Poesie Partecipanti alla VI edizione 2021
Fenu - Long
Fenu Giampiero
LA MASCHERA DELLA VITA
La vita mi ha donato
questa maschera che io mi porto addosso
la tengo stretta al viso
e in lei mi riconosco
Quando son triste
ed i pensieri assillano la mente
in lei io mi nascondo
dallo sguardo della gente
Sul palco della vita
l’indosso come attore
proteggendomi da fischi o applausi
quando entro in scena
sotto il riflettore
Al calar della sera
la ripongo sul fondo del cassetto
lo chiudo e poi mi specchio
per osservare i mio viso, le mie rughe
e rivedermi vecchio
Sorrido, piango
e poi sorrido ancora
la tolgo dal cassetto
e poi l’indosso
…ancora come allora…
Non è la maschera
della falsità e dell’ipocrisia
ma è il mio vero ego
qualunque esso sia
Ognuno ne possiede una
E la tiene stretta a se ogni giorno
per tutto il suo cammino
come in un etrno girotondo
Su questo enorme palcoscenico
la tiene custodita
per questo grande spettacolo
messo in scena dalla vita
(Giampiero Fenu)
Feroleto Giuseppina
NATALE A NAPOLI
A ciottoli fiocca la neve, che imbianca il cratere,
mentre soffia un vento lieve.
Il Vesuvio è il nostro grande braciere.
Oggi a Napoli è Natale e c'è un freddo polare.
La rondine stenta a volare e il merlo non ha voglia di cantare,
piange i morti da covid19.
Per colpa della pandemia le strade si tendono a svuotare,
ma il mio cuore napoletano continua a pulsare,
per chi sa amare nulla può cessare.
Tra la neve spunta un fiore sarà un miracolo d'amore.
Nel mio umile presepio adagio il bambinello appena nato;
inizia tra poco un'altro anno speriamo che non sia così dannato.
Con Gesù, Giuseppe e Maria tira un'altra aria.
A un tratto un limpido raggio di sole mi illumina il viso,
strappandomi un immenso sorriso.
A Napoli di Natale, con Gesù, dell'inverno non ne resta che un pugno di riso.
Napoli il paese del sole e del bell'amore.
Feroleto Giuseppina
Fiorentino Monica
18 MAGGIO 2020
P.
fra fronde d’ulivo s’infrange nell’amore,
di passione il tuo nome
(Monica Fiorentino)
Fiorillo Anna
......LOVE......
Plasmami pure
nelle immagini
Baciami,
accarezzami
Il respiro,
amami
Prima che
Il sogno
Ridiventi
Aria.
È estasi d’amore
nel campo delle
lucciole che danno
luce a questo amore ,
dando forza al mio
difenderlo vestendomi
di uragano fermando
il vento e la pioggia
per potermi vestire
di dolcezza e
accarezzare il sole,
baciare le nuvole,
raccogliere quel
fiore di speranza
e poi entrare nel
tuo respiro per
amarti nel suono
della tua voce,
baciare le tue ciglia,
ascoltare la tua
poesia scritta e
cantata per me.
Plasma pure la
mia anima con la tua
e aggiungi pure
quel sogno che non
sarà mai aria ma che
darà aria e respiro
alle nostre anime
plasmate nell’immagine
di un amore scolpito
nel cuore del mondo.
(Anna Fiorillo Clavelli)
Florio Gioacchino
ALLAH EAZIM العظيملل
(ALLAH E’ GRANDE)
Lu cantu di lu mari giunge malinconicu alla riva,
l'unna s'infrange pittata di russu,
s'abissa assai infuriata ni li scogli
chiangennu cu duluri li sò figli.
Lu friscu di lu ventu è pitulanti
s’infila supra e sutta li currenti .
porta all’aricchie sulu lu lamentu
l’ultimu sciatu di tanti n’nuccenti .
Omini ammazzati dill’omini ,
gente ittati a li pisci.
Talianu la riva che è luntanu
mentri lu cielu pari assai vicinu
la luna c’cu li stiddi trimulanti
sperano che Allah ci dà na manu
e l’acqua d’ò mari s’ammisca c’co chiantu,
Si spera e si dispera cianciuliannu
“ALLAH EAZIM…: ALLAH EAZIM…..”
si mori senza nome ne balata
senza un "Patri nostru" di nu prete.
Si mori e basta !
Mutivu nun c’è bisognu ppì muriri
cu sbarca ni sta terra di nissunu.
Lu stridiri di l’aceddi azzuttalori
è comu un murmuriu di lamenti,
arrivanu ammuttati di li onde
aceddi senza ali e sazi di sangu
che vittanu tant’omini muriri,
di lu campisantu hannu lu tanfu.
Lu munnu nun po’ firmari lu sò furriu
pirchì nun su trattati comu umani
è gente che nun ha lu nostru Diu
è gente di culuri, su Africani.
ALLAH EAZIM….ALLAH EAZIM” ……
(Gioacchino Florio)
(ALLAH EAZIM)
(Allah è Grande)
Il canto del mare giunge malinconico alla riva,
l’onda tinta di sangue si infrange con furia sugli scogli
come un pianto scaturito da un forte dolore.
Il fruscio del vento è petulante, la sua potenza supera ogni barriera,
si introduce ovunque con forza, prepotente
riesce a portare agli orecchi lamenti lontani
insieme all’ansimare sonoro di uomini innocenti che lottano con le onde del mare, per non soccombere.
Uomini che uccidono uomini che divenuti zavorra
Vanno lasciati in balìa alle onde, ai pesci e ai volatili marini.
La riva è molto lontano per essere raggiunta a nuoto,
il cielo sopra di loro costellato di stelle che sembrano cadenti
appare più vicino, chiedano a Dio (Allah) di essere salvati
mentre le loro lacrime si mescolano con le acque del mare.
Si spera e si dispera contemporaneamente
Pur stremati, forti nella fede invocano Allah.
Il mare è divenuto un camposanto
Senza una croce, senza un lamento,
si muore senza nome, senza sepoltura, senza la recita di una preghiera.
Non è necessario che ci sia un motivo per morire,
nessuno aiuto per queste persone che vogliono raggiungere la terra di nessuno.
Lo stridere dei moriglioni (uccelli marini) giunge come un combinato lamento,
Uccelli voraci che spinte dalle onde, giungono alla riva emanando un odore di morte.
Il mondo incurante, continua la sua rotazione, questi figliastri umani
Essendo poveri, in pericolo e bisognosi di aiuto Fanno parte di una sotto specie di persone
Perché hanno una credenza religiosa diversa, perché sono negri, perché sono africani.
Francesco Gigante
VOGLIO UNA GOCCIA
Voglio una goccia che deterga
un lembo silente del cuore,
quel cantuccio affranto nell'ansante
vuoto dell'arrendevolezza.
Anelo il profumo della speranza,
quel cardine in cui è ancorata saldamente
una propensione mai castigata
nella didascalia dell'abitudine.
Cerco una favilla dell'improvvisazione,
quella folgore che irrora un destino,
leggiadra frescura che ridesta
un'abborraciata abitudine.
Mi soffermo nell'ascolto della dolce nenia
di un torrente che ingentilisce una terra
agghindata tra le tante vesti della natura.
Mi disseto rinfrancato in quel ialino
incedere costante, tenace
che si sfuma oltre il mio orizzonte.
Cade l'ultima effimera dolenza della mente,
sono l'ennesima tela dove tinteggiare
le tante sfumature mai affiorate.
(Gigante Francesco)
Frusciante Rita
IL TEMPO
Il tempo cambia tutto,
cambia gli sguardi, le emozioni,
i sentimenti, i pensieri,
i sogni, le persone.
Cambia tutti noi,
in meglio o in peggio
questo non conta,
quello che sei oggi
non sei stato ieri
e non sarai domani.
Ogni giorno ricomincia la vita,
ogni giorno è una rinascita
anche se non te ne rendi conto.
Ti guardi allo specchio
ti vedi cambiato, forse,
la vita ti passa davanti
in un attimo fugace.
I silenzi, l'amore, i segreti
custoditi in una fortezza
protetti da una corazza
per tenere fermo il cuore,
per paura di fallire,
di essere schiavo delle certezze,
per evitare l'angoscia e la sofferenza.
Ho amato e odiato tanto la mia vita,
ho sofferto e ho fallito.
Poi, un giorno ti svegli,
ti accorgi che sei cambiato,
che tutto è cambiato,
che il tempo ti ha cambiato.
Solo chi rischia e sa di rischiare
è veramente libero
dalle catene del tempo.
(Rita Frusciante)
Fusi Gabriella
LA BELLEZZA DI UN SORRISO
Ciao, sono qua,
ad ascoltare il tuo respiro regolare,
ad accarezzare con lo sguardo
il tuo viso invecchiato dal tempo.
Sono tante le parole che vorrei dirti,
ma so che già le sai.
Tu, forte e vigoroso un tempo,
ora giaci fra lenzuola candide come i tuoi capelli.
Ti desti e sorridi al giorno che muore,
mentre il sole disegna arabeschi
sulle pareti della tua prigione.
Le mani si alzano ad afferrare un filo invisibile.
Sono qua, papà, ci sono io con te
e non ti lascio solo.
Dormi ora, non ti stancare.
Tu mi guardi e mi lanci un bacio,
poi ti riaddormenti contento
tenendomi la mano nelle tue.
Tutta la bellezza
di una vita vissuta onestamente
e dedita agli altri
si nasconde
fra le pieghe di un sorriso.
(Gabriella Fusi)
Galifi Alda
ALL'IMPROVVISO TU...
Osservo la pioggia
che scivola silenziosa
sul davanzale...e le foglie
che ormai ingiallite
si adagiano sul viale.
Nella mia mente danzano
ombre di sogni ormai sbiaditi
come pagine ingiallite dal tempo.
E poi all'improvviso
... arrivi tu ......
come un arcobaleno
che illumina il grigio
delle nuvole... dopo
un temporale ormai passato.
(Alda Galifi)
Gallazzi Massimo
RIANIMAMI
Giaccio inerme
In questo letto
ma cosciente
di questo misterioso misfatto,
voluto dal destino,
da un fato divino o terrestre
Inconsapevole
di un diavolo disperato.
Sento. Ogni cosa, parola, fiato.
Prego, rannicchiato,
Di non sentire dolore,
Invoco in silenzio
il Suo onnipotente Amore.
Mentre mordo le dita
di un padre inesorabilmente forte
per sfogare la mia rabbia
In un pianto di pioggia a dirotto.
Solo ciò mi può colmare
quel terrificante salto nel vuoto.
Ed esorcizzo quel buio
con un dolce bacio in fronte
e quella mano calda
dal suo flebile saluto.
Buonanotte e a domani.
Se Dio permetterà
di esalar ancora respiro.
(Massimo Gallazzi)
Gambino Tiziana
QUELLO CHE NON HO
dedicata a a mio padre
Non ho te
ed è come se non avessi un pò di me
Non ho sguardi
che accompagnano
i miei passi
Non ho braccia
che accolgono i
miei pianti
Ho te nel mio cuore
il tuo sguardo sorridente nei miei ricordi
la tua voce incoraggiante
Tutto nel caos
ritorna a te
e non posso che
ricominciare da te.
(Tiziana Gambino)
Gattuso Eloisa
DEBOLI INCONTRI
Incontri illusori
Nel cielo
Dell'insipida
Indifferenza
Smarriti
Già ingrigiti
Deboli incontri
Soffi incerti
Su steli di carta
Tremuli
Battiti d'ali
Di farfalle
Su scolorite corolle
Da un alito di vento
Piegati.
(Eloisa Gattuso)
Gattuso Eloisa
PRIMA O POI
Prima o poi
Si sentirà
Fra lievi fruscii
Di rami
Ancora verdeggianti
La voglia di voli
Indeboliti
Dal corso del tempo
Cadrà
Sul muro dei silenzi
Il coro dei dinieghi
Che si scontrano
Confrontandosi
Con gli sguardi
Dei sogni impossibili
Oltre ampi spazi di cieli
Ove si stemperano
Prima o poi
Promesse e disegni
Vani.
(Eloisa Gattuso)
Gazzara Salvatore
SICILIA, TERRA ’CCUGLIENTI (Siciliano)
’Ntô cori dû miditirraniu pusata
di chiù populi e banneri duminata,
finici, greci, rumani, bizantini,
aribi, nurmanni, spagnoli e borboni.
Un isula dû mari ’tturniata
dî cunquistaturi ’rrubbata,
’ntô menzu di chiù cuntinenti,
un tempu fu tanta putenti.
Caudu ’u tirrenu dû mungibeddu,
travagghiatu cu suduri e marabeddu,
ficudinnia, pistacchi e lumiuni,
ogghiu, vinu, aranci e mannarini.
Sicilianu un populu ’ccuglienti,
riccu di storia, cunti e santi,
di lochi e pirsunaggi di spissuri:
Piranneddu, Sciascia, Camidderi.
Ci fôru omini dû finu ciriveddu
e àutri di pinna e pinneddu:
Archimedi, Billini, Maiurana,
Juvara e Antuneddu di Missina.
Sicilia terra d’unuri e sintimenti
lurdata dû sangu di ’nnuccenti
chi lu campari vonnu migghiurari
puru sâ peddi sannu di ’mpizzari.
(Salvatore Gazzara)
Traduzione dell’autore
SICILIA TERRA ACCOGLIENTE
Nel cuore del Mediterraneo posata di più popoli e bandiere dominata, fenici, greci, bizantini, arabi, normanni, spagnoli e borboni. Un isola dal mare attorniata dai conquistatori saccheggiata, al centro di più continenti, un tempo è stata molto potente. Caldo il terreno dell’Etna, lavorato con sudore e piccone, ficodindia, pistacchi e limoni, olio, vino, arance e mandarini. Siciliano un popolo accogliente, ricco di storia, racconti e santi, di luoghi e personaggi importanti: Pirandello, Sciascia, Camilleri. Ci sono stati uomini dal fine cervello e altri di penna e pennello: Archimede, Bellini, Maiorana, Juvara e Antonello da Messina. Sicilia terra d’onore e sentimenti sporcata dal sangue di innocenti che il vivere vogliono migliorare anche a costo di dover morire.
Gemella Laura
LE RUGHE DELLA SABBIA
Quel giorno mio padre era a casa
Quel giorno non guidava
Si riposava della sua fatica
Quando il dovere lo svegliava di notte
E lui partiva
Quando il dolore gli ricordava chi fosse
Lungo una vita
E la felicità era quello per cui lottava
Per convincerla a restare
E lei come oggi a tutti sfugge e sfuggiva
Un essere metà buona e metà cattiva
mi chiese di fargli un ritratto
Ero bravina a disegnare
Allora ho pensato al mare
Quando la rincorre
E lascia le sue impronte
Bello bellissimo mio padre
Alto fino al cielo e forte
Capelli sulla fronte che nelle difficoltà
Mandava indietro
E poi per vezzo con la brillantina
Elegante come non sono io
Diplomatico e di buone maniere
E mi chiese perché
Sulla fronte
Nella piazza in cui giocava da bambino
La carezza di una madre
Mi fossi spinta fin là
A cogliere in un segno profondo un silenzio che gridava
Ho pensato al mare
Alla sua fatica
(Laura Gemella)
Gentile Damiano
TOGLIERE IL SORRISO
In famiglia, momenti di tensione,
il babbo grida le sue ragioni,
la mamma urla i suoi diritti,
il bambino in un angolo,
con gli occhi impauriti
e sul volto i lacrimoni,
trema di paura
con l’angoscia nel cuore;
pensa di essere lui la causa,
non capisce i veri motivi
non conosce il perchè
di tanto urlare.
Forse si lasciano senza ritorno,
piange e si dispera,
pensa al domani
di tristezza e desolazione.
Togliere il sorriso,
la gioia di vivere,
la serenità a un bambino,
è cosa assai grave,
è l’angoscia più triste che
un padre e una madre,
a causa del loro egoismo,
possono arrecare.
(Damiano Gentile)
Gianfortone Annalisa
IL TUO SORRISO
Ho visto il Tuo sorriso
nell'innocente bambino
che muovendo il primo passo
gli par di sognare,
gli par di volare.
Ho visto il Tuo sorriso
nei campi di sterminio,
in quell'ignaro cammino,
dove c'è sempre qualcuno
capace di guardare l'altro
per dirgli che non è solo
ma che esiste ancora
un briciolo di umanità!
Ho visto il Tuo sorriso
in quell'ultimo respiro
di un bimbo mai nato
che non sa la volontà
di chi sta per porre fine
alla sua nascente vita
e che mai luce vedrà.
È il Tuo sorriso che trionfa
in quel medico,
infermiere,
assistente e chicchessia...
quando l'ultima speranza
sembra volare via.
E in mezzo a questa umanità
che vive,
soffre,
muore,
basta un sorriso
per vedere ancora
quel raggio di sole,
scintilla dell'Amore.
(Annalisa Gianfortone)
Giannitelli Michelina
TERRA VIOLENTATA
Come guerra acerrima
postarono le armi taglienti,
nel povero misero terreno, di sassi ricolmo
in poco tempo la terra venne violentata.
Il muro di pietra abbattuto.
Fu sepolta la terra dal duro lavoro solcata,
dal sacrificio dell'umana mano lavorata.
Sedotto ed abbattuto il passaggio.
Che strano l'uomo, maschera valori e sacrifici
per far grande il suo orgoglioso
lavoro ed agisce come in guerra.
Distrutta la terra tanto amata e tutto in un dirupo è finito.
La moralità della gente semplice sepolta,
per far strada ad un orgoglio disperato.
Finisce in un dirupo l'onestà
delle persone semplici e laboriose
che più del loro bene
non sono padroni.
