperte mi attende
sempre di più...
Cammino assorta nei miei pensieri
e all' improvviso chissà perché tutto
si illumina intorno a me...
È strano non vedo più il deserto
assolato, non vedo più le dune di sabbia,
quelle più alte mai viste prima...
È strano non sento più i vestiti stringenti
quelli che soffocano i miei sentimenti...
Adesso vedo, vedo la gente che corre,
che impazza, la gente scorrazza, senza
timore e senza corazza, mi sfiora, mi spinge
non chiede mai scusa...
Cammino ancora senza sapere a chi
donare quel grande impulso che si chiama
AMORE...
Voglio gridare, voglio volare, voglio vedere
a chi donare quel grande impulso che si chiama
AMORE...
All' improvviso mi fermo un istante e sento
una corda tirare alle spalle, sento un calore
che sale che sale, sento che il mare mi prende
e sommerge in uno sguardo intenso, solare,
in un sorriso sofferto e sincero...
E finalmente mi fermo e mi volto a guardare
una povera donna che ormai non ha niente,
ha solo un sorriso da farti fermare,
ha solo un sorrido da farti
pensare...
(Lucia Tornabene)
Torres Tania
NEVE
L' universo ha i suoi tempi
Nel lento mutare di clima e stagioni.
Oggi non c è la rutilante
aria estiva e il cinguettio di uccelli che l’aria allieta.
Tutto inizia, tutto finisce e muore .
Cambia la vita .
Il clima è mutato.
Nubi nere all orizzonte e prime nebbie.
Paesaggio d incanto .
Ricoprono fiocchi bianchi nella silente ovattata bruma,
brilla la brina, non c’è un filo d’erba e neanche un fiore,
in questa bianca pace, anche il cuore tace.
Nell intrigo di rami gemme dormono,
insieme agli animali nelle tane.
Nel camino il fuoco acceso consuma ciocchi
Si spande il calore e nelle scintille si posa lo sguardo pensoso,
ricordi tornano alla mente di gesti e frasi,
cose oramai passate di un tempo andato .
Solo ricordi che l’anima triste rendono insieme a questo tempo !!!
(Tania Torres)
Treppiedi Totò
AUSPÌCIO
Abbrutiti dagli eventi
anche i ricordi non saranno più tali,
il vento funesto della Storia
ne avrà cambiato il senso.
Ma un nuovo sole sorgerà
a sciogliere il gelo del cuore
dall’angoscia che lo ha avvolto
affinchè l’uomo rinasca a nuova vita.
Non sarà progenie dell’avo,
ma diverso in coscienza e sapienza,
non più umano senza umanità
ma essere vivente tra i viventi.
Goccia fra tante a formare il mare
granello di sabbia a formare il deserto
zolla di terra ad innalzare montagne
parte infinitesimale di un nuovo cosmo.
Mai più pretese egemoniche ed egoismi
re Mida confondersi dovrà tra i derelitti
madre natura riadottarci tra i suoi figli
e gli uomini della terra fare pace con essa.
(Totò Treppiedi)
Valero Diego
ALLA MENSA DEL SILENZIO
Sediamoci più spesso
accanto la natura
alla mensa del silenzio
È sempre l'ora di lasciare
un po' l'inchiostro, la tecnologia,
di spezzare l'abitudine
è sempre l'ora di scivolare
oltre i bordi del sogno e stupirci
accorgerci, restar vivi
Stupirci dell'azzurro che indugia
prima di diventar sera
della goccia di rugiada
che scintilla sulla spiga di grano
del filo d'erba, del canto d'un merlo
della lumaca, del cielo di stelle la notte
Stupirci di quanta bellezza c'è nella pelle
e nei profumi d'amore, quando voliamo
come aquile abbracciati
Sono certo che Dio
anche per questo s'è fatto carne,
per toccare l'Amore con la mano
(Diego Valero)
Vera Dordi (Siberia - Russia)
Вера Дорди (Россия)
ВЫБОР
Ты говоришь, снега и маябри
забудутся, лишь дверцу отвори,
что видимо-невидимо широких
путей туда, где людям повезло,
и проклинаешь весело и зло
страны моей несметные пороки.
А я нарежу сыр и чёрный хлеб
и не скажу, насколько ты нелеп,
когда кричишь про свой нелёгкий выбор.
Послушал бы, как в сумраке густом
стихает лес за стареньким мостом
и гулко отмечает «выбыл, выбыл».
Пока рассвет ещё неразличим,
давай на посошок и помолчим.
Остаться – невеликая причуда.
Я, может, и уехала бы, но
зачем же сокрушаться об ином –
что всё не то, чем кажется отсюда.
А ты, когда истают фонари,
соври мне, обязательно соври,
что где-то там в своём любимом кресле
хоть ненадолго станешь уязвим,
когда шепнёт залётный серафим:
«А если бы остался ты, а если?»
Что нежностью затопит до виска –
почудится до явности близка
отчизна. И простив её изъяны,
сорвёшься перетянутой струной –
увидеть бы не рай свой островной,
а этот лес и мостик деревянный.
(Vera Dordi)
Traduzione di Italiano di Olga Ravchenko
LA TUA SCELTA
Mi dici che dimentichiamo neve e “maggebri”(1) ,
basterebbe aprir la porta,
per trovare ampie vie dove andare,
e dove tanta gente ha avuto fortuna.
E maledici gli innumerevoli vizi
allegri ma malvagi del mio paese.
E io taglierò formaggio russo, pane nero
e non dirò: “Ma quanto sei ridicolo
quando urli per la tua scelta difficile”.
Dispiace che non ascolti, nel denso crepuscolo
che intorpidisce la foresta dietro un piccolo ponte vecchio,
il riecheggiare "se ne è andato, se ne è andato".
Mentre l'alba è ancora indistinguibile,
brindiamo prima la tua partenza:
“Na possosciok!”(2) e facciamo silenzio.
Restare, io, qui non è una bizzaria.
Anch` io me ne sarei andata, ma ...
perché lamentarsi di quello
che ti aspetta, alimentando la delusione.
E tu, quando si spengono le luci,
dimmi un bugia, ti supplico di dirla,
che stando altrove, nella tua sedia preferita,
diventi vulnerabile al meno per un po',
quando un serafino di passaggio ti sussurra:
“E se tu fossi rimasto, se…?”
Che la tenerezza ti si allarghi fino alla tempia
e ti sembrasse vicina la Patria.
E perdonando i suoi difetti,
come la corda troppo stretta, fuggirai
dal paradiso della tua isola felice
cercando la salvezza in questa foresta
e in questo piccolo ponte vecchio fatto di legno.
(1) il famoso poeta russo Andrey Voznessiensky ha “bautizzato” i mesi ottonnali in autumn-embri. Qui` vediamo “maggebri”, cioè il mese di Maggio “sposato” coi mesi 4 mesi che finiscono in –bre.
(2) “Na possosciok!” – un brindisi scerzoso pell'ultimo bicchierino di vodka bevuto prima di partire. Se per qualche motivo una persona stava per lasciare i padroni di casa ospitali, gli sono stati offerti 10 bicchierini di "giusticare la fuga", e e li doveva bere in una certa sequenza. Di questi 10, il famigerato “na possosciok” era n. 6, quando il partecipante alla festa era già nel cortile. La sua storia risale all'antichità, quando i viaggiatori mettevano un bicchiere sul bordone – póssokh (il diminutivo: possosciók”), offrendo di berlo fino in fondo per un buon viaggio. Se all'ospite gli tremava la mano e lui lasciava cadere il bicchiere, versava il contenuto o non ha portava fino alla bocca, è stato costretto di restare e pernottare.
Visan Marioara (Romania)
***
Acum înțeleg de ce iubești muzica lui Vivaldi
În tăcere îmi beau cafeaua,
aroma ei îmi place, e bună, îmi zic în gând.
Tot în tăcere mă îndrept cu pași repezi
spre viitorul din filmul vieții mele.
Strada ce mi-a rămas de parcurs
până la marea poartă a trecerii,
mă afundă în ceața existenței
prin care doar tu mă poți ghida.
Orbecăi în neștire prin fumul norilor speriați
de vântul toamnei.
Noroc cu tine visătorule,
reușești să aduci seninul pe strada tăcerii.
Privesc tabloul Sărutului de Gustav Klimt,
mă regăsesc într-o poziție nefirească,
îmbrățișarea ta îmi explică
de ce trebuie să fie capul înclinat spre poezie.
Mi-ar plăcea să fiu poezia din sufletul tău,
mi se pare doar nefiresc să fiu cuvânt încrustat
pe fiecare clipă de viață ce îmi ești.
În tăcere mă citesc în ochii tăi.
Miracolul faptului că sunt
mă transformă în clape de pian.
