Van Loon Zanzarelli Giuseppe
PIANTI SOLITARI
Quel filo d'erba che vince l'amianto
e cresce senza acqua e sole
che sempre acerbo diventa amaranto
e non ospita lumache, né lucciole.
Quel cielo che si dipinge di morte,
di colori eterni e ovattati,
di fumi di ciminiere che salgono per la laringe,
di occhi smeraldo senza sogni.
Quella panchina che ospita un solitario
che rantola ai bordi di un marciapiede dimenticato,
e cadendo dipinge la vita in un graffito
e prega di non essere derubato.
Quei muri che non conoscono il bianco
e si arrossano per il calore e la diossina
e non è mai estate, non è mai blu
questo cielo che piange, si dispera.
Lì lente si muovono le madri,
e i padri piangono di morte ogni dì,
lì la vita diventa una punizione
e lentamente si muore.
(Giuseppe Van Loon Zanzarelli)
Vangelista Rosalba
CHE IO SIA
Che io sia per te
luna,
luce che ti guiderà
nell'oscurità del mare di notte.
Che io sia per te
polvere,
per posarmi
silenziosa
sui ricordi della tua esistenza.
Come una lacrima
mi consumo
lungo il profilo
del tuo volto di tenebra.
L'amore
non è fatto solo di sole,
si nasconde
anche dietro nubi alte
in un cielo notturno,
dietro le gocce di pioggia
che bagnano il tuo viso.
Che io sia per te
la lama
di un coltello che trafigge
e nella carne del tuo cuore
va a scavare...
nel tuo sangue
voglio mischiare
parte di me...
(Rosalba Vangelista)
Vanni Antonello
L'ARTISTA
Pezzi di puzzle sparsi e confusi su un tavolo di ghiaccio.
Vecchi archibugi appesi a un soffitto di vetro.
La pioggia battente che infuria là fuori, incrina i cristalli.
Distratto dipingo folletti cercando di immaginare il futuro.
(Antonello Vanni)
Vecchio Giovanna
LA MIA SERA
Si allunga sulla strada
la mia ombra
questa sera
complici flash di lampioni
e sguardi di luna
Avvolta nei miei passi
mi spingo verso il mare
e a riva
inciampo nella brezza fresca
che soffia sulla mia tempesta
strappandomi fardelli
a lungo trattenuti
dolori mai sopiti
e stropicciandomi veli di ricordi
mai abbandonati
Respira forte
il mare
questa sera
È aspro l’odore di salsedine
che mi graffia la gola
Il mio pianto si nasconde
nel grido delle onde
Si placa la mia sete
Le stelle accendono i miei occhi
e la mia anima sa di paradiso
(Giovanna Vecchio)
Ventafridda Mario
OCCHI DI UN DIO
Sudario di una mantide
aggomitola il lamento
del vento
oscilla la spiga
tra i profumi
del coccio bagnato
sensi smarriti artigliano
il gemito del sole
ascolto il battito del treno
incidere la rotaia divelta
nel pianto dirotto
di un fiore
guardo
guardo lontano
persi fra i chicchi di grano
gli occhi di un dio
distratto vagare sognanti
fra le pieghe
di una rosa appassita
si accuccia la speranza
all’alito del tempo
accarezza il silenzio
di mille folgori
che brillano fra le mani
di un bimbo.
(Mario Ventafridda)
Verde Daniele
* * *
Ritornava il pianto antico,
le mie ali hanno bruciato,
senza cuore, sono scappato
per cercare un vecchio amico.
Ora soffro, con la mente
nella luce, mai accesa,
e rinnovo la dolce attesa,
per la nuova stella cadente.
Sopra il cielo di diamante,
sto scoprendo un'altra vita,
con la gioia, infinita,
che riempie l'amore mancante.
Una mano aspetto ancora,
mentre l'alba di un respiro,
mi ricorda dove ammiro
dei miei occhi, la dimora.
(Daniele Verde)
Verducci Roberto
ILLUMINI
Lontani ricordi si dissolvono
come la nebbia al sole...
la rugiada scivola
sulla nostra pelle bagnando
la nostra esistenza...
anime che infrangono sogni
contemplando l' intelletto
togliendo il fiato...
la nobiltà e la follia
possono e devono preservarti
come la più preziosa gemma
dal valor inestimabile...
illumini sospiri, lacrime e sorrisi
arrivando a toccare
l' infinita coscienza
del più segreto sentimento.
(Roberto Verducci)
Vergari Cinzia
VITA
Siamo alla prova finale
mi hai messa in ginocchio
anche quando
restavo sdraiata ad aspettare.
