Esposito Angela
NON CONCORDO AFFATTO, CREDO IN DIO
Siamo noi il muro,
pietra d’inciampo,
scudo effimero d’ombra
a celarci al mondo,
a noi stessi, a Dio
Scaliamo i limiti
che ci siamo imposti,
disposti
a sgretolarci nell’amore
a farci sgretolare.
Poi… ricostruiamo
al ritmo di barriere menzognere
e ci giriamo intorno,
senza centrarci mai.
Ci trapassiamo,
abbattiamo
col nostro stesso ariete.
Siamo cavo conduttore
di corrente alternata,
spina staccata,
rinnestata,
necessaria stasi,
rinnovato movimento.
Ci sfalderemo in polvere
accogliendo infine
energia perpetua,
quando, ormai
stanchi,
non riusciremo più
a opporre resistenza
e… faccia a faccia in Dio
ci guarderemo.
(Angela Esposito)
Esposito Clockwork Orange Emanuele
A PROPOSITO DELLA NOTTE
Giocano giorni a mai finire
camminando per le vite
in un istante
dimmi che accadrai ancora
Il volto dei momenti si aggira perso
a rovescio
i primi silenzi
Tiene in pugno le memorie
vivo ancora
a proposito della notte
(Emanuele Clockwork Orange Esposito)
Esposito Luciana
L'ATTESA
Nel prolungamento di un bacio
immaginato
dolce intenso
mai dato
al di la del tempo
le dita lottano per trattenerlo.
Resto ad aspettarti
nel mio paese
dove le mura parlano di me
e vogliono conoscere te.
Verrai
domani o tra un anno
fiorisca questa gemma
rinnovato fiore al tuo sguardo.
Sotto cumuli di foglie
ho un dono per te,
non contiene l'impossibile,
solo un silenzioso abbraccio,
con la forza di un onda
ti trascina fino a trovarmi.
Io figlia del mare
tra schiuma e scogli
riconoscerò l'amore
dal suono di un arpa antica
che lo sguardo non coglie
sussurra note al cuore e si nasconde...
(Luciana Esposito)
Esposito Teresa
IL DONO (ai miei figli)
. . . E verrà il giorno in cui sarò vecchia
e non avrò più forza per guidarvi,
ma rimembrate quello che vi dico:
Vi lascio l’intelletto e la sapienza
e la saggezza, perla d’ogni perla,
e l’esperienza de’ tant’anni miei
e i tanti sacrifici e i tanti stenti
per far d’ognun di voi un uomo vero.
Pensate bene, luce dei miei occhi,
pensieri gravi vi accompagneranno
lungo il cammino irto della vita,
come ne ho avuti io, crescendo voi.
Ma più di tutto, cari figli miei,
vi voglio regalare il mio amore,
l’essenza dell’immenso d’ogni cosa,
tutto l’intero d’un cuore di mamma
che vi accompagnerà tutta la vita
quando vecchina mi sarete intorno
e quando da lassù, quando sarà,
io veglierò su voi finché potrò.
(Teresa Esposito)
Fabris Franco
UN LUOGO DI INCANTO
Sono un luogo di incanto
le rive dell'Isonzo,
quando la primavera le dipinge
di mille colori:
davanti alla bellezza di quella vista
ogni dolore si placa.
Il placido andare
di quell'acqua celestina
che attraversa il destino
di due popoli
ha smussato odi e rancori
addolcito dolori e speranze,
lavato ogni traccia
di sangue innocente
di una gioventù uccisa
in tante inutili battaglie.
E le lacrime di tante madri
si sono pian piano placate
fino a trovare pace
nel grande grembo del mare.
(Franco Fabris)
Facoetti Francesca
AFFIDATI
Affidati a Dio
Lui c’è
affidati al Cielo
non guardare giù
non cadrai
ci pensa Lui
tu guarda e vedrai
la pace che c’è
dentro il cuore di Dio.
(Francesca Gabriel Facoetti)
Falasca Simona
SE SOLO FOSSE TUO QUEL SOGNO
Se solo fosse tuo
quel sogno
non lasceresti che fugga.
Porteresti il suo cuore
a illuminarsi
con la tua anima
insegnandogli a vivere con essa
e al di la di essa.
Condurresti il suo spirito
intrepido in luoghi remoti
indicando esso la via
che ogni cosa
dietro lascia.