(Michelina Giannitelli)
https://www.facebook.com/mikela.giannitelli
Giannitelli Michelina
VORREI
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato
che di speranze
allieta l'animo.
Vorrei essere
quel petalo di rosa che vola.
Felice danza,trasportato
in questo freddo mese
in questi giorni tristi.
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato,
i cuori allietare in
questo momento che di abbracci, si è privi.
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato.
(Michelina Giannitelli)
Giovannini Luciano
LA MORNA DEL GABBIANO FERITO
A WILLY MONTEIRO DUARTE, ALLA SUA MAMMA, ALLE MAMME DEI SUOI CARNEFICI
Non avrai alba o tramonto,
l’amaro caffè delle otto,
il rumore del vento tra i rami,
il sorriso di un amore annunciato.
Non avrai neppure dubbi e rancori,
i calzini intrisi di pioggia,
un treno partito in ritardo,
un sogno tra le pieghe del cuore.
Tua madre riscalda la cena
e canta l’Africa amata,
una morna imparata a memoria,
Capo Verde terra di mare.
In questa sera di immobili stelle
l’asfalto è un rude cuscino
e l’odio la greve coperta
gettata sulle tue costole stanche.
E’ un gioco inverso e crudele
questa vita di sabbia sfuggente
e tu, gabbiano ferito,
hai vinto chiudendo le ali,
mentre lo stormo felice ed ubriaco
proseguiva nell’aria il suo volo impazzito.
(Luciano Giovannini)
Gómez Contreras Constantina (Spagna)
ESPERANZAS
Sobreviviré a mis angustias
Mí luna me acompaña
Entre tantas penurias
Mí corazón está abandonado
Lo corroe la ansiedad
Lo corroe la angustia
Mí Alma está habitada
Por la maldita soledad
Soledad que recorre todo mí yo
Con escalofríos en cada
Estancia de mí cuerpo
Estancias que están vacías
Frías y llenas de polvo
Convierten mí vida en amargura
El miedo corroe mí cuerpo
Oh Dios mío
Pido ayuda a gritos
Mí caminó es arduo
Mí caminó es oscuro
Mí luna, por favor alumbra
Este caminar de mí vida
Qué superé obstáculos
Qué superé agonías
Qué mis pies sean
Fuertes en cada paso
Que cada paso sea suave
Que cada paso sea blando
Odió las durezas de la vida
Quiero caminar con tú ayuda
Oh Dios
Oh mí luna
Ilumina mí caminar
En los caminos de esta vida
Ayuda a mis pies
A caminar firme
A caminar seguro
Líbrame de senderos duros
De senderos inseguros
Mí esfuerzo sera fuerte
Quiero caminar por la vida
Con tu ayuda
Quiero subir montañas
Quiero navegar mar adentro
Quiero volar y recorrer cielos
No abandonaré mis remos
Viajaré librando obstáculos
De este río con tantos recodos
Con tantos obstáculos
Para qué el agua fría
El agua limpia
Del rio de la vida
Me llevé a la inmensidad
De mí mar en calma
Mí vida volverá apreciar
Sus bellos y espléndidos colores
Confío en ello
Mis errores, mis penumbras
Sé convertirán en felicidad
Mí Alma tendrá descansó
Mí corazón estará habilitado
Dando cobijó a mí amor querido
Caminando por las estancias
De mí corazón
Limpié el polvo de ellas
Dando cobijo con pasión
A mí querido amor
Sabiduría de mí Alma
Déjame ver tú amor
Tan apasionado
En esta vida
Mí vida es la tuya y la mía
Copyright : Constantina Gómez Contreras
Traduzione in italiano di GT & Calogero La Vecchia
SPERANZE
Sopravviverò alle mie angosce
La mia luna mi accompagna
tra tante fatiche
Il mio cuore è abbandonato,
corroso dall'ansia
L'angoscia lo corrode
La mia anima è abitata
da quella dannata solitudine,
solitudine che mi attraversa
con brividi in ogni
stanza del mio corpo,
stanze vuote,
fredde e polverose
che trasformano la mia vita in amarezza.
La paura corrode il mio corpo
Oh mio Dio
Chiedo aiuto
La mia passeggiata è dura
La mia passeggiata è buia
Luna mia, per favore illumina
questo cammino della mia vita
nel quale ho superato gli ostacoli,
ho superato le agonie.
Possano i miei piedi
essere fortei ad ogni passo.
Possa ogni passo essere fluido
Possa ogni passo essere morbido
Odiavo la durezza della vita
Voglio camminare con il tuo aiuto
oh Dio
Oh mia luna
illumina il mio cammino
sulle strade di questa vita.
Aiuta i miei piedi
a camminare con fermezza
a camminare con sicurezza
Liberami dai sentieri difficili
dai sentieri insicuri
Il mio sforzo sarà forte
Voglio camminare nella vita
con il tuo aiuto
Voglio scalare le montagne
Voglio salpare per mare
Voglio volare e viaggiare nei cieli
Non abbandonerò i miei remi
Viaggerò liberando dagli ostacoli
questo fiume con tante curve
e con tanti ostacoli
Perché l'acqua fredda,
l’acqua pulita
del fiume della vita
mi conduce nella vastità
del mio mare calmo
La mia vita apprezzerà di nuovo
i suoi bellissimi e splendidi colori
Confido in tutto ciò.
I miei errori, la mia tristezza
si trasformeranno in felicità
La mia anima si sarà riposata
Il mio cuore darà rifugio
al mio caro amore.
Camminando per le stanze
del mio cuore
le ho ripulite dalla polvere
mettendo al sicuro, con passione
il mio caro amore,
saggezza della mia anima.
Fammi vedere il tuo amore
così appassionato
in questa vita.
La mia vita è tua e mia.
Granata Pina (siciliano)
U' MUNNU STA FINIENNU
Troppu spissu,
di 'sti tiempi
m'addumannu
ma u' munnu sta finiennu?
Tuttu è canciatu.
Spissu li stasciuni fannu cunfusioni,
'a 'stati pari mmiernu,
e spissu fa danni
a cosi e cristiani.
I ciuri sboccianu ma un'è primavera.
E quannu chiovi
n'amu a scantari picchi pari u' diluviu universali!
L'aria è fitusa e un si po' rispirari,
aumentanu i malatii mortali.
L'omu fa danni gravi.
Spirimenta puru supra all'armali.
E tantu poi cu' cui ni l'avemu a pigghiari?
Nun certu cu sti poviri criaturi,
ca l'essiri umanu voli manipulari!
'Nta sti tempi di quarantena,
l'avemu vistu tutti,
u' munnu è cchiù pulitu,
u' celu è cchiù azzurru.
Turnaru l'api ncapu 'e ciuri,
e i rondinelle fannu i niri.
Com'è bella 'sta natura,
senza l'omu ca sinni senti lu patruni.
U' patruni,
d'allurdari e cunzumari e fari chiddu chi ci pari,
di un donu accussì ranni di lu Signuri!
Traduzione dell’autrice
IL MONDO STA FINENDO.
Troppo spesso di questi tempi mi chiedo,
Ma il mondo sta finendo?
Tutto è cambiato.
Spesso le stagioni fanno confusione,
l'estate sembra inverno
e spesso fa danni a cose e persone.
I fiori sbocciano ma non è primavera.
E quando piove,
ci dobbiamo spaventare perchè sembra il diluvio universale!
L'aria è sporca e non si può respirare,
aumentano le malattie mortali.
L'uomo fa danni gravi.
Fa esperimenti pure sugli animali.
E tanto poi noi con chi ce la possiamo prendere?
Non certo con queste povere creature
che l'essere umano vuole manipolare!
In questi tempi di quarantena,
lo abbiamo visto tutti,
il mondo è più pulito,
il cielo più azzurro.
Son tornate le api sopra i fiori
e le rondinelle fanno i nidi.
Com'è bella questa natura,
senza l'uomo che se ne sente il padrone.
Il padrone,
di sporcare, rovinare e fare ciò che gli pare,
di un dono così grande del Signore!
Guidi Annamaria
DOLCE UN CANTO
Lo sguardo spazia
oltre la farnia grande
oltre il veduto e il sentito
dove in assenza
di confini e meridiane
si assapora vera libertà
e trova un senso
la terrena esistenza.
La mente frastornata
placida fantastica
in quel mondo d’incanto,
d’arpeggi d’arpa
di silenzi e tempi eterni
una vita dell’anima
scandita dal Tuo amore, Signore.
Un canto dolce e soave
dal cuore sale,
celebrando quel galà
di Luci chiare,
amenità di pace
alle labbra mute
di ghiere, di preghiere.
(Annamaria Guidi)
Iannacci Pina
SORRISO E VITA FELICE
Ogni giorno ti osservo,
cerco di recuperare la dolcezza,la tenerezza
e la l'ingenuità di quando eri bambina...
Tu, hai vissuto una vita colorata,di sogni ,
di canti melodiosi rivolti al sole
per rinascere dai momenti di dolore.
Hai infilato coralli cristallini di madreperla
per tante lacrime versate...
Tu, bambina mia,
prendendomi per mano
mi hai insegnato che l'interiorità
va custodita,curata e amata...
Nel corso della vita,
mi sono allontanata
dall' innocenza, per questo motivo
ho bisogno che mi ricordi
che sono capace di provare
mille emozioni e
di entusiasmarmi per ciò che mi
appassiona e
poter guardare con occhi nuovi,
apprezzare ogni nuvola che si muove nel cielo,
ogni foglia che cade dagli alberi e ogni raggio di sole
che illumina il mio viso.
(Pina Iannacci)
Ilijeva Hristina (Macedonia del Nord)
ИЗБЕРИ СИ ЖЕЛБА
Во морето од желби
Избери една за која вреди да живееш
Една за која вреди и да умреш
И по смртта да живееш.
Во морето од желби
Избери камче
За кое вреди да се сопнеш и паднеш
И пак на нозе
Да застанеш.
Во морето од желби
Избери боја
Која ќе ти го обои светот
Дури и во најтемната длабочина
Која досега преку твојот видик и спознание
Боја на животот
А потоа во избраната боја
Дај му смисла и скица на животот
И насликај го
како најуспешен сликар.
Во морето од морињата
Ти избери си желба
Желба над желбите
Облечи ја во сон и надежи
Отвори очи
Вдиши го мигот
Нурни во длабочината
На океанот во душа
Сливница на сите мориња
И испливај ко делфин на површината
Од звездена прашина
Создади си сокровиште и скинија
И побегни во длабочината на душата
Довикај ги желбите
Таму тие вистински живеат-
реалност на соништа.
Дур нашата реалност сонува
На пат до таму
Нашите соништа живеат
Неоткриени ,непрепознаени
Неисткаени во живот..
Traduzione in inglese dell’autrice
FROM THE WISHING SEE
Choose a wish worhet to live
To die for it
And after dead to become again a life.
From the wishing see
Chose a stone
Worhted to stumble and to fall
After again to stand on your own legs.
From a wishing see
Choose a colour
That will painted your word
Even in the deepest depth
Large above your eyesight
and consciousness
Colour of life
And after in a chosen colour
Give draft and sense to the life
And paint it as a best artist.
In the see from the sees
You choose a wish
Wish above the wishes
Dressed it in yours best dreams and hopes
Open your eyes
Take deep breath
Dive in the depth
In the ocean of soul
All sees Union
And sweam as a dolphin to the top
From the star's dust
Create your own hiding place
And run away ,deepest in your soul
Call the wishes, from the secret place
Where wishes living ,
The reality of dreams
While our reality sleeps
On a way to there
Our dreams lives there
Unknown and unrecognised
weaving in our lives..
(Hristina Ilijeva)
SCEGLI IL TUO DESIDERIO
Nel mare dei desideri
Scegline uno per cui valga la pena vivere
Uno per cui vale la pena morire
E vivere dopo la morte.
Nel mare dei desideri
Scegli un ciottolo
per cui vale la pena inciampare e innamorarsi
E di nuovo in piedi
Ritornare.
Nel mare dei desideri
Scegli un colore
Che colorerà il tuo mondo
Anche nelle profondità più oscure
Finora attraverso la tua prospettiva e cognizione
Colore della vita
E poi nel colore selezionato
Dai un senso e uno schizzo alla vita
E dipingilo
come il pittore di maggior successo.
Nel mare dei mari
Scegli il tuo desiderio
Desiderio sui desideri
Vestila di sogni e speranze
Apri gli occhi
Prenditi un momento
Immergiti nelle profondità
Dell'oceano nell'anima
Grondaia di tutti i mari
E nuota in superficie come un delfino
Dalla polvere di stelle
Costruisci un tesoro e una tenda
E fuggi nelle profondità dell'anima
Chiama i desideri
Vivono davvero lì
nella realtà dei sogni.
Finchè la nostra realtà sogna
Sulla nostra strada
I nostri sogni continuano a vivere
Non scoperti, non riconosciuti
Non dipinti nella vita ..
Ionata Andrea
SEMI DI VANITÀ
Ho ammainato l'ultima luna
in questa eclissi di sogni
e sul ciglio della vita,
rivango memorie.
Semi di vanità
riaffiorano,
riarsi e mai sbocciati.
Come un mendicante
cerco briciole d'amore
sull'uscio del tuo cuore.
(Andrea Ionata)
Jaskierowicz Arman Miriam (Israele)
CONTEMPLATIONS OF AN ARTIST
I breathe the world in color,
those that exist only in depth, in space.
I refer to infinity in abstract terms - Beyond humanity –
Genius creates memories of delicate lines,
psychotic behaviors, surreal realism fascinates my being,
keeps spells that live in bright colors and die in sepia ...
I fly on elusive wings of iridescent spots...
Eternity forever weaves sensual shapes,
brush strokes on flowerbeds, in oblivion, beyond reach.
In sacred shrines my mind drinks reflections of the soul,
living forms - Elaborations, controversies,
beyond my lack of understanding.
As bright light flows through the center of my universe,
illuminating my being, completing my desires...
Breath of Life- Culminating in the spirit of Music –
I try not to remember the completely hazy conversations,
between conscious and sub-conscious...
I decide to close the doors to the unknown….to the past -
Alive – I feel a flow of rest, high flight,
on bound earth - Precious existence!
I am a Jew – With a wandering mind and spirit ...
Never, never! ... Forever!! –
The dry bones of past lives are revived:
a constant cycle of regeneration floating
on the air waves of the movement –
separated only by a veil of clouds –
An atmosphere of reverence and calm,
existing thanks to a thread of truth,
in a malignant and static world.
I move through dreams, in a state of blissful ignorance.
Here, by the grace of light,
I find my way through darkness,
a road traveled a million miles...
not only today or tomorrow...
but forever...
(Miriam Jaskierowicz Arman)
traduzione in italiano dell’autrice
CONTEMPLAZIONI DI UN’ARTISTA
Respiro il mondo a colori,
quelli che esistono solo nella profondità, nello spazio.
Mi riferisco all'infinito in termini astratti - Oltre l'umanità –
Il genio crea ricordi di linee delicate,
comportamenti psicotici, realismo surreale –
Affascina il mio essere, mantiene gli incantesimi
che vivono in colori brillanti e muoiono in seppia ...
Io volo su ali elusive di punti iridescenti.
L’eternità intreccia per sempre forme sensuali,
tratti di pennello sui fondali fioriti, nell'oblio, oltre la portata.
Nei santuari sacri la mia mente beve riflessi dell'anima,
forme viventi - Elaborazioni, controversie,
oltre la mia scarsa comprensione.
Come luce brillante fluisce attraverso il centro del mio universo,
illuminando il mio essere, completando il mio desiderio…
Alito della Vita- Culminato nello spirito della musica –
Cerco di non ricordare le conversazioni
completamente nebulose, tra coscienza e sub-conscio,
decido di chiudere le porte allo sconosciuto passato
-Vivo – Sento un flusso di riposo, volo alto,
sulla terra vincolata - Esistenza preziosa!
Sono un'ebrea – Con mente e spirito errante ...
Mai, mai! … Per sempre!! –
Si ravvivano le ossa secche di vite passate:
un ciclo costante di rigenerazione galleggiante
sulle onde d'aria del movimento –
separate solo da un velo di nuvole –
Un'atmosfera di riverenza e di calma,
esistente grazie ad un filo di verità,
in un mondo maligno e statico.
Mi muovo attraverso i sogni, in uno stato di beata ignoranza.
Qui, per la grazia della luce,
trovo la mia strada attraverso l'oscurità,
una strada percorsa da un milione di miglia,
ma per sempre.
(Miriam Jaskierowicz Arman)
Julia Olshevskaya (Юлия Ольшевская) (Russia – Ukraina)
СОН ВИЗАНТИЙЦА
(ночь запуталась в складках
лилово-густеющих кружев…)
Sposa son disprezzata, fida son oltraggiata... (*)
1.
Ночь запуталась в складках лилово-густеющих кружев.
За границы окна залетает предутренний шорох.
...Над ночною Венецией вьюгой российскою кружит
Морок-память — снежинок неслышимый ворох...
...я не знаю, когда вновь зайду в тот бутик у Piazetta.
Дальше — мостиком Вздохов — кафе «Флорентийская пицца».
...где тот полдень, где ты, золотое библейское лето,
Не в “Грозе” ли Джорджоне и топких тенях Тинторетто?
Золотистые смуглые сны degli Schiavoni, сон византийца
Не-бы-ва-лый?..
Задыхаюсь, но вновь — одиночеством сотканный голос
Выплетает слова диминуций “La mia speranza”...
Там — над бездною перелетев и на миг успокоясь --
Хрупкой пачкой танцовщицы в «pas» неизвестного танца
Замирают часы...
