Nardi Greta
SPERANZA
La profondità dell' ignoto inibisce i tuoi sensi
Blocca i tuoi pensieri
Sai che non hai scampo da quell' abisso ma sai anche che ti attrae, come un peccato attrae i puri di cuore
La tua anima tenta di combattere quel buio profondo ma sai che ormai è finita
Cadi in quella oscurità e tutto ciò che vedi è la paura
La paura dei mostri sotto al tuo letto quando eri piccino
Sai di non poter combattere quella paura se non con una virtù
Una virtù che riesce a distruggere l' oscurità più profonda anche nei casi più estremi
La speranza di poter tornare in superficie e dire di avercela fatta
(Greta Nardi)
Negrotti Giovanni Andrea
NOTTE DI FINE ESTATE
Ora s’agita il sonno,
scorgo l’incedere lesto del mio mondo,
m’assale inutile tortura.
Temporale lontano,
la verticale parete,
l’acqua abbondante.
L’azzurro m’accoglie travolto nell’inquieto silenzio
nell’estro dei bianchi bagliori.
Lento scivolo su sdruciti arazzi,
osservo sorgere e tramontare i tuoi seni
e sento le mani bramose.
Tu; con tocchi brevi assapori
tutti i miei sogni d’estasi eterni
tingendo coi tuoi colori l’arsura crudele;
l’inutile tortura per un lampo fugace
figlio di una notte di fine estate.
Gan 21-09.-15
(Giovanni Andrea Negrotti)
Nenna Domenico
LA FRECCIA DEL SUD
Se un giorno sentirai sulla tua mano
il soffio del vento,
non voltarti è già lontano
La sua scia…
conserva la purezza della vita,
per noi, Lui stesso sfidò la freccia
finché vinse la sua partita
Volava sfiorando il terreno
verso un finale che non ha eguali,
del sud c’è un pizzico pieno
e noi d’azzurro vestiamo le ali
Vestì di vanto il nostro tricolore
correndo nella vita sempre agguerrito,
dell’inno, che era grande amatore
ora nel globo, inneggia per sempre il suo mito.
(Domenico Nenna)
Nicosia Alessandro
Adesso
Ripensi ai perduti immensi
Amari sguardi al vuoto dispensi,
Una ciocca di capelli sugli occhi
Cela le tue melanconie,
Tentennando le ore
Si sporgono sul mondo restie,
Nebbie sinuose
S'addensano nei tuoi pensieri
Come mine inesplose,
Anfratti d'illusione vana
Si spandono sul tempo
Con frenesia insana......
A cosa é valso
Vivere,amare,lottare,
Adagiata nel nulla
Alto senti il cuore ansimare,
Gridare vorresti rabbiosa,forte,
Come a voler sfidare l'infame sorte.....
Ad uno specchio
Ti guardi rassegnata e sfiorita,
Scalza ti alzi e corri in contro al sole
Caparbia ti rigeneri al vento,infinita.
(Alesandro Nicosia)
Occhiena Stella
TONY
Lui siede pensieroso
Riflette sul corso della vita.
Come invisibile dagli sguardi
Sconosciuti della gente
Vede sopraggiungere l’essere
Il suo nascondiglio il suo cuore
Curioso della vita
Se ne va per il mondo
Per castelli e laghi
Per vedere il passato
Per vivere il futuro
I suoi occhi brillanti
Della vita sono sazi
Non stanchi di imparare
Per proseguire al meglio
Ogni tanto lo si vede
Che irrequieto se ne và
Perché ansioso di sapere
Quel che succederà domani
Stanco di sapere quello che succede oggi
Lo si vede allontanarsi
Invisibile tra la gente…
(Stella Occhiena)
Orsuni Enio
CERCANNO ‘N SOGNO (a mia moglie)
Quanno me vie’ a manca’ l’ispirazione
io pe’ anna’ a caccia de esperienze rare
me ficco a letto e lì ciò l’occasione
de sogna’ tutto quello che me pare.
E nun è come quanno che so’ svejo:
mentre dormo li sogni me li scejo.
‘Sta notte ho inteso er sòno de ‘na tromba;
‘na musica a di’ poco celestiale.
Come se er sogno mio fosse normale
mi’ moje me chiamava da oltretomba.
Sembrò de cera co’ quell’occhi stanchi
e me diceva: -Amore mio, me manchi.
Perché nun molli tutto e te trattenghi?
Ormai la vita t’ha già dato tanto:
tristezza, amore, gioia, riso e pianto…
me manchi troppo, ma perché nun venghi?-
So’ già dieci anni ma ‘sto sogno stesso
forse lo cerco, ma lo faccio spesso.
Beh, sarà ‘n sogno tra er faceto e er vero
‘sto sogno tanto, tanto ricorente.
Ce l’ho come stampato ne la mente
e me sta radicato ner penziero.
La vita senza lei nun cià valore,
lei nun c’è più. Ma l’amor mio, nun mòre.
Traduzione dell'autorre: CERCANDO UN SOGNO (a mia moglie) / Quando viene’ a mancar l’ispirazione / e vado a caccia di esperienze rare / me ficco a letto e lì ho l’occasione / di sognar tutto quello che mi pare. / E non è come quando so’no sveglio: / mentre dormo i sogni io li scelgo. / Che notte, notte ho inteso il suono di una tromba; / che musica, a dir poco celestiale. / Come se il sogno mio fosse normale / mia moglie mi chiamava da oltretomba. / Sembrò di cera con quegli occhi stanchi / e mi diceva: -Amore mio, mi manchi. / Perché non molli tutto e ti tratteni? / Ormai la vita ti ha già dato tanto: / tristezza, amore, gioia, riso e pianto… / mi manchi troppo, ma perché non vieni?- / Son già dieci anni e questo sogno stesso / forse lo cerco, ma lo faccio spesso. / Beh, sarà un sogno tra il faceto e il vero / questo sogno che è tanto ricorrente. / Ce l’ho come stampato nella mente / e mi sta radicato nel pensiero. / La vita senza lei nun ha valore, / lei non c’è più. Ma l’amor mio, non muore.
Pace Marina
SENZA META
Viaggio
in un tempo che nn è il mio
Viaggio
su un treno che stride sui binari
Viaggio
nel buio della mia mente.
Sono viandante ,
Laceri e stracci le mie vesti
Trascino i miei pensieri
Che tumultuosi
si confondono
Dentro una valigia
senza fondo.
Voli pindarici
Alla ricerca di verità .
Lacrime infuocate
Come il rosso di un tramonto
Che squarcia il cuore
Quando ti basta poco
Per possedere il mondo.
Un sorriso, una carezza
Un bacio ....
Un fischio ferma il treno
Il viaggio è terminato.
Viandante solitario….
(Marina Pace)
Paganin Magda
FRAGORE CHE ABBRACCIA
Amorevole fragore ridere
riflessa nei tuoi occhi,
fra le pieghe della pelle.
Riverbero di cielo
che il giorno illumina
e la notte abbraccia.
(Magda Paganin)
Pagano Delia
OLTRE LA VITA
Ho sperato di averti accanto
oggi che non ci sei
come fosse di ieri la tua risata
di ieri la tua presenza.
Ho sperato di averti accanto
dove da sempre ti ho desiderato
non solo oggi che ricordo
e non svanisce dentro me
l'immagine che ho di te.
Ho sperato di averti accanto
nell'autunno incerto che avanza
per dirti che ho imparato grazie a te
a camminare, in autunno
dentro al cuore.
Ho sperato di averti accanto
perché tu vedessi e sorridessi
della donna di oggi che hai lasciato
tra la gente a non capire,
quella donna che oggi sa
che non esiste la distanza, non esiste
l'impazienza, non esiste la paura
se per mano sempre esiste chi ti prende
e ti accompagna nella vita
come per lunghi viali, per sempre
tra gli alberi in fiore.