(Simona Falasca)
Falco Carmine
***
Nubi furenti
Scagliano
Fulminee alabarde
La terra ne accoglie le lacrime
Cirri d'asfalto
Minacciati
Dai venti
Transitano lenti.
Spenti bisbigli
D'astri
Diffondono
Bagliori muti
Ed è notte ed è tempesta
(Carmine Falco)
Fantucchio Claudia
10/10/15-17/10/15
La cattedrale
è stata distrutta.
(La luce, curiosa, irrompe
sulla scena).
Le pareti sono crollate
e alla fine del giorno
nel vuoto
si mescevano gli attimi
e gli assenti.
La torre è crollata.
Un groviglio di parole irrompe.
Le mura
ora sono
vetrate.
E la mente
si è sciolta
(vetro fuso).
Diverse lingue e pensieri fitti,
notti,
tragitti altalenanti e lenti.
Sentire lo stomaco piegarsi su di sé,
sentire lo stomaco librarsi,
sentire il respiro rilassato
- l'applauso.
Sentire l'affetto che sgorga e che corre
lungo le mani e le braccia e le spalle
- gli amici.
E giorni uguali sono nuovi
(per chi ha nuovi occhi).
La cattedrale
con la distruzione
è risorta.
(Claudia Fantucchio)
Fayer Lory
QUALCUNO
So che i tuoi «non è niente»
sono un modo di proteggermi,
perche anche tu sei cosciente
della tristezza che puo cogliermi;
perchè sai che ogni tua lacrima
apre una ferita nel mio cuore;
perchè vorrei che la tua anima
potesse dimenticare il dolore.
So che il silenzio delle tue labbra
racchiude un grido senza voce;
ricordi che ti lacerano le membra,
come cicatrici di un destino atroce
so che il tuo sguardo abbassato
fissa la tomba dei tuoi sogni;
che la notte in cui ti sei rifugiato
è lo scrigno dell'oblio che agogni;
so anche che la rassegnazione,
o la paura di una nuova delusione,
diventano il muro di una prigione
dove si dimentica ogni aspirazione.
Conosco il sentiero dove ti sei perso,
perchè anch'io l'aveve percorso,
porta all' abisso dove sei immerso;
io sono sulla riva, in tuo soccorso.
Ti supplico, prendi la mia mano:
io non posso lasciarti naufragare;
anche se forse ti sembrerà strano,
c'è qualcuno che ti vuole salvare.
C'è qualcuno che riesce a capirti,
qualcuno che non vuole ferirti,
che ti porge una mano per rialzarti
che verso il futuro vuole accompagnarti.
C'e qualcuno che sognerà per te,
finche non ti ricorderai come si fa;
una persona premurosa e solerte,
che vuole darti ciò che ti soddisfa
(Lory Fayer)
Fera Gresi
PROFUMI
Sento ancora il profumo del mare,
Lo scorrere del fiume,
Il fresco degli ulivi
E degli anni spensierati,
Dove i problemi non pesavano
E il mio duro lavoro sembrava un gioco.
Ma crescendo ho aperto gli occhi:
Il gioco e' finito.
La realta del presente non ha piu un profumo.
(Gresi Fera)
Ferdinandi Giacinta
***
Sono andata al mercato
stamattina
e ho venduto
il tuo anello.
Col ricavato comprero'
un abito a fiori,
un paio di sandali leggeri
e pieni di perle,
un cappello di paglia
ed una grande borsa.
La riempiro'
di desideri e sogni
e poi ancora
di libri e di poesie.
Stasera andro' a ballare
sotto un cielo notturno
pieno di stelle
e di lune curiose e bugiarde
che si affacciano beffarde
sulle finitezze
e sulle povertà umane.
Stasera togliero'
i sandali
e forse danzero'
a piedi nudi
(Giacinta Ferdinandi)
Ferrara Giorgia
UNA COSA SOLA
Il pensiero di te
mi scivola sul corpo
mi accarezza il volto
mi chiude lo stomaco
mi culla dolcemente
Se staremo insieme tutta la vita
da anziani
potremo dire di esser fatti
esattamente delle stesse cose
Ogni cosa che mangeremo
ogni cosa che berremo
ogni cosa che fumeremo
insieme
entrerà nel mio corpo
come entrerà nel tuo.
e tutto ciò che sarà in noi
sarà uguale per me e per te .