...Где тот полдень, где ты,
золотое библейское лето,
Не в «Грозе» ли Джорджоне
И топких тенях Тинторетто
Золотистые смуглые сны degli Schiavoni,
сон византийца
Не-бы-ва-лый?..
(Юлия Ольшевская)
(*) Начальные слова арии из оперы Антонио Вивальди “Bajazet”, впервые поставленной в одном из венецианских театров.
Traduzione a cura dell’autrice
IL SOGNO DI BIZANTINO
(la notte era confusa nelle pieghe di lacci lilla-verde ...)
Sposa son disprezzata, fida son oltraggiata...*
1.
La notte era impigliata nelle pieghe del pizzo color lilla.
Il fruscio mattutino vola oltre la finestra.
... Nella notte a Venezia, una tormenta russa sta girando
intorno all’oscurità della memoria: un mucchio impercettibile di fiocchi di neve ...
... non so quando tornerò in quella boutique della Piazetta.
Anche - presso il Ponte dei Sospiri - al Caffè Pizza Fiorentino.
... dov'è quel mezzogiorno, dove sei, estate biblica dorata,
sei nei Tuoni di Giorgione e nelle ombre paludose del Tintoretto?
Oscuri sogni d'oro degli Schiavoni,
non andrebbe bene fare un sogno bizantino? ..
Ansimo, ma di nuovo - una voce intrisa di solitudine
Tesse le parole delle diminuzioni “La mia speranza” ...
Là - sorvolando l'abisso e calmandosi per un momento -
Con un tenero gruppo di una ballerina nel "passo" di una danza sconosciuta
L'orologio si blocca ...
... dov'è quel mezzogiorno, dove sei,
estate biblica dorata,
sei nei Tuoni di Giorgione
e nelle ombre paludose del Tintoretto?
Oscuri sogni d'oro degli Schiavoni,
non andrebbe bene fare un sogno bizantino? ..
(*) Le parole di apertura di un'aria dell'opera “Bajazet” di Antonio Vivaldi, messa in scena per la prima volta in un teatro veneziano.
Julia Olshevskaya-Hatzenböller (Germania)
SCACCHI DI HEIDELBERG
Natale –– una pallina dorata ,
Ricompensa immeritata:
Questo è Heidelberg, sono Scacchi
Da Marzapane e cioccolato.
Nella foto vediamo delle luci aventi la criniera:
Hauptstraße .
L`urlante Orda d'oro
Assaltante gli edifici
Perde di coscienza.
L'aspetto fragile della Città notturna
E la sfera di cristallo che ha oscillato per un istante
Nei cappelli bianchi di conifere...
Quanto siamo cari l'uno all'altro,
Noi che abbiamo sparso le distanze per motivi del litigio…
Auspico che per tutti
Brillino dei diamanti come un placer!
La Principessa Niesmieyana ci saluterà
con la manica del suo vestito...
...Quanto è bella la nostra vita, Signore!
Quanto è bella la vita, nonostante!..
Karakasovska Gordana (Macedonia)
НИКОЈ
(NESSUNO)
Никој не знае кога плачам
нема никој
само тежината.
Кучињата лаат во далечината
Само осаменост и болка...
На местото на моето срце
само една дупка има полна со крв која ме гори, пече
ништо друго,
една болка толку голема што
се обидува да излезе во студената, млада ноќ
со својот рапав глас толку чуден, луд
што ме плаши
и, очите зелени ми стануваат црвени,
и солзите паѓаат, паѓаат брзо,
забрзано
погледни!
Јас, која знаев да љубам и да се смеам
повеќе немам срце.
(Gordana Karakasovska)
Traduzione in italiano dell’autrice
NESSUNO
Nessuno sa quando piango,
non c’e nessuno
soltanto oscurtà;
I cani abbiano in lontaneza
solamente solitudine e dolore
nell’ posto di mio cuore
solo un buco
ripieno di sangue che brucia
niente altro,
un dolore cosi forte che
pretende di uscire nella notte giovane e fredda
con la sua voce rauca cosi strana, folle
che mi fa paura
e gli occhi verdi diventano rossi
E le lacrime cadono cadono veloce,
rapidamente
Guarda!
Io, che sapevo di amare e soridere
non o piu cuore.
Nessuno sa quando piango
non cè nessuno...
Khan Klynski
SETE
dal più profondo
in un ritratto desueto,
speso di taglio sulle simmetrie d'un cieco,
dagli imbarazzi temporali in lontananza
al fortunale sulle rotte del caos
ravvedo un desiderio sofferto
e nel difetto,
tra l'ovvietà di meridiane al coperto,
ostilità nel quotidiano movimento
servo di mari giudicati a rovescio,
per tutti gli uragani ignorati
rivolgo l'ali umanamente al cielo terso
ma nell'immenso,
certo del volo
non posso fare, ameno dí...
sognarti
(Khan Klynski)
Khanh Tran (Vietnam)
NỖI BUỒN MẸ TÔI
Mẹ già dãi nắng dầm sương
đời gieo cơn gió vô thường chẳng hay .
Mẹ nay tuổi hạc đã cao
Quắt queo già chín như cau trên cành
Mây chiều một dãi trời xanh
Nắng tà vài giọt dần tàn trong đêm
Mưa dầm nhỏ tiếng song rèm
Màu sương pha điểm tóc đen phai màu
ĐỜI mẹ cay đắng phiền ưu
Mầm gieo chiu chắt tin yêu gửi niềm
Từng cơn mưa mốc của riêng
Chắn che ngọn gió nối liền ước mong
Hữu vô trôi mãi theo giòng
Mặc đời cam khó dị thường lắc lay
Chẳng nề cuộc thế đổi thay
Mốt mai khôn lớn con hay nỗi lòng…
MẸ già dãi nắng dầm sương
ĐỜi gieo cơn gió vô thường chẳng hay
Khanh Tran
Traduzione a cura dell’autore
TRISTEZZA DI MADRE
La vecchia madre è forte
come il vento incessante che semina.
Questa madre è una vecchia gru
matura e resistente come una foglia di palma.
Cielo nuvoloso in un pomeriggio azzurro
alcune gocce d'acqua gradualmente si spengono durante la notte
Una piccola pioggia insistente
e il colore della pioggia si sfuma con i capelli neri.
Vita amara di madre addolorata.
Il seme sta germinando amore per trasmettere fiducia,
la stessa pioggia ammuffita fa germinare l’amore.
L’amicizia scorre per sempre lungo il fiume
e nonostante una vita straordinariamente dura
il mondo sta cambiando.
Domani i bambini cresceranno con cuore triste...
La vecchia madre è forte
come il vento incessante che semina.
Krsteski Dejan (Macedonia)
Дејан Крстески
НЕМИОТ РАСКАЖУВАЧ
Одлучив да не зборувам,
па ако треба уште толку минал
во молк и во тишина,
подобро е вака.
Се сеќавам на денот
кога за последен пат од отворена уста
се обидов збор да извлечкам,
но не знаев дека за задниот крај
тој со конец е врзан за остар жилет
кој низ мене помина,
телово одвнатре ми го распара,
крв и гној се изнаголтав.
Преживеав,
никогаш повторно збор не кажав,
само асоцијации искашлував,
само тутунови полиња исплукував.
(Дејан Крстески)
(traduzione dell’autore)
IL NARRATORE MUTO
Ho deciso di non parlare
quindi sono andato così lontano
in quiete e in silenzio,
è meglio così.
Ricordo l’ultimo giorno
quando per l’ultima volta dalla bocca aperta
ho provato a tirar fuori una parola,
ma non sapevo che la parte posteriore
fosse legata con un filo al rasoio affilato
che mi ha attraversato,
mi ha strappato dentro questo corpo,
ed ho inghiottito il sangue e il pus.
Sono sopravvissuto,
non ho più detto una parola,
stavo tossendo soltanto associazioni di idee,
stavo sputando soltanto campi di tabacco.
THE SILENT NARRATOR
I decide not to talk,
even if i have to go through
all the muteness and silence again,
it's better this way.
I remember the day
when for the last time i've tried to pull out
a word from my open mouth,
but i didn't knew it’s end is tied
with thread to a sharp razor blade
that passed through me,
it torned my body from inside,
I swallowed so much blood and pus.
I survived,
never said a word again,
all i did was coughing associations,
all i did was spiting out tobacoo fields.
Dejan Krsteski
Ksenija Nikolova (Ксенија Николова) (Macedonia)
МОЈОТ ДОМ
(CASA MIA)
Одамна имам чувство,
Дека во мојот дом некој живее,
Некој странец кој не го познавам,
Ме набљудува без сопирање.
Тој напрсти се прикраде,
Или можеби јас му дозволив,
Одвреме – навреме ќе се покајам,
Што портата подобро не ја затворив.
Почнува да ми шепоти,
За мојот дом да ми зборува,
Ме убедува тој во приказни,
Дека во мојот дом бел цвет не издржува.
Тоа се лаги, му велам,
Погледни колку цветови имам,
Сите се бели и нежни,
Сите со години овде ги чувам.
Тој ми се кикоти,
Тоа твои цветови не се, ми вели,
Тоа се туѓи убавини,
Во ова црнило нема цветови бели.
А јас со бели цветови пораснав,
Јас за моите рани со нив зборував,
Тие со спокој ме лечеа полека,
А јас ги тешев и вода им долевав.
Затоа не може никој за нив да ми раскажува,
Белите цветови мои никој не ги познава,
И дури и да има некоја страна убава,
Бел цвет нејзе нема така да и’ прилега,
Можеби ова црнило е некогаш некому грдо,
Но ова е мој дом и ова е мое брдо,
И нека во него живее само мрак,
Штом живее и бел цвет,
Од некаде светлина доаѓа пак.
(Ксенија Николова)
Traduzione in inglese dell’autrice
MY HOME
I have a feeling for a long time,
That someone lives in my home,
Some stranger I do not know,
Watches me without stopping.
He suddenly sneaked up,
Or maybe I let him,
From time to time I will repent,
For not closing the gate better.
He starts whispering to me,
Telling me things about my home,
He convinces me in stories,
That in my home a white flower does not last.
Those are lies, I tell him,
Look at how many flowers I have,
They are all white and gentle,
I have kept them here for years.
He giggles at me,
These are not your flowers, he tells me,
These are other people's beauties,
There are no white flowers in this darkness.
And I grew up with white flowers,
I talked to them about my wounds,
They calmly healed me slowly,
And I comforted them and watered them,
That's why no one can tell me about them,
Nobody knows my white flowers,
And even if there is a beautiful side,
A white flower will not suit her like it does mine,
Maybe this darkness is sometimes ugly to someone,
But this is my home and this is my hill,
And even if it dwells in darkness,
As long as the white flowers are alive,
From somewhere surely light still comes.
Traduzione in italiano di Olga Ravchenko
CASA MIA
Ho una sensazione da molto tempo,
Che qualcuno vive a casa mia
Uno sconosciuto che non conosco
Mi guarda senza fermarsi.
Improvvisamente si è avvicinato di soppiatto,
O forse glielo lascio
Di tanto in tanto mi pentirò,
Per non chiudere meglio il cancello.
Comincia a sussurrarmi,
Raccontandomi cose sulla mia casa,
Mi convince nelle storie,
Che a casa mia un fiore bianco non dura.
Quelle sono bugie, gli dico,
Guarda quanti fiori ho,
Sono tutti bianchi e gentili,
Li tengo qui da anni.
Mi fa una risatina
Questi non sono i tuoi fiori, mi dice,
Queste sono le bellezze di altre persone,
Non ci sono fiori bianchi in questa oscurità.
E sono cresciuto con fiori bianchi,
Ho parlato con loro delle mie ferite,
Mi hanno tranquillamente guarito lentamente,
E li ho confortati e annaffiati,
Ecco perché nessuno può parlarmi di loro,
Nessuno conosce i miei fiori bianchi,
E anche se c'è un lato bello,
Un fiore bianco non le andrà bene come fa il mio,
Forse questa oscurità a volte è brutta per qualcuno,
Ma questa è la mia casa e questa è la mia collina,
E anche se dimora nell'oscurità,
Finché i fiori bianchi sono vivi,
Da qualche parte sicuramente la luce arriva ancora.
Kumar Ashok (India)
LET'S WEAR SMILE
Dreams are killed
people weep
scattered tears
think life is no more
O being !
always wear a smile
shine like the
Sun in the infinite sky
here are conflicts ,
here's stress
let's be bold
never cry , need of hours ;
to wear a smile
(Ashok Kumar)
Traduzione di Giovanna Rizzo
INDOSSIAMO UN SORRISO
I sogni vengono uccisi
la gente piange
lacrime sparse
pensando che la vita non sia più.
O essere!
indossa sempre un sorriso
per brillare come il
Sole nel cielo infinito.
ci sono conflitti,
c’è lo stress,
cerchiamo di essere audaci
di non piangere mai, ci vuole tempo;
per indossare un sorriso
La Mantia Giusy
SOGNO DI UN CUOR
Ciao mia lucciola.
Io seduta sopra un plantano
Penso i nostri momenti insieme ,i nostri desideri.
Ti offro la rosa profumata ,che colora i nostri giorni
D'immenso.
A te mio dolce cuoricino,
Sei il mio bocciolo
Profumato.
A te con l'amore di
Sempre
(Giusy La Mantia)
La Marca Girolamo
TIRRUÒZZU
Hai lu cori duru cuòmu un tirruòzzu
nun ci crisci chjiù nenti
mancu tantì di gramigna.
Na vota ammeci jiera tuttu virdi
e ci chiantàvu midè
deci filara di bona vigna.
J'era tutta racina di mustu
e jiu ogni annu aspittava lestu
ca passassi mienzagùstu
ppi purtarla poi a la cantina.
Lu ma cori vuddriva cuntentu
cuòmu lu mustu ni li vutti
ed io lu dava a tutti ca j'era assà
sulu ppi mia.
Avjia un cori ranni quantu na sarma
ora ammèci siccà tuttu
cuòmu ranni mori na parma
ppi curpa d'un papacchjiu russu.
Ma la ma vita j'è chista
chjùiu l'uòcchji e forti forti
mi stringiu lu mussu
ed ogni sira chianciènnu
abbriviru stu cugnu abbannunatu
chjinu sulu di vavaluci e di marciacuniglia
e senza chijù tantì di siminatu.
Ci vulissi n'aràtru
ca mi tilliriassi arrièri
lu cori e mide'
l'arma.....
d'attunzatu.
(Girolamo La Marca)
Traduzione dell’autore
TERRA ABBANDONATA
Ho il cuore indurito
come un terreno incolto
dove non cresce più nulla
neanche la gramigna.
Una volta invece era tutto coltivato
ed avevo piantato anche
un po di vigna.
Era tutta uva da mosto
ed io aspettavo
che arrivasse Ferragosto
per portarla cantina.
Il mio cuore fremeva
come il mosto nella botte
ed io poi lo regalavo
era troppo per me solo.
Avevo un cuore come
un grande terreno
ora invece tutto è incolto
e muore come una palma
distrutta da un punteruolo rosso.
Ma la mia vita è questa
chiudo gli occhi e stringo le labbra
e ogni sera con le mie lacrime
do acqua questa terra abbandonata
piena di lumache ed erbacce
senza più grano.
Ci vorrebbe un aratro
che mi aprisse il cuore
e l 'anima
all'improvviso.
La Mattina Maria
I MORTI NON FANNO RUMORE
E’ tempo di Natale, luci per le strade, gente che va gente che viene,
non è più primavera di un inno ad un balcone
chi è solo è ancor più solo rinchiuso fra le fredde mura della sua solitudine,
eppure la speranza una candela sempre accesa dentro al cuore.
Come le persone sole, i morti non fanno rumore:
le ultime grida di dolore scoppiano dentro sopra un letto come in un lazzaretto,
perché nell’era della tecnologia si muore soli allo scoppiar di un’epidemia.
Rimbombano i coperchi delle pentole dei ristoratori, suonano i clacson i viaggiatori,
si lamentano in coro gli studenti, dirigono l’orchestra i governanti.
Non c’è il boato delle bombe ma un nemico invisibile
che miete vittime quante solo la seconda guerra mondiale
ma siamo nel 2000 non si può stare nelle grotte, si combatte a porte aperte:
“Avanti popolo, tutti a fare acquisti,
la produzione è un carrarmato che non si può fermare
ma state attenti perché vi potreste contagiare!”
Le migliaia di vite spezzate ogni giorno diventano i freddi numeri della pandemia
the show must go on, lo spettacolo deve continuare:
è la dura legge di una società che mette al primo posto l’economia.
“Mancano le bombole d’ossigeno, i respiratori... giovani dentro e vecchi fuori!”
Tutte vite che si potevano salvare…
ma siamo numeri di una roulette, rien ne va plus, i giochi sono fatti,
tanto i morti non è che possono parlare…
Ma piovono monete d’oro dal cielo per le vacanze e per lo shopping di Natale…
Siamo il Paese dei balocchi. E adesso lustratevi gli occhi:
i governanti si traveston da pittori dipingon lo stivale di giallo, rosso e arancione
e il bello è che può anche cambiar colore: è lo stivale di Arlecchino;
avete pure le mascherine firmate, non vi siete accorti che è quasi Carnevale?
E adesso tutti a passo di danza: passo indietro perché il virus avanza;
il virus arretra? Passo avanti, mascherina e bella vita.
Il virus di nuovo che avanza? Passo indietro e così fino all’infinito…
E nell’infinito romanzo di regole tutti ricordano la numero uno:
“Io l’importante che sopravvivo e tutti pronti per l’aperitivo!”
Intanto fra le vie della movida e dello smog passeggia il nemico invisibile
si nasconde come un camaleonte nell’asintomatico e indisturbato si diffonde.
Quale altra era poteva creare un tale mostro da laboratorio se non quella dell’Antropocene?
