Poesie Partecipanti alla VI edizione 2021
Lubr - Pari
Lubrano Rossella
TRA ME E ME
Ascoltavo il vento
gridare nella brughiera silente
e nella sua voce
sentivo il pianto
dell’umanità inerme,
volevo scordare
il corrotto e il corruttibile
che sporcano
quest' atomo senza cuore
dove le idee si ammalano
d' inedia
e svaniscono come neve al sole.
Lacrime di sale offuscavano
i miei occhi ciechi,
emozioni forti esplodevano
dentro l’anima
come lava incandescente,
cristalli opachi
di un non essere
di un non esistere.
La solitudine mi cingeva
tra le sue braccia aride
nella ruggine di sogni infranti,
di amori sbiaditi,
mi abitava però la sete
di vivere ancora,
superando le barriere
dello spazio e del tempo,
raccogliendo i cocci
di un io alla deriva.
Ascoltavo il silenzio dentro di me,
anelavo parole di speranza,
quel battito d' ali
che mi avrebbe fatto
ancora volare.
Serrando i pugni
contro lo specchio della mia essenza,
percepivo un brandello di luce,
ero io che volevo rinascere
ad ogni costo,
rubando al cielo
un po' d' infinito.
(Rosella Lubrano)
Lucchese Giusy
DI NOTTE
Sento.......
un animale, che si muove lento...
Che sa volare solo dopo che ho spento....
Accendo....
Una presenza, sembra quasi che pensa,
E appoggiata ma non trovo la coordinata....
Ascolto.....
Nell oscurità si muove
facendo tanto rumore..
ma alla luce si immobilizza
senza sapere dove,
Gratto.....
Un puntino che diventa sempre più grande
Fatto da un animale irritante
Cerco......
come fosse un puntino nel quadro di un pittore.....
una lettera nella poesia di questo autore......
Vedo.....
Lei che sa aspettare il momento in cui attaccare
Si crede arguta ma resta muta,
Sbatto.....
di lei rimane solo un segno sulla parete,
come nel cielo il passaggio delle comete....
A volte rosso sangue altre nero diamante Penso
una dedica a chi di uova ne fa tante.....
nasce nell acqua, ma nell aria passa la vita...
Per poi morire come un parassita.....
(Giusy Lucchese)
Lucini Annalisa
CENT’ANNI*
Se fossi qui,
avresti cent’anni nonnino adorato.
Penso alla tua vita di allora
quando, poco più che ventenne, partisti soldato.
Se fossi qui,
ricorderesti ancora quanti uomini vedesti morire allora? Dicevi che i tuoi compagni pregavano e morivano. Imploravano dinnanzi a Dio la salvezza
e poi, senza pietà, perivano.
Non pregasti più
e da quel giorno, quello fu il tuo modo di sopravvivere.
E cosi, a casa ritornasti.
Se fossi qui,
oggi ci sarebbe una gran festa.
Qualcuno, a gran voce,
griderebbe: Lunga vita al nonnino!
E tu, felice,
alzando in alto il calice
risponderesti: Viva il buon vino!
Fuori dalla finestra il cielo, poi il sole sul mio viso.
Ecco un soffio di vento improvviso.
Passano due colombi bianchi.
A loro affido la mia preghiera per te.
Che la tua anima possa vivere, per sempre in Paradiso.
*dedicata a mio nonno reduce e combattente della campagna di Russia
(Annalisa Lucini)
Maggese Riccardo
1 INCESSANTE
INTERLOQUIRE
DI STATI D’ANIMO
E MISFATTI
TRACIMANTI EFFERATEZZE e CERTEZZE
QUASI A DISSOLVERSI NELLA PROPRIA
VACUITA’ ESTEMPORANEA
A LAMBIRE, VELATAMENTE
L’ACCIDIA PIU CANDIDA
DI REMINISCENZA
RECONDITA
(Riccardo Maggese)
Mainardi Riccardo
LE PAROLE MAI DETTE
(Dedicata a mia madre)
Superato il confine che separa la vita
da quel viaggio che di tutte le cose è la misura,
ti cercherò varcando gli orizzonti
di un dolore che in te trova conforto.
E scoprirò fra i nembi il tuo guanciale
il tuo viso sofferto e la tua voce
che mi chiedeva un saldo di parole
di cui da tempo ti ero debitore.
E il mio libro iniziato e mai finito
che con sfocata luce a tarda sera
sfogliavi compiaciuta in abbandono
per suggerirmi epilogo più austero.
Ma quando siederemo sopra un trono
di viva luce, fra cielo e paradiso,
ti inonderò di tutte le parole
che un tempo congelavo nel mio cuore.
(Riccardo Mainardi)
Maraldi Maurizio
I NONNI
I nonni sono il sole
che illumina il mattino.
I nonni son la stella
che illumina il cammino.
Sono il faro che ti guida
nel buio della notte.
Sono l’arcobaleno
dopo un temporale.
Il rifugio più sicuro
se ti senti male.
Non chiedon nulla in cambio
per darti tutto questo.
Solo un po’ d’amore…
un bacio…una carezza
che gli riscaldi il cuore…
(Maurizio Maraldi)
Margarita de Sosnizka
FONOGRAFIA
Rime sulla pelle di salamandra
Ave, uva,
Eva del vino,
Adamo tuo è Bacco.
Predatrice diafana della
luce mattutina
L’uva – luna diurna
Di vendemmia divina,
Perla verde d’erba viva,
Pendente di plenilunio
smeraldino,
Goccia di dolcezza, incastonata in clorofilla,
Figlia di delizia,
Regina delle tele di
Caravaggio,
Cascata del grappolo suo
imprigiona raggio.
Ave, uva,
Dea del Dionisio,
Mater d’uvetta,
Foce del vino
Che diventa fiume, si
affaccia
Nel mare di meraviglie
Con lagune di allegria –
Gallerie di gioia.
Ave, uva,
vulva viva del vino
verace,
Gravida di spumante,
liquore,
Allieta palato e cuore.
Spumante scintillante, danzante,
Essenza del essenziale
senso.
Wow, uva!
Vena non del veleno
Ma della vivacità,
Immotivata felicità,
Immediata, veloce
Che fa cantare ad alta
voce.
Ave, uva,
un dono divino
In ogni bocale del Bacco,
Bocale di vino.
Bacco, ego alter
di Fufluns etrusco.
Che lusso!
Sogno di volpe!
Ave, uva:
Eva,
luna,
vulva,
vena,
vino,
fiume,
foce,
dono,
Dea!
(Margarita de Sosnizka)
Maria Cristina Sabella
LISTEN
Ascolta,
l'uomo
non sa più riprodursi,
ha disimparato
il significato
della parola
DONO,
è sceso l'inverno
sul suo membro,
arido è diventato
il suo cammino,
non sfiora
ferisce e lacera
le sue carni livide,
Lei
è
caduta nella sua trappola
inconsapevolmente,
lasciandosi abbagliare
delle false lusinghe
del cacciatore,
il sole era apparso
per pochissimi istanti,
poi le tenebre
l'avvolsero
in pochi secondi,
si tinse di rosso
il vestito da sposa,
come la rosa
quando graffia con le spine,
il silenzio
è
assordante
nella fredda parola
… Fine ! .
(Maria Cristina Sabella)
Marzano Domenica
UN BIMBO MAI NATO
Un attimo un solo attimo e poi...
Non c'è più in un secondo,
tutti i sogni s’infrangono .
La tristezza prende il sopravvento ;
un dolore sordo, intimo
profondo e indescrivibile, rimane dentro...
Tutta la felicità immensa e infinita di qualche giorno prima e svanisce.
Il mondo si è scordato di lui appena il suo cuoricino ha smesso di battere, lui vivrà per sempre dentro il mio.
È mio, solo mio, quel bimbo mai nato.
Non conosco il colore dei suoi occhi, né sentirò il dolce suono della sua voce.
Non saprò mai se avrebbe a vuto il mio sorriso.
Non lo vedrò mai correre! Spero che stia volando tra gli angeli. Poi riprendo fiato, asciugato le lacrime e guardo oltre i silenzi.
L'amarezza di non aver potuto dargli di più mi annienta, diventa l'unico pensiero. Ed ora?
Il vuoto, il nulla.
Un viaggio attraverso il buio.
Sento un suono di campane, proveniente dal cielo.
Ascolta o Signore :sono una mamma.
Oggi è arrivato il mio piccino.
È così piccino che non ci si può sbagliare, un fiorellino che troppo presto ha perso i suoi piccoli petali.
Signore lo affido a te tienilo
vicino! Che figlio mio, ha viaggiato attraverso il ventre materno, in un mondo cieco, ti ho accarezzato per sei mesi sei un sogno di nome Tomasz, ti ricorderò dolce piccolo non venuto al mondo, senza un grido senza un gemito!
Ascolta, questa pioggia che leggiadra accarezza i colori, questa melodia che arriva in fondo e mi percuote l'anima, è per te!
(Marzano Domenica)
Massimo Maria Vittoria (Canada)
A SWEET MEMORY!
I still keep
those sweet memories of emotions that
occurred in my womb ...
wads of snow
that joined
as a sacred song
to the beating of that little heart ...
the great gift of a new life ...
a large amount of
two parallel forces that ...
flowed fluidly together
creating multiple little projects
only for her ...
today I am proud, because ..
in that new life
there's the perfume, the wonderful
fragrance of
a spiritual nature ...
I still feel the beating of her heart
united with mine and that memory
will forever be engraved in my heart.
(MariaVittoria)
Traduzione dell’autrice
UN DOLCE ACERVO RICORDO!
Conservo ancora
quell’acerva quantita’
di emozioni nel grembo...
di quei batuffoli di neve
che si congiungevano
come canto sacro
ai battiti di quel cuoricino...
il grande dono di una nuova vita...
una grande quantità di
due forze parallele che...
scorrevano fluidi
andavano oltre come
massa di progetti riservati
unicamente per lei...
oggi sono fiera,perché..
in quella nuova vita
c’è il profumo,la fragranza di
una natura spirituale...
sento ancora oggi covare
nel ventre i suoi battiti
uniti ai miei che...
mi fanno sentire
la pelle d’oca.
(Maria Vittoria Massimo)
Matviyenko Elena (Bielorussia)
(Елена Матвиенко)
* * *
Не будет рядом ни врага, ни друга.
И только – бесконечные поля.
Да монотонно закружится вьюга,
Над белым светом звёздами пыля.
Сойдутся воедино все дороги,
Сольются мысли в истине одной.
И я тогда предстану перед Богом.
И Бог раскроет длани надо мной.
Паду перед Всевышним на колени,
Смиренно принимая Божий суд.
За все грехи больного поколенья
Тогда я наказанье понесу.
За стронций в жилах, за развал державы,
За нищих духом рядом и окрест
Мне в сердце боль гвоздём вонзилась ржавым.
При жизни я несу сей тяжкий крест.
А в час, когда метель у изголовья
Расправит крылья белые свои,
Вселенский грех я искуплю любовью.
И мир воскреснет из моей любви.
(Елена Матвиенко)
ELENA MATVIYENKO
Gomel, Bielorussia
* * *
Né un nemico e né un amico
Né là né qua, vicino, ci sarà.