Continueremo ad essere diversi
e ad amarci per questo
ma in fondo
la sentiremo
la forza di coesione
tra quegli atomi, quelle molecole
che un giorno furono parte della stessa cosa
e che in fondo
continueranno ad esserlo
perché lo sappiamo entrambi
che siamo (e saremo)
una cosa sola
(Giorgia Ferrara)
Ferrara Mina
MARE
Il bello del mare è proprio questo,
i pensieri se li prende,
li porta lontano,
lì, proprio lì,
oltre quella linea dove s'incontra col cielo e l'azzurro si confonde.
Di fronte al mare c'é solo il mare.
(Mina Ferrara)
Ferrara Serena
NAVE
Ora t’innalzi perché nuova cresce l’erba,
e l’ape ronza intorno la tua stola bianca.
Nell’acquasantiera splende il volto della pazza,
il più bell’armento in mezzo alla navata.
Conobbi anch’io silenti valli,
falci ricurve di sogni, orci colmi di vento.
Una parte del mio corpo ardeva sopra i giunchi
accanto a una Cariatide guardiana,
l’altra scalciava sola, in un torrente d’ansia.
Ed ero abituata a conversare con le smorfie delle Gòrgoni.
Le smorfie incise sulla porta, che tu non vedevi.
Impazzivo cavalcando intorno al noce,
resina su gole incise d’arabeschi e lune.
Tu non lo sai, ma dimorò nel mio costato
la nave che guidava i matti
su rami fioriti, in villaggi di lutto.
Attraversò boschi di querce e sorde trame d’ambra,
affondò in una patera, di perdute Ore.
(Serena Ferrara)
Ferri Serenella
NON SO DARMI PACE
Invidio le libellule
Che volano leggere
Invidio le creature leggiadre...
Le ballerine volteggianti
Gli equilibristi in bilico
Le rapaci aquile
Io cosi pesante
E ferma al suolo
non so darmi pace
(Serenella Ferri)
Festa Roberto
AD UN PALMO DAL TUO CUORE
tu parli - madre -
senza le parole
se ferma
Nell'incanto di un pensiero
ti siedi
controluce
a disegnare
il mondo che s'affaccia
in chiaroscuro
Mente ripassi
l'arte del silenzio
rifugio per chi ha
troppo da dire
ed io t'osservo
muto
mentre penso
se sia
ancor'oggi
in grado di capire
oggi che il tempo
ha ormai invertito i ruoli
e per baciarti
sono io a chinare
la linea
pensierosa dei miei cieli
per farteli
di nuovo riabbracciare
stringili madre
nella tua carezza
Per me da sempre
chiostro di calore
per riportarmi
al tempo in cui l'altezza
la misuravo
a un palmo dal tuo cuore
(Roberto Festa)
Fici Marianna
VOGLIA DI PIANGERE
Il nostro destino non era stare insieme
eppure legati eravamo con le catene.
Quelle catene che ci stringevano forte
togliendoci il respiro nel cuore della notte.
Non era luna e stelle a cullare il nostro amore
due battiti erano dentro lo stesso cuore.
Tramonti infuocati vedrò da sola
albe luminose mentre il tempo vola.
Ero la tua edera, tu il mio muro portante,
eri la mia spalla, accanto a te mi sentivo grande.
Mi perderò nel ricordo del tuo sorriso,
non sarai più la carezza che sfiorerà il mio viso.
(Marianna Fici)
Fiore Caterina Silvia
QUANDO IN LONTANANZA
E oggi camminiamo silenziosi,
attraversando queste luci intense che le chiome,
piene di rossore passionale ormai scaduto,
riflettono nell’aria di un autunno che confonde,
le stagioni come la vita.
Risvegliati da una saggezza che solo ora, solo in questo tempo, ci conquista,
possedendoci anche contro il nostro stesso non voler crescere,
ci procura una febbre portatrice di angoscia e nostalgia.
Perché sappiamo che ormai, questa luce, non potremo più spegnerla.
Attingeremo a lei per confortarci reciprocamente,
unico patrimonio creato insieme.
Io e te.
E questo viale dell’autunno.