L’era geologica dell’uomo che lascia sulla Terra le tracce della propria opera di distruzione.
“Avanti tutta, smog, elettromagnetismo, radioattività, deforestazione!
E nuove vie del petrolio coi ghiacciai che si stanno sciogliendo per il surriscaldamento!”
Non vi piace questo mondo di asfalto e di cemento?
Avevate il paradiso terrestre, uomini onnipotenti e schiavi del dio denaro,
adesso ecco a voi servito il frutto avvelenato della follia di un folle esperimento.
Entra in scena uno scienziato:
dalla sua provetta scoperte sensazionali sugli anticorpi monoclonali
che si dovrebbe festeggiare con i fuochi artificiali.
Dall’Italia partono migliaia di dosi per l’America, lì è la cura anche per il presidente
ma in terra di commedia pirandelliana non c’è l’autorizzazione a poterle utilizzare.
Il ricercatore corre come un matto alla ricerca di un finanziamento, scrive montagne di lettere
ma nel teatro dei burattini ministeriali mossi dalle multinazionali nessuno risponde,
e in un anno non si inizia neanche la sperimentazione, mentre la gente muore.
E si chiude il sipario.
75.000 vittime ad oggi, la percentuale più alta la mondo. Quanti ancora in attesa del vaccino?
Intanto in Cina si festeggia in piazza lanciando in aria la mascherina al nuovo anno che arriva.
Allora qualcosa si poteva fare… “Correte, è tardi, che chiude il centro commerciale!”
Si fermano i cuori dei passanti, dei governanti attenti a non cadere dai troni traballanti,
quelli dei familiari di chi è in ospedale, appesi al filo di speranza di un telefono che non risponde.
Si ferma il cuore di chi combatte fino all’ultimo respiro, che ancora ne aveva sogni nel cassetto…
e chissà cosa darebbe per stringere la mano ad un proprio caro
e lo griderebbe al mondo intero che non si può morire
senza poter guardare gli occhi chi si vuol bene.
Ma chi lo starà a sentire? I morti non fanno rumore.
(Maria La Mattina)
La Perna Silvana
LIBERACI DAL MALE.
Sopra gli spasimi d'una terra che geme,
sopra il capo d'un incatenata umanità,
ad un passo da monti
acervi di neve...
l'azzurra immensità!
E gl'occhi di tutte le genti
lassù guardan speranzosi
poveri, ricchi alla stessa maniera.
Bocche e respiri bendati
lievi sorrisi nascosti e
all'unisono preghiere accorate.
"Si diradino le ombre del passato,
sia luce l'ombroso presente,
sia viva la speranza per un futuro radioso.
Sia reso all'aria respiro pulito,
alla terra nettare di vita,
l'urlo muto e corale accogli oh Signore
e liberaci dal male! "
E tra l'amorfo nemico che dolore e paura spande
da un acervo di nuvole rosa il cielo diramato,
bellezza divina che un po' consola.
Come note leggere dal vento carezzate
il dolce vagito nell'aria rosata
è soave melodia d'una nuova aurora,
fiocco di bimba appena nata.
(Silvana La Perna)
Lacramioara Maricica Nita (Romania)
NASTEREA ...
În tăcerea asurzitoare a dimineții
Răsună strigătul noii zile
Tocmai născută din măruntaiele nopții
Zdrobind orizontul în zori
Cerul își plânge nașterea prematură
Pe acordurile baritonale ale tunetului
Ridicând cortina întunericului
Alungând stelele cât mai departe în galaxie.
O primă respirație pentru a-și umple plămânii
cu aroma de toamnă a frunzelor aurii
Prinsă la sânul Mamei Natură
Se hrănește cu bătăile inimii Timpului
Aroma sa se topește în limbo-ul apusului
Unde ziua se agață cu un ultim efort înainte de a se preda morții!
Cordiali saluti!
(Lacramioara Maricica Nita )
Traduzione in Italiano dell’autrice
IL PARTO...
Nel assordante silenzio mattutino
Eccheggia il pianto del nuovo giorno
Appena partorito dalle viscere della notte
Frantumando l'orizzonte al sorgere del sole
Il cielo piange la sua nascita prematura
Sui accordi baritonali degli tuoni
Levando la tenda dell' oscurità
Cacciando le stelle più lontano nella galassia.
Un primissimo respiro per riempire i polmoni
con l'aroma autunnale delle foglie color oro
Attaccandosi al seno della Madrenatura
Si nutre con battito cardiaco del Tempo
Il suo sapore si scioglie sul' limbo del tramonto
Dove il giorno si aggrappa con un ultimo sforzo
prima di abbandonarsi alla morte!
(Lacramioara Maricica Nita)
Lai Paolo
I VECCHI
I vecchi lasciati soli
dentro i muri di una stanza,
fragili e disarmati
aggrappati ad un filo di speranza,
combattono con la poca forza rimasta
nel silenzio di una società senza parole.
Nessuno ascolta il loro grido di dolore,
abbandonati e stanchi
esclusi dall'amore.
Dov'è la solidarietà urlata ai quattro venti,
forse è destinata a vivere nei libri dei sogni,
per sempre dentro un equilibrio instabile
senza spettatori.
(Paolo Lai)
Lake Allan (Australia)
CAPO D’ORLANDO: PLASTIC
Plastic plates & cutlery simplify family
lunch. Plastic 'glass' for water or wine,
plastic stir stick with espresso. Saves
dish washing time so people can siesta
in front of TV longer. Job-creating
because once/week comes – Horay!
plastic rubbish collection day.
Unlike locals I crushed my plastic
bottles, to save space in a smallish
plastic bag, which then appeared as
bag of bones compared to other bloated
corpses left along Via Trezzera Marina.
Unorthodox behavior, not appreciated
by discerning Sicilian rubbish collectors.
My suspect contents, once scrutinised,
remained on footpath while other big
bulging bags were chauffeured towards
reformation or the promised land(fill).
Enlightenment has weight, takes space,
costs you something in Capo d’Orlando.
(Allan Lake)
Traduzione dell’autore:
CAPO D'ORLANDO: PLASTICA
Piatti e posate in plastica semplificano la famiglia
pranzo. 'Bicchiere' di plastica per acqua o vino,
bastoncino di plastica con caffè espresso. Salva
tempo di lavaggio dei piatti così le persone possono far siesta
davanti alla TV più a lungo. Occasione di lavoro
perché una volta alla settimana arriva - Hurrà!
giornata raccolta rifiuti di plastica.
A differenza della gente del posto, ho schiacciato la plastica
bottiglie, per risparmiare spazio in un piccolo
sacchetto di plastica, che poi è apparso come
sacco di ossa rispetto ad altri gonfi
cadaveri lasciati lungo Via Trezzera Marina.
Comportamento non ortodosso, non apprezzato
da esigenti netturbini siciliani.
I miei contenuti sospetti, una volta esaminati,
sono rimasti su sentiero mentre altri grandi
borse sporgenti sono state guidate verso
il riciclo o una terra promessa (riempimento).
L'illuminazione ha peso, occupa spazio,
ti costa qualcosa a Capo d'Orlando.
Lamanna Antonio
CAVALIERE TU
In fondo sei cavaliere
in te stesso
perenne inquieto.
Pur nei giorni chiusi:
cuor pigro, triste, silente.
Oh scorto luci! In te...
accese, d'un giovane
Cavaliere, armato di:
spirito, vit'amata e...
preghiera ricercata!
Or anche tu speranza
non fermar :
"cavalier ridestato!"
(Antonio Lamanna)
Lanave Claudia
***
Vedrai il vento e petali di cielo,
nel sogno che cavalca il mattino.
Amerai le note della timida sera
con me a riscaldare il tuo petto
Intenso sarà il profumo di una goccia
che piove sulla pelle e si assorbe nei suoi strati.
Sei più di quel respiro scambiato,
potente delirio di lussuria,
hai aliti di vita pari a quelli di un bambino
e il desiderio di un uomo al setaccio degli anni.
Le parole più ardite del poeta che riconosco,
sono giunte alle tue orecchie
e non tacciono le labbra malizie e dolcezze
sulla punta della lingua che ho scelto come penna.
(Claudia Lanave)
Landini Lorenzo
NON TI PERDEREI
Ho raccolto petali per coprire il tuo petto
il rosa sul bianco lo rende perfetto.
Non sei malvestita, neppure scollata
ma il pesco e la rosa ti rendono fata.
Vestita si seta, idea di purezza
sdraiata sul prato sei dea di bellezza.
Non oso toccarti, nemmeno sfiorarti
il solo pensiero mi induce ad amarti.
Non chiedo il tuo corpo per esser contento
un atto d’amore portato dal vento.
E’ l’essenza di te che mi da l’universo
sapere che esisti non è tempo perso.
Io non m’appartengo son parte di te!
lascio al tuo cuore che farne di me!
Se pur mi lasciassi non ti cercherei
son già nel tuo cuore non ti perderei!
Volere a tutti i costi
pretendere l’amore:
Ti lasciano da solo
ti cacciano dal cuore.
(Lorenzo Landini)
Lanzarotti Aldo
FIOCCO D’AMORE
Mi è caduto un fiocco di neve nel cuore,
Lo sto sciogliendo con Amore,
Tempesta che sbatti le onde del mare,
perché a me che do e so, Amare
Sciogli con l'Amore che dono,
Ogni mio nodo...?
Il Condor vola sopra questo cielo,
Non sono ma voglio essere un Angelo,
per alleviare ogni dolore,
Gesù ascoltami,mi piange il cuore.
(Aldo Lanzarotti)
Lassandro Anita
STORIE
Il tempo mi ha regalato
lo splendore di un sorriso,
la calma e il perdono.
Il tempo e' il migliore dei dottori,
il migliore dei giudici,
il miglior amante...
ma scorre troppo velocemente tra le mie dita.
(Anita Lassandro)
Laura Aural
SENZA FIATO
Penso di meritarti
Perché ti ho atteso
Perché ho cercato di capirti
Anche quando non mi volevi
Perché ti ho perdonato quando non c'eri
Perché sei passato di qua
Ed ogni giorno passi
Penso di essere alla tua altezza
Quando mi metto in punta di piedi
Quando non chiedo che baci
In cambio della mia vita
Perché è nel dolore che si trova
La soluzione al rebus della felicità
E nell'acuto del cuore la fitta giusta
Che lo tiene vivo
Penso di essere tua da quando mi hai dato la vita
E in un amore mi hai insegnato a spenderla
Credo che un giorno ti lascerò
Perché sarai tu a farlo per primo
Così come prepari il mattino a chi nasce
Ma lasciami guardare ancora La luce che mi dai
Nel gusto acceso e spento che vorrai
Da quella cosa che ad occhi chiusi non ho ancora capito
Il per sempre
Al tempo.... più o meno bello che ho
(Laura Aural)
Lenti Caterina
LA FORZA DEL DOLORE
Genitori orfani in questo mondo
in cui vita e morte sono collegate da un filo sottile.
Vita negli occhi di un bambino innocente che diventa guerriero
Vita nella voglia di tifare a squarciagola nonostante la malattia
vita nel guardarsi allo specchio, truccarsi,
indossare una parrucca e provare ad evadere.
Ma poi arriva lei, la maledetta morte,
che annienta i sogni come castelli di sabbia distrutti da una mareggiata.
La morte del cuore dei genitori orfani
La morte di chi, guerrriero, chiude gli occhi tra le braccia di chi lo ama.
ECCO CHE VITA E MORTE SONO IN ETERNO CONFLITTO
EMBLEMA DELLA CADUCITÀ DELLA NOSTRA ESISTENZA
come una clessidra che non potrà più ricontare la scorrere del tempo.
(Caterina Lenti)
Leone Alba
DIAGNOSI INFAUSTA
Sei triste, senti il tuo corpo
che porta via tutto il suo vigore,
speravi in una sciocchezza,
ma è una diagnosi infausta.
Al pari di una montagna
che sta franando e debella
la sua bellezza.
Non riesci a donare il tuo sorriso,
ad esprimere le tue emozioni.
Come un uccello implume ,
non riesci a volare
nella sua libertà.
Con lo sguardo gridi il tuo dolore:
- Basta, lasciate andare
la mia anima
tra gli Angeli!
Aiutatemi a liberarmi con dolcezza
da questa sofferenza!
(Alba Leone)
Li Calzi Luigi
FOGLIE D'AUTUNNO
Farfugliano
di slancio e tenerezza
e come brezza sospinta dal vento
la voce inciampa
su d'un cespuglio di dubbi
a cercar consenso
Senza senso
quel si che tante volte
abbiamo immeritato ricevuto
concediamo
Ti amo, vorremmo dire
ma come abitudine
consegniamo la frase agli occhi
È la strada dei timidi
per arrivare al cuore
Nel candore di un passo goffo ci tuffiamo
tornando a dar la mano
raccomandiamo
di stare attenti salendo sulla sedia
o scendendo le scale
ripetendo a memoria la morale
che tante volte abbiam sbuffato
Come su un prato
stanno là in attesa
come in autunno i fiori
o come foglie su un ramo
con i margini d'oro
Sono i nostri genitori
quando noi diventiamo
i genitori loro!
(Luigi Li Calzi)
Lo Bianco Lucia
LAMPEDUSA
Ci risvegliò un freddo mattino,
movimento leggero tra le onde,
risacca, gioco di bambini,
calpestio sbigottito sulla sabbia.
Ci risvegliò e fu agitarsi fino al mare,
miscugli di pelle e di brandelli
e lo sbattere dei piedi sulla riva
e ritirarsi di barche dopo l'alba.
E poi silenzio. Solo cumulo di corpi
senza forma, solo odore di
carni mal nutrite, solo capelli
bagnati sulla fronte.
E fu silenzio vociante in mezzo al vento
e fu lo strazio e un sipario lacerato,
suoni stridenti di ossa macerate,
orrore e sangue nascosto in fondo agli occhi.
E fu violenza, ricamata come velo
sulla fronte, tracciata a vita
su donne senza corpo
gonfiate a forza con ventri mal nutriti.
Ci risvegliò, Lampedusa, giorno come tanti
sole caldo e crudele su quei volti
ed un barcone in un mare disumano,
senza memoria su una nave senza tempo.
(Lucia Lo Bianco)
Lo Cascio Francesco
CREPUSCOLO
(a...mia madre)
Luce tremula
all'orizzonte
tra borghi e
casolari
al crepuscolo
tenue ombre
si diradano
tra il fumo lieve
del camino
al lume di una
soffitta
il suo viso
il suo sorriso
al calar della
sera
perdutamente
rapito
(Francesco Lo Cascio)
Lo Giudice Lidia
UN INNO ALLA VITA
Quando guardi la natura
ti accorgi di quanto sia bella ogni creatura:
il sole, la luna e le stelle
cullano le nostre giornate, brutte e belle.
La terra, il cielo, le nuvole
ci ospitano in questa vita mutevole;
la pioggia, la neve, il vento
accompagnano ogni nostro movimento.
Dalla nascita alla morte
ogni giorno a Dio la nostra sorte,
perché lui è stato il nostro creatore
e diamo a Lui ogni onore.
La vita è bella e va vissuta
ma nel mondo quest’idea è perduta.
C’è chi va dietro alla droga
e spegne subito la sua foga,
c’è chi beve alcool pensando ad una soluzione
ma perde la vita con accanto solo un bottiglione.
Io direi al mondo intero
svegliamoci con un solo pensiero:
amiamo la nostra vita, la nostra terra
allontaniamoci da ogni guerra.
La vita è breve
ma nessuno questo lo teme.
Ringraziamo Dio ogni giorno
per tutto quello che abbiamo attorno.
Solo così possiamo stare in pace
specie in quel momento in cui tutto tace.
(Lo Giudice Lidia)
Lo Schiavo Antonio
I MANI TUA (Eoliano – Siciliano)
Mietti li mani Tua a forma i cucchiarèdda
e ammucciami dda dintra cumu n’acedduzzu.
Fammi arripusàri e dòrmiri sicuru
senza avìri mai scantu di lu scuru.
Sulu accussì jio puozzu stari ciertu
chi quannu m’arrisbigghiu aiu a Ti a ciancu
chi sempri ha statu signu di la via
e forza e putenza di la vita mia.
Un’ura, ‘na notti o milli anni
passanu accussì e sugnu certu d’arrivari
unni si Tu chi sì u fuocu chi m’adduma
u cori e lu lustru chi cancella li duluri.
(Antonio Lo Schiavo)
Traduzione dell’autore
LE TUE MANI
Metti le Tue mani come un gran cucchiaio
e nascondimi tra esse come un uccellino.
Fammi riposare e poi dormir sicuro
senza avere mai paura dello scuro.
Solo così io posso stare certo
che al mio risveglio avrò Te accanto
che da sempre mi indichi la via
dando forza e potenza alla vita mia.
Un’ora, una notte o mille anni
passati così e sarò certo di arrivare a Te
che sei il fuoco che brucia nel mio cuore
e la luce che cancella ogni dolore.
Longo Carmen
ENTRARE IN UNA MENTE
Entrare in una mente
che si lascia attraversare,
in punta di piedi quasi a volare.
Prosegui fin nel profondo,
dove si intravede una luce,
in un minuscolo Mondo,
sdraiato su un fianco,
lo vedi in controluce
è lui il CUORE...
muscoloso e tondo
che batte e sobbalza
nelle umani membra
e le seduce
con vigorosa baldanza.
L'ANIMA
lo attraversa
in ampi sentieri
e leggera si lascia sfiorare,
elargendo sensuali pensieri,
potendone il cuore accarezzare...