(Delia Pagano)
Palermo Andrea
LE CICATRICI DELL’ALBA
Per amare cedetti
la mia anima,
sottovoce, tra i bisbigli
del vento che procace
svestiva quei tramonti
che non vollero
accadere mai.
Così, m’incamminai
nella cecità verso
il grembo della notte,
lungo selciati di pietra,
graffiati dai fragili riflessi
della luna,
ed avanzai tra i rovi
che ferirono le miei mani.
In fine attesi la luce di colei
che seppe attraversare
come me l’oscurità.
Anche l’alba quando sorge
mostra le cicatrici
del suo viaggio, come
coloro che si legano
all’amore.
(Andrea Palermo)
Pantone Imma
VECCHIA AMICA D'UN TEMPO
Dentro me, altro spazio non c'è.
Ogni parte è da lei occupata,
vive con me, mi da forza e mi annienta.
Un giorno la combatto e
un altro l'assecondo.
Non ho più memoria, ormai,
del giorno in cui a me si presentò,
ricordo solo che da allora tutto cambiò.
Si mostrò come un'amica leale,
pronta a proteggermi dal male,
io, l'accolsi volentieri,
poiché risanava i miei pensieri.
Divenne parte di me..
O forse di me restò solo una parte,
la tiranna aveva sottomesso la mia anima,
era la pena e la consolazione.
A lungo i miei occhi tenne bendati..
La mia bocca serrata,
ma le orecchie spalancate, affinché potessi ascoltare le cattiverie e
vedere in lei l'unica speranza.
Così non fu, sentii la sua voce..
Le sue mani sciolsero le mie bende
e i suoi baci aprirono le mie labbra.
Giorno e notte combatto affinché il cuore mi liberi,
cara solitudine, vecchia amica d'un tempo.
Per te non c'è più spazio,
sei stata tu ad insegnarmi che..
..il mio cuore ha solo una stanza,
ed io, non voglio più che sia tu ad occuparla.
ADDIO AMICA-TIRANNA
(Imma Pantone)
Papa Anna
* * *
Morivo col fare del giorno
nascendo più o meno a metà
i piedi nel sole,
il volto nell’ombra,
la luna, più stanca, di là..
Correvo col fare di un giorno
perdendo e prendendo …chissà…
Nel fiume vedevo il mio volto,
più puro che rotto...
La mente, più stanca, di là…
Correvo con disperazione
ridendo del pianto d’insieme
correvo ridendo del mondo,
piangendo, più stanca, di là…
Correvo guardandomi intorno
donando i miei occhi al tramonto,
da sempre mia libertà…
Morivo col fare di un’alba,
perdendo la mia fantasia…
morivo col volto nel sole,
i piedi nell’ombra…
e la luna.... più stanca, si volta…
Di là.
(Anna Papa)
Parillo Anna
L'ARABA FENICE
Un ardente spirito
incalza sogni
smarriti in una notte
d'altri tempi.
Nell'infinita' del cielo
il cuore scorge
aneliti d'addio e
l'anima spiega ali
di speranza in un
tramonto di fuoco.
Tra fragranze d'erba,
come l'araba fenice,
rinascere vorrei
dalla cenere dei ricordi
pentita di non aver
udito mai il tuo nome,
ma col rovente
desiderio di morire
nel tuo eterno abbraccio.
(Anna Parillo)
Pattini Alberto
NON TOCCATE QUEI FIORI
Crateri di piombo
grondanti di sangue
sui sentieri della cenere,
luogo del martirio,
del dolore di giovani fiori
della prima guerra mondiale.
Donna di montagna,
che vieni a piangere
il tuo fiore colpito al petto
in un urlo di guerra:
ogni anno nella rossa primavera
sbuca dalla neve
nel ricordo dei
gelidi inverni di odio.
Donna, appena portata all'altare
quante lacrime hai versato
sul nero scialle di lutto,
quante lacrime sono cadute
nel sepolcreto fiorito
dove giace una generazione.
Non toccate quei fiori
steli al vento della memoria,
sono ancora piangenti,
non raccogliete i purpurei
mirtilli o lamponi
sono madidi di sangue:
è la morte che ritorna alla vita
con la pioggia delle lacrime.
I fiori urlano come monumenti,
lo strazio raggiunge il sole,
la morte è nell'erba,
in ogni pietra arsa,
in ogni brezza, in ogni tramonto,
nel pudore dei crocus
che inchinano la testa.
(Alberto Pattini)
Pecoraro Franca
***
Ti amerò ...
quando il sole sorgerà
Come oro all'orizzonte
Ti amerò ancora...
Ti amerò
Quando la luna
Brillerà come un diamante nella notte
Ti amerò ancora...
Ti amerò
Fin che onda nascerà sul mare
Fin che stella pulserà nel firmamento
Ti amerò ancora
Per sempre
Ti amerò
(Franca Pecoraro)
Pennino Salvatore
INSONNIA
Tra dubbi e pensieri naviga la mente
come un flusso interminabile di vento che ti spinge sulle immense alture dell'inconscio.
Sogni,desideri, possibili e impossibili.
Viaggi immaginari tra storie e fantasie mentre un leggero respiro ti dondola tra illusione e realtà.
Insonnia ancora insonnia.
Ti allontana dall utopia per trattenerti ancora strettamente tra le sue braccia.
Ti lascia un pensiero, un abbaglio o forse un consiglio che la notte porta via con se.
Insonnia,
sotto quei tetti al chiaror delle stelle che tutto dorme ma solo loro sono sveglie.
Ma qualcuno le osserva lì da lontano,
aspettando che al loro bagliore
gli occhi si chiudano trascinati
nel silenzio della notte...
(Salvatore Pennino)
Pennuzzi Annalisa
A VOI STELLE CADUTE
un cuore vuole smettere di battere,
una stella ha deciso di spegnersi lasciandoci il ricordo del suo bagliore,
una lacrima non sgorga dagli okki
ma dal cuore che vorrebbe continuare a gridarti il suo grande amore......
mai dal cuore nessuno il bagliore di quella stella toglierà
e in quel ricordo il nostro cuore troverà un po' di tranquillità
perché quella stella un po' più serena sarà...
vi adoro stelle ormai cadute che continuate a brillare nel mio cuore
(Annalisa Pennuzzi)
Percontra Marcella
NON CURANTI DEL TEMPO
Io e te non curanti
della pioggia
che bagna
la nostra
pelle,
un bacio
e poi un'altro
e un'altro ancora,
ci avvolge nel
reame dei sensi,
ove tutto ė
concesso pensare,
nulla è divieto.
Non aprire
gli occhi,
ti sento,
ti stai
perdendo
in me,
ed io
mi
ritroverò
in
te.
(Marcella Percontra)
Perla Anna
VAGARE NELLA MENTE
Ormeggia nell’eco del ricordo il timbro della voce.
Energia vigore calore, come fiume in piena c’inondavi.
Mamma,
Roccia solida cui aggrapparsi
sorriso caloroso, nel timore di perderlo
spesso ne afferravo l’essenza per custodirlo .
Demenza senile o Alzheimer,come un uragano,
ci travolge in un’altra dimensione,
Disarmati increduli in questa triste realtà.
Ricordi e affetti s’infrangono,
S’ingarbugliano le immagini nella tua mente,
parole mute, si disperdono sulle ali del tempo.
Si spalanca la porta sul manto di una vallata ignota.
Aurora dopo aurora lenta nenia,
Hai lottato per non smarrire memorie e volti
trascinata da un vortice, vivi in un’altra dimensione,
tra giocose bambole e balocchi luccicano i tuoi capelli argenti
ricamano ghirigori di emozioni.
Grazio Signore
siamo favorite in questa sorte ardua
per lo sguardo ancor vivace
ai fianchi della vita
vigila con decoro l’orgoglio e il pudore.