(Caterina Silvia Fiore)
Fiorentino Monica
RAIN …
Scivola_
tra le mie labbra bagnate
d’amore, il tuo nome
(Monica Fiorentino)
Fiorini Ornella
A MÉ FIÖLA
Vurés dàrat ali grandi par vular
forti
cume quéli d’an sparvier
in modo che da l’alt dla libertà
at fös pusibol ondegiar
dentar in an vul alşér,
planar
süi culur a dla vita
e in al silensio
ascultar al vent
ad tüti ch’li paroli cha fa storia,
tégnan memòria ad quésto
e gòdi al vul
ad suravia dal mar
o tra i fii a dl’erba
e anca, parchè no
déntar an qual sogno rut
parchè tüt a cunta
anca al şél dla galaverna.
Vures dàrat ali forti
par squasar via
tüta ch’la pulvar ch’infeltris al cör
tüta ch’la ròba ch’la par d’òr
ma la n’è mia…
Vures dàrat ali grandi
piéni ad péni
in modo che sa ta sbagli al vul
anca s’ad caschi
na t’at fè mia mal
eco i ali cha vures dàrat mi
ma n’an pòs mia
parchè t’at ià pö far
sul ti.
(Ornella Fiorini)
Traduzione dell'autrice: A mia figlia.
Vorrei darti ali grandi per volare/forti/come quelle di uno sparviero/in modo che dall’alto della libertà/ti fosse possibile ondeggiare/in un volo leggero./Planare/ sui colori della vita/e nel silenzio/ascoltare il vento/di tutte quelle parole che fanno storia/tieni memoria di questo/e godi il volo/sopra il mare/o tra i fili d’erba/e anche, perché no/dentro qualche sogno infranto/perché tutto serve/anche il gelo della brina./Vorrei darti ali forti/per scuotere lontano/tutta quella polvere che restringe il cuore/tutta quella roba che sembra oro/ma che oro non è.../Vorrei darti ali grandi/fitte di piume/in maniera che se sbagli il volo/anche se cadi/non ti vai a far male/ecco le ali che vorrei darti/ma non posso/perché tu sola/te le puoi fare.
Fran Giuseppe (Francesco Ursino)
***
Vorrei vedere la tua bellezza.
Sfiorare le tue labbra,
Stringerti in un tenero abbraccio.
Vorrei raccontarti la mia vita,
i miei dolori, le mie gioie.
Vorrei vivere con te,
girare il mondo con te.
Vorrei poter passeggiare con te
accarezzati dalla neve che cade allegramente dal cielo.
Vorrei dirti ti amo ad ogni mio respiro,
Vorrei essere sempre nei tuoi pensieri
(Giuseppe Fran)
Galeone Alex Alessandro Alan
IL FIGLIO
Figlio mio cullarti tra le braccia è come fare piccoli sospiri di flagranza
Soddisfazione delle mie soddisfazioni amarti.
Creato, predestinato per far fiorire nel mio cuore
una soave ebbrezza
Allattarti dolce fiume che sgorga di dolcezza.
Tu hai me ed io ho te ti seguirò finche camminerai
Da lontano da solo il tramonto contemplerai
O figlio diventerai uomo un giorno
E non mi aspetto nulla di prezioso da te
ma il prezioso l ho ricevuto nel
grembo in cui c eri te
piccolo grande dono!
solo nel silenzio posso capire i tuoi occhi
e quando vorrai
Potrò ancora asciugare quelle lacrime di quando eri piccolo perché di
crescere non si finisce mai.
(Alessandro Alan Galeone Alex)
Galia Silvana
LA BREZZA DELLA SERA
La brezza della sera mi porta
la tua dolce carezza,
quella che consola e tace.
Un lieve bacio sulle labbra
un'abbraccio forte tenace
le tue braccia!
La brezza della sera mi da'
un brivido alla schiena
togliendo la macchia
del tradimento
lasciando una scia di nuovo
di bello di unico al mondo!
La brezza della sera mi porta
il tuo sorriso che vedo
nitido e puro attraverso un velo
ricordandomi che solo tu mi sai
amare!
(Silvana Galia)
Gallaccio Roberto
***
E crolla,
il mondo crolla.
Mattoni di vita
si staccano piano
dalla tua pelle,
dal tuo cuore,
dai tuoi anni
passati,
anche se bellissimi
e poi...
crollati
spaccandoti l'anima.
E crolla,
il tuo universo crolla.
L'universo
delle tue convinzioni,
delle tue certezze,
dei si che diventano no,
mai più,
e ti senti vuoto.