Mentre il mondo fuori
si lascia dimenticare...
entrambi s’avvicinano
ed iniziano ad Amare
(Carmen Longo)
LA MASCHERA DELLA VITA
La vita mi ha donato
questa maschera che io mi porto addosso
la tengo stretta al viso
e in lei mi riconosco
Quando son triste
ed i pensieri assillano la mente
in lei io mi nascondo
dallo sguardo della gente
Sul palco della vita
l’indosso come attore
proteggendomi da fischi o applausi
quando entro in scena
sotto il riflettore
Al calar della sera
la ripongo sul fondo del cassetto
lo chiudo e poi mi specchio
per osservare i mio viso, le mie rughe
e rivedermi vecchio
Sorrido, piango
e poi sorrido ancora
la tolgo dal cassetto
e poi l’indosso
…ancora come allora…
Non è la maschera
della falsità e dell’ipocrisia
ma è il mio vero ego
qualunque esso sia
Ognuno ne possiede una
E la tiene stretta a se ogni giorno
per tutto il suo cammino
come in un etrno girotondo
Su questo enorme palcoscenico
la tiene custodita
per questo grande spettacolo
messo in scena dalla vita
(Giampiero Fenu)
Feroleto Giuseppina
NATALE A NAPOLI
A ciottoli fiocca la neve, che imbianca il cratere,
mentre soffia un vento lieve.
Il Vesuvio è il nostro grande braciere.
Oggi a Napoli è Natale e c'è un freddo polare.
La rondine stenta a volare e il merlo non ha voglia di cantare,
piange i morti da covid19.
Per colpa della pandemia le strade si tendono a svuotare,
ma il mio cuore napoletano continua a pulsare,
per chi sa amare nulla può cessare.
Tra la neve spunta un fiore sarà un miracolo d'amore.
Nel mio umile presepio adagio il bambinello appena nato;
inizia tra poco un'altro anno speriamo che non sia così dannato.
Con Gesù, Giuseppe e Maria tira un'altra aria.
A un tratto un limpido raggio di sole mi illumina il viso,
strappandomi un immenso sorriso.
A Napoli di Natale, con Gesù, dell'inverno non ne resta che un pugno di riso.
Napoli il paese del sole e del bell'amore.
Feroleto Giuseppina
Fiorentino Monica
18 MAGGIO 2020
P.
fra fronde d’ulivo s’infrange nell’amore,
di passione il tuo nome
(Monica Fiorentino)
Fiorillo Anna
......LOVE......
Plasmami pure
nelle immagini
Baciami,
accarezzami
Il respiro,
amami
Prima che
Il sogno
Ridiventi
Aria.
È estasi d’amore
nel campo delle
lucciole che danno
luce a questo amore ,
dando forza al mio
difenderlo vestendomi
di uragano fermando
il vento e la pioggia
per potermi vestire
di dolcezza e
accarezzare il sole,
baciare le nuvole,
raccogliere quel
fiore di speranza
e poi entrare nel
tuo respiro per
amarti nel suono
della tua voce,
baciare le tue ciglia,
ascoltare la tua
poesia scritta e
cantata per me.
Plasma pure la
mia anima con la tua
e aggiungi pure
quel sogno che non
sarà mai aria ma che
darà aria e respiro
alle nostre anime
plasmate nell’immagine
di un amore scolpito
nel cuore del mondo.
(Anna Fiorillo Clavelli)
Florio Gioacchino
ALLAH EAZIM العظيملل
(ALLAH E’ GRANDE)
Lu cantu di lu mari giunge malinconicu alla riva,
l'unna s'infrange pittata di russu,
s'abissa assai infuriata ni li scogli
chiangennu cu duluri li sò figli.
Lu friscu di lu ventu è pitulanti
s’infila supra e sutta li currenti .
porta all’aricchie sulu lu lamentu
l’ultimu sciatu di tanti n’nuccenti .
Omini ammazzati dill’omini ,
gente ittati a li pisci.
Talianu la riva che è luntanu
mentri lu cielu pari assai vicinu
la luna c’cu li stiddi trimulanti
sperano che Allah ci dà na manu
e l’acqua d’ò mari s’ammisca c’co chiantu,
Si spera e si dispera cianciuliannu
“ALLAH EAZIM…: ALLAH EAZIM…..”
si mori senza nome ne balata
senza un "Patri nostru" di nu prete.
Si mori e basta !
Mutivu nun c’è bisognu ppì muriri
cu sbarca ni sta terra di nissunu.
Lu stridiri di l’aceddi azzuttalori
è comu un murmuriu di lamenti,
arrivanu ammuttati di li onde
aceddi senza ali e sazi di sangu
che vittanu tant’omini muriri,
di lu campisantu hannu lu tanfu.
Lu munnu nun po’ firmari lu sò furriu
pirchì nun su trattati comu umani
è gente che nun ha lu nostru Diu
è gente di culuri, su Africani.
ALLAH EAZIM….ALLAH EAZIM” ……
(Gioacchino Florio)
(ALLAH EAZIM)
(Allah è Grande)
Il canto del mare giunge malinconico alla riva,
l’onda tinta di sangue si infrange con furia sugli scogli
come un pianto scaturito da un forte dolore.
Il fruscio del vento è petulante, la sua potenza supera ogni barriera,
si introduce ovunque con forza, prepotente
riesce a portare agli orecchi lamenti lontani
insieme all’ansimare sonoro di uomini innocenti che lottano con le onde del mare, per non soccombere.
Uomini che uccidono uomini che divenuti zavorra
Vanno lasciati in balìa alle onde, ai pesci e ai volatili marini.
La riva è molto lontano per essere raggiunta a nuoto,
il cielo sopra di loro costellato di stelle che sembrano cadenti
appare più vicino, chiedano a Dio (Allah) di essere salvati
mentre le loro lacrime si mescolano con le acque del mare.
Si spera e si dispera contemporaneamente
Pur stremati, forti nella fede invocano Allah.
Il mare è divenuto un camposanto
Senza una croce, senza un lamento,
si muore senza nome, senza sepoltura, senza la recita di una preghiera.
Non è necessario che ci sia un motivo per morire,
nessuno aiuto per queste persone che vogliono raggiungere la terra di nessuno.
Lo stridere dei moriglioni (uccelli marini) giunge come un combinato lamento,
Uccelli voraci che spinte dalle onde, giungono alla riva emanando un odore di morte.
Il mondo incurante, continua la sua rotazione, questi figliastri umani
Essendo poveri, in pericolo e bisognosi di aiuto Fanno parte di una sotto specie di persone
Perché hanno una credenza religiosa diversa, perché sono negri, perché sono africani.
Francesco Gigante
VOGLIO UNA GOCCIA
Voglio una goccia che deterga
un lembo silente del cuore,
quel cantuccio affranto nell'ansante
vuoto dell'arrendevolezza.
Anelo il profumo della speranza,
quel cardine in cui è ancorata saldamente
una propensione mai castigata
nella didascalia dell'abitudine.
Cerco una favilla dell'improvvisazione,
quella folgore che irrora un destino,
leggiadra frescura che ridesta
un'abborraciata abitudine.
Mi soffermo nell'ascolto della dolce nenia
di un torrente che ingentilisce una terra
agghindata tra le tante vesti della natura.
Mi disseto rinfrancato in quel ialino
incedere costante, tenace
che si sfuma oltre il mio orizzonte.
Cade l'ultima effimera dolenza della mente,
sono l'ennesima tela dove tinteggiare
le tante sfumature mai affiorate.
(Gigante Francesco)
Frusciante Rita
IL TEMPO
Il tempo cambia tutto,
cambia gli sguardi, le emozioni,
i sentimenti, i pensieri,
i sogni, le persone.
Cambia tutti noi,
in meglio o in peggio
questo non conta,
quello che sei oggi
non sei stato ieri
e non sarai domani.
Ogni giorno ricomincia la vita,
ogni giorno è una rinascita
anche se non te ne rendi conto.
Ti guardi allo specchio
ti vedi cambiato, forse,
la vita ti passa davanti
in un attimo fugace.
I silenzi, l'amore, i segreti
custoditi in una fortezza
protetti da una corazza
per tenere fermo il cuore,
per paura di fallire,
di essere schiavo delle certezze,
per evitare l'angoscia e la sofferenza.
Ho amato e odiato tanto la mia vita,
ho sofferto e ho fallito.
Poi, un giorno ti svegli,
ti accorgi che sei cambiato,
che tutto è cambiato,
che il tempo ti ha cambiato.
Solo chi rischia e sa di rischiare
è veramente libero
dalle catene del tempo.
(Rita Frusciante)
Fusi Gabriella
LA BELLEZZA DI UN SORRISO
Ciao, sono qua,
ad ascoltare il tuo respiro regolare,
ad accarezzare con lo sguardo
il tuo viso invecchiato dal tempo.
Sono tante le parole che vorrei dirti,
ma so che già le sai.
Tu, forte e vigoroso un tempo,
ora giaci fra lenzuola candide come i tuoi capelli.
Ti desti e sorridi al giorno che muore,
mentre il sole disegna arabeschi
sulle pareti della tua prigione.
Le mani si alzano ad afferrare un filo invisibile.
Sono qua, papà, ci sono io con te
e non ti lascio solo.
Dormi ora, non ti stancare.
Tu mi guardi e mi lanci un bacio,
poi ti riaddormenti contento
tenendomi la mano nelle tue.
Tutta la bellezza
di una vita vissuta onestamente
e dedita agli altri
si nasconde
fra le pieghe di un sorriso.
(Gabriella Fusi)
Galifi Alda
ALL'IMPROVVISO TU...
Osservo la pioggia
che scivola silenziosa
sul davanzale...e le foglie
che ormai ingiallite
si adagiano sul viale.
Nella mia mente danzano
ombre di sogni ormai sbiaditi
come pagine ingiallite dal tempo.
E poi all'improvviso
... arrivi tu ......
come un arcobaleno
che illumina il grigio
delle nuvole... dopo
un temporale ormai passato.
(Alda Galifi)
Gallazzi Massimo
RIANIMAMI
Giaccio inerme
In questo letto
ma cosciente
di questo misterioso misfatto,
voluto dal destino,
da un fato divino o terrestre
Inconsapevole
di un diavolo disperato.
Sento. Ogni cosa, parola, fiato.
Prego, rannicchiato,
Di non sentire dolore,
Invoco in silenzio
il Suo onnipotente Amore.
Mentre mordo le dita
di un padre inesorabilmente forte
per sfogare la mia rabbia
In un pianto di pioggia a dirotto.
Solo ciò mi può colmare
quel terrificante salto nel vuoto.
Ed esorcizzo quel buio
con un dolce bacio in fronte
e quella mano calda
dal suo flebile saluto.
Buonanotte e a domani.
Se Dio permetterà
di esalar ancora respiro.
(Massimo Gallazzi)
Gambino Tiziana
QUELLO CHE NON HO
dedicata a a mio padre
Non ho te
ed è come se non avessi un pò di me
Non ho sguardi
che accompagnano
i miei passi
Non ho braccia
che accolgono i
miei pianti
Ho te nel mio cuore
il tuo sguardo sorridente nei miei ricordi
la tua voce incoraggiante
Tutto nel caos
ritorna a te
e non posso che
ricominciare da te.
(Tiziana Gambino)
Gattuso Eloisa
DEBOLI INCONTRI
Incontri illusori
Nel cielo
Dell'insipida
Indifferenza
Smarriti
Già ingrigiti
Deboli incontri
Soffi incerti
Su steli di carta
Tremuli
Battiti d'ali
Di farfalle
Su scolorite corolle
Da un alito di vento
Piegati.
(Eloisa Gattuso)
Gattuso Eloisa
PRIMA O POI
Prima o poi
Si sentirà
Fra lievi fruscii
Di rami
Ancora verdeggianti
La voglia di voli
Indeboliti
Dal corso del tempo
Cadrà
Sul muro dei silenzi
Il coro dei dinieghi
Che si scontrano
Confrontandosi
Con gli sguardi
Dei sogni impossibili
Oltre ampi spazi di cieli
Ove si stemperano
Prima o poi
Promesse e disegni
Vani.
(Eloisa Gattuso)
Gazzara Salvatore
SICILIA, TERRA ’CCUGLIENTI (Siciliano)
’Ntô cori dû miditirraniu pusata
di chiù populi e banneri duminata,
finici, greci, rumani, bizantini,
aribi, nurmanni, spagnoli e borboni.
Un isula dû mari ’tturniata
dî cunquistaturi ’rrubbata,
’ntô menzu di chiù cuntinenti,
un tempu fu tanta putenti.
Caudu ’u tirrenu dû mungibeddu,
travagghiatu cu suduri e marabeddu,
ficudinnia, pistacchi e lumiuni,
ogghiu, vinu, aranci e mannarini.
Sicilianu un populu ’ccuglienti,
riccu di storia, cunti e santi,
di lochi e pirsunaggi di spissuri:
Piranneddu, Sciascia, Camidderi.
Ci fôru omini dû finu ciriveddu
e àutri di pinna e pinneddu:
Archimedi, Billini, Maiurana,
Juvara e Antuneddu di Missina.
Sicilia terra d’unuri e sintimenti
lurdata dû sangu di ’nnuccenti
chi lu campari vonnu migghiurari
puru sâ peddi sannu di ’mpizzari.
(Salvatore Gazzara)
Traduzione dell’autore
SICILIA TERRA ACCOGLIENTE
Nel cuore del Mediterraneo posata di più popoli e bandiere dominata, fenici, greci, bizantini, arabi, normanni, spagnoli e borboni. Un isola dal mare attorniata dai conquistatori saccheggiata, al centro di più continenti, un tempo è stata molto potente. Caldo il terreno dell’Etna, lavorato con sudore e piccone, ficodindia, pistacchi e limoni, olio, vino, arance e mandarini. Siciliano un popolo accogliente, ricco di storia, racconti e santi, di luoghi e personaggi importanti: Pirandello, Sciascia, Camilleri. Ci sono stati uomini dal fine cervello e altri di penna e pennello: Archimede, Bellini, Maiorana, Juvara e Antonello da Messina. Sicilia terra d’onore e sentimenti sporcata dal sangue di innocenti che il vivere vogliono migliorare anche a costo di dover morire.
Gemella Laura
LE RUGHE DELLA SABBIA
Quel giorno mio padre era a casa
Quel giorno non guidava
Si riposava della sua fatica
Quando il dovere lo svegliava di notte
E lui partiva
Quando il dolore gli ricordava chi fosse
Lungo una vita
E la felicità era quello per cui lottava
Per convincerla a restare
E lei come oggi a tutti sfugge e sfuggiva
Un essere metà buona e metà cattiva
mi chiese di fargli un ritratto
Ero bravina a disegnare
Allora ho pensato al mare
Quando la rincorre
E lascia le sue impronte
Bello bellissimo mio padre
Alto fino al cielo e forte
Capelli sulla fronte che nelle difficoltà
Mandava indietro
E poi per vezzo con la brillantina
Elegante come non sono io
Diplomatico e di buone maniere
E mi chiese perché
Sulla fronte
Nella piazza in cui giocava da bambino
La carezza di una madre
Mi fossi spinta fin là
A cogliere in un segno profondo un silenzio che gridava
Ho pensato al mare
Alla sua fatica
(Laura Gemella)
Gentile Damiano
TOGLIERE IL SORRISO
In famiglia, momenti di tensione,
il babbo grida le sue ragioni,
la mamma urla i suoi diritti,
il bambino in un angolo,
con gli occhi impauriti
e sul volto i lacrimoni,
trema di paura
con l’angoscia nel cuore;
pensa di essere lui la causa,
non capisce i veri motivi
non conosce il perchè
di tanto urlare.
Forse si lasciano senza ritorno,
piange e si dispera,
pensa al domani
di tristezza e desolazione.
Togliere il sorriso,
la gioia di vivere,
la serenità a un bambino,
è cosa assai grave,
è l’angoscia più triste che
un padre e una madre,
a causa del loro egoismo,
possono arrecare.
(Damiano Gentile)
Gianfortone Annalisa
IL TUO SORRISO
Ho visto il Tuo sorriso
nell'innocente bambino
che muovendo il primo passo
gli par di sognare,
gli par di volare.
Ho visto il Tuo sorriso
nei campi di sterminio,
in quell'ignaro cammino,
dove c'è sempre qualcuno
capace di guardare l'altro
per dirgli che non è solo
ma che esiste ancora
un briciolo di umanità!
Ho visto il Tuo sorriso
in quell'ultimo respiro
di un bimbo mai nato
che non sa la volontà
di chi sta per porre fine
alla sua nascente vita
e che mai luce vedrà.
È il Tuo sorriso che trionfa
in quel medico,
infermiere,
assistente e chicchessia...
quando l'ultima speranza
sembra volare via.
E in mezzo a questa umanità
che vive,
soffre,
muore,
basta un sorriso
per vedere ancora
quel raggio di sole,
scintilla dell'Amore.
(Annalisa Gianfortone)
Giannitelli Michelina
TERRA VIOLENTATA
Come guerra acerrima
postarono le armi taglienti,
nel povero misero terreno, di sassi ricolmo
in poco tempo la terra venne violentata.
Il muro di pietra abbattuto.
Fu sepolta la terra dal duro lavoro solcata,
dal sacrificio dell'umana mano lavorata.
Sedotto ed abbattuto il passaggio.
Che strano l'uomo, maschera valori e sacrifici
per far grande il suo orgoglioso
lavoro ed agisce come in guerra.
Distrutta la terra tanto amata e tutto in un dirupo è finito.
La moralità della gente semplice sepolta,
per far strada ad un orgoglio disperato.
Finisce in un dirupo l'onestà
delle persone semplici e laboriose
che più del loro bene
non sono padroni.