Circondata dall’affetto
un angelo costante ti segue,
ragazza bruna dagli occhi scuri
colma d’amore ti coccola di carezze,
s’invertono i ruoli
Da figlia a Madre
con amore.
(Anna Perla)
Pesci Antonella
LA MAPPA
Amo le linee che percorrono il mio volto.
Linee che le sensazioni hanno percorso,
le lacrime hanno trovato strada
per poi cadere e far fiorire la misericordia.
La mappa della sensibilità,che il tempo disegna.
Incroci di pieghe dove le decisioni si scontrano e fanno pensare e fanno penare.
La mappa delle notti dove non hai dormito e hai supplicato,
e poi ecco, la luce arriva sempre!
Per vedere quella mappa, che e’ la vita che meravigliosamente ti prende per mano
e ti accompagna con dolcezza a non disprezzare
quello che pensavi fosse disprezzabile
quando la mappa era ancora da scrivere
con le pieghe della tua pelle.
(Antonella Pesci)
Pintus Damiana
AMAMI ANCORA.
Prima che ci svegli il nuovo giorno
amami ancora, e tra lenzuola di broccato,
non lasciarmi giacere senza il tuo amore,
non sono una bambola di fredda porcellana.
Del tuo sapore vesti le mie labbra,
lasciami ammirare gli occhi tuoi di brace
che del mio corpo, ardono dal desiderio,
imprigionami in una ragnatela di abbracci
e scaldami in una danza senza tempo.
Nell'estasi, invadimi i pensieri
tra gemiti di carni infuocate
ascoltando il mio canto alla vita,
saziami finché ti sento in me morire
mentre m'invadi della tua essenza.
Dietro persiane socchiuse,
un vento silente ricama la pelle,
Il cielo si colora del nuovo dì che nasce
e noi, con palpebre ancora dormienti,
restiamo stretti in un abbraccio di pace
che profuma di vita e... amore.
(Damiana Pintus)
Pistoja Massimo Poeta
LIBERI DI SORRIDERE
Non dimenticare
la poesia, raccontata
dal salto nei colori del tramonto.
Sogni sbocciati, là
all’ orizzonte,
dove delfini disegnati
da un raggio di sole
dipingono i passi
di due innamorati,
volare verso il futuro.
Liberi di sorridere
cantando alla vita.
(Massimo Pistoja Poeta)
Pivotti Giovanna (Anna Vogi Tivitop)
ABBIAMO
Abbiamo piedi che sono fatti per toccare i cumulonembi
e respiri inadatti alla vita fuori dall’atmosfera.
Abbiamo occhi creati per decifrare il complicato contorno
e battiti del cuore che tradiscono talvolta pensieri di brace.
Abbiamo mani che leggono quando gli occhi tradiscono
e pance nate per far nascere a loro volta piccole pance.
Abbiamo corpi, ma abbiamo corpi che contengono anime, più d’una?
Abbiamo anime, ma abbiamo anime che si fanno domande,
incessanti quesiti fatti solamente per capire.
Abbiamo diviso, ma abbiamo sbagliato, perché dividendo
ci siamo preclusi l’eventualità di comprendere l’Intero.
Abbiamo tutto, talvolta ci sembra di non avere abbastanza.
Forse abbiamo troppo.
Troppe pupille per vedere una cosa sola.
Troppi amori.
Troppo grande il mondo. Vario.
Troppi becchi e ali spezzate.
Cuccioli. Piume. Denti.
Troppe morti dopo la vita.
Bellezza anche laddove ogni cosa è decadenza.
Troppo sentire.
Gente.
Diversità.
Troppi Noi, Voi, io.
Una cosa sola potrebbe essere non così incerta:
abbiamo
(Anna Vogi Tivitop)
Poccioni Silvana
NOTTE
Da un nodo di nubi scure
a fatica
si scioglie la luna.
A tratti
nel grigio groviglio di nastri
passano pezzi di cielo
vuoti di stelle.
(Silvana Poccioni)
Ponente Rosa
***
Ogni essere umano
ha un giardino da coltivare,
c'è chi sceglie
di tracciarne i confini
e il suo mondo finisce lì,
ma se si sceglie
di coltivarlo tutto
si raccolgono frutti
che saziano l'anima
e ogni germoglio è nuova vita,
ogni fiore si compone
di petali di saggezza,
ogni filo d'erba
è chi si incontra per strada
si può decidere di calpestarlo
o di curarlo con amore.
Ogni essere umano
ha il suo giardino
e se ci avrà messo il cuore...
ogni angolo parlerà di lui.
(Rosa Ponente)
Ponseggi Franco
A PAESTUM
Vestigia antiche di possenti mura
mi vedo intorno, e templi consacrati,
colonne eccelse dai colori ambrati
nel sole che inonda la pianura.
E cavalieri in fulgida armatura,
nella nebbia del tempo addormentati,
nel mio pensier si volgono chiomati,
e fanciulle dall’esile figura.
Solerti spose attingere alla fonte
vedo, e mercanti vender merci rare,
e rider di bimbi, e operose e pronte
braccia di artefici, e a divine are
intenti vati, e vedo all’orizzonte
achive prore sul vinoso mare.
(Franco Ponseggi)
Pontillo Giusi
SE VAGO PER QUESTE COLLINE
Se vago per queste colline
la neve dell'inverno riappare
felice come fosse
già un pupazzo di Natale.
Se poi mi lascio andare
torno sui miei passi andati
brulicanti e giulivi
di bellezze naturali.
Silenzio che mi prende
quando l'anima
ha sete d'amore.
Se poi non sono
più capace
muore dentro di me
il ricordo di quest'unica Primavera!
(Giusi Pontillo)
Ricci Maria
AMORE IMPOSSIBILE
E non posso
fare a meno di
amarti.
Contro tutto
e tutti
il mio cuore
sceglie la tua anima.
La raggiunge trafelata,
combattuta, sfinita, lacerata
e vi si addormenta
protetta,
cullata,
sedotta
Ogni giorno
è l'attimo
che ti respiro
Ché sei me.
E pretenderti
non posso
Né posso
dirti mio.
Eppure
mio sei
oltre lo spazio,
il tempo.
Un mondo
nei tuoi occhi.
Lo leggo
l'amore
più limpido
dell'acqua
più profondo
dell'abisso.
Non dovrei
accoglierlo
e averti non ha senso
come respingerti.
Né posso
allontanarti
liberarti di me.
Ti tengo dunque
per un attimo
ancora infinito
Ché senza di te
non è giorno, notte
respiro, vita.
(Maria Ricci)
Ricci Maria Rosaria
LA BARCA
Mi perdo nell'Infinito costellato
dai tanti puntini bianchi che
Brillano, Scintillano sul manto
del tuo colore Blu notte.
Mi perdo nella Bellezza del tuo Creato,
lasciandomi trapelare
attraverso i miei Occhi i
riflessi Naturali e Stupendi dei suoi colori.
Mi perdo al tramonto sulla Riva del "Mare"
sulla Profondità ed Ampiezza,
mentre sulla sua riva scorgo
una fragile Barchetta
bagnata dalle tue Soavi Onde.
Ti scorgo Lì nella Penombra che mi
Inviti a salire su di Essa, e al suo Timone....
E’ la mia barca.
E’ la barca della mia Vita
È la barca che ogni Giorno
è pronta a Salpare tra quiete e tempeste.
È una barca che sa
dosare i suoi ormeggi,
e che sa affondare le sue
tante Ancore.
È una barca che incontrando
in mezzo al Mare altre Barche
teme di non farcela.
