Poesie Partecipanti alla IV edizione 2019
Grig - Mig
Grigore
Milica (Romania)
RUGĂCIUNE
Tot il rog pe Dumnezeu
Zi de zi din viata mea,
Sa-mi dea anii tinereții,
Eu sa-i dau bătrînețea.
Nu vreau multi,macar zece,
Ca nu-s lacomă și avară,
Și apoi îi vreau la schimb,
Nu sa mi-i dea de pomana.
Dar si asa,problema-i mare
Si alegerea e grea,
Nu stiu care sa-i aleg,
Si la care ași renunța.
Zece,după douăzeci,
Sau in fața eu i-ași vrea
Ca au fost cei mai frumoși
Și mai dragi din viata mea.
Îți voi mulțumi mereu
Doamne de m-ai asculta,
De vom face acest schimb,
La ceilalți ași renunța.
(Milica Grigore)
Traduzione dell’autrice – PREGHIERA. Pregherò sempre Dio/ Ogni giorno della mia vita,/ Per darmi anni della gioventù/ In cambio di quelli della vecchia.// Non voglio molti, magari dieci,/ Che non sono così avara,/ Poi li voglio in cambio,/ Non come elemosina.// Ma comunque, il problema è grande/ E la scelta troppo difficile,/ Non lo so quale li voglio scegliere,/ O a quale voglio rinunciare.// Dieci, dopo venti,/ O davanti li vorrei,/ Ché sono quelli piu belli/ E più amati della mia vita.// Ti ringrazierò sempre,/ Signore se mi ascolterai,/ Se faremo questo scambio,/ A quell'altri rinuncerei.
Guadagno Teresa
LA VOCE DEL CUORE
Riscoprire la voce del cuore
in un mondo dove il cuore non batte,
ascoltarlo perché si esprime
con un desiderio universale,
quel desiderio d’amore,
quello di donare,
quello di riscoprire che c’è ancora
una voce che urla di gioia.
Riscoprire l’amore amando
Perché la vera debolezza,
la inquieta vulnerabilità,
le vere insidie risiedono nei cuori arsi.
La forza non è nella mente,
nella ragione, ma in quel lieve
e straordinario battito che nell’ordinarietà
del quotidiano è la parte unica e meravigliosa
dell’universo.
(Teresa Guadagno)
Gualini Silvio
UN INFINITO PERCORSO
Non disperdere le parole
se ne vanno col vento
alza lo sguardo
mira negli occhi
la profondità narra
un abbraccio caloroso
e i corpi comunicano
un sorriso
le porte si aprono
entra aria nuova
ci incamminiamo
in un infinito percorso
e ascolto in silenzio
la tua anima.
(Silvio Gualini)
Guarraci Giuseppe
AI TERREMOTATI
Stai attento con quel piccone
la puoi ferire ad un braccio
Togli i detriti lentamente
ci sono bambini sotto le macerie
che nulla sanno
nulla sapranno
Dammi la pala
io fui nel Belice
con il cuore a pezzi
e le mani mozze
per l'angoscia
a scorgere brandelli d'uomo
tra mura diroccate dalla morte
quella morte che agita il petto sghignazzando
per scrollarsi di dosso
i peccati della terra
Avremo ancora la forza
di soffiare la conchiglia
in riva al mare?
(Giuseppe Guarraci)
Guida Romualdo
INFINITO E' QUESTO AMORE
Ero innamorato di te
quando ero ancora
nel tuo ventre e,
scalciavo per farti
sapere che io c’ero.
Ti ho amata quando
ho visto la luce e,
sentivo i tuoi baci
succhiando il nettare
della vita.
Mai si è spezzato
questo alito di brezza
che soffia leggero
e sospinge il cuore
nelle evoluzioni
degli anni e,
ora che tu, mi abbracci
dall’etereo cielo,
chiudo gli occhi e,
penso a te, mamma!
(Romualdo Guida)
Horyon enky
GENOVA
Un giorno il cielo si sporcherà di polvere
e le macerie imprigioneranno i cuori sotto il loro peso,
le anime voleranno oltre le nuvole.
Resteranno mute le grida lanciante al sordo vento,
i ferri arrugginiti lacereranno l’impigliarsi delle carni,
distraendo la vita dal suo cammino.
Il destino si fermerà tra le braccia degli angeli,
oltre il buio, dove se cadi t’accoglie la morte,
lasciando l’amore al sconsolato pianto.
Triste sarà quel giorno, il dolore sarà vestito di nero
e le parole andranno a nutrire l’eco
che rimbomberà tra i curiosi di veline.
Si poserà la polvere e tutto verrà dimenticato,
le ferite nascoste e con il tempo cancellate,
un nuovo ponte verrà costruito e Genova riunita alla sua sorte.
(Horyon Engi)
Iannarone Marianna
SQUAME
Stretta nella morsa
Della serpe intorno al piede
Striscio senza sonagli
Mentre cova vendetta
E mi disseta col veleno
Mentre cambio pelle
E sopravvivo
Al grigiore del mondo
Davanti al tempio.
(Marianna Iannarone)
Inglese Luca
ORIZZONTE
La vita per alcuni è una festa, per altri un po' meno.
Basti la coscienza di una risposta, o per lo meno.
Non fa niente se oltre a quello non c'è niente.
Nulla o niente, se la propria mente non è cosciente.
Poco importa, se a urlate lo fai in mezzo al mare...
se alla risposta c'è chi non sa ascoltare. …......
o per lo meno, non si fa rispettare!
A quel povero malcapitato, resta solo l'illusione di un aiuto mancato.
Oltre che alla fede e alla voglia di respirare.
Ecco il momento....l'ineluttabile desolazione,
di una barca che si rovescia in preda alla frustrazione.
Cosa rimane di quelle vite in mezzo all'orizzonte?
Forse poco o forse niente....per chi è nato al di là del continente.
Niente c'è da dire, o da fare, o da sperare.
Certo puoi urlare. Puoi imprecare.
Puoi cercare qualcosa a cui poterti aggrappare.....
Ma certo, non pregare..... se al di là del mare non c'è nessuno che ti vuole ascoltare.
La mente mia va a quelle persone, che un tempo fecero la stessa azione.
Quale la differenza tra loro e queste?.... Forse la Nazione.
Non certo la disperazione. ….. e allora? Basta questo a far di loro una defezione?
Quanta arroganza arroccata qua e là.
Forse occorre un briciolo in più di umanità.....
a questa Europa che nessuno sa più dove stà!
I miei parenti un tempo navigarono.
Certo... oltre mare e oltre oceano. Faticarono...
Si affamarono.... Ma la differenza.... quella vera, dove stà?.....
Forse nello sguardo si troverà! Si! Un tempo rivolto verso una monumento....
Una grande signora, che prometteva almeno una possibilità......oltre che la libertà.
Ma alla gente di oggi.....a viandanti in mare.......cosa rimane?
Forse solo una telefonata...... alla quale potersi aggrappare,
mentre il loro sguardo volge oltre mare.
(Pronto..Pronto...C'e' acqua nella barca! Abbiamo 100 bambini...Ti prego……)
(Luca Inglese)
Intelisano Pina Ernesta
I PAPAVERI (a mio marito)
Tra i papaveri ti sento
tra i papaveri ti vedo
il rosso come il mio viso
perchè solo tu hai acceso i miei sensi
i petali come la mia pelle
perchè diventa velluto col tocco delle tue dita
lo stelo soffice come i miei capelli
perchè setosi si trasformano tra le tue mani
le proprietà narcotiche come la mia mente
perchè vaga quando giaccio con te
le radici come il nostro amore
perchè assetato di elementi essenziali
il fusto eretto come il tuo carattere
perchè colonna portante della nostra famiglia
la foglia calda come i nostri corpi
perchè invasi dai raggi solari quando si uniscono
il picciuolo come la fedeltà
perchè sostiene il nostro impegno morale
il calice come un involucro attorno a me
perchè tu mi proteggi
il nettare che mi disseta
perchè mi sazi di baci
In questa immensa distesa variopinta
ti sento e ti vedo.
(Pina Ernesta Intelisano)
Ionata Andrea
IL SENSO DELLA VITA (PADRE)
Ti ho visto sul letto di morte,
gli occhi persi nell'oblio,
sospiri fugaci sempre più distanti.
Trovai la tua mano
e mi donasti l'ultimo battito d'amore.
Un istante in più di vita vivrò, il tuo,
e lo darò a mio figlio.
(Andrea Ionata)
Iseppi Francesca
LA MELAGRANA
Mi innamoro ogni ottobre
di quella bocca rossa
che sorride all' autunno
e sfida il cielo con forza.
Piccoli rubini luccicanti di fata,
preziosi gioielli,
grondano sangue appiccicoso
che colora le mani,
uniscono l'acidulo al dolce
proprio come un'amore difficile.
La melagrana si schiude
al canto della terra,
raccontando piccoli segreti
di vita e fertilita' .
(Iseppi Francesca)
Jaroslaw Trzesniewski Kwiecien (Polonia)
AKATYST* BOSO NA ŚNIEGU
Panie ten dzień nadchodzi
gdy kona miasto Aleppo
w mroźny zimowy poranek
nad zamarzniętą rzeką
Jordan zstępuje z brzegów
ogłuchło nawet Jerycho
niebo jest czyste jak woda
magowie jadą donikąd
Dzieciątko leży na śniegu
szorstkim twardym i zbitym
nie płacze nie ma już siły
akatyst jest dla zabitych
(Jaroslaw Trzesniewski Kwiecien)
*Inno di Maria delle chiese ortodosse, che viene cantato in piedi.
Traduzione dell’autore - Akatyst a piedi nudi sulla neve. Signore, questo giorno sta arrivando/ quando la città di Aleppo finisce/ in una fredda mattina d'inverno/ sopra il fiume ghiacciato// Jordan scende dalle rive/ anche Jericho era sordo/ il cielo è limpido come l'acqua/ i maghi stanno andando da nessuna parte// Il bambino è sdraiato sulla neve/ grezzo duro e compatto/ non piange, non ha forza/ l'akatist è morto
Kodrin Maia (Romania)
RĂNILE UNUI SOLDAT
Întinde brațul tău o rană să-ți pansez
departe sunt purtată în inima-ți rănita
iar eu nu sunt nici clipa în care te creez
în lacrima-ți uitată te simt și-ți sunt iubita.
Aș vrea să te mângâi dar sunt acum departe
te simt și nu îți cânt să n-amintesc de noapte
când pleoapele se-nchid și le-nțeleg de ce
nu știe un soldat iubirea unde e.
E-n rana ta de suflet sau poate-i o nălucă
ingenunchez destinu-mi la mine să te-aducă
și-n ochii tăi de înger sacrificate-s ceruri
se-nclină o prețuire aleasă-n giuvaeruri.
Nu mi-e nici o durere doar o-mpietrire gravă
mă srigă dorul tău cât poate să-nțeleagă
e gingășia cea din inima-ți rănită
tu înger bun mă vrei să fiu a ta iubită.
Străbunul mi-e soldat și tatăl meu mai este
iubitul meu la fel iar fiul nu-i poveste
ci adevăr din zgură pe trupuri cu armuri
taci inimă nu plânge te simt cum tu te-nduri
mi-i strângi pe toți în tine și întro respirare
pe fiecare-ntrebi: "Te doare? Totul doare?"
Dar nu răspunde unul căci sunt acum de mult
doar unul câte unul și-n rana lui l-ascult!
Întinde brațul tău o rană să-ți pansez
departe sunt purtată în inima-ți rănită
iari eu nu sunt nici clipa în care te creez
în lacrima-ți uitată te simt și-ți sunt iubită.
(Maia Kodrin)
Traduzione di Elena Gilda Orzan - LE FERITE DI UN SOLDATO. Allunga il tuo braccio per medicare la ferita / lontano sono portati nel tuo cuor ferito/ e non sono il momento che ti crea/ Nella lacrima dimenticata, ti sento e sento il tuo amore.// Vorrei accarezzarti ma ora sono via/ ti sento e non canto per non ricordarti la notte/ quando le palpebre si chiudono e capisco perché/ un soldato non sa l'amore dov'è.// È nella tua anima ferita o forse è una fantasma/ Metto In ginocchio il mio destino per portarmi da me/ E nei tuoi occhi d'angelo sacrifico i cieli/ con una scelta di gioielli.// Non è solo un dolore, è solo un grave colpo/ Mi chiama la nostalgia quanto può capire/ è la gentilezza del tuo cuore/ tu angelo buono vuoi che io sia la tua amata.// Mio bisnonno e soldato e mio padre è/ Ancora il mio ragazzo è lo stesso e il figlio non è una storia/ ma dal massacro di corpi con armature/ Stai zitto cuore non lamentarti ti Sento come piangi// Raduni tutti a te e con un solo respiro/ Chiedi a ognuno: "Fa male? Tutto fa male?"/ Ma non ti risponde perche io sia ora/ solo uno nella sua ferita!// Allunga il tuo braccio per curarti la ferita/ lontano sono portata nel tuo cuor ferito/ Non sono qui nel momento in cui ti creo/ nella lacrima dimenticata ti sento e sono il tuo amore.
Kumar Ashok (India)
A POET OF ALL RELIGIONS
My soul is Hindu , Christian ,Sindhi and Japanese
My love made me happy in Chinese
My wisdom is full of Urdu and Bengali
My flesh is a mixture of Armenian and Sinhali
My thoughts sails in the language of world
I feel proud to a poet of world
My God is everywhere in India and in all corner of world
My friends wishes a tonic for me I drink the nectar of heaven
Holy water is here for me I swim in it for glee
I pray for all welfare poor or rich
I haven’t come here for ditch
All love gives me strong feathers to fly
Here is heaven !There is heaven
(Ashok Kumar)
Traduzione dell’autore – UN POETA DI TUTTE LE RELIGIONI. La mia anima è indù, cristiana, sindhi e giapponese/ Il mio amore mi ha reso felice in cinese/ La mia saggezza è piena di urdu e bengali/ La mia carne è una miscela di armeno e sinhali/ I miei pensieri navigano nella lingua del mondo/ Sono orgoglioso di essere un poeta del mondo/ Il mio Dio è ovunque in India e in ogni angolo del mondo/ I miei amici desiderano un tonico per me e bevo il nettare del paradiso/ L'acqua santa è qui per me, io ci nuoto per la gioia/ Prego per il benessere del povero e del ricco/ Non sono venuto qui per il fossato/ Tutto l'amore mi dà forti penne per volare/ Ecco il paradiso! Il Paradiso c’è!
La Mantia Giusy
LA MIA NUOVA ALBA
Domani l’alba nuova
Ancora nascera' cantera'
Gocce di luci colorate, pezzi di raggi luminosi,
Il tiepido sole si poserà sulla fresca rugiada,
L'estate non fonirà sui prati
Verdi fioriti,
Il sereno cielo non svanirà
io sono qui ad augurarti la mia buona giornata,
Mentre tu mio dolce angelo , mi accarezza
Come il vento, io ad occhi chiusi mi abbandono a te, cuoricino,
dentro la tua Anima, ascolto il mare, il tuo respiro
(Giusy La Mantia)
La Mantia Giusy
BEDDI OCCHI (Siciliano)
Quannu i miei beddi occhi, virinu a 'tia,
lu me cori, gioisce,
e s'arricria ri piaciri,
bedda criatura.
Tu si lu me focu, ‘nta la fornacella,
ed io senza ri tia un sacciu stari,
si bedda comu ‘na rosa.
Giusy La Mantia
Traduzionme dell’autrice – OCCHI BELLI. Quando i miei occhi belli ti vedono/ il mio cuore gioisce/ e si riempie di piacere,/ bella creatura.// Tu sei il mio fuoco dentro una fornacella, / ed io senza di te non so stare,/ sei bella come una rosa.
La Marca Girolamo
SCIAURU DI ROSA NOVA (Siciliano)
È stasira viègnu
ni sta vanèddra scùra
ppi putìri vìdiri a tjìa
sciàuru di na rosa nova. .
J'àvi na simàna ca sugnu
a metiri luntanu li lavùra
e ogni sira curcàtu fora
vicinu la mangiatùra
pinsava a tia scummigliàta
sutta li linzola.
Bèddra si tu ppi mia
d'acièddru la scagliòla
uògliu di la lumera
cravuni ppi la brascèra
ca j'e l'àrma mia sula .
Affacciati di lu finisciùni
affacciati ora..
quantu ti vijiu l'uòcchji
e la trizza scùra
tu ca fa chiju' lusciu
di lì stiddri e di lì cannilòra
Dumani mi mi vaiju arrièri
a di fora ppi travagliàri
sutta lu suli callu
e a metiri lavùra
Mannamìlla na vasàta
ppi na vota ora
ca mi la scumpàssiu
ogni gnuòrnu ogni secunnu e
ura...
(Girolamo La Marca)
Traduzione dell’autore - ODOR DI BOCCIOLO DI ROSA. E questa sera vengo/ In questa strada buia/ per poter vedere te/ bocciolo di rosa/ È da una settimana che sono/ fuori lontano a mietere il grano/ Ma ogni sera coricato fuori/ vicino un abbeveratoio/ pensavo a te seminuda/ sotto le lenzuola.Bella sei tu/ Come il mangiare per gli uccelli/ Come l'olio per la lucerna/ o come il carbone per il braciere./ Affacciati dal balcone ora / Che io possa vedere i tuoi occhi/ e la treccia scura tu che fai più luce/ delle stelle e delle candele accese./ Domani vado di nuovo a lavorare lontano/ Sotto il sole caldo e a mietere il grano./ Mandamelo un bacio/ mandamelo adesso/ che lo consumo a poco a poco/ ogni secondo momento e ora.
La Marca Maria Luisa
NELL’ANIMA
Se ne avessi il potere,
Se ne avessi la possibilità,
Se per un solo attimo
avessi potuto fermar quel tempo...
Eppur ancor oggi,
più di ieri, riesco a rivedere quegli occhi.. occhi scrutatori alla ricerca di conferme,
Occhi affamati, occhi avviliti, occhi che ...
Un solo attimo,
Bisogna fermarsi un solo attimo,
Assaporarne il contorno
Con la consapevolezza di ciò che saremo e forse siamo.
A te io dico!
Abbi cura di te,
Abbi cura di ciò che sei,
Abbi cura delle semplici
e più preziose cose senza sottovalutarne mai il valore,
seppur oggi forse reputi scontato.
Ma sarà lo stesso che un giorno, forse il più inaspettato...
confermerà l’esistenza del tuo aver fatto e del tuo aver dato .
(La Marca Maria Luisa)
La Mattina Maria
IL SILENZIO DELLE NOTE MAI SUONATE
Nel vento
il silenzio
delle note mai suonate,
melodia
di segreti pensieri
e parole solo al cuor sussurrate.
Sulle sue ali
sogni che volano
spensierati gabbiani
nell’infinito del cielo
fra candide nuvole
di soffici carezze,
ma tra le mani
resta soltanto sabbia
all’orizzonte di un domani
tela di variopinti colori
che la nebbia ricopre del suo velo
fatto di dubbi e d’incertezze.
Nel tramonto del sole
in riva al mare
desideri in mille sfumature
danzano intorno al fuoco ardente
che scalda e brucia
e nelle acque di lacrime e sale
la notte si spegne.
Nel mare
il canto
della speranza e del rimpianto
di un tempo che più diventa vecchio
più scorre via veloce
e toglie il respiro,
grido senza voce,
l’amore che si soffoca dentro.
Sul riflesso d’argento della luna,
navigante nell’immensità
e di se stessa prigioniera
l’anima
si specchia tra luci e ombre
e sognante e delusa
scrive i suoi versi,
poeta,
e in loro cerca il senso
di una vita incompiuta.
(Maria La Mattina)
La Perna Silvana
DISILLUSA VITA
Geme il mondo per ogni vita che si spegne,
struggenti visioni d'inesorabili sofferenze,
odio e dimenticanza regnano sovrani
e tutti noi attoniti a guardare aggrottando la fronte dallo sdegno,
strabilianti attimi di sgomento,
invasi dal momentaneo
balsamo della pietà
per poi
alla solita vita tornare...
una lacrima e un sospiro
mescolati all'impotenza
perché il piccolo essere
niente può fare.
Difficile gesto
il congiunger le mani,
ah se ancora potessi pregare!
Un Dio distratto
che tra le nuvole s'è perso...
quante lacrime ancora
per poter a noi tornare,
qual complicato disegno per completare il Tuo infinito dipinto?
Rimbombano parole
rigurgitate
come lava in eruzione
nel silenzioso palcoscenico d'un vuoto teatro
illuminato solo da
flebile luce soffusa
ch'è fallace speranza.
Seduta con le mani in grembo abbandonate
senza angeli che ti scrutino dentro,
senza pubblico nè applausi
racconti d'una disillusa vita
in questo tuo acre monologo
che ai lontani echi arriva
e a te lo riportano
e non puoi far altro che
chieder perdono per i truci pensieri
e da sola.. ascoltarti!
(Silvana La Perna)
La Sala Laura
PROCESSO A UN POETA
Sì, lo confesso signor Giudice
In questa bibbia che mi è Madre,
sono accusatrice:
Le notti li passa in braccio
Della Musa ispiratrice,
con lei mi sento, libera felice:
lei mi capisce, scava smuove le ferite
più profonde!
mi fa da mediatrice
Tra cervello pancia e cuore.
Sussurra alle mie orecchie
Parole dolci, amare, non importa!
Se fa vibrare corpo alle radici,
Ritorno con il cuore di bambina;
Ravviva i sogni e le speranze mai godute;
Questo per me è amore mai vissuto!
Nessuno mi ha tanto coccolata.
Confesso, nemmeno mio marito;
che fa quel che può, ma dorme beato
tra le lenzuola forse pur sudato.
Se questo è peccato, son traditrice!
Le notti passo in bianco,
Con la Musa quasi sempre accanto:
se mi lascia sola, perduta io mi sento
scalda il cuore anche se fuori piove o c’è la neve.
Ora ho detto tutto punitemi lo stesso.
E morirò contenta:
senza la musa morta già mi sento.