Mi sono rialzata
arrabbiata, delusa
indignata, ferita
ho camminato sulle ginocchia graffiate
non sentendo neppure dolore,
ma solo lontano
della vittoria, forte l'odore.
Siamo alla prova finale
dove la vita sta ad osservare
dove i capelli cambian colore
dove la voce si unisce ai pensieri
regalando calore,
come un buon vino che prende sapore.
Giorni veloci, tempo ingrato
prendi a calci i sogni
mi togli il fiato.
Voglio un tappeto di fiori dorato
e con i piedi sfiorarne il tessuto
morbido, caldo, setoso
fare di lui il mio viaggio infinito.
Siamo alla prova finale
Ed io qui, non resto a guardare
voglio correre, urlare
a squarcia gola ridere e cantare,
ma lasciami dire
che non ti lascerò passare
non ti darò piacere,
io voglio vivere gridando gioia e dolore
e viverla fino in fondo questa mia vita
ne ho il dovere.
Si, siamo alla prova finale
e tu, vita
stammi a guardare.
(Cinzia Vergari)
Verrelli Amrito
***
La mente, sovrana dittatrice
nel nostro essere ha forte radice.
Disse:
segui le mie illusioni
taci,
non parlare.
Quel misantropo d'un cuor sentimentalista.
Porta con se una lista,
è in viaggio d'affari.
Cerca l'amore
cerca l'amicizia
dio sa cos'altro.
Il capo in persona lo manda: il signor destino.
L'animo sussurrò, un dolce monologo;
assapora il vago momento,
non correre, perdi il divertimento.
Anzi; sì come una tartaruga,
sì lento.
Gustalo come se fosse il miglior gelato, mai mangiato.
L'unica differenza
è che il bis non può essere ordinato.
(Amrito Verrelli)
Vignale Anna Maria
CIRCO
La vita brama se stessa nel grande spettacolo
come il cigno dispiega le ali nell’ultimo canto.
Nel ricordo di lontane sere d’inverno, distratto e assorto, ognuno rinasce.
E’ il riscatto di tutti gli astanti, Epopea dai mille colori dell’ultima danza.
Avanti figuranti! Ridate lustro e clamore a insipidi istanti!
Piccole schegge riflesse danno vita al Gran Carro,
prima che il pianto rotto del cigno ne smorzi la voce.
Ciascuno, a suo modo, con lacrime e sorrisi si traveste,
prima che l’avanzare goffo dell’uccello grigio ne calchi le scene.
(Anna Maria Vignale)
Vignali Marco
FIGLIA ILLEGITTIMA
Figlia illegittima dell'universo
nata all'alba di esso e soffocata ai suoi primi vagiti.
Risorgi una, due, tre infinite volte,
sempre più sudicia, lorda e corrotta e
come le vittime di truculenti e inconfessabili
assassinii
nemmeno tua madre riconosce i tuoi occhi
nè sfiora, impaurita, il tuo viso con carezzevole amore,
così i tuoi figli, incestuosi patrigni della tua nascita
orfani boia, giudici nani e depravata giuria della tua morte,
non più succhiano dalla tua tetta vivificatrice, preferendo,
altre mortali appendici fallaci.
Ecco la schiera degli altri illegittimi.
Gli unici che ti riconoscono.
Portati avanti e indietro dal vento distruttore, folli e
ingenui vagabondi delle steppe gelide;
si siedono con te nel fango e
immergendo le mani e il capo nel putrido liquame, nel quale ti hanno abortita,
ti aiutano a risorgere.
E con te, e per te, in schiere
muoiono con gli occhi aperti.
Martiri di nessuno.
Umiliati, derisi, umidi per l'insolente sputo,
vengono stuprati sul giaciglio mortale sul quale anche tu nascesti.
(Marco Vignali)
Viva Valeria
CLIMA D'AUTUNNO
Di brina avvolgente vestito,
ti sfogli fremente torpore
appassiti, danzano lievi
ingiallite, melodie piroette
rimbalzi festosi
regnanti, spinose
vellutate ruzzolano
vezzeggiano castagne
pregiate marroni
striato, ombre di rami
beati, pallido sole
gemente cullati,
aleggia fiamma
fumante, profumo
festa rovente
addolcisce sapore
bruciato, nel cuore
spinoso sbocciato,
mite incalza clemente
lenisce, vento prevale
stagione del cuore
svanisce
(Valeria Viva)
Voltolina Gioia
MUSICA D'EMOZIONI
Suona la poesia
note melodiose
Intinti i pensieri
nell'inchiostro
del cuore
Una musica
di parole
svela
segrete emozioni
(Gioia Voltolina)
Zambito Marsala Laura
VORREI ESSERE
Vorrei essere una principessa x cambiare il mondo attraverso la luna.