(Michelina Giannitelli)
https://www.facebook.com/mikela.giannitelli
Giannitelli Michelina
VORREI
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato
che di speranze
allieta l'animo.
Vorrei essere
quel petalo di rosa che vola.
Felice danza,trasportato
in questo freddo mese
in questi giorni tristi.
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato,
i cuori allietare in
questo momento che di abbracci, si è privi.
Vorrei essere quel petalo
di rosa,
dalla brezza trasportato.
(Michelina Giannitelli)
Giovannini Luciano
LA MORNA DEL GABBIANO FERITO
A WILLY MONTEIRO DUARTE, ALLA SUA MAMMA, ALLE MAMME DEI SUOI CARNEFICI
Non avrai alba o tramonto,
l’amaro caffè delle otto,
il rumore del vento tra i rami,
il sorriso di un amore annunciato.
Non avrai neppure dubbi e rancori,
i calzini intrisi di pioggia,
un treno partito in ritardo,
un sogno tra le pieghe del cuore.
Tua madre riscalda la cena
e canta l’Africa amata,
una morna imparata a memoria,
Capo Verde terra di mare.
In questa sera di immobili stelle
l’asfalto è un rude cuscino
e l’odio la greve coperta
gettata sulle tue costole stanche.
E’ un gioco inverso e crudele
questa vita di sabbia sfuggente
e tu, gabbiano ferito,
hai vinto chiudendo le ali,
mentre lo stormo felice ed ubriaco
proseguiva nell’aria il suo volo impazzito.
(Luciano Giovannini)
Gómez Contreras Constantina (Spagna)
ESPERANZAS
Sobreviviré a mis angustias
Mí luna me acompaña
Entre tantas penurias
Mí corazón está abandonado
Lo corroe la ansiedad
Lo corroe la angustia
Mí Alma está habitada
Por la maldita soledad
Soledad que recorre todo mí yo
Con escalofríos en cada
Estancia de mí cuerpo
Estancias que están vacías
Frías y llenas de polvo
Convierten mí vida en amargura
El miedo corroe mí cuerpo
Oh Dios mío
Pido ayuda a gritos
Mí caminó es arduo
Mí caminó es oscuro
Mí luna, por favor alumbra
Este caminar de mí vida
Qué superé obstáculos
Qué superé agonías
Qué mis pies sean
Fuertes en cada paso
Que cada paso sea suave
Que cada paso sea blando
Odió las durezas de la vida
Quiero caminar con tú ayuda
Oh Dios
Oh mí luna
Ilumina mí caminar
En los caminos de esta vida
Ayuda a mis pies
A caminar firme
A caminar seguro
Líbrame de senderos duros
De senderos inseguros
Mí esfuerzo sera fuerte
Quiero caminar por la vida
Con tu ayuda
Quiero subir montañas
Quiero navegar mar adentro
Quiero volar y recorrer cielos
No abandonaré mis remos
Viajaré librando obstáculos
De este río con tantos recodos
Con tantos obstáculos
Para qué el agua fría
El agua limpia
Del rio de la vida
Me llevé a la inmensidad
De mí mar en calma
Mí vida volverá apreciar
Sus bellos y espléndidos colores
Confío en ello
Mis errores, mis penumbras
Sé convertirán en felicidad
Mí Alma tendrá descansó
Mí corazón estará habilitado
Dando cobijó a mí amor querido
Caminando por las estancias
De mí corazón
Limpié el polvo de ellas
Dando cobijo con pasión
A mí querido amor
Sabiduría de mí Alma
Déjame ver tú amor
Tan apasionado
En esta vida
Mí vida es la tuya y la mía
Copyright : Constantina Gómez Contreras
Traduzione in italiano di GT & Calogero La Vecchia
SPERANZE
Sopravviverò alle mie angosce
La mia luna mi accompagna
tra tante fatiche
Il mio cuore è abbandonato,
corroso dall'ansia
L'angoscia lo corrode
La mia anima è abitata
da quella dannata solitudine,
solitudine che mi attraversa
con brividi in ogni
stanza del mio corpo,
stanze vuote,
fredde e polverose
che trasformano la mia vita in amarezza.
La paura corrode il mio corpo
Oh mio Dio
Chiedo aiuto
La mia passeggiata è dura
La mia passeggiata è buia
Luna mia, per favore illumina
questo cammino della mia vita
nel quale ho superato gli ostacoli,
ho superato le agonie.
Possano i miei piedi
essere fortei ad ogni passo.
Possa ogni passo essere fluido
Possa ogni passo essere morbido
Odiavo la durezza della vita
Voglio camminare con il tuo aiuto
oh Dio
Oh mia luna
illumina il mio cammino
sulle strade di questa vita.
Aiuta i miei piedi
a camminare con fermezza
a camminare con sicurezza
Liberami dai sentieri difficili
dai sentieri insicuri
Il mio sforzo sarà forte
Voglio camminare nella vita
con il tuo aiuto
Voglio scalare le montagne
Voglio salpare per mare
Voglio volare e viaggiare nei cieli
Non abbandonerò i miei remi
Viaggerò liberando dagli ostacoli
questo fiume con tante curve
e con tanti ostacoli
Perché l'acqua fredda,
l’acqua pulita
del fiume della vita
mi conduce nella vastità
del mio mare calmo
La mia vita apprezzerà di nuovo
i suoi bellissimi e splendidi colori
Confido in tutto ciò.
I miei errori, la mia tristezza
si trasformeranno in felicità
La mia anima si sarà riposata
Il mio cuore darà rifugio
al mio caro amore.
Camminando per le stanze
del mio cuore
le ho ripulite dalla polvere
mettendo al sicuro, con passione
il mio caro amore,
saggezza della mia anima.
Fammi vedere il tuo amore
così appassionato
in questa vita.
La mia vita è tua e mia.
Granata Pina (siciliano)
U' MUNNU STA FINIENNU
Troppu spissu,
di 'sti tiempi
m'addumannu
ma u' munnu sta finiennu?
Tuttu è canciatu.
Spissu li stasciuni fannu cunfusioni,
'a 'stati pari mmiernu,
e spissu fa danni
a cosi e cristiani.
I ciuri sboccianu ma un'è primavera.
E quannu chiovi
n'amu a scantari picchi pari u' diluviu universali!
L'aria è fitusa e un si po' rispirari,
aumentanu i malatii mortali.
L'omu fa danni gravi.
Spirimenta puru supra all'armali.
E tantu poi cu' cui ni l'avemu a pigghiari?
Nun certu cu sti poviri criaturi,
ca l'essiri umanu voli manipulari!
'Nta sti tempi di quarantena,
l'avemu vistu tutti,
u' munnu è cchiù pulitu,
u' celu è cchiù azzurru.
Turnaru l'api ncapu 'e ciuri,
e i rondinelle fannu i niri.
Com'è bella 'sta natura,
senza l'omu ca sinni senti lu patruni.
U' patruni,
d'allurdari e cunzumari e fari chiddu chi ci pari,
di un donu accussì ranni di lu Signuri!
Traduzione dell’autrice
IL MONDO STA FINENDO.
Troppo spesso di questi tempi mi chiedo,
Ma il mondo sta finendo?
Tutto è cambiato.
Spesso le stagioni fanno confusione,
l'estate sembra inverno
e spesso fa danni a cose e persone.
I fiori sbocciano ma non è primavera.
E quando piove,
ci dobbiamo spaventare perchè sembra il diluvio universale!
L'aria è sporca e non si può respirare,
aumentano le malattie mortali.
L'uomo fa danni gravi.
Fa esperimenti pure sugli animali.
E tanto poi noi con chi ce la possiamo prendere?
Non certo con queste povere creature
che l'essere umano vuole manipolare!
In questi tempi di quarantena,
lo abbiamo visto tutti,
il mondo è più pulito,
il cielo più azzurro.
Son tornate le api sopra i fiori
e le rondinelle fanno i nidi.
Com'è bella questa natura,
senza l'uomo che se ne sente il padrone.
Il padrone,
di sporcare, rovinare e fare ciò che gli pare,
di un dono così grande del Signore!
Guidi Annamaria
DOLCE UN CANTO
Lo sguardo spazia
oltre la farnia grande
oltre il veduto e il sentito
dove in assenza
di confini e meridiane
si assapora vera libertà
e trova un senso
la terrena esistenza.
La mente frastornata
placida fantastica
in quel mondo d’incanto,
d’arpeggi d’arpa
di silenzi e tempi eterni
una vita dell’anima
scandita dal Tuo amore, Signore.
Un canto dolce e soave
dal cuore sale,
celebrando quel galà
di Luci chiare,
amenità di pace
alle labbra mute
di ghiere, di preghiere.
(Annamaria Guidi)
Iannacci Pina
SORRISO E VITA FELICE
Ogni giorno ti osservo,
cerco di recuperare la dolcezza,la tenerezza
e la l'ingenuità di quando eri bambina...
Tu, hai vissuto una vita colorata,di sogni ,
di canti melodiosi rivolti al sole
per rinascere dai momenti di dolore.
Hai infilato coralli cristallini di madreperla
per tante lacrime versate...
Tu, bambina mia,
prendendomi per mano
mi hai insegnato che l'interiorità
va custodita,curata e amata...
Nel corso della vita,
mi sono allontanata
dall' innocenza, per questo motivo
ho bisogno che mi ricordi
che sono capace di provare
mille emozioni e
di entusiasmarmi per ciò che mi
appassiona e
poter guardare con occhi nuovi,
apprezzare ogni nuvola che si muove nel cielo,
ogni foglia che cade dagli alberi e ogni raggio di sole
che illumina il mio viso.
(Pina Iannacci)
Ilijeva Hristina (Macedonia del Nord)
ИЗБЕРИ СИ ЖЕЛБА
Во морето од желби
Избери една за која вреди да живееш
Една за која вреди и да умреш
И по смртта да живееш.
Во морето од желби
Избери камче
За кое вреди да се сопнеш и паднеш
И пак на нозе
Да застанеш.
Во морето од желби
Избери боја
Која ќе ти го обои светот
Дури и во најтемната длабочина
Која досега преку твојот видик и спознание
Боја на животот
А потоа во избраната боја
Дај му смисла и скица на животот
И насликај го
како најуспешен сликар.
Во морето од морињата
Ти избери си желба
Желба над желбите
Облечи ја во сон и надежи
Отвори очи
Вдиши го мигот
Нурни во длабочината
На океанот во душа
Сливница на сите мориња
И испливај ко делфин на површината
Од звездена прашина
Создади си сокровиште и скинија
И побегни во длабочината на душата
Довикај ги желбите
Таму тие вистински живеат-
реалност на соништа.
Дур нашата реалност сонува
На пат до таму
Нашите соништа живеат
Неоткриени ,непрепознаени
Неисткаени во живот..
Traduzione in inglese dell’autrice
FROM THE WISHING SEE
Choose a wish worhet to live
To die for it
And after dead to become again a life.
From the wishing see
Chose a stone
Worhted to stumble and to fall
After again to stand on your own legs.
From a wishing see
Choose a colour
That will painted your word
Even in the deepest depth
Large above your eyesight
and consciousness
Colour of life
And after in a chosen colour
Give draft and sense to the life
And paint it as a best artist.
In the see from the sees
You choose a wish
Wish above the wishes
Dressed it in yours best dreams and hopes
Open your eyes
Take deep breath
Dive in the depth
In the ocean of soul
All sees Union
And sweam as a dolphin to the top
From the star's dust
Create your own hiding place
And run away ,deepest in your soul
Call the wishes, from the secret place
Where wishes living ,
The reality of dreams
While our reality sleeps
On a way to there
Our dreams lives there
Unknown and unrecognised
weaving in our lives..
(Hristina Ilijeva)
SCEGLI IL TUO DESIDERIO
Nel mare dei desideri
Scegline uno per cui valga la pena vivere
Uno per cui vale la pena morire
E vivere dopo la morte.
Nel mare dei desideri
Scegli un ciottolo
per cui vale la pena inciampare e innamorarsi
E di nuovo in piedi
Ritornare.
Nel mare dei desideri
Scegli un colore
Che colorerà il tuo mondo
Anche nelle profondità più oscure
Finora attraverso la tua prospettiva e cognizione
Colore della vita
E poi nel colore selezionato
Dai un senso e uno schizzo alla vita
E dipingilo
come il pittore di maggior successo.
Nel mare dei mari
Scegli il tuo desiderio
Desiderio sui desideri
Vestila di sogni e speranze
Apri gli occhi
Prenditi un momento
Immergiti nelle profondità
Dell'oceano nell'anima
Grondaia di tutti i mari
E nuota in superficie come un delfino
Dalla polvere di stelle
Costruisci un tesoro e una tenda
E fuggi nelle profondità dell'anima
Chiama i desideri
Vivono davvero lì
nella realtà dei sogni.
Finchè la nostra realtà sogna
Sulla nostra strada
I nostri sogni continuano a vivere
Non scoperti, non riconosciuti
Non dipinti nella vita ..
Ionata Andrea
SEMI DI VANITÀ
Ho ammainato l'ultima luna
in questa eclissi di sogni
e sul ciglio della vita,
rivango memorie.
Semi di vanità
riaffiorano,
riarsi e mai sbocciati.
Come un mendicante
cerco briciole d'amore
sull'uscio del tuo cuore.
(Andrea Ionata)
Jaskierowicz Arman Miriam (Israele)
CONTEMPLATIONS OF AN ARTIST
I breathe the world in color,
those that exist only in depth, in space.
I refer to infinity in abstract terms - Beyond humanity –
Genius creates memories of delicate lines,
psychotic behaviors, surreal realism fascinates my being,
keeps spells that live in bright colors and die in sepia ...
I fly on elusive wings of iridescent spots...
Eternity forever weaves sensual shapes,
brush strokes on flowerbeds, in oblivion, beyond reach.
In sacred shrines my mind drinks reflections of the soul,
living forms - Elaborations, controversies,
beyond my lack of understanding.
As bright light flows through the center of my universe,
illuminating my being, completing my desires...
Breath of Life- Culminating in the spirit of Music –
I try not to remember the completely hazy conversations,
between conscious and sub-conscious...
I decide to close the doors to the unknown….to the past -
Alive – I feel a flow of rest, high flight,
on bound earth - Precious existence!
I am a Jew – With a wandering mind and spirit ...
Never, never! ... Forever!! –
The dry bones of past lives are revived:
a constant cycle of regeneration floating
on the air waves of the movement –
separated only by a veil of clouds –
An atmosphere of reverence and calm,
existing thanks to a thread of truth,
in a malignant and static world.
I move through dreams, in a state of blissful ignorance.
Here, by the grace of light,
I find my way through darkness,
a road traveled a million miles...
not only today or tomorrow...
but forever...
(Miriam Jaskierowicz Arman)
traduzione in italiano dell’autrice
CONTEMPLAZIONI DI UN’ARTISTA
Respiro il mondo a colori,
quelli che esistono solo nella profondità, nello spazio.
Mi riferisco all'infinito in termini astratti - Oltre l'umanità –
Il genio crea ricordi di linee delicate,
comportamenti psicotici, realismo surreale –
Affascina il mio essere, mantiene gli incantesimi
che vivono in colori brillanti e muoiono in seppia ...
Io volo su ali elusive di punti iridescenti.
L’eternità intreccia per sempre forme sensuali,
tratti di pennello sui fondali fioriti, nell'oblio, oltre la portata.
Nei santuari sacri la mia mente beve riflessi dell'anima,
forme viventi - Elaborazioni, controversie,
oltre la mia scarsa comprensione.
Come luce brillante fluisce attraverso il centro del mio universo,
illuminando il mio essere, completando il mio desiderio…
Alito della Vita- Culminato nello spirito della musica –
Cerco di non ricordare le conversazioni
completamente nebulose, tra coscienza e sub-conscio,
decido di chiudere le porte allo sconosciuto passato
-Vivo – Sento un flusso di riposo, volo alto,
sulla terra vincolata - Esistenza preziosa!
Sono un'ebrea – Con mente e spirito errante ...
Mai, mai! … Per sempre!! –
Si ravvivano le ossa secche di vite passate:
un ciclo costante di rigenerazione galleggiante
sulle onde d'aria del movimento –
separate solo da un velo di nuvole –
Un'atmosfera di riverenza e di calma,
esistente grazie ad un filo di verità,
in un mondo maligno e statico.
Mi muovo attraverso i sogni, in uno stato di beata ignoranza.
Qui, per la grazia della luce,
trovo la mia strada attraverso l'oscurità,
una strada percorsa da un milione di miglia,
ma per sempre.
(Miriam Jaskierowicz Arman)
Julia Olshevskaya (Юлия Ольшевская) (Russia – Ukraina)
СОН ВИЗАНТИЙЦА
(ночь запуталась в складках
лилово-густеющих кружев…)
Sposa son disprezzata, fida son oltraggiata... (*)
1.
Ночь запуталась в складках лилово-густеющих кружев.
За границы окна залетает предутренний шорох.
...Над ночною Венецией вьюгой российскою кружит
Морок-память — снежинок неслышимый ворох...
...я не знаю, когда вновь зайду в тот бутик у Piazetta.
Дальше — мостиком Вздохов — кафе «Флорентийская пицца».
...где тот полдень, где ты, золотое библейское лето,
Не в “Грозе” ли Джорджоне и топких тенях Тинторетто?
Золотистые смуглые сны degli Schiavoni, сон византийца
Не-бы-ва-лый?..
Задыхаюсь, но вновь — одиночеством сотканный голос
Выплетает слова диминуций “La mia speranza”...
Там — над бездною перелетев и на миг успокоясь --
Хрупкой пачкой танцовщицы в «pas» неизвестного танца
Замирают часы...