Soltanto sui campi infiniti
Bufera di stelle girerà.
Si uniranno tutti i pensieri
Ad una sola, giusta verità.
Giungerò dinanzi al Supremo,
Che su di me le palme aprirà.
Cadrò inginocchiata umilmente
Davanti all'Altissimo. Però
Per tutti i peccati della gente
La mia punizione prenderò.
La povertà, il crollo dello stato,
Lo stronzio nel sangue di città
Questo è stato che mi ha forato
Il cuore е nella mente sempre sta.
Però quando nella certa ora
Sarò chiamata su, nel cielo blu,
Espierò peccati con amore.
Un nuovo mondo nascerà da lui.
Mazzara Anna
SILENTE SPAZIO
Guardando, dentro
la sofferenza
ho pregato finisse tutto
in un silenzio.
Non era egoismo il mio,
ma l'amore
che urlava al dolore.
Così dopo tanto tribolare
si è rotto quel lieve filo
di respiro, ma il nodo
rimase aggrovigliato
nel pensiero, ritornando
a far male in ogni istante.
Non sarà il domani
che verrà, nemmeno
lustri a seguire che
lo spazio vuoto di te,
si colmera' .
(Anna Mazzara)
Melancholy Max (Nigeria)
THE POOR CHILD
Nobody to tell him never give up
When the day is break
Nobody to say wake up
do this, and don't do that.
Many People judge him by his physical appearance,
using abusive word on this child is a natural occurrence.
Wasn't born with a silver spoon but yet struggle to get the diamond own,
born and fall under darkness
but yet struggle to turn the light on.
From the skin to the inner most features,
From the food he eat to the souls who cook it.
From the songs he sing,
To the music he dance to.
From the clothes he wear,
Is clearly written that he needs help but nobody to help .
He cry out
demons said they heard it in hell.
Please let help the needy.
(Max Melancholy)
Traduzione di GT e Calogero La Vecchia
IL BAMBINO POVERO
Nessuno a dirgli di non mollare mai
Quando spunta il giorno
Nessuno a dire svegliati
fai questo e non fare quello.
Molte persone lo giudicano dal suo aspetto fisico,
usare parole offensive su questo bambino è un evento naturale.
Non è nato con un cucchiaio d'argento ma ancora lotta
per ottenere il suo diamante,
nato e caduto nell'oscurità
ma ancora fatica ad accendere la luce.
Dalla pelle alle caratteristiche più interiori,
Dal cibo che mangia alle anime che lo cucinano.
Dalle canzoni che canta
Alla musica su cui balla.
Dai vestiti che indossa
È scritto chiaramente che ha bisogno di aiuto ma nessuno lo aiuta.
Grida
i demoni hanno detto di averlo sentito all'inferno.
Per favore aiutiamo chi ha bisogno.
Memoli Tiziana
CALA CUORE
Isola deserta dove stai in Santa pace
Acqua formidabile da isole tropicali
Solo e solo con te stessa riposi difetti
A cala cuore portaci il tuo cuore a chi vuoi bene
Cala cuore aspetta persone di cuore.
(Tiziana Memoli)
Menon Elisa
SENZA DI TE
Io cosa sarei senza di te?
Sarei come il cielo senza sole,
come la luna senza le stelle,
sarebbe come stare nel deserto senza potermi dissetare,
come un fiore appassito,
i miei occhi sarebbero senza luce,
quella luce che solo tu mi sai dare,
la forza che mi mancherebbe
e il sorriso che non ci sarebbe piu,
no io non potrei mai stare senza di te,
perche sei il mio mondo,
il mio tutto,
il mio amore,
il mio domani.
(Elisa Menon)
Messina Maria Rosa
CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
Vorrei guardare il mondo con gli occhi di un bambino,
non me ne accorgerei della cattiveria che regna,
felice correrei verso quel bellissimo giardino,
ma crescendo, la vita ,ad essere forte insegna.
Da piccola avevo tanta voglia di diventare grande,
non sapevo come fosse la vita dopo;
mi ponevo sempre tantissime domande,
ma essere felice era il mio scopo.
Solo adesso mi accorgo di una cosa,
erano quelli gli anni di spensieratezza,
la vita, da piccoli, era meravigliosa,
cambiano tante cose e ne hai la consapevolezza.
Cio' che si vive, lascia comunque un esperienza ,
nella vita non tutto va come avevamo immaginato,
mi accorgo che tra sogno e realta', vi e' differenza,
la vita, spesso ad adattarmi mi ha portato.
Si nasce per essere felici ,mi hanno detto;
la vita non deve essere bella soltanto con gli occhi di un bambino,
finche' vivo, ho speranza di realizzare quel sogno nel cassetto,
con gli occhi sognanti, proseguo il mio cammino.
Percorro la strada che spero porti alla felicita',
se cado, mi rialzo proprio come una guerriera,
la vita mi concedera' qualche bella opportunita',
il mio cuore, come quello di un bambino, spera.
(Messina Maria Rosa)
Mezzatesta Giuseppe
ABBRACCIO NEL BLU
A volte da bambino, di notte
saltavo alla finestra
per vedere le luci sul mare.
Brillava il ghiaccio
fra le tegole e cantava
il mulattiere.
Da giovane correvo
da quegli occhi scuri,
luce nella penombra della sera.
Da adulto, ho lasciato le radici
e ho camminato fino qui
a sommare le mie stagioni.
Ora, è la nostalgia
che stagna nelle vene
e chiede il ritorno
sotto il precoce olivo.
Volo in alto,
con il cuore acceso
e sento che ti troverò.
Una carezza spalanca l’infinito
e la meraviglia è incontrare te.
Ricordi, ci prendono per mano
in un abbraccio d’ali.
Quanto amore c’è,
planiamo felici
nell’immenso blu
che si colora di noi.
(Giuseppe Mezzatesta)
Milcallef Adrian (Malta)
LA NORMALITA ANORMALE
Un attimo, un istante, che cambia la vita
Delle citta, dei paesi, del pianeta
Nuove abitudini , nuova normalita
Un virus, che ha condizionato tutti
Mascherine, guanti, distanziamento
La diffidenza da tutto,
Da tutti , la paura
Tutti lontani
Distanti, distanziati
Chi a casa,
Chi in ospedale
Asintomatici, contagiati, covid
Stiamo convivendo con tutto questo
La normalita anormale
Ma cos’è normale ?
Cosa fa di normale nella nostra vita ?
Di certo, non e normale vivere cosi
Questa normalità anormale
Ci ha fatto riscoprire
Che dopo tutto siamo tutti umani
Umani con tanto da imparare
Noi, che credevamo di avere tutte le risposte
Una nuova babele ci ha colpito
Ci ha reso vulnerabili ,
Una normalita anormale,
La vita hai tempi del covid-19
(Adrian Micallef)
Milioti Sonia
VOGLIA DI COMUNICARE
Ed eccomi qui:
sola
con questa scura penna e questo bianco foglio.
Intorno a me c’è nebbia grigia, non riesco a distinguere le cose.
E poi, i miei occhi sono velati di lacrime.
I miei occhi non ridono, hanno solo lacrime.
Nel mio cuore solo acuto dolore,
nella mia mente ricordi chiari.
Tutto ciò costituisce la nebbia che mi avvolge.
Adesso odo del lamenti. Com’è possibile?
Le mie orecchie sono sorde.
I lamenti sono dentro di me,
sono tante voci che litigano tra loro,
sono sentimenti contrastanti che
nuotano insieme a me nel mare della vita.
Io non parlo, ma so parlare.
Vorrei alzarmi e urlare ma, resto immobile.
Perché non mi aiuti?
Basta un sorriso, sarà la mia ancora.
Insieme si può volare,
tra i fiori, anche tra le spine o sotto la pioggia
ed arrivare là dove non ci sono muri d’indifferenza,
macigni di violenza, crudeli incomprensioni e soffocanti silenzi.
Dammi una carezza, prendimi per mano e …
il mio cuore riprenderà a battere, la mia voce si udirà e
i pensieri non saranno più nella nebbia
perché hanno tutto che cercano:
qualcuno con cui dividere tutto ciò che gli permette di continuare a
camminare.
(Sonia Milioti)
Milone Nadia
SOGNO
Il sonno mi conduce sulla cima
di un sogno, lungo strade lunghe e strette,
attraversando le cose non dette,
e le emozioni mai provate prima.
Nei luoghi dove l'esistenza è in rima
baciata, senza dogmi né etichette,
frasi convenzionali, o virgolette,
chiara e divina, non occorre lima;
lo sguardo proiettato dentro il mare
da un arco, che è cornice della luna,
fedele testimone di illusioni...
poi torna la mattina, e inopportuna,
disperde tutto il mio fantasticare
senza ascoltare preghiere o ragioni,
e neppur le canzoni
che il cuore canta là, dov'è rinato
il mio respiro, e ancora vi è ancorato,
e dove è addormentato
l'amor che vive dietro le mie ciglia
e a cui neppure il sole rassomiglia.
(Nadia Milone)
Montella Carmine
L’APE MELISSA (Napoletano)
Comm’era bello ‘o munno na vota!
L’aria fresca e pulita
‘o cielo sempe azzurro
‘a campagna nu specchio
l’evera veneva zappata
‘o terreno mangiava sulo lutamma
‘e sciure belle e prufumate:
nu paraviso!
Aaaah! Io me cunzulavo
a zumpà addò vulevo
mettevo incinte ‘e piante
e quanno nasceveno ‘e figlie
sapevo che IO ero ‘a mamma!
‘E zappature ciucce comm’ereno
campaveno cient’anne!
E mo che sta succedenno?
Prrr! Che schifenzia è chesta?
L’uommene allezionate sò ‘mpazzute!
Ma sanno ‘e guaie ca stanno facenno?
Stanno scassanno ogne juorno
tutto chello che Dio ave creato.
Volo da ccà a llà
ma nu trovo chiù nu sciore
buono pe mô zucà.
Pe sparagnà ‘a fatica
mo bruceno tutte cose
e spanneno ‘o veleno
pure addò nu serve.
Quasi quasi me ne vaco
ncoppa ‘a n’ato munno.
Na cosa però nun avite capito.
Quanno moro io… murite pure vuje!
(Carmine Montella)
Traduzione dell’autore
L’APE MELISSA
Come era bello il mondo una volta!
L’aria fresca e pulita
il cielo sempre azzurro
la campagna uno specchio
l’erba veniva zappata
il terreno mangiava solo letame
i fiori belli e profumati:
un paradiso!
Aaaah! Io mi consolavo
a saltare dove volevo
mettevo incinte le piante
e quando nascevano i figli
io sapevo che ero la mamma!
I contadini analfabeti com’erano
campavano cent’anni!
E ora cosa sta succedendo?
Prrr! Che schifezza è questa?
Gli uomini istruiti sono impazziti!
Ma sanno i guai che stanno facendo?
Stanno “scassando” ogni giorno
tutto quello che Dio ha creato.
volo da qua a là (dappertutto)
ma non trovo più un fiore
buono per succhiarmelo.
Per risparmiare il lavoro
ora bruciano tutto
e spandono il veleno
anche dove non serve.
Quasi quasi me ne vado
su un altro mondo (pianeta).
Una cosa però non avete capito.