(Laura La Sala)
Lachhab Aziz (Marocco)
حبيبتي
تعالي لنرحل معا من هذا المكان اليه لا ننتمي نحن الإثنين
مغلق بين غمامات الأعين مثل حمير العربات التي تجري إلى الأمام
ولا ترى إلى الجانب عالم بشري مريض لا يرى الألوان
ينظر فقط إلى الأبيض أو ينظر إلى الأسود الكل حزين
لأنهم لا يسعدون أكثر بوصولهم إلى سعادة مزيفة لا تفرحهم
تعالي معي حبيبتي أنا خائف من هذه السعادة
لأن الجميع يصبحون أنانيون عندما يسعدون يجب أن أكون حزينا
بعض الشيء لأكون معك الفرح لا يلهمني شيئ
فهو كاذب يزول اريد ان اكتب كلمتين على الورق
بخط يتحدث عن شيء ضروري و بسيط
أريد هدنة سلام مؤكد على هذه الأرض
حبيبتي تعالي معي أنا أكره ترك كتاباتي
على البطاقات في شكل الفرح الزائف إن سكان هذه الأرض
لا يعرفون من هم أزمة في الهوية لديهم والحق
في الوجود لا يقبل من الضعفاء الدين يحسبون في الوراء
ويبرر قسوة الأغنياء لأن الأشياء العميقة
لا يجب أن تكون من الضروري معقدة. والأشياء البسيطة
من المفروض ان لا تكون ساذجة لماذا
لا يدركون ولا يعترفون ان في الألم والمعاناة قيمة
من أحسن القيم و معاني الحياة ؟؟؟
أو أصبحت الحياة لعبة ضمن سلسلة من التناقضات
و المواجهات في اختلاف لون البشر واختلاف جلد العظام
تعالي معي حبيبتي اريد ان احبك أكثر أكثر بقدر ما لا أستطيع أن آخذه منك
ويمكنك أن تعطيني الكثير بقدر أكثر و أعرف أنه يمكنك
أن تتركيني أخذه منك بكثير مما يمكنني أن اعطيك الكثير
وأنا اريد إعطائك أكثر من أجل أن نبقى معا
وأنا وانت نريد ذلك فابقي معي أكثر لأننا نحن الإثنين
نحب البقاء معا تعالي حبيبتي معي قبل أن يصبح الإنتماء
قانونا على الورق والهوية منتمية إلى بقعة إلى البلد
و يصبح ضروريا لتعايشنا على أرض العالم أن تقبل الظلم
فهذا النغم في أضلعي يرتجف وأنا أبكي و القوافي تبكي معي
والدموع تبكي أيضا أمامي فأنا بجانبك فقط ... أشعر بالأمن
والبكاء لا يخجلني لأنني أرفض الموت في هذه الشبكة العنكبوتية
من صنع الإنسان من ضعف حالة أخيه الإنسان الإحساس الرقيق
مات والطيبوبة ماتت والعاطفة ماتت
و حب الحكمة مات والعلم أيضا مات وماتت الجودة والكرم
تعالي معي فحبك هو الوحيد هو ثروتي وأغنى شيئ في حياتي
عيناي لا تزال ترى ألوان الجمال
في عيناك وأنت حمامتي البيضاء التي أرى فيها الصدق والسلام
حبي لك و حبي معك وحبي فيك
هو طريقي وسبيل إنقاذي اخذت قلبي
وعقلي وروحي معا انت الوحيدة التي تداعب روحي
بجمالك ولقاء أعينك انا لا أملك شيء آخر غير حبك
هو هذا فستاني وردائي فيه ... مماتي
ومحيايي... وحياتي... وأنفاسي تعالي معي
تعالي معي حبيبتي
عزيز الأشهب
Traduzione dell’autore – AMORE MIO. Vieni via con me Da questo luogo Che non ci appartiene/ Chiuso tra due stanghe Come un asino da tiro Che non può vedere di lato/ Un mondo umano daltonico O vede bianco O vede nero Tutti Infelice di non essere abbastanza felice// Vieni via con me Sono spaventato Di questa felicità /Perché tutti diventano egoisti quando sono felice Devo essere un po triste / Per stare con te Perché la gioia Non mi ispira nulla / Voglio scrivere qualcosa sulla mia carta Con calligrafia che parla/ Che richiama una piccola cosa semplice una tregua di pace // Vieni via con me Odio lasciare le mie parole sulle carte/ Sotto forma di gioia falsa Che gli esseri di questa terra Hanno una crisi d'identità/ E il diritto di esistere Passa attraverso la debolezza Degli altri ... e giustifica/ La loro crudeltà Le cose profonde Non devono essere complicate. / E Le cose semplice non sono Necessariamente ingenue // Perché Non riconoscono Nel dolore e la sofferenza / un valore Di vita???// La vita viene giocata Dentro una serie di contrasti Di fronte a uno sguardo différente// Vieni via con me Che Ti voglio amare tanto/ Tanto Quanto Non posso prendere di te E tu puoi darmi tanto/ Tanto quanto Che Tu puoi lasciarmi Prendere...Così tanto Quanto Io possa darti/ Per tenerci insieme E tu e io vogliamo Rimanere insieme// Vieni via con me Prima che questa sensazione Di appartenenza/ Diventa primordiale Per la nostra coesistenza La melodia nelle mie costole trema/ E piango E con me...Le rime piangono/ Davanti a noi le lacrime piangono/ Perché solo accanto a te... mi sento sicuro/ E il pianto non diventa vergogna./ Che mi rifiuto di morire in questa ragnatela/ Di vulnerabilità della condizione umana/ È morta la fragilità È morta la sensibilità / È morta la delicatezza È morta l'emotività/ È morto l'amore per la sapienza // Vieni via con me Volerti bene è l'unica Mia ricchezza / I miei occhi vedono ancora I colori della bellezza Mia colomba bianca / marti, Amarti, Amarti, È l'unica via di salvezza / Hai preso il mio cuore E pure la mia testa/ Accarezza la mia anima Con il tuo sguardo Che non ho altro/ Il tuo amore è l'unico mio vestito/ E li ... la mia morte la resurrezione e la mia vita/ Vieni via con me, Vieni via con me
traduzione in inglese dell’autore – MY LOVE. Come, fly away with me/ From this place/ Which doesn’t belong to us/ Closed between two shafts/ Like a draught donkey which can’t see sideways/ A daltonic human world/ Either it sees white/ Or it sees black./ Everybody unhappy not to be happy enough./ Come, fly away with me./ I’m scared/ By this happiness/ ‘Cos everybody gets/ Selfish when happy./ I must be a little sad to stay with you./ ‘Cos happiness doesn’t inspire me with anything./ I wish to write something on my paper / With speaking handwriting/ Which recalls a little/ Simple thing/ A truce of peace./ Come, fly away with me/ I hate leaving/ My words on paper/ In the form of false happiness/ ‘Cos the beings of this world/ Have an identity crisis/ And the right to exist goes through the weakness of the others... / And justifies/ Their cruelty./ Deep things/ Mustn’t be/ Complicated / And simple things aren’t/ Necessarily naive./ Why/ Don’t they recognise/ Pain and suffering/ As life values?/ Life is played/ Inside a sequence of contrasts/ In front of a look different./ Come, fly away with me/ ‘Cos I want to love you/ As much as I can take from you/ And you can give me/ As much as you can let/ Me take./ As much as I can give you/ To stay together./ Come, fly away with me/ Before this feeling of belonging/ Becomes primordial/ For our coexistence./ Melody in my ribs trembles / And I cry/ And with me.../ My rhymes cry/ In front of us/ Tears cry./ ‘Cos only near you/ I feel safe./ And grief doesn’t become shame./ ‘Cos I refuse to die/ In this web/ Of vulnerability / Of our human condition./ Frialty is dead,/ Sensibility is dead,/ Delicacy is dead,/ Emorionalism is dead,/ Love for wisdom is dead./ Come, fly away with me./ Loving you is my only/ Wealth./ My eyes still see/ The colors of beauty/ My white dove/ Loving you/ Loving you/ Is the only way out./ You’ve taken my heart/ And my mind too./ Caress my soul/ With your look/ ‘Cos nothing else I have./ Your love is the only/ Dress I have./ It’s there... my death/ And my resurrection/ And my life/ Come, fly away with me.
Ladisa Angela
SULLA CIMA DELLA LUNA
Lì,
sulla cima della luna
ti aspetto
silenziosa come
un passo di bambino
sulla neve
come sangue
che scorre nelle vene.
Ti aspetto
e nel frattempo sogno
ascoltando i sogni
dei giovani amori
che si scambiano promesse
sotto l'abbraccio trasparente
di questo cerchio chimico perfetto.
Ti aspetto
con la voglia di aspettarti
mentre riempio i miei neuroni
con l'illusione dei tuoi occhi
che si perdono nei miei.
Lì,
sulla cima della luna
ti aspetto
così che non sarà l'oscurità
ad impedirti di trovarmi.
(Angela Ladisa)
Lai Paolo
VAGABONDO
Vagabondo
in questo mondo labile,
corro
rincorro
l'utopia della speranza.
Spiragli di luce,
simili a buchi neri
risucchiati
nella notte.
Senza alcuna arma
con cui difendermi,
ma solo la fede
per potermi aggrappare,
poi un giorno
ritornare a sognare.
(Paolo Lai)
Lake Allan (Australia)
FOTO SICILY : HOUSE
A steep hill, a world away
from touristy seaside town.
Weathered table/chair under portico.
From there it's all Tyrrhenian Sea,
misty shapes of Aeolian islands,
caverns into the sky on humid days.
Door locked; owner deceased or down
in a town, closer to shops, the hospital.
I decolonised spidery chair, granted myself
permission to sit, write here. No inane tv,
no disco beat, no traffic roar, no raised
Sicilian voices, not a single jackhammer.
birds
birds
Birds can be heard and green lizards seen
as they dart along surfaces and roof beams,
eyeing the flying illuminated insects.
A bumbling bee makes its way home with
a little something. The once-loved, overgrown
garden gone to seed but richer for it.
Someone built this isolated house;
baked bread in the outdoor oven,
picked lemons and olives, ate meals
in a simplicity that suited their needs,
that would later shelter a stray in need
of nothing more than shade, birdsong.
(Allan Lake)
Traduzione dell’autore - CASA IN MONTAGNA.
Una ripida salita, un mondo lontano/ da turisti e citta balneari. Sotto un portico:/ tavolo&sedia segnati dalle intemperie./ Da qui e tutto Mar' Tirreno, nebiose forme / di Isole Eoliane, caverne nel cielo / nei giorne umidi. La porta chiusa; / propietario decesso o giu in paese, / vicino ai negozi e ospedali. / Sedia decolonizzata da ragni, /
mi concedo permesso per sedermi, / qui scrivero. No TV/ no disco beat/ no traffico rumoroso/ no voci siciliani alterate/ neanche 1 martello pneumatico...// uccelli!// uccelli!// Uccelli // possono essere ascoltati e lucertole verdi / viste mentre si lanciano sulle travi dei soffitti, / guardando insetti volanti illuminati. Un’ape / si fa strada sballottando verso casa, portando / qualcosa di prezioso. Allora amato giardino / ora ricoperto d' erbacce andate a seme / ma arricchito da questo. Qualcuno ha costruito/ questa casa isolata; pane infornato nel forno/ qui fuori, limoni e olive raccolte cibi consumati/ nella semplicita adatta ai loro bisogni,/ che alla fine da riparo ad un randagio/ in cerca di nient'altro che un po d' ombra/ canti d' uccelli./
Lanzarotti Aldo
RITORNO DAL SOLE
Così per me,
Ritorno del sole....
Guardo lontano laggiù,
Vedo si vedo il nascere della Vita,
Mia e dei Miei fratelli,
Stelle,due in cielo,una a me vicino,uno meteora.
Sciami usciti dallo stesso grembo...
Non importa il tempo...
Nati da gesta d'amore...
Madre eri un fiore...
Caduto alla lieve terra nera...
Eppure nel mio cuore sei primavera...
Legame da lacrime cadute li...
Angelo ci ritroveremo un di...
Nell'altro Eden di Vita nascosta...
Non so per arrivare quanto mi costa...
Stella nel cuore ogni mattino...
tienimi tra le braccia,sono il tuo Aldino...
penso l'amore è la vita al cuore...
dalle mie lacrime son cresciute rose...
due Amori di Nipoti,Tesori unici Amori...
Vita Sei strana ma ridai i dolori...trasformandoli in fiori...
ricchezza che non ha prezzo...
dimmi,domani saremo avvezzo...
quadro dipinto d'amore...ecco; è tornato il sole.
(Aldo Lanzarotti)
Lapis
RICORDI E CUORE
Su quel filo teso tra ricordi e cuore, io,ho appeso il tuo volto
ed il mio amore....
E ora mi appari confusa nel fumo
e, già nella stanza, sento il tuo profumo,
quel dolce e inebriante odore di
muschio, di terra bagnata e di gelsomino,
che mi riporta quel tempo lontano,passato a rincorrere i
sogni ed il destino.
Tra un bacio e un sospiro mi dicevi parole e io sorridevo,
ti tenevo la mano e intanto cresceva in noi, come un fiore,
quel forte bisogno di
fare l'amore...
Ti abbandonavi con gli occhi socchiusi,
le mani tremanti mi sfioravano il
viso, il desiderio saliva e accresceva il sorriso....
E ora nel letto io stringo il cuscino;
il vecchio rimpiange il suo amore bambino,
mentre la mano annaspa nel buio
alla ricerca di quel fiore reciso
che il tempo, in un soffio,
ha portato lontano.
(Lapis)
Laugelli Maurizio
L’UOMO COSI DOVREBBE CAMBIARE
L’ uomo, vorrebbe cambiare il percorso della vita,
sostituendo, per sempre il senso della marcia.
Cambiare con il suo tocco i “colori naturali” del creato.
No! Non è possibile tutto questo, in quanto uomo.
L’andare del vivere, segue un suo tragitto naturale.
Nessuno può modificarlo a suo piacimento.
Anzi, bisogna impegnarsi ad accettare l’iter quotidiano.
E senza contribuire, alla distruzione dell’intero pianeta.
Ma; avere l’incarico di custodire, ciò che di bello rimane.
Cogliere i fiori, anche se con spine; nel proprio cammino
Mettendo i petali, nel proprio grembiule dell’esperienza.
Lavarsi la faccia, alla sorgente ricca di valori umani.
Guardando; l’arcobaleno dei vari colori, che la vita ci riserva.
Puntando: sempre in alto, il dito verso il cielo stellato,
Come tutte le persone, che incontra nel suo sentiero.
Tuffarsi nell’oceano, dell’emozioni con entusiasmo
Pescando, i ricchi doni positivi dell’essere umano.
E tenendo con mano, e con calore diverso e sincero
i genitori, i figli, i nipoti e poi, anche tutti i fratelli.
Allora ecco, che l’uomo può veramente cambiare.
E così facendo, anche il mondo si trasforma in bene.
Emanando una fragranza nuova per chi lo circonda.
(Maurizio Laugelli)
Lauria Lillo
DUE IN UNO
Due in uno è l’unione
di un uomo e una donna.
Due in uno è dare origine
a una nuova famiglia.
Due in uno significa anche
essere la cellula fondamentale della società.
Due in uno significa
non divorziare.
Due in uno significa anche
escludere l’unione dello stesso sesso.
Due in uno è lasciare
genitori, fratelli, amici.
Due in uno è stabilità
della coppia
Due in uno è abbandonare
il vivere del passato.
Due in uno è affrontare
la nuova realtà.
Due in uno è essere protagponisti “veri”
del vostro sogno.
Due in uno è escludere
influenze esterne.
Due in uno insieme
ai doveri fondamentali.
Due in uno è vivere l’amore
di questo mondo che è la cosa
pù grande che si possa trovare.
(Lillo Lauria)
Lazzara Andrea
L’EBBREZZA DEI SENSI
Insieme abbiamo sfiorato
i reconditi canti della vita,
appagati senza pudore
dalla palpabile ebbrezza.
Insieme abbiamo sfiorato
i reconditi canti dei pensieri,
appagati quanto arricchiti
dall’ascetica ebbrezza.
Spirito e corpo avvolti
nell’eterna passione
d’un unico amplesso.
Non esiste calore
senza armonia dei corpi,
non esiste calore
senza armonia delle menti.
Diverse e discordi entità,
ritmate dalla stessa bacchetta,
a suonar col medesimo intento
la gioia pura d’un concerto infinito
da perpetuare nella trascendenza.
Il fuoco carnale scemerà
fino a lasciarci derelitti e frustrati,
l’acqua spirituale godrà in eterno
nello sgorgare inestinguibile
dalla sorgente dell’amore.
(Andrea Lazzara)
Le Donne Nicola
*** (Napoletano)
Quanno saglio 'ncop 'o palco
Je ma scord a sufferenza .
Nun te veco d'into 'e tende ,
nun te sento miezo 'a gente.
Pe doje ore e sta cummedia ,
Je nun prove stu dolore .
Basta a luce e chesta voce
pe nun essere chiù sulo.
Cont 'a gent , 'o personagge,
e battute do cupine .
Vene primme chesti cose,
pur primm' e chisto ammore.
Ma po scengo 'a chistu palco.
E se stuteno sti luce .
E nun basta cchiu sta voce,.
E nun basta 'o personaggio
Je te veco dint 'e tende,
je te veco miez' a gente,
Je sento 'ndo silenzio...
Ma me vote e nun ce staj!
Vaco dint' o camerino
e me saje cesta frefa .
Je me strucco dint' o specchio
E accumpare sto dulore.
Finalmente, dint 'o scuro,
vene fore chistu core,
Te fa scemo annanz' a gente
chiagne quanto resta sulo.
(Nicola Le Donne)
Traduzione dell’autore - ***. Quando salgo su di un palco/ io dimentico la sofferenza/ non ti vedo tra le tende,/ non ti vedo tra la gente.// Per due ore di questa commedia/ io non provo più dolore/ basta la luce e questa voce/ per non essere più solo.// Conta il pubblico, il personaggio,/ le battute da copione,/ vengono prima queste cose/ anche prima di quest'amore.// Ma poi scendo giù dal palco,/ e si spengono le luci,/ e non basta questa voce,/ e non basta il personaggio.// io ti vedo tra le tende,/ io ti vedo tra la gente,/ io ti sento nel silenzio/ ma mi volto e non ci sei.// vado dentro al camerino/ e mi assale questa febbre./ io mi strucco e nello specchio/ che raffiora questo dolore// finalmente,qua nel buio,/ viene fuori questo cuore/ ti fa scemo tra la gente/ piange quando resta solo.
Leal Antonio (Messico)
INSOMNIA
Insomne adujo argumentos de índole diversa,
entre ellos, la concurrencia de azotes
de pandemias que hicieron impropicio
escudriñar los decretos de los hados
tutelados en la compulsa de las vísceras
de pollos de traspatio insanes criados ex profeso.
en medio de dolencias abisales;
empeñado en saber del oráculo el dicterio,
con más agobios que el urita Job,
algunas evidencias tuvo de la necesidad
de abandonar para siempre el ministerio
de la poesía.
con febril insomnia,
recibió al fin el precepto:
“apela a tu saber, que es el que enseña,
que cuando algo es perfecto,
más siente el placer y el dolor.
Mejor cuida que la poesía
no te abandone nunca”,
e despertó.
(Antonio Leal)
Traduzione dell’autore – INSONNIA. Gli insonni argomentavano argomenti di natura diversa,/ tra loro, il concorso di frustate/ di pandemie che hanno reso pessimi/ scrutare i decreti del destino/ Protetto dalle viscere/ di insani polli allevati sul retro.
in mezzo a malattie abissali;/ impegnato a conoscere l'oracolo della dizione,/ con più problemi rispetto al lavoro urita,/ alcune prove hanno avuto la necessità/ lasciare il ministero per sempre/ di poesia./ con insonnia febbrile,/ ha finalmente ricevuto il precetto:/ "Appello alla tua conoscenza, che è quello che insegna, / che quando qualcosa è perfetto,/ più prova piacere e dolore./ Meglio che la poesia non ti abbandoni mai "/ e si sveglio.
Leonardi Giuseppe
PENNA BIANCA
Una penna ti ho cercato
Per scrittura al mio amato
Tu colomba mi guardasti
E felice mi porgesti
Penna bianca dell'alare
Dammi aiuto, per favore
Sii scrivente del mio rosso
Che col sangue ora posso
Dammi forza non ti fermare
Tante parole voglio dire....
Il mio cuore non resiste
Ogni giorno si fa triste
Or ti scrivo col pensiero
E col cuore pur sincero
Caro amore torna appresso
Sono sola senza un nesso
La mia vita hai cambiato
Da felice nel passato
Ora sono un relitto
Da scrivente io mi batto
Queste righe son di rosso
Del mio sangue e non posso
Stare ancora da te lontano
Per un vivere da strano
Questa terra ci ha divisi
Questi nostri bei visi
Col pensiero ci nutriamo
Dell'amore che sentiamo
Penna bianca non ti fermare
Resta forte nel puntale
Sii ancora imperiosa
Ad aiutare questa sposa
Che col cuore in afflitto
Sta scrivendo con affetto
Caro sposo torna presto
Che da sola non ci resto
Vienimi presto ad abbracciare
E del tuo calore far sentire
Questo corpo che ghiacciato
Ormai da tanto insanato
Caro amore non riposo
Senza te, mio sposo
Torna indietro da immigrato
Ti aspetto a giunto unito
(Giuseppe Leonardi)
Li Calzi Luigi
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Un tale disse all’altro smemorato
Caro amico, ti sei forse ricordato?
Oggi è il giorno più importante della storia
Oggi è il giorno in cui rivive la memoria
Da stamane che m’adopro e che m’ingegno
Per trovare un messaggio che sia degno
Tu invece, scuserai il mio poco tatto
Dimmi pure, qualche cosa avrai pur fatto?
Caro mio disse l’altro sconsolato
Ti dirò: temo d’essermi scordato
Non sapevo ci fosse un solo giorno
Che racchiude il dolore che c’è attorno.
Io stamane sono andato da quelli
Che si dicono amanti degli uccelli
E siccome nessun di loro c’era
Di nascosto ho aperto la voliera
Che goduria sai l’averli liberati
Svolazzanti in cielo e colorati
Poi dispersi nei picchi dell’altura
E scomparsi come lieve sfumatura
Sai che triste guardare l’orizzonte
Dondolando tristemente sopra un ponte
Voli stretti come un macabro ricamo
Atterrando sempre sullo stesso ramo
Qual è la gabbia che ci gira attorno
Che racchiude la memoria in un sol giorno?
A che serve tutto un giorno ricordare
Se domani avrai altro a cui pensare?
I soprusi, le violenze, l’ingiustizia
Forse oggi non fanno più notizia?
Le atrocità di cui parlavi tu
Da domani non ci saranno più?
Ha poi un senso liberare solo un dì
Se poi gli altri restan chiusi sempre lì?
Quale senso pensi tu che abbia
Un sol giorno se poi l’anno resta in gabbia!
(Luigi Li Calzi)
Lia Gaetano
UNNA DO MARI… (Siciliano)
Unna do mari… chi mi veni a diri?
porti la vuci di varchi affunnati
chini di figghi lassati muriri
ca pi lu munnu su’ figghi scurdati
porti la vuci di cu un havi vuci
figghi vagnati di troppu duluri
ca pi lu mari va cercunu paci
e nta lu funnu nun fanu rumuri.
Unna do mari… chi mi veni a diri?
parri na vuci ca mi fa scantari
dintra lu cori mi sentu mpazziri
e ccu sti manu nun sàcciu chi fari
provu a juncilli e mi mettu a priari
mentri nta l’occhi si sciogghi lu chiantu
sentu la vuci… ‘ncumìncia a canciari
e di lu mari si spinci nu cantu.
Sunu li vuci di li picciriḍḍi
ca nta lu celu su’ pronti a vulari
milli Bammini diventunu stiḍḍi
e nta lu scuru li viri brillari
sunu li stiḍḍi chiù nichi e lucenti
ca nta lu celu ‘un si ponu cuntari
comu muḍḍichi di vita nnuccenti
sunu la vuci di cu un po parrari.
Cianci lu munnu sti stiḍḍi vagnati
mentri atri figghi su’ pronti a partiri
ancora viti vinnuti e jttati
pi na cunnanna ca nun po finiri
unna do mari… parra chiù forti!
strazza lu sonnu di cu ‘un vo sintiri
e prima ancora ca passa la notti
dimmi ca nuḍḍu… chiù sta pi muriri!
