Autori e poesie della seconda edizione (2016/17) - parte III - da De S a Giov
De Salvatore Teresa Anna Rita
ANDARE
E vado scandendo
in noia mortale
atipici versi,
per il
martellare
continuo ed idiota
di un
preferire
la melma alle stelle.
Parlare parlando
di tutto nel vuoto
viaggiare viaggiando
accanto fin dove
il binario diverge.
Mai insieme gli sguardi
a incrociare
ad oriente,
sia pur congiunzione apparente,
tensione
oltre
l’isolamento
del mare
ad andare.
(Teresa Anna Rita De Salvatore)
Dea Airam (pseudonimo di Maria Cicala)
LUNA 'E PUSILLECO
Chesta sera staje 'nquartata* pure tu
almeno ce facimmo cumpagnia.
Saje comm'è...
Pe fa passà 'sta pucundria.
Astrignuta dint' a n'angulillo
'a chistu pizzo
addò se vere tutto 'o Regno
ie me sento 'na pezzente.
Pezzente d'ammore.
'O re mijo m'ha lassato
nun è chiù 'nnammurato.
E che me ne faccio
e tutta 'sta ricchezza
si dint'e mmane astregno
sulamente l'amarezza!
A te però t'abbasta poco
'nu spicchio 'e cielo e
'nu specchio e mare
pe cunzularte
e sentirte 'na rigina.
Comme 'na sciantosa
affacciata 'o balcone
te ne staje lloco 'ncoppa
e do riesto nun te 'mporta.
E già!
Tu tieni sempe chi t'ammira
'e 'nammurate ca fanno ammore
e 'e scunzulate comm'a me
ca ce chiagne 'o core.
(Dea Airam)
Traduzione dell'autrice dal napoletano - LUNA DI POSILLIPO. Questa sera stai nervosa anche tu / almeno ci teniamo compagnia. / Per far passare questa malinconia. / Stretta in un angolino / da questo posto (Posillipo) / dove si vede tutta Napoli / io mi sento una poveraccia. / Povera d'amore. / Il mio re mi ha lasciato / non è più innamorato. / E che me ne faccio della ricchezza / se nelle mani stringo solo l'amarezza. / A te basta poco però / un pezzetto di cielo e / uno specchio come mare / per sentirti felice. / Come una bella e apparisce donna / affacciata al balcone / te ne stai lì e del resto del mondo / non t'importa. / Tanto tu hai sempre chi ti ammira / i fidanzati che al chiar di luna fanno l'amore / e gli sconsolati come me / che gli piange il cuore.
* 'nquartata= termine usato per definire una persona innervosita che in questo caso voglia richiamare anche lo stato della luna (un quarto di luna).
Debiti Luca
IL VOLO DEGLI AIRONI
La mia vita rimane ferma così,
quasi non sapesse dove andare,
accanita ed attonita cacciatrice
nel vuoto dell'inadempienza.
Linee trasversali in apparenza
demarcano confini e territori
della mia immaginazione.
Il cerchio ancora non si chiude
ed il nulla stride come quando
tira forte il vento nelle valli
e dannato mi denuda l'anima.
Vorrei coprirmi con le foglie
dell'alloro, come nei giorni
di gloria dei miei tempi iridati.
Ma il futuro tanto atteso
a volte devia e torna indietro,
relegandosi allo stato iniziale
nella gestazione d'un pensiero.
E penso, piango, rimanendo
poi incastrato in quella nuvola
passante sulla mia fragilità.
A guardare il volo degli aironi
che attraversano il mio cielo,
bianchi e rosa, come ho sempre
immaginato fosse il mio domani.
(Luca Debiti)
Dell'acqua Nicola
LA PACE SIA CON TE
Seduto sull'arenile
della mia storia,
ascolto in silenzio
la dolcezza senza fine
del lento dondolio
delle onde di un mare
quasi quieto,mentre le mie
emozioni e i miei pensieri di una vita,
si lasciano accarezzare e abbracciare
da brividi e fremiti d'amore allo sguardo
proteso verso l'infinito orizzonte .