Ma le basta un Soffio
di Vento per darle Forza,
per darle Amore,
per darle Gioia,
per darle Speranza,
per darle Concretezza …
Stendendo e gonfiando
le sue Vele
in un Incessante
Sventolamento
Alla Vita, All’ AMORE,
(Maria Rosaria Ricci)
Ricupero Martino
CATTURA
Tra miliardi di altri, occhi nuovi irretiscono i sensi
E di nuovo dal vento si intuiscono suoni
Giù dal cielo a cascata la carezza colpisce,
su dal cuore riemerge e vita nuova cattura
Luce acceca e prelude a brulicante bellezza,che sorride e pervade
Poi da luogo lontano voce nuova che arriva,che chiama,
regalando armonia che d'erba fresca ...profuma.
(Martino Ricupero)
Rito Franco
***
A guardare tanto infinito
che si perde nella corsa affannosa del tempo
la mia testa é una trottola pazza.
Gli occhi di tanta meraviglia piangono
e
l'universo della mia morte
non batte ciglio!
(Franco Rito)
Rosa Fabio
chel blanc
Chel blanç adès che vedi
divèrs da tut i àutri,
en pugnàt ‘nzì de néu
englazà entél so gnent
scorlà ʓó ‘n puèç al bot
entrà ‘n stremìz e l’àuter
ʓò iu ‘ndò mi scomenzi
ʓà a no védergi pù
floç de néu pura néu
senza cjarn né color
en slusor ente i òcli
chel blanç zò iu, te digi,
del gnent che l’è pur gnent,
sarástus ti, fièul mè?
(Fabio Rosa)
Traduzione dell’autore. Quel bianco. Quel bianco adesso che vedo / diverso da tutti gli altri, / un pugnetto così di neve / ghiacciato nel suo niente // scrollato giù un po’ alla volta / fra uno spavento e l’altro / là giù dove io comincio / ormai a non vederci più // fiocco di neve pura neve // senza carne né colore / un luccichio negli occhi // quel bianco là giù, ti dico, / del niente che è puro niente, / sarai tu, figlio mio? [dialetto anaunico]
Rosi Osvaldo
BUONGIORNO DONNA
Guardo
il tuo viso pulito
e non vi trovo malizie
ne inganno ,
ma c'è un sorriso
che brilla e da luce
li dove il sole riscalda
sulla tua bocca adorata.
I tuoi occhi colore
del cielo danno speranza
e fiducia.
Sei donna sei bella
e doni la vita,
qui sulla terra sei regina
come una stella nel cielo
che brilla e scintilla
in inno all'amore
quando il cuore lo vuole.
Donna!
tu sei il dono più grande
che un uomo può avere.
tu sei monti sei terra e sei
mare e sei cielo
ma soprattutto sei Amore!
(Osvaldo Rosi)
Rossello Carmela
In fondo al mare
Quanti pensieri
buttati in fondo al mare
quante speranze
sommerse
le mie mille anime complicate
affogano negli abissi
le mie tante domande
sono giù
è un continuo palpitare
il mio cuore.
Staccate le vostre membra
dalle fossilizzate abitudini
e venite a salvare il salvabile
prima che svanisca
l'ultimo piccolo appiglio di speranza.
Queste radici
ci stanno abbandonando
afferriamole
c'è una necessità
un bisogno disperato di aiuto
che fa eco
ripercuote tra vicoli
cunicoli
strade strette.
Mi vorrei immergere io
nell'acqua del mare
traslocare giù
per poter riprendere
tutto quello che è salvabile
ma non è possibile
cruda verità
questo mare è troppo agitato
ed io sola non ce la faccio.
(Carmela Rossello)
Rossi Paola
RIFLESSI
Notte riflessa nel mare
intrisa di amanti perduti.
Leggere sensazioni
sfiorano interiori orgasmi
trasformati in turbamenti profondi.
Raccolgo gocce di sudore
come lucenti perle
che scivolano su noi
lasciando solchi doloranti
che non trovano rimarginazione
(Paola Rossi)
Rotella Lorenzo
LA PRIGIONE
Mostrami come un lago ghiacciato
sente d'inverno l'oscuro fondale.
Protegge 'l buio l'urlo animale
d'un lattante che mai fu amato.
Oh Ecate, una larva di luce
si trova negli abissi profondi
ed è il sole che dal ghiaccio conduce
l'infante, attraverso i due mondi.
Dea dei viandanti, narrami il viaggio
ch'egli affrontò ghermendo quel raggio
evocato al dolce suono di Lei.
Cantami della prigione distrutta,
dell'ardua fuga, le fiamme in lotta
per bruciare l'inverno, per amar Lei.
(Lorenzo Rotella)
Ruggeri Dimitri
Il Bello che in te sprigioni
Veglio supino il Bello che in te sprigioni.
Descrivo a malapena il ricordo di te
che in me scompare.
Passa il meriggio solenne
tra nuvole di pecorelle inermi.
Vola il gabbiano a disegnar rancori
tra cieli innevati.
Tutto scompare, cala la notte,
cala il sipario.
Ora non sei più.
(Dimitri Ruggeri)
Rugna Anna
**
Guardo attraverso la finestra,
una luce sottile attraversa il mio corpo.
Si vede la mia nuda verità,
sotto il vestito di pizzo bianco
che mi hai regalato tu.
Accarezza la mia pelle
resta il profumo delle tue parole
resta la tua voce nella mia testa.
Ti guardo andar via dentro quella luce,
abbaglia la mia vista,
non sei il ricordo di un umile realtà,
ma sei il sogno di una vita eterna.
Non andare via dolce amore
solo lacrime bagnano il mio viso,
solo dolore affronta il mio cuore,
sono la tua anima bianca che cerca
il leggero velo di una triste storia d'amore.
(Anna Rugna)
Russo Carmela
L’INCERTEZZA DEI TUOI ANNI. (A MIA FIGLIA)
Vai figlia vai
sul tuo sentiero di vita ancora limpido
dove già qualche sogno si è spezzato
dove già chi ti è caro ti ha tradito
dove spargi lacrime di vita
e la realtà si è presentata
nel modo più spietato
e più oscuro
ancora prima che tu potessi viverla
ed ha segnato il tuo dolce sorridere
e le risate che cristalline sembravano sorgente
di acqua pura.
Vai figlia vai…. non aver paura
dell’incertezza che sembra accompagnarti
e del dolore che ti si è presentato
come un fulmine nel cielo azzurro della tua amata vita
ed ha spazzato via i tuoi perché
i giochi e le risate lasciando solo pianto
rompendo quell’infanzia che adoravi
e che si è trasformata in un veleno
negli anni oscuri
che ti son capitati sul cammino.
Vai… e stai tranquilla la vita col suo male
insegna tante cose e tu saprai riprenderti
i giorni allegri
e regalarli a chi sparge di lacrime i suoi ed i tuoi anni….
Vai figlia vai…. La vita anche se amara
in questa tua immensa e cara gioventù
non ti ha cambiato neanche di una virgola
non ti ha indispettito né incattivita
e spesso nei miei sogni appari come un angelo
su quel cammino oscuro che è stato la mia vita
dal quale attingi gli stessi giorni amari insieme a me….
ma sorridendo sempre come se fosse un gioco
del mio sapere illogico prima della sventura
di quello che a me piega ogni giorno
del pianto tuo che è un urlo di dolore nel mio cuore
e del sapere mio prima dell’ accadere
e che soltanto tu capisci bene
anche se non lo sapremo mai spiegare.