Quando muoio io… morirete pure voi!
Morabito Caterina
PRESTO VERRANNO LE ROSE
Si chiama fragile
questo piccolo ricordo d’Inverno
che ha le mani ruvide
e gli occhi sono mosaici sfrangiati di cielo .
Si chiama vento
il soffio gelido tra i portali
dove risuonano le voci
e il profumo di zeppole fritte
volteggia in spirali di fumo olezzando le vie .
Sui sentieri di geloso silenzio
i fiori di ulivi tra danze e litanie
vestite di bianco .
L’aria che vi attraversa
odora di pane
di grembo materno
e piccoli noi
accolti ad ascoltare
un braciere ardente di saggezza
quando l’Inverno era carezza .
Tempo ostinato nel cuore
deciso sulle gote
nutrito di buoni sentimenti
di belle parole.
Un bianco e nero che più non torna
un susseguirsi di minuti , giorni, stagioni .
Poi tendi la mano
raccogli i ricordi
li stringi in un pugno e ti abbandoni .
Eppure ...presto verranno le rose .
(Caterina Morabito)
Morlotti Stefano
CIMITERO
Spero che la terra vi sia lieve,
quando pensate a come possa essere il ricordo
di quelle cose brutte che accadono qui.
Niente è come sembra è tutto più roboante,
per te?
Ora che non ci siete più è come una battuta,
sulla vita passata che manca,
come un ricordo sgualcito,
che non riesco a trovare in nulla
nemmeno nei mie pensieri più subdoli,
ma neanche in quelli più nitidi.
Di questa continua salita e fatica
Che è il vivere quotidiano.
Più mi affatico più credo che sia difficile,
non rivedersi su,
dove il tempo è eterno e nessuno si lamenta
di ciò che ci manca,
qui anche il senso arranca,
perché non so descrivere il dolore che provo per la vostra scomparsa.
(Stefano Morlotti)
Mustetiu Anisoara Laura (Australia)
THE DREAM OF LOVE
Born from divinity and carried as a hope,
by souls wandering through an ephemeral life,
you are the mystery, you are the chameleon,
with so many faces, across day and night.
Your feelings of fire, your melted desires,
are crying so deeply, ah so deeply,
when endorphins of lust are swiped away
from the quotidian wind of an evanescent day.
Oh, ‘Love,’ as humans call you,
you seem to be an angel, such an innocent face!
An explosion of feelings, a shout of happiness,
that disperses softly into endlessness.
Are you real, or are you just a dream?
When you whisper hopes and disillusions,
when our souls believe in you so deeply,
you take all and softly disappear,
leaving us just with an illusion.
Oh love, you, the mirage of a soul’s desert,
oh love, you, man’s deepest mystery,
you, humanity’s deepest hope,
tell me, who decides your fragile destiny?
It is humans, or it is God?
(Anisoara Laura Mustetiu)
Traduzione dell’autrice.
IL SOGNO DELL'AMORE
Nato dalla divinità e portato come una speranza,
da anime che vagano per una vita effimera,
tu sei il mistero, sei il camaleonte,
con tante facce, giorno e notte.
I tuoi sentimenti di fuoco, i tuoi desideri sciolti,
stanno piangendo così profondamente, ah così profondamente,
quando le endorfine della lussuria vengono spazzate via
dal vento quotidiano di una giornata evanescente.
Oh, "Amore", come ti chiamano gli umani,
sembri un angelo, un viso così innocente!
Un'esplosione di sentimenti, un grido di felicità,
che si disperde dolcemente nell'infinità.
Sei reale o sei solo un sogno?
Quando sussurri speranze e disillusioni,
quando le nostre anime credono in te così profondamente,
prendi tutto e dolcemente sparisci,
lasciandoci solo con un'illusione.
Oh amore, tu, il miraggio del deserto di un'anima,
oh amore, tu, il mistero più profondo dell'uomo,
tu, speranza più profonda dell'umanità,
dimmi, chi decide il tuo fragile destino?
Sono gli esseri umani o è Dio?
Naro Anna
DOLCE PAPA'
Quel mattino nel vento
ho sentito come un lamento.
Il sole si è annebbiato
e anche il cielo è impallidito
quando hai fatto l’ultimo tuo respiro.
il mio cuore si è spezzato
divenendo tutto buio
e ad un tratto ti ho guardato
e con un forte grido di dolore
ti ho abbracciato.
Non riuscivo a respirare.
Senza di te la vita è vuota,
eri luce della mia vita
eri perla d’amore
che riuscivi a rallegrarmi il cuore.
Vicino a te mi sentivo come una bambina
mi chiamavi con la tua dolce voce
e io correvo da te veloce.
Adesso non potrò più raccontarti
le mie giornate ma son sicura
che da lassù tu mi ascolti
e senti la mia sofferenza
e la mia angoscia.
(Anna Naro)
Nasr Fadi
***
..anima senza ombra..
il ricordo torna sempre e tu non lo sai fare;
sono matto, un letto disfatto
inidoneo a sognare
l'ieri è tutto nell'oggi involuto senza cuore,
tentenno dall'ansia con cui
io ora faccio l'amore
l'unica fragranza è la mancanza implume:
più svolazza, più carbonizza
ogni mio santo nume
avessi potuto cementare un'anima senza ombra
per sagomare ed ancora toccare
la gioia che non ingombra
però, la mia strada di casa solo il ricordo sa fare:
sono alienato, il respiro scompagnato
e l'ieri non sa più tornare.
(Fadi Nasr)
Nenna Domenico
LA VITTORIA DELLA VITA
Se saprò piangere
ogni qualvolta grida il sereno
tutto sarà più dolce
al volgere delle serate nere.
Se saprò sorridere
alle ingiustizie della vita
una scala irta al cielo
vedrò nel cuore mio calare.
Se tutto è di tutti,
non per mio volere
da quell'essere strumento
un esercito è il mio esempio.
Se saprò capire senzatetto
e chi per cartone ha un letto
sparirà il pianto del vanto
mentre ad oriente si ode un canto.
Se saprò morire
nel segno della croce
per sempre resterà
al coro celeste la mia voce.
(Domenico Nenna)
Nenzi Vittoria
IL FARO
Saetta il cielo la parola del tuono
e tu la temi
sfioro i tuoi occhi col respiro
nello spazio di carezza di pioggia
spinta dal vento.
Tra noi un vetro irreale gocciala pelle.
Strusci le gote sul mio seno
la camelia sorride tra fate e folletti
profumo nel letto dei giochi.
Tuona,
tuona forte stanotte
e il battito del tempo pesa come un lampo
sbattuto dal fortunale. L’acqua sferza allagando
le pietre rivoltando i silenzi in gocce di miele.
Mi arriva il tepore delle tue membra
un morso capriccioso sul lobo
intreccio dei capelli cuscino d’amore
e la tua voce che implora
“ancora..ancora”
urlando il solletico di risata.
S’allontana il temporale, ora lieve fibrillazione
“ma quei lampi allora?”
lampi del faro saettano il porto.
(Vittoria Nenzi)
Nigro Milena
MARE IN TEMPESTA
Urla il mare in tempesta
come un leone inferocito,
si allontana per caricare
e si infrange violento sulla riva.
Mi schiaffeggia per schernirmi
e mi trascina a sé voluttuoso,
mi incanta e mi spaventa.
Milioni di brillanti incastonati nel sole
scintillano sulle onde
per poi eclissarsi all’arrivo di nubi.
Fruscia la spuma bianca
e i gabbiani volteggiano bassi.
E’ strano provare
un senso di tranquillità
in mezzo alla burrasca.
(Milena Nigro)
Notarfrancesco Rossella
IL SENTIMENTO
Organizza una casa, in cui ciascuno si senta in diritto
di allestire il proprio teatro, prima di venire a farci vista
per mettere in scena le tiritere di una vecchia nonna
del secolo scorso e poi sparisce dalla mia vita per metà,
questo tipo intelligente della nostra commedia ordinaria
di notti vaghe, trascorse a disegnare le classiche attese,
sempre così estenuanti, con lo sguardo rivolto al soffitto
della stanza seria delle parole difficili, rimaste in silenzio
e poi sussurrate, liete nella speranza, in una notte alla vigilia
di una partenza, che farà scomparire dagli occhi la profezia
dell’ultima intellettuale scoperta, estrapolata dal libro morale
di un bene futile e sempre così fedele nel ricordo che svanisce.
(Rossella Notarfrancesco)
Omobono Lilla
I WAS LOOKING FOR YOUR SOUL
I was looking for your soul
while observing your
splendid landscape .
They were enchanted images
offered to my eyes like
ancient postcards.
I looked for it on the
summit of your arid mountains.
The tallest was adorned
by two tongues of flame
running down her hips.
I was looking for your soul
in the richest gardens
where vibrant color
of the oranges lit up
the landscape
like christmas lights
and the fragrance of
orange blossoms
inebriate the senses
I was looking for your soul
in that stretch of sea
where inviting waves
confused my thoughts.
While looking everywhere
for the
rebel and generous soul
of my land, i found mine,
waiting for me,
under scorching sun rays
and rocked by ancient waves
of its crystal-clear
sea waters.
(Lilla Omobono)
Traduzione dell’autrice:
CERCAVO LA TUA ANIMA
Cercavo la tua anima mirando
il tuo splendido paesaggio.
Erano immagini da incanto,
mai viste.
Si presentavano ai miei occhi
come antiche cartoline postali.
L'ho cercata in cima
alle tue aride montagne,
quella più alta era adornata
da due lingue di fuoco
che colava sui suoi fianchi.
Ho cercato la tua anima
nei più ricchi giardini
dove vistoso colore
delle arance illuminava
la terra come luci di natale,
e il profumo di zagara
inebriava i sensi.
Cercavo la tua anima
in quel tratto di mare
dove invitanti onde
confondevano il mio
pensare
Cercando l'anima ribelle
e generosa della mia terra,
in ogni dove,
vi ho trovato la mia, lì,
ad aspettarmi
sotto infuocati raggi di sole
cullata dalle antiche onde
del suo cristallino mare.
Orlando Salvatore
LA RINASCITA (VIRUS 2020)
Silenzioso il dolore accompagna
/ il suono dei motori nella notte,
una fila di camion sulla strada con anime
/ di nostri cari, le anime di Bergamo,
imbarazzato mentre le lacrime sgorgano dai miei occhi,
pietrificato, l'impotenza regna in me,
/ quelle immagini mi perseguitano mescolandosi
alle terapie intensive ove altre anime
/ lavoran disperate per salvar vite umane,
un susseguirsi di cortagi devastatilo stivale da nord a sud,
alcuni luoghi han meno dolori nella mia bella patria,
/ ma son dolori e non son numeri,
son anime,
la Lombardia ove mie labbra si univan
/ all'amata in compagnia del Duomo
con le carezze di Milano, ora è lontana,
/quel treno veloce non può condurmi piùal mio amore,
il virus l'ha imprigionato sui binari ed è tristemente fermo,
di tutto siam privati, neanche ai nostri cari
/ è concesso donar l'ultimo saluto,
ma il tempo disegna la primavera come
/ se nulla fosse accaduto, sbocciano i fiori,
nel mentre giungerà l'estate, poi di nuovo l'autunno,
/ l'inverno, perché per le stagioni,
è come se nulla fosse accaduto,
giungerà la cura? La natura potrà
/ ancora una volta perdonarci?