Una stella più lucente
di tutte le altre ,
incastonata nel cielo limpido
di una notte d'estate ,
sembra allungarmi una scia di luce
a forma di mano,
quasi fosse una stella cometa
per indicarmi
i riflessi incantati
di un gioco di luci
dal giallo ocre
di lampioni secolari
che abbelliscono
il lungomare del mondo .
E dove per una notte sola,
una notte bianca di sola pace,
una moltitudine inverosimile
di uomini forse tutti quelli
che ne contiene il mondo intero,
si abbracciano tra loro ,
e tra un bacio e una
stretta di mano ,
sembrano tutti dirsi tra loro,
la pace sia con te.
(Nicola Dell'acqua)
Dettori Gavino
RUGIADA
Notte serena
a tarda primavera.
L’erba al mattino
brilla di mille
gocce di rugiada
che la rendono
più preziosa
al passante
mattutino.
Sereno tra noi,
ed io mi sveglio
ogni mattino
rorido per i sogni
che tu mi hai
mandato
per tenermi
compagnia.
Mi sento ristorato
come quei fili
d’erba che
la rugiada
ha rinfrescato
nella notte
per offrirli
luccicanti
al primo sole
che preannuncia
l’approssimarsi
della calura estiva.
(Gavino Dettori)
Di Domenico Gustavo
MIRAGGIO
Ho raccontato la mia storia al vento,
affinchè soffiando, la porti via, lontano!!.
Ho aspettato le luci dell’alba, con tenue lamento,
affinchè, il sole mi accarezzi con la sua mano!!.
Ho guardato il mare, per disperdermi nell’infinito,
affinchè ritrovi la certezza naufragata!!
Ho guardato i monti, aggrappato ad essi, sfinito,
affinchè ritrovi una forza ormai lasciata!!
Ho guardato le pianure e valli fiorite,
affinchè il profumo della natura mi sazii!!
Ho guardato ciò che è stato, come figure sbiadite,
affinchè, in questo miraggio, si aprano nuovi spazi!!
(Gustavo Di Domenico)
Di Marco Fausto
PAURA
(scritta da Fausto Di Marco, artista e musicista di Chieti ucciso brutalmente il 9 ottobre 2016 e segnalata al concorso dall'amico Hermes Ecate)
Paura di ciò che nasce
Pur se ricco di potenzialità che colpisce
Paura di non esser forte
Consapevole di incontrar la morte
Paura di un incendio dannato
Ma non del fuoco che lo ha generato
Paura dell'acqua e della sua altezza
Tuttavia cullato dalla sua placida fierezza
Paura d'esser buttato giù dal vento
Poiché d'ambir a un animo leggero sento
Paura della terra mai sommessa
Che il mio sangue chiama a lavorar con essa
Paura degli umani uguali
O di non essere considerati tali
Paura di passar per fessi
E continuare a donar se stessi
Paura di perderti
Oppure di incontrarti
Paura di doverti solo guardare
Senza poterti amare
Paura che la mia anima non si conservi pura
E regalarti ancor un sentimento che non sia
Paura...
Di Mico Marco
Dove va il nostro amore passato?
Dove va il nostro amore passato?
Quello oramai provato
Quello già speso
Quello a volte dimenticato.
Quello dolce per i nostri figli ancora bambini
Quando li portiamo a giocare nei giardini
Quello carnale per la donna che baciamo
Quando forte al petto la stringiamo
Quello per noi stessi quando riflessi ci guardiamo
E diversi e soli non ci riconosciamo.
Va buttato?
Va sprecato?
Va perso?
O sostiene l’universo?
Fa girare i soli?
Sbocciare i fiori?
O nascere nuovi semplici amori?
(Marco Di Mico)
Di Napoli Vincenzo
CLOCHARD
Non guardava mai nessuno
vecchio,stanco e abbandonato,
di chi era quella mano
e che cosa aveva dato
non gli interessava niente
ne futuro ne presente
tanta gente lo guardava
e lentamente lui moriva.