(Carmela Russo)
Russo Francesco (Mathias da K)
UNA POESIA D’AMORE
la frontiera cantata dal poeta
a spaccare in due il ventre
di amanti sconosciuti che in attesa
si attendono attendendo
che la pietra si faccia luce.
da una parte il tremito
dell’uomo nella carne sul cavallo
altrove la mimica della donna
nell’abito bianco sotto l’altare.
non siamo mai esistiti.
io viandante fragile
tu sposa per istinto …
ma in qualche dove nel deserto
siamo memorie di sabbia convulsa
nel giorno del solstizio …
(Mathias da K)
SPERANZA
La profondità dell' ignoto inibisce i tuoi sensi
Blocca i tuoi pensieri
Sai che non hai scampo da quell' abisso ma sai anche che ti attrae, come un peccato attrae i puri di cuore
La tua anima tenta di combattere quel buio profondo ma sai che ormai è finita
Cadi in quella oscurità e tutto ciò che vedi è la paura
La paura dei mostri sotto al tuo letto quando eri piccino
Sai di non poter combattere quella paura se non con una virtù
Una virtù che riesce a distruggere l' oscurità più profonda anche nei casi più estremi
La speranza di poter tornare in superficie e dire di avercela fatta
(Greta Nardi)
Negrotti Giovanni Andrea
NOTTE DI FINE ESTATE
Ora s’agita il sonno,
scorgo l’incedere lesto del mio mondo,
m’assale inutile tortura.
Temporale lontano,
la verticale parete,
l’acqua abbondante.
L’azzurro m’accoglie travolto nell’inquieto silenzio
nell’estro dei bianchi bagliori.
Lento scivolo su sdruciti arazzi,
osservo sorgere e tramontare i tuoi seni
e sento le mani bramose.
Tu; con tocchi brevi assapori
tutti i miei sogni d’estasi eterni
tingendo coi tuoi colori l’arsura crudele;
l’inutile tortura per un lampo fugace
figlio di una notte di fine estate.
Gan 21-09.-15
(Giovanni Andrea Negrotti)
Nenna Domenico
LA FRECCIA DEL SUD
Se un giorno sentirai sulla tua mano
il soffio del vento,
non voltarti è già lontano
La sua scia…
conserva la purezza della vita,
per noi, Lui stesso sfidò la freccia
finché vinse la sua partita
Volava sfiorando il terreno
verso un finale che non ha eguali,
del sud c’è un pizzico pieno
e noi d’azzurro vestiamo le ali
Vestì di vanto il nostro tricolore
correndo nella vita sempre agguerrito,
dell’inno, che era grande amatore
ora nel globo, inneggia per sempre il suo mito.
(Domenico Nenna)
Nicosia Alessandro
Adesso
Ripensi ai perduti immensi
Amari sguardi al vuoto dispensi,
Una ciocca di capelli sugli occhi
Cela le tue melanconie,
Tentennando le ore
Si sporgono sul mondo restie,
Nebbie sinuose
S'addensano nei tuoi pensieri
Come mine inesplose,
Anfratti d'illusione vana
Si spandono sul tempo
Con frenesia insana......
A cosa é valso
Vivere,amare,lottare,
Adagiata nel nulla
Alto senti il cuore ansimare,
Gridare vorresti rabbiosa,forte,
Come a voler sfidare l'infame sorte.....
Ad uno specchio
Ti guardi rassegnata e sfiorita,
Scalza ti alzi e corri in contro al sole
Caparbia ti rigeneri al vento,infinita.
(Alesandro Nicosia)
Occhiena Stella
TONY
Lui siede pensieroso
Riflette sul corso della vita.
Come invisibile dagli sguardi
Sconosciuti della gente
Vede sopraggiungere l’essere
Il suo nascondiglio il suo cuore
Curioso della vita
Se ne va per il mondo
Per castelli e laghi
Per vedere il passato
Per vivere il futuro
I suoi occhi brillanti
Della vita sono sazi
Non stanchi di imparare
Per proseguire al meglio
Ogni tanto lo si vede
Che irrequieto se ne và
Perché ansioso di sapere
Quel che succederà domani
Stanco di sapere quello che succede oggi
Lo si vede allontanarsi
Invisibile tra la gente…
(Stella Occhiena)
Orsuni Enio
CERCANNO ‘N SOGNO (a mia moglie)
Quanno me vie’ a manca’ l’ispirazione
io pe’ anna’ a caccia de esperienze rare
me ficco a letto e lì ciò l’occasione
de sogna’ tutto quello che me pare.
E nun è come quanno che so’ svejo:
mentre dormo li sogni me li scejo.
‘Sta notte ho inteso er sòno de ‘na tromba;
‘na musica a di’ poco celestiale.
Come se er sogno mio fosse normale
mi’ moje me chiamava da oltretomba.
Sembrò de cera co’ quell’occhi stanchi
e me diceva: -Amore mio, me manchi.
Perché nun molli tutto e te trattenghi?
Ormai la vita t’ha già dato tanto:
tristezza, amore, gioia, riso e pianto…
me manchi troppo, ma perché nun venghi?-
So’ già dieci anni ma ‘sto sogno stesso
forse lo cerco, ma lo faccio spesso.
Beh, sarà ‘n sogno tra er faceto e er vero
‘sto sogno tanto, tanto ricorente.
Ce l’ho come stampato ne la mente
e me sta radicato ner penziero.
La vita senza lei nun cià valore,
lei nun c’è più. Ma l’amor mio, nun mòre.
Traduzione dell'autorre: CERCANDO UN SOGNO (a mia moglie) / Quando viene’ a mancar l’ispirazione / e vado a caccia di esperienze rare / me ficco a letto e lì ho l’occasione / di sognar tutto quello che mi pare. / E non è come quando so’no sveglio: / mentre dormo i sogni io li scelgo. / Che notte, notte ho inteso il suono di una tromba; / che musica, a dir poco celestiale. / Come se il sogno mio fosse normale / mia moglie mi chiamava da oltretomba. / Sembrò di cera con quegli occhi stanchi / e mi diceva: -Amore mio, mi manchi. / Perché non molli tutto e ti tratteni? / Ormai la vita ti ha già dato tanto: / tristezza, amore, gioia, riso e pianto… / mi manchi troppo, ma perché non vieni?- / Son già dieci anni e questo sogno stesso / forse lo cerco, ma lo faccio spesso. / Beh, sarà un sogno tra il faceto e il vero / questo sogno che è tanto ricorrente. / Ce l’ho come stampato nella mente / e mi sta radicato nel pensiero. / La vita senza lei nun ha valore, / lei non c’è più. Ma l’amor mio, non muore.
Pace Marina
SENZA META
Viaggio
in un tempo che nn è il mio
Viaggio
su un treno che stride sui binari
Viaggio
nel buio della mia mente.
Sono viandante ,
Laceri e stracci le mie vesti
Trascino i miei pensieri
Che tumultuosi
si confondono
Dentro una valigia
senza fondo.
Voli pindarici
Alla ricerca di verità .
Lacrime infuocate
Come il rosso di un tramonto
Che squarcia il cuore
Quando ti basta poco
Per possedere il mondo.
Un sorriso, una carezza
Un bacio ....
Un fischio ferma il treno
Il viaggio è terminato.
Viandante solitario….
(Marina Pace)
Paganin Magda
FRAGORE CHE ABBRACCIA
Amorevole fragore ridere
riflessa nei tuoi occhi,
fra le pieghe della pelle.
Riverbero di cielo
che il giorno illumina
e la notte abbraccia.
(Magda Paganin)
Pagano Delia
OLTRE LA VITA
Ho sperato di averti accanto
oggi che non ci sei
come fosse di ieri la tua risata
di ieri la tua presenza.
Ho sperato di averti accanto
dove da sempre ti ho desiderato
non solo oggi che ricordo
e non svanisce dentro me
l'immagine che ho di te.
Ho sperato di averti accanto
nell'autunno incerto che avanza
per dirti che ho imparato grazie a te
a camminare, in autunno
dentro al cuore.
Ho sperato di averti accanto
perché tu vedessi e sorridessi
della donna di oggi che hai lasciato
tra la gente a non capire,
quella donna che oggi sa
che non esiste la distanza, non esiste
l'impazienza, non esiste la paura
se per mano sempre esiste chi ti prende
e ti accompagna nella vita
come per lunghi viali, per sempre
tra gli alberi in fiore.