(Gaetano Lia)
Traduzione dell’autore – ONDA DEL MARE… Onda del mare… che mi vieni a dire?/ porti la voce di barche affondate/ piene di figli lasciati morire/ che per il mondo sono figli dimenticati// porti la voce di chi non ha voce/ figli bagnati di troppo dolore/
che per il mare vanno a cercare pace/ e nel fondo (del mare) non fanno rumore (notizia).// Onda del mare… che mi vieni a dire?/ parli una voce che mi fa spaventare/ dentro il cuore mi sento impazzire/ e con queste mani non so cosa fare// provo ad unirle e mi metto a pregare/ mentre negli occhi si scioglie il pianto/ sento la voce… incomincia a cambiare/ e dal mare si alza un canto.// Sono le voci dei bambini/ che nel cielo sono pronti a volare/ mille Gesù Bambino diventano stelle/ e nel buio le vedi brillare// sono le stelle più piccole e luminose/ che nel cielo non si possono contare (sono troppe)/ come molliche di vita innocente/ sono la voce di chi non può parlare.// Piange il mondo queste stelle bagnate/ mentre altri figli sono pronti a partire/ ancora vite vendute e buttate/ per una condanna che non può finire// onda del mare… parla più forte!/ strappa il sonno di chi non vuole sentire (capire)/ e prima ancora che passi la notte/ dimmi che nessuno… ormai sta per morire!
Licari Rossana
IL CUORE BATTE DI GIOIA
Il cuore batte di gioia,
piccole e semplici possibilità
ci coinvolgono, ci aiutano
a scrollare di dosso grigi pensieri
e ci fanno stare bene.
Cogliamole al volo,
ridiamo di gusto fino alle lacrime.
Il cuore batte di gioia,
non accontentiamoci di sorrisi striminziti,
basta tornare in contatto
con il nostro "io bambino"
per vedere un mondo più ricco di colori,
per vedere quanta bellezza ci circonda.
Ci vuole coraggio per essere felici,
non è superficialità, non c'è vergogna,
è risolutezza, è autoironia,
è Grazia di Dio che
aiuta a superare meglio i problemi.
Il cuore batte di gioia,
è una grande forza attrattiva
in un mondo segnato
da tristezze ed inquietudini,
è contagiosa d'emozioni forti e positive
e quando ci coglie
non deve avere limiti né confini,
così come l'Amore!!
(Rossana Licari)
Lo Bono Rosaria
CIAVURU D’ADDIU (siciliano)
Tutti li jorna aspittava
darreri un vitru ‘mpannatu
da lu so stancu ciatu.
Silinziusa , assittata
supra ‘na siggitedda
di lignu ‘mpagghiata,
cu nu sciallu supra li jammi
e na cruna ntra li manu
ogni granu chi scurreva
‘na lacrima amara scinneva
ntra li surca di la so facci,
unni siminò spiranzi
e pinzeri d’amuri
ma ciuriu sulu solitudini,
di na vicchiaredda nta nu spiziu
c’aspittava jornu doppu jornu
da vuci ca la chiamava nonna
e nautra ca ci dicia mamma.
Sunnava a occhi aperti
manu ca l’abbrazzavanu
e nun la lassavanu chiù
di stissi manu ca l’accarizzaru
un jornu cavuru di stati
dicennuci ti vegnu a trovu.
Passaru tanti staciuni
e ri di manu senti ancora
lu forti ciavuru ,
lu ciavuru di l’addiu
lu ciavuru di l’abbannunu
chidu di so figghiu
ma no chiddu di Diu.
(Rosaria Lo Bono)
Traduzione dell’autrice - PROFUMO D’ADDIO. Tutti i giorni aspettava/dietro un vetro appannato/dal suo fiato stanco/silenziosa , seduta / su una piccola sedia/ di legno impagliata / con uno scialle sulle gambe/e un rosario in mano/ ed ogni grano che scorreva/ scendeva una lacrima/ tra i solchi del suo viso/ dove seminò speranze/ e pensieri d’amore / ma fiorì solo la solitudine/ di una vecchietta in uno ospizio/che aspettava giorno dopo giorno / quella voce che la chiamava nonna / e un’altra che le diceva mamma/ Sognava ad occhi aperti/ mani che l’abbracciavano/e non la lasciavano più/ quelle stesse mani che l’accarezzarono/ un caldo giorno d’ estate / dicendole ti verrò a trovare. /Son passate tante stagioni / e di quelle mani sente ancora /il forte profumo/ il profumo dell’addio /il profumo dell’abbandono/ quello del figlio/ ma non quello di Dio.
Lo Cascio Francesco
AMICO BARBONE
Notti e giorni
di una ignota esistenza
sotto frammenti di cielo stellato
tra sudici stracci e cartoni
Notti e giorni
al calore dei randagi
compagni inseparabili di una vita d'avanzi
Notti e giorni
scanditi dalla solitudine
e dal conforto degli Angeli
che nel torpore delle notti
credevi Divini.
Notti e giorni
nell'angoscia dei ricordi
di quella perduta
pulsazione irrefrenabile di vita
prima di sprofondare
in quel terribile oblio
il male oscuro
che ammorba la nostra esistenza
Notti e giorni
giorni e notti
nella rancorosa attesa
della fine dei tuoi tormenti
Ora, dormi, mio caro amico
lascia che il guaire del cane
sia l'ultimo richiamo all'egoismo dell'invisibilità
Dormi, mio caro amico, dormi
lascia che la tua anima
varchi i confini della pietas
e della commiserazione
per approdare nel regno della luce
di un compassionevole Dio
Fratello e Amico
universale e infinito Amore
(Francesco Lo Cascio)
Lo Faso Filomena
CANICATTÌ
Canicattì,
Terra della mia terra
Terra di miei padri,
quanto vorrei che tornassi
agli antichi splendori
in te ripongo la mia fede,
in te il mio amore
Terra antica,pozza di fango
dal quale sorgesti come una dea,
Tu benedetta dal Signore,
Ti sei e ti prendi cura di noi.
Terra di grande generosita'
Che ha dato i natali alle menti piu' alte della storia,
Uomini illustri,Uomini Santi,
ma anche terra
di tanta accoglienza.
Le tue colline sono ridenti
ricche di vigneti e uliveti
per il lavoro dell 'uomo
che le rende fiorenti;
Terra nobile, di gente generosa
e di indole industriosa,
pronta a fare tanti sacrifici
affinche' i figli ne traggano benefici.
Terra di sole, di pace e di amore
ma anche di dolore,
i giovani vanno via contenti
per un futuro migliore
ma quando sono lontani
ti pensano con nostalgia
perché hanno lasciato un pezzo di cuore.
Terra ridente Terra solare
nessuno lontan da te può stare
chi parte e sta lontano
ti porta nel cuore come un talismano...
Terra di sole, di pace e di amore.
(Milena)
Lo Monaco Rita
RICORDI D'INVERNO
Poeta ricordi?..
la calda sera accanto al camino
la pioggia leggera nell'aria fredda?
Poeta ricordi
i bei versi scritti sulla sabbia
col sole tramontato in quel mare infinito
non più sole non più calore.
Scrivi ancora versi e baci il foglio
di questa lunga gelida notte.
Lentamente scende la neve
che tutto copre
alberi stecchiti
monti lontani.
Io scrivo sui vetri offuscati dal freddo
e sulla sabbia non ci sono più orme.
Cade la neve e tutto copre
le strade immacolate
le piante addormentate
e tu vieni come schiuma
a baciare l'ultimo ricordo.
Ora l’inverno ricama memorie
e mi dice di dimenticare.
(Lo Monaco Rita)
Lo Schiavo Antonio
I SIENTU CU CORI (Siciliano – dialetto Eoliano)
I sìentu …. i sìentu daveru !!
i vìu ……. e i vìu daveru !!
Però ni sientu ‘nte ricchi e ni viu cu l’uocchi
ma i “SIENTU” assai forti ntò mienzu du cori.
Mi pari aieri e passaru di cursa mill’anni
chi un fuoru buoni a fari svaniri
I rumura, i paruoli, i ciauri e i sapuri
I culuri, li gioii, i risati e i duluri.
Accussì sientu u ciauru du cufularu
e viu a lumera che faci umbri di scuru ….
sientu u rumuru di nuci scacciati
e a musica surda di l’ova battuti.
C’esti u prufumu chi fa l'uogghiu nuovu ......
e a sartania chi frii a pasta squadata .......
i vuci di viecchi chi murmurìanu nta iddi
e tanti carusi chi fannu sbrivigghi ...........
U fumu da pipa du nonnu mia ......
e i scuoppuli duri du papà mia ........
u ciauru forti du pani caudu cunzatu
e i vuci allegri di picciriddi dda a latu.
U pani caliatu vagnato nta gnotta di pisci
e pani e alivi chi prestu finisci
amiennuli sicchi, nuciddi nfurnati
survi appinnuti e frisi ‘ncucchiati.
iò sientu u ciauru du mustu chi vuddi
iò sientu u scrusciu di cu ioca e nuciddi
iò viu stu munnu chi sata e camina
io viu la me vita chi prestu s’affina.
I sientu …. i sientu daveru !!
I viu ……. e i viu daveru !!
Però ni sientu nte ricchi e ni viu cu l’uocchi
ma i “SIENTU” cchiu forti nto mienzu du cori.
(Antonio Lo Schiavo)
Traduzione dell’autore - LI “SENTO” CON IL CUORE. Li sento …. Li sento davvero !!/ Li vedo …. E li vedo davvero !!/ Però non li sento nelle orecchie e non li vedo con gli occhi/ Ma li “SENTO” molto forte nel mezzo del cuore.// Mi sembra ieri e son già passati di corsa mille anni/ Che non sono stati capaci di fare svanire/ I rumori, le parole, gli odori e i sapori/ I colori, le gioie, le risate e i dolori.// Così sento l’odore del focolare/ E vedo la lampada che fa ombre di scuro../ Sento il rumore di noci infrante/ E la musica sorda delle uova battute.// C’è il profumo che fa l’olio nuovo …./ E la padella in cui frigge la “pasta squadata” (dolce tipico)./ Le voci dei vecchi che bisbigliano tra loro/ E tanti bimbi che fanno confusione …..// Il fumo della pipa di mio nonno …./ E le scoppole dure del mio papà …/ L’odore forte del pane caldo condito/ E le voci allegre dei bambini là intorno.// Il pane duro infornato e ammollato nella zuppa dei pesci/ E pane e olive che ben presto finisce/ Mandorle secche, nocciole infornate,/ sorbe appese e “frise” accoppiate.// Io sento il profumo del mosto che ribolle/ Io sento il trambusto di chi gioca con le nocciole/ Io vedo questo mondo che salta e cammina/ Io vedo la mia vita che presto va alla fine.// Li sento …. Li sento davvero !!/ Li vedo …. E li vedo davvero !!/ Però non li sento nelle orecchie e non li vedo con gli occhi/ Ma li “SENTO” molto forte nel mezzo del cuore.
Longo Carmen
SINERGIA
Entro stancamente in queste tiepide acque
Lasciando ferme immobili le membra
seppur alla signora morte, tal non sembra
quell’apparir senza respiro, non dispiacque
Difficile scriver ciò che io sento...
quanto scrutare dentro il mio essere ...
s’immersa in un singolare benessere...
quel sensuale abbraccio acconsento
all’invadente acqua che piano sconfina
penetrando in esso rilasciando endorfina.
Al sol pensier mi profumo di essenza...
desidero infinito codesto scambio
partendo dal mio essere presenza
al voler donar e ricevere modesto ricambio
(Carmen Longo)
Longobardi Assunta
QUESTO AMORE
Questo amore...
di nuvole e poesia
questo amore
che fugge via.
Questo amore...
cocciuto ed ostinato
di foglie ingiallite
e di nidi svuotati.
Questo amore...
fatto d'assenza
di anime e sogni
ne ha tutta l'essenza.
Questo amore...
È sfida del tempo
affida passioni di baci
al suo vento.
Questo amore..
È silente!
muta la pelle
come serpente.
Questo amore..
di salsedine e sale
questo amore...
Non sa dove andare.
(Assunta Longobardi)
Longobardo Francesca
TERRA D'AMURI (Siciliano)
C'è na terra accussi' ruci
ca brilla macari ca ciastuti a luci
Co celu accussi' lucenti
ri miliaddu di stiddi ie' aricamatu
Si cunfunni cu l'acqua ro mari
ri brillanti ie' trapuntatu
C'e' na terra accussi' ruci
ca tu, ca to vuci trimanti a chiami
ie' già viri u liafanti, u mari, ie' tutti pari
Tu a chiami ancora e ci rici ca l'ami
ciuri raranci u cori comu ti chianci
ciuri ri gessuminu
comu mariri u cori quannu sugnu a già vicinu
Idda t'aspetta a dazza apetti
picchi' u sapi stu mumentu quantu tu l'aspetti
Ie' china ri milli culuri, ri suli, ri meravigghi
ri suspiri ie' accarizzata
Terra diamantata
co focu ro vuccanu appitturata
Co sciusciare ro ventu
u me amuri ti puttai
Sicilia!
Tu si a terra mia d'amuri
(Francesca Longobardo)
Traduzione dell’autrice - TERRA D'AMORE. C'è una terra così dolce/ che brilla anche se la lasci al buio/ Con il cielo così lucente/ di un miliardo di stelle, è ricamato/ Si confonde con l'acqua del mare/ di brillanti è trapuntato/ C'è una terra così dolce,/ che tu con la tua voce tremante la chiami/ e già vedi l'elefante, il mare è tutti quanti (le persone care)/ Tu la chiami ancora e le dici che l'ami/ fiori di arance, il cuore come ti piange/ fiore di gelsomino/ come mi sorride il cuore quando sono a te vicino/ Lei ti aspetta a braccia aperte/ perché sa questo momento quanto tu l'aspetti/ È piena di mille colori, di sole, di meraviglie,/ di sospiri è accarezzata/ Terra diamantata/ con il fuoco del vulcano è pitturata/ con il soffiare del vento/ il mio amore ti ho portato/ Sicilia!/ Tu sei la terra mia d'amore
Loriga Emanuela
ANGEL
L’angelo della morte guardo' lontano,
stretta, teneva la vita nella mano,
un sussulto di ali una stella che brilla,
risplende la sera tra le sue dita.
fuochi lontani ricordi di un sogno...
vola lontano angelo..
la vita viver io voglio.
(Emanuela Loriga)
Lubrano Rossella
I BAMBINI DI ALEPPO
I sogni
si abbracciavano
stretti ad una ciotola
consunta dal tempo,
li ho visti,
toccando logore anime
intrise di pianto infinito,
ho nascosto il mio cuore
nel fondo dell' io
per non far vedere
la mia fragilità,
volevo donare solo
un po' di blu,
una rosa senza spine,
un lembo di cielo
ricamato di stelle,
un canto di speranza
tra sassi
crestati di dolore,
ho camminato a lungo
sotto una neve nera e acuminata,
sentendo respiri
ridotti a brandelli,
il nulla,
il nulla nel nulla.
Sulla terra annichilita
sferzata dal vento
nella morsa della fame e del freddo
solo bocche oranti
sotto l' albero della luna
che marcisce ,
teneri fiori
che il silenzio disperde
su una terra ormai
alla deriva.
(Rossella Lubrano)
Machado Arquimedes (Brasile)
MULHER CORAJOSA
Coragem para enfrentar o mar,
Mesmo com medo das ondas e de se afogar.
Coragem para enfrentar o amor
Mesmo com medo da frustação e da dor.
Coragem para enfrentar e sorrir,
Mesmo com tanta maldade e inveja por aí.
Coragem para enfrentar a lua,
Mesmo que noite seja toda sua.
Coragem sempre para caminhar,
Mesmo que seu passo seja devagar.
Coragem para ser linda do seu jeito,
Mesmo que o mundo só enxergue seu defeito.
Coragem sempre coragem,
A cada vôo e a cada aterrissagem,
Coragem sempre coragem,
Te enche de conhecimento
E não pesa na sua bagagem.
(Arquimedes Machado)
Traduzione di Chiara Tiranno – Donna coraggiosa. Coraggio per affrontare il mare,/ nonostante la paura delle onde e di annegare.// Coraggio per affrontare l’amore,/ nonostante la paura della frustrazione e del dolore.// Coraggio per affrontare e sorridere,/ nonostante tanta malvagità e invidia in giro.// Coraggio per affrontare la luna, / nonostante la notte sia tutta sua.// Coraggio sempre per camminare,/ nonostante il passo sia lento.// Coraggio di essere bella a modo tuo,/ nonostante il mondo noti solo i difetti.// Coraggio sempre coraggio,/ ad ogni volo e ad ogni atterraggio,/ coraggio sempre coraggio,/ ti riempie di conoscenza/ e non pesa nel tuo equipaggio.
Magazzu' Gregorio
CON ALBERTINA *
Ricordi ! Albertina
la prima volta che sei
arrivata sull'irta Rupe
che si erge, imponente
dal mare della Pietrosa.
In quell'ora tarda, di un
giorno d'estate,mentre
un disco rosso s'apprestava
al tramonto e le chiome
degli ulivi si vestivano
d'argento.
Ricordi! Albertina
Le intense emozioni
le sensazioni, i lunghi
silenzi, i colori e gli odori
che ti hanno rapito e, la
voglia di restare, per
goderti "l'incanto"
E ricordi!
Quando ti svegliavi prima
degli uccelli e aprivi le
finestre per far entrare le
albe, donando il tuo viso
alle carezze del vento
e ti inebriavi di mare, in
attesa del sole.
Ricordi! Albertina
Quando, alla fin della
controra la' nella tua
"guardiola", abbracciata al
tuo uomo, scrutavi l'infinito
e liberavi I pensieri.
Con la brezza del mare a darti
ristoro, attendevi la magia del
tramonto del sole.
E poi.....la notte che ti vedeva
sospesa tra il mare e le
stelle.
Ricordi!
I giorni allegri con gli amici
che ti invadevano casa e tu
che per tutti avevi un pensiero
ed un sorriso, ti sentivi
felice.
Grazie! per essere rimasta
tra noi Albertina, adesso devo
andare, con mestizia ti lascio.
Ti lascio alla tua "Rupe", alle
sue magie, ai suoi silenzi,ai
tuoi ricordi!
* Dedicata ad Albertina Antonelli, compagna di vita del grande Leonida Repaci.
(Gregorio Magazzu')
Maggio Angela
U Avvecheute! (Bitontino)
Ah se, finalmende
av arreveute
come da nu sunne
me so desceteute
Tuppe e tuppe me
faciaive u coure...
Da quanda timbe
aspetteve ch’ess’oure...!
Nan capesceive
proprie chiu nudde
m’auandevene deliure
e turcecudde
Me sendaive la cape
totta quagghieute
re mane modde
la vocca seccheute
Nu tremuizze poue
me pegghieuve
quanne all’Ateneie
m’avecenaive
e cu pensiire sceve
frenecanne ...
com’ honn vueute
chiss’ anne...
Inde a mezz’ aure
u provessore
m’e’ battezzeute
e m’e’ fatte dottore
e mo ch’e ferniute
stu chiangaune
me so leveute
da saupe greppaune !
E fenalmende me so
lauriate
Me l’agghia vede’
che latre e magghiate
e ci nan voule sce’
mbrigione
pe caparre m’ ava deue...
Almeine nu’ miglione !
Pedenne nzereute e
vacandoie
appecciamene de
Sande allegroie
Alzeume re becchiire
e...che na treute
dame r’augurie...
alla noste
Avvecheute !
(Angela Maggio)
Traduzione dell’autrice - L’AVVOCATO. Oh si finalmente/ è arrivato/ Come da un sonno/ mi sono svegliata/ Bum bum batteva/ il mio cuore/ da quanto tempo/ aspettavo quest’ora!// Non capivo proprio/ più nulla/ Mi prendevano/ dolori e torcicollo/ Mi sentivo la testa/ intontita/ Le mani sudate/ e la bocca secca.// Un tremore poi mi/ prendeva/ quando all’Ateneo/ mi avvicinavo/ E pensando/ farneticavo.../ come sono volati/ tutti questi anni.// In mezz’ora poi,/ il professore mi ha/ battezzato e fatto/ Dottore ed ora/ che è tutto finito/ questo peso mi sono/ Levata dal groppone.// E finalmente/ mi sono laureata/ Ma devo vedere/ con buoni e cattivi/ e se qualcuno non / Vuole andare in prigione/ Per caparra deve darmi/ almeno un milione.// Per questo/ Sposati e single/ Accendiamoci tutti/ di Santa Allegria/ Alziamo i bicchieri/ e con una bevuta/ diamo gli Auguri al/ nostro Avvocato
Magnasco Claudia
EPPURE NON SONO SCAPPATA
Non capite il cane
quando prende calci
e tuttavia non scappa
La fiducia è degli ingenui
ed io lo sono stata così tanto
da farmi pena
eppure non sono scappata
Niente è più difficile della salvezza
nulla è più paralizzante
della brama di girare i tacchi
e piantare in asso il tuo aguzzino
che per giunta
è il tuo grande amore
Direte voi, ma quale amore
l'amore non fa male, direte voi
direte che me l'aveva scritto in viola
che quello non era amore
e avete ragione voi
Ma non capite il cane
quando prende calci
e tuttavia non scappa.
(Claudia Magnasco)
N.d.A. Il testo non è autobiografico.
Malachova Helena (Rep. Ceca)
PŘÍSLUŠNOST
Zřítila jsem se mezi hvězdy,
do nich jsem vložila muka a sny.
Vypočetla jsem vzdálenosti planetek
od titěrné Země,
od domýšlivé Země,
od nevědomé rutiny mravenců.
Pročetla jsem proroctví a Apokalypsu řádek po řádku,
potom jsem na kusy roztrhala hvězdné mapy a zítřky.
Představila jsem si Jana na ostrově v zajetí vidin,
jak považuje plynoucí mraky za zjevení.
Zemřela jsem v prázdném nebi,
znovu se zrodila pod známou oblohou.
Mravenci, ponořeni do všedních starostí,
nepozvedli oči.
Natáhla jsem se do trávy, lhostejná k nim,
a pozorovala velkolepou boží podívanou:
drahokamy navlečené na struny noci,
důvěrně známé mlhoviny, osamocené komety.
Kapky světla se tříštily o mé čelo,
uchopila jsem nesmírno do rukou
e pocítila nekonečnou něhu k lidstvu,
k mraveništím a celému tomu hemžení,
co zápasí, počítá a doufá.
Rozum pojímal jejich neklid
a nevyhnutelnost války,
ale nová polovina odhaleného vesmíru
tomu nerozuměla,
nerozuměla nenávisti a strachu.
Po stéblech trávy se procházely hvězdy,
kousíček od propasti,
a mně tam bylo dobře.