Ma una sera fredda e buia
una mano sul suo viso
era quello che aspettava
riconobbe il suo sorriso
un amore ormai lontano
e sentirsi dir ti amo.
Ma era un sogno lei non c'era
e così si addormentò
una lacrima soltanto,
e mai più si risvegliò.
(Vincenzo Di Napoli)
Di Natale Giuseppe
TONNARELLA*
Su gambe scheletriche,
arcuate, un vecchio canuto
e bruciato dal sole,
scrutava l’orizzonte,
là dove il cielo
rasentava il mare.
Vele bianche,
gonfiate dal vento,
si muovevano su acque
blu cobalto, tra le Eolie
incantate e le coste
della terra dei ciclopi.
Le seguì con lo sguardo,
finché non scomparvero.
Il suo pensiero tornò al passato,
a quella vita data al mare,
per un tozzo di pane,
duro e amaro.
Un ultimo sguardo.
L’onda bagnava la rena,
le lacrime i suoi occhi stanchi.
(Giuseppe Di Natale)
*Frazione di Furnari (ME) con spiaggia con vista sulle Eolie
Di Nocera Flavio
LA PORTA DEL CUORE
Si era già fatta sera,
da sola te ne stavi in quella fredda stanza
illuminata soltanto da una tenue lampada.
Il tuo sguardo era rivolto a quei versi
che avevo scritto apposta per te
con la firma della mia anima
e stavano facendo affiorare
il ricordo del nostro primo incontro.
Oramai i tuoi meravigliosi occhi
erano colmi di calde lacrime
e mi parlavano del tuo amore per me.
Avevo bussato al tuo cuore.
(Flavio Di Nocera)
Di Palma Raffaele
* * *
E se
le nostre anime
si amassero tanto
con la passione delle rose
guardando all’istante
sull’orlo della pelle
come nel tuo sguardo
e malgrado tutto
tra una nuvola e l’altra
immersi in un sogno
in una notte d’autunno
continuerebbero i baci.
(Raffaele Di Palma)
Di Paoli Antonella
MI RESPIRI ADDOSSO
Tu mi respiri addosso
quando sei lontano e mi sento sola.
Mi respiri addosso
quando mi pensi
o sogni di abbracciarmi.
Mi respiri addosso
quando sei disperato
e vorresti stringermi.
Mi respiri addosso
ogni volta che ti manco
e me lo dici con le lacrime agli occhi.
Il tuo amore mi respira addosso
e nel silenzio avverto il tuo respiro
come lieve brezza che mi sussurra di te
e che mi da' la certezza
che il tuo amore è sempre qui con me
e che il tuo respiro è il mio respiro.
(Antonella Di Paoli)
Di Pasquale Enza
UN ANGELO
Amavo un angelo dal volto candido,
e ,in estasi andavo se solo lo guardavo.
Aprendo le sue ali faceva innamorare ...
Angelo crudele,adesso sei solo...
Perché hai tutto,ma hai perso l'amore.
(Enza Di Pasquale)
Di Vita Maria
CAMBIAMENTI
Ogni cambiamentu ti provoca
‘n certu scombussolamentu.
Già la vita è ‘n cambiamentu
in continuo rinnovamentu!
Quannu quaccosa cangia,
la to bussola sballa;
è comu li stagioni: pi diri era ‘mmernu
e poi diventa primavera di rinnovamentu!
E’ comu fari a peddi nova,
tutta ti rinnova!
C’è u cangiamentu di casa,
di cumpagnu di vita, di travagghiu,
di ligami debboli e co’ ttaccagghiu!
E’ ‘ncuminciari e mittirisi alla prova
senza nenti pritenniri o addumannari.
Avanzi ‘n punta di peri
e cecchi di pisari picca e nenti,
a ogni circostanza ca si presenti.
L’importanti è affrontari u cambiamentu
cu apertura mentali ma
soprattuttu di cori e di sintimentu,
finu a quannu, prima o poi,
a situazioni si stabilizza e
diventa megghiu.
Cangiari uguali a rinnovari
e fa ben sperari!