Acum înțeleg de ce iubești muzica lui Vivaldi.
În tăcere ascult muzica timpului ce mă învăluie acoperind trecutul cu
uitarea de sine.
Mă las ghidată de privirea ta
către viitorul ce mi-l oferi,
tu care în fiecare dimineață
îmi pregătești în tăcere
cafeaua cu aromă de viață.
(Marioara Visan)
Traduzione in italiano dell’autrice
***
Ora capisco perché ami la musica di Vivaldi
In silenzio bevo il mio caffè,
il sapore mi piace, è buono, penso tra me e me.
Ancora in silenzio cammino a passi veloci
verso il futuro del film della mia vita.
La strada che mi è rimasta da percorrere
sino alla grande porta del passaggio,
mi affonda nella nebbia dell’esistenza
attraverso la quale solo tu puoi guidarmi.
Vagando senza capire nel fumo di nuvole spaventate
dal vento d’autunno.
E’ buona fortuna stare con te, mio sognatore,
riesci a portare la serenità al silenzio.
Guardo il dipinto del bacio di Klimt,
Mi ritrovo in una posizione innaturale,
mi spiegano i tuoi abbracci
perché la testa dovrebbe essere incline alla poesia.
Mi piacerebbe essere la poesia della tua anima,
Trovo innaturale essere una parola intagliata
In ogni momento della vita che sei per me.
In silenzio leggo nei tuoi occhi.
il miracolo del fatto che io sono,
che mi trasforma in tasti di pianoforte.
Ora capisco perché ami la musica di Vivaldi.
In silenzio ascolto la musica del tempo che mi avvolge, coprendo il
passato con l’oblio di sé.
Mi lascio portare dal tuo sguardo
Verso il futuro che mi offri,
tu, che ogni mattina,
mi prepari in silenzio
il caffé con l’aroma della vita.
Zapparella Giorgio
ESTRANEI
Una luna pallida,
triste e
immersa nella
sua monotonia,
scarna,
sanguinante,
senza tempo,
restò sbalordita
nel guardarci sorridere di nuovo,
di un motivo da me partorito.
Ciò che sembrava diviso
per sempre da un mio verso,
Da lui stesso fu reso eterno
In un bellissimo mattino.
(Giorgio Zapparella)
文/ Sue Zhu (Cina – Nuova Zelanda)
《木鱼》
(IL PESCE DI LEGNO)
谈到禅修
自然会想到它
被千万次捶打
它是一条会呼吸的鱼
有时它说
生存永远和痛苦相连
你需要
把无常看成正常
它沉默
但始终觉醒
保持隐忍
Traduzione in Italiano di Marco Sonzogni (New Zeland)
IL PESCE DI LEGNO *
Parlando di meditazione
la mente va subito al pesce di legno
percosso migliaia di volte
Respira
e talvolta insegna che
sopravviere significa soffrire
occorre pensare
l’impermanza come normalità
Tace
ma è sempre desto,
resta tollerante e paziente
**Pesce di legno - noto anche come blocco del tempio cinese o campana di legno, nella maggior parte delle tradizioni buddiste Zen Ch'an, il pesce di legno serve a mantenere il ritmo durante il canto dei sutra.
Traduzione in inglese di George Onsy (Egypt)
THE WOODEN FISH*
Let’s Mediate
How the wooden fish,
Being hammered
Thousands of times
But still able to breathe.
It tells us that
Survival always goes
Together with suffering
You need to think of
Impermanence as normal
The wooden fish is silent ,
Yet always awakened,
Holding tolerance and forbearance
* Wooden fish -- also known as a Chinese temple block or wooden bell , In most Zen/Ch'an Buddhist traditions, the wooden fish serves to keep the rhythm during sutra chanting.
MAMMA
Nella notte ho visto un'ombra.
Un ultimo flash.
Era mia madre.
Ora lei non c'è più,
e solo il suo sorriso
mi accompagna dal Cielo.
Com'è soave il tuo ricordo
madre mia!
Quando ti sogno esulto di gioia.
I tuoi occhi amorevoli
mi scrutano dal Cielo,
la tua dolcezza s'espande
nel mio cuore.
Mamma, sei stata per me
sorgente inesauribile di vita.
Il tempo vola implacabile,
e anche io morirò,
ma nell'ultima ora
l'ultima parola che pronuncerò
sarà
“Mamma”
(Diega Antonietta Parla)
Patti Picciolo Angie
A OGNI NUOVA ALBA
La nuova alba s'inchina al giorno
antiche litanie si alzano nell'eco del mattino
il suono prepotente del caffé
chiama al risveglio
dove ancora è torpore...
camminano ciechi i primi passanti
restano distanti dalla parola nel saluto
solo passi cadenzati
sui freddi grigi marciapiedi
e inebria il profumo del pane caldo nei forni
mani umili e preziose
allo stesso rintocco
miscelano farine sul legno morbido
polvere bianca che s'alza
a ogni refolo di vento
e accoglie i pensieri e i ricordi
e tutto cambia...
la vita comincia le sue ore
siede all'angolo delle case
profuma gli abiti e li esercita al vento
gioca con gli affanni e i mutamenti
sagoma l'impaziente attesa nei sospiri
e si veste di silenzi
assorta com'è
nella piega del suo destino
(Angie Patti Picciolo)
Paunovska Milica (Macedonia)
CONFESSIONE
Pensa alla notte più buia
Il marmo più nero
E la formica più abile ...
È il colore dei tuoi capelli.
Immagina la stella più splendente,
Il giorno più lungo
E la più forte luminosità del Sole,
È così che brillano i tuoi occhi insonni.
Non dimenticherò mai
La luminosità plasmatica intorno a te,
Questo ti ha fatto sembrare
Come un angelo di Dio.
Luminosità come quella che non avevo mai visto prima
La musica cosmica
Questo è stato sentito
Non solo da me.
Sto cercando di descriverlo con lettere,
Anche se so che la descrizione non sarebbe idonea.
Era musica dai suoni migliori,
Con tinta di sirene.
Poi ho visto tre cose: luce, colore e musica.
Ma queste tre cose sono una,
E quello è semplicemente -
TU.
Salti come un bambino
E scappa dal mio sguardo
Sulle tue labbra posso leggere le parole:
"Restituisci i giorni che avevamo prima ..."
Mi sono ricordato le parole, le ho scolpite.
Nel profondo di me, nel mio cuore ho nascosto quella parabola.
Una parabola scritta da qualcun altro
E mi ha gettato in euforia.
Le parole scolpite stanno uscendo come fontana.
Questa è una confessione.
Per te, di chi non sapevo
Che esiste sulla faccia della Terra.
Senza dubbio mi stai chiedendo perché sto scrivendo questo!
Solo per non dimenticare la luce dei tuoi occhi.
Vorrei ricordare il tuo sorriso.
E lascia che le tue parole rimangano nel mio cuore ... per sempre.
(Milica Paunovska)
Peccianti Cristina
IL SENSO DELL'AMORE
Tenti di essere forte e ti mostri a lui impassibile e indifferente
quasi come se neanche ti toccasse quello che ti sta accadendo,
come se non fossi tu la protagonista di questa storia che stai vivendo.
Eviti di incrociare lo sguardo, un bacio al volo, un ciao, un ci sentiamo ,
e voltando le spalle acceleri il passo.
Vorresti voltarti per vederlo un' ultima volta, ma resisti.
Ti fa male, sai che è un addio e non un arrivederci.
Pensi alle poche, ma intense ore di felicità che vi siete donati a vicenda,
pensi ai sorrisi che vi siete fatti l'uno all'altra,
pensi ai momenti in cui lo osservavi, mentre lui non ti vedeva,
alle piccole cose ed ai semplici gesti che ti hanno fatto innamorare di lui,
al suo sorriso con quelle piccole fossette sulle guance.
Sì, pensi a tante cose, ma appena ti fermi
realizzi che sei rimasta di nuovo sola,
senza quella presenza così forte, ma dolcissima.
Ed a nulla è servito mostrare indifferenza,
quando dentro muori,
quando hai nel cuore un amore incontenibile
quanto un fuoco che non può divampare.
Cerchi allora di convincerti che passerà questo malessere che hai,
passerà a breve.
E così passano le ore,
la stanchezza ti fa addormentare
e il sonno ti spegne la mente per qualche ora,
ma al tuo risveglio la mancanza si fa sentire sempre di più
e non trattieni più le lacrime.
Sai che a nulla serve piangere,
ma non riesci più a contenere il dolore dentro di te.
Non sei affatto forte come ti eri promessa
di essere durante i giorni di attesa.
Sapevi perfettamente che avresti versato lacrime
e che avresti provato tutto ciò,
ma per una volta hai seguito il tuo cuore e devi gioire di questo.