(Helena Malachova)
Traduzione dell’autrice – L’APPARTENENZA. Tra le stelle precipitai,/ in esse riversai angosce e sogni./ Calcolai le distanze degli asteroidi/ dalla Terra minuscola,/ dalla Terra presuntuosa,/ dalla routine ignara delle formiche./ Lessi le profezie e l'Apocalisse riga per riga,/ poi strappai le carte celesti e il domani./ Immaginai Giovanni sull'isola in preda alle visioni,/ mentre scambiava nuvole di passaggio per draghi.// Morii in un cielo vuoto,/ rinacqui sotto un firmamento conosciuto./ Le formiche, prese dalle loro faccende,/ non alzarono gli occhi.// Mi stesi sull'erba, noncurante di loro,/ e osservai il divino spettacolo:/ gemme infilate sulle corde della notte,/ nebulose familiari, solitarie comete./ Gocce di luce s'infrangevano sulla mia fronte,/ afferrai l'immensità con le mani/ e provai tenerezza infinita per l'umanità,/ per i formicai e tutto quel viavai/ che lotta, calcola e spera./ Per chi accetta l'inconsapevolezza./ La ragione comprendeva il loro affanno/ e l'inevitabilità della guerra,/ ma la nuova metà dell'universo rivelato non capiva, / non capiva l'odio e la paura.// Sul filo d'erba camminavano le stelle,/ a due passi dall'abisso,/ e io ci stavo comoda.
Malavasi Roberta
VIVO LIBERA
Adesso che tutto è finito,
che intenso è il confine
tra la luce dei miei occhi e il sapere del come siamo stati,
niente rappresenterà il torpore di quei giorni infiniti,
nulla avrà l'impronta delle mie dita
che tra di loro s'intrecciano come in una preghiera.
Adesso che il tempo è trascorso
tra sentimenti veri e vita quotidiana,
traspare l'immagine di una donna
che vuole ciò che ha tralasciato nel tempo.
La passione rifiutata e pregata,
un bacio sfuggito nei giorni,
parole che ledono il tuo io.
Adesso che tutto è finito,
vivo libera dalla prigione dei sentimenti.
(Roberta Malavasi)
Mallimo Angela
***
E’ volato il tempo, come aquila che
dispiega le sue ali, vola e strilla
e difende ad ogni costo la sua libertà
da un mondo troppe volte ostile.
E come sempre arriva Settembre
e con lui giunge il giorno dei ricordi,
che passano in fila indiana,
attraversano mente e cuore
lasciando a volte un senso di soffocamento,
quasi fossero un laccio sulla gola.
Ma poi sorrido e mi chiedo cosa sarebbe stata
la mia vita, se non avessi incontrato mai
i tuoi occhi e le tue labbra che
in quella notte di fine estate
con quella luna bastarda che ci spiava,
rapirono i miei sensi e tutte le mie finte certezze
scuotendomi da quell'infinito torpore in cui giaceva
l’anima, prigioniera di mille paure,
fino a farmi spuntare le ali
per volare oltre quei limiti
che non osavo superare.
E poi, come nuvole
spazzate dal vento ti dissolvesti lasciando
nel cuore un antico ma sempre nuovo
sapore di libertà, che mi costa solo qualche rimpianto.
E nonostante tutto
ti chiamerò sempre amore!
(Angela Mallimo)
Mancinelli Vincenzo
IMPRONTA
Il cielo ha lasciato un’impronta sulla terra,
quando il tempo è stato così vano
da non rimanere niente.
(Vincenzo Mancinelli)
Maneo Elena
CERCO ME STESSA
Vorrei una cascata di stelle
per creare un sogno puro
come il mio corpo nato e già maturo.
Cerco poesie stropicciate
per sistemarle a piacere
trasformarle in mille desideri
che esplodono in angeli custodi.
Cerco un plaid di sole,
che possa sciogliere la piuma cristallizzata sul mio cuore.
Attendo il ritorno della pace,
dopo una ferrea ingiustizia,
mentre sussurra una dolce melodia.
Scelgo con saggezza
la scala del mio cammino,
cerco me stessa nel fuoco del camino
e dolcemente esprimo
il mio grande bisogno di credere ancora nella vita.
(Elena Maneo)
Marchetti Laura
NUDA È LA NOTTE
L'ultimo drappo rosso che cade
È quello di un tramonto
Con occhi di pioggia
Vestita leggera
La sera
Che nuda è la notte
Quando dietro la tenda
Riflette i pensieri
E non mente
E richiama ai peccati
I peccatori
E al giusto riposo gli onori
Scioglie i capelli all'ovale di luna
E smonta ridendo le strade
Col gusto di chi gioca
A nascondere la faccia
(Laura Marchetti)
Mariella Di Mauro
LA MIA AMICA
Da quando sei andata via
non passa giorno
che mille cose non mi parlino
di te,
amica mia.
I tuoi pensieri
sono più forti
adesso che
quando li esprimevi.
Ricordo le tue debolezze,
ma la forza del tuo essere
risuona più forte
di qualsiasi altra aridità
che la vita
generosamente regala
a noi mortali.
Ricordo l’ultimo saluto,
i tuoi occhi
che mi dicevano tutto
e l’unica carezza
che tu mi abbia concesso,
Fiore.
(Mariella Di Mauro)
Marina Doria
I CONFINI DEL TEMPO
Sono un foglio di carta
in un mondo di carta,
divento parola , punto e virgola
in una presunta anima poetica
Rubo cuori, tramonti,
piogge e venti
vaneggiando amori inesistenti.
Pensieri distratti ,confusi
in vestiti d' inchiostro
come aloni di luce
intorno alla mia luna
mentre appare e scompare
tra veli di nuvole grigie.
Ho la vita che scorre dentro
in immagini ricamate
di foglie d' autunno
che fanno da cornice
a un sottobosco di respiri.
Scrivo di brividi
che sfiorano i tuoi passi,
in nome di una poesia
che non fa rumore,
declinando le ombre
che oscurano i giorni,
per essere solo amore
ai confini del tempo.
(Marina Doria)
Marina Marini Danzi
LO SO
Ora lo so
me lo dice il vento
quando parla alle nubi rabbiose
e dolcemente le sfiora
Me lo dice il ruscello
mentre rotola l'eco della tua voce
La foglia stropicciata e rossa
che giace nel calore della terra grassa e nera
Il respiro del mare nel buio
il sospiro del sale
Il sole che taglia l'ombra
e la frescura dei tigli odorosi
Lo scorrere dei canali
lento e sottile come il piacere
Me lo dice il fuoco del camino
cerro,quercia, saggio ulivo
infinita " stipa"
e dolce spigo
Me lo dice l'albero del melograno
ogni pianta che vive
ogni fiore
Rimbalza dentro e si fa canto
questa musica del mio sentire
Sono donna che legge le foglie
le fessure e le rughe dei boschi
gli sguardi nascosti
Donna di mare che ascolta il tempo e lo spazio
e vive di sabbia e di salmastro
Altrove e ovunque
(Marina Marini Danzi)
Mariniello Loredana
UN CONSUNTO MONTGOMERY CHE NESSUNO OGGI USA PIU'
Ho un accumulo di abiti dismessi
raccolti nell'armadio.
Tra le pieghe di vecchie vesti
rannicchiati stanno gli anni
un fagotto di remoti fardelli
fratelli gemelli dei ricordi,
momenti, papà, dove ti nascondi,
ti confondi nelle maniche dei sogni
Ha uno scollo profondo
la tua assenza, son saltati
tutti i bottoni con la distanza
Non rammendo il cappotto nero
che segnò la tua partenza
da questa stanza, resta stretto
sulle spalle e riporta dinanzi
agli occhi uno strazio
di pelle e ossa che non oso
gettare ancora nella fossa,
come l'effimero degli stracci
che non metto, sigma evidente
di un istante perfetto
che mi fascia le membra
col torpore del conforto
Un ingombro di immagini
custodisco nel segreto
groviglio della stoffa,
uno scompiglio di emozioni
alla memoria dei giorni andati
ritorna, era nel mese dedicato all'amore
che mi vestii di dolore per dirti addio
e non c'è spazio adesso nell'armadio
per lo strascico di pianto
che mi porto addosso io,
tra questi stupidi panni
non ci sei tu, solo un consunto Montgomery
che nessuno, oggi usa più!
(Loredana Mariniello)
Martino Giovanni
QUANDO SARÀ…
dedicata alla poetessa Artemisia Caty Fiore*
Quando sarà…
adagiami sulla nuda terra,
lascia che la pioggia mi bagni
il sole mi scaldi
la brezza mi accarezzi
e il leggiadro volo
delle farfalle mi sorvoli.
Lascia che il verde ramarro
mi guardi col suo sguardo amico
lasciami guardare
dal suo amico sguardo.
(Giovanni Martino)
*Artemisia Caty Fiore pseudonimo di Caterina Scaglione, moglie di Giovanni Martino, scomparsa pochi mesi or sono.
Maruca Nello
IL SEGNO
Il dolce guardo languido, conforme,
il Santo Volto triste, dolorante,
sì Ti vedo finché la sposa dorme,
che a Tua vision vorrei partecipante.
Dietro le spalle, Dio, era l’ignoto,
e solo a immagine mia era l’obbrobrio,
ma tutto, invece, per Te era ben noto,
perciò Tue labbra mi dicean di brio.
Mentre Ti guardo la mia sposa chiamo,
nella tema che presto dileguassi
e con in petto ansia ancor più ti bramo.
Ella mi scosse ed io da Te mi trassi.
La verve che mostrasti era il gran segno
che non è orrore a dar sospiro all’uomo,
se di Te, solo poco , esso sia degno.
(Nello Maruca)
Marzano Domenica
***
Lenti scorrono i colori del tramonto nella mia mente,
armoniosi si racchiudono
dentro l'anima, come il blu
dolce del mare.
I pensieri svaniscono come
Tante farfalle in giardini pieni
di ros
e, che vivono al di fuori
del mondo.
Mi avvolge il mistero della notte,
abbandonandomi nel silenzio,
per meglio sentire un alito di
vento fra le ombre.
Ho desiderio di vederti solo un
istante e tu lo puoi percepire.
Solo chi versa quest'inchiostro,
può comprendere ciò che scrivo
di continuo per sentirti vicino.
Scrivo sui vetri freddi di una
finestra, con mani gelide, mentre
un sospiro di vento avvolge il
mio respiro.
Ed ogni emozione è dentro il
cuore come un tesoro d'inestimabile valore.
La nebbia pian piano si dirada
cancellando il dolore dalla mia
mente, come il vento che spazza
via le nuvole di fumo.
Lacrime gli occhi nel ricordo
di immagini di un tempo volano
lontano: stelle che brillano nel
firmamento.
(Domenica Marzano)
Mascaro Fabio
COME D'INCANTO
E il grande albero si innamorò
quando lei mosse la sua mano sul suo petto di corteccia
facendo tremare le sue forti radici.
Lento era il suo passo, gentile la sua voce
e quel canto d'usignolo echeggiava in quella foresta incantata.
L'albero ebbe un sussulto e cercò invano di abbracciarla
ma troppo rigidi erano i suoi rami
e pianse per quel dolore.
Una magica pioggia giunse all'improvviso
e aiutata dall'amico vento,
delle sue lacrime semino' la fertile terra.
Una luce divina investì quel campo
e lunghi steli ondeggiarono intorno alla fanciulla.
Mosse le radici il grande albero
e una pioggia di foglie si tuffo' dall'alto dei suoi rami
per decorare quell'intimo giardino.
Grandi fiori sbocciano timidamente.
Alcuni divennero rose, altre margherite, ciclamini o tulipani
mentre i più belli divennero farfalle
che scuotendo le ali s'innalzarono danzanti davanti allo stupore dell'amata ragazza.
Pieno d'amore è ora il suo cuore
e il grande albero si voltò ad abbracciare.
Caldo petto divenne quel tronco
robuste gambe le sue radici
e diventando braccia, la strinsero forte ora quei rami.
Il grande albero è ora uomo
e abbracciandosi di nuovo
fusero le loro anime in un unico cuore.
(Fabio Mascaro)
Mascia Elisa
AUTUNNO
Si specchiano nelle azzurre acque del lago
vivaci foglie multicolori
per dipingere quadri da catalogo
che all'autunno danno grandi valori;
poter ammirare tanta magia
per ore dinanzi allo spettacolo
è l'anima a carpirne gioia
negli attimi del crepuscolo
quando splende coi riverberi
irradiati s'infiltrano in occhi socchiusi,
assaporano sogni e desideri
profumi nell'aria diffusi.
Di colori è doppio tripudio
settembre, sensazioni d'autunno preludio.
(Elisa Mascia)
Maselli Miriam
DIECI EMOZIONI
La vita è fatta
di alti e bassi che
si superano con fiducia...
Mai abbattersi o lasciarsi
spezzare le ali.
Sogno di volare
e raggiungere l'infinito.
Se guardo la volta stellata,
mi accorgo che la notte
è fatta per sognare,
per pensare...
Mi affaccio alla finestra
e scopro i colori della natura
che mi circonda, della speranza,
del tuo dolcissimo sorriso,
e di ogni tuo ricordo
che riaffiora nella mia mente,
come un riflesso,
che sbiadendosi, vola via.
Stupita, osservo la luce
nei tuoi occhi
che si fonde col sole,
che hai nel cuore.
Un dì, la mia anima,
si allontanò da te, cancellando
la magia
del tuo starmi accanto...
È l'unione della forza
e dei colori della vita.
Mi avvicino passeggiando
per i tramonti dell'anima,
senza calpestare
gli altui sogni.
Osservo quasi incantata
il volo di un gabbiano
e a te, che sei lassù,
sarai il mio Angelo, il mio
leggero volo.
Se mai, dovessi trovarti
senza ali, riceverai da me,
Il mio cuore,
volando insieme,
verso la fine di un sogno...
e l'inizio, di una nuova vita.
Miriam Maselli – (15 anni)
Massimo Maria Vittoria (Canada)
IMAGINARY DANCE!
While they were doing the last dance.
the light went out, a silent hand
he stroked his body.
The volume of high music.
a shiver down his spine made her shiver.
They danced non-stop, dance of passion.
tight close wrapped in a strong emotion.
Without thinking about the time that passed.
dancing they did the small hours of the morning.
As if it were a dream, the music continued to play.
the glances approached the labra were sought.
Thoughts flew here and there, he remembers the history of the past.
remaining as if by magic she hugged her.
(Maria Vittoria Massimo)
Traduzione dell’autrice - BALLO IMMAGINARIO! Mentre facevano l'ultimo ballo/ la luce si e` spenta, una mano silenziosa/ accarezzava il suo corpo.// Il volume della musica alto,/ un brivido lungo la schiena la fece rabbrividire.// Ballavano senza sosta,ballo di passione,/ stretti stretti avvolti da una forte emozione.// Senza pensare al tempo che passava,/ ballando si fecero le piccole ore del mattino.// Come fosse un sogno la musica continuava a suonare,/ gli sguardi si avvicinavano le labbra si cercavano.// Pensieri volavano di qua e di la, lui ricorda la storia del passato,/ restando come per incanto a lei abbracciato.
Mazza Simona
DISORDINE
Pezzi di un puzzle montato male
Salti temporali
Donna bambina e piccola Donna
convenzionale, l' iter
personale, il mio.
Equilibri cercati, trovati
Equilibri precari, fittizi
Schemi precisi, prestabiliti
schemi in cui vagare
fra il bianco e nero, gioco di Dama
Mosse da Regina, son tentativi di Vita
(Simona Mazza)
Melchiorre Sergio
L’UNCINETTO D’AVORIO
Vorrei diventare invisibile
come il vento che scompigliava
i tuoi lunghi capelli bianchi.
Vorrei diventare immortale
come le minuscole rughe
scolpite sul tuo viso sofferto.
Vorrei diventare sublime
come l’aria che accarezzava
la tua pelle bianchissima.
Vorrei essere leggero
come il filo di cotone
che intrecciavi
con il tuo uncinetto d’avorio.
Vorrei rimanere me stesso
per continuare ad amarti
in silenzio.
All'ombra del tuo ricordo.
(Sergio Melchiorre)
Mercurio Maria Rosaria
ALBA
Mi sveglio con la luce dell’aurora,
guardo il cielo e d è ancor tinto di blù,
fra nubi scure ecco che appare il sole,
che spettacolo arriva da lassù,
Piena di luce chiara,
una gran fascia luccica nel mare,
mi sembra di veder mille diamanti
e il pensiero si perde in quell’incanto.
Che scherzi la natura ci può fare,
quando tutto ci appare
come un tesoro raro
e la mente non smette di sognare.
Brillano gli occhi miei per lo stupore
e il pensiero rapito in alto vola,
guardando quel tripudio di colori
esplodere nel cielo che splendore!
Fra il bianco e il giallo spunta tenue il viola,
irradiato dal sole c’è il turchino,
ma tutto poi si muta in un chiarore
ed è già l’alba di un nuovo mattino.
(Maria Rosaria Mercurio)
Merra Rosalia
CAPPUCCINI
Tirava fuori un vento gelido,
che a mala pena permetteva di tener lo sguardo vispo.
Ondeggiava lieve il cipresso in un cielo plumbeo mai visto.
Scesimo un gradino dopo l’altro
E fu come scendere dal cielo fin laggiù.
Gradino dopo gradino,
Passo su passo, su marmo freddo ed alabastrino,
Tra le volte basse tutto sminuivo
E nulla più capivo.
Sentivo solo il turbinio di pensieri che piano vorticava,
Sentivo il cigolio mentre alla porta egli insieme a me si apprestava.
La porta che tutto separa...
La strada illuminata che fioca diventava,
Lo sguardo che si perdeva e il cuore che sussultava.
Si aprì e una folata ci investí,
Il suo viso subito quasi impallidì.
E il mio passo nello stare lì
Si trasformò d’improvvisò fu così,
Trapassato da un vento strano del dí.
Si biforcava ora la strada
Ogni anima lì adesso ci guardava;
E se un drappo più in là ondeggiava
non si capiva se la strada mostrava...
La via si dipanava,
E la luce fioca di quella piccola contrada
fu subito rotta dalla sensazione strana;
Il mio primo pensiero fu un pensiero non nefasto,
Osservati da ciò che un giorno lì posto,
Aveva tutti quei corpi lì raccolto, Deposto.
Il mio primo pensiero fu trovare sollievo
Nel trovare il calore che nella mano sua stringevo.
Quella passeggiata tra i dannati,
Quel senso di oppressione per chi da poco e chi da tanto nati,
Quello strano senso di esposizione della vita
Che tolta non ti lascia più pelle tra le dita.
E non importa chi tu fosti
Adesso li ritti e gelidi ridono così deposti.
Si prendono gioco di noi lì che dal lato di vita opposti
Ci danniamo e pensiamo quanto tutto costi.
Non c’è tempo per nessuno
La falce arriva senza dare importanza a qualcuno.
E se col denaro in tasca o con la tunica o la gonna,
E se col cappello o con il cappotto in equo modo nulla più torna.
“Siamo ciò che voi sarete
Ricordate che solo adesso vivete”.
E se tra un passo e l’altro il cammino procede
ricorda che il capo chino e l’osso prenderanno
per sempre il posto del tuo respiro lieve.
(Rosalia Merra)
Messana Giuseppe
VITA
Deciso a dar vita si alza il sole,
di audacia il suo banchetto,
enorme è il suo cospetto,
di flemma la sua mole.
Con dedita solerzia,
trafigge i passi al contadino,
miliandone il destino
sedando la pigrizia.
Piega fuscelli,
arde le fronti,
assecca ruscelli,
asseta le fonti.
Di vita egli s’intreccia,
da iena a volte divora,
ma è vita! E’ vita! E’ vita!
Per tutti arriva l’aurora.
(Giuseppe Messana)
Messina Maria Rosa
VITTIMA DI BULLISMO
Spesso qualcuno ti offende,
ci stai male, ma nessuno lo comprende.
Ti senti inutile e non riesci a reagire ,
purtroppo non fai altro che subire .
Non è soltanto la violenza fisica che colpisce,
anche la violenza verbale , spesso ferisce
Mi chiedi perché ti sei trovata sempre in quel contesto ,
mi chiedo anch' io perché succede ancora tutto questo.
Non sentirti mai inferiore a nessuno,
ricorda che sei speciale per qualcuno.
Non abbatterti neanche quando tenteranno di farti cadere,
nella vita nessuno merita di avere questo potere.
Sei speciale così come sei:non cambiare mai,
credi nei tuoi sogni ,
non dire mai che di te ti vergogni.
(Maria Rosa Messina)
Mezzatesta Giuseppe
DOVE SORGONO LE STELLE
Il sole s’arrossa nell’ora del tramonto
e l’orizzonte cede il posto alla sera.
La luna posa il chiarore sul davanzale fiorito,
questo cuore alza i palpiti al pensiero
che tu dorma nella quieta stanza.
E’ sera di maggio, le ciliegie sono cremisi ,
si muove il vento e tremule foglie d’arancio
ombrano il cielo nell’effluvio di zagara.
Al suono di mandolino e zufolo
una musica si alza al cielo e
si mostrano le stelle, si apre la finestra
e la flebile luce rivela il tuo dolce viso,
i tuoi begli occhi mi trafiggono
come un lampo a ciel sereno
dritto al cuore che accende il mio canto.
Sono dolci istanti di tenera voce
a rompere il silenzio della sera
che svela il sogno:
“Sono qui davanti a te,
cammino sulla linea del tuo sguardo
che mi porta dentro i tuoi occhi scuri,
a te che accendi il sole e il mio tempo
mentre il cuore canta l’inno dell’amore,
come un’orchestra che suona per te.”
Ora i nostri cuori palpitano all’unisono
e sincera la tua anima parla alla mia.
“Caro, eccomi, anch’io palpito per te,
mi stringo alle tue mani
e baciamo il tempo che verrà
unendoci nell’intreccio dei fiati”.
E così, libriamo il nostro volo onirico che
ascende all’immenso spazio dell’amore
per continuare a sognare fin dove
sorgono le stelle”.
(Giuseppe Mezzatesta)
Middei Adriana
***
Avevo nella mia mano,una piccola fiamma,
il vento col suo soffio tentò di spegnerla.
la pioggia voleva spegnerla,
la gente curiosa voleva spegnerla.
Ed io l'ho messa nel tuo cuore.
A te proteggerla, a te amarla, a te renderla grande.
Renderà i tuoi giorni meno tristi,
le tue notti meno solitarie, rallegrerà le tue ore pesanti,
illuminerà i passi che farai.
Accompagnerà il tuo andare con dolcezza,
riscalderà il tuo cuore quando avrai freddo.
A te proteggerla custodirla,tenerla segreta.
Ti soccorrerà quando starai male,
ti guiderà quando sarà buio,
i sorreggerà quando sarai stanco.
E sorreggerà me che ti ho tanto amato......
(Adriana Middei)
Migliore Leonardo
IL PRODIGIO DI UN FIORE
(In memoria del mio papà da poco deceduto)
Fai di me, o mio Signore,
un fiore,
fai di me un fiore spoglio
che doni i sui petali al gioco
di una coppia di innamorati,
fai di me un fiore
che nutra con succulento nettare
api e farfalle,
fai di me un fiore secco
che concimi la terra,
fai di me un fiore
che sfami i parassiti,
lascia di me
solo polline
dal quale rifulga
nuova esistenza e speranza.
Fai di me, o mio Signore,
colui che dispensi
al prossimo
l’amore smisurato
che ho ricevuto
dal mio papà,
lascia che la mia vita
nell’offrirsi
trovi fede e letizia.