(Maria Di Vita)
Traduzione dell'autrice dal siciliano- CAMBIAMENTI. Ogni cambiamneto ti provoca / un certo scombussolamento./ Già la vita è un cambiamento / in continuo rinnovamento!/ Quando qualcosa cambia,/ la tua bussola sballa;/ è come le stagioni: per dire prima era inverno/ e poi diventa primavera di rinnovamento!/ E’ come fare la pelle nuova,/ tutta ti rinnova!/ C’è il cambiamento di casa,/ di compagno di vita, di lavoro,/ di legami deboli e forti, legati stretti!/ E’ incominciare e mettersi alla prova/ senza niente pretendere o domandare./ Avanzi in punta di piedi/ e cerchi di pesare poco e niente,/ a ogni circostanza che si presenti./ L’importante è affrontare il cambiamento / con apertura mentale ma / soprattutto di cuore e di sentimento,/ fino a quando , prima o poi, / la situazione si stabilizza e / diventa meglio./ Cambiare uguale a rinnovare / e fa ben sperare!
Dipietro Rosalba
A RINA
( misteriosa fanciulla morta nel quarantadue)
Sempre il tuo sorriso
timido e silente mi richiamò
affacciato lungo la bianca pietra
ingenuità e candore
infondono gli occhi tuoi
grandi e stellati
in uno sguardo vago e disperso
su una vita appena intravista
e in quel lontano dicembre
poi svanita al vento
forse fu la guerra
forse gli stenti
o forse malattia
moristi nel fior degli anni tuoi
fiore grazioso reciso ancor in boccio
il candore
mai perdesti nel vago sogno
di un domani nebuloso e vago
intessuto in segreto
come bozzolo di seta
e svanito come ombra al balenar del raggio
luccicarono forse gli occhi tuoi
al dolce palpitare di un casto amore,
uno sguardo scambiato,
un palpitare d’ali di farfalla,
un rossore improvviso
su quel volto pallido e grazioso
gemma gelata troppo presto
trafitta d’aghi di brina
in un dicembre anni e anni
ormai lontano.
Ed io che non ti conobbi
un fiore poso
sulla tua bianca pietra
dal tempo erosa
ormai fredda e desolata
di antico pianto baluardo abbandonato
e una preghiera silente dal cuore mio
si sprigiona
che angelo in cielo tu mi sorrida.
(Rosalba Dipietro)
Donati Simona
I MIEI PASSI
Ho ascoltato il rumore del mare
Il suono della notte irrompere nei silenzi
e farsi strada nel mio spazio vuoto
Mi volto e vedo impronte di luna tracciate sulla sabbia
Piccoli passi, i primi
percorsi tenendoLe la mano
Negli occhi il suo sorriso
calda coperta a protezione del mio crescere
Seguono piccole impronte, ferite
La mia mano orfana della sua
Chiudo gli occhi per non vedere è ancora dolore quello che sento
Ma il cammino continua
Le impronte si fanno più grandi, decise
Sono i passi di una donna
Il bianco velo segue candido il suo cammino
un sorriso le sfiora le labbra, l'amore la fa bella
I suoi passi si fanno più lenti... delicati
Il suo ventre custodisce la Vita
Piccole mani le giocano tra i capelli e i suoi occhi si specchiano nel volto fanciullo d'amore nutrito
Seguono passi pesanti incisi sulla sabbia
è l'amore di una figlia
è il suo ultimo bacio, un altro ancora
Distolgo lo sguardo per non vedere
ancora lacrime quelle che sento
Non sono impronte quelle che seguono
È la mia assenza scritta sulla sabbia
È un'ombra di donna che non lascia traccia
Poi un'onda mi sorprende
Alzo lo sguardo al cielo fatto di stelle
per spiare l'nfinito oltre il nero della notte
E' ancora vita quella che sento
Mi alzo sui miei passi e proseguo il mio cammino
Mi volto e cerco le mie impronte
le vedo...sono viva...sono Vita..