Rimarrà un dolore indelebile, sarà una nuova stagione,
quella mai vissuta è più desiderata,
la stagione che scaccerà via il male dall'uomo,
/ la nuova vita, la speranza,
la normalità persa figlia dell'indifferenza,
/ dell'ipocrisia d'una società apparentemente
soddisfatta d'illusioni con l'abito
/ del protagonismo dei social, la realtà smarrita,
creder d'esser vivi e nel mentre la vita scorre
/ senza averla mai vissuta,
forse è l'ora di capire il dono della vita,
il rispetto del pianeta per (…) la rinascita.
(Salvatore Orlando)
Orsuni Enio
ARRANCA ARRANCA (vita)
La vita è una avventura immaginaria,
un vento che sconvolge e scappa via
un vento che è vicino all’utopia
per costruir tanti castelli in aria.
Quanti castelli, sempre in costruzione.
E la fatica di arrivare in cima
è troppo grande. E dover far la stima
sicuro si può perder la ragione.
Salir, sempre salir, arranca arranca.
E questo accade fino dall’inizio
per poi finire in fondo al precipizio
quando la linfa è finalmente stanca.
Arranca arranca, indomito e tenace
pensando che lo spirito si evolve
ma alla infine il tutto si risolve
al cimitero dove trovi pace.
(Enio Orsuni)
Otupacca Francesca
CARO PAPÀ!
Fin da bambino , ti ricordo cosi' , tutto d'un pezzo e di poche parole !
Di me , non chiedi nulla , non sai chi e come sono ,
dici solo , che non ho mai concluso nulla di buono !
Ma , non ti scrivo , per chieder perdono ,
ma , ora che non ho piu' dubbio alcuno ,
confessarti , che , c'e' una ,, donna ,, nel mio corpo di uomo !
Le parole , non servono , quando i silenzi urlano ,
e , senza parole , da sempre , Mamma ha capito ,
ma per lei , nulla e' mai cambiato !
Forse , anche tu l'hai sempre capito e saputo ,
percio' , il tuo amore , mi e' sempre mancato !
Ma tu , sei diverso , fatto in un altro modo ,
e cio' che pensi di quelli come me ,
dalle tue labbra , l'ho sempre sentito !
Non e' colpa mia , né tua , né di nessuno ,
forse , un errore della Natura , ma per te ,
un atroce ... scherzo del Destino !
Lo stesso sangue , ci scorre nelle vene ,
ed io , uomo o donna che sia ...ti voglio bene !
Avrei sempre voluto , fossi fiero di me ,
e , seppur ,, diverso ,, ho bisogno di te !
La Verita' , lo so , colpira' a morte il tuo Orgoglio ,
ma l'Orrore negli occhi di un padre , uccide un figlio !
Se fossi nato ,, donna ,, sarebbe stato diverso il tuo Amore ?
Allora , e' solo il mio ,, sesso ,, che per te ha valore ?
Lascero' questa lettera , sul tuo cuscino , dove ogni notte ,
poggi il tuo viso senza mai alcun sorriso ,
se partire o restare , lo leggero' domani ... sul tuo viso !
Ho gia' raccolto , le mie cose e se , dovro' andare ,
con Orgoglio e Coraggio , andro' avanti ,
senza rancore , ma con mille rimpianti !
Non volevo partire , senza salutarti ,
senza darti , l'ultima ed ennesima possibilita' ,
di farti accettare ,, la mia diversita' ,, !
So gia' che e' inutile e fara' male ,
ti prego ; se Mamma dorme , non la svegliare ,
non voglio portarmi negli occhi , il suo ,, dolore ,, !
Ti ho segnato , il mio numero , quando e se vorrai ,
mi potrai chiamare , saro' sempre li ad aspettare ,
che tu sia pronto a dire , dopo aver riflettuto :
" Sei mio figlio , ti voglio bene , nulla e' cambiato " !
Ma se questo , non accadra' ...
dai un bacio a Mamma e ... Addio Papa' !
(Francesca Otupacca)
Özlü Aliye (Turchia)
GRANDIVA
ı am the barefoot grandiva
me, a fairy tale
walking towards ahead
I’m the barefoot grandiva
female brillant jewel
ı was born after three boys
ı’ve been a rosetta stone
ı’ve reached a lawful age
ı am the chance
the key to the World
neither the hunger nor the matter
would be on the earth
where is the happiness
we would be butterflies
the summit to my childhood
the guernica
being rainbow coloured
one human one city one country
mestisa london mexico
on the biggest practising day
at the tieof being fullmoon
at the last high blowing emotional time
ı’ve been absorbing your agonies
by replacing loud laughter
ınstead of your pains
ı’m in pompei in vatican in somewhere
(Özlü Aliye)
GRANDIVA (Traduzione in italiano di Olga Ravchenko)
io, sono la grandiva scalza
io, una favola
che va avanti
io, sono la grandiva scalza
brillante gioiello, però donna
io, sono nata dopo tre ragazzi,
e sono stata la pietra di rosetta ,
io ho raggiunto un'età legale
e sono la possibilità,
la chiave del mondo:
né la fame né la materia
sarebbe sulla terra:
dove la felicità prevale
tutti saremmo farfalle
il vertice della mia infanzia
Guernica
dipinta color arcobaleno,
saremo un essere umano, una città e un Paese
mestisa Londra Messico,
il più grande giorno di pratica
al tieof essendo la luna piena
all'ultimo istante d`emozie, quelle perfette,
ho assorbito le tue agonie
sostituendole per risate forti,
io, il contrario dei tuoi dolori,
io, a Pompei, Vaticano,
o da qualche parte.
(Aliye Özlü)
La pietra di Rosetta è una lastra di granodiorite trovata nel 1799 in Egitto vicino alla piccola città di Rosetta (ora Rashid), vicino ad Alessandria, con tre testi identici nel significato, incisi su di essa, di cui due in antico egizio, inscritti in antichi geroglifici egizi, una in demotico egiziano, che è una scrittura corsiva abbreviata dell'era del tardo Egitto, e una in greco antico. Il greco antico era ben noto ai linguisti e un confronto dei tre testi serviva come punto di partenza per decifrare i geroglifici egizi. Dal 1802 la Rosetta Stone è custodita al British Museum.
Paci Gabriella
RICORDO
Ricordo il tuo sorriso stanco
a specchiare l’oltraggio del tempo
a scusare le mani vuote
ma non d’amore
da appoggiare ancora
sul dorso degli anni
a rendere meno amari
i giorni strappati al fato
con carezze da donare con
gesti fragili di piuma .
Ricordo mani contorti rami
appoggiate sul grembo a dire
l’affanno delle foglie cadute nel
tempo troppo veloce da rincorrere
anche nel vento dei sospiri.
Ricordo di te, mamma, le radici
di quercia colpita dal fulmine
smantellate dal destino avaro di
quell’unico dono che chiedevi:
un sonno generoso come
lo era stata la tua vita .
(Gabriella Paci)
Paci Maria
SABATO SANTO
Sabato Santo, giorno di silenzio, giorno di preghiera,
il mondo non piange e in pochi si prega.
Tutto tace e ora il mio Signore
giace in attesa di essere il mio Salvatore.
Tutte le Sue membra hanno gridato Amore,
mentre il mondo a brandelli gli distruggeva il Cuore.
Oh quanto Amore! Amore mio Gesù,
riposa il tuo corpo stanco perché non ne puoi più…
Stanche le ossa, stanche le carni Sante…
ora si aspetta la luce incessante.
Grazie amore mio di questo straziante dono,
ora mi inginocchio e per sempre io ti adoro.
Il mio cuore ti ama senza riposo…
e per l’eternità loderò il tuo amore misericordioso.
Gesù mio ti Amo
(Maria Paci)
Pappalardo Giuseppe Guglielmo
A NOVEMBRE SUONA LA CAMPANA
A Novembre suona la campana per Dicembre,
suona tre volte, suona per tre giorni,
tre giorni come dolci rintocchi
per l’avvento del più anziano e più amato
fra i Dodici Re del Calendario.
Per la Festa dei Morti e dei Santi lieve il primo rintocco
fra ceri, dolci e doni ai fanciulli.
Forte il secondo per l’Estate di San Martino
fra olio, carni e vino.
L’ultimo profondo e solenne
per la Prima Domenica d’Avvento.
Poi, ecco Dicembre,
ecco per primi San Nicola e Santa Lucia,
e via con tutti i Dodici Giorni della Vigilia,
che purgano lo spirito in vista
del giorno più bello
Natale, Giorno del Paradiso,
perché tutti i giorni sono della Terra,
salvo questo che è del Cielo.
Poi vien Santo Stefano e infin San Silvestro
che cala col sipario sul proscenio.
E poi? E poi è Gennaio,
ricomincia l’anno, continua l’inverno
(Giuseppe Guglielmo Pappalardo)
Paramananda Mahanta (India)
MOON:AN ENCHANTING SELF
She talks to me
Wiith her softly laying arms,
With mellowing tenderness
Gossiping my forgotten pages,
By her ever reaping charm.
She talks to me
From the heaven,
With her softly angled view
Through my heady window,
By whipping me like the shadow of dreams.
She talks to me
In the missing corners of my life,
In her searching eye ,
Sending some concealed rhymes,
To my pleasure riding senses.
She talks to me
When she finds me bathing
With my beloved in her golden charm,
To see us drowned
in the silent glade of paradise.
She talks to me
When night's bending horizon,
Eclipses me to dip in divine wisdom
And life dins over years,
In her silvery woven home.
(Paramananda Mahanta)
Traduzione di : Daniela Messina
LUNA: UN SELF INCANTEVOLE. //Lei mi parla/ Con le sue braccia dolcemente distese,/ Con dolcezza suadente/ Spettegolando le mie pagine dimenticate,/ Con il suo sempre crescente fascino.// Lei mi parla/ Dal paradiso/ Con la sua visuale leggermente angolata,/ Attraverso la mia finestra inebriante,/ Frustandomi come l'ombra dei sogni.//Lei mi parla/ Negli angoli mancanti della mia vita,/ Nel suo occhio indagatore,/ Inviando alcune rime nascoste/ Al mio piacere di cavalcare i sensi.//Lei mi parla/ Quando mi trova a fare il bagno/ Con la mia amata nel suo fascino dorato,/ Per vederci annegati/ nella silenziosa radura del paradiso.//Lei mi parla/ Quando la notte si piega all’orizzonte,/ mi eclissa per immergermi nella saggezza divina/ E la vita insorge negli anni/ Nella sua intrecciata casa argentata.
Parisi Giuseppina
MISTERO DI ANIMA
Cuore,
di dolci emozioni,
incollate parole nel condividere quel sogno
in modi eleganti rubati ad un gentiluomo.
Animo gentile che riporta la danza nella memoria.
Affascinante riverenza per donarla
ad una bellissima dama.
Prego, vuoi ballare questo Tango?
Frasi gentili racchiusi in una malinconia.
Una lacrima scende nel sognare quel sorriso di pagliaccio,
Un dolce sentire dell'anima,
che riporta l'eco di quel tempo antico.. ormai passato.