Vorrei essere un uccello per vedere nascere da un uovo una vita.
Vorrei essere un umano x misurare le parole.
Vorrei essere un uragano x fermare il mondo.
Vorrei essere il sole che splende ogni mattina.
Vorrei essere la luce che brilla mattutina.
Vorrei cambiare tutto in un istante in un secondo ma questo costerebbe molto.
(Laura Zambito Marsala)
Zangara Maria Eleonora
SOFFIO
Forse era il tempo…
il tempo che il mio cuore
bruciasse di lacrime
Pregni occhi di luce
sulle mie braccia…
Giugno apriva un seme
Nato sulle mie gote
Forse ero
Forse eri
Eravamo!
(Maria Eleonora Zangara)
Zoe Alef (Oppo Alessandra)
NON
la solitudine,.....
è guardare il mare.....
camminare sulla sabbia calda...
quando il cielo
non è scuro ne chiaro ...
m'accorgo mentre immobile son viva....
delle mie radici d'acqua ....
....tu cerchi ....
il mio senso esterno...
le forme esteriori....
di quel che avviene...
in spazi di mondo....
.... cerchi ancora....
purezza d'espressione ....
che non può essere il mio senso.....
..... sono io parole immanenti....
che non son silenzio ....
ma un vivere lieve in brusio di pensieri....
la solitudine....
è il sapere in se....
che non c'è alcuno che mi sente un tutto...
un sospiro eterno e vitale....
la solitudine ...
è quando tra la brina del mattino....
le gocce son realtà che mi somiglia .....
ed è un vuoto di occhi altrui....
.... non esiste una memoria costante ....
che ospita il candore demodé della mia pelle bianca....
la solitudine sono io ...
quando anche dentro un bacio....
mi coloro di istanti senza seguito....
e tu non vedi che non è un raccontare .....
una comprensione di un gesto o di un dove ....
..... e ora sai c'è niente da capire .....
la solitudine è non esser natura del capire....
ma un sentire sempre ....
al di la di voci e tocchi.....
quei rintocchi d'anima ....
forti e inclementi di pupille e ciglia.....
(....zoé a z zaz)
PIANTI SOLITARI
Quel filo d'erba che vince l'amianto
e cresce senza acqua e sole
che sempre acerbo diventa amaranto
e non ospita lumache, né lucciole.
Quel cielo che si dipinge di morte,
di colori eterni e ovattati,
di fumi di ciminiere che salgono per la laringe,
di occhi smeraldo senza sogni.
Quella panchina che ospita un solitario
che rantola ai bordi di un marciapiede dimenticato,
e cadendo dipinge la vita in un graffito
e prega di non essere derubato.
Quei muri che non conoscono il bianco
e si arrossano per il calore e la diossina
e non è mai estate, non è mai blu
questo cielo che piange, si dispera.
Lì lente si muovono le madri,
e i padri piangono di morte ogni dì,
lì la vita diventa una punizione
e lentamente si muore.
(Giuseppe Van Loon Zanzarelli)
Vangelista Rosalba
CHE IO SIA
Che io sia per te
luna,
luce che ti guiderà
nell'oscurità del mare di notte.
Che io sia per te
polvere,
per posarmi
silenziosa
sui ricordi della tua esistenza.
Come una lacrima
mi consumo
lungo il profilo
del tuo volto di tenebra.
L'amore
non è fatto solo di sole,
si nasconde
anche dietro nubi alte
in un cielo notturno,
dietro le gocce di pioggia
che bagnano il tuo viso.
Che io sia per te
la lama
di un coltello che trafigge
e nella carne del tuo cuore
va a scavare...
nel tuo sangue
voglio mischiare
parte di me...
(Rosalba Vangelista)
Vanni Antonello
L'ARTISTA
Pezzi di puzzle sparsi e confusi su un tavolo di ghiaccio.
Vecchi archibugi appesi a un soffitto di vetro.
La pioggia battente che infuria là fuori, incrina i cristalli.
Distratto dipingo folletti cercando di immaginare il futuro.