Asciugati le lacrime e inizia a vivere la tua vita,
ma anche a contare i giorni che vi separano
da quello in cui i vostri sguardi si incroceranno di nuovo.
Riempi questi giorni di ottimismo e positività
e pensa agli attimi di tempo, seppur piccoli,
che vi siete ritagliati per voi.
Inizia a dare un senso a tutto ciò,
perché l' Amore lo ha.
(Cristina Peccianti)
Pennino Salvatore
ASTRUM CAELI
Se tu fossi la mia stella
e io fossi il tuo cielo,
ti stringerei in un infinito abbraccio
Non importa quante stelle
vi sono lassù,
non importa quanto lontana
la tua luce sia,
riuscirei a farmi spazio tra tutte.
Supererei la Luna
e ogni altro confine,
per riuscire a trovarti.
Mi farei strada tra la polvere lucente,
arriverei a bruciarmi nel Sole,
a perdermi nel buio dello spazio
soltanto per seguire la tua scia,
la mia guida, la mia forza,
per accoglierti immensamente
tra le mie braccia.
(Salvatore Pennino)
Pennuzzi Annalisa
IL DESIDERIO DEL CUORE
Ho sognato che qualcosa in me prendesse vita,
ho sperato ,
pregato ,
amato.
Ho sofferto,
pianto guardando quel quadratino bianco.
L' amore che volevi donare era senza confini,
volevi proteggere il futuro e l innocenza dei bambini.
Quel test negativo ti rattistava
ma la speranza in te restava.
La rabbia ti assaliva
e il cuore colpiva
quando l innocenza veniva ammazzata
da donne quest' atrocità veniva esercitata.
Una sola cosa ti andava di dire
non toccate l innocenza
perché alcune donne darebbero la vita
per vedere un fiore fiorire.
(Annalisa Pennuzzi)
Peressini Andrea e Stefano
OGNUNO TORNA
Non posso
raccontarti adesso
di quelle stelle del passato
luminose e distanti, sparse
come bambagia sulla notte
profumata di timo, a truccare
la rotta di marinai
incrostati di salsedine.
Ma posso dirti di queste macchine
dai fari rossi, filate come
macramè colorato: gocce di porpora
sul parabrezza bagnato
che colano dai miei occhi
sul palmo della tua mano.
Le nostre prigioni hanno chiavi
d’argento ed oblò spalancati
sul nulla, dove passano i giorni
vestiti di stracci d’autunno.
Nascoste restano tante parole
negli anfratti dei pensieri
e rimane da mettere in valigia
qualche altro piccolo ricordo.
Potremo così dire d’aver vissuto
scambiandoci il tempo d’un sorriso
e siamo scesi dal sogno
sulla roccia di questo crinale
dove scorre il torrente
per curve dolci e rapide strettoie.
Ci attende l’infinito - fuori –
nei viluppi d’un miraggio
e come scaglie di cielo andremo
leggeri sopra il cavo dell’onda:
ogni giorno sarà quello
dei gesti ripetuti, sul disegno
d’intricate luminescenze,
nel silenzio dei passi.
Ognuno torna
nel riverbero del suo restare.
(Andrea e Stefano Peressini)
Perna Marco
SEI ANDATA VIA
Sei andata via
come il cuculo che lascia un nido non suo.
Hai bivaccato nel mio cuore
spingendo fuori i più deboli amori.
L’hai fatto tuo con la tua fisicità prorompente,
con la tua mente brillante,
con il tuo umorismo pungente.
Un dolce inganno hai perpetrato
e di esso mi sono inebriato,
pensandoti cosa mia,
credendoti schiava della mia poesia.
Non ti porto rancore per le belle parole,
né ti detesto per il dolore di adesso.
Non ero attrezzato per albergare una sì grande passione,
la mia casa era spoglia, come le mie ambizioni.
Ho raccolto il frutto più ricco e gustoso dall’albero che non ho piantato,
ed ora che mi hai dimenticato,
che il tuo volo hai intrapreso,
corroborata dal mio frugale ristoro,
osservo le tue ali spiegate
disegnare il vento con raffinata eleganza.
Vorrei raggiungerti in questa tua celeste danza,
ma le mie ali sono bagnate d’inettitudine
e mi rintano a contemplarti dalla mia stanza,
narrando di noi alla mia solitudine.
(Marco Perna)
Perrone Anna
IL CULTO DI APPARIRE
Il culto di apparire
con parole d’amore
nel rumore costane della distrazione
in questa clausura
di lockdown per pandemia.
Sensazioni di timori con meditazione …
abbandonare l’ansia del dire e del fare
perfezionando la capacità dell’ascolto.
Perlustrare il mondo
nel web e nella televisione
e accorgersi della diversità che vede
la solitudine mondiale …
e l’incapacità dell’uomo
di stare da solo.
In questa struggente musica
sulla nota basata
di chi è solo e muore …
è il lato più atroce e devastante,
tanta sofferenza nel malato
e di chi ancora sta vicino.
La “Sindrome di capanna”
che su di noi si è abbattuta,
genera paura all’idea
di affrontare la circostanza …
ripetuta come una mantra
di allarme sociale, crea.
La spensieratezza dell’essere
non trova naturale
l’indossare la mascherina,
è il nuovo dramma della bellezza.
La realtà è dura
urge sconfinare nella fantasia
che è l’unico modo per affrontarla.
Contemplare la natura
con l’intensità che produce l’anima con amore …
e nonostante tutto sorridere.
(Anna Perrone)
Pezzoni Nicola
GIRA RISO INCONFINATO
Mirato
prato
in confinato.
Giriamo
quel nostro
indelebile
sorriso.
(Nicola Pezzoni)
Pin Monia
FERTILE TERRA D'AMORE
Compongo per te
versi che mai sentirai,
li ho strappati al mio cuore
perché non mettessero radici
ma divenissero parole,
virgole
silenzi,
pause di lacrime celate
e rime baciate
di sorrisi a stento trattenuti.
Ed eccoli invece
quei versi così risoluti
divenire semi e germogliare
testardi e risoluti
nella fertile terra di un cuore
che vuole ancora fiorire
di vita e d'amore.
(Monia Pin)
Porri Alessandro
QUANDO SI MISURAVANO LE STANZE
(al tempo della pandemia)
Sospesi, in bilico come le foglie di “Soldati”,
come panni stesi al tempo ormai sgualciti,
come il soffio che danzanti li ha asciugati,
come il tramonto che li ha illusi e scoloriti.
Siamo gesti ripetuti nelle stanze misurate,
come otto infinito di pensieri senza uscite,
come lotte uterine tra nevrosi mal celate
e ricoloriamo sogni di speranze ripulite.
Si sbocciava saccenti nell’era senza confini,
presuntuosi per dogma vendevamo la faccia
ma bastò piccola cosa a far tornar bambini,
della rea infallibilità non rimase più traccia.
Penso sia segnale, quasi un dono dell’universo
o per chi guarda in Alto un richiamo alla fede.
L’essere mortale troppo spesso è perverso,
tradisce per egoismo perfino ciò in cui crede.
(Alessandro Porri)
Prnarova Daniela
NUOVO GIORNO
La mattina quando sorge,
Cancello dolore e ferite.
Nuova speranza, nuovo giorno
Ognuno è speciale in qualche modo.
Dammi una mano per scaldarti
solo con te rido.
In ognuno c'è la bontà che vive,
Anche quando fa male, non siamo colpevoli.
Un nuovo giorno, un nuovo inizio
e questo non fa eccezione.
Quando il giorno volge al termine
il suo splendore non è un po 'perso. .
Guarisci ogni giorno
come un saggio vincitore per uscire, dovresti pianificare.
(Daniela Prnarova)
Profetto Marilena
IL DOLORE
Un’eco lontana eppur così vicina,
mi sfiora, mi avvolge, si allontana, ritorna,
mi sussurra “arrivederci”, non una volta “addio”
silenzioso, ridondante, amichevole, ostile
gioca con l’anima mia smarrita
ed io lascio che sia…
in fondo mi ha resa più forte del tempo in cui
sostando sull’uscio di casa mia
donava fiori a chi avea perduto la vita sua..
dunque dovrei forse ringraziarlo!?
non so, la stanchezza mi chiama, desidero addormentarmi
so già che anche domani
lui sarà qui a svegliarmi…
(Marilena Profetto)
Pulieri Daniela
I SENTIMENTI E LA RAGIONE
I sentimenti e la ragione
non sono mai della stessa opinione...
i primi li esprime il cuore
facendoci agire d'istinto e per amore...
la seconda è espressa dalla mente
che prima pensa sempre razionalmente.