(Simona Donati)
Donatini Rita
PUDORE NELLA LIBERTÀ
Nel silenzio immacolato
lo sguardo addolorato
l'anima tua rispecchia;
bontà serrata
da un dorato chiavistello
al mondo invisibile,
non vuoi esporre
la profonda gentilezza
che dall'essenza tua traspare.
Pudore per un atroce dolore
nel petto e nel pensiero
di un uomo sensibile e puro
nella timidezza innata celato,
e rimiri nell'entroterra del paese natio
l'immensa campagna,
come carcerato
dalle sbarre di ferro imprigionato.
Dalle finestre socchiuse alla vita
t'accosti e piangi l'acuto disagio
che lacera anima e cuore
ed un domani migliore attendi
con fiduciosa speranza.
Ed è in questa speranza
che al cielo s'apre la preghiera
per una pace che avvolge e ristora,
acqua cristallina che disseta,
tepore d'un corpo amato
che abbraccia e comprende,
che in se' racchiude la libertà .
(Rita Donatini)
Esposito Angela
PRIMA
Vorrei incontrarti, prima,
quando le parole
che fiorivo
che t'offrivo
erano rose
senza veleno.
Quando l'illusione
era parola
dei “grandi”
e nell'incoscienza l'abitavamo,
e la tua barba incolta
sapeva di prato che germoglia
non di gialla sterpaglia.
Vorrei incontrarti, prima,
prima di questa corruzione,
quando l'amore
era vero,
non mera finzione,
quando l'ironia
non la capivo
ed il sarcastico
poteva esser confuso
con l'agnostico;
tanto, non lo sapevo.
Vorrei incontrarti, prima,
quando ancora tutto
era possibile
senza che dovesse esser spiegabile
né comprensibile.
Prima che il seno
scendesse in ascensore
prima che l’orrore
devastasse il candore.
(Angela Esposito)
Esposito Teresa
PECCATE MODERNE
Stanotte, e che nuttata!
Scetate, me vutave e me giravo,
’o suonno nun veneva.
Pe’ ’nnante ll’occhie
quante cose brutte ’e chistu munno m’apparevano.
’E figlie malate ’e stu tiempo moderno
c’accideno ’e pate e ’e mamme
pe’ nu grammo ‘e droga;
Figlie ’e nu dio minore ca se scoppiano ’o core
p’ accidere auti uommene,
l’unnece settembre ce abbrucia ancora;
Charlie Hebdo, n’ata paggena nera.
E mo, ancora Parigi,
quanta povera gente ’nnucente è morta
pe’ ’a follia ’e sti pazzi fanatiche;
Orfani ’e guerre,
criature senza pate e senza mamme
scurdate int’ a’ povere ’e tanta strade
’e tutt’ ’o munno;
E quant’aute pe’ nu suonno ’e libertà
perdono ’a vita a mmare ’nzieme ’o futuro.
Nuove povere a’ogne angulo ’e strata;
’A ggente ca s’accide p’ ’o lavoro;
’E mamme ca se venneno ’e criature;
’A droga ’nnante e scole
e dinto ’e chiese na violenza ’nfame
ncuolle a criature povere e indifese.
Schiarava juorne e nun me ne so’ accorta
Scenno d’ ’o lietto e me dico: - E mo che faccio?
Me ne lavo ’e mmane comme a Ponzio Pilato?
Certamente no! È tiempo d’aggire,
ognuno a da fa ’a parte soja.
Esco: - Munno, dispune ’e me!-.