(Antonello Vanni)
Vecchio Giovanna
LA MIA SERA
Si allunga sulla strada
la mia ombra
questa sera
complici flash di lampioni
e sguardi di luna
Avvolta nei miei passi
mi spingo verso il mare
e a riva
inciampo nella brezza fresca
che soffia sulla mia tempesta
strappandomi fardelli
a lungo trattenuti
dolori mai sopiti
e stropicciandomi veli di ricordi
mai abbandonati
Respira forte
il mare
questa sera
È aspro l’odore di salsedine
che mi graffia la gola
Il mio pianto si nasconde
nel grido delle onde
Si placa la mia sete
Le stelle accendono i miei occhi
e la mia anima sa di paradiso
(Giovanna Vecchio)
Ventafridda Mario
OCCHI DI UN DIO
Sudario di una mantide
aggomitola il lamento
del vento
oscilla la spiga
tra i profumi
del coccio bagnato
sensi smarriti artigliano
il gemito del sole
ascolto il battito del treno
incidere la rotaia divelta
nel pianto dirotto
di un fiore
guardo
guardo lontano
persi fra i chicchi di grano
gli occhi di un dio
distratto vagare sognanti
fra le pieghe
di una rosa appassita
si accuccia la speranza
all’alito del tempo
accarezza il silenzio
di mille folgori
che brillano fra le mani
di un bimbo.
(Mario Ventafridda)
Verde Daniele
* * *
Ritornava il pianto antico,
le mie ali hanno bruciato,
senza cuore, sono scappato
per cercare un vecchio amico.
Ora soffro, con la mente
nella luce, mai accesa,
e rinnovo la dolce attesa,
per la nuova stella cadente.
Sopra il cielo di diamante,
sto scoprendo un'altra vita,
con la gioia, infinita,
che riempie l'amore mancante.
Una mano aspetto ancora,
mentre l'alba di un respiro,
mi ricorda dove ammiro
dei miei occhi, la dimora.
(Daniele Verde)
Verducci Roberto
ILLUMINI
Lontani ricordi si dissolvono
come la nebbia al sole...
la rugiada scivola
sulla nostra pelle bagnando
la nostra esistenza...
anime che infrangono sogni
contemplando l' intelletto
togliendo il fiato...
la nobiltà e la follia
possono e devono preservarti
come la più preziosa gemma
dal valor inestimabile...
illumini sospiri, lacrime e sorrisi
arrivando a toccare
l' infinita coscienza
del più segreto sentimento.
(Roberto Verducci)
Vergari Cinzia
VITA
Siamo alla prova finale
mi hai messa in ginocchio
anche quando
restavo sdraiata ad aspettare.
Mi sono rialzata
arrabbiata, delusa
indignata, ferita
ho camminato sulle ginocchia graffiate
non sentendo neppure dolore,
ma solo lontano
della vittoria, forte l'odore.
Siamo alla prova finale
dove la vita sta ad osservare
dove i capelli cambian colore
dove la voce si unisce ai pensieri
regalando calore,
come un buon vino che prende sapore.
Giorni veloci, tempo ingrato
prendi a calci i sogni
mi togli il fiato.
Voglio un tappeto di fiori dorato
e con i piedi sfiorarne il tessuto
morbido, caldo, setoso
fare di lui il mio viaggio infinito.
Siamo alla prova finale
Ed io qui, non resto a guardare
voglio correre, urlare
a squarcia gola ridere e cantare,
ma lasciami dire
che non ti lascerò passare
non ti darò piacere,
io voglio vivere gridando gioia e dolore
e viverla fino in fondo questa mia vita
ne ho il dovere.
Si, siamo alla prova finale
e tu, vita
stammi a guardare.
(Cinzia Vergari)
Verrelli Amrito
***
La mente, sovrana dittatrice
nel nostro essere ha forte radice.
Disse:
segui le mie illusioni
taci,
non parlare.
Quel misantropo d'un cuor sentimentalista.
Porta con se una lista,
è in viaggio d'affari.
Cerca l'amore
cerca l'amicizia
dio sa cos'altro.
Il capo in persona lo manda: il signor destino.
L'animo sussurrò, un dolce monologo;
assapora il vago momento,
non correre, perdi il divertimento.
Anzi; sì come una tartaruga,
sì lento.
Gustalo come se fosse il miglior gelato, mai mangiato.
L'unica differenza
è che il bis non può essere ordinato.
(Amrito Verrelli)
Vignale Anna Maria
CIRCO
La vita brama se stessa nel grande spettacolo
come il cigno dispiega le ali nell’ultimo canto.
Nel ricordo di lontane sere d’inverno, distratto e assorto, ognuno rinasce.
E’ il riscatto di tutti gli astanti, Epopea dai mille colori dell’ultima danza.
Avanti figuranti! Ridate lustro e clamore a insipidi istanti!
Piccole schegge riflesse danno vita al Gran Carro,
prima che il pianto rotto del cigno ne smorzi la voce.