(Delia Pagano)
Palermo Andrea
LE CICATRICI DELL’ALBA
Per amare cedetti
la mia anima,
sottovoce, tra i bisbigli
del vento che procace
svestiva quei tramonti
che non vollero
accadere mai.
Così, m’incamminai
nella cecità verso
il grembo della notte,
lungo selciati di pietra,
graffiati dai fragili riflessi
della luna,
ed avanzai tra i rovi
che ferirono le miei mani.
In fine attesi la luce di colei
che seppe attraversare
come me l’oscurità.
Anche l’alba quando sorge
mostra le cicatrici
del suo viaggio, come
coloro che si legano
all’amore.
(Andrea Palermo)
Pantone Imma
VECCHIA AMICA D'UN TEMPO
Dentro me, altro spazio non c'è.
Ogni parte è da lei occupata,
vive con me, mi da forza e mi annienta.
Un giorno la combatto e
un altro l'assecondo.
Non ho più memoria, ormai,
del giorno in cui a me si presentò,
ricordo solo che da allora tutto cambiò.
Si mostrò come un'amica leale,
pronta a proteggermi dal male,
io, l'accolsi volentieri,
poiché risanava i miei pensieri.
Divenne parte di me..
O forse di me restò solo una parte,
la tiranna aveva sottomesso la mia anima,
era la pena e la consolazione.
A lungo i miei occhi tenne bendati..
La mia bocca serrata,
ma le orecchie spalancate, affinché potessi ascoltare le cattiverie e
vedere in lei l'unica speranza.
Così non fu, sentii la sua voce..
Le sue mani sciolsero le mie bende
e i suoi baci aprirono le mie labbra.
Giorno e notte combatto affinché il cuore mi liberi,
cara solitudine, vecchia amica d'un tempo.
Per te non c'è più spazio,
sei stata tu ad insegnarmi che..
..il mio cuore ha solo una stanza,
ed io, non voglio più che sia tu ad occuparla.
ADDIO AMICA-TIRANNA
(Imma Pantone)
Papa Anna
* * *
Morivo col fare del giorno
nascendo più o meno a metà
i piedi nel sole,
il volto nell’ombra,
la luna, più stanca, di là..
Correvo col fare di un giorno
perdendo e prendendo …chissà…
Nel fiume vedevo il mio volto,
più puro che rotto...
La mente, più stanca, di là…
Correvo con disperazione
ridendo del pianto d’insieme
correvo ridendo del mondo,
piangendo, più stanca, di là…
Correvo guardandomi intorno
donando i miei occhi al tramonto,
da sempre mia libertà…
Morivo col fare di un’alba,
perdendo la mia fantasia…
morivo col volto nel sole,
i piedi nell’ombra…
e la luna.... più stanca, si volta…
Di là.
(Anna Papa)
Parillo Anna
L'ARABA FENICE
Un ardente spirito
incalza sogni
smarriti in una notte
d'altri tempi.
Nell'infinita' del cielo
il cuore scorge
aneliti d'addio e
l'anima spiega ali
di speranza in un
tramonto di fuoco.
Tra fragranze d'erba,
come l'araba fenice,
rinascere vorrei
dalla cenere dei ricordi
pentita di non aver
udito mai il tuo nome,
ma col rovente
desiderio di morire
nel tuo eterno abbraccio.
(Anna Parillo)
Pattini Alberto
NON TOCCATE QUEI FIORI
Crateri di piombo
grondanti di sangue
sui sentieri della cenere,
luogo del martirio,
del dolore di giovani fiori
della prima guerra mondiale.
Donna di montagna,
che vieni a piangere
il tuo fiore colpito al petto
in un urlo di guerra:
ogni anno nella rossa primavera
sbuca dalla neve
nel ricordo dei
gelidi inverni di odio.
Donna, appena portata all'altare
quante lacrime hai versato
sul nero scialle di lutto,
quante lacrime sono cadute
nel sepolcreto fiorito
dove giace una generazione.
Non toccate quei fiori
steli al vento della memoria,
sono ancora piangenti,
non raccogliete i purpurei
mirtilli o lamponi
sono madidi di sangue:
è la morte che ritorna alla vita
con la pioggia delle lacrime.
I fiori urlano come monumenti,
lo strazio raggiunge il sole,
la morte è nell'erba,
in ogni pietra arsa,
in ogni brezza, in ogni tramonto,
nel pudore dei crocus
che inchinano la testa.
(Alberto Pattini)
Pecoraro Franca
***
Ti amerò ...
quando il sole sorgerà
Come oro all'orizzonte
Ti amerò ancora...
Ti amerò
Quando la luna
Brillerà come un diamante nella notte
Ti amerò ancora...
Ti amerò
Fin che onda nascerà sul mare
Fin che stella pulserà nel firmamento
Ti amerò ancora
Per sempre
Ti amerò
(Franca Pecoraro)
Pennino Salvatore
INSONNIA
Tra dubbi e pensieri naviga la mente
come un flusso interminabile di vento che ti spinge sulle immense alture dell'inconscio.
Sogni,desideri, possibili e impossibili.
Viaggi immaginari tra storie e fantasie mentre un leggero respiro ti dondola tra illusione e realtà.
Insonnia ancora insonnia.
Ti allontana dall utopia per trattenerti ancora strettamente tra le sue braccia.
Ti lascia un pensiero, un abbaglio o forse un consiglio che la notte porta via con se.
Insonnia,
sotto quei tetti al chiaror delle stelle che tutto dorme ma solo loro sono sveglie.
Ma qualcuno le osserva lì da lontano,
aspettando che al loro bagliore
gli occhi si chiudano trascinati
nel silenzio della notte...
(Salvatore Pennino)
Pennuzzi Annalisa
A VOI STELLE CADUTE
un cuore vuole smettere di battere,
una stella ha deciso di spegnersi lasciandoci il ricordo del suo bagliore,
una lacrima non sgorga dagli okki
ma dal cuore che vorrebbe continuare a gridarti il suo grande amore......
mai dal cuore nessuno il bagliore di quella stella toglierà
e in quel ricordo il nostro cuore troverà un po' di tranquillità
perché quella stella un po' più serena sarà...
vi adoro stelle ormai cadute che continuate a brillare nel mio cuore
(Annalisa Pennuzzi)
Percontra Marcella
NON CURANTI DEL TEMPO
Io e te non curanti
della pioggia
che bagna
la nostra
pelle,
un bacio
e poi un'altro
e un'altro ancora,
ci avvolge nel
reame dei sensi,
ove tutto ė
concesso pensare,
nulla è divieto.
Non aprire
gli occhi,
ti sento,
ti stai
perdendo
in me,
ed io
mi
ritroverò
in
te.
(Marcella Percontra)
Perla Anna
VAGARE NELLA MENTE
Ormeggia nell’eco del ricordo il timbro della voce.
Energia vigore calore, come fiume in piena c’inondavi.
Mamma,
Roccia solida cui aggrapparsi
sorriso caloroso, nel timore di perderlo
spesso ne afferravo l’essenza per custodirlo .
Demenza senile o Alzheimer,come un uragano,
ci travolge in un’altra dimensione,
Disarmati increduli in questa triste realtà.
Ricordi e affetti s’infrangono,
S’ingarbugliano le immagini nella tua mente,
parole mute, si disperdono sulle ali del tempo.
Si spalanca la porta sul manto di una vallata ignota.
Aurora dopo aurora lenta nenia,
Hai lottato per non smarrire memorie e volti
trascinata da un vortice, vivi in un’altra dimensione,
tra giocose bambole e balocchi luccicano i tuoi capelli argenti
ricamano ghirigori di emozioni.
Grazio Signore
siamo favorite in questa sorte ardua
per lo sguardo ancor vivace
ai fianchi della vita
vigila con decoro l’orgoglio e il pudore.