(Teresa Esposito)
Traduzione dell'autrice dal napoletano - Peccati moderni. Stanotte e che nottata! / Sveglia, mi giravo e rigiravo nel letto, / il sonno tardava a venire. / Davanti agli occhi / quante cose di questo mondo mi apparivano. / I figli malati di questo tempo moderno / che uccidono i padri e le madri / per un grammo di droga; / I figli di un dio minore che si fanno scoppiare il cuore / Per uccidere altri uomini, / l’undici settembre, il dolore è vivo ancora / Charlie Hebdo, un’altra pagina nera / e ora ancora Parigi, / quanta povera gente è morta / per la follia di questi pazzi fanatici; / Orfani di guerre, bambini senza padre e senza madre / dimenticati nella polvere di tante strade di tutto il mondo; / E quant’altri, per un sogno di libertà / perdono la vita a mare insieme al futuro; / Nuovi poveri in ogni angolo di strade; / La gente che s’uccide per il lavoro; / Le mamme che si vendono i bambini; / La droga davanti alle scuole / e nelle chiese una violenza infame / sui bambini poveri e indifesi. / Albeggiava e senza rendermene conto, / scendo dal letto e mi son detta: - Ora che faccio? / Me ne lavo le mani come Ponzio Pilato?- / Certamente no! È tempo di agire, / ognuno deve fare la sua parte. / Esco:- Mondo, disponi di me!-.
Esposito Pasquale
VORREI
Vorrei vestirmi di aria pulita.
Vorrei vestirmi di cultura.
Vorrei vestirmi di sogni.
Vorrei libero acceso alle utopie.
Vorrei che le utopie si avverassero.
Vorrei che argomenti inutili e corrosi
dal tempo non comparissero più.
Vorrei che il lievito madre della poesia
si espandesse per l'universo
Vorrei meno abulici contro la poesia.
Vorrei che tu ti accorgessi di me,
mio palpito di vita.
Vorrei che il tuo silenzio glaciale
si sciogliesse al caldo del mio amore.
Vorrei essere trafitto dai tuoi occhi di fuoco.
Vorrei stare senza pane , non senza te.
io sono dove tu sei: nella poesia.
(Pasquale Esposito)
Estrada Mary (Cuba - USA)
CONVERGENCIA
A veces el hilo se hace dos aras
Y se convergen las decisions.
La mente absorta se tuerce y vaga
Y se comprimen las soluciones.
Siéntate en calma en la encrucijada,
Y crucifica los pensamientos.
Has en tu mente una enramada...
Deja que el rumbo lo traiga el viento.
(Mary Estrada)
Traduzione di Maria Rosa Cupani dallo spagnolo - Convergenza. A volte il filo fa un doppio giro / e convergono le decisioni / La mente assorta si piega e vaga / e si comprimono le soluzioni. / Siediti tranquillo al bivio, / e inchioda i pensieri. / Hai nella tua mente un groviglio... / Lascialo trasportare dal vento.
Facoetti Francesca
ALLA MOSTRA DEL CHE
Alla mostra del Che
c’era il rum
e il mojito
i vecchietti ubriachi
si fiondavano sulle noccioline
per stemperare l’alcol.
Alla mostra del Che
piena di foto sue
eravamo tutti un po’ brilli
ma felici.
Eccome.
Hic!
(Francesca Facoetti)
Fani Ogaf Alocin (pseudon. di Nicola Fago)
SGUARDO PERSO
Sguardo perso
Occhieggiano nuove esperienze
e tu lì, dietro ad un banco
pronto a volare.
Visi, sorrisi, pianti a dirotto...
voce che trema all'interrogare,
e di contro
spavalda sicurezza per sogni d'avvenire
"Sei cresciuto mio scolaro e ora sei uomo
Dai una mano a chi una mano desidera
Dai volto ad un mondo che volto non ha
Lascia la tua impronta a chi vorrà leggerla
ma dai un segno che rimanga nei cuori."
Rievoco oggi, la stessa voce di allora,
nel buio dei giorni.
(Alocin Fani Ogaf )
Ferrara Mina
I MIEI GIORNI CON TE
Sembra infinito,
persino questo paesino in cui viviamo,
perché io quando ti guardo negli occhi
mi sento talmente piccina
così vulnerabile, indifesa.
Ed è così irragionevole
pensare di vincere sui moti di questo cosmo
che sembra aver fatto di tutto
perché la tua pelle sfiorasse la mia.
(Mina Ferrara)
Ferriero Anna
ATTO TERZO: “AMARE D’UN TRATTO”
Nell’stante in cui ho deciso
che una vita avrei cercato
solo un lieve canto
il resto …
è stato tanto immaginato.