Ciascuno, a suo modo, con lacrime e sorrisi si traveste,
prima che l’avanzare goffo dell’uccello grigio ne calchi le scene.
(Anna Maria Vignale)
Vignali Marco
FIGLIA ILLEGITTIMA
Figlia illegittima dell'universo
nata all'alba di esso e soffocata ai suoi primi vagiti.
Risorgi una, due, tre infinite volte,
sempre più sudicia, lorda e corrotta e
come le vittime di truculenti e inconfessabili
assassinii
nemmeno tua madre riconosce i tuoi occhi
nè sfiora, impaurita, il tuo viso con carezzevole amore,
così i tuoi figli, incestuosi patrigni della tua nascita
orfani boia, giudici nani e depravata giuria della tua morte,
non più succhiano dalla tua tetta vivificatrice, preferendo,
altre mortali appendici fallaci.
Ecco la schiera degli altri illegittimi.
Gli unici che ti riconoscono.
Portati avanti e indietro dal vento distruttore, folli e
ingenui vagabondi delle steppe gelide;
si siedono con te nel fango e
immergendo le mani e il capo nel putrido liquame, nel quale ti hanno abortita,
ti aiutano a risorgere.
E con te, e per te, in schiere
muoiono con gli occhi aperti.
Martiri di nessuno.
Umiliati, derisi, umidi per l'insolente sputo,
vengono stuprati sul giaciglio mortale sul quale anche tu nascesti.
(Marco Vignali)
Viva Valeria
CLIMA D'AUTUNNO
Di brina avvolgente vestito,
ti sfogli fremente torpore
appassiti, danzano lievi
ingiallite, melodie piroette
rimbalzi festosi
regnanti, spinose
vellutate ruzzolano
vezzeggiano castagne
pregiate marroni
striato, ombre di rami
beati, pallido sole
gemente cullati,
aleggia fiamma
fumante, profumo
festa rovente
addolcisce sapore
bruciato, nel cuore
spinoso sbocciato,
mite incalza clemente
lenisce, vento prevale
stagione del cuore
svanisce
(Valeria Viva)
Voltolina Gioia
MUSICA D'EMOZIONI
Suona la poesia
note melodiose
Intinti i pensieri
nell'inchiostro
del cuore
Una musica
di parole
svela
segrete emozioni
(Gioia Voltolina)
Zambito Marsala Laura
VORREI ESSERE
Vorrei essere una principessa x cambiare il mondo attraverso la luna.
Vorrei essere un uccello per vedere nascere da un uovo una vita.
Vorrei essere un umano x misurare le parole.
Vorrei essere un uragano x fermare il mondo.
Vorrei essere il sole che splende ogni mattina.
Vorrei essere la luce che brilla mattutina.
Vorrei cambiare tutto in un istante in un secondo ma questo costerebbe molto.
(Laura Zambito Marsala)
Zangara Maria Eleonora
SOFFIO
Forse era il tempo…
il tempo che il mio cuore
bruciasse di lacrime
Pregni occhi di luce
sulle mie braccia…
Giugno apriva un seme
Nato sulle mie gote
Forse ero
Forse eri
Eravamo!
(Maria Eleonora Zangara)
Zoe Alef (Oppo Alessandra)
NON
la solitudine,.....
è guardare il mare.....
camminare sulla sabbia calda...
quando il cielo
non è scuro ne chiaro ...
m'accorgo mentre immobile son viva....
delle mie radici d'acqua ....
....tu cerchi ....
il mio senso esterno...
le forme esteriori....
di quel che avviene...
in spazi di mondo....
.... cerchi ancora....
purezza d'espressione ....
che non può essere il mio senso.....
..... sono io parole immanenti....
che non son silenzio ....
ma un vivere lieve in brusio di pensieri....
la solitudine....
è il sapere in se....
che non c'è alcuno che mi sente un tutto...
un sospiro eterno e vitale....
la solitudine ...
è quando tra la brina del mattino....
le gocce son realtà che mi somiglia .....
ed è un vuoto di occhi altrui....
.... non esiste una memoria costante ....
che ospita il candore demodé della mia pelle bianca....
la solitudine sono io ...
quando anche dentro un bacio....
mi coloro di istanti senza seguito....
e tu non vedi che non è un raccontare .....
una comprensione di un gesto o di un dove ....
..... e ora sai c'è niente da capire .....
la solitudine è non esser natura del capire....
ma un sentire sempre ....
al di la di voci e tocchi.....
quei rintocchi d'anima ....
forti e inclementi di pupille e ciglia.....
(....zoé a z zaz)