Circondata dall’affetto
un angelo costante ti segue,
ragazza bruna dagli occhi scuri
colma d’amore ti coccola di carezze,
s’invertono i ruoli
Da figlia a Madre
con amore.
(Anna Perla)
Pesci Antonella
LA MAPPA
Amo le linee che percorrono il mio volto.
Linee che le sensazioni hanno percorso,
le lacrime hanno trovato strada
per poi cadere e far fiorire la misericordia.
La mappa della sensibilità,che il tempo disegna.
Incroci di pieghe dove le decisioni si scontrano e fanno pensare e fanno penare.
La mappa delle notti dove non hai dormito e hai supplicato,
e poi ecco, la luce arriva sempre!
Per vedere quella mappa, che e’ la vita che meravigliosamente ti prende per mano
e ti accompagna con dolcezza a non disprezzare
quello che pensavi fosse disprezzabile
quando la mappa era ancora da scrivere
con le pieghe della tua pelle.
(Antonella Pesci)
Pintus Damiana
AMAMI ANCORA.
Prima che ci svegli il nuovo giorno
amami ancora, e tra lenzuola di broccato,
non lasciarmi giacere senza il tuo amore,
non sono una bambola di fredda porcellana.
Del tuo sapore vesti le mie labbra,
lasciami ammirare gli occhi tuoi di brace
che del mio corpo, ardono dal desiderio,
imprigionami in una ragnatela di abbracci
e scaldami in una danza senza tempo.
Nell'estasi, invadimi i pensieri
tra gemiti di carni infuocate
ascoltando il mio canto alla vita,
saziami finché ti sento in me morire
mentre m'invadi della tua essenza.
Dietro persiane socchiuse,
un vento silente ricama la pelle,
Il cielo si colora del nuovo dì che nasce
e noi, con palpebre ancora dormienti,
restiamo stretti in un abbraccio di pace
che profuma di vita e... amore.
(Damiana Pintus)
Pistoja Massimo Poeta
LIBERI DI SORRIDERE
Non dimenticare
la poesia, raccontata
dal salto nei colori del tramonto.
Sogni sbocciati, là
all’ orizzonte,
dove delfini disegnati
da un raggio di sole
dipingono i passi
di due innamorati,
volare verso il futuro.
Liberi di sorridere
cantando alla vita.
(Massimo Pistoja Poeta)
Pivotti Giovanna (Anna Vogi Tivitop)
ABBIAMO
Abbiamo piedi che sono fatti per toccare i cumulonembi
e respiri inadatti alla vita fuori dall’atmosfera.
Abbiamo occhi creati per decifrare il complicato contorno
e battiti del cuore che tradiscono talvolta pensieri di brace.
Abbiamo mani che leggono quando gli occhi tradiscono
e pance nate per far nascere a loro volta piccole pance.
Abbiamo corpi, ma abbiamo corpi che contengono anime, più d’una?
Abbiamo anime, ma abbiamo anime che si fanno domande,
incessanti quesiti fatti solamente per capire.
Abbiamo diviso, ma abbiamo sbagliato, perché dividendo
ci siamo preclusi l’eventualità di comprendere l’Intero.
Abbiamo tutto, talvolta ci sembra di non avere abbastanza.
Forse abbiamo troppo.
Troppe pupille per vedere una cosa sola.
Troppi amori.
Troppo grande il mondo. Vario.
Troppi becchi e ali spezzate.
Cuccioli. Piume. Denti.
Troppe morti dopo la vita.
Bellezza anche laddove ogni cosa è decadenza.
Troppo sentire.
Gente.
Diversità.
Troppi Noi, Voi, io.
Una cosa sola potrebbe essere non così incerta:
abbiamo
(Anna Vogi Tivitop)
Poccioni Silvana
NOTTE
Da un nodo di nubi scure
a fatica
si scioglie la luna.
A tratti
nel grigio groviglio di nastri
passano pezzi di cielo
vuoti di stelle.
(Silvana Poccioni)
Ponente Rosa
***
Ogni essere umano
ha un giardino da coltivare,
c'è chi sceglie
di tracciarne i confini
e il suo mondo finisce lì,
ma se si sceglie
di coltivarlo tutto
si raccolgono frutti
che saziano l'anima
e ogni germoglio è nuova vita,
ogni fiore si compone
di petali di saggezza,
ogni filo d'erba
è chi si incontra per strada
si può decidere di calpestarlo
o di curarlo con amore.
Ogni essere umano
ha il suo giardino
e se ci avrà messo il cuore...
ogni angolo parlerà di lui.
(Rosa Ponente)
Ponseggi Franco
A PAESTUM
Vestigia antiche di possenti mura
mi vedo intorno, e templi consacrati,
colonne eccelse dai colori ambrati
nel sole che inonda la pianura.
E cavalieri in fulgida armatura,
nella nebbia del tempo addormentati,
nel mio pensier si volgono chiomati,
e fanciulle dall’esile figura.
Solerti spose attingere alla fonte
vedo, e mercanti vender merci rare,
e rider di bimbi, e operose e pronte
braccia di artefici, e a divine are
intenti vati, e vedo all’orizzonte
achive prore sul vinoso mare.
(Franco Ponseggi)
Pontillo Giusi
SE VAGO PER QUESTE COLLINE
Se vago per queste colline
la neve dell'inverno riappare
felice come fosse
già un pupazzo di Natale.
Se poi mi lascio andare
torno sui miei passi andati
brulicanti e giulivi
di bellezze naturali.
Silenzio che mi prende
quando l'anima
ha sete d'amore.
Se poi non sono
più capace
muore dentro di me
il ricordo di quest'unica Primavera!
(Giusi Pontillo)
Ricci Maria
AMORE IMPOSSIBILE
E non posso
fare a meno di
amarti.
Contro tutto
e tutti
il mio cuore
sceglie la tua anima.
La raggiunge trafelata,
combattuta, sfinita, lacerata
e vi si addormenta
protetta,
cullata,
sedotta
Ogni giorno
è l'attimo
che ti respiro
Ché sei me.
E pretenderti
non posso
Né posso
dirti mio.
Eppure
mio sei
oltre lo spazio,
il tempo.
Un mondo
nei tuoi occhi.
Lo leggo
l'amore
più limpido
dell'acqua
più profondo
dell'abisso.
Non dovrei
accoglierlo
e averti non ha senso
come respingerti.
Né posso
allontanarti
liberarti di me.
Ti tengo dunque
per un attimo
ancora infinito
Ché senza di te
non è giorno, notte
respiro, vita.
(Maria Ricci)
Ricci Maria Rosaria
LA BARCA
Mi perdo nell'Infinito costellato
dai tanti puntini bianchi che
Brillano, Scintillano sul manto
del tuo colore Blu notte.
Mi perdo nella Bellezza del tuo Creato,
lasciandomi trapelare
attraverso i miei Occhi i
riflessi Naturali e Stupendi dei suoi colori.
Mi perdo al tramonto sulla Riva del "Mare"
sulla Profondità ed Ampiezza,
mentre sulla sua riva scorgo
una fragile Barchetta
bagnata dalle tue Soavi Onde.
Ti scorgo Lì nella Penombra che mi
Inviti a salire su di Essa, e al suo Timone....
E’ la mia barca.
E’ la barca della mia Vita
È la barca che ogni Giorno
è pronta a Salpare tra quiete e tempeste.
È una barca che sa
dosare i suoi ormeggi,
e che sa affondare le sue
tante Ancore.
È una barca che incontrando
in mezzo al Mare altre Barche
teme di non farcela.