Ho visitato castelli, fiumi e palazzi
e senza lunghe frasi
li ho suddivisi in atti.
Nell’istante in cui ho deciso
che un nome avrei indossato
dappertutto l’ho cercato
e finalmente, dopo tanto
ho capito il vero atto:
atto terzo, capitolo diciotto
la sposa ed il suo motto:
“amare d’un tratto
e cercare riscatto
è il cuore del patto,
l’amore sperato”.
(Anna Ferriero)
Ferrito Mauro
ORA SPENGO LA LUCE
Ora spengo la luce
la mia mente ha bisogno di riposo
troppo male mi fanno quelle figure
che m'appaiono per interminabili istanti
sono fantasmi di un passato ancora troppo vicino
ancora troppo doloroso
perchè io li possa far sedere
al tavolo apparecchiato dei miei ricordi accantonati
Ora spengo la luce
perchè nulla mi possa fare del male
cercando di riposare la mia mente che vaga
sempre nelle stesse vie
nelle stesse stanze
negli stessi angoli del cuore
dove conservo le cose più care e dolorose
per non sentire che mi mancano
per non vedere i lampi fulminanti dei loro occhi
che non mi danno mai quiete
Adesso spengo la luce
chiudendo gli occhi
come sempre faccio
per non morire dentro
per non morire solo
.
(Principe Libero)
Festa Roberto
TU NON MORIRE, MADRE
Tu non morire madre
ma
-se tu devi-
fallo
nell'attimo
preciso
che precede
quell'attimo
che segna
il mio risveglio
quando il presente
annaspa fra pupille
aperte
come un buco nella schiuma
che spengono
la luce delle stelle
tirandone
la coda ad una ad una
così ch'io possa
nel mio dormiveglia
pensarti
dentro il letto a riposare
e come
chi all'inganno si consegna
richiudere
le palpebre
e
dormire
(Roberto Festa)
Fici Marianna
IL BUIO DELLA MENTE ( ALZHEIMER )
E' un vortice buio la bestia potente
ti spegne, ti uccide...ti annulla la mente.
Non riesci nemmeno a ricordare
chi nel passato tu abbia tanto amato.
Ogni tanto un barlume di luce si apre all'orizzonte,
ti viene in mente un nome, una canzone,
ma quella piccola luce resta accesa solo un momento
poi ritorni in quel profondo annullamento.
Non ricordi tuo padre, tua madre...chi ti ha generato,
quell'amore speciale incondizionato, tu l'hai dimenticato.
Nemmeno il tuo sposo ricordi che con te è stato una vita,
non ricordi i tuoi figli che son stati la tua gioia infinita.
Adesso uno di loro ti ha lasciato, e tu nemmeno l'hai capito,
ma nell'ora del distacco dalla vita alla morte,
nel silenzio della notte hai gridato forte....
(Marianna Fici)
Filippini Maria Stella
E POI CHE A NOTTE
Si tacque il rombo del cannone
sui campi feriti e sulle stravolte strade
vidi entrare in cattedrale
da un varco stretto stretto della volta
il corvo la colomba lo sparviero
e tra nicchie colonne e ghirigori
cercando di occupare l’angolo più bello
la cincia il passero e il fringuello
Quando il sole la brughiera accese
vidi entrare soffioni volteggiando
più del respiro teneri e leggeri
ma poi che il Ponentino gentile passò
e le squille liete accolsero l’evento
tutti li vidi uscire gongolanti e satolli
-uno dietro uno- in fila indiana
ma la colomba, la colomba no!
(Maria Stella Filippini)
Fiorentino Monica
TRENO PER LISBONA
Complice
di passione, nel silenzio
la tua bocca
(Monica Fiorentino)
Fiorini Ornella
*****
Quand gnarò da Ti, Signor,
a sarò acsì straca da pudéran pü.
Quand gnarò da Ti, Signor,
at contarò com’iè i color dla tera
at contarò com’iè i òc a dla gent cha’s gòd,
e quéi da ch’la gent
che in di òc a gh’ha sol la piöa.
