Il Concorso di Poesia “Il Parnaso – Premio Angelo La Vecchia” nasce con lo scopo di celebrare e perpetuare, tramite la “Somma Poesia”, lo spirito, l’anima, l’essenza della Secolare Accademia del Parnaso Canicattinese.
In una astrazione spazio – temporale che avvicina in maniera sconvolgente tutti gli uomini senza alcuna minima differenza non solo di sesso, religione, nazionalità, età ma anche di esistenza e non esistenza, la poesia riesce ad essere “medium” in un “continuum” tra terra e cielo, tra corpo e anima, tra pragmatismo e utopia.
L’Accademia Secolare del Parnaso, che annovera tra i suoi arcadi Marta Abba, Pirandello, Quasimodo, Trilussa e altri, promuove la Poesia ed esalta quei “Vate” che, ispirati dalla Musa, la diffondono in ogni modo e in ogni circostanza.
Rimane affidato alla memoria il premio di poesia che aveva come giudice sovrano l’asina – emblema che, orientandosi tra tanti mucchietti di fave disposti sulle poesie ne “eleggeva”, con la sua attenta e ispirata scelta, la vincitrice. Sulla scia di questa emblematica “ragione” gli organizzatori, che sono anche i detentori morali delle insegne del Parnaso, intendono continuare, rendendola attuale, questa nobile tradizione.
Mio padre Angelo La Vecchia è stato attore principale e “mente restauratrice” dell’Accademia avendo vissuto prima le gesta immortali del prestigioso consesso e restituendo dopo, alla memoria dei mortali, lo spirito più vero della Secolare Accademia. Famose le manifestazioni organizzate e volute proprio Angelo La Vecchia dove sono stati nominati membri del Parnaso, tra gli altri, Ben Gazzara e Leonardo Sciascia (nominato viaggiatore piazzista).
Il premio intitolato al prof. Angelo La Vecchia tiene in se il ricordo vivo della sua opera di poeta, scrittore, drammaturgo, storico e maestro a favore di questa terra di Sicilia.
Certamente questo percorso si è potuto realizzare con l'aiuto di molte persone che hanno si sono fatte coinvolgere in maniera immediata a questa idea che ci piace definire "parnasiana". Innanzi tutto la mia famiglia con a capo mia madre, Maria Nicosia La Vecchia e i miei fratelli Diego, Riccardo ed Elio, mia moglie Roberta Pantalena che mi ha aiutato non poco nella organizzazione generale e, subito dopo, Alfonso Messina che, per primo, ha saputo diffondere nella rete informazioni che riguardano il Parnaso, la terra di Canicattì e la varia umanità che vi ha "transitato".
Un ringraziamento particolare a tutti i componenti della giuria e delle varie commissioni giudicanti che, con la loro presenza attiva, hanno reso certamente "importante" questo Concorso che ha una sola pretesa: diffondere la cultura dei sentimenti, delle emozioni, delle passioni, delle conoscenze, in una ricerca continua di quella "libertà espressiva condivisa" prerogativa essenziale dell'uomo sociale contemporaneo.
Ai 319 amici che hanno scelto di partecipare a questa prima edizione del Concorso va un abbraccio particolare ed emozionato. Grazie
Infine il ringraziamento più caloroso e colorito "agli immortali" che con le loro gesta e la loro intuizione hanno permesso a noi posteri di godere questi gioiosi momenti.
Calogero La Vecchia
In una astrazione spazio – temporale che avvicina in maniera sconvolgente tutti gli uomini senza alcuna minima differenza non solo di sesso, religione, nazionalità, età ma anche di esistenza e non esistenza, la poesia riesce ad essere “medium” in un “continuum” tra terra e cielo, tra corpo e anima, tra pragmatismo e utopia.
L’Accademia Secolare del Parnaso, che annovera tra i suoi arcadi Marta Abba, Pirandello, Quasimodo, Trilussa e altri, promuove la Poesia ed esalta quei “Vate” che, ispirati dalla Musa, la diffondono in ogni modo e in ogni circostanza.
Rimane affidato alla memoria il premio di poesia che aveva come giudice sovrano l’asina – emblema che, orientandosi tra tanti mucchietti di fave disposti sulle poesie ne “eleggeva”, con la sua attenta e ispirata scelta, la vincitrice. Sulla scia di questa emblematica “ragione” gli organizzatori, che sono anche i detentori morali delle insegne del Parnaso, intendono continuare, rendendola attuale, questa nobile tradizione.
Mio padre Angelo La Vecchia è stato attore principale e “mente restauratrice” dell’Accademia avendo vissuto prima le gesta immortali del prestigioso consesso e restituendo dopo, alla memoria dei mortali, lo spirito più vero della Secolare Accademia. Famose le manifestazioni organizzate e volute proprio Angelo La Vecchia dove sono stati nominati membri del Parnaso, tra gli altri, Ben Gazzara e Leonardo Sciascia (nominato viaggiatore piazzista).
Il premio intitolato al prof. Angelo La Vecchia tiene in se il ricordo vivo della sua opera di poeta, scrittore, drammaturgo, storico e maestro a favore di questa terra di Sicilia.
Certamente questo percorso si è potuto realizzare con l'aiuto di molte persone che hanno si sono fatte coinvolgere in maniera immediata a questa idea che ci piace definire "parnasiana". Innanzi tutto la mia famiglia con a capo mia madre, Maria Nicosia La Vecchia e i miei fratelli Diego, Riccardo ed Elio, mia moglie Roberta Pantalena che mi ha aiutato non poco nella organizzazione generale e, subito dopo, Alfonso Messina che, per primo, ha saputo diffondere nella rete informazioni che riguardano il Parnaso, la terra di Canicattì e la varia umanità che vi ha "transitato".
Un ringraziamento particolare a tutti i componenti della giuria e delle varie commissioni giudicanti che, con la loro presenza attiva, hanno reso certamente "importante" questo Concorso che ha una sola pretesa: diffondere la cultura dei sentimenti, delle emozioni, delle passioni, delle conoscenze, in una ricerca continua di quella "libertà espressiva condivisa" prerogativa essenziale dell'uomo sociale contemporaneo.
Ai 319 amici che hanno scelto di partecipare a questa prima edizione del Concorso va un abbraccio particolare ed emozionato. Grazie
Infine il ringraziamento più caloroso e colorito "agli immortali" che con le loro gesta e la loro intuizione hanno permesso a noi posteri di godere questi gioiosi momenti.
Calogero La Vecchia