(Leonardo Migliore)
RUGĂCIUNE
Tot il rog pe Dumnezeu
Zi de zi din viata mea,
Sa-mi dea anii tinereții,
Eu sa-i dau bătrînețea.
Nu vreau multi,macar zece,
Ca nu-s lacomă și avară,
Și apoi îi vreau la schimb,
Nu sa mi-i dea de pomana.
Dar si asa,problema-i mare
Si alegerea e grea,
Nu stiu care sa-i aleg,
Si la care ași renunța.
Zece,după douăzeci,
Sau in fața eu i-ași vrea
Ca au fost cei mai frumoși
Și mai dragi din viata mea.
Îți voi mulțumi mereu
Doamne de m-ai asculta,
De vom face acest schimb,
La ceilalți ași renunța.
(Milica Grigore)
Traduzione dell’autrice – PREGHIERA. Pregherò sempre Dio/ Ogni giorno della mia vita,/ Per darmi anni della gioventù/ In cambio di quelli della vecchia.// Non voglio molti, magari dieci,/ Che non sono così avara,/ Poi li voglio in cambio,/ Non come elemosina.// Ma comunque, il problema è grande/ E la scelta troppo difficile,/ Non lo so quale li voglio scegliere,/ O a quale voglio rinunciare.// Dieci, dopo venti,/ O davanti li vorrei,/ Ché sono quelli piu belli/ E più amati della mia vita.// Ti ringrazierò sempre,/ Signore se mi ascolterai,/ Se faremo questo scambio,/ A quell'altri rinuncerei.
Guadagno Teresa
LA VOCE DEL CUORE
Riscoprire la voce del cuore
in un mondo dove il cuore non batte,
ascoltarlo perché si esprime
con un desiderio universale,
quel desiderio d’amore,
quello di donare,
quello di riscoprire che c’è ancora
una voce che urla di gioia.
Riscoprire l’amore amando
Perché la vera debolezza,
la inquieta vulnerabilità,
le vere insidie risiedono nei cuori arsi.
La forza non è nella mente,
nella ragione, ma in quel lieve
e straordinario battito che nell’ordinarietà
del quotidiano è la parte unica e meravigliosa
dell’universo.
(Teresa Guadagno)
Gualini Silvio
UN INFINITO PERCORSO
Non disperdere le parole
se ne vanno col vento
alza lo sguardo
mira negli occhi
la profondità narra
un abbraccio caloroso
e i corpi comunicano
un sorriso
le porte si aprono
entra aria nuova
ci incamminiamo
in un infinito percorso
e ascolto in silenzio
la tua anima.
(Silvio Gualini)
Guarraci Giuseppe
AI TERREMOTATI
Stai attento con quel piccone
la puoi ferire ad un braccio
Togli i detriti lentamente
ci sono bambini sotto le macerie
che nulla sanno
nulla sapranno
Dammi la pala
io fui nel Belice
con il cuore a pezzi
e le mani mozze
per l'angoscia
a scorgere brandelli d'uomo
tra mura diroccate dalla morte
quella morte che agita il petto sghignazzando
per scrollarsi di dosso
i peccati della terra
Avremo ancora la forza
di soffiare la conchiglia
in riva al mare?
(Giuseppe Guarraci)
Guida Romualdo
INFINITO E' QUESTO AMORE
Ero innamorato di te
quando ero ancora
nel tuo ventre e,
scalciavo per farti
sapere che io c’ero.
Ti ho amata quando
ho visto la luce e,
sentivo i tuoi baci
succhiando il nettare
della vita.
Mai si è spezzato
questo alito di brezza
che soffia leggero
e sospinge il cuore
nelle evoluzioni
degli anni e,
ora che tu, mi abbracci
dall’etereo cielo,
chiudo gli occhi e,
penso a te, mamma!
(Romualdo Guida)
Horyon enky
GENOVA
Un giorno il cielo si sporcherà di polvere
e le macerie imprigioneranno i cuori sotto il loro peso,
le anime voleranno oltre le nuvole.
Resteranno mute le grida lanciante al sordo vento,
i ferri arrugginiti lacereranno l’impigliarsi delle carni,
distraendo la vita dal suo cammino.
Il destino si fermerà tra le braccia degli angeli,
oltre il buio, dove se cadi t’accoglie la morte,
lasciando l’amore al sconsolato pianto.
Triste sarà quel giorno, il dolore sarà vestito di nero
e le parole andranno a nutrire l’eco
che rimbomberà tra i curiosi di veline.
Si poserà la polvere e tutto verrà dimenticato,
le ferite nascoste e con il tempo cancellate,
un nuovo ponte verrà costruito e Genova riunita alla sua sorte.
(Horyon Engi)
Iannarone Marianna
SQUAME
Stretta nella morsa
Della serpe intorno al piede
Striscio senza sonagli
Mentre cova vendetta
E mi disseta col veleno
Mentre cambio pelle
E sopravvivo
Al grigiore del mondo
Davanti al tempio.
(Marianna Iannarone)
Inglese Luca
ORIZZONTE
La vita per alcuni è una festa, per altri un po' meno.
Basti la coscienza di una risposta, o per lo meno.
Non fa niente se oltre a quello non c'è niente.
Nulla o niente, se la propria mente non è cosciente.
Poco importa, se a urlate lo fai in mezzo al mare...
se alla risposta c'è chi non sa ascoltare. …......
o per lo meno, non si fa rispettare!
A quel povero malcapitato, resta solo l'illusione di un aiuto mancato.
Oltre che alla fede e alla voglia di respirare.
Ecco il momento....l'ineluttabile desolazione,
di una barca che si rovescia in preda alla frustrazione.
Cosa rimane di quelle vite in mezzo all'orizzonte?
Forse poco o forse niente....per chi è nato al di là del continente.
Niente c'è da dire, o da fare, o da sperare.
Certo puoi urlare. Puoi imprecare.
Puoi cercare qualcosa a cui poterti aggrappare.....
Ma certo, non pregare..... se al di là del mare non c'è nessuno che ti vuole ascoltare.
La mente mia va a quelle persone, che un tempo fecero la stessa azione.
Quale la differenza tra loro e queste?.... Forse la Nazione.
Non certo la disperazione. ….. e allora? Basta questo a far di loro una defezione?
Quanta arroganza arroccata qua e là.
Forse occorre un briciolo in più di umanità.....
a questa Europa che nessuno sa più dove stà!
I miei parenti un tempo navigarono.
Certo... oltre mare e oltre oceano. Faticarono...
Si affamarono.... Ma la differenza.... quella vera, dove stà?.....
Forse nello sguardo si troverà! Si! Un tempo rivolto verso una monumento....
Una grande signora, che prometteva almeno una possibilità......oltre che la libertà.
Ma alla gente di oggi.....a viandanti in mare.......cosa rimane?
Forse solo una telefonata...... alla quale potersi aggrappare,
mentre il loro sguardo volge oltre mare.
(Pronto..Pronto...C'e' acqua nella barca! Abbiamo 100 bambini...Ti prego……)
(Luca Inglese)
Intelisano Pina Ernesta
I PAPAVERI (a mio marito)
Tra i papaveri ti sento
tra i papaveri ti vedo
il rosso come il mio viso
perchè solo tu hai acceso i miei sensi
i petali come la mia pelle
perchè diventa velluto col tocco delle tue dita
lo stelo soffice come i miei capelli
perchè setosi si trasformano tra le tue mani
le proprietà narcotiche come la mia mente
perchè vaga quando giaccio con te
le radici come il nostro amore
perchè assetato di elementi essenziali
il fusto eretto come il tuo carattere
perchè colonna portante della nostra famiglia
la foglia calda come i nostri corpi
perchè invasi dai raggi solari quando si uniscono
il picciuolo come la fedeltà
perchè sostiene il nostro impegno morale
il calice come un involucro attorno a me
perchè tu mi proteggi
il nettare che mi disseta
perchè mi sazi di baci
In questa immensa distesa variopinta
ti sento e ti vedo.
(Pina Ernesta Intelisano)
Ionata Andrea
IL SENSO DELLA VITA (PADRE)
Ti ho visto sul letto di morte,
gli occhi persi nell'oblio,
sospiri fugaci sempre più distanti.
Trovai la tua mano
e mi donasti l'ultimo battito d'amore.
Un istante in più di vita vivrò, il tuo,
e lo darò a mio figlio.
(Andrea Ionata)
Iseppi Francesca
LA MELAGRANA
Mi innamoro ogni ottobre
di quella bocca rossa
che sorride all' autunno
e sfida il cielo con forza.
Piccoli rubini luccicanti di fata,
preziosi gioielli,
grondano sangue appiccicoso
che colora le mani,
uniscono l'acidulo al dolce
proprio come un'amore difficile.
La melagrana si schiude
al canto della terra,
raccontando piccoli segreti
di vita e fertilita' .
(Iseppi Francesca)
Jaroslaw Trzesniewski Kwiecien (Polonia)
AKATYST* BOSO NA ŚNIEGU
Panie ten dzień nadchodzi
gdy kona miasto Aleppo
w mroźny zimowy poranek
nad zamarzniętą rzeką
Jordan zstępuje z brzegów
ogłuchło nawet Jerycho
niebo jest czyste jak woda
magowie jadą donikąd
Dzieciątko leży na śniegu
szorstkim twardym i zbitym
nie płacze nie ma już siły
akatyst jest dla zabitych
(Jaroslaw Trzesniewski Kwiecien)
*Inno di Maria delle chiese ortodosse, che viene cantato in piedi.
Traduzione dell’autore - Akatyst a piedi nudi sulla neve. Signore, questo giorno sta arrivando/ quando la città di Aleppo finisce/ in una fredda mattina d'inverno/ sopra il fiume ghiacciato// Jordan scende dalle rive/ anche Jericho era sordo/ il cielo è limpido come l'acqua/ i maghi stanno andando da nessuna parte// Il bambino è sdraiato sulla neve/ grezzo duro e compatto/ non piange, non ha forza/ l'akatist è morto
Kodrin Maia (Romania)
RĂNILE UNUI SOLDAT
Întinde brațul tău o rană să-ți pansez
departe sunt purtată în inima-ți rănita
iar eu nu sunt nici clipa în care te creez
în lacrima-ți uitată te simt și-ți sunt iubita.
Aș vrea să te mângâi dar sunt acum departe
te simt și nu îți cânt să n-amintesc de noapte
când pleoapele se-nchid și le-nțeleg de ce
nu știe un soldat iubirea unde e.
E-n rana ta de suflet sau poate-i o nălucă
ingenunchez destinu-mi la mine să te-aducă
și-n ochii tăi de înger sacrificate-s ceruri
se-nclină o prețuire aleasă-n giuvaeruri.
Nu mi-e nici o durere doar o-mpietrire gravă
mă srigă dorul tău cât poate să-nțeleagă
e gingășia cea din inima-ți rănită
tu înger bun mă vrei să fiu a ta iubită.
Străbunul mi-e soldat și tatăl meu mai este
iubitul meu la fel iar fiul nu-i poveste
ci adevăr din zgură pe trupuri cu armuri
taci inimă nu plânge te simt cum tu te-nduri
mi-i strângi pe toți în tine și întro respirare
pe fiecare-ntrebi: "Te doare? Totul doare?"
Dar nu răspunde unul căci sunt acum de mult
doar unul câte unul și-n rana lui l-ascult!
Întinde brațul tău o rană să-ți pansez
departe sunt purtată în inima-ți rănită
iari eu nu sunt nici clipa în care te creez
în lacrima-ți uitată te simt și-ți sunt iubită.
(Maia Kodrin)
Traduzione di Elena Gilda Orzan - LE FERITE DI UN SOLDATO. Allunga il tuo braccio per medicare la ferita / lontano sono portati nel tuo cuor ferito/ e non sono il momento che ti crea/ Nella lacrima dimenticata, ti sento e sento il tuo amore.// Vorrei accarezzarti ma ora sono via/ ti sento e non canto per non ricordarti la notte/ quando le palpebre si chiudono e capisco perché/ un soldato non sa l'amore dov'è.// È nella tua anima ferita o forse è una fantasma/ Metto In ginocchio il mio destino per portarmi da me/ E nei tuoi occhi d'angelo sacrifico i cieli/ con una scelta di gioielli.// Non è solo un dolore, è solo un grave colpo/ Mi chiama la nostalgia quanto può capire/ è la gentilezza del tuo cuore/ tu angelo buono vuoi che io sia la tua amata.// Mio bisnonno e soldato e mio padre è/ Ancora il mio ragazzo è lo stesso e il figlio non è una storia/ ma dal massacro di corpi con armature/ Stai zitto cuore non lamentarti ti Sento come piangi// Raduni tutti a te e con un solo respiro/ Chiedi a ognuno: "Fa male? Tutto fa male?"/ Ma non ti risponde perche io sia ora/ solo uno nella sua ferita!// Allunga il tuo braccio per curarti la ferita/ lontano sono portata nel tuo cuor ferito/ Non sono qui nel momento in cui ti creo/ nella lacrima dimenticata ti sento e sono il tuo amore.
Kumar Ashok (India)
A POET OF ALL RELIGIONS
My soul is Hindu , Christian ,Sindhi and Japanese
My love made me happy in Chinese
My wisdom is full of Urdu and Bengali
My flesh is a mixture of Armenian and Sinhali
My thoughts sails in the language of world
I feel proud to a poet of world
My God is everywhere in India and in all corner of world
My friends wishes a tonic for me I drink the nectar of heaven
Holy water is here for me I swim in it for glee
I pray for all welfare poor or rich
I haven’t come here for ditch
All love gives me strong feathers to fly
Here is heaven !There is heaven
(Ashok Kumar)
Traduzione dell’autore – UN POETA DI TUTTE LE RELIGIONI. La mia anima è indù, cristiana, sindhi e giapponese/ Il mio amore mi ha reso felice in cinese/ La mia saggezza è piena di urdu e bengali/ La mia carne è una miscela di armeno e sinhali/ I miei pensieri navigano nella lingua del mondo/ Sono orgoglioso di essere un poeta del mondo/ Il mio Dio è ovunque in India e in ogni angolo del mondo/ I miei amici desiderano un tonico per me e bevo il nettare del paradiso/ L'acqua santa è qui per me, io ci nuoto per la gioia/ Prego per il benessere del povero e del ricco/ Non sono venuto qui per il fossato/ Tutto l'amore mi dà forti penne per volare/ Ecco il paradiso! Il Paradiso c’è!
La Mantia Giusy
LA MIA NUOVA ALBA
Domani l’alba nuova
Ancora nascera' cantera'
Gocce di luci colorate, pezzi di raggi luminosi,
Il tiepido sole si poserà sulla fresca rugiada,
L'estate non fonirà sui prati
Verdi fioriti,
Il sereno cielo non svanirà
io sono qui ad augurarti la mia buona giornata,
Mentre tu mio dolce angelo , mi accarezza
Come il vento, io ad occhi chiusi mi abbandono a te, cuoricino,
dentro la tua Anima, ascolto il mare, il tuo respiro
(Giusy La Mantia)
La Mantia Giusy
BEDDI OCCHI (Siciliano)
Quannu i miei beddi occhi, virinu a 'tia,
lu me cori, gioisce,
e s'arricria ri piaciri,
bedda criatura.
Tu si lu me focu, ‘nta la fornacella,
ed io senza ri tia un sacciu stari,
si bedda comu ‘na rosa.
Giusy La Mantia
Traduzionme dell’autrice – OCCHI BELLI. Quando i miei occhi belli ti vedono/ il mio cuore gioisce/ e si riempie di piacere,/ bella creatura.// Tu sei il mio fuoco dentro una fornacella, / ed io senza di te non so stare,/ sei bella come una rosa.
La Marca Girolamo
SCIAURU DI ROSA NOVA (Siciliano)
È stasira viègnu
ni sta vanèddra scùra
ppi putìri vìdiri a tjìa
sciàuru di na rosa nova. .
J'àvi na simàna ca sugnu
a metiri luntanu li lavùra
e ogni sira curcàtu fora
vicinu la mangiatùra
pinsava a tia scummigliàta
sutta li linzola.
Bèddra si tu ppi mia
d'acièddru la scagliòla
uògliu di la lumera
cravuni ppi la brascèra
ca j'e l'àrma mia sula .
Affacciati di lu finisciùni
affacciati ora..
quantu ti vijiu l'uòcchji
e la trizza scùra
tu ca fa chiju' lusciu
di lì stiddri e di lì cannilòra
Dumani mi mi vaiju arrièri
a di fora ppi travagliàri
sutta lu suli callu
e a metiri lavùra
Mannamìlla na vasàta
ppi na vota ora
ca mi la scumpàssiu
ogni gnuòrnu ogni secunnu e
ura...
(Girolamo La Marca)
Traduzione dell’autore - ODOR DI BOCCIOLO DI ROSA. E questa sera vengo/ In questa strada buia/ per poter vedere te/ bocciolo di rosa/ È da una settimana che sono/ fuori lontano a mietere il grano/ Ma ogni sera coricato fuori/ vicino un abbeveratoio/ pensavo a te seminuda/ sotto le lenzuola.Bella sei tu/ Come il mangiare per gli uccelli/ Come l'olio per la lucerna/ o come il carbone per il braciere./ Affacciati dal balcone ora / Che io possa vedere i tuoi occhi/ e la treccia scura tu che fai più luce/ delle stelle e delle candele accese./ Domani vado di nuovo a lavorare lontano/ Sotto il sole caldo e a mietere il grano./ Mandamelo un bacio/ mandamelo adesso/ che lo consumo a poco a poco/ ogni secondo momento e ora.
La Marca Maria Luisa
NELL’ANIMA
Se ne avessi il potere,
Se ne avessi la possibilità,
Se per un solo attimo
avessi potuto fermar quel tempo...
Eppur ancor oggi,
più di ieri, riesco a rivedere quegli occhi.. occhi scrutatori alla ricerca di conferme,
Occhi affamati, occhi avviliti, occhi che ...
Un solo attimo,
Bisogna fermarsi un solo attimo,
Assaporarne il contorno
Con la consapevolezza di ciò che saremo e forse siamo.
A te io dico!
Abbi cura di te,
Abbi cura di ciò che sei,
Abbi cura delle semplici
e più preziose cose senza sottovalutarne mai il valore,
seppur oggi forse reputi scontato.
Ma sarà lo stesso che un giorno, forse il più inaspettato...
confermerà l’esistenza del tuo aver fatto e del tuo aver dato .
(La Marca Maria Luisa)
La Mattina Maria
IL SILENZIO DELLE NOTE MAI SUONATE
Nel vento
il silenzio
delle note mai suonate,
melodia
di segreti pensieri
e parole solo al cuor sussurrate.
Sulle sue ali
sogni che volano
spensierati gabbiani
nell’infinito del cielo
fra candide nuvole
di soffici carezze,
ma tra le mani
resta soltanto sabbia
all’orizzonte di un domani
tela di variopinti colori
che la nebbia ricopre del suo velo
fatto di dubbi e d’incertezze.
Nel tramonto del sole
in riva al mare
desideri in mille sfumature
danzano intorno al fuoco ardente
che scalda e brucia
e nelle acque di lacrime e sale
la notte si spegne.
Nel mare
il canto
della speranza e del rimpianto
di un tempo che più diventa vecchio
più scorre via veloce
e toglie il respiro,
grido senza voce,
l’amore che si soffoca dentro.
Sul riflesso d’argento della luna,
navigante nell’immensità
e di se stessa prigioniera
l’anima
si specchia tra luci e ombre
e sognante e delusa
scrive i suoi versi,
poeta,
e in loro cerca il senso
di una vita incompiuta.
(Maria La Mattina)
La Perna Silvana
DISILLUSA VITA
Geme il mondo per ogni vita che si spegne,
struggenti visioni d'inesorabili sofferenze,
odio e dimenticanza regnano sovrani
e tutti noi attoniti a guardare aggrottando la fronte dallo sdegno,
strabilianti attimi di sgomento,
invasi dal momentaneo
balsamo della pietà
per poi
alla solita vita tornare...
una lacrima e un sospiro
mescolati all'impotenza
perché il piccolo essere
niente può fare.
Difficile gesto
il congiunger le mani,
ah se ancora potessi pregare!
Un Dio distratto
che tra le nuvole s'è perso...
quante lacrime ancora
per poter a noi tornare,
qual complicato disegno per completare il Tuo infinito dipinto?
Rimbombano parole
rigurgitate
come lava in eruzione
nel silenzioso palcoscenico d'un vuoto teatro
illuminato solo da
flebile luce soffusa
ch'è fallace speranza.
Seduta con le mani in grembo abbandonate
senza angeli che ti scrutino dentro,
senza pubblico nè applausi
racconti d'una disillusa vita
in questo tuo acre monologo
che ai lontani echi arriva
e a te lo riportano
e non puoi far altro che
chieder perdono per i truci pensieri
e da sola.. ascoltarti!
(Silvana La Perna)
La Sala Laura
PROCESSO A UN POETA
Sì, lo confesso signor Giudice
In questa bibbia che mi è Madre,
sono accusatrice:
Le notti li passa in braccio
Della Musa ispiratrice,
con lei mi sento, libera felice:
lei mi capisce, scava smuove le ferite
più profonde!
mi fa da mediatrice
Tra cervello pancia e cuore.
Sussurra alle mie orecchie
Parole dolci, amare, non importa!
Se fa vibrare corpo alle radici,
Ritorno con il cuore di bambina;
Ravviva i sogni e le speranze mai godute;
Questo per me è amore mai vissuto!
Nessuno mi ha tanto coccolata.
Confesso, nemmeno mio marito;
che fa quel che può, ma dorme beato
tra le lenzuola forse pur sudato.
Se questo è peccato, son traditrice!
Le notti passo in bianco,
Con la Musa quasi sempre accanto:
se mi lascia sola, perduta io mi sento
scalda il cuore anche se fuori piove o c’è la neve.
Ora ho detto tutto punitemi lo stesso.
E morirò contenta:
senza la musa morta già mi sento.