Se il cuore vuole agire in libertà
la mente ostacola la sua spontaneità...
a volte seguire l'istinto del cuore
può far pentire se causa dolore...
altre volte invece agire per amore
permette di realizzare un desiderio speciale.
La mente però con il suo pensare
pone dubbi, incertezze e timore...
in alcuni casi ci evita di sbagliare
in altri distrugge un sogno chiuso nel cuore.
La mente e il cuore saranno sempre in contraddizione
Il loro conflitto è causa di molta pena e afflizione.
(Daniela Pulieri)
Rania Orfanakou (Ράνια Ορφανάκου) (Grecia)
ΣΚΑΝΤΖΌΧΟΙΡΟΣ
ο παππούς μου με φώναζε σκαντζόχοιρο
νόμιζα εξαιτίας των μαλλιών μου
μεγαλώνοντας κατάλαβα
- τα αγκάθια που κουβαλούσα
με κάλυψαν ολόκληρη
ενσωματώθηκαν στις φλέβες
πλέον δεν νιώθω πόνο
κάποιες φορές φοβάμαι να μιλήσω
μήπως κολλήσει κάποιο στη λέξη
γι' αυτό ενώνω μ' αυτά τα χείλη
και καρφώνω πάνω
ένα χαμόγελο
ο παππούς μου έλεγε ότι του μοιάζω
κουβαλάγαμε τα ίδια βαριά μάτια
σβήναμε και οι δύο τη θλίψη
σε σιωπηλά χαμόγελα
μου κρατούσε το χέρι και
με φώναζε σκαντζόχοιρο
τώρα όταν τον θυμάμαι
μαζεύομαι και δείχνω
τα αγκάθια μου
για να προστατευτώ
από τους ανθρώπους
(Rania Orfanakou)
Traduzione dell’autrice
PORCOSPINO
Mio nonno mi chiamava porcospino/
pensavo per via dei mie capelli/
crescendo ho capito/
- le spine che mi portavo dietro/
mi coprivano intera/
sono penetrate nelle mie vene/
ora mai non sento più dolore
alcune volte non parlo per paura/
che qualche spina rimanga incollator sulla parola/
per questo motivo unisco con questa le labbra/
e ci inchiodo sopra/
un sorriso
mio nonno diceva che gli assomiglio/
portavamo con noi gli stessi occhi pesanti/
spegnevamo entrambi la tristezza/
in sorrisi silenziosi/
mi teneva la mano/
e mi chiamava porcospino
adesso guando penso a lui/
mi ritiro e faccio vedere/
le mie spine/
per proteggermi/
dalle persone
Reynolds Fotoula
WILD ARTICHOKES
I lick the scratches
On the back of my hands
And I taste blood
For the first time
I’m allowed to go picking
Anghinàres with mum
They’re àgria she says
Prickly, aggressive and unspoiled
The knife is just my size
I kneel before their spines
And thorns pierce me
My skin stings, I don’t cry
In the sharp field of green
Blue flowers shiver under
The sun that strikes at
The back of my neck
Mum’s smile heals the day’s hurt
Her bucket is artichoke-full
She boils them in salted water
And I don’t need to touch them again
(Fotoula Reynolds)
*Anghinares = artichokes
*Agria = wild
Traduzione di Calogero La Vecchia e GT.
CARCIOFI SELVATICI
Lecco i graffi
Sul dorso delle mie mani
E assaggio il sangue.
Per la prima volta
Mi è permesso andare a raccogliere
Anghinàres con la mamma
Sono àgria, dice
Spinoso, aggressivo e incontaminato
Il coltello è prorpio della mia taglia
Mi inginocchio davanti alle loro spine
E le spine mi trafiggono
La mia pelle brucia, non piango
Nel campo tagliente di verde
I fiori blu tremano sotto
Il sole che colpisce
La parte posteriore del collo
Il sorriso della mamma guarisce le ferite della giornata
Il suo secchio è pieno di carciofi
Li fa bollire in acqua salata
E non ho bisogno di toccarli di nuovo
* Anghinares = carciofi
* Agria = selvatico
Riccardi Antonella
SEI TU
Sei tu. E son felice, credo,
colmando gli occhi
in direzione del cielo di seta.
Crederlo un istante, o più,
restando nei giorni disegnati
sull’aperto orizzonte,
ascoltando il cuore
mentre il nevischio si fa pioggia
sopra le case e la vita.
Sei tu in un' aria che sorprende
come gli orti di brina
così intenti a mutare
laddove la nebbia s’impiglia ai rami
e più d’una stella
nel buio continua a brillare.
Sei tu ed io con un amore
muto a divagare sogni
in quest’ autunno ch’è quasi inverno:
lungamente mi lascio dentro
un viale di rose
da guardare al mattino,
mosaici di nuvole
inghiottite dal vento
nell’acquerello del firmamento.
E finisco ridendo più forte
nel mezzo del tuo azzurro
fatto di brividi e d’infinito.
(Antonella Riccardi)
Rivaroli Patrizia Rachele
SPERANZA
Così se ne va
un altro minuto,
l'orologio mi
strizza l'occhio
con compassione.
"Andrà tutto bene"
è il canto degli angeli
vestiti di bianco in
processione.
Attorno luci oscure,
maschere danzanti
abituate alla penombra.
Sogni vagabondi,
illusioni che non
hanno nomi.
Più non ha forza
la parola ,mi sono
ritrovata qui ,
perduta e sola
in una sfera
nebulosa.
Davanti agli occhi
sfilano anime
perdenti, che con un
filo di voce salutano
da lontano i parenti.
Tuona forte il mio
verdetto, mi allontano
e prego in fondo al letto.
Dio lascia che in questa
irrealtà rimanga solo
il segno della mia
presenza, un profumo,
un alito di vento,
un essenza.
(Patrizia Rachele Rivaroli)
Riviere Susana (Argentina)
EVA
Eva la antigua y moderna Eva,
me presto su dermis, para devolverla en la dermis de mis hijos.
Piel mas piel, tapan y dejan nuevas huellas
de color......no importa, lo mismo es......
Solo es importante la sangre
que ha dado vida a la piel....
tu piel, Virgen, hubiera querido ser, para rozar.....la unica....
la que se desgarro gritando el Amor, el verdadero.
... Piel papel de regalo,
el contenido es sorpresa
agradable o vacio.
Piel, valorada, cuidada,
juzgada, castigada.
Piel, mas dermis, dermis,
tierra, vaho, espacio,
dermis, dermis, perfume,
espiritu, dermis,
metal, color, dermis.
Pecado antiguedad,
dermis polvo,viento,huracán, olvido.-
(Susana Riviere)
Traduzione in italiano di Olga Ravchenko
EVA
Eva l'antica e moderna Eva,
Ho prestato il suo derma, per donarlo al derma dei miei figli.
Pelle più pelle, coprono e lasciano nuove impronte
il colore...... non importa, è uguale......
È importante solo il sangue
che ha dato vita alla pelle....
La tua pelle, Vergine, avrebbe voluto essere, per sfiorare..... l'unica....
quella che si è lacerata gridando l'Amore, quello vero.
Pelle carta da regalo,
il contenuto è una sorpresa
piacevole o vuoto.
Pelle, apprezzata, curata,
giudicata, punita.
Pelle, ma derma, derma,
terra, nebbia, spazio,
derma, derma, profumo,
spirito, derma,
metallo, colore, derma.
Peccato dell’antichità,
derma polvere, vento, uragano, oblio.
Rizzo Giuseppe
NON E' PIU' TEMPO
Non è più tempo di giochi di bimbi,
non ci son più rincorse tra i campi
con le gambe nude in mezzo alle spine,
non più conte e nascondini,
i compagni di gioco che sono andati
li trovo raffigurati sulla fredda pietra
con i nomi in freddo ottone luccicante,
li scorgo tra lumi e fiori appassiti
a fissarmi con il loro parlare muto.
Non è più tempo di giochi di bimbi...
il lento scorrere del tempo,
scandito dal ticchettio dell'orologio,
mi avvicina sempre di più al giorno
in cui ci ritroveremo assieme,
a fare ancora giochi di bimbi!
(Giuseppe Rizzo)
Rizzo Mario
CHJIANCI LU MÀ CORI
Cù lu scruscjiu arraggiàtu di li vasati
pari cà si truzzanu dù giammàriti
cuòtti di lì pinzèra e di lù tièmpu,
ma cummòglianu, sènza vulillu
di tutta la casa lù chjiàntu.
Li lacrimi, suli si fannu la sò stràta,
nzilènziu, comu acqua di vaddruni
cà s’arrìzzòla nì lù mari di là vita.
Ti taglianu la facci peggiu
di un cutièddru ammùlàtu friscu.