E crolla,
il mondo crolla.
E con lui
quel che è passato
nella tua esistenza.
Ma i ricordi ancora
un sorriso lo risvegliano
perchè a volte ieri
non va dimenticato...
"mai".
(Roberto Gallaccio)
Garbellini Sergio
NOI DONNE - LUCE E SORGENTE DEL MONDO
Per colpa di uomini ingrati,
noi donne, viviamo nell’ombra,
ma siamo, dal tempo di Eva,
la luce che illumina il Mondo!
Il mondo delle donne
si ribella alla violenza !
Il mondo delle donne
odia ciò ch’è delinquenza !
Nel ruolo di figlie o di spose,
o in quello di madri o di nonne,
paghiamo un tributo alla vita …
soltanto perché … siamo donne !!!
Il mondo è delle donne
perché inneggiano all’amore !
Il mondo è delle donne
perché amano col cuore !
Noi donne soffriamo in silenzio
e, spesso, preghiamo il Signore,
di giorno vegliamo sui figli,
di notte sogniamo l’amore.
Noi donne siamo il cielo,
siamo il vento, siamo il mare,
viviamo solamente
per proteggere ed amare !
Noi donne abbiamo da sempre,
un dolce segreto interiore,
ma l’uomo stregato dal sesso,
… rifiuta di leggere il cuore.
Noi donne siamo nate
per donare il nostro cuore,
soltanto a chi possiede
il valore dell’amore.
Noi donne lottiamo ogni giorno
per rendere il mondo migliore,
è solo per questo motivo
che offriamo la gioia e l’amore ...!!!
(Sergio Garbellini)
Giacomazzi Giorgio
FLASH DI CITTA’
Ritrovo, l’ innocenza di un bimbo
nel cuore di un parco abbandonato.
Il divino! Nella sacrestia di una chiesa …
dove ubriaco di dio deliro e gioco;
come da bambino.
Dall’alto osservo la piazza;
umani granelli di polvere colorati
vociferano, parlano,urlano
angosce e paure .
Bocche di bambini, già adulti cullati da una assetata droga
discutono di illusori pensieri;
In cui soltanto per questa volta
va tutto bene …
(Giorgio Giacomazzi)
Gianni Luca
SEI
Sei rosa, silenziosa,incerta e tremante,
sei carne fatta di sangue,
sei ruggine fatta d'amore,
fiore che non muore mai.
Ora che su questa agra terra
tu sei lontana,
i miei occhi sono navi senza porto,
senza faro,senza ritorno.
Sei gomitolo di fiori dai colori sfumati,
essenza di profumo che nell'aria aleggia,
gatto che nella notte appare,
ma è già fuggito via
(Luca Gianni)
Giliberto Luigino
A PIRRERA (La Miniera)
Le ombre di un viso
si stagliano appena
incede la sera
ed un pensiero dimena
E’ l’ultima nota di una nenia antica
fatta di sudore, dolore e fatica.
Miseria e onore rabbia e stupore
negli occhi spauriti e forse confusi
di giovani vite, poveri carusi!
Di terre lontane vi voglio parlare
giovani vite da non dimenticare,
livide giornate tra fumi e fango
la loro memoria oggi dipingo.
Sbornie di sera e onore antico
Incerta è la sorte e la maledico
Un giovane medico tra scoppi e grisou
Un brutto sogno che non c’è più
(Luigino Giliberto)
Giordano Angela
CONOSCO ...QUESTE DONNE
Conosco queste mani
che hanno accarezzato ed amato
per tutta la vita lavorato senza sosta...
veloci, delicate, laboriose.
E queste voci
che hanno cantato nenie e alleluia
gioito nell'amplesso dell'amore
o gridato nel buio di una stanza...
mortificate, arrabbiate.
Osservo questi corpi suadenti
amati solo per la loro bellezza
adulati per la sottomessa dolcezza
ripudiati per la loro forza interiore...
mercificati o santificati.
Conosco queste Donne
dal volto fiero e dignitoso
allegre o tristi mai rassegnate
decise a difendere
la propria " libertà ".
Discerno anche sentimenti
che smuovono le coscienze perchè
tutto non diventi lecito
e la violenza non abbia più un alibi!