(Laura La Sala)
Lachhab Aziz (Marocco)
حبيبتي
تعالي لنرحل معا من هذا المكان اليه لا ننتمي نحن الإثنين
مغلق بين غمامات الأعين مثل حمير العربات التي تجري إلى الأمام
ولا ترى إلى الجانب عالم بشري مريض لا يرى الألوان
ينظر فقط إلى الأبيض أو ينظر إلى الأسود الكل حزين
لأنهم لا يسعدون أكثر بوصولهم إلى سعادة مزيفة لا تفرحهم
تعالي معي حبيبتي أنا خائف من هذه السعادة
لأن الجميع يصبحون أنانيون عندما يسعدون يجب أن أكون حزينا
بعض الشيء لأكون معك الفرح لا يلهمني شيئ
فهو كاذب يزول اريد ان اكتب كلمتين على الورق
بخط يتحدث عن شيء ضروري و بسيط
أريد هدنة سلام مؤكد على هذه الأرض
حبيبتي تعالي معي أنا أكره ترك كتاباتي
على البطاقات في شكل الفرح الزائف إن سكان هذه الأرض
لا يعرفون من هم أزمة في الهوية لديهم والحق
في الوجود لا يقبل من الضعفاء الدين يحسبون في الوراء
ويبرر قسوة الأغنياء لأن الأشياء العميقة
لا يجب أن تكون من الضروري معقدة. والأشياء البسيطة
من المفروض ان لا تكون ساذجة لماذا
لا يدركون ولا يعترفون ان في الألم والمعاناة قيمة
من أحسن القيم و معاني الحياة ؟؟؟
أو أصبحت الحياة لعبة ضمن سلسلة من التناقضات
و المواجهات في اختلاف لون البشر واختلاف جلد العظام
تعالي معي حبيبتي اريد ان احبك أكثر أكثر بقدر ما لا أستطيع أن آخذه منك
ويمكنك أن تعطيني الكثير بقدر أكثر و أعرف أنه يمكنك
أن تتركيني أخذه منك بكثير مما يمكنني أن اعطيك الكثير
وأنا اريد إعطائك أكثر من أجل أن نبقى معا
وأنا وانت نريد ذلك فابقي معي أكثر لأننا نحن الإثنين
نحب البقاء معا تعالي حبيبتي معي قبل أن يصبح الإنتماء
قانونا على الورق والهوية منتمية إلى بقعة إلى البلد
و يصبح ضروريا لتعايشنا على أرض العالم أن تقبل الظلم
فهذا النغم في أضلعي يرتجف وأنا أبكي و القوافي تبكي معي
والدموع تبكي أيضا أمامي فأنا بجانبك فقط ... أشعر بالأمن
والبكاء لا يخجلني لأنني أرفض الموت في هذه الشبكة العنكبوتية
من صنع الإنسان من ضعف حالة أخيه الإنسان الإحساس الرقيق
مات والطيبوبة ماتت والعاطفة ماتت
و حب الحكمة مات والعلم أيضا مات وماتت الجودة والكرم
تعالي معي فحبك هو الوحيد هو ثروتي وأغنى شيئ في حياتي
عيناي لا تزال ترى ألوان الجمال
في عيناك وأنت حمامتي البيضاء التي أرى فيها الصدق والسلام
حبي لك و حبي معك وحبي فيك
هو طريقي وسبيل إنقاذي اخذت قلبي
وعقلي وروحي معا انت الوحيدة التي تداعب روحي
بجمالك ولقاء أعينك انا لا أملك شيء آخر غير حبك
هو هذا فستاني وردائي فيه ... مماتي
ومحيايي... وحياتي... وأنفاسي تعالي معي
تعالي معي حبيبتي
عزيز الأشهب
Traduzione dell’autore – AMORE MIO. Vieni via con me Da questo luogo Che non ci appartiene/ Chiuso tra due stanghe Come un asino da tiro Che non può vedere di lato/ Un mondo umano daltonico O vede bianco O vede nero Tutti Infelice di non essere abbastanza felice// Vieni via con me Sono spaventato Di questa felicità /Perché tutti diventano egoisti quando sono felice Devo essere un po triste / Per stare con te Perché la gioia Non mi ispira nulla / Voglio scrivere qualcosa sulla mia carta Con calligrafia che parla/ Che richiama una piccola cosa semplice una tregua di pace // Vieni via con me Odio lasciare le mie parole sulle carte/ Sotto forma di gioia falsa Che gli esseri di questa terra Hanno una crisi d'identità/ E il diritto di esistere Passa attraverso la debolezza Degli altri ... e giustifica/ La loro crudeltà Le cose profonde Non devono essere complicate. / E Le cose semplice non sono Necessariamente ingenue // Perché Non riconoscono Nel dolore e la sofferenza / un valore Di vita???// La vita viene giocata Dentro una serie di contrasti Di fronte a uno sguardo différente// Vieni via con me Che Ti voglio amare tanto/ Tanto Quanto Non posso prendere di te E tu puoi darmi tanto/ Tanto quanto Che Tu puoi lasciarmi Prendere...Così tanto Quanto Io possa darti/ Per tenerci insieme E tu e io vogliamo Rimanere insieme// Vieni via con me Prima che questa sensazione Di appartenenza/ Diventa primordiale Per la nostra coesistenza La melodia nelle mie costole trema/ E piango E con me...Le rime piangono/ Davanti a noi le lacrime piangono/ Perché solo accanto a te... mi sento sicuro/ E il pianto non diventa vergogna./ Che mi rifiuto di morire in questa ragnatela/ Di vulnerabilità della condizione umana/ È morta la fragilità È morta la sensibilità / È morta la delicatezza È morta l'emotività/ È morto l'amore per la sapienza // Vieni via con me Volerti bene è l'unica Mia ricchezza / I miei occhi vedono ancora I colori della bellezza Mia colomba bianca / marti, Amarti, Amarti, È l'unica via di salvezza / Hai preso il mio cuore E pure la mia testa/ Accarezza la mia anima Con il tuo sguardo Che non ho altro/ Il tuo amore è l'unico mio vestito/ E li ... la mia morte la resurrezione e la mia vita/ Vieni via con me, Vieni via con me
traduzione in inglese dell’autore – MY LOVE. Come, fly away with me/ From this place/ Which doesn’t belong to us/ Closed between two shafts/ Like a draught donkey which can’t see sideways/ A daltonic human world/ Either it sees white/ Or it sees black./ Everybody unhappy not to be happy enough./ Come, fly away with me./ I’m scared/ By this happiness/ ‘Cos everybody gets/ Selfish when happy./ I must be a little sad to stay with you./ ‘Cos happiness doesn’t inspire me with anything./ I wish to write something on my paper / With speaking handwriting/ Which recalls a little/ Simple thing/ A truce of peace./ Come, fly away with me/ I hate leaving/ My words on paper/ In the form of false happiness/ ‘Cos the beings of this world/ Have an identity crisis/ And the right to exist goes through the weakness of the others... / And justifies/ Their cruelty./ Deep things/ Mustn’t be/ Complicated / And simple things aren’t/ Necessarily naive./ Why/ Don’t they recognise/ Pain and suffering/ As life values?/ Life is played/ Inside a sequence of contrasts/ In front of a look different./ Come, fly away with me/ ‘Cos I want to love you/ As much as I can take from you/ And you can give me/ As much as you can let/ Me take./ As much as I can give you/ To stay together./ Come, fly away with me/ Before this feeling of belonging/ Becomes primordial/ For our coexistence./ Melody in my ribs trembles / And I cry/ And with me.../ My rhymes cry/ In front of us/ Tears cry./ ‘Cos only near you/ I feel safe./ And grief doesn’t become shame./ ‘Cos I refuse to die/ In this web/ Of vulnerability / Of our human condition./ Frialty is dead,/ Sensibility is dead,/ Delicacy is dead,/ Emorionalism is dead,/ Love for wisdom is dead./ Come, fly away with me./ Loving you is my only/ Wealth./ My eyes still see/ The colors of beauty/ My white dove/ Loving you/ Loving you/ Is the only way out./ You’ve taken my heart/ And my mind too./ Caress my soul/ With your look/ ‘Cos nothing else I have./ Your love is the only/ Dress I have./ It’s there... my death/ And my resurrection/ And my life/ Come, fly away with me.
Ladisa Angela
SULLA CIMA DELLA LUNA
Lì,
sulla cima della luna
ti aspetto
silenziosa come
un passo di bambino
sulla neve
come sangue
che scorre nelle vene.
Ti aspetto
e nel frattempo sogno
ascoltando i sogni
dei giovani amori
che si scambiano promesse
sotto l'abbraccio trasparente
di questo cerchio chimico perfetto.
Ti aspetto
con la voglia di aspettarti
mentre riempio i miei neuroni
con l'illusione dei tuoi occhi
che si perdono nei miei.
Lì,
sulla cima della luna
ti aspetto
così che non sarà l'oscurità
ad impedirti di trovarmi.
(Angela Ladisa)
Lai Paolo
VAGABONDO
Vagabondo
in questo mondo labile,
corro
rincorro
l'utopia della speranza.
Spiragli di luce,
simili a buchi neri
risucchiati
nella notte.
Senza alcuna arma
con cui difendermi,
ma solo la fede
per potermi aggrappare,
poi un giorno
ritornare a sognare.
(Paolo Lai)
Lake Allan (Australia)
FOTO SICILY : HOUSE
A steep hill, a world away
from touristy seaside town.
Weathered table/chair under portico.
From there it's all Tyrrhenian Sea,
misty shapes of Aeolian islands,
caverns into the sky on humid days.
Door locked; owner deceased or down
in a town, closer to shops, the hospital.
I decolonised spidery chair, granted myself
permission to sit, write here. No inane tv,
no disco beat, no traffic roar, no raised
Sicilian voices, not a single jackhammer.
birds
birds
Birds can be heard and green lizards seen
as they dart along surfaces and roof beams,
eyeing the flying illuminated insects.
A bumbling bee makes its way home with
a little something. The once-loved, overgrown
garden gone to seed but richer for it.
Someone built this isolated house;
baked bread in the outdoor oven,
picked lemons and olives, ate meals
in a simplicity that suited their needs,
that would later shelter a stray in need
of nothing more than shade, birdsong.
(Allan Lake)
Traduzione dell’autore - CASA IN MONTAGNA.
Una ripida salita, un mondo lontano/ da turisti e citta balneari. Sotto un portico:/ tavolo&sedia segnati dalle intemperie./ Da qui e tutto Mar' Tirreno, nebiose forme / di Isole Eoliane, caverne nel cielo / nei giorne umidi. La porta chiusa; / propietario decesso o giu in paese, / vicino ai negozi e ospedali. / Sedia decolonizzata da ragni, /
mi concedo permesso per sedermi, / qui scrivero. No TV/ no disco beat/ no traffico rumoroso/ no voci siciliani alterate/ neanche 1 martello pneumatico...// uccelli!// uccelli!// Uccelli // possono essere ascoltati e lucertole verdi / viste mentre si lanciano sulle travi dei soffitti, / guardando insetti volanti illuminati. Un’ape / si fa strada sballottando verso casa, portando / qualcosa di prezioso. Allora amato giardino / ora ricoperto d' erbacce andate a seme / ma arricchito da questo. Qualcuno ha costruito/ questa casa isolata; pane infornato nel forno/ qui fuori, limoni e olive raccolte cibi consumati/ nella semplicita adatta ai loro bisogni,/ che alla fine da riparo ad un randagio/ in cerca di nient'altro che un po d' ombra/ canti d' uccelli./
Lanzarotti Aldo
RITORNO DAL SOLE
Così per me,
Ritorno del sole....
Guardo lontano laggiù,
Vedo si vedo il nascere della Vita,
Mia e dei Miei fratelli,
Stelle,due in cielo,una a me vicino,uno meteora.
Sciami usciti dallo stesso grembo...
Non importa il tempo...
Nati da gesta d'amore...
Madre eri un fiore...
Caduto alla lieve terra nera...
Eppure nel mio cuore sei primavera...
Legame da lacrime cadute li...
Angelo ci ritroveremo un di...
Nell'altro Eden di Vita nascosta...
Non so per arrivare quanto mi costa...
Stella nel cuore ogni mattino...
tienimi tra le braccia,sono il tuo Aldino...
penso l'amore è la vita al cuore...
dalle mie lacrime son cresciute rose...
due Amori di Nipoti,Tesori unici Amori...
Vita Sei strana ma ridai i dolori...trasformandoli in fiori...
ricchezza che non ha prezzo...
dimmi,domani saremo avvezzo...
quadro dipinto d'amore...ecco; è tornato il sole.
(Aldo Lanzarotti)
Lapis
RICORDI E CUORE
Su quel filo teso tra ricordi e cuore, io,ho appeso il tuo volto
ed il mio amore....
E ora mi appari confusa nel fumo
e, già nella stanza, sento il tuo profumo,
quel dolce e inebriante odore di
muschio, di terra bagnata e di gelsomino,
che mi riporta quel tempo lontano,passato a rincorrere i
sogni ed il destino.
Tra un bacio e un sospiro mi dicevi parole e io sorridevo,
ti tenevo la mano e intanto cresceva in noi, come un fiore,
quel forte bisogno di
fare l'amore...
Ti abbandonavi con gli occhi socchiusi,
le mani tremanti mi sfioravano il
viso, il desiderio saliva e accresceva il sorriso....
E ora nel letto io stringo il cuscino;
il vecchio rimpiange il suo amore bambino,
mentre la mano annaspa nel buio
alla ricerca di quel fiore reciso
che il tempo, in un soffio,
ha portato lontano.
(Lapis)
Laugelli Maurizio
L’UOMO COSI DOVREBBE CAMBIARE
L’ uomo, vorrebbe cambiare il percorso della vita,
sostituendo, per sempre il senso della marcia.
Cambiare con il suo tocco i “colori naturali” del creato.
No! Non è possibile tutto questo, in quanto uomo.
L’andare del vivere, segue un suo tragitto naturale.
Nessuno può modificarlo a suo piacimento.
Anzi, bisogna impegnarsi ad accettare l’iter quotidiano.
E senza contribuire, alla distruzione dell’intero pianeta.
Ma; avere l’incarico di custodire, ciò che di bello rimane.
Cogliere i fiori, anche se con spine; nel proprio cammino
Mettendo i petali, nel proprio grembiule dell’esperienza.
Lavarsi la faccia, alla sorgente ricca di valori umani.
Guardando; l’arcobaleno dei vari colori, che la vita ci riserva.
Puntando: sempre in alto, il dito verso il cielo stellato,
Come tutte le persone, che incontra nel suo sentiero.
Tuffarsi nell’oceano, dell’emozioni con entusiasmo
Pescando, i ricchi doni positivi dell’essere umano.
E tenendo con mano, e con calore diverso e sincero
i genitori, i figli, i nipoti e poi, anche tutti i fratelli.
Allora ecco, che l’uomo può veramente cambiare.
E così facendo, anche il mondo si trasforma in bene.
Emanando una fragranza nuova per chi lo circonda.
(Maurizio Laugelli)
Lauria Lillo
DUE IN UNO
Due in uno è l’unione
di un uomo e una donna.
Due in uno è dare origine
a una nuova famiglia.
Due in uno significa anche
essere la cellula fondamentale della società.
Due in uno significa
non divorziare.
Due in uno significa anche
escludere l’unione dello stesso sesso.
Due in uno è lasciare
genitori, fratelli, amici.
Due in uno è stabilità
della coppia
Due in uno è abbandonare
il vivere del passato.
Due in uno è affrontare
la nuova realtà.
Due in uno è essere protagponisti “veri”
del vostro sogno.
Due in uno è escludere
influenze esterne.
Due in uno insieme
ai doveri fondamentali.
Due in uno è vivere l’amore
di questo mondo che è la cosa
pù grande che si possa trovare.
(Lillo Lauria)
Lazzara Andrea
L’EBBREZZA DEI SENSI
Insieme abbiamo sfiorato
i reconditi canti della vita,
appagati senza pudore
dalla palpabile ebbrezza.
Insieme abbiamo sfiorato
i reconditi canti dei pensieri,
appagati quanto arricchiti
dall’ascetica ebbrezza.
Spirito e corpo avvolti
nell’eterna passione
d’un unico amplesso.
Non esiste calore
senza armonia dei corpi,
non esiste calore
senza armonia delle menti.
Diverse e discordi entità,
ritmate dalla stessa bacchetta,
a suonar col medesimo intento
la gioia pura d’un concerto infinito
da perpetuare nella trascendenza.
Il fuoco carnale scemerà
fino a lasciarci derelitti e frustrati,
l’acqua spirituale godrà in eterno
nello sgorgare inestinguibile
dalla sorgente dell’amore.
(Andrea Lazzara)
Le Donne Nicola
*** (Napoletano)
Quanno saglio 'ncop 'o palco
Je ma scord a sufferenza .
Nun te veco d'into 'e tende ,
nun te sento miezo 'a gente.
Pe doje ore e sta cummedia ,
Je nun prove stu dolore .
Basta a luce e chesta voce
pe nun essere chiù sulo.
Cont 'a gent , 'o personagge,
e battute do cupine .
Vene primme chesti cose,
pur primm' e chisto ammore.
Ma po scengo 'a chistu palco.
E se stuteno sti luce .
E nun basta cchiu sta voce,.
E nun basta 'o personaggio
Je te veco dint 'e tende,
je te veco miez' a gente,
Je sento 'ndo silenzio...
Ma me vote e nun ce staj!
Vaco dint' o camerino
e me saje cesta frefa .
Je me strucco dint' o specchio
E accumpare sto dulore.
Finalmente, dint 'o scuro,
vene fore chistu core,
Te fa scemo annanz' a gente
chiagne quanto resta sulo.
(Nicola Le Donne)
Traduzione dell’autore - ***. Quando salgo su di un palco/ io dimentico la sofferenza/ non ti vedo tra le tende,/ non ti vedo tra la gente.// Per due ore di questa commedia/ io non provo più dolore/ basta la luce e questa voce/ per non essere più solo.// Conta il pubblico, il personaggio,/ le battute da copione,/ vengono prima queste cose/ anche prima di quest'amore.// Ma poi scendo giù dal palco,/ e si spengono le luci,/ e non basta questa voce,/ e non basta il personaggio.// io ti vedo tra le tende,/ io ti vedo tra la gente,/ io ti sento nel silenzio/ ma mi volto e non ci sei.// vado dentro al camerino/ e mi assale questa febbre./ io mi strucco e nello specchio/ che raffiora questo dolore// finalmente,qua nel buio,/ viene fuori questo cuore/ ti fa scemo tra la gente/ piange quando resta solo.
Leal Antonio (Messico)
INSOMNIA
Insomne adujo argumentos de índole diversa,
entre ellos, la concurrencia de azotes
de pandemias que hicieron impropicio
escudriñar los decretos de los hados
tutelados en la compulsa de las vísceras
de pollos de traspatio insanes criados ex profeso.
en medio de dolencias abisales;
empeñado en saber del oráculo el dicterio,
con más agobios que el urita Job,
algunas evidencias tuvo de la necesidad
de abandonar para siempre el ministerio
de la poesía.
con febril insomnia,
recibió al fin el precepto:
“apela a tu saber, que es el que enseña,
que cuando algo es perfecto,
más siente el placer y el dolor.
Mejor cuida que la poesía
no te abandone nunca”,
e despertó.
(Antonio Leal)
Traduzione dell’autore – INSONNIA. Gli insonni argomentavano argomenti di natura diversa,/ tra loro, il concorso di frustate/ di pandemie che hanno reso pessimi/ scrutare i decreti del destino/ Protetto dalle viscere/ di insani polli allevati sul retro.
in mezzo a malattie abissali;/ impegnato a conoscere l'oracolo della dizione,/ con più problemi rispetto al lavoro urita,/ alcune prove hanno avuto la necessità/ lasciare il ministero per sempre/ di poesia./ con insonnia febbrile,/ ha finalmente ricevuto il precetto:/ "Appello alla tua conoscenza, che è quello che insegna, / che quando qualcosa è perfetto,/ più prova piacere e dolore./ Meglio che la poesia non ti abbandoni mai "/ e si sveglio.
Leonardi Giuseppe
PENNA BIANCA
Una penna ti ho cercato
Per scrittura al mio amato
Tu colomba mi guardasti
E felice mi porgesti
Penna bianca dell'alare
Dammi aiuto, per favore
Sii scrivente del mio rosso
Che col sangue ora posso
Dammi forza non ti fermare
Tante parole voglio dire....
Il mio cuore non resiste
Ogni giorno si fa triste
Or ti scrivo col pensiero
E col cuore pur sincero
Caro amore torna appresso
Sono sola senza un nesso
La mia vita hai cambiato
Da felice nel passato
Ora sono un relitto
Da scrivente io mi batto
Queste righe son di rosso
Del mio sangue e non posso
Stare ancora da te lontano
Per un vivere da strano
Questa terra ci ha divisi
Questi nostri bei visi
Col pensiero ci nutriamo
Dell'amore che sentiamo
Penna bianca non ti fermare
Resta forte nel puntale
Sii ancora imperiosa
Ad aiutare questa sposa
Che col cuore in afflitto
Sta scrivendo con affetto
Caro sposo torna presto
Che da sola non ci resto
Vienimi presto ad abbracciare
E del tuo calore far sentire
Questo corpo che ghiacciato
Ormai da tanto insanato
Caro amore non riposo
Senza te, mio sposo
Torna indietro da immigrato
Ti aspetto a giunto unito
(Giuseppe Leonardi)
Li Calzi Luigi
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Un tale disse all’altro smemorato
Caro amico, ti sei forse ricordato?
Oggi è il giorno più importante della storia
Oggi è il giorno in cui rivive la memoria
Da stamane che m’adopro e che m’ingegno
Per trovare un messaggio che sia degno
Tu invece, scuserai il mio poco tatto
Dimmi pure, qualche cosa avrai pur fatto?
Caro mio disse l’altro sconsolato
Ti dirò: temo d’essermi scordato
Non sapevo ci fosse un solo giorno
Che racchiude il dolore che c’è attorno.
Io stamane sono andato da quelli
Che si dicono amanti degli uccelli
E siccome nessun di loro c’era
Di nascosto ho aperto la voliera
Che goduria sai l’averli liberati
Svolazzanti in cielo e colorati
Poi dispersi nei picchi dell’altura
E scomparsi come lieve sfumatura
Sai che triste guardare l’orizzonte
Dondolando tristemente sopra un ponte
Voli stretti come un macabro ricamo
Atterrando sempre sullo stesso ramo
Qual è la gabbia che ci gira attorno
Che racchiude la memoria in un sol giorno?
A che serve tutto un giorno ricordare
Se domani avrai altro a cui pensare?
I soprusi, le violenze, l’ingiustizia
Forse oggi non fanno più notizia?
Le atrocità di cui parlavi tu
Da domani non ci saranno più?
Ha poi un senso liberare solo un dì
Se poi gli altri restan chiusi sempre lì?
Quale senso pensi tu che abbia
Un sol giorno se poi l’anno resta in gabbia!
(Luigi Li Calzi)
Lia Gaetano
UNNA DO MARI… (Siciliano)
Unna do mari… chi mi veni a diri?
porti la vuci di varchi affunnati
chini di figghi lassati muriri
ca pi lu munnu su’ figghi scurdati
porti la vuci di cu un havi vuci
figghi vagnati di troppu duluri
ca pi lu mari va cercunu paci
e nta lu funnu nun fanu rumuri.
Unna do mari… chi mi veni a diri?
parri na vuci ca mi fa scantari
dintra lu cori mi sentu mpazziri
e ccu sti manu nun sàcciu chi fari
provu a juncilli e mi mettu a priari
mentri nta l’occhi si sciogghi lu chiantu
sentu la vuci… ‘ncumìncia a canciari
e di lu mari si spinci nu cantu.
Sunu li vuci di li picciriḍḍi
ca nta lu celu su’ pronti a vulari
milli Bammini diventunu stiḍḍi
e nta lu scuru li viri brillari
sunu li stiḍḍi chiù nichi e lucenti
ca nta lu celu ‘un si ponu cuntari
comu muḍḍichi di vita nnuccenti
sunu la vuci di cu un po parrari.
Cianci lu munnu sti stiḍḍi vagnati
mentri atri figghi su’ pronti a partiri
ancora viti vinnuti e jttati
pi na cunnanna ca nun po finiri
unna do mari… parra chiù forti!
strazza lu sonnu di cu ‘un vo sintiri
e prima ancora ca passa la notti
dimmi ca nuḍḍu… chiù sta pi muriri!