...Где тот полдень, где ты,
золотое библейское лето,
Не в «Грозе» ли Джорджоне
И топких тенях Тинторетто
Золотистые смуглые сны degli Schiavoni,
сон византийца
Не-бы-ва-лый?..
(Юлия Ольшевская)
(*) Начальные слова арии из оперы Антонио Вивальди “Bajazet”, впервые поставленной в одном из венецианских театров.
Traduzione a cura dell’autrice
IL SOGNO DI BIZANTINO
(la notte era confusa nelle pieghe di lacci lilla-verde ...)
Sposa son disprezzata, fida son oltraggiata...*
1.
La notte era impigliata nelle pieghe del pizzo color lilla.
Il fruscio mattutino vola oltre la finestra.
... Nella notte a Venezia, una tormenta russa sta girando
intorno all’oscurità della memoria: un mucchio impercettibile di fiocchi di neve ...
... non so quando tornerò in quella boutique della Piazetta.
Anche - presso il Ponte dei Sospiri - al Caffè Pizza Fiorentino.
... dov'è quel mezzogiorno, dove sei, estate biblica dorata,
sei nei Tuoni di Giorgione e nelle ombre paludose del Tintoretto?
Oscuri sogni d'oro degli Schiavoni,
non andrebbe bene fare un sogno bizantino? ..
Ansimo, ma di nuovo - una voce intrisa di solitudine
Tesse le parole delle diminuzioni “La mia speranza” ...
Là - sorvolando l'abisso e calmandosi per un momento -
Con un tenero gruppo di una ballerina nel "passo" di una danza sconosciuta
L'orologio si blocca ...
... dov'è quel mezzogiorno, dove sei,
estate biblica dorata,
sei nei Tuoni di Giorgione
e nelle ombre paludose del Tintoretto?
Oscuri sogni d'oro degli Schiavoni,
non andrebbe bene fare un sogno bizantino? ..
(*) Le parole di apertura di un'aria dell'opera “Bajazet” di Antonio Vivaldi, messa in scena per la prima volta in un teatro veneziano.
Julia Olshevskaya-Hatzenböller (Germania)
SCACCHI DI HEIDELBERG
Natale –– una pallina dorata ,
Ricompensa immeritata:
Questo è Heidelberg, sono Scacchi
Da Marzapane e cioccolato.
Nella foto vediamo delle luci aventi la criniera:
Hauptstraße .
L`urlante Orda d'oro
Assaltante gli edifici
Perde di coscienza.
L'aspetto fragile della Città notturna
E la sfera di cristallo che ha oscillato per un istante
Nei cappelli bianchi di conifere...
Quanto siamo cari l'uno all'altro,
Noi che abbiamo sparso le distanze per motivi del litigio…
Auspico che per tutti
Brillino dei diamanti come un placer!
La Principessa Niesmieyana ci saluterà
con la manica del suo vestito...
...Quanto è bella la nostra vita, Signore!
Quanto è bella la vita, nonostante!..
Karakasovska Gordana (Macedonia)
НИКОЈ
(NESSUNO)
Никој не знае кога плачам
нема никој
само тежината.
Кучињата лаат во далечината
Само осаменост и болка...
На местото на моето срце
само една дупка има полна со крв која ме гори, пече
ништо друго,
една болка толку голема што
се обидува да излезе во студената, млада ноќ
со својот рапав глас толку чуден, луд
што ме плаши
и, очите зелени ми стануваат црвени,
и солзите паѓаат, паѓаат брзо,
забрзано
погледни!
Јас, која знаев да љубам и да се смеам
повеќе немам срце.
(Gordana Karakasovska)
Traduzione in italiano dell’autrice
NESSUNO
Nessuno sa quando piango,
non c’e nessuno
soltanto oscurtà;
I cani abbiano in lontaneza
solamente solitudine e dolore
nell’ posto di mio cuore
solo un buco
ripieno di sangue che brucia
niente altro,
un dolore cosi forte che
pretende di uscire nella notte giovane e fredda
con la sua voce rauca cosi strana, folle
che mi fa paura
e gli occhi verdi diventano rossi
E le lacrime cadono cadono veloce,
rapidamente
Guarda!
Io, che sapevo di amare e soridere
non o piu cuore.
Nessuno sa quando piango
non cè nessuno...
Khan Klynski
SETE
dal più profondo
in un ritratto desueto,
speso di taglio sulle simmetrie d'un cieco,
dagli imbarazzi temporali in lontananza
al fortunale sulle rotte del caos
ravvedo un desiderio sofferto
e nel difetto,
tra l'ovvietà di meridiane al coperto,
ostilità nel quotidiano movimento
servo di mari giudicati a rovescio,
per tutti gli uragani ignorati
rivolgo l'ali umanamente al cielo terso
ma nell'immenso,
certo del volo
non posso fare, ameno dí...
sognarti
(Khan Klynski)
Khanh Tran (Vietnam)
NỖI BUỒN MẸ TÔI
Mẹ già dãi nắng dầm sương
đời gieo cơn gió vô thường chẳng hay .
Mẹ nay tuổi hạc đã cao
Quắt queo già chín như cau trên cành
Mây chiều một dãi trời xanh
Nắng tà vài giọt dần tàn trong đêm
Mưa dầm nhỏ tiếng song rèm
Màu sương pha điểm tóc đen phai màu
ĐỜI mẹ cay đắng phiền ưu
Mầm gieo chiu chắt tin yêu gửi niềm
Từng cơn mưa mốc của riêng
Chắn che ngọn gió nối liền ước mong
Hữu vô trôi mãi theo giòng
Mặc đời cam khó dị thường lắc lay
Chẳng nề cuộc thế đổi thay
Mốt mai khôn lớn con hay nỗi lòng…
MẸ già dãi nắng dầm sương
ĐỜi gieo cơn gió vô thường chẳng hay
Khanh Tran
Traduzione a cura dell’autore
TRISTEZZA DI MADRE
La vecchia madre è forte
come il vento incessante che semina.
Questa madre è una vecchia gru
matura e resistente come una foglia di palma.
Cielo nuvoloso in un pomeriggio azzurro
alcune gocce d'acqua gradualmente si spengono durante la notte
Una piccola pioggia insistente
e il colore della pioggia si sfuma con i capelli neri.
Vita amara di madre addolorata.
Il seme sta germinando amore per trasmettere fiducia,
la stessa pioggia ammuffita fa germinare l’amore.
L’amicizia scorre per sempre lungo il fiume
e nonostante una vita straordinariamente dura
il mondo sta cambiando.
Domani i bambini cresceranno con cuore triste...
La vecchia madre è forte
come il vento incessante che semina.
Krsteski Dejan (Macedonia)
Дејан Крстески
НЕМИОТ РАСКАЖУВАЧ
Одлучив да не зборувам,
па ако треба уште толку минал
во молк и во тишина,
подобро е вака.
Се сеќавам на денот
кога за последен пат од отворена уста
се обидов збор да извлечкам,
но не знаев дека за задниот крај
тој со конец е врзан за остар жилет
кој низ мене помина,
телово одвнатре ми го распара,
крв и гној се изнаголтав.
Преживеав,
никогаш повторно збор не кажав,
само асоцијации искашлував,
само тутунови полиња исплукував.
(Дејан Крстески)
(traduzione dell’autore)
IL NARRATORE MUTO
Ho deciso di non parlare
quindi sono andato così lontano
in quiete e in silenzio,
è meglio così.
Ricordo l’ultimo giorno
quando per l’ultima volta dalla bocca aperta
ho provato a tirar fuori una parola,
ma non sapevo che la parte posteriore
fosse legata con un filo al rasoio affilato
che mi ha attraversato,
mi ha strappato dentro questo corpo,
ed ho inghiottito il sangue e il pus.
Sono sopravvissuto,
non ho più detto una parola,
stavo tossendo soltanto associazioni di idee,
stavo sputando soltanto campi di tabacco.
THE SILENT NARRATOR
I decide not to talk,
even if i have to go through
all the muteness and silence again,
it's better this way.
I remember the day
when for the last time i've tried to pull out
a word from my open mouth,
but i didn't knew it’s end is tied
with thread to a sharp razor blade
that passed through me,
it torned my body from inside,
I swallowed so much blood and pus.
I survived,
never said a word again,
all i did was coughing associations,
all i did was spiting out tobacoo fields.
Dejan Krsteski
Ksenija Nikolova (Ксенија Николова) (Macedonia)
МОЈОТ ДОМ
(CASA MIA)
Одамна имам чувство,
Дека во мојот дом некој живее,
Некој странец кој не го познавам,
Ме набљудува без сопирање.
Тој напрсти се прикраде,
Или можеби јас му дозволив,
Одвреме – навреме ќе се покајам,
Што портата подобро не ја затворив.
Почнува да ми шепоти,
За мојот дом да ми зборува,
Ме убедува тој во приказни,
Дека во мојот дом бел цвет не издржува.
Тоа се лаги, му велам,
Погледни колку цветови имам,
Сите се бели и нежни,
Сите со години овде ги чувам.
Тој ми се кикоти,
Тоа твои цветови не се, ми вели,
Тоа се туѓи убавини,
Во ова црнило нема цветови бели.
А јас со бели цветови пораснав,
Јас за моите рани со нив зборував,
Тие со спокој ме лечеа полека,
А јас ги тешев и вода им долевав.
Затоа не може никој за нив да ми раскажува,
Белите цветови мои никој не ги познава,
И дури и да има некоја страна убава,
Бел цвет нејзе нема така да и’ прилега,
Можеби ова црнило е некогаш некому грдо,
Но ова е мој дом и ова е мое брдо,
И нека во него живее само мрак,
Штом живее и бел цвет,
Од некаде светлина доаѓа пак.
(Ксенија Николова)
Traduzione in inglese dell’autrice
MY HOME
I have a feeling for a long time,
That someone lives in my home,
Some stranger I do not know,
Watches me without stopping.
He suddenly sneaked up,
Or maybe I let him,
From time to time I will repent,
For not closing the gate better.
He starts whispering to me,
Telling me things about my home,
He convinces me in stories,
That in my home a white flower does not last.
Those are lies, I tell him,
Look at how many flowers I have,
They are all white and gentle,
I have kept them here for years.
He giggles at me,
These are not your flowers, he tells me,
These are other people's beauties,
There are no white flowers in this darkness.
And I grew up with white flowers,
I talked to them about my wounds,
They calmly healed me slowly,
And I comforted them and watered them,
That's why no one can tell me about them,
Nobody knows my white flowers,
And even if there is a beautiful side,
A white flower will not suit her like it does mine,
Maybe this darkness is sometimes ugly to someone,
But this is my home and this is my hill,
And even if it dwells in darkness,
As long as the white flowers are alive,
From somewhere surely light still comes.
Traduzione in italiano di Olga Ravchenko
CASA MIA
Ho una sensazione da molto tempo,
Che qualcuno vive a casa mia
Uno sconosciuto che non conosco
Mi guarda senza fermarsi.
Improvvisamente si è avvicinato di soppiatto,
O forse glielo lascio
Di tanto in tanto mi pentirò,
Per non chiudere meglio il cancello.
Comincia a sussurrarmi,
Raccontandomi cose sulla mia casa,
Mi convince nelle storie,
Che a casa mia un fiore bianco non dura.
Quelle sono bugie, gli dico,
Guarda quanti fiori ho,
Sono tutti bianchi e gentili,
Li tengo qui da anni.
Mi fa una risatina
Questi non sono i tuoi fiori, mi dice,
Queste sono le bellezze di altre persone,
Non ci sono fiori bianchi in questa oscurità.
E sono cresciuto con fiori bianchi,
Ho parlato con loro delle mie ferite,
Mi hanno tranquillamente guarito lentamente,
E li ho confortati e annaffiati,
Ecco perché nessuno può parlarmi di loro,
Nessuno conosce i miei fiori bianchi,
E anche se c'è un lato bello,
Un fiore bianco non le andrà bene come fa il mio,
Forse questa oscurità a volte è brutta per qualcuno,
Ma questa è la mia casa e questa è la mia collina,
E anche se dimora nell'oscurità,
Finché i fiori bianchi sono vivi,
Da qualche parte sicuramente la luce arriva ancora.
Kumar Ashok (India)
LET'S WEAR SMILE
Dreams are killed
people weep
scattered tears
think life is no more
O being !
always wear a smile
shine like the
Sun in the infinite sky
here are conflicts ,
here's stress
let's be bold
never cry , need of hours ;
to wear a smile
(Ashok Kumar)
Traduzione di Giovanna Rizzo
INDOSSIAMO UN SORRISO
I sogni vengono uccisi
la gente piange
lacrime sparse
pensando che la vita non sia più.
O essere!
indossa sempre un sorriso
per brillare come il
Sole nel cielo infinito.
ci sono conflitti,
c’è lo stress,
cerchiamo di essere audaci
di non piangere mai, ci vuole tempo;
per indossare un sorriso
La Mantia Giusy
SOGNO DI UN CUOR
Ciao mia lucciola.
Io seduta sopra un plantano
Penso i nostri momenti insieme ,i nostri desideri.
Ti offro la rosa profumata ,che colora i nostri giorni
D'immenso.
A te mio dolce cuoricino,
Sei il mio bocciolo
Profumato.
A te con l'amore di
Sempre
(Giusy La Mantia)
La Marca Girolamo
TIRRUÒZZU
Hai lu cori duru cuòmu un tirruòzzu
nun ci crisci chjiù nenti
mancu tantì di gramigna.
Na vota ammeci jiera tuttu virdi
e ci chiantàvu midè
deci filara di bona vigna.
J'era tutta racina di mustu
e jiu ogni annu aspittava lestu
ca passassi mienzagùstu
ppi purtarla poi a la cantina.
Lu ma cori vuddriva cuntentu
cuòmu lu mustu ni li vutti
ed io lu dava a tutti ca j'era assà
sulu ppi mia.
Avjia un cori ranni quantu na sarma
ora ammèci siccà tuttu
cuòmu ranni mori na parma
ppi curpa d'un papacchjiu russu.
Ma la ma vita j'è chista
chjùiu l'uòcchji e forti forti
mi stringiu lu mussu
ed ogni sira chianciènnu
abbriviru stu cugnu abbannunatu
chjinu sulu di vavaluci e di marciacuniglia
e senza chijù tantì di siminatu.
Ci vulissi n'aràtru
ca mi tilliriassi arrièri
lu cori e mide'
l'arma.....
d'attunzatu.
(Girolamo La Marca)
Traduzione dell’autore
TERRA ABBANDONATA
Ho il cuore indurito
come un terreno incolto
dove non cresce più nulla
neanche la gramigna.
Una volta invece era tutto coltivato
ed avevo piantato anche
un po di vigna.
Era tutta uva da mosto
ed io aspettavo
che arrivasse Ferragosto
per portarla cantina.
Il mio cuore fremeva
come il mosto nella botte
ed io poi lo regalavo
era troppo per me solo.
Avevo un cuore come
un grande terreno
ora invece tutto è incolto
e muore come una palma
distrutta da un punteruolo rosso.
Ma la mia vita è questa
chiudo gli occhi e stringo le labbra
e ogni sera con le mie lacrime
do acqua questa terra abbandonata
piena di lumache ed erbacce
senza più grano.
Ci vorrebbe un aratro
che mi aprisse il cuore
e l 'anima
all'improvviso.
La Mattina Maria
I MORTI NON FANNO RUMORE
E’ tempo di Natale, luci per le strade, gente che va gente che viene,
non è più primavera di un inno ad un balcone
chi è solo è ancor più solo rinchiuso fra le fredde mura della sua solitudine,
eppure la speranza una candela sempre accesa dentro al cuore.
Come le persone sole, i morti non fanno rumore:
le ultime grida di dolore scoppiano dentro sopra un letto come in un lazzaretto,
perché nell’era della tecnologia si muore soli allo scoppiar di un’epidemia.
Rimbombano i coperchi delle pentole dei ristoratori, suonano i clacson i viaggiatori,
si lamentano in coro gli studenti, dirigono l’orchestra i governanti.
Non c’è il boato delle bombe ma un nemico invisibile
che miete vittime quante solo la seconda guerra mondiale
ma siamo nel 2000 non si può stare nelle grotte, si combatte a porte aperte:
“Avanti popolo, tutti a fare acquisti,
la produzione è un carrarmato che non si può fermare
ma state attenti perché vi potreste contagiare!”
Le migliaia di vite spezzate ogni giorno diventano i freddi numeri della pandemia
the show must go on, lo spettacolo deve continuare:
è la dura legge di una società che mette al primo posto l’economia.
“Mancano le bombole d’ossigeno, i respiratori... giovani dentro e vecchi fuori!”
Tutte vite che si potevano salvare…
ma siamo numeri di una roulette, rien ne va plus, i giochi sono fatti,
tanto i morti non è che possono parlare…
Ma piovono monete d’oro dal cielo per le vacanze e per lo shopping di Natale…
Siamo il Paese dei balocchi. E adesso lustratevi gli occhi:
i governanti si traveston da pittori dipingon lo stivale di giallo, rosso e arancione
e il bello è che può anche cambiar colore: è lo stivale di Arlecchino;
avete pure le mascherine firmate, non vi siete accorti che è quasi Carnevale?
E adesso tutti a passo di danza: passo indietro perché il virus avanza;
il virus arretra? Passo avanti, mascherina e bella vita.
Il virus di nuovo che avanza? Passo indietro e così fino all’infinito…
E nell’infinito romanzo di regole tutti ricordano la numero uno:
“Io l’importante che sopravvivo e tutti pronti per l’aperitivo!”
Intanto fra le vie della movida e dello smog passeggia il nemico invisibile
si nasconde come un camaleonte nell’asintomatico e indisturbato si diffonde.
Quale altra era poteva creare un tale mostro da laboratorio se non quella dell’Antropocene?