(Angela Giordano)
Giotti Alfredo
Il sonno del grano
La notte , stenta a consegnare il giorno che viene..
a quell'uomo perso nelle fatiche del grano !
Lo sguardo, pesante e segnato,
lo accompagna al candore del bruno che verrà .
Nel suo silenzio ,
solo il calore di un forno avido, lo attende.
Magie di quelle mani ,
in cui tutto si trasforma al chiarore che lo saluta.
La fatica, segna il suo affanno,
mentre quel vento di spighe festose , ora pane,
riposa fremente, attendendolo come segno di VITA !
(Alfredo Giotti)
Giuliani Lorenzo Reem
***
Lascia che le fronde spinose diramate dagli aggressivi rampicanti accarezzino - per un solo istante - le tue inespressive guance, mentre attraversi gli incolti giardini abbandonati dai sogni dell'infante che un tempo fosti.
Forse riusciranno a graffiare il tuo volto, innestandovi qualcosa di simile al sorriso che le maree della tua esistenza hanno cancellato dalla sabbia, ora arida.
Il tempo in cui l'erba fine di quei giardini veniva calpestata graziosamente dalle speranze.
Dove festose echeggiavano, rincorrendosi, le risate della spensieratezza.
Il tempo in cui era possibile, dopo le cadute su una zolla di duro suolo, sciacquare il ginocchio sbucciato con le fresche acque dell'ingenuità.
Può succedere – dicevi a quel tempo, crogiolandoti nel calore dell'inconsapevolezza – ma non può succedere tanto peggio di così; e nel frattempo lenivi placidamente il lieve dolore che solo una piccola ferita, nella sua magnanimità, può donare.
Lo scorrere del tempo, inesorabile, è un vecchio professore severo che non vede l'ora di impartire una delle più importanti lezioni: le piccole ferite vengono concesse solo alle piccole persone.
Lo scorrere del tempo, nonostante la serietà caricatagli sulle magre spalle dall'eterna curvatura della schiena sulla sua vecchia, vecchissima cattedra, è riuscito però a conservare quella dose di caustico umorismo che lo spinge, prima di impoverirti l'anima con la condanna dei suoi insegnamenti, a rimproverarti con la somministrazione di bacchettate sulle mani.
Sono bacchettate forti e sanguigne ma lui ride, imperterrito.
Sono bacchettate neutre, affatto intrise di sadismo, che somministra perché è questo che lui fa.
Lo fa e basta, ridendo, ma senza provare sollazzo alcuno.
Lui non gode della percezione di emozioni; non esperisce.
E' il tempo.
Per ogni piaga sulle tue mani, sigillo di quello sgarbo, il vecchio professore ti mostra la bocca piegata in un ghigno quasi benevolo, ma senza cessare di calar la bacchetta sulle tue dita, ormai tumefatte.
Non capirai mai, tramite quel suo brutale addestramento, quali siano i consigli che sta cercando di insinuare nel fardello che, lentamente, accumula sul tuo cuore.
Non lo capirai e si presenteranno freschi come la prima volta, sotto forma di interrogativo, proprio durante il tuo ultimo saluto a questa terra minuscola.
Il tuo cuore, ormai piegato e stanco sotto al peso di quel fardello, si renderà conto del fatto che questa terra è sì minuscola, ma comunque tanto immensa perché tu sia riuscito a smarrire, lontano lontano, da qualche parte, i rigogliosi giardini di una volta.
Abbandonandoli per sempre.
(Lorenzo Reem Giuliani)
Giusepponi Vincenzo
A OGNI STELLA
Se ad ogni stella della notte
corrispondesse un mio
pensiero d’ amore per te,
di universi ce ne sarebbero
infiniti, come infinito
è il mio amore per te.
Poi il sole ci illumina da lassù,
così noi ci vediamo quaggiù.
Apprezziamo insieme questi istanti
nei quali almeno non siamo distanti,
nel nostro piccolo mondo sereno
in armonia siamo sempre almeno.
Ogni ora del tempo che trascorre
l’ amor più ci unisce e percorre
le strade dei nostri bei cuori
di nostro grand’ amor detentori.
(Vincenzo Giusepponi)
Giuva (Giovanni Martino)
SOGNO DI UNA NOTTE DI PRIMAVERA
Per te... che sei lontano dagli occhi ma dentro al mio cuore.