Ma le basta un Soffio
di Vento per darle Forza,
per darle Amore,
per darle Gioia,
per darle Speranza,
per darle Concretezza …
Stendendo e gonfiando
le sue Vele
in un Incessante
Sventolamento
Alla Vita, All’ AMORE,
(Maria Rosaria Ricci)
Ricupero Martino
CATTURA
Tra miliardi di altri, occhi nuovi irretiscono i sensi
E di nuovo dal vento si intuiscono suoni
Giù dal cielo a cascata la carezza colpisce,
su dal cuore riemerge e vita nuova cattura
Luce acceca e prelude a brulicante bellezza,che sorride e pervade
Poi da luogo lontano voce nuova che arriva,che chiama,
regalando armonia che d'erba fresca ...profuma.
(Martino Ricupero)
Rito Franco
***
A guardare tanto infinito
che si perde nella corsa affannosa del tempo
la mia testa é una trottola pazza.
Gli occhi di tanta meraviglia piangono
e
l'universo della mia morte
non batte ciglio!
(Franco Rito)
Rosa Fabio
chel blanc
Chel blanç adès che vedi
divèrs da tut i àutri,
en pugnàt ‘nzì de néu
englazà entél so gnent
scorlà ʓó ‘n puèç al bot
entrà ‘n stremìz e l’àuter
ʓò iu ‘ndò mi scomenzi
ʓà a no védergi pù
floç de néu pura néu
senza cjarn né color
en slusor ente i òcli
chel blanç zò iu, te digi,
del gnent che l’è pur gnent,
sarástus ti, fièul mè?
(Fabio Rosa)
Traduzione dell’autore. Quel bianco. Quel bianco adesso che vedo / diverso da tutti gli altri, / un pugnetto così di neve / ghiacciato nel suo niente // scrollato giù un po’ alla volta / fra uno spavento e l’altro / là giù dove io comincio / ormai a non vederci più // fiocco di neve pura neve // senza carne né colore / un luccichio negli occhi // quel bianco là giù, ti dico, / del niente che è puro niente, / sarai tu, figlio mio? [dialetto anaunico]
Rosi Osvaldo
BUONGIORNO DONNA
Guardo
il tuo viso pulito
e non vi trovo malizie
ne inganno ,
ma c'è un sorriso
che brilla e da luce
li dove il sole riscalda
sulla tua bocca adorata.
I tuoi occhi colore
del cielo danno speranza
e fiducia.
Sei donna sei bella
e doni la vita,
qui sulla terra sei regina
come una stella nel cielo
che brilla e scintilla
in inno all'amore
quando il cuore lo vuole.
Donna!
tu sei il dono più grande
che un uomo può avere.
tu sei monti sei terra e sei
mare e sei cielo
ma soprattutto sei Amore!
(Osvaldo Rosi)
Rossello Carmela
In fondo al mare
Quanti pensieri
buttati in fondo al mare
quante speranze
sommerse
le mie mille anime complicate
affogano negli abissi
le mie tante domande
sono giù
è un continuo palpitare
il mio cuore.
Staccate le vostre membra
dalle fossilizzate abitudini
e venite a salvare il salvabile
prima che svanisca
l'ultimo piccolo appiglio di speranza.
Queste radici
ci stanno abbandonando
afferriamole
c'è una necessità
un bisogno disperato di aiuto
che fa eco
ripercuote tra vicoli
cunicoli
strade strette.
Mi vorrei immergere io
nell'acqua del mare
traslocare giù
per poter riprendere
tutto quello che è salvabile
ma non è possibile
cruda verità
questo mare è troppo agitato
ed io sola non ce la faccio.
(Carmela Rossello)
Rossi Paola
RIFLESSI
Notte riflessa nel mare
intrisa di amanti perduti.
Leggere sensazioni
sfiorano interiori orgasmi
trasformati in turbamenti profondi.
Raccolgo gocce di sudore
come lucenti perle
che scivolano su noi
lasciando solchi doloranti
che non trovano rimarginazione
(Paola Rossi)
Rotella Lorenzo
LA PRIGIONE
Mostrami come un lago ghiacciato
sente d'inverno l'oscuro fondale.
Protegge 'l buio l'urlo animale
d'un lattante che mai fu amato.
Oh Ecate, una larva di luce
si trova negli abissi profondi
ed è il sole che dal ghiaccio conduce
l'infante, attraverso i due mondi.
Dea dei viandanti, narrami il viaggio
ch'egli affrontò ghermendo quel raggio
evocato al dolce suono di Lei.
Cantami della prigione distrutta,
dell'ardua fuga, le fiamme in lotta
per bruciare l'inverno, per amar Lei.
(Lorenzo Rotella)
Ruggeri Dimitri
Il Bello che in te sprigioni
Veglio supino il Bello che in te sprigioni.
Descrivo a malapena il ricordo di te
che in me scompare.
Passa il meriggio solenne
tra nuvole di pecorelle inermi.
Vola il gabbiano a disegnar rancori
tra cieli innevati.
Tutto scompare, cala la notte,
cala il sipario.
Ora non sei più.
(Dimitri Ruggeri)
Rugna Anna
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Guardo attraverso la finestra,
una luce sottile attraversa il mio corpo.
Si vede la mia nuda verità,
sotto il vestito di pizzo bianco
che mi hai regalato tu.
Accarezza la mia pelle
resta il profumo delle tue parole
resta la tua voce nella mia testa.
Ti guardo andar via dentro quella luce,
abbaglia la mia vista,
non sei il ricordo di un umile realtà,
ma sei il sogno di una vita eterna.
Non andare via dolce amore
solo lacrime bagnano il mio viso,
solo dolore affronta il mio cuore,
sono la tua anima bianca che cerca
il leggero velo di una triste storia d'amore.
(Anna Rugna)
Russo Carmela
L’INCERTEZZA DEI TUOI ANNI. (A MIA FIGLIA)
Vai figlia vai
sul tuo sentiero di vita ancora limpido
dove già qualche sogno si è spezzato
dove già chi ti è caro ti ha tradito
dove spargi lacrime di vita
e la realtà si è presentata
nel modo più spietato
e più oscuro
ancora prima che tu potessi viverla
ed ha segnato il tuo dolce sorridere
e le risate che cristalline sembravano sorgente
di acqua pura.
Vai figlia vai…. non aver paura
dell’incertezza che sembra accompagnarti
e del dolore che ti si è presentato
come un fulmine nel cielo azzurro della tua amata vita
ed ha spazzato via i tuoi perché
i giochi e le risate lasciando solo pianto
rompendo quell’infanzia che adoravi
e che si è trasformata in un veleno
negli anni oscuri
che ti son capitati sul cammino.
Vai… e stai tranquilla la vita col suo male
insegna tante cose e tu saprai riprenderti
i giorni allegri
e regalarli a chi sparge di lacrime i suoi ed i tuoi anni….
Vai figlia vai…. La vita anche se amara
in questa tua immensa e cara gioventù
non ti ha cambiato neanche di una virgola
non ti ha indispettito né incattivita
e spesso nei miei sogni appari come un angelo
su quel cammino oscuro che è stato la mia vita
dal quale attingi gli stessi giorni amari insieme a me….
ma sorridendo sempre come se fosse un gioco
del mio sapere illogico prima della sventura
di quello che a me piega ogni giorno
del pianto tuo che è un urlo di dolore nel mio cuore
e del sapere mio prima dell’ accadere
e che soltanto tu capisci bene
anche se non lo sapremo mai spiegare.
(Carmela Russo)
Russo Francesco (Mathias da K)
UNA POESIA D’AMORE
la frontiera cantata dal poeta
a spaccare in due il ventre
di amanti sconosciuti che in attesa
si attendono attendendo
che la pietra si faccia luce.
da una parte il tremito
dell’uomo nella carne sul cavallo
altrove la mimica della donna
nell’abito bianco sotto l’altare.
non siamo mai esistiti.
io viandante fragile
tu sposa per istinto …
ma in qualche dove nel deserto
siamo memorie di sabbia convulsa
nel giorno del solstizio …
(Mathias da K)