La valigi chjina ràsa di spirànza
hè misa ddrà, davanti la porta,
cù la gùtta ni la gula c’àspètta.
Iddra midèmma hè stanca,
ora cà si và faciènnu rànni,
e mischina appprièssu a mia chjianci,
comu fussi sua la curpa di li spartenzi.
Ti nnì và ncèrca di lu sùrdu distinu
povira pampinèddra sirràta di lu ràmu,
ammuttàta di lù vièntu ti nnì và luntanu.
Nun sacciu si la morti porta stù duluri
sacciu sulu, ca òji mi tremanu li manu,
sacciu cà mi manca lù scjiàtu e lù respiru,
la lingua m’àllippà, arsa hè la gula,
di mmùcca nun mi nescji cchiù paròla,
l’uocchi mi cuddràru prima di la mà ura.
Chjianci lu mà còri, e sulu jiu lù sièntu,
e anchi si staiu aladdritta e a tutti nfàcci taliu
ammàtula cièrcu di fàllu sbaniàri
pirchì cù lù pinzièri nun sugnu ccà,
sugnu apprièssu a tia e ti tiègnu la manu,
sièmmu nzèmmula…….luntanu.
(Mario Rizzo)
traduzione dell’autore
PIANGE IL MIO CUORE
Con il rumore rabbioso dei baci
sembra che sbattano due pezzi di terracotta
cotti dai pensieri e dal tempo,
ma coprono, senza volerlo
di tutta la casa il pianto.
Le lacrime, da sole si fanno la loro strada
in silenzio, come acqua di vallone,
che furiosa cade nel mare della vita.
Ti tagliano la faccia peggio
di un coltello molato fresco
La valigia piena colma di speranza
è messa li, davanti alla porta,
con il nodo in gola, che aspetta
Anche lei è pure stanca
adesso che diventa sempre piu grande
e poverina, appresso a me piange
come fosse sua la colpa delle divisioni
Te ne vai in cerca del sordo destino,
povera piccola foglia recisa dal ramo
spinta dal vento te ne vai lontano
Non so se la morte porta questo dolore
so solo, che oggi mi tremano le mani
so che mi manca il fiato e il respiro
la mia lingua è assetata, secca è la gola
dalla bocca non mi esce più parola
mi si stanno sprofondando gli occhi prima dei miei giorni
Piange il mio cuore, e solo io lo sento,
e anche se sto in piedi e tutti in faccia guardo
inutilmente cerco di farlo rallegrare
perché con i miei pensieri non sono qua
sono appresso a te, e ti tengo la mano
siamo insieme ……..lontano
Romaniello Gianni
FOLGORATO DA SERENA SOLITUDINE
In un'aria ombreggiata dal nulla
si assiepa in un lembo di cuore
la fertilità di pensieri intrecciati
nel turbinio di palpiti indomati.
Io ancorato alla franca inquietudine
mentre lo sguardo ingurgita lento
l'orizzonte spazioso nell'immenso
silenzio fragoroso di un eterno
vagante tra sprazzi di cielo terso.
Io folgorato da serena solitudine.
(Gianni Romaniello)
Romano Carmen
PAGINE
Pagine vuote
impreziosite l'inchiostro sul foglio
attendete
l'animo disposto
Sfoggiate sulle dita
un ornamento reale
affinché lo scorrere della penna
porti gentilezza e Amore alla scrittura
poiché' è di te che vorrei parlare
scandire con parole
i cedimenti del mio cuore
prima che stelle lucenti
scendano sulle mie guance
nel ricordare il tuo viso.
Potrei in mia difesa
smettere di scrivere
lasciare scivolare la penna
così
da non offrirti troppo merito
Mettere a tacere i pensieri
e il momento che possiede il mio cuore.
Perdonami Amore mio
se con tanta debolezza ti abbandono.
(Poesia di Carmen Romano)
Rossello Carmela
MI ASPETTO IL RITORNO
Mi aspetto
Il ritorno
Quello bello e gioioso
Quello pieno di felicità
E di grande spensieratezza
Dove non pensi
al prima
Ne al dopo
Ma all'adesso
Perché
Nel ritornare
Ci sarà la bellezza
L'amore puro
La gioia desiderata
La libertà che ci é stata tolta
Che conquisteremo appieno
Ce ne riappriopprieremo
E sarà bellissimo
Ne sentiremo il sapore
Come quelle boccate d'aria
Che ci fanno assaporare la vita.
Ci sembrerà volare
Mi aspetto il ritorno.
(Carmela Rossello)
Rugna Anna
ANIMA
Nella notte si respira il sapore umido delle tue labbra.
Sfiorerò con le mie mani i tuoi capelli,
e tu con gli occhi sfiorerai il mio gentil seno.
L'anima si sveste dei punti più sensibile,
arrivando nel mio brivido paradiso.
Mi avvolgo in un timido sospiro,
sorseggiando l'amore nel profumo di un fiore,
ricoprire il tuo corpo in una fiamma senza veli e ne tabù.
Nelle mie ragioni mi soffermerò,
come paladina del mio amore riempirò i miei pensieri,
nel sogno mi vedrai incantata nella magia dell'amore.
Capirai che puoi amarmi ancora,
in un tempo non lontano siamo sempre anime che si cercano ovunque.
Intanto nell'attesa stringiti a me,
e pensami sono padrona dei sensi, ladra del tuo amore.
Tu schiavo di me, immersi in questa favola,
tutto ci appartiene, la storia é scritta su carta bianca,
e sente l'odore di una foto strappata dal tempo,
il profumo accinge a due occhi stretti nella morsa del tempo,
che vagano lontano, rubati come conchiglie da un mare in tempesta.
(Anna Rugna)
Russo Maria
LIBERI
Silenziosa
estatica solitudine,
anche l'anima non respira
nella stanchezza di ascoltare
Il silenzio.
Attendo che il vento,
possa soffiare,
e nuove notizie da raccontare,
sussurri da bisbigliare.
nella quiete silenziosa.
Potro' ascoltare le onde del mare,
del quale da lontano con lo sguardo scruto l'orizzonte.
E ti perdi,
e ti fondi
e ti plasmi in esso
mentre la terra assetata
d' acqua,
anch'essa si riposa.
Bloccata in una dimensione eclatante
di attimi impossibili incompatibili, di mancanza di libertà
affondi in sequenze,
involontarie
rivoluzionarie di te stessa.
Attimi passati
tempi senza tempo
dove i sogni infininiti navigano in mari sconosciuti.
(Maria Russo)
Sabella Monica
PICCOLO FANTASMA
Sono così
piccola,
mi nascondo
sotto il banco.
Vorrei sparire,
diventare più
minuta.
Per voi
non esisto,
sono un fantasma.
Non mi fate
giocare,
mi mettete
da parte.
Tu non sai,
il male
che mi fai.
Ed io
piango,
fino a non
avere più
lacrime.
Io sono
come te,
o forse no.
Perché lo fai?
Mi rintano
nella mia camera,
chiudo gli occhi
e sogno di giocare
con te.
(Sabella Monica)
Scaffidi Benedetto
HO SMESSO DI AMARTI
Ho smesso di amarti,
la causa sei stata tu,
andrò avanti,
anche se non ci sei più.
Anche se per te ho pianto,
della mia decisione
non ho un rimpianto,
perché anche
senza te accanto,
ormai non ho
più il cuore infranto.
Mi allontanerò
da te sempre più,
perché ovviamente,
quella giusta non sei tu.
Da quella giusta
un giorno arriverò,
lotterò se un
bel futuro vorrò,
la persona più felice sarò.
Ho smesso di amarti,
questo l'hai voluto tu,
se ti trovo davanti,
preferisco stare
con la testa in giù,
pensavo che
quella giusta fossi tu.
Quella giusta troverò,
perché la riconoscerò.
Per lei lotterò
e non mi arrenderò,
perora la vita mi godrò.
(Benedetto Scaffidi)
Scelfo Rita
QUEI BRIVIDI GELIDI (Quarantena 2020)
Dall' Oriente all' Occidente
la " piovra" è arrivata a tutti noi,
ha preso le nostre vite con gelidi brividi
compagna di un progetto a noi ignaro.
Siamo stati ingabbiati ,affossati , cristallizzati,
e ognuno ,attonito e stupito,
ha visto il grido del dolore
ha guardato gli occhi sgranati dell' anima.
Ed io non posso continuare a guardarti!
In te vedo e sento il dramma della nostra terra
sento la tua paura , ed io non posso sentirla!
Perchè tu sei me, perché io sono te.
Piango per te che t'hanno dimenticato e abbandonato
per la tua allegria che è malinconia .
Le tue lacrime urlano
le tue parole non dette sono burrasca
tempesta senza quiete.