Sulla riva di un mare, nel silenzio della notte,
ruberò il tuo cuore e sulle ali del vento voleremo lontano
Dove il tempo non esiste...
Dove possiamo tenerci per mano, senza ricordi, senza passato...
Lontano... lontano... dove la brezza accarezza e la melodia delle onde invita a danzare.
Sorriderà la luna e le stelle dell'orsa staranno a guardare!
Lo so... lo sai... non è successo mai, ma vedrai che prima o poi, per noi succederà.
Nel silenzio di un'alba il sogno diverrà realtà!
(Giuva)
Gizzi Francesco (pubbl. Francesco)
PERDIZIONE
Quando guardo te,
al di fuori d’ogni ove,
l’universo s’aggrava
di splendore.
Dolce Ninfa tentatrice
Madre d’ogne angelica ispiratrice.
Guardarti non posso,
non per vergogna,
ma per non sentirmi misera carogna.
L’aver pensato,
ch’un’altra,
mite e dolce,
tra l’altre,
avesse con te
paragon scalzante.
Unico errore
valente miliardi,
mi costò l’amor tuo
e l’andar avanti.
Avanti ed indietro,
mi muovevo,
nel buio,
allucinato,
rantolavo.
Poi per tua benedizione,
immeritatamente la fiamma,
finalmente, ho scorto.
Ingannato però,
dal mio flebile cuore,
scelsi di non amare,
di non cantare
di non ammirare.
Neanche osservare.
La mia penitenza,
per aver smesso,
d’esser,
di luce,
per sempre
sommerso,
benedetto.
(Francesco)
Greco Rocco
L’ONDA
L'onda
s'infrange contro la scogliera
e batte e spruzza
mille perle al sole
e carica di schiuma si ritira
e batte ancora
e ancora perle dona
nell'aria fredda e tersa
di un gennaio.
E l'animo
colmo di speranza nuova
si crogiola al tepore di quel sole
che l'occhio non offende
e dona al cuore
promessa di lieta stagione.
E le passate riaffiorano alla mente
e le notti e i giorni e ogni momento
ricordano quell'onda che s'infrange:
boriosa e gonfia
squassa tra gli scogli
poi si ritira
e un'altra le succede.-
(Rocco Greco)
Grieco Maria (Venezuela)
ES EL AMOR!
Haré que reencuentres
el amor dentro de una
canción,
en cada palabra de una
sentida poesía.
Quiero contarte una
fantástica historia,
donde mi corazón entero
llora cuando te vas,
y mi piel se llena de
alegría cuando tu figura
comienza a acercarse a
la mía.
Es el amor!
Que sonríe con cada
mirada,
con el primer recuerdo
del sabor de miel que
deja el último beso.
Quisiera que las páginas
de mi inspiración,
lleguen a tu momento
romántico,
para hacerte un regalo
en una sola palabra…..Amor!
Quisiera darte en una
sola mirada, en un solo beso,
toda esta fiesta de pasiones
que vive en mi corazón.
(Maria Grieco)
Traduzione dell'autrice. E' l'amore. / E il amore! / Ti farò ritrovare l'amore, / dentro una canzone. / In ogni parola di una accorata poesia. / Vorrei farti sapere in una fantastica storia che / tutto il mio amore piange / quando ti allontani. / Tutta la mia pelle si riempie / di gioia quando la tua / figura comincia ad avvicinarsi / alla mia. / E' l'amore! / Che sorride con ogni sguardo, / con il primo ricordo del sapore / di mele che lascia l'ultimo / bacio. / Vorrei che le pagine / della mia inspirazione / arrivino al tuo momento / romantico, / per farti un regalo / in una sola parola.... Amore! / Vorrei darti in un solo sguardo, / in un solo bacio, / tutta questa festa di passione / che abita nel mio cuore.
Grimaldi Sara
Orologi spenti
Quando resto nel destino
in passi ticchettanti di orologi spenti
affissi alle colonne del tempio del non riposo
e del flusso stanco dell'utopia
resto nella clessidra
e soffio io i granelli dell' amnistia
E intanto osservo
quanto è bella questa lastra di malinconia
quanto è pura la luce che riflette
si accoppia coi filtri sporchi degli occhi
purifica con pienezza
riflette l' atteso disgelo
Vincoli di forze
tagliano corde asimmetriche
una scelta azzardata
che litiga con la simmetria
seppur non perfetta del corpo
Quanto non voglio
apparire pura
a occhi di fango
L'imperfezione
è libertà accesa
è la dolce fragranza
che rimbalza
tra pesi di incredibile
e solchi di irraggiungibile
Il lieto stare sulla terra di mezzo
che ci fa appartenere
allo starnutire allergico del presente
Tra orizzonti in linea
e ardite battaglie
mi accolgo
come se per me fossi l' ultima.