(Giuseppina Parisi)
TRA ME E ME
Ascoltavo il vento
gridare nella brughiera silente
e nella sua voce
sentivo il pianto
dell’umanità inerme,
volevo scordare
il corrotto e il corruttibile
che sporcano
quest' atomo senza cuore
dove le idee si ammalano
d' inedia
e svaniscono come neve al sole.
Lacrime di sale offuscavano
i miei occhi ciechi,
emozioni forti esplodevano
dentro l’anima
come lava incandescente,
cristalli opachi
di un non essere
di un non esistere.
La solitudine mi cingeva
tra le sue braccia aride
nella ruggine di sogni infranti,
di amori sbiaditi,
mi abitava però la sete
di vivere ancora,
superando le barriere
dello spazio e del tempo,
raccogliendo i cocci
di un io alla deriva.
Ascoltavo il silenzio dentro di me,
anelavo parole di speranza,
quel battito d' ali
che mi avrebbe fatto
ancora volare.
Serrando i pugni
contro lo specchio della mia essenza,
percepivo un brandello di luce,
ero io che volevo rinascere
ad ogni costo,
rubando al cielo
un po' d' infinito.
(Rosella Lubrano)
Lucchese Giusy
DI NOTTE
Sento.......
un animale, che si muove lento...
Che sa volare solo dopo che ho spento....
Accendo....
Una presenza, sembra quasi che pensa,
E appoggiata ma non trovo la coordinata....
Ascolto.....
Nell oscurità si muove
facendo tanto rumore..
ma alla luce si immobilizza
senza sapere dove,
Gratto.....
Un puntino che diventa sempre più grande
Fatto da un animale irritante
Cerco......
come fosse un puntino nel quadro di un pittore.....
una lettera nella poesia di questo autore......
Vedo.....
Lei che sa aspettare il momento in cui attaccare
Si crede arguta ma resta muta,
Sbatto.....
di lei rimane solo un segno sulla parete,
come nel cielo il passaggio delle comete....
A volte rosso sangue altre nero diamante Penso
una dedica a chi di uova ne fa tante.....
nasce nell acqua, ma nell aria passa la vita...
Per poi morire come un parassita.....
(Giusy Lucchese)
Lucini Annalisa
CENT’ANNI*
Se fossi qui,
avresti cent’anni nonnino adorato.
Penso alla tua vita di allora
quando, poco più che ventenne, partisti soldato.
Se fossi qui,
ricorderesti ancora quanti uomini vedesti morire allora? Dicevi che i tuoi compagni pregavano e morivano. Imploravano dinnanzi a Dio la salvezza
e poi, senza pietà, perivano.
Non pregasti più
e da quel giorno, quello fu il tuo modo di sopravvivere.
E cosi, a casa ritornasti.
Se fossi qui,
oggi ci sarebbe una gran festa.
Qualcuno, a gran voce,
griderebbe: Lunga vita al nonnino!
E tu, felice,
alzando in alto il calice
risponderesti: Viva il buon vino!
Fuori dalla finestra il cielo, poi il sole sul mio viso.
Ecco un soffio di vento improvviso.
Passano due colombi bianchi.
A loro affido la mia preghiera per te.
Che la tua anima possa vivere, per sempre in Paradiso.
*dedicata a mio nonno reduce e combattente della campagna di Russia
(Annalisa Lucini)
Maggese Riccardo
1 INCESSANTE
INTERLOQUIRE
DI STATI D’ANIMO
E MISFATTI
TRACIMANTI EFFERATEZZE e CERTEZZE
QUASI A DISSOLVERSI NELLA PROPRIA
VACUITA’ ESTEMPORANEA
A LAMBIRE, VELATAMENTE
L’ACCIDIA PIU CANDIDA
DI REMINISCENZA
RECONDITA
(Riccardo Maggese)
Mainardi Riccardo
LE PAROLE MAI DETTE
(Dedicata a mia madre)
Superato il confine che separa la vita
da quel viaggio che di tutte le cose è la misura,
ti cercherò varcando gli orizzonti
di un dolore che in te trova conforto.
E scoprirò fra i nembi il tuo guanciale
il tuo viso sofferto e la tua voce
che mi chiedeva un saldo di parole
di cui da tempo ti ero debitore.
E il mio libro iniziato e mai finito
che con sfocata luce a tarda sera
sfogliavi compiaciuta in abbandono
per suggerirmi epilogo più austero.
Ma quando siederemo sopra un trono
di viva luce, fra cielo e paradiso,
ti inonderò di tutte le parole
che un tempo congelavo nel mio cuore.
(Riccardo Mainardi)
Maraldi Maurizio
I NONNI
I nonni sono il sole
che illumina il mattino.
I nonni son la stella
che illumina il cammino.
Sono il faro che ti guida
nel buio della notte.
Sono l’arcobaleno
dopo un temporale.
Il rifugio più sicuro
se ti senti male.
Non chiedon nulla in cambio
per darti tutto questo.
Solo un po’ d’amore…
un bacio…una carezza
che gli riscaldi il cuore…
(Maurizio Maraldi)
Margarita de Sosnizka
FONOGRAFIA
Rime sulla pelle di salamandra
Ave, uva,
Eva del vino,
Adamo tuo è Bacco.
Predatrice diafana della
luce mattutina
L’uva – luna diurna
Di vendemmia divina,
Perla verde d’erba viva,
Pendente di plenilunio
smeraldino,
Goccia di dolcezza, incastonata in clorofilla,
Figlia di delizia,
Regina delle tele di
Caravaggio,
Cascata del grappolo suo
imprigiona raggio.
Ave, uva,
Dea del Dionisio,
Mater d’uvetta,
Foce del vino
Che diventa fiume, si
affaccia
Nel mare di meraviglie
Con lagune di allegria –
Gallerie di gioia.
Ave, uva,
vulva viva del vino
verace,
Gravida di spumante,
liquore,
Allieta palato e cuore.
Spumante scintillante, danzante,
Essenza del essenziale
senso.
Wow, uva!
Vena non del veleno
Ma della vivacità,
Immotivata felicità,
Immediata, veloce
Che fa cantare ad alta
voce.
Ave, uva,
un dono divino
In ogni bocale del Bacco,
Bocale di vino.
Bacco, ego alter
di Fufluns etrusco.
Che lusso!
Sogno di volpe!
Ave, uva:
Eva,
luna,
vulva,
vena,
vino,
fiume,
foce,
dono,
Dea!
(Margarita de Sosnizka)
Maria Cristina Sabella
LISTEN
Ascolta,
l'uomo
non sa più riprodursi,
ha disimparato
il significato
della parola
DONO,
è sceso l'inverno
sul suo membro,
arido è diventato
il suo cammino,
non sfiora
ferisce e lacera
le sue carni livide,
Lei
è
caduta nella sua trappola
inconsapevolmente,
lasciandosi abbagliare
delle false lusinghe
del cacciatore,
il sole era apparso
per pochissimi istanti,
poi le tenebre
l'avvolsero
in pochi secondi,
si tinse di rosso
il vestito da sposa,
come la rosa
quando graffia con le spine,
il silenzio
è
assordante
nella fredda parola
… Fine ! .
(Maria Cristina Sabella)
Marzano Domenica
UN BIMBO MAI NATO
Un attimo un solo attimo e poi...
Non c'è più in un secondo,
tutti i sogni s’infrangono .
La tristezza prende il sopravvento ;
un dolore sordo, intimo
profondo e indescrivibile, rimane dentro...
Tutta la felicità immensa e infinita di qualche giorno prima e svanisce.
Il mondo si è scordato di lui appena il suo cuoricino ha smesso di battere, lui vivrà per sempre dentro il mio.
È mio, solo mio, quel bimbo mai nato.
Non conosco il colore dei suoi occhi, né sentirò il dolce suono della sua voce.
Non saprò mai se avrebbe a vuto il mio sorriso.
Non lo vedrò mai correre! Spero che stia volando tra gli angeli. Poi riprendo fiato, asciugato le lacrime e guardo oltre i silenzi.
L'amarezza di non aver potuto dargli di più mi annienta, diventa l'unico pensiero. Ed ora?
Il vuoto, il nulla.
Un viaggio attraverso il buio.
Sento un suono di campane, proveniente dal cielo.
Ascolta o Signore :sono una mamma.
Oggi è arrivato il mio piccino.
È così piccino che non ci si può sbagliare, un fiorellino che troppo presto ha perso i suoi piccoli petali.
Signore lo affido a te tienilo
vicino! Che figlio mio, ha viaggiato attraverso il ventre materno, in un mondo cieco, ti ho accarezzato per sei mesi sei un sogno di nome Tomasz, ti ricorderò dolce piccolo non venuto al mondo, senza un grido senza un gemito!
Ascolta, questa pioggia che leggiadra accarezza i colori, questa melodia che arriva in fondo e mi percuote l'anima, è per te!
(Marzano Domenica)
Massimo Maria Vittoria (Canada)
A SWEET MEMORY!
I still keep
those sweet memories of emotions that
occurred in my womb ...
wads of snow
that joined
as a sacred song
to the beating of that little heart ...
the great gift of a new life ...
a large amount of
two parallel forces that ...
flowed fluidly together
creating multiple little projects
only for her ...
today I am proud, because ..
in that new life
there's the perfume, the wonderful
fragrance of
a spiritual nature ...
I still feel the beating of her heart
united with mine and that memory
will forever be engraved in my heart.
(MariaVittoria)
Traduzione dell’autrice
UN DOLCE ACERVO RICORDO!
Conservo ancora
quell’acerva quantita’
di emozioni nel grembo...
di quei batuffoli di neve
che si congiungevano
come canto sacro
ai battiti di quel cuoricino...
il grande dono di una nuova vita...
una grande quantità di
due forze parallele che...
scorrevano fluidi
andavano oltre come
massa di progetti riservati
unicamente per lei...
oggi sono fiera,perché..
in quella nuova vita
c’è il profumo,la fragranza di
una natura spirituale...
sento ancora oggi covare
nel ventre i suoi battiti
uniti ai miei che...
mi fanno sentire
la pelle d’oca.
(Maria Vittoria Massimo)
Matviyenko Elena (Bielorussia)
(Елена Матвиенко)
* * *
Не будет рядом ни врага, ни друга.
И только – бесконечные поля.
Да монотонно закружится вьюга,
Над белым светом звёздами пыля.
Сойдутся воедино все дороги,
Сольются мысли в истине одной.
И я тогда предстану перед Богом.
И Бог раскроет длани надо мной.
Паду перед Всевышним на колени,
Смиренно принимая Божий суд.
За все грехи больного поколенья
Тогда я наказанье понесу.
За стронций в жилах, за развал державы,
За нищих духом рядом и окрест
Мне в сердце боль гвоздём вонзилась ржавым.
При жизни я несу сей тяжкий крест.
А в час, когда метель у изголовья
Расправит крылья белые свои,
Вселенский грех я искуплю любовью.
И мир воскреснет из моей любви.
(Елена Матвиенко)
ELENA MATVIYENKO
Gomel, Bielorussia
* * *
Né un nemico e né un amico
Né là né qua, vicino, ci sarà.
Soltanto sui campi infiniti
Bufera di stelle girerà.