Nei tuoi occhi vive un’anima pura
nella tua pelle albergano le pieghe di una vita
di un tempo trascorso
di una via che ha attraversato mari e cieli.
Nei tuoi occhi un roseo futuro velato di lacrime,
tristezza , paura e progetti non sono promesse
e i giorni scorrono sui prati colorati dalla calda Estate
mentre la tua anima profuma di luce e di sole.
Ma ecco la quiete inattesa e non desiderata,
il tuo crepuscolo che porta il giorno morente
perché ascolta l’ onda nemica.
(Rita Scelfo)
Schena Cosimo
AMAMI
Amami
ti prego adesso amami
regalami quel sorriso
che mi rende bambino
che mi da i brividi
che mi da quella forza Unica.
Guardami
ti prego adesso guardami
dammi il tuo respiro
dammi la tua presenza
fammi sentire
che non sei un vincolo
che non sei un illusione
ma sei libertà
fiume che scorre
dentro l’anima
che sbocci
ogni giorno dentro
il mio respiro.
Risani le ferite
che la vita mi ha regalato
sul piatto dell’indifferenza
senza ripensamenti.
Come un guerriero
ho sempre superato
ho sempre affrontato.
Siamo Occhi che cercano occhi
che inseguono occhi
che guardano
per cercare quella luce
per cercare quell’Amore
che ci rende unici
che ci rende fiato
che ci riporta ad essere noi stessi
ad essere unici
ad essere noi.
Abbracciami
ti prego adesso abbracciami
avvolgimi
dentro il tuo universo
fammi vivere in te
fammi suono della tua parola.
Soffiami
ti prego adesso soffiami Sull’anima
dammi Quella gioia
dammi Quella vita
che mi rende unico
che mi rende cielo.
Accarezzami
ti prego adesso accarezzami
il cuore malandato
il cuore in attesa di speranza
che vibra al tuo respiro
che sogna ogni tuo passo.
che spera nell’incontro
fatto di comprensione
e per questo Amami
ti prego adesso amami
(Cosimo Schena)
Scrimali Gisella
COVID 19 (Siciliano)
"Tutti intra"! A casa tutti!
ma la genti si nni futti.
Siemmu chini di culura
ma sta cosa è troppu dura.
Tanti artisti e commercianti,
tutti senza fari nenti.
"Tu sta intra"! "Tu sta fora"!
"Nun lassari la dimora"!
A li cari vicchiarieddri
c'arristaru sulu ariddri.
Si tu ha sulu dudici anni
si trattatu comu un ranni:
"A la scola nun ci at' agghiri"!
E su tutti intra a durmiri.
Ma... i nnuccenti a scola sdati
c' hannu a essiri scienziati.
E a chi vali? si lavata!
ma 'un pò dari nna vasata.
Ti talii e dici: chi fazzu?
Picchì un c'ha caputu un cazzu.
Dici: "Prima ch'era bellu"!!!
D'unni vinni stu burdellu?
(Gisella Scrimali)
Traduzione in italiano dell’autrice
COVID 19
“Tutti dentro”! A casa tutti/ ma la genete se ne frega./ Siamo pieni di colori/ ma questa cosa è troppo dura./ Tanti artisti e commercianti,/ tutte senza potere fare niente./ “Tu stai dentro”! “Tu stai fuori”!/ “Non lasciare la dimora”!/ Ai cari vecchietti/ c’è rimasto proprio niente./ Se hai solo dodici anni/ sei trattato come un grande:/ “A scuola non dovete andare”!/ E tutti a casa a dormire./ Ma questi ragazzi senza scuola/ saranno scienziati./ E a cosa vale? Sei lavata!/ ma non puoi dare un bacio./ Ti guardi e dici: Cosa faccio?/ Perché non ci ha capito un cazzo./ Dici: Com’era bello prima”!!/ Da dove è venuto tutto questo bordello?
Sergio Briciole di Poesia (pseud.)
AMORE ETERNO
Sei entrata,silenziosamente, nella mia vita,
senza scavare in profondità,
inondando di profumato incenso, le buie stanze
dei mie pensieri.
Hai aperto le finestre del cuore, lasciando che
la tua grazia e la tua bellezza, entrassero
con la luce del sole,
ed hai coperto con la tua pelle, le sottili e fragili,
lastre della mia anima.
Mi hai donato, sogni, carezze, incessanti speranze
e sensazioni morbide e sottili, sempre più profonde,
come delicate carezze lasciate dal vento.
Ora vivi in me, la dove riposano i sospiri e l'inquieto
desiderio di sentirti mia, una stanza segreta,
tra i profumi di bosco, in un tranquillo e soleggiato autunno.
E da allora, ogni giorno, ti siedo accanto, per leggere
nei tuoi occhi ed ascoltare, il sussurro della tua voce,
che mi giura, amore eterno.
(Sergio Briciole Di Poesia)
Siani Stefania
SOGNI DI LIBERTÀ
Nella mia casa,
imprigionata e silenziosa,
la giustizia respirava a stento.
E cosi scrissi parole
sui muri intrisi di veleno
e sangue,
di lacrime amare.
Scrissi parole sussurrate,
colme di sogni di libertà e speranze.
Temendo i passi dell’uomo
la notte più del giorno,
son fuggita nel bosco,
tra le montagne e i fiumi.
Ora più non vedo
la paura rossa
e l’ombra nera della morte.
Come un puledro libero
cammino e annuso
l’aria rarefatta
e l’inebriante vento.
A sera mi troverò lontano
e mentre il cielo
si tingerà d’aurora,
ritornerà la vita
e la notte riavvolgerà le sue ombre.
(Stefania Siani)
Siani Stefania
SOGNI DI LIBERTÀ
Nella mia casa,
imprigionata e silenziosa,
la giustizia respirava a stento.
E cosi scrissi parole
sui muri intrisi di veleno
e sangue,
di lacrime amare.
Scrissi parole sussurrate,
colme di sogni di libertà e speranze.
Temendo i passi dell’uomo
la notte più del giorno,
son fuggita nel bosco,
tra le montagne e i fiumi.
Ora più non vedo
la paura rossa
e l’ombra nera della morte.
Come un puledro libero
cammino e annuso
l’aria rarefatta
e l’inebriante vento.
A sera mi troverò lontano
e mentre il cielo
si tingerà d’aurora,
ritornerà la vita
e la notte riavvolgerà le sue ombre.
(Stefania Siani)
Spiaggia Gianna
CHIEDI AL VENTO DI RESTARE
Chiedi al vento di restare
tra i rami spogli
tra le mie pagine che sfogli
Chiedi al vento di restare
a farmi compagnia
in questa oscura malinconia
Chiedi al vento di restare
così da spostare
le lacrime dal viso
dal sole il sorriso
Chiedi al vento di restare
qui con me sull'uscio a rimembrare.
(Gianna Spiaggia)
Sugar Zedna (Filippine)
STONES
Overtime
Those colorful stones
Were swept by tides
And
Serenaded by
The humming
Gentle waves
Caressed by
The subtlety
Of the wind Zephyr
Waltzing with
My graceful steps
Mesmerized by
Those aphoristic lines
Just like the time
I chanced upon YOU
The only GEM
Amongst these
Semi-precious stones.
(Sugar Zedna)
Traduzione di Calogero Turco
PIETRE
Col tempo
Quelle pietre colorate
Sono state sparse dalla marea
E
Sistemate dalla
Soavità
Del vento Zefir
Saltellando con
I miei leggiadri passi
Ipnotizzata da
Quelle linee precise
Così come il tempo
Mi sono imbattuto in te
L'unica Gemma
Tra queste
Pietre semipreziose
Tagliabue Antonella
GERMINAVA LA PRIMAVERA
Sussulti del cuore
ad ogni finestra aperta al mattino
sul nuovo mondo
centellinavo lo sguardo
intessendo fotogrammi
imbevuti di sole.
Giungeva di luce
tra le cortecce dei pioppeti
il primo vagito,
sul crinale della montagna
tanto cara al Manzoni.
La prigionia dei giorni
e germinava nonostante tutto la primavera
sfarzosa di germogli gremita di boccioli,
la osservavo in ogni minuscolo fiorire.
Non avevo armi per sconfiggere
un nemico maligno solo tempo e passi,
occhi investiti da una coltre di silenzi
sospesi sull' impermanenza delle cose
a riempire pagine di versi leggeri.
Quando sopraggiungeva l'infinitudine della sera
mi crogiolavo sugli inviti crepuscolari,
mi investiva il cielo nel contenitore ampio
che mutava e pulsavano i pensieri.
Cerato di ricondurre un senso alle mie giornate
sull'esistenza e all'essenziale,
fuori precari sulla dipartita della vita.