(Sara Grimaldi)
Gubitosi Maria Adele
Cuori di sasso
La spiaggia deserta,
in parte ombrata,
l'alba ancora lontana,
nell'aria fresca
del mattino ormai vicino,
sono inciampata nei ciottoli
della marea;
sassi, a forma di cuore,
rotondi, a strisce colorati,
li ho raccolti come dono naturale
del paziente lavoro del mare.
Ornamento del greto dei fiumi,
materiale per costruire case,
delimitare aiuole e parchi,
utilissimo ed indispensabile
come protezione e riparo.
Diventa spregevole
e offende,
se prende il posto che non e' suo,
se l'uomo lo vuole custodire in seno,
al posto del suo cuore.
Il cuore dell'umanità
deve continuare ad essere di carne,
deve sanguinare, piangere, ridere, amare.
Deve partecipare della gioia e del dolore
di tutti gli uomini, senza distinzione
di razza, usi, costumi o colore della pelle.
Che il tuo cuore resti caldo e palpitante;
non diventi mai duro e freddo come pietra,
ma forte e generoso
come roccia che non crolla,
portante e salda testata d'angolo...
per tutta l'Umanità.
(Maria Adele Gubitosi)
Guerra Leonardo
I CAMINI DELLE FATE
Sei in terra lontana: cerchi
una strada e non la trovi.
L’incavo di roccia ballerina
fa cenno con l’occhio di Ciclope
e un altro ostenta la sua forma
di narici pronte al soffio, mentre
un terzo copre il gambo col cappello,
bianco o moro di castagna.
Mirabile bellezza di natura,
sorta a riparo di fessura
apocalittica, un po’ distante.
Ti avventuri in mezzo al coro
di vecchiette poste in cerchio,
a mo’ di ballo: ti senti corifeo
in una coreutica senza ruolo,
mentre le fate, in vortice di danza,
ti fan girare intorno senza canto.
Le cerchi qua, di là, in alto,
in giù, le vedi solo nella tua
finzione, in preda al baccanale.
Le nonnette sono ormai
belle fanciulle, icone di bellezza
e rubiconde, tutte smaniose
di soddisfar le brame capricciose,
stimolate dal sole in terra brulla.
Ritorni in te, vedi la roccia di Göreme,
“che non si può vedere”, terra di santi
e poi di frati; ti sembra di aver vissuto
un dolce e grato sogno, tanto è bella.
Son questi i “Camini delle fate”.
(Leonardo Guerra)
Guerrieri Lidia
E POI FU TARDI
Il tempo che mi fosti dentro il cuore
fu il tempo dell'umano e del divino,
di campanule azzurre nella casa
tra scogli, cielo, tamerici e mare.
Non c'era vento nella nostra bolla
né polverosi mucchi di rovine;
l'ansia vestiva un abito leggero
e il vetro era purpurea trasparenza,
sicchè di fuori il mondo ci appariva
a portata di mano,
e le stelle vicine.
Ma fu vetro sottile, e mal temprato:
io non m' accorsi della prima crepa
che strideva, nascosta ed insidiosa
qual tra le rosse bacche di crespino
la spina dolorosa;
e poi fu tardi;
possente s'alzò l'onda di marea,
a ricoprire, amara, il mio giardino
e trascinò con sé dentro l'abisso
fino all'ultima rosa.
(Lidia Guerrieri)
Guida Carmine
IL VERO
Le mie pupille leste ai movimenti,
il mio sentire attento a quel fruscio
quel sibilo dei nostri movimenti
di questa vita dolce nell’oblio.
Eppure sogno e vedo, parlo, sento,
ma il mio pensiero viaggia và lontano
da questa vita no, no non mi assento
stringendo il sentimento nella mano….
nella mia mano, ma nella mano altrui,
che si nasconde e cosa cela il cuore?
Si quando verrà il giorno che io fui,
allor distinguerò il vero amore.
(CARMINE GUIDA)