L’era geologica dell’uomo che lascia sulla Terra le tracce della propria opera di distruzione.
“Avanti tutta, smog, elettromagnetismo, radioattività, deforestazione!
E nuove vie del petrolio coi ghiacciai che si stanno sciogliendo per il surriscaldamento!”
Non vi piace questo mondo di asfalto e di cemento?
Avevate il paradiso terrestre, uomini onnipotenti e schiavi del dio denaro,
adesso ecco a voi servito il frutto avvelenato della follia di un folle esperimento.
Entra in scena uno scienziato:
dalla sua provetta scoperte sensazionali sugli anticorpi monoclonali
che si dovrebbe festeggiare con i fuochi artificiali.
Dall’Italia partono migliaia di dosi per l’America, lì è la cura anche per il presidente
ma in terra di commedia pirandelliana non c’è l’autorizzazione a poterle utilizzare.
Il ricercatore corre come un matto alla ricerca di un finanziamento, scrive montagne di lettere
ma nel teatro dei burattini ministeriali mossi dalle multinazionali nessuno risponde,
e in un anno non si inizia neanche la sperimentazione, mentre la gente muore.
E si chiude il sipario.
75.000 vittime ad oggi, la percentuale più alta la mondo. Quanti ancora in attesa del vaccino?
Intanto in Cina si festeggia in piazza lanciando in aria la mascherina al nuovo anno che arriva.
Allora qualcosa si poteva fare… “Correte, è tardi, che chiude il centro commerciale!”
Si fermano i cuori dei passanti, dei governanti attenti a non cadere dai troni traballanti,
quelli dei familiari di chi è in ospedale, appesi al filo di speranza di un telefono che non risponde.
Si ferma il cuore di chi combatte fino all’ultimo respiro, che ancora ne aveva sogni nel cassetto…
e chissà cosa darebbe per stringere la mano ad un proprio caro
e lo griderebbe al mondo intero che non si può morire
senza poter guardare gli occhi chi si vuol bene.
Ma chi lo starà a sentire? I morti non fanno rumore.
(Maria La Mattina)
La Perna Silvana
LIBERACI DAL MALE.
Sopra gli spasimi d'una terra che geme,
sopra il capo d'un incatenata umanità,
ad un passo da monti
acervi di neve...
l'azzurra immensità!
E gl'occhi di tutte le genti
lassù guardan speranzosi
poveri, ricchi alla stessa maniera.
Bocche e respiri bendati
lievi sorrisi nascosti e
all'unisono preghiere accorate.
"Si diradino le ombre del passato,
sia luce l'ombroso presente,
sia viva la speranza per un futuro radioso.
Sia reso all'aria respiro pulito,
alla terra nettare di vita,
l'urlo muto e corale accogli oh Signore
e liberaci dal male! "
E tra l'amorfo nemico che dolore e paura spande
da un acervo di nuvole rosa il cielo diramato,
bellezza divina che un po' consola.
Come note leggere dal vento carezzate
il dolce vagito nell'aria rosata
è soave melodia d'una nuova aurora,
fiocco di bimba appena nata.
(Silvana La Perna)
Lacramioara Maricica Nita (Romania)
NASTEREA ...
În tăcerea asurzitoare a dimineții
Răsună strigătul noii zile
Tocmai născută din măruntaiele nopții
Zdrobind orizontul în zori
Cerul își plânge nașterea prematură
Pe acordurile baritonale ale tunetului
Ridicând cortina întunericului
Alungând stelele cât mai departe în galaxie.
O primă respirație pentru a-și umple plămânii
cu aroma de toamnă a frunzelor aurii
Prinsă la sânul Mamei Natură
Se hrănește cu bătăile inimii Timpului
Aroma sa se topește în limbo-ul apusului
Unde ziua se agață cu un ultim efort înainte de a se preda morții!
Cordiali saluti!
(Lacramioara Maricica Nita )
Traduzione in Italiano dell’autrice
IL PARTO...
Nel assordante silenzio mattutino
Eccheggia il pianto del nuovo giorno
Appena partorito dalle viscere della notte
Frantumando l'orizzonte al sorgere del sole
Il cielo piange la sua nascita prematura
Sui accordi baritonali degli tuoni
Levando la tenda dell' oscurità
Cacciando le stelle più lontano nella galassia.
Un primissimo respiro per riempire i polmoni
con l'aroma autunnale delle foglie color oro
Attaccandosi al seno della Madrenatura
Si nutre con battito cardiaco del Tempo
Il suo sapore si scioglie sul' limbo del tramonto
Dove il giorno si aggrappa con un ultimo sforzo
prima di abbandonarsi alla morte!
(Lacramioara Maricica Nita)
Lai Paolo
I VECCHI
I vecchi lasciati soli
dentro i muri di una stanza,
fragili e disarmati
aggrappati ad un filo di speranza,
combattono con la poca forza rimasta
nel silenzio di una società senza parole.
Nessuno ascolta il loro grido di dolore,
abbandonati e stanchi
esclusi dall'amore.
Dov'è la solidarietà urlata ai quattro venti,
forse è destinata a vivere nei libri dei sogni,
per sempre dentro un equilibrio instabile
senza spettatori.
(Paolo Lai)
Lake Allan (Australia)
CAPO D’ORLANDO: PLASTIC
Plastic plates & cutlery simplify family
lunch. Plastic 'glass' for water or wine,
plastic stir stick with espresso. Saves
dish washing time so people can siesta
in front of TV longer. Job-creating
because once/week comes – Horay!
plastic rubbish collection day.
Unlike locals I crushed my plastic
bottles, to save space in a smallish
plastic bag, which then appeared as
bag of bones compared to other bloated
corpses left along Via Trezzera Marina.
Unorthodox behavior, not appreciated
by discerning Sicilian rubbish collectors.
My suspect contents, once scrutinised,
remained on footpath while other big
bulging bags were chauffeured towards
reformation or the promised land(fill).
Enlightenment has weight, takes space,
costs you something in Capo d’Orlando.
(Allan Lake)
Traduzione dell’autore:
CAPO D'ORLANDO: PLASTICA
Piatti e posate in plastica semplificano la famiglia
pranzo. 'Bicchiere' di plastica per acqua o vino,
bastoncino di plastica con caffè espresso. Salva
tempo di lavaggio dei piatti così le persone possono far siesta
davanti alla TV più a lungo. Occasione di lavoro
perché una volta alla settimana arriva - Hurrà!
giornata raccolta rifiuti di plastica.
A differenza della gente del posto, ho schiacciato la plastica
bottiglie, per risparmiare spazio in un piccolo
sacchetto di plastica, che poi è apparso come
sacco di ossa rispetto ad altri gonfi
cadaveri lasciati lungo Via Trezzera Marina.
Comportamento non ortodosso, non apprezzato
da esigenti netturbini siciliani.
I miei contenuti sospetti, una volta esaminati,
sono rimasti su sentiero mentre altri grandi
borse sporgenti sono state guidate verso
il riciclo o una terra promessa (riempimento).
L'illuminazione ha peso, occupa spazio,
ti costa qualcosa a Capo d'Orlando.
Lamanna Antonio
CAVALIERE TU
In fondo sei cavaliere
in te stesso
perenne inquieto.
Pur nei giorni chiusi:
cuor pigro, triste, silente.
Oh scorto luci! In te...
accese, d'un giovane
Cavaliere, armato di:
spirito, vit'amata e...
preghiera ricercata!
Or anche tu speranza
non fermar :
"cavalier ridestato!"
(Antonio Lamanna)
Lanave Claudia
***
Vedrai il vento e petali di cielo,
nel sogno che cavalca il mattino.
Amerai le note della timida sera
con me a riscaldare il tuo petto
Intenso sarà il profumo di una goccia
che piove sulla pelle e si assorbe nei suoi strati.
Sei più di quel respiro scambiato,
potente delirio di lussuria,
hai aliti di vita pari a quelli di un bambino
e il desiderio di un uomo al setaccio degli anni.
Le parole più ardite del poeta che riconosco,
sono giunte alle tue orecchie
e non tacciono le labbra malizie e dolcezze
sulla punta della lingua che ho scelto come penna.
(Claudia Lanave)
Landini Lorenzo
NON TI PERDEREI
Ho raccolto petali per coprire il tuo petto
il rosa sul bianco lo rende perfetto.
Non sei malvestita, neppure scollata
ma il pesco e la rosa ti rendono fata.
Vestita si seta, idea di purezza
sdraiata sul prato sei dea di bellezza.
Non oso toccarti, nemmeno sfiorarti
il solo pensiero mi induce ad amarti.
Non chiedo il tuo corpo per esser contento
un atto d’amore portato dal vento.
E’ l’essenza di te che mi da l’universo
sapere che esisti non è tempo perso.
Io non m’appartengo son parte di te!
lascio al tuo cuore che farne di me!
Se pur mi lasciassi non ti cercherei
son già nel tuo cuore non ti perderei!
Volere a tutti i costi
pretendere l’amore:
Ti lasciano da solo
ti cacciano dal cuore.
(Lorenzo Landini)
Lanzarotti Aldo
FIOCCO D’AMORE
Mi è caduto un fiocco di neve nel cuore,
Lo sto sciogliendo con Amore,
Tempesta che sbatti le onde del mare,
perché a me che do e so, Amare
Sciogli con l'Amore che dono,
Ogni mio nodo...?
Il Condor vola sopra questo cielo,
Non sono ma voglio essere un Angelo,
per alleviare ogni dolore,
Gesù ascoltami,mi piange il cuore.
(Aldo Lanzarotti)
Lassandro Anita
STORIE
Il tempo mi ha regalato
lo splendore di un sorriso,
la calma e il perdono.
Il tempo e' il migliore dei dottori,
il migliore dei giudici,
il miglior amante...
ma scorre troppo velocemente tra le mie dita.
(Anita Lassandro)
Laura Aural
SENZA FIATO
Penso di meritarti
Perché ti ho atteso
Perché ho cercato di capirti
Anche quando non mi volevi
Perché ti ho perdonato quando non c'eri
Perché sei passato di qua
Ed ogni giorno passi
Penso di essere alla tua altezza
Quando mi metto in punta di piedi
Quando non chiedo che baci
In cambio della mia vita
Perché è nel dolore che si trova
La soluzione al rebus della felicità
E nell'acuto del cuore la fitta giusta
Che lo tiene vivo
Penso di essere tua da quando mi hai dato la vita
E in un amore mi hai insegnato a spenderla
Credo che un giorno ti lascerò
Perché sarai tu a farlo per primo
Così come prepari il mattino a chi nasce
Ma lasciami guardare ancora La luce che mi dai
Nel gusto acceso e spento che vorrai
Da quella cosa che ad occhi chiusi non ho ancora capito
Il per sempre
Al tempo.... più o meno bello che ho
(Laura Aural)
Lenti Caterina
LA FORZA DEL DOLORE
Genitori orfani in questo mondo
in cui vita e morte sono collegate da un filo sottile.
Vita negli occhi di un bambino innocente che diventa guerriero
Vita nella voglia di tifare a squarciagola nonostante la malattia
vita nel guardarsi allo specchio, truccarsi,
indossare una parrucca e provare ad evadere.
Ma poi arriva lei, la maledetta morte,
che annienta i sogni come castelli di sabbia distrutti da una mareggiata.
La morte del cuore dei genitori orfani
La morte di chi, guerrriero, chiude gli occhi tra le braccia di chi lo ama.
ECCO CHE VITA E MORTE SONO IN ETERNO CONFLITTO
EMBLEMA DELLA CADUCITÀ DELLA NOSTRA ESISTENZA
come una clessidra che non potrà più ricontare la scorrere del tempo.
(Caterina Lenti)
Leone Alba
DIAGNOSI INFAUSTA
Sei triste, senti il tuo corpo
che porta via tutto il suo vigore,
speravi in una sciocchezza,
ma è una diagnosi infausta.
Al pari di una montagna
che sta franando e debella
la sua bellezza.
Non riesci a donare il tuo sorriso,
ad esprimere le tue emozioni.
Come un uccello implume ,
non riesci a volare
nella sua libertà.
Con lo sguardo gridi il tuo dolore:
- Basta, lasciate andare
la mia anima
tra gli Angeli!
Aiutatemi a liberarmi con dolcezza
da questa sofferenza!
(Alba Leone)
Li Calzi Luigi
FOGLIE D'AUTUNNO
Farfugliano
di slancio e tenerezza
e come brezza sospinta dal vento
la voce inciampa
su d'un cespuglio di dubbi
a cercar consenso
Senza senso
quel si che tante volte
abbiamo immeritato ricevuto
concediamo
Ti amo, vorremmo dire
ma come abitudine
consegniamo la frase agli occhi
È la strada dei timidi
per arrivare al cuore
Nel candore di un passo goffo ci tuffiamo
tornando a dar la mano
raccomandiamo
di stare attenti salendo sulla sedia
o scendendo le scale
ripetendo a memoria la morale
che tante volte abbiam sbuffato
Come su un prato
stanno là in attesa
come in autunno i fiori
o come foglie su un ramo
con i margini d'oro
Sono i nostri genitori
quando noi diventiamo
i genitori loro!
(Luigi Li Calzi)
Lo Bianco Lucia
LAMPEDUSA
Ci risvegliò un freddo mattino,
movimento leggero tra le onde,
risacca, gioco di bambini,
calpestio sbigottito sulla sabbia.
Ci risvegliò e fu agitarsi fino al mare,
miscugli di pelle e di brandelli
e lo sbattere dei piedi sulla riva
e ritirarsi di barche dopo l'alba.
E poi silenzio. Solo cumulo di corpi
senza forma, solo odore di
carni mal nutrite, solo capelli
bagnati sulla fronte.
E fu silenzio vociante in mezzo al vento
e fu lo strazio e un sipario lacerato,
suoni stridenti di ossa macerate,
orrore e sangue nascosto in fondo agli occhi.
E fu violenza, ricamata come velo
sulla fronte, tracciata a vita
su donne senza corpo
gonfiate a forza con ventri mal nutriti.
Ci risvegliò, Lampedusa, giorno come tanti
sole caldo e crudele su quei volti
ed un barcone in un mare disumano,
senza memoria su una nave senza tempo.
(Lucia Lo Bianco)
Lo Cascio Francesco
CREPUSCOLO
(a...mia madre)
Luce tremula
all'orizzonte
tra borghi e
casolari
al crepuscolo
tenue ombre
si diradano
tra il fumo lieve
del camino
al lume di una
soffitta
il suo viso
il suo sorriso
al calar della
sera
perdutamente
rapito
(Francesco Lo Cascio)
Lo Giudice Lidia
UN INNO ALLA VITA
Quando guardi la natura
ti accorgi di quanto sia bella ogni creatura:
il sole, la luna e le stelle
cullano le nostre giornate, brutte e belle.
La terra, il cielo, le nuvole
ci ospitano in questa vita mutevole;
la pioggia, la neve, il vento
accompagnano ogni nostro movimento.
Dalla nascita alla morte
ogni giorno a Dio la nostra sorte,
perché lui è stato il nostro creatore
e diamo a Lui ogni onore.
La vita è bella e va vissuta
ma nel mondo quest’idea è perduta.
C’è chi va dietro alla droga
e spegne subito la sua foga,
c’è chi beve alcool pensando ad una soluzione
ma perde la vita con accanto solo un bottiglione.
Io direi al mondo intero
svegliamoci con un solo pensiero:
amiamo la nostra vita, la nostra terra
allontaniamoci da ogni guerra.
La vita è breve
ma nessuno questo lo teme.
Ringraziamo Dio ogni giorno
per tutto quello che abbiamo attorno.
Solo così possiamo stare in pace
specie in quel momento in cui tutto tace.
(Lo Giudice Lidia)
Lo Schiavo Antonio
I MANI TUA (Eoliano – Siciliano)
Mietti li mani Tua a forma i cucchiarèdda
e ammucciami dda dintra cumu n’acedduzzu.
Fammi arripusàri e dòrmiri sicuru
senza avìri mai scantu di lu scuru.
Sulu accussì jio puozzu stari ciertu
chi quannu m’arrisbigghiu aiu a Ti a ciancu
chi sempri ha statu signu di la via
e forza e putenza di la vita mia.
Un’ura, ‘na notti o milli anni
passanu accussì e sugnu certu d’arrivari
unni si Tu chi sì u fuocu chi m’adduma
u cori e lu lustru chi cancella li duluri.
(Antonio Lo Schiavo)
Traduzione dell’autore
LE TUE MANI
Metti le Tue mani come un gran cucchiaio
e nascondimi tra esse come un uccellino.
Fammi riposare e poi dormir sicuro
senza avere mai paura dello scuro.
Solo così io posso stare certo
che al mio risveglio avrò Te accanto
che da sempre mi indichi la via
dando forza e potenza alla vita mia.
Un’ora, una notte o mille anni
passati così e sarò certo di arrivare a Te
che sei il fuoco che brucia nel mio cuore
e la luce che cancella ogni dolore.
Longo Carmen
ENTRARE IN UNA MENTE
Entrare in una mente
che si lascia attraversare,
in punta di piedi quasi a volare.
Prosegui fin nel profondo,
dove si intravede una luce,
in un minuscolo Mondo,
sdraiato su un fianco,
lo vedi in controluce
è lui il CUORE...
muscoloso e tondo
che batte e sobbalza
nelle umani membra
e le seduce
con vigorosa baldanza.
L'ANIMA
lo attraversa
in ampi sentieri
e leggera si lascia sfiorare,
elargendo sensuali pensieri,
potendone il cuore accarezzare...
Mentre il mondo fuori
si lascia dimenticare...
entrambi s’avvicinano
ed iniziano ad Amare
(Carmen Longo)