(Antonella Tagliabue)
Tardino Giuseppe
INNAMORATI
Un sorriso, due occhi brillanti,
un sospiro che viene dal cuore.
Non cercare,
l’hai trovato il tuo grande amore
Lui ti guarda e dice:
gemma dell’anima mia,
il nostro amore è più forte
di tempra di cristallo pregiato e trasparente.
Il tuo viso con la sua bellezza
è un astro che irradia luce .
Da te nasce la vita per la quale vivo.
Amo e amerò per sempre l’amore mio.
(Giuseppe Tardino)
Ţenu Irina Cristina (Romania)
SUNT TOAMNĂ
Sunt toamnă,
Sunt gând,
Sunt pas rătăcit pe pământ,
Răsuflare divină
Pe-o rază de vină.
Sunt toamnă,
Sunt frunză uscată
De-o iubire uitată
Într-o galerie de artă.
Sunt toamnă,
Sunt rană aurie
Pe trup de iarnă
Ce-așteaptă să învie.
Sunt toamnă,
O șoaptă mă-ndeamnă
Să-mi aștern iubirea
Pe natura galbenă.
Sunt toamnă,
Clipă de taină.
(Sunt toamnă)
(Irina Cristina Ţenu)
Traduzione dell’autrice
IO SONO AUTUNNO
Io sono autunno
Io sono pensiero
Un passo errante sulla Terra
Respiro divino
Nel raggio di colpa.
Io sono autunno
Foglia secca
Di un amore dimenticato
In una galleria d'arte.
Io sono autunno
Io sono ferita dorata
Sul corpo di inverno
Che aspetta di riportare in vita.
Io sono autunno
Un sussurro mi esorta
Di collocare il mio amore
Sulla natura gialla.
Io sono autunno
Momento di segreto.
(Io sono autunno)
Tognini Karen
PERLE
Quante lacrime
ha assorbito l'oceano!
Lui sa che ogni goccia è un sogno lasciato andare via...
Sa che la pioggia non lo bagna!
Ma le lacrime, sì...
Perle di luce che rifletton
tutta la sofferenza del mondo.
(Karen Tognini)
Tomovska Jagoda (Macedonia)
МАЛАТА ПРИНЦЕЗА
(LA PICCOLA PRINCIPESSA)
И бев млада
Ко млада месечина,
влетав во твојот дом
кришно
од задната врата на животот
го сокрив лицето
се срамев
бев во позајмен фустан
и туѓи чевли
танцував со тебе под маска
се плашев дека
доколку ме препознаеш
ќе се засрамиш од мене
танцував лудо
во ритмот на фламенгото
се запалив како вечниот пламен
што блеска во ноќта
ме бараше
се обидуваше маската да ми ја симнеш
но не,пред полноќ побегнав
од предната порта на љубовта,
се казнив самата себе
трчајќи го загубив чевелот
и не ја дочекав никогаш повеќе
годината што доаѓа
а I ти никогаш не се обиде
да го побараш ,да го најдеш
да ми го дадеш
да бидеш мојот принц од бајките
А годините ,како воз од педесет вагони
Поминаа покрај мене,гледам во нив
Но тебе никаде те нема.
(Јаготка Томовска)
Traduzione in italiano dell’autrice-rev. letteraria di Salvatore Ambrosino
LA PICCOLA PRINCIPESSA.
Ed ero giovane
come una luna nuova
Sono entrata nella tua vita
forzando la porta sul retro
ero in ombra
mi vergognavo
Ero in un vestito preso in prestito
e le scarpe dell’ altra persona
Ho ballato con te
sotto una maschera
Avevo paura se mi riconosci
Che ti saresti vergnata di me-
Ho ballato all’impazzita
al ritmo del flamenco
ero la fiamma eterna
che risplende nella notte.
Volevi darmi luce
E sono scappata
prima di mezzanotte
dal cancello principale dell'amore
Mi sono punita,
Ho perso la scarpa
mentre correvo
e non l'ho mai più vista
noni mi hai mai cercato
come principe delle fiabe
E gli anni, corrono
come un treno di cinquanta vagoni
scorrono davanti ai miei occhi
li guardo Ma non sei da nessuna parte.
Tornabene Lucia
TI DONO IL MIO AMORE
Cammino assorta nei miei pensieri,
senza speranza, senza arroganza...
Cammino assorta nei miei pensieri
vado ad oltranza senza guardare
ciò che mi sta intorno...
Cammino assorta nei miei pensieri
in un deserto tutto assolato, dune
di sabbia sempre più alte, natura
morta senza speranza...
Cammino assorta nei miei pensieri
con i vestiti che mi stringono indosso
tutto l' amore che ho io per il prossimo...
Sola Cammino e i passi affondano nella
distesa di sabbia che ho intorno, tutto deserto,
tutto mi avvolge di quell'immensa malinconia
che mi trascino come una scia...
Ombre nessuna solo la mia che mi fa
tanta compagnia...
Ombre nessuna solo la mia che mi fa
sognare con fantasia di ritrovare me stessa
laggiù che a braccia aperte mi attende
sempre di più...
Cammino assorta nei miei pensieri
e all' improvviso chissà perché tutto
si illumina intorno a me...
È strano non vedo più il deserto
assolato, non vedo più le dune di sabbia,
quelle più alte mai viste prima...
È strano non sento più i vestiti stringenti
quelli che soffocano i miei sentimenti...
Adesso vedo, vedo la gente che corre,
che impazza, la gente scorrazza, senza
timore e senza corazza, mi sfiora, mi spinge
non chiede mai scusa...
Cammino ancora senza sapere a chi
donare quel grande impulso che si chiama
AMORE...
Voglio gridare, voglio volare, voglio vedere
a chi donare quel grande impulso che si chiama
AMORE...
All' improvviso mi fermo un istante e sento
una corda tirare alle spalle, sento un calore
che sale che sale, sento che il mare mi prende
e sommerge in uno sguardo intenso, solare,
in un sorriso sofferto e sincero...
E finalmente mi fermo e mi volto a guardare
una povera donna che ormai non ha niente,
ha solo un sorriso da farti fermare,
ha solo un sorrido da farti
pensare...
(Lucia Tornabene)
Torres Tania
NEVE
L' universo ha i suoi tempi
Nel lento mutare di clima e stagioni.
Oggi non c è la rutilante
aria estiva e il cinguettio di uccelli che l’aria allieta.
Tutto inizia, tutto finisce e muore .
Cambia la vita .
Il clima è mutato.
Nubi nere all orizzonte e prime nebbie.
Paesaggio d incanto .
Ricoprono fiocchi bianchi nella silente ovattata bruma,
brilla la brina, non c’è un filo d’erba e neanche un fiore,
in questa bianca pace, anche il cuore tace.
Nell intrigo di rami gemme dormono,
insieme agli animali nelle tane.
Nel camino il fuoco acceso consuma ciocchi
Si spande il calore e nelle scintille si posa lo sguardo pensoso,
ricordi tornano alla mente di gesti e frasi,
cose oramai passate di un tempo andato .
Solo ricordi che l’anima triste rendono insieme a questo tempo !!!
(Tania Torres)
Treppiedi Totò
AUSPÌCIO
Abbrutiti dagli eventi
anche i ricordi non saranno più tali,
il vento funesto della Storia
ne avrà cambiato il senso.
Ma un nuovo sole sorgerà
a sciogliere il gelo del cuore
dall’angoscia che lo ha avvolto
affinchè l’uomo rinasca a nuova vita.
Non sarà progenie dell’avo,
ma diverso in coscienza e sapienza,
non più umano senza umanità
ma essere vivente tra i viventi.
Goccia fra tante a formare il mare
granello di sabbia a formare il deserto
zolla di terra ad innalzare montagne
parte infinitesimale di un nuovo cosmo.
Mai più pretese egemoniche ed egoismi
re Mida confondersi dovrà tra i derelitti
madre natura riadottarci tra i suoi figli
e gli uomini della terra fare pace con essa.
(Totò Treppiedi)
Valero Diego
ALLA MENSA DEL SILENZIO
Sediamoci più spesso
accanto la natura
alla mensa del silenzio
È sempre l'ora di lasciare
un po' l'inchiostro, la tecnologia,
di spezzare l'abitudine
è sempre l'ora di scivolare
oltre i bordi del sogno e stupirci
accorgerci, restar vivi
Stupirci dell'azzurro che indugia
prima di diventar sera
della goccia di rugiada
che scintilla sulla spiga di grano
del filo d'erba, del canto d'un merlo
della lumaca, del cielo di stelle la notte
Stupirci di quanta bellezza c'è nella pelle
e nei profumi d'amore, quando voliamo
come aquile abbracciati
Sono certo che Dio
anche per questo s'è fatto carne,
per toccare l'Amore con la mano
(Diego Valero)
Vera Dordi (Siberia - Russia)
Вера Дорди (Россия)
ВЫБОР
Ты говоришь, снега и маябри
забудутся, лишь дверцу отвори,
что видимо-невидимо широких
путей туда, где людям повезло,
и проклинаешь весело и зло
страны моей несметные пороки.