Si uniranno tutti i pensieri
Ad una sola, giusta verità.
Giungerò dinanzi al Supremo,
Che su di me le palme aprirà.
Cadrò inginocchiata umilmente
Davanti all'Altissimo. Però
Per tutti i peccati della gente
La mia punizione prenderò.
La povertà, il crollo dello stato,
Lo stronzio nel sangue di città
Questo è stato che mi ha forato
Il cuore е nella mente sempre sta.
Però quando nella certa ora
Sarò chiamata su, nel cielo blu,
Espierò peccati con amore.
Un nuovo mondo nascerà da lui.
Mazzara Anna
SILENTE SPAZIO
Guardando, dentro
la sofferenza
ho pregato finisse tutto
in un silenzio.
Non era egoismo il mio,
ma l'amore
che urlava al dolore.
Così dopo tanto tribolare
si è rotto quel lieve filo
di respiro, ma il nodo
rimase aggrovigliato
nel pensiero, ritornando
a far male in ogni istante.
Non sarà il domani
che verrà, nemmeno
lustri a seguire che
lo spazio vuoto di te,
si colmera' .
(Anna Mazzara)
Melancholy Max (Nigeria)
THE POOR CHILD
Nobody to tell him never give up
When the day is break
Nobody to say wake up
do this, and don't do that.
Many People judge him by his physical appearance,
using abusive word on this child is a natural occurrence.
Wasn't born with a silver spoon but yet struggle to get the diamond own,
born and fall under darkness
but yet struggle to turn the light on.
From the skin to the inner most features,
From the food he eat to the souls who cook it.
From the songs he sing,
To the music he dance to.
From the clothes he wear,
Is clearly written that he needs help but nobody to help .
He cry out
demons said they heard it in hell.
Please let help the needy.
(Max Melancholy)
Traduzione di GT e Calogero La Vecchia
IL BAMBINO POVERO
Nessuno a dirgli di non mollare mai
Quando spunta il giorno
Nessuno a dire svegliati
fai questo e non fare quello.
Molte persone lo giudicano dal suo aspetto fisico,
usare parole offensive su questo bambino è un evento naturale.
Non è nato con un cucchiaio d'argento ma ancora lotta
per ottenere il suo diamante,
nato e caduto nell'oscurità
ma ancora fatica ad accendere la luce.
Dalla pelle alle caratteristiche più interiori,
Dal cibo che mangia alle anime che lo cucinano.
Dalle canzoni che canta
Alla musica su cui balla.
Dai vestiti che indossa
È scritto chiaramente che ha bisogno di aiuto ma nessuno lo aiuta.
Grida
i demoni hanno detto di averlo sentito all'inferno.
Per favore aiutiamo chi ha bisogno.
Memoli Tiziana
CALA CUORE
Isola deserta dove stai in Santa pace
Acqua formidabile da isole tropicali
Solo e solo con te stessa riposi difetti
A cala cuore portaci il tuo cuore a chi vuoi bene
Cala cuore aspetta persone di cuore.
(Tiziana Memoli)
Menon Elisa
SENZA DI TE
Io cosa sarei senza di te?
Sarei come il cielo senza sole,
come la luna senza le stelle,
sarebbe come stare nel deserto senza potermi dissetare,
come un fiore appassito,
i miei occhi sarebbero senza luce,
quella luce che solo tu mi sai dare,
la forza che mi mancherebbe
e il sorriso che non ci sarebbe piu,
no io non potrei mai stare senza di te,
perche sei il mio mondo,
il mio tutto,
il mio amore,
il mio domani.
(Elisa Menon)
Messina Maria Rosa
CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
Vorrei guardare il mondo con gli occhi di un bambino,
non me ne accorgerei della cattiveria che regna,
felice correrei verso quel bellissimo giardino,
ma crescendo, la vita ,ad essere forte insegna.
Da piccola avevo tanta voglia di diventare grande,
non sapevo come fosse la vita dopo;
mi ponevo sempre tantissime domande,
ma essere felice era il mio scopo.
Solo adesso mi accorgo di una cosa,
erano quelli gli anni di spensieratezza,
la vita, da piccoli, era meravigliosa,
cambiano tante cose e ne hai la consapevolezza.
Cio' che si vive, lascia comunque un esperienza ,
nella vita non tutto va come avevamo immaginato,
mi accorgo che tra sogno e realta', vi e' differenza,
la vita, spesso ad adattarmi mi ha portato.
Si nasce per essere felici ,mi hanno detto;
la vita non deve essere bella soltanto con gli occhi di un bambino,
finche' vivo, ho speranza di realizzare quel sogno nel cassetto,
con gli occhi sognanti, proseguo il mio cammino.
Percorro la strada che spero porti alla felicita',
se cado, mi rialzo proprio come una guerriera,
la vita mi concedera' qualche bella opportunita',
il mio cuore, come quello di un bambino, spera.
(Messina Maria Rosa)
Mezzatesta Giuseppe
ABBRACCIO NEL BLU
A volte da bambino, di notte
saltavo alla finestra
per vedere le luci sul mare.
Brillava il ghiaccio
fra le tegole e cantava
il mulattiere.
Da giovane correvo
da quegli occhi scuri,
luce nella penombra della sera.
Da adulto, ho lasciato le radici
e ho camminato fino qui
a sommare le mie stagioni.
Ora, è la nostalgia
che stagna nelle vene
e chiede il ritorno
sotto il precoce olivo.
Volo in alto,
con il cuore acceso
e sento che ti troverò.
Una carezza spalanca l’infinito
e la meraviglia è incontrare te.
Ricordi, ci prendono per mano
in un abbraccio d’ali.
Quanto amore c’è,
planiamo felici
nell’immenso blu
che si colora di noi.
(Giuseppe Mezzatesta)
Milcallef Adrian (Malta)
LA NORMALITA ANORMALE
Un attimo, un istante, che cambia la vita
Delle citta, dei paesi, del pianeta
Nuove abitudini , nuova normalita
Un virus, che ha condizionato tutti
Mascherine, guanti, distanziamento
La diffidenza da tutto,
Da tutti , la paura
Tutti lontani
Distanti, distanziati
Chi a casa,
Chi in ospedale
Asintomatici, contagiati, covid
Stiamo convivendo con tutto questo
La normalita anormale
Ma cos’è normale ?
Cosa fa di normale nella nostra vita ?
Di certo, non e normale vivere cosi
Questa normalità anormale
Ci ha fatto riscoprire
Che dopo tutto siamo tutti umani
Umani con tanto da imparare
Noi, che credevamo di avere tutte le risposte
Una nuova babele ci ha colpito
Ci ha reso vulnerabili ,
Una normalita anormale,
La vita hai tempi del covid-19
(Adrian Micallef)
Milioti Sonia
VOGLIA DI COMUNICARE
Ed eccomi qui:
sola
con questa scura penna e questo bianco foglio.
Intorno a me c’è nebbia grigia, non riesco a distinguere le cose.
E poi, i miei occhi sono velati di lacrime.
I miei occhi non ridono, hanno solo lacrime.
Nel mio cuore solo acuto dolore,
nella mia mente ricordi chiari.
Tutto ciò costituisce la nebbia che mi avvolge.
Adesso odo del lamenti. Com’è possibile?
Le mie orecchie sono sorde.
I lamenti sono dentro di me,
sono tante voci che litigano tra loro,
sono sentimenti contrastanti che
nuotano insieme a me nel mare della vita.
Io non parlo, ma so parlare.
Vorrei alzarmi e urlare ma, resto immobile.
Perché non mi aiuti?
Basta un sorriso, sarà la mia ancora.
Insieme si può volare,
tra i fiori, anche tra le spine o sotto la pioggia
ed arrivare là dove non ci sono muri d’indifferenza,
macigni di violenza, crudeli incomprensioni e soffocanti silenzi.
Dammi una carezza, prendimi per mano e …
il mio cuore riprenderà a battere, la mia voce si udirà e
i pensieri non saranno più nella nebbia
perché hanno tutto che cercano:
qualcuno con cui dividere tutto ciò che gli permette di continuare a
camminare.
(Sonia Milioti)
Milone Nadia
SOGNO
Il sonno mi conduce sulla cima
di un sogno, lungo strade lunghe e strette,
attraversando le cose non dette,
e le emozioni mai provate prima.
Nei luoghi dove l'esistenza è in rima
baciata, senza dogmi né etichette,
frasi convenzionali, o virgolette,
chiara e divina, non occorre lima;
lo sguardo proiettato dentro il mare
da un arco, che è cornice della luna,
fedele testimone di illusioni...
poi torna la mattina, e inopportuna,
disperde tutto il mio fantasticare
senza ascoltare preghiere o ragioni,
e neppur le canzoni
che il cuore canta là, dov'è rinato
il mio respiro, e ancora vi è ancorato,
e dove è addormentato
l'amor che vive dietro le mie ciglia
e a cui neppure il sole rassomiglia.
(Nadia Milone)
Montella Carmine
L’APE MELISSA (Napoletano)
Comm’era bello ‘o munno na vota!
L’aria fresca e pulita
‘o cielo sempe azzurro
‘a campagna nu specchio
l’evera veneva zappata
‘o terreno mangiava sulo lutamma
‘e sciure belle e prufumate:
nu paraviso!
Aaaah! Io me cunzulavo
a zumpà addò vulevo
mettevo incinte ‘e piante
e quanno nasceveno ‘e figlie
sapevo che IO ero ‘a mamma!
‘E zappature ciucce comm’ereno
campaveno cient’anne!
E mo che sta succedenno?
Prrr! Che schifenzia è chesta?
L’uommene allezionate sò ‘mpazzute!
Ma sanno ‘e guaie ca stanno facenno?
Stanno scassanno ogne juorno
tutto chello che Dio ave creato.
Volo da ccà a llà
ma nu trovo chiù nu sciore
buono pe mô zucà.
Pe sparagnà ‘a fatica
mo bruceno tutte cose
e spanneno ‘o veleno
pure addò nu serve.
Quasi quasi me ne vaco
ncoppa ‘a n’ato munno.
Na cosa però nun avite capito.
Quanno moro io… murite pure vuje!
(Carmine Montella)
Traduzione dell’autore
L’APE MELISSA
Come era bello il mondo una volta!
L’aria fresca e pulita
il cielo sempre azzurro
la campagna uno specchio
l’erba veniva zappata
il terreno mangiava solo letame
i fiori belli e profumati:
un paradiso!
Aaaah! Io mi consolavo
a saltare dove volevo
mettevo incinte le piante
e quando nascevano i figli
io sapevo che ero la mamma!
I contadini analfabeti com’erano
campavano cent’anni!
E ora cosa sta succedendo?
Prrr! Che schifezza è questa?
Gli uomini istruiti sono impazziti!
Ma sanno i guai che stanno facendo?
Stanno “scassando” ogni giorno
tutto quello che Dio ha creato.
volo da qua a là (dappertutto)
ma non trovo più un fiore
buono per succhiarmelo.
Per risparmiare il lavoro
ora bruciano tutto
e spandono il veleno
anche dove non serve.
Quasi quasi me ne vado
su un altro mondo (pianeta).
Una cosa però non avete capito.
Quando muoio io… morirete pure voi!