(Gaetano Lia)
Traduzione dell’autore – ONDA DEL MARE… Onda del mare… che mi vieni a dire?/ porti la voce di barche affondate/ piene di figli lasciati morire/ che per il mondo sono figli dimenticati// porti la voce di chi non ha voce/ figli bagnati di troppo dolore/
che per il mare vanno a cercare pace/ e nel fondo (del mare) non fanno rumore (notizia).// Onda del mare… che mi vieni a dire?/ parli una voce che mi fa spaventare/ dentro il cuore mi sento impazzire/ e con queste mani non so cosa fare// provo ad unirle e mi metto a pregare/ mentre negli occhi si scioglie il pianto/ sento la voce… incomincia a cambiare/ e dal mare si alza un canto.// Sono le voci dei bambini/ che nel cielo sono pronti a volare/ mille Gesù Bambino diventano stelle/ e nel buio le vedi brillare// sono le stelle più piccole e luminose/ che nel cielo non si possono contare (sono troppe)/ come molliche di vita innocente/ sono la voce di chi non può parlare.// Piange il mondo queste stelle bagnate/ mentre altri figli sono pronti a partire/ ancora vite vendute e buttate/ per una condanna che non può finire// onda del mare… parla più forte!/ strappa il sonno di chi non vuole sentire (capire)/ e prima ancora che passi la notte/ dimmi che nessuno… ormai sta per morire!
Licari Rossana
IL CUORE BATTE DI GIOIA
Il cuore batte di gioia,
piccole e semplici possibilità
ci coinvolgono, ci aiutano
a scrollare di dosso grigi pensieri
e ci fanno stare bene.
Cogliamole al volo,
ridiamo di gusto fino alle lacrime.
Il cuore batte di gioia,
non accontentiamoci di sorrisi striminziti,
basta tornare in contatto
con il nostro "io bambino"
per vedere un mondo più ricco di colori,
per vedere quanta bellezza ci circonda.
Ci vuole coraggio per essere felici,
non è superficialità, non c'è vergogna,
è risolutezza, è autoironia,
è Grazia di Dio che
aiuta a superare meglio i problemi.
Il cuore batte di gioia,
è una grande forza attrattiva
in un mondo segnato
da tristezze ed inquietudini,
è contagiosa d'emozioni forti e positive
e quando ci coglie
non deve avere limiti né confini,
così come l'Amore!!
(Rossana Licari)
Lo Bono Rosaria
CIAVURU D’ADDIU (siciliano)
Tutti li jorna aspittava
darreri un vitru ‘mpannatu
da lu so stancu ciatu.
Silinziusa , assittata
supra ‘na siggitedda
di lignu ‘mpagghiata,
cu nu sciallu supra li jammi
e na cruna ntra li manu
ogni granu chi scurreva
‘na lacrima amara scinneva
ntra li surca di la so facci,
unni siminò spiranzi
e pinzeri d’amuri
ma ciuriu sulu solitudini,
di na vicchiaredda nta nu spiziu
c’aspittava jornu doppu jornu
da vuci ca la chiamava nonna
e nautra ca ci dicia mamma.
Sunnava a occhi aperti
manu ca l’abbrazzavanu
e nun la lassavanu chiù
di stissi manu ca l’accarizzaru
un jornu cavuru di stati
dicennuci ti vegnu a trovu.
Passaru tanti staciuni
e ri di manu senti ancora
lu forti ciavuru ,
lu ciavuru di l’addiu
lu ciavuru di l’abbannunu
chidu di so figghiu
ma no chiddu di Diu.
(Rosaria Lo Bono)
Traduzione dell’autrice - PROFUMO D’ADDIO. Tutti i giorni aspettava/dietro un vetro appannato/dal suo fiato stanco/silenziosa , seduta / su una piccola sedia/ di legno impagliata / con uno scialle sulle gambe/e un rosario in mano/ ed ogni grano che scorreva/ scendeva una lacrima/ tra i solchi del suo viso/ dove seminò speranze/ e pensieri d’amore / ma fiorì solo la solitudine/ di una vecchietta in uno ospizio/che aspettava giorno dopo giorno / quella voce che la chiamava nonna / e un’altra che le diceva mamma/ Sognava ad occhi aperti/ mani che l’abbracciavano/e non la lasciavano più/ quelle stesse mani che l’accarezzarono/ un caldo giorno d’ estate / dicendole ti verrò a trovare. /Son passate tante stagioni / e di quelle mani sente ancora /il forte profumo/ il profumo dell’addio /il profumo dell’abbandono/ quello del figlio/ ma non quello di Dio.
Lo Cascio Francesco
AMICO BARBONE
Notti e giorni
di una ignota esistenza
sotto frammenti di cielo stellato
tra sudici stracci e cartoni
Notti e giorni
al calore dei randagi
compagni inseparabili di una vita d'avanzi
Notti e giorni
scanditi dalla solitudine
e dal conforto degli Angeli
che nel torpore delle notti
credevi Divini.
Notti e giorni
nell'angoscia dei ricordi
di quella perduta
pulsazione irrefrenabile di vita
prima di sprofondare
in quel terribile oblio
il male oscuro
che ammorba la nostra esistenza
Notti e giorni
giorni e notti
nella rancorosa attesa
della fine dei tuoi tormenti
Ora, dormi, mio caro amico
lascia che il guaire del cane
sia l'ultimo richiamo all'egoismo dell'invisibilità
Dormi, mio caro amico, dormi
lascia che la tua anima
varchi i confini della pietas
e della commiserazione
per approdare nel regno della luce
di un compassionevole Dio
Fratello e Amico
universale e infinito Amore
(Francesco Lo Cascio)
Lo Faso Filomena
CANICATTÌ
Canicattì,
Terra della mia terra
Terra di miei padri,
quanto vorrei che tornassi
agli antichi splendori
in te ripongo la mia fede,
in te il mio amore
Terra antica,pozza di fango
dal quale sorgesti come una dea,
Tu benedetta dal Signore,
Ti sei e ti prendi cura di noi.
Terra di grande generosita'
Che ha dato i natali alle menti piu' alte della storia,
Uomini illustri,Uomini Santi,
ma anche terra
di tanta accoglienza.
Le tue colline sono ridenti
ricche di vigneti e uliveti
per il lavoro dell 'uomo
che le rende fiorenti;
Terra nobile, di gente generosa
e di indole industriosa,
pronta a fare tanti sacrifici
affinche' i figli ne traggano benefici.
Terra di sole, di pace e di amore
ma anche di dolore,
i giovani vanno via contenti
per un futuro migliore
ma quando sono lontani
ti pensano con nostalgia
perché hanno lasciato un pezzo di cuore.
Terra ridente Terra solare
nessuno lontan da te può stare
chi parte e sta lontano
ti porta nel cuore come un talismano...
Terra di sole, di pace e di amore.
(Milena)
Lo Monaco Rita
RICORDI D'INVERNO
Poeta ricordi?..
la calda sera accanto al camino
la pioggia leggera nell'aria fredda?
Poeta ricordi
i bei versi scritti sulla sabbia
col sole tramontato in quel mare infinito
non più sole non più calore.
Scrivi ancora versi e baci il foglio
di questa lunga gelida notte.
Lentamente scende la neve
che tutto copre
alberi stecchiti
monti lontani.
Io scrivo sui vetri offuscati dal freddo
e sulla sabbia non ci sono più orme.
Cade la neve e tutto copre
le strade immacolate
le piante addormentate
e tu vieni come schiuma
a baciare l'ultimo ricordo.
Ora l’inverno ricama memorie
e mi dice di dimenticare.
(Lo Monaco Rita)
Lo Schiavo Antonio
I SIENTU CU CORI (Siciliano – dialetto Eoliano)
I sìentu …. i sìentu daveru !!
i vìu ……. e i vìu daveru !!
Però ni sientu ‘nte ricchi e ni viu cu l’uocchi
ma i “SIENTU” assai forti ntò mienzu du cori.
Mi pari aieri e passaru di cursa mill’anni
chi un fuoru buoni a fari svaniri
I rumura, i paruoli, i ciauri e i sapuri
I culuri, li gioii, i risati e i duluri.
Accussì sientu u ciauru du cufularu
e viu a lumera che faci umbri di scuru ….
sientu u rumuru di nuci scacciati
e a musica surda di l’ova battuti.
C’esti u prufumu chi fa l'uogghiu nuovu ......
e a sartania chi frii a pasta squadata .......
i vuci di viecchi chi murmurìanu nta iddi
e tanti carusi chi fannu sbrivigghi ...........
U fumu da pipa du nonnu mia ......
e i scuoppuli duri du papà mia ........
u ciauru forti du pani caudu cunzatu
e i vuci allegri di picciriddi dda a latu.
U pani caliatu vagnato nta gnotta di pisci
e pani e alivi chi prestu finisci
amiennuli sicchi, nuciddi nfurnati
survi appinnuti e frisi ‘ncucchiati.
iò sientu u ciauru du mustu chi vuddi
iò sientu u scrusciu di cu ioca e nuciddi
iò viu stu munnu chi sata e camina
io viu la me vita chi prestu s’affina.
I sientu …. i sientu daveru !!
I viu ……. e i viu daveru !!
Però ni sientu nte ricchi e ni viu cu l’uocchi
ma i “SIENTU” cchiu forti nto mienzu du cori.
(Antonio Lo Schiavo)
Traduzione dell’autore - LI “SENTO” CON IL CUORE. Li sento …. Li sento davvero !!/ Li vedo …. E li vedo davvero !!/ Però non li sento nelle orecchie e non li vedo con gli occhi/ Ma li “SENTO” molto forte nel mezzo del cuore.// Mi sembra ieri e son già passati di corsa mille anni/ Che non sono stati capaci di fare svanire/ I rumori, le parole, gli odori e i sapori/ I colori, le gioie, le risate e i dolori.// Così sento l’odore del focolare/ E vedo la lampada che fa ombre di scuro../ Sento il rumore di noci infrante/ E la musica sorda delle uova battute.// C’è il profumo che fa l’olio nuovo …./ E la padella in cui frigge la “pasta squadata” (dolce tipico)./ Le voci dei vecchi che bisbigliano tra loro/ E tanti bimbi che fanno confusione …..// Il fumo della pipa di mio nonno …./ E le scoppole dure del mio papà …/ L’odore forte del pane caldo condito/ E le voci allegre dei bambini là intorno.// Il pane duro infornato e ammollato nella zuppa dei pesci/ E pane e olive che ben presto finisce/ Mandorle secche, nocciole infornate,/ sorbe appese e “frise” accoppiate.// Io sento il profumo del mosto che ribolle/ Io sento il trambusto di chi gioca con le nocciole/ Io vedo questo mondo che salta e cammina/ Io vedo la mia vita che presto va alla fine.// Li sento …. Li sento davvero !!/ Li vedo …. E li vedo davvero !!/ Però non li sento nelle orecchie e non li vedo con gli occhi/ Ma li “SENTO” molto forte nel mezzo del cuore.
Longo Carmen
SINERGIA
Entro stancamente in queste tiepide acque
Lasciando ferme immobili le membra
seppur alla signora morte, tal non sembra
quell’apparir senza respiro, non dispiacque
Difficile scriver ciò che io sento...
quanto scrutare dentro il mio essere ...
s’immersa in un singolare benessere...
quel sensuale abbraccio acconsento
all’invadente acqua che piano sconfina
penetrando in esso rilasciando endorfina.
Al sol pensier mi profumo di essenza...
desidero infinito codesto scambio
partendo dal mio essere presenza
al voler donar e ricevere modesto ricambio
(Carmen Longo)
Longobardi Assunta
QUESTO AMORE
Questo amore...
di nuvole e poesia
questo amore
che fugge via.
Questo amore...
cocciuto ed ostinato
di foglie ingiallite
e di nidi svuotati.
Questo amore...
fatto d'assenza
di anime e sogni
ne ha tutta l'essenza.
Questo amore...
È sfida del tempo
affida passioni di baci
al suo vento.
Questo amore..
È silente!
muta la pelle
come serpente.
Questo amore..
di salsedine e sale
questo amore...
Non sa dove andare.
(Assunta Longobardi)
Longobardo Francesca
TERRA D'AMURI (Siciliano)
C'è na terra accussi' ruci
ca brilla macari ca ciastuti a luci
Co celu accussi' lucenti
ri miliaddu di stiddi ie' aricamatu
Si cunfunni cu l'acqua ro mari
ri brillanti ie' trapuntatu
C'e' na terra accussi' ruci
ca tu, ca to vuci trimanti a chiami
ie' già viri u liafanti, u mari, ie' tutti pari
Tu a chiami ancora e ci rici ca l'ami
ciuri raranci u cori comu ti chianci
ciuri ri gessuminu
comu mariri u cori quannu sugnu a già vicinu
Idda t'aspetta a dazza apetti
picchi' u sapi stu mumentu quantu tu l'aspetti
Ie' china ri milli culuri, ri suli, ri meravigghi
ri suspiri ie' accarizzata
Terra diamantata
co focu ro vuccanu appitturata
Co sciusciare ro ventu
u me amuri ti puttai
Sicilia!
Tu si a terra mia d'amuri
(Francesca Longobardo)
Traduzione dell’autrice - TERRA D'AMORE. C'è una terra così dolce/ che brilla anche se la lasci al buio/ Con il cielo così lucente/ di un miliardo di stelle, è ricamato/ Si confonde con l'acqua del mare/ di brillanti è trapuntato/ C'è una terra così dolce,/ che tu con la tua voce tremante la chiami/ e già vedi l'elefante, il mare è tutti quanti (le persone care)/ Tu la chiami ancora e le dici che l'ami/ fiori di arance, il cuore come ti piange/ fiore di gelsomino/ come mi sorride il cuore quando sono a te vicino/ Lei ti aspetta a braccia aperte/ perché sa questo momento quanto tu l'aspetti/ È piena di mille colori, di sole, di meraviglie,/ di sospiri è accarezzata/ Terra diamantata/ con il fuoco del vulcano è pitturata/ con il soffiare del vento/ il mio amore ti ho portato/ Sicilia!/ Tu sei la terra mia d'amore
Loriga Emanuela
ANGEL
L’angelo della morte guardo' lontano,
stretta, teneva la vita nella mano,
un sussulto di ali una stella che brilla,
risplende la sera tra le sue dita.
fuochi lontani ricordi di un sogno...
vola lontano angelo..
la vita viver io voglio.
(Emanuela Loriga)
Lubrano Rossella
I BAMBINI DI ALEPPO
I sogni
si abbracciavano
stretti ad una ciotola
consunta dal tempo,
li ho visti,
toccando logore anime
intrise di pianto infinito,
ho nascosto il mio cuore
nel fondo dell' io
per non far vedere
la mia fragilità,
volevo donare solo
un po' di blu,
una rosa senza spine,
un lembo di cielo
ricamato di stelle,
un canto di speranza
tra sassi
crestati di dolore,
ho camminato a lungo
sotto una neve nera e acuminata,
sentendo respiri
ridotti a brandelli,
il nulla,
il nulla nel nulla.
Sulla terra annichilita
sferzata dal vento
nella morsa della fame e del freddo
solo bocche oranti
sotto l' albero della luna
che marcisce ,
teneri fiori
che il silenzio disperde
su una terra ormai
alla deriva.
(Rossella Lubrano)
Machado Arquimedes (Brasile)
MULHER CORAJOSA
Coragem para enfrentar o mar,
Mesmo com medo das ondas e de se afogar.
Coragem para enfrentar o amor
Mesmo com medo da frustação e da dor.
Coragem para enfrentar e sorrir,
Mesmo com tanta maldade e inveja por aí.
Coragem para enfrentar a lua,
Mesmo que noite seja toda sua.
Coragem sempre para caminhar,
Mesmo que seu passo seja devagar.
Coragem para ser linda do seu jeito,
Mesmo que o mundo só enxergue seu defeito.
Coragem sempre coragem,
A cada vôo e a cada aterrissagem,
Coragem sempre coragem,
Te enche de conhecimento
E não pesa na sua bagagem.
(Arquimedes Machado)
Traduzione di Chiara Tiranno – Donna coraggiosa. Coraggio per affrontare il mare,/ nonostante la paura delle onde e di annegare.// Coraggio per affrontare l’amore,/ nonostante la paura della frustrazione e del dolore.// Coraggio per affrontare e sorridere,/ nonostante tanta malvagità e invidia in giro.// Coraggio per affrontare la luna, / nonostante la notte sia tutta sua.// Coraggio sempre per camminare,/ nonostante il passo sia lento.// Coraggio di essere bella a modo tuo,/ nonostante il mondo noti solo i difetti.// Coraggio sempre coraggio,/ ad ogni volo e ad ogni atterraggio,/ coraggio sempre coraggio,/ ti riempie di conoscenza/ e non pesa nel tuo equipaggio.
Magazzu' Gregorio
CON ALBERTINA *
Ricordi ! Albertina
la prima volta che sei
arrivata sull'irta Rupe
che si erge, imponente
dal mare della Pietrosa.
In quell'ora tarda, di un
giorno d'estate,mentre
un disco rosso s'apprestava
al tramonto e le chiome
degli ulivi si vestivano
d'argento.
Ricordi! Albertina
Le intense emozioni
le sensazioni, i lunghi
silenzi, i colori e gli odori
che ti hanno rapito e, la
voglia di restare, per
goderti "l'incanto"
E ricordi!
Quando ti svegliavi prima
degli uccelli e aprivi le
finestre per far entrare le
albe, donando il tuo viso
alle carezze del vento
e ti inebriavi di mare, in
attesa del sole.
Ricordi! Albertina
Quando, alla fin della
controra la' nella tua
"guardiola", abbracciata al
tuo uomo, scrutavi l'infinito
e liberavi I pensieri.
Con la brezza del mare a darti
ristoro, attendevi la magia del
tramonto del sole.
E poi.....la notte che ti vedeva
sospesa tra il mare e le
stelle.
Ricordi!
I giorni allegri con gli amici
che ti invadevano casa e tu
che per tutti avevi un pensiero
ed un sorriso, ti sentivi
felice.
Grazie! per essere rimasta
tra noi Albertina, adesso devo
andare, con mestizia ti lascio.
Ti lascio alla tua "Rupe", alle
sue magie, ai suoi silenzi,ai
tuoi ricordi!
* Dedicata ad Albertina Antonelli, compagna di vita del grande Leonida Repaci.
(Gregorio Magazzu')
Maggio Angela
U Avvecheute! (Bitontino)
Ah se, finalmende
av arreveute
come da nu sunne
me so desceteute
Tuppe e tuppe me
faciaive u coure...
Da quanda timbe
aspetteve ch’ess’oure...!
Nan capesceive
proprie chiu nudde
m’auandevene deliure
e turcecudde
Me sendaive la cape
totta quagghieute
re mane modde
la vocca seccheute
Nu tremuizze poue
me pegghieuve
quanne all’Ateneie
m’avecenaive
e cu pensiire sceve
frenecanne ...
com’ honn vueute
chiss’ anne...
Inde a mezz’ aure
u provessore
m’e’ battezzeute
e m’e’ fatte dottore
e mo ch’e ferniute
stu chiangaune
me so leveute
da saupe greppaune !
E fenalmende me so
lauriate
Me l’agghia vede’
che latre e magghiate
e ci nan voule sce’
mbrigione
pe caparre m’ ava deue...
Almeine nu’ miglione !
Pedenne nzereute e
vacandoie
appecciamene de
Sande allegroie
Alzeume re becchiire
e...che na treute
dame r’augurie...
alla noste
Avvecheute !
(Angela Maggio)
Traduzione dell’autrice - L’AVVOCATO. Oh si finalmente/ è arrivato/ Come da un sonno/ mi sono svegliata/ Bum bum batteva/ il mio cuore/ da quanto tempo/ aspettavo quest’ora!// Non capivo proprio/ più nulla/ Mi prendevano/ dolori e torcicollo/ Mi sentivo la testa/ intontita/ Le mani sudate/ e la bocca secca.// Un tremore poi mi/ prendeva/ quando all’Ateneo/ mi avvicinavo/ E pensando/ farneticavo.../ come sono volati/ tutti questi anni.// In mezz’ora poi,/ il professore mi ha/ battezzato e fatto/ Dottore ed ora/ che è tutto finito/ questo peso mi sono/ Levata dal groppone.// E finalmente/ mi sono laureata/ Ma devo vedere/ con buoni e cattivi/ e se qualcuno non / Vuole andare in prigione/ Per caparra deve darmi/ almeno un milione.// Per questo/ Sposati e single/ Accendiamoci tutti/ di Santa Allegria/ Alziamo i bicchieri/ e con una bevuta/ diamo gli Auguri al/ nostro Avvocato
Magnasco Claudia
EPPURE NON SONO SCAPPATA
Non capite il cane
quando prende calci
e tuttavia non scappa
La fiducia è degli ingenui
ed io lo sono stata così tanto
da farmi pena
eppure non sono scappata
Niente è più difficile della salvezza
nulla è più paralizzante
della brama di girare i tacchi
e piantare in asso il tuo aguzzino
che per giunta
è il tuo grande amore
Direte voi, ma quale amore
l'amore non fa male, direte voi
direte che me l'aveva scritto in viola
che quello non era amore
e avete ragione voi
Ma non capite il cane
quando prende calci
e tuttavia non scappa.
(Claudia Magnasco)
N.d.A. Il testo non è autobiografico.
Malachova Helena (Rep. Ceca)
PŘÍSLUŠNOST
Zřítila jsem se mezi hvězdy,
do nich jsem vložila muka a sny.
Vypočetla jsem vzdálenosti planetek
od titěrné Země,
od domýšlivé Země,
od nevědomé rutiny mravenců.
Pročetla jsem proroctví a Apokalypsu řádek po řádku,
potom jsem na kusy roztrhala hvězdné mapy a zítřky.
Představila jsem si Jana na ostrově v zajetí vidin,
jak považuje plynoucí mraky za zjevení.
Zemřela jsem v prázdném nebi,
znovu se zrodila pod známou oblohou.
Mravenci, ponořeni do všedních starostí,
nepozvedli oči.
Natáhla jsem se do trávy, lhostejná k nim,
a pozorovala velkolepou boží podívanou:
drahokamy navlečené na struny noci,
důvěrně známé mlhoviny, osamocené komety.
Kapky světla se tříštily o mé čelo,
uchopila jsem nesmírno do rukou
e pocítila nekonečnou něhu k lidstvu,
k mraveništím a celému tomu hemžení,
co zápasí, počítá a doufá.
Rozum pojímal jejich neklid
a nevyhnutelnost války,
ale nová polovina odhaleného vesmíru
tomu nerozuměla,
nerozuměla nenávisti a strachu.
Po stéblech trávy se procházely hvězdy,
kousíček od propasti,
a mně tam bylo dobře.