А я нарежу сыр и чёрный хлеб
и не скажу, насколько ты нелеп,
когда кричишь про свой нелёгкий выбор.
Послушал бы, как в сумраке густом
стихает лес за стареньким мостом
и гулко отмечает «выбыл, выбыл».
Пока рассвет ещё неразличим,
давай на посошок и помолчим.
Остаться – невеликая причуда.
Я, может, и уехала бы, но
зачем же сокрушаться об ином –
что всё не то, чем кажется отсюда.
А ты, когда истают фонари,
соври мне, обязательно соври,
что где-то там в своём любимом кресле
хоть ненадолго станешь уязвим,
когда шепнёт залётный серафим:
«А если бы остался ты, а если?»
Что нежностью затопит до виска –
почудится до явности близка
отчизна. И простив её изъяны,
сорвёшься перетянутой струной –
увидеть бы не рай свой островной,
а этот лес и мостик деревянный.
(Vera Dordi)
Traduzione di Italiano di Olga Ravchenko
LA TUA SCELTA
Mi dici che dimentichiamo neve e “maggebri”(1) ,
basterebbe aprir la porta,
per trovare ampie vie dove andare,
e dove tanta gente ha avuto fortuna.
E maledici gli innumerevoli vizi
allegri ma malvagi del mio paese.
E io taglierò formaggio russo, pane nero
e non dirò: “Ma quanto sei ridicolo
quando urli per la tua scelta difficile”.
Dispiace che non ascolti, nel denso crepuscolo
che intorpidisce la foresta dietro un piccolo ponte vecchio,
il riecheggiare "se ne è andato, se ne è andato".
Mentre l'alba è ancora indistinguibile,
brindiamo prima la tua partenza:
“Na possosciok!”(2) e facciamo silenzio.
Restare, io, qui non è una bizzaria.
Anch` io me ne sarei andata, ma ...
perché lamentarsi di quello
che ti aspetta, alimentando la delusione.
E tu, quando si spengono le luci,
dimmi un bugia, ti supplico di dirla,
che stando altrove, nella tua sedia preferita,
diventi vulnerabile al meno per un po',
quando un serafino di passaggio ti sussurra:
“E se tu fossi rimasto, se…?”
Che la tenerezza ti si allarghi fino alla tempia
e ti sembrasse vicina la Patria.
E perdonando i suoi difetti,
come la corda troppo stretta, fuggirai
dal paradiso della tua isola felice
cercando la salvezza in questa foresta
e in questo piccolo ponte vecchio fatto di legno.
(1) il famoso poeta russo Andrey Voznessiensky ha “bautizzato” i mesi ottonnali in autumn-embri. Qui` vediamo “maggebri”, cioè il mese di Maggio “sposato” coi mesi 4 mesi che finiscono in –bre.
(2) “Na possosciok!” – un brindisi scerzoso pell'ultimo bicchierino di vodka bevuto prima di partire. Se per qualche motivo una persona stava per lasciare i padroni di casa ospitali, gli sono stati offerti 10 bicchierini di "giusticare la fuga", e e li doveva bere in una certa sequenza. Di questi 10, il famigerato “na possosciok” era n. 6, quando il partecipante alla festa era già nel cortile. La sua storia risale all'antichità, quando i viaggiatori mettevano un bicchiere sul bordone – póssokh (il diminutivo: possosciók”), offrendo di berlo fino in fondo per un buon viaggio. Se all'ospite gli tremava la mano e lui lasciava cadere il bicchiere, versava il contenuto o non ha portava fino alla bocca, è stato costretto di restare e pernottare.
Visan Marioara (Romania)
***
Acum înțeleg de ce iubești muzica lui Vivaldi
În tăcere îmi beau cafeaua,
aroma ei îmi place, e bună, îmi zic în gând.
Tot în tăcere mă îndrept cu pași repezi
spre viitorul din filmul vieții mele.
Strada ce mi-a rămas de parcurs
până la marea poartă a trecerii,
mă afundă în ceața existenței
prin care doar tu mă poți ghida.
Orbecăi în neștire prin fumul norilor speriați
de vântul toamnei.
Noroc cu tine visătorule,
reușești să aduci seninul pe strada tăcerii.
Privesc tabloul Sărutului de Gustav Klimt,
mă regăsesc într-o poziție nefirească,
îmbrățișarea ta îmi explică
de ce trebuie să fie capul înclinat spre poezie.
Mi-ar plăcea să fiu poezia din sufletul tău,
mi se pare doar nefiresc să fiu cuvânt încrustat
pe fiecare clipă de viață ce îmi ești.
În tăcere mă citesc în ochii tăi.
Miracolul faptului că sunt
mă transformă în clape de pian.
Acum înțeleg de ce iubești muzica lui Vivaldi.
În tăcere ascult muzica timpului ce mă învăluie acoperind trecutul cu
uitarea de sine.
Mă las ghidată de privirea ta
către viitorul ce mi-l oferi,
tu care în fiecare dimineață
îmi pregătești în tăcere
cafeaua cu aromă de viață.
(Marioara Visan)
Traduzione in italiano dell’autrice
***
Ora capisco perché ami la musica di Vivaldi
In silenzio bevo il mio caffè,
il sapore mi piace, è buono, penso tra me e me.
Ancora in silenzio cammino a passi veloci
verso il futuro del film della mia vita.
La strada che mi è rimasta da percorrere
sino alla grande porta del passaggio,
mi affonda nella nebbia dell’esistenza
attraverso la quale solo tu puoi guidarmi.
Vagando senza capire nel fumo di nuvole spaventate
dal vento d’autunno.
E’ buona fortuna stare con te, mio sognatore,
riesci a portare la serenità al silenzio.
Guardo il dipinto del bacio di Klimt,
Mi ritrovo in una posizione innaturale,
mi spiegano i tuoi abbracci
perché la testa dovrebbe essere incline alla poesia.
Mi piacerebbe essere la poesia della tua anima,
Trovo innaturale essere una parola intagliata
In ogni momento della vita che sei per me.
In silenzio leggo nei tuoi occhi.
il miracolo del fatto che io sono,
che mi trasforma in tasti di pianoforte.
Ora capisco perché ami la musica di Vivaldi.
In silenzio ascolto la musica del tempo che mi avvolge, coprendo il
passato con l’oblio di sé.
Mi lascio portare dal tuo sguardo
Verso il futuro che mi offri,
tu, che ogni mattina,
mi prepari in silenzio
il caffé con l’aroma della vita.
Zapparella Giorgio
ESTRANEI
Una luna pallida,
triste e
immersa nella
sua monotonia,
scarna,
sanguinante,
senza tempo,
restò sbalordita
nel guardarci sorridere di nuovo,
di un motivo da me partorito.
Ciò che sembrava diviso
per sempre da un mio verso,
Da lui stesso fu reso eterno
In un bellissimo mattino.
(Giorgio Zapparella)
文/ Sue Zhu (Cina – Nuova Zelanda)
《木鱼》
(IL PESCE DI LEGNO)
谈到禅修
自然会想到它
被千万次捶打
它是一条会呼吸的鱼
有时它说
生存永远和痛苦相连
你需要
把无常看成正常
它沉默
但始终觉醒
保持隐忍
Traduzione in Italiano di Marco Sonzogni (New Zeland)
IL PESCE DI LEGNO *
Parlando di meditazione
la mente va subito al pesce di legno
percosso migliaia di volte
Respira
e talvolta insegna che
sopravviere significa soffrire
occorre pensare
l’impermanza come normalità
Tace
ma è sempre desto,
resta tollerante e paziente
**Pesce di legno - noto anche come blocco del tempio cinese o campana di legno, nella maggior parte delle tradizioni buddiste Zen Ch'an, il pesce di legno serve a mantenere il ritmo durante il canto dei sutra.
Traduzione in inglese di George Onsy (Egypt)
THE WOODEN FISH*
Let’s Mediate
How the wooden fish,
Being hammered
Thousands of times
But still able to breathe.
It tells us that
Survival always goes
Together with suffering
You need to think of
Impermanence as normal
The wooden fish is silent ,
Yet always awakened,
Holding tolerance and forbearance
* Wooden fish -- also known as a Chinese temple block or wooden bell , In most Zen/Ch'an Buddhist traditions, the wooden fish serves to keep the rhythm during sutra chanting.