Morabito Caterina
PRESTO VERRANNO LE ROSE
Si chiama fragile
questo piccolo ricordo d’Inverno
che ha le mani ruvide
e gli occhi sono mosaici sfrangiati di cielo .
Si chiama vento
il soffio gelido tra i portali
dove risuonano le voci
e il profumo di zeppole fritte
volteggia in spirali di fumo olezzando le vie .
Sui sentieri di geloso silenzio
i fiori di ulivi tra danze e litanie
vestite di bianco .
L’aria che vi attraversa
odora di pane
di grembo materno
e piccoli noi
accolti ad ascoltare
un braciere ardente di saggezza
quando l’Inverno era carezza .
Tempo ostinato nel cuore
deciso sulle gote
nutrito di buoni sentimenti
di belle parole.
Un bianco e nero che più non torna
un susseguirsi di minuti , giorni, stagioni .
Poi tendi la mano
raccogli i ricordi
li stringi in un pugno e ti abbandoni .
Eppure ...presto verranno le rose .
(Caterina Morabito)
Morlotti Stefano
CIMITERO
Spero che la terra vi sia lieve,
quando pensate a come possa essere il ricordo
di quelle cose brutte che accadono qui.
Niente è come sembra è tutto più roboante,
per te?
Ora che non ci siete più è come una battuta,
sulla vita passata che manca,
come un ricordo sgualcito,
che non riesco a trovare in nulla
nemmeno nei mie pensieri più subdoli,
ma neanche in quelli più nitidi.
Di questa continua salita e fatica
Che è il vivere quotidiano.
Più mi affatico più credo che sia difficile,
non rivedersi su,
dove il tempo è eterno e nessuno si lamenta
di ciò che ci manca,
qui anche il senso arranca,
perché non so descrivere il dolore che provo per la vostra scomparsa.
(Stefano Morlotti)
Mustetiu Anisoara Laura (Australia)
THE DREAM OF LOVE
Born from divinity and carried as a hope,
by souls wandering through an ephemeral life,
you are the mystery, you are the chameleon,
with so many faces, across day and night.
Your feelings of fire, your melted desires,
are crying so deeply, ah so deeply,
when endorphins of lust are swiped away
from the quotidian wind of an evanescent day.
Oh, ‘Love,’ as humans call you,
you seem to be an angel, such an innocent face!
An explosion of feelings, a shout of happiness,
that disperses softly into endlessness.
Are you real, or are you just a dream?
When you whisper hopes and disillusions,
when our souls believe in you so deeply,
you take all and softly disappear,
leaving us just with an illusion.
Oh love, you, the mirage of a soul’s desert,
oh love, you, man’s deepest mystery,
you, humanity’s deepest hope,
tell me, who decides your fragile destiny?
It is humans, or it is God?
(Anisoara Laura Mustetiu)
Traduzione dell’autrice.
IL SOGNO DELL'AMORE
Nato dalla divinità e portato come una speranza,
da anime che vagano per una vita effimera,
tu sei il mistero, sei il camaleonte,
con tante facce, giorno e notte.
I tuoi sentimenti di fuoco, i tuoi desideri sciolti,
stanno piangendo così profondamente, ah così profondamente,
quando le endorfine della lussuria vengono spazzate via
dal vento quotidiano di una giornata evanescente.
Oh, "Amore", come ti chiamano gli umani,
sembri un angelo, un viso così innocente!
Un'esplosione di sentimenti, un grido di felicità,
che si disperde dolcemente nell'infinità.
Sei reale o sei solo un sogno?
Quando sussurri speranze e disillusioni,
quando le nostre anime credono in te così profondamente,
prendi tutto e dolcemente sparisci,
lasciandoci solo con un'illusione.
Oh amore, tu, il miraggio del deserto di un'anima,
oh amore, tu, il mistero più profondo dell'uomo,
tu, speranza più profonda dell'umanità,
dimmi, chi decide il tuo fragile destino?
Sono gli esseri umani o è Dio?
Naro Anna
DOLCE PAPA'
Quel mattino nel vento
ho sentito come un lamento.
Il sole si è annebbiato
e anche il cielo è impallidito
quando hai fatto l’ultimo tuo respiro.
il mio cuore si è spezzato
divenendo tutto buio
e ad un tratto ti ho guardato
e con un forte grido di dolore
ti ho abbracciato.
Non riuscivo a respirare.
Senza di te la vita è vuota,
eri luce della mia vita
eri perla d’amore
che riuscivi a rallegrarmi il cuore.
Vicino a te mi sentivo come una bambina
mi chiamavi con la tua dolce voce
e io correvo da te veloce.
Adesso non potrò più raccontarti
le mie giornate ma son sicura
che da lassù tu mi ascolti
e senti la mia sofferenza
e la mia angoscia.
(Anna Naro)
Nasr Fadi
***
..anima senza ombra..
il ricordo torna sempre e tu non lo sai fare;
sono matto, un letto disfatto
inidoneo a sognare
l'ieri è tutto nell'oggi involuto senza cuore,
tentenno dall'ansia con cui
io ora faccio l'amore
l'unica fragranza è la mancanza implume:
più svolazza, più carbonizza
ogni mio santo nume
avessi potuto cementare un'anima senza ombra
per sagomare ed ancora toccare
la gioia che non ingombra
però, la mia strada di casa solo il ricordo sa fare:
sono alienato, il respiro scompagnato
e l'ieri non sa più tornare.
(Fadi Nasr)
Nenna Domenico
LA VITTORIA DELLA VITA
Se saprò piangere
ogni qualvolta grida il sereno
tutto sarà più dolce
al volgere delle serate nere.
Se saprò sorridere
alle ingiustizie della vita
una scala irta al cielo
vedrò nel cuore mio calare.
Se tutto è di tutti,
non per mio volere
da quell'essere strumento
un esercito è il mio esempio.
Se saprò capire senzatetto
e chi per cartone ha un letto
sparirà il pianto del vanto
mentre ad oriente si ode un canto.
Se saprò morire
nel segno della croce
per sempre resterà
al coro celeste la mia voce.
(Domenico Nenna)
Nenzi Vittoria
IL FARO
Saetta il cielo la parola del tuono
e tu la temi
sfioro i tuoi occhi col respiro
nello spazio di carezza di pioggia
spinta dal vento.
Tra noi un vetro irreale gocciala pelle.
Strusci le gote sul mio seno
la camelia sorride tra fate e folletti
profumo nel letto dei giochi.
Tuona,
tuona forte stanotte
e il battito del tempo pesa come un lampo
sbattuto dal fortunale. L’acqua sferza allagando
le pietre rivoltando i silenzi in gocce di miele.
Mi arriva il tepore delle tue membra
un morso capriccioso sul lobo
intreccio dei capelli cuscino d’amore
e la tua voce che implora
“ancora..ancora”
urlando il solletico di risata.
S’allontana il temporale, ora lieve fibrillazione
“ma quei lampi allora?”
lampi del faro saettano il porto.
(Vittoria Nenzi)
Nigro Milena
MARE IN TEMPESTA
Urla il mare in tempesta
come un leone inferocito,
si allontana per caricare
e si infrange violento sulla riva.
Mi schiaffeggia per schernirmi
e mi trascina a sé voluttuoso,
mi incanta e mi spaventa.
Milioni di brillanti incastonati nel sole
scintillano sulle onde
per poi eclissarsi all’arrivo di nubi.
Fruscia la spuma bianca
e i gabbiani volteggiano bassi.
E’ strano provare
un senso di tranquillità
in mezzo alla burrasca.
(Milena Nigro)
Notarfrancesco Rossella
IL SENTIMENTO
Organizza una casa, in cui ciascuno si senta in diritto
di allestire il proprio teatro, prima di venire a farci vista
per mettere in scena le tiritere di una vecchia nonna
del secolo scorso e poi sparisce dalla mia vita per metà,
questo tipo intelligente della nostra commedia ordinaria
di notti vaghe, trascorse a disegnare le classiche attese,
sempre così estenuanti, con lo sguardo rivolto al soffitto
della stanza seria delle parole difficili, rimaste in silenzio
e poi sussurrate, liete nella speranza, in una notte alla vigilia
di una partenza, che farà scomparire dagli occhi la profezia
dell’ultima intellettuale scoperta, estrapolata dal libro morale
di un bene futile e sempre così fedele nel ricordo che svanisce.
(Rossella Notarfrancesco)
Omobono Lilla
I WAS LOOKING FOR YOUR SOUL
I was looking for your soul
while observing your
splendid landscape .
They were enchanted images
offered to my eyes like
ancient postcards.
I looked for it on the
summit of your arid mountains.
The tallest was adorned
by two tongues of flame
running down her hips.
I was looking for your soul
in the richest gardens
where vibrant color
of the oranges lit up
the landscape
like christmas lights
and the fragrance of
orange blossoms
inebriate the senses
I was looking for your soul
in that stretch of sea
where inviting waves
confused my thoughts.
While looking everywhere
for the
rebel and generous soul
of my land, i found mine,
waiting for me,
under scorching sun rays
and rocked by ancient waves
of its crystal-clear
sea waters.
(Lilla Omobono)
Traduzione dell’autrice:
CERCAVO LA TUA ANIMA
Cercavo la tua anima mirando
il tuo splendido paesaggio.
Erano immagini da incanto,
mai viste.
Si presentavano ai miei occhi
come antiche cartoline postali.
L'ho cercata in cima
alle tue aride montagne,
quella più alta era adornata
da due lingue di fuoco
che colava sui suoi fianchi.
Ho cercato la tua anima
nei più ricchi giardini
dove vistoso colore
delle arance illuminava
la terra come luci di natale,
e il profumo di zagara
inebriava i sensi.
Cercavo la tua anima
in quel tratto di mare
dove invitanti onde
confondevano il mio
pensare
Cercando l'anima ribelle
e generosa della mia terra,
in ogni dove,
vi ho trovato la mia, lì,
ad aspettarmi
sotto infuocati raggi di sole
cullata dalle antiche onde
del suo cristallino mare.
Orlando Salvatore
LA RINASCITA (VIRUS 2020)
Silenzioso il dolore accompagna
/ il suono dei motori nella notte,
una fila di camion sulla strada con anime
/ di nostri cari, le anime di Bergamo,
imbarazzato mentre le lacrime sgorgano dai miei occhi,
pietrificato, l'impotenza regna in me,
/ quelle immagini mi perseguitano mescolandosi
alle terapie intensive ove altre anime
/ lavoran disperate per salvar vite umane,
un susseguirsi di cortagi devastatilo stivale da nord a sud,
alcuni luoghi han meno dolori nella mia bella patria,
/ ma son dolori e non son numeri,
son anime,
la Lombardia ove mie labbra si univan
/ all'amata in compagnia del Duomo
con le carezze di Milano, ora è lontana,
/quel treno veloce non può condurmi piùal mio amore,
il virus l'ha imprigionato sui binari ed è tristemente fermo,
di tutto siam privati, neanche ai nostri cari
/ è concesso donar l'ultimo saluto,
ma il tempo disegna la primavera come
/ se nulla fosse accaduto, sbocciano i fiori,
nel mentre giungerà l'estate, poi di nuovo l'autunno,
/ l'inverno, perché per le stagioni,
è come se nulla fosse accaduto,
giungerà la cura? La natura potrà
/ ancora una volta perdonarci?