(Helena Malachova)
Traduzione dell’autrice – L’APPARTENENZA. Tra le stelle precipitai,/ in esse riversai angosce e sogni./ Calcolai le distanze degli asteroidi/ dalla Terra minuscola,/ dalla Terra presuntuosa,/ dalla routine ignara delle formiche./ Lessi le profezie e l'Apocalisse riga per riga,/ poi strappai le carte celesti e il domani./ Immaginai Giovanni sull'isola in preda alle visioni,/ mentre scambiava nuvole di passaggio per draghi.// Morii in un cielo vuoto,/ rinacqui sotto un firmamento conosciuto./ Le formiche, prese dalle loro faccende,/ non alzarono gli occhi.// Mi stesi sull'erba, noncurante di loro,/ e osservai il divino spettacolo:/ gemme infilate sulle corde della notte,/ nebulose familiari, solitarie comete./ Gocce di luce s'infrangevano sulla mia fronte,/ afferrai l'immensità con le mani/ e provai tenerezza infinita per l'umanità,/ per i formicai e tutto quel viavai/ che lotta, calcola e spera./ Per chi accetta l'inconsapevolezza./ La ragione comprendeva il loro affanno/ e l'inevitabilità della guerra,/ ma la nuova metà dell'universo rivelato non capiva, / non capiva l'odio e la paura.// Sul filo d'erba camminavano le stelle,/ a due passi dall'abisso,/ e io ci stavo comoda.
Malavasi Roberta
VIVO LIBERA
Adesso che tutto è finito,
che intenso è il confine
tra la luce dei miei occhi e il sapere del come siamo stati,
niente rappresenterà il torpore di quei giorni infiniti,
nulla avrà l'impronta delle mie dita
che tra di loro s'intrecciano come in una preghiera.
Adesso che il tempo è trascorso
tra sentimenti veri e vita quotidiana,
traspare l'immagine di una donna
che vuole ciò che ha tralasciato nel tempo.
La passione rifiutata e pregata,
un bacio sfuggito nei giorni,
parole che ledono il tuo io.
Adesso che tutto è finito,
vivo libera dalla prigione dei sentimenti.
(Roberta Malavasi)
Mallimo Angela
***
E’ volato il tempo, come aquila che
dispiega le sue ali, vola e strilla
e difende ad ogni costo la sua libertà
da un mondo troppe volte ostile.
E come sempre arriva Settembre
e con lui giunge il giorno dei ricordi,
che passano in fila indiana,
attraversano mente e cuore
lasciando a volte un senso di soffocamento,
quasi fossero un laccio sulla gola.
Ma poi sorrido e mi chiedo cosa sarebbe stata
la mia vita, se non avessi incontrato mai
i tuoi occhi e le tue labbra che
in quella notte di fine estate
con quella luna bastarda che ci spiava,
rapirono i miei sensi e tutte le mie finte certezze
scuotendomi da quell'infinito torpore in cui giaceva
l’anima, prigioniera di mille paure,
fino a farmi spuntare le ali
per volare oltre quei limiti
che non osavo superare.
E poi, come nuvole
spazzate dal vento ti dissolvesti lasciando
nel cuore un antico ma sempre nuovo
sapore di libertà, che mi costa solo qualche rimpianto.
E nonostante tutto
ti chiamerò sempre amore!
(Angela Mallimo)
Mancinelli Vincenzo
IMPRONTA
Il cielo ha lasciato un’impronta sulla terra,
quando il tempo è stato così vano
da non rimanere niente.
(Vincenzo Mancinelli)
Maneo Elena
CERCO ME STESSA
Vorrei una cascata di stelle
per creare un sogno puro
come il mio corpo nato e già maturo.
Cerco poesie stropicciate
per sistemarle a piacere
trasformarle in mille desideri
che esplodono in angeli custodi.
Cerco un plaid di sole,
che possa sciogliere la piuma cristallizzata sul mio cuore.
Attendo il ritorno della pace,
dopo una ferrea ingiustizia,
mentre sussurra una dolce melodia.
Scelgo con saggezza
la scala del mio cammino,
cerco me stessa nel fuoco del camino
e dolcemente esprimo
il mio grande bisogno di credere ancora nella vita.
(Elena Maneo)
Marchetti Laura
NUDA È LA NOTTE
L'ultimo drappo rosso che cade
È quello di un tramonto
Con occhi di pioggia
Vestita leggera
La sera
Che nuda è la notte
Quando dietro la tenda
Riflette i pensieri
E non mente
E richiama ai peccati
I peccatori
E al giusto riposo gli onori
Scioglie i capelli all'ovale di luna
E smonta ridendo le strade
Col gusto di chi gioca
A nascondere la faccia
(Laura Marchetti)
Mariella Di Mauro
LA MIA AMICA
Da quando sei andata via
non passa giorno
che mille cose non mi parlino
di te,
amica mia.
I tuoi pensieri
sono più forti
adesso che
quando li esprimevi.
Ricordo le tue debolezze,
ma la forza del tuo essere
risuona più forte
di qualsiasi altra aridità
che la vita
generosamente regala
a noi mortali.
Ricordo l’ultimo saluto,
i tuoi occhi
che mi dicevano tutto
e l’unica carezza
che tu mi abbia concesso,
Fiore.
(Mariella Di Mauro)
Marina Doria
I CONFINI DEL TEMPO
Sono un foglio di carta
in un mondo di carta,
divento parola , punto e virgola
in una presunta anima poetica
Rubo cuori, tramonti,
piogge e venti
vaneggiando amori inesistenti.
Pensieri distratti ,confusi
in vestiti d' inchiostro
come aloni di luce
intorno alla mia luna
mentre appare e scompare
tra veli di nuvole grigie.
Ho la vita che scorre dentro
in immagini ricamate
di foglie d' autunno
che fanno da cornice
a un sottobosco di respiri.
Scrivo di brividi
che sfiorano i tuoi passi,
in nome di una poesia
che non fa rumore,
declinando le ombre
che oscurano i giorni,
per essere solo amore
ai confini del tempo.
(Marina Doria)
Marina Marini Danzi
LO SO
Ora lo so
me lo dice il vento
quando parla alle nubi rabbiose
e dolcemente le sfiora
Me lo dice il ruscello
mentre rotola l'eco della tua voce
La foglia stropicciata e rossa
che giace nel calore della terra grassa e nera
Il respiro del mare nel buio
il sospiro del sale
Il sole che taglia l'ombra
e la frescura dei tigli odorosi
Lo scorrere dei canali
lento e sottile come il piacere
Me lo dice il fuoco del camino
cerro,quercia, saggio ulivo
infinita " stipa"
e dolce spigo
Me lo dice l'albero del melograno
ogni pianta che vive
ogni fiore
Rimbalza dentro e si fa canto
questa musica del mio sentire
Sono donna che legge le foglie
le fessure e le rughe dei boschi
gli sguardi nascosti
Donna di mare che ascolta il tempo e lo spazio
e vive di sabbia e di salmastro
Altrove e ovunque
(Marina Marini Danzi)
Mariniello Loredana
UN CONSUNTO MONTGOMERY CHE NESSUNO OGGI USA PIU'
Ho un accumulo di abiti dismessi
raccolti nell'armadio.
Tra le pieghe di vecchie vesti
rannicchiati stanno gli anni
un fagotto di remoti fardelli
fratelli gemelli dei ricordi,
momenti, papà, dove ti nascondi,
ti confondi nelle maniche dei sogni
Ha uno scollo profondo
la tua assenza, son saltati
tutti i bottoni con la distanza
Non rammendo il cappotto nero
che segnò la tua partenza
da questa stanza, resta stretto
sulle spalle e riporta dinanzi
agli occhi uno strazio
di pelle e ossa che non oso
gettare ancora nella fossa,
come l'effimero degli stracci
che non metto, sigma evidente
di un istante perfetto
che mi fascia le membra
col torpore del conforto
Un ingombro di immagini
custodisco nel segreto
groviglio della stoffa,
uno scompiglio di emozioni
alla memoria dei giorni andati
ritorna, era nel mese dedicato all'amore
che mi vestii di dolore per dirti addio
e non c'è spazio adesso nell'armadio
per lo strascico di pianto
che mi porto addosso io,
tra questi stupidi panni
non ci sei tu, solo un consunto Montgomery
che nessuno, oggi usa più!
(Loredana Mariniello)
Martino Giovanni
QUANDO SARÀ…
dedicata alla poetessa Artemisia Caty Fiore*
Quando sarà…
adagiami sulla nuda terra,
lascia che la pioggia mi bagni
il sole mi scaldi
la brezza mi accarezzi
e il leggiadro volo
delle farfalle mi sorvoli.
Lascia che il verde ramarro
mi guardi col suo sguardo amico
lasciami guardare
dal suo amico sguardo.
(Giovanni Martino)
*Artemisia Caty Fiore pseudonimo di Caterina Scaglione, moglie di Giovanni Martino, scomparsa pochi mesi or sono.
Maruca Nello
IL SEGNO
Il dolce guardo languido, conforme,
il Santo Volto triste, dolorante,
sì Ti vedo finché la sposa dorme,
che a Tua vision vorrei partecipante.
Dietro le spalle, Dio, era l’ignoto,
e solo a immagine mia era l’obbrobrio,
ma tutto, invece, per Te era ben noto,
perciò Tue labbra mi dicean di brio.
Mentre Ti guardo la mia sposa chiamo,
nella tema che presto dileguassi
e con in petto ansia ancor più ti bramo.
Ella mi scosse ed io da Te mi trassi.
La verve che mostrasti era il gran segno
che non è orrore a dar sospiro all’uomo,
se di Te, solo poco , esso sia degno.
(Nello Maruca)
Marzano Domenica
***
Lenti scorrono i colori del tramonto nella mia mente,
armoniosi si racchiudono
dentro l'anima, come il blu
dolce del mare.
I pensieri svaniscono come
Tante farfalle in giardini pieni
di ros
e, che vivono al di fuori
del mondo.
Mi avvolge il mistero della notte,
abbandonandomi nel silenzio,
per meglio sentire un alito di
vento fra le ombre.
Ho desiderio di vederti solo un
istante e tu lo puoi percepire.
Solo chi versa quest'inchiostro,
può comprendere ciò che scrivo
di continuo per sentirti vicino.
Scrivo sui vetri freddi di una
finestra, con mani gelide, mentre
un sospiro di vento avvolge il
mio respiro.
Ed ogni emozione è dentro il
cuore come un tesoro d'inestimabile valore.
La nebbia pian piano si dirada
cancellando il dolore dalla mia
mente, come il vento che spazza
via le nuvole di fumo.
Lacrime gli occhi nel ricordo
di immagini di un tempo volano
lontano: stelle che brillano nel
firmamento.
(Domenica Marzano)
Mascaro Fabio
COME D'INCANTO
E il grande albero si innamorò
quando lei mosse la sua mano sul suo petto di corteccia
facendo tremare le sue forti radici.
Lento era il suo passo, gentile la sua voce
e quel canto d'usignolo echeggiava in quella foresta incantata.
L'albero ebbe un sussulto e cercò invano di abbracciarla
ma troppo rigidi erano i suoi rami
e pianse per quel dolore.
Una magica pioggia giunse all'improvviso
e aiutata dall'amico vento,
delle sue lacrime semino' la fertile terra.
Una luce divina investì quel campo
e lunghi steli ondeggiarono intorno alla fanciulla.
Mosse le radici il grande albero
e una pioggia di foglie si tuffo' dall'alto dei suoi rami
per decorare quell'intimo giardino.
Grandi fiori sbocciano timidamente.
Alcuni divennero rose, altre margherite, ciclamini o tulipani
mentre i più belli divennero farfalle
che scuotendo le ali s'innalzarono danzanti davanti allo stupore dell'amata ragazza.
Pieno d'amore è ora il suo cuore
e il grande albero si voltò ad abbracciare.
Caldo petto divenne quel tronco
robuste gambe le sue radici
e diventando braccia, la strinsero forte ora quei rami.
Il grande albero è ora uomo
e abbracciandosi di nuovo
fusero le loro anime in un unico cuore.
(Fabio Mascaro)
Mascia Elisa
AUTUNNO
Si specchiano nelle azzurre acque del lago
vivaci foglie multicolori
per dipingere quadri da catalogo
che all'autunno danno grandi valori;
poter ammirare tanta magia
per ore dinanzi allo spettacolo
è l'anima a carpirne gioia
negli attimi del crepuscolo
quando splende coi riverberi
irradiati s'infiltrano in occhi socchiusi,
assaporano sogni e desideri
profumi nell'aria diffusi.
Di colori è doppio tripudio
settembre, sensazioni d'autunno preludio.
(Elisa Mascia)
Maselli Miriam
DIECI EMOZIONI
La vita è fatta
di alti e bassi che
si superano con fiducia...
Mai abbattersi o lasciarsi
spezzare le ali.
Sogno di volare
e raggiungere l'infinito.
Se guardo la volta stellata,
mi accorgo che la notte
è fatta per sognare,
per pensare...
Mi affaccio alla finestra
e scopro i colori della natura
che mi circonda, della speranza,
del tuo dolcissimo sorriso,
e di ogni tuo ricordo
che riaffiora nella mia mente,
come un riflesso,
che sbiadendosi, vola via.
Stupita, osservo la luce
nei tuoi occhi
che si fonde col sole,
che hai nel cuore.
Un dì, la mia anima,
si allontanò da te, cancellando
la magia
del tuo starmi accanto...
È l'unione della forza
e dei colori della vita.
Mi avvicino passeggiando
per i tramonti dell'anima,
senza calpestare
gli altui sogni.
Osservo quasi incantata
il volo di un gabbiano
e a te, che sei lassù,
sarai il mio Angelo, il mio
leggero volo.
Se mai, dovessi trovarti
senza ali, riceverai da me,
Il mio cuore,
volando insieme,
verso la fine di un sogno...
e l'inizio, di una nuova vita.
Miriam Maselli – (15 anni)
Massimo Maria Vittoria (Canada)
IMAGINARY DANCE!
While they were doing the last dance.
the light went out, a silent hand
he stroked his body.
The volume of high music.
a shiver down his spine made her shiver.
They danced non-stop, dance of passion.
tight close wrapped in a strong emotion.
Without thinking about the time that passed.
dancing they did the small hours of the morning.
As if it were a dream, the music continued to play.
the glances approached the labra were sought.
Thoughts flew here and there, he remembers the history of the past.
remaining as if by magic she hugged her.
(Maria Vittoria Massimo)
Traduzione dell’autrice - BALLO IMMAGINARIO! Mentre facevano l'ultimo ballo/ la luce si e` spenta, una mano silenziosa/ accarezzava il suo corpo.// Il volume della musica alto,/ un brivido lungo la schiena la fece rabbrividire.// Ballavano senza sosta,ballo di passione,/ stretti stretti avvolti da una forte emozione.// Senza pensare al tempo che passava,/ ballando si fecero le piccole ore del mattino.// Come fosse un sogno la musica continuava a suonare,/ gli sguardi si avvicinavano le labbra si cercavano.// Pensieri volavano di qua e di la, lui ricorda la storia del passato,/ restando come per incanto a lei abbracciato.
Mazza Simona
DISORDINE
Pezzi di un puzzle montato male
Salti temporali
Donna bambina e piccola Donna
convenzionale, l' iter
personale, il mio.
Equilibri cercati, trovati
Equilibri precari, fittizi
Schemi precisi, prestabiliti
schemi in cui vagare
fra il bianco e nero, gioco di Dama
Mosse da Regina, son tentativi di Vita
(Simona Mazza)
Melchiorre Sergio
L’UNCINETTO D’AVORIO
Vorrei diventare invisibile
come il vento che scompigliava
i tuoi lunghi capelli bianchi.
Vorrei diventare immortale
come le minuscole rughe
scolpite sul tuo viso sofferto.
Vorrei diventare sublime
come l’aria che accarezzava
la tua pelle bianchissima.
Vorrei essere leggero
come il filo di cotone
che intrecciavi
con il tuo uncinetto d’avorio.
Vorrei rimanere me stesso
per continuare ad amarti
in silenzio.
All'ombra del tuo ricordo.
(Sergio Melchiorre)
Mercurio Maria Rosaria
ALBA
Mi sveglio con la luce dell’aurora,
guardo il cielo e d è ancor tinto di blù,
fra nubi scure ecco che appare il sole,
che spettacolo arriva da lassù,
Piena di luce chiara,
una gran fascia luccica nel mare,
mi sembra di veder mille diamanti
e il pensiero si perde in quell’incanto.
Che scherzi la natura ci può fare,
quando tutto ci appare
come un tesoro raro
e la mente non smette di sognare.
Brillano gli occhi miei per lo stupore
e il pensiero rapito in alto vola,
guardando quel tripudio di colori
esplodere nel cielo che splendore!
Fra il bianco e il giallo spunta tenue il viola,
irradiato dal sole c’è il turchino,
ma tutto poi si muta in un chiarore
ed è già l’alba di un nuovo mattino.
(Maria Rosaria Mercurio)
Merra Rosalia
CAPPUCCINI
Tirava fuori un vento gelido,
che a mala pena permetteva di tener lo sguardo vispo.
Ondeggiava lieve il cipresso in un cielo plumbeo mai visto.
Scesimo un gradino dopo l’altro
E fu come scendere dal cielo fin laggiù.
Gradino dopo gradino,
Passo su passo, su marmo freddo ed alabastrino,
Tra le volte basse tutto sminuivo
E nulla più capivo.
Sentivo solo il turbinio di pensieri che piano vorticava,
Sentivo il cigolio mentre alla porta egli insieme a me si apprestava.
La porta che tutto separa...
La strada illuminata che fioca diventava,
Lo sguardo che si perdeva e il cuore che sussultava.
Si aprì e una folata ci investí,
Il suo viso subito quasi impallidì.
E il mio passo nello stare lì
Si trasformò d’improvvisò fu così,
Trapassato da un vento strano del dí.
Si biforcava ora la strada
Ogni anima lì adesso ci guardava;
E se un drappo più in là ondeggiava
non si capiva se la strada mostrava...
La via si dipanava,
E la luce fioca di quella piccola contrada
fu subito rotta dalla sensazione strana;
Il mio primo pensiero fu un pensiero non nefasto,
Osservati da ciò che un giorno lì posto,
Aveva tutti quei corpi lì raccolto, Deposto.
Il mio primo pensiero fu trovare sollievo
Nel trovare il calore che nella mano sua stringevo.
Quella passeggiata tra i dannati,
Quel senso di oppressione per chi da poco e chi da tanto nati,
Quello strano senso di esposizione della vita
Che tolta non ti lascia più pelle tra le dita.
E non importa chi tu fosti
Adesso li ritti e gelidi ridono così deposti.
Si prendono gioco di noi lì che dal lato di vita opposti
Ci danniamo e pensiamo quanto tutto costi.
Non c’è tempo per nessuno
La falce arriva senza dare importanza a qualcuno.
E se col denaro in tasca o con la tunica o la gonna,
E se col cappello o con il cappotto in equo modo nulla più torna.
“Siamo ciò che voi sarete
Ricordate che solo adesso vivete”.
E se tra un passo e l’altro il cammino procede
ricorda che il capo chino e l’osso prenderanno
per sempre il posto del tuo respiro lieve.
(Rosalia Merra)
Messana Giuseppe
VITA
Deciso a dar vita si alza il sole,
di audacia il suo banchetto,
enorme è il suo cospetto,
di flemma la sua mole.
Con dedita solerzia,
trafigge i passi al contadino,
miliandone il destino
sedando la pigrizia.
Piega fuscelli,
arde le fronti,
assecca ruscelli,
asseta le fonti.
Di vita egli s’intreccia,
da iena a volte divora,
ma è vita! E’ vita! E’ vita!
Per tutti arriva l’aurora.
(Giuseppe Messana)
Messina Maria Rosa
VITTIMA DI BULLISMO
Spesso qualcuno ti offende,
ci stai male, ma nessuno lo comprende.
Ti senti inutile e non riesci a reagire ,
purtroppo non fai altro che subire .
Non è soltanto la violenza fisica che colpisce,
anche la violenza verbale , spesso ferisce
Mi chiedi perché ti sei trovata sempre in quel contesto ,
mi chiedo anch' io perché succede ancora tutto questo.
Non sentirti mai inferiore a nessuno,
ricorda che sei speciale per qualcuno.
Non abbatterti neanche quando tenteranno di farti cadere,
nella vita nessuno merita di avere questo potere.
Sei speciale così come sei:non cambiare mai,
credi nei tuoi sogni ,
non dire mai che di te ti vergogni.
(Maria Rosa Messina)
Mezzatesta Giuseppe
DOVE SORGONO LE STELLE
Il sole s’arrossa nell’ora del tramonto
e l’orizzonte cede il posto alla sera.
La luna posa il chiarore sul davanzale fiorito,
questo cuore alza i palpiti al pensiero
che tu dorma nella quieta stanza.
E’ sera di maggio, le ciliegie sono cremisi ,
si muove il vento e tremule foglie d’arancio
ombrano il cielo nell’effluvio di zagara.
Al suono di mandolino e zufolo
una musica si alza al cielo e
si mostrano le stelle, si apre la finestra
e la flebile luce rivela il tuo dolce viso,
i tuoi begli occhi mi trafiggono
come un lampo a ciel sereno
dritto al cuore che accende il mio canto.
Sono dolci istanti di tenera voce
a rompere il silenzio della sera
che svela il sogno:
“Sono qui davanti a te,
cammino sulla linea del tuo sguardo
che mi porta dentro i tuoi occhi scuri,
a te che accendi il sole e il mio tempo
mentre il cuore canta l’inno dell’amore,
come un’orchestra che suona per te.”
Ora i nostri cuori palpitano all’unisono
e sincera la tua anima parla alla mia.
“Caro, eccomi, anch’io palpito per te,
mi stringo alle tue mani
e baciamo il tempo che verrà
unendoci nell’intreccio dei fiati”.
E così, libriamo il nostro volo onirico che
ascende all’immenso spazio dell’amore
per continuare a sognare fin dove
sorgono le stelle”.
(Giuseppe Mezzatesta)
Middei Adriana
***
Avevo nella mia mano,una piccola fiamma,
il vento col suo soffio tentò di spegnerla.
la pioggia voleva spegnerla,
la gente curiosa voleva spegnerla.
Ed io l'ho messa nel tuo cuore.
A te proteggerla, a te amarla, a te renderla grande.
Renderà i tuoi giorni meno tristi,
le tue notti meno solitarie, rallegrerà le tue ore pesanti,
illuminerà i passi che farai.
Accompagnerà il tuo andare con dolcezza,
riscalderà il tuo cuore quando avrai freddo.
A te proteggerla custodirla,tenerla segreta.
Ti soccorrerà quando starai male,
ti guiderà quando sarà buio,
i sorreggerà quando sarai stanco.
E sorreggerà me che ti ho tanto amato......
(Adriana Middei)
Migliore Leonardo
IL PRODIGIO DI UN FIORE
(In memoria del mio papà da poco deceduto)
Fai di me, o mio Signore,
un fiore,
fai di me un fiore spoglio
che doni i sui petali al gioco
di una coppia di innamorati,
fai di me un fiore
che nutra con succulento nettare
api e farfalle,
fai di me un fiore secco
che concimi la terra,
fai di me un fiore
che sfami i parassiti,
lascia di me
solo polline
dal quale rifulga
nuova esistenza e speranza.
Fai di me, o mio Signore,
colui che dispensi
al prossimo
l’amore smisurato
che ho ricevuto
dal mio papà,
lascia che la mia vita
nell’offrirsi
trovi fede e letizia.
(Leonardo Migliore)