Rimarrà un dolore indelebile, sarà una nuova stagione,
quella mai vissuta è più desiderata,
la stagione che scaccerà via il male dall'uomo,
/ la nuova vita, la speranza,
la normalità persa figlia dell'indifferenza,
/ dell'ipocrisia d'una società apparentemente
soddisfatta d'illusioni con l'abito
/ del protagonismo dei social, la realtà smarrita,
creder d'esser vivi e nel mentre la vita scorre
/ senza averla mai vissuta,
forse è l'ora di capire il dono della vita,
il rispetto del pianeta per (…) la rinascita.
(Salvatore Orlando)
Orsuni Enio
ARRANCA ARRANCA (vita)
La vita è una avventura immaginaria,
un vento che sconvolge e scappa via
un vento che è vicino all’utopia
per costruir tanti castelli in aria.
Quanti castelli, sempre in costruzione.
E la fatica di arrivare in cima
è troppo grande. E dover far la stima
sicuro si può perder la ragione.
Salir, sempre salir, arranca arranca.
E questo accade fino dall’inizio
per poi finire in fondo al precipizio
quando la linfa è finalmente stanca.
Arranca arranca, indomito e tenace
pensando che lo spirito si evolve
ma alla infine il tutto si risolve
al cimitero dove trovi pace.
(Enio Orsuni)
Otupacca Francesca
CARO PAPÀ!
Fin da bambino , ti ricordo cosi' , tutto d'un pezzo e di poche parole !
Di me , non chiedi nulla , non sai chi e come sono ,
dici solo , che non ho mai concluso nulla di buono !
Ma , non ti scrivo , per chieder perdono ,
ma , ora che non ho piu' dubbio alcuno ,
confessarti , che , c'e' una ,, donna ,, nel mio corpo di uomo !
Le parole , non servono , quando i silenzi urlano ,
e , senza parole , da sempre , Mamma ha capito ,
ma per lei , nulla e' mai cambiato !
Forse , anche tu l'hai sempre capito e saputo ,
percio' , il tuo amore , mi e' sempre mancato !
Ma tu , sei diverso , fatto in un altro modo ,
e cio' che pensi di quelli come me ,
dalle tue labbra , l'ho sempre sentito !
Non e' colpa mia , né tua , né di nessuno ,
forse , un errore della Natura , ma per te ,
un atroce ... scherzo del Destino !
Lo stesso sangue , ci scorre nelle vene ,
ed io , uomo o donna che sia ...ti voglio bene !
Avrei sempre voluto , fossi fiero di me ,
e , seppur ,, diverso ,, ho bisogno di te !
La Verita' , lo so , colpira' a morte il tuo Orgoglio ,
ma l'Orrore negli occhi di un padre , uccide un figlio !
Se fossi nato ,, donna ,, sarebbe stato diverso il tuo Amore ?
Allora , e' solo il mio ,, sesso ,, che per te ha valore ?
Lascero' questa lettera , sul tuo cuscino , dove ogni notte ,
poggi il tuo viso senza mai alcun sorriso ,
se partire o restare , lo leggero' domani ... sul tuo viso !
Ho gia' raccolto , le mie cose e se , dovro' andare ,
con Orgoglio e Coraggio , andro' avanti ,
senza rancore , ma con mille rimpianti !
Non volevo partire , senza salutarti ,
senza darti , l'ultima ed ennesima possibilita' ,
di farti accettare ,, la mia diversita' ,, !
So gia' che e' inutile e fara' male ,
ti prego ; se Mamma dorme , non la svegliare ,
non voglio portarmi negli occhi , il suo ,, dolore ,, !
Ti ho segnato , il mio numero , quando e se vorrai ,
mi potrai chiamare , saro' sempre li ad aspettare ,
che tu sia pronto a dire , dopo aver riflettuto :
" Sei mio figlio , ti voglio bene , nulla e' cambiato " !
Ma se questo , non accadra' ...
dai un bacio a Mamma e ... Addio Papa' !
(Francesca Otupacca)
Özlü Aliye (Turchia)
GRANDIVA
ı am the barefoot grandiva
me, a fairy tale
walking towards ahead
I’m the barefoot grandiva
female brillant jewel
ı was born after three boys
ı’ve been a rosetta stone
ı’ve reached a lawful age
ı am the chance
the key to the World
neither the hunger nor the matter
would be on the earth
where is the happiness
we would be butterflies
the summit to my childhood
the guernica
being rainbow coloured
one human one city one country
mestisa london mexico
on the biggest practising day
at the tieof being fullmoon
at the last high blowing emotional time
ı’ve been absorbing your agonies
by replacing loud laughter
ınstead of your pains
ı’m in pompei in vatican in somewhere
(Özlü Aliye)
GRANDIVA (Traduzione in italiano di Olga Ravchenko)
io, sono la grandiva scalza
io, una favola
che va avanti
io, sono la grandiva scalza
brillante gioiello, però donna
io, sono nata dopo tre ragazzi,
e sono stata la pietra di rosetta ,
io ho raggiunto un'età legale
e sono la possibilità,
la chiave del mondo:
né la fame né la materia
sarebbe sulla terra:
dove la felicità prevale
tutti saremmo farfalle
il vertice della mia infanzia
Guernica
dipinta color arcobaleno,
saremo un essere umano, una città e un Paese
mestisa Londra Messico,
il più grande giorno di pratica
al tieof essendo la luna piena
all'ultimo istante d`emozie, quelle perfette,
ho assorbito le tue agonie
sostituendole per risate forti,
io, il contrario dei tuoi dolori,
io, a Pompei, Vaticano,
o da qualche parte.
(Aliye Özlü)
La pietra di Rosetta è una lastra di granodiorite trovata nel 1799 in Egitto vicino alla piccola città di Rosetta (ora Rashid), vicino ad Alessandria, con tre testi identici nel significato, incisi su di essa, di cui due in antico egizio, inscritti in antichi geroglifici egizi, una in demotico egiziano, che è una scrittura corsiva abbreviata dell'era del tardo Egitto, e una in greco antico. Il greco antico era ben noto ai linguisti e un confronto dei tre testi serviva come punto di partenza per decifrare i geroglifici egizi. Dal 1802 la Rosetta Stone è custodita al British Museum.
Paci Gabriella
RICORDO
Ricordo il tuo sorriso stanco
a specchiare l’oltraggio del tempo
a scusare le mani vuote
ma non d’amore
da appoggiare ancora
sul dorso degli anni
a rendere meno amari
i giorni strappati al fato
con carezze da donare con
gesti fragili di piuma .
Ricordo mani contorti rami
appoggiate sul grembo a dire
l’affanno delle foglie cadute nel
tempo troppo veloce da rincorrere
anche nel vento dei sospiri.
Ricordo di te, mamma, le radici
di quercia colpita dal fulmine
smantellate dal destino avaro di
quell’unico dono che chiedevi:
un sonno generoso come
lo era stata la tua vita .
(Gabriella Paci)
Paci Maria
SABATO SANTO
Sabato Santo, giorno di silenzio, giorno di preghiera,
il mondo non piange e in pochi si prega.
Tutto tace e ora il mio Signore
giace in attesa di essere il mio Salvatore.
Tutte le Sue membra hanno gridato Amore,
mentre il mondo a brandelli gli distruggeva il Cuore.
Oh quanto Amore! Amore mio Gesù,
riposa il tuo corpo stanco perché non ne puoi più…
Stanche le ossa, stanche le carni Sante…
ora si aspetta la luce incessante.
Grazie amore mio di questo straziante dono,
ora mi inginocchio e per sempre io ti adoro.
Il mio cuore ti ama senza riposo…
e per l’eternità loderò il tuo amore misericordioso.
Gesù mio ti Amo
(Maria Paci)
Pappalardo Giuseppe Guglielmo
A NOVEMBRE SUONA LA CAMPANA
A Novembre suona la campana per Dicembre,
suona tre volte, suona per tre giorni,
tre giorni come dolci rintocchi
per l’avvento del più anziano e più amato
fra i Dodici Re del Calendario.
Per la Festa dei Morti e dei Santi lieve il primo rintocco
fra ceri, dolci e doni ai fanciulli.
Forte il secondo per l’Estate di San Martino
fra olio, carni e vino.
L’ultimo profondo e solenne
per la Prima Domenica d’Avvento.
Poi, ecco Dicembre,
ecco per primi San Nicola e Santa Lucia,
e via con tutti i Dodici Giorni della Vigilia,
che purgano lo spirito in vista
del giorno più bello
Natale, Giorno del Paradiso,
perché tutti i giorni sono della Terra,
salvo questo che è del Cielo.
Poi vien Santo Stefano e infin San Silvestro
che cala col sipario sul proscenio.
E poi? E poi è Gennaio,
ricomincia l’anno, continua l’inverno
(Giuseppe Guglielmo Pappalardo)
Paramananda Mahanta (India)
MOON:AN ENCHANTING SELF
She talks to me
Wiith her softly laying arms,
With mellowing tenderness
Gossiping my forgotten pages,
By her ever reaping charm.
She talks to me
From the heaven,
With her softly angled view
Through my heady window,
By whipping me like the shadow of dreams.
She talks to me
In the missing corners of my life,
In her searching eye ,
Sending some concealed rhymes,
To my pleasure riding senses.
She talks to me
When she finds me bathing
With my beloved in her golden charm,
To see us drowned
in the silent glade of paradise.
She talks to me
When night's bending horizon,
Eclipses me to dip in divine wisdom
And life dins over years,
In her silvery woven home.
(Paramananda Mahanta)
Traduzione di : Daniela Messina
LUNA: UN SELF INCANTEVOLE. //Lei mi parla/ Con le sue braccia dolcemente distese,/ Con dolcezza suadente/ Spettegolando le mie pagine dimenticate,/ Con il suo sempre crescente fascino.// Lei mi parla/ Dal paradiso/ Con la sua visuale leggermente angolata,/ Attraverso la mia finestra inebriante,/ Frustandomi come l'ombra dei sogni.//Lei mi parla/ Negli angoli mancanti della mia vita,/ Nel suo occhio indagatore,/ Inviando alcune rime nascoste/ Al mio piacere di cavalcare i sensi.//Lei mi parla/ Quando mi trova a fare il bagno/ Con la mia amata nel suo fascino dorato,/ Per vederci annegati/ nella silenziosa radura del paradiso.//Lei mi parla/ Quando la notte si piega all’orizzonte,/ mi eclissa per immergermi nella saggezza divina/ E la vita insorge negli anni/ Nella sua intrecciata casa argentata.
Parisi Giuseppina
MISTERO DI ANIMA
Cuore,
di dolci emozioni,
incollate parole nel condividere quel sogno
in modi eleganti rubati ad un gentiluomo.
Animo gentile che riporta la danza nella memoria.
Affascinante riverenza per donarla
ad una bellissima dama.
Prego, vuoi ballare questo Tango?
Frasi gentili racchiusi in una malinconia.
Una lacrima scende nel sognare quel sorriso di pagliaccio,
Un dolce sentire dell'anima,
che riporta l'eco di quel tempo antico.. ormai passato.
(Giuseppina Parisi)