Quand gnarò da Ti, Signor,
töm in bras, e cünam pianin
brasam al cör con la Tu vera preşénsa
chl’è stada speransa
dal mé camin.
Quand gnarò da Ti, Signor,
li paüri dla tera li n’agh sarà pü
e a ta dmandarò se vìvar
come a viv i òm
a conta.
(Ornella Fiorini)
Traduzione dell'autrice dal dialetto lombardo ostigliese. *****. Quando verrò da Te, Signore,/ sarò così stanca da non poterne più./ Quando verrò da Te, Signore,/ Ti racconterò come sono i colori della terra/Ti racconterò come sono gli occhi della gente che sta bene,/e quelli di coloro/che negli occhi hanno solo pioggia./Quando verrò da Te, Signore,/ prendimi in braccio e cullami piano/stringimi al cuore con la Tua presenza vera/che è stata speranza/del mio cammino./ Quando verrò da Te, Signore,/non ci saranno più le angosce della terra/e Ti chiederò se vivere/come vivono gli uomini/ha un senso.
Frusciante Rita
PENSIERI LIBERI
.. e poi ti avvicini
silenziosamente
a piedi nudi,
mi prendi e mi trascini
con te...
.. quando iniziano le danze
sono la con te...
non per sesso o fare sesso
solo per riscoprire
una libido sopita..
Le carezze dell'anima
risvegliano il cuore
incoerente dolente
e ancora palpitante
tutto in un istante.
..poi mi lasci e
ti allontani
con passi felpati..
.. ormai sei lontano
resta solo nell'aria
l'alito del tuo profumo
che mi solletica le narici.
Quando nella notte
la luna si prende gioco di noi
specchiandosi nelle onde,
stringiti a me
e affidiamo
i nostri sogni al vento.
(Rita Frusciante)
Galeone Alessandro
LETTERA DI UN SOGNATORE
Oh! difficile
che l’ uomo cambi,
Mi sembra lontano
il sogno di un amore incondizionato umano
dove in un mondo vince la sincerità,
profumo che inebria l’ anima
con amore,speranza e carità.
Lontana e impossibile,
ma sono un sognatore!
L ‘aria è triste trafitta da angosce e destini di persone persi
Oh familiari e uomini assopiti dal dolore
ove perdendo un caro non
Vedono più il sole.
L’ essenza della vita
È il puro amore
Esso rigenera e da forza di affrontare ogni destino
Perche esso ci prende per mano e da forza al cuore
Lasciatemi sognare questa notte
Lasciatemi immaginare
che non esitano bimbi immersi nella povertà
Guerre finite e più vivi per strada
Lasciatemi sognare tutto ciò in una calda e benevole giornata.
(Alessandro Galeone)
Gatto Carla
PRIMAVERA DELL’ANIMA
Fervore, forza, e vitalità
sprizzano nella nuova e dolce aria
risveglio
del cuore, del corpo della mente.
Ogni primavera
rinasciamo
riviviamo la vita.
Nuovi progetti
popolano la mente
gli occhi brillano di luce nuova.
Siamo parte di questa terra
piccoli granelli
piccole parti di universo.
(Carla Gatto)
Gaudino Pino
LUCE NEL BUIO
Inattesa mi cade addosso
un’acqua dirompente,
disorientando la mia luce
che sta albeggiando
sopra un rimpianto di un cieco passato,
lo scuro avvolge un sole raggiante,
che irradia i tuoi occhi
fatti di zaffiri e diamanti,
il tempo senza fine
viene svegliato da un gelido ritorno.
Il mio sguardo deluso si ritrae,
cerca riparo nelle anse tortuose
di pensieri da riscoprire,
le persone passano,
l’amore resta.
“Orietur in tenebris lux tua”
(Pino Gaudino)
Gazzara Ettore
L' ANGELO SUONA
L' angelo suona melodie all'esule bambino,
là dorme, inconsapevole al tragico editto.
sgorga il sangue in lamenti d'agnelli sgozzati,
rimane la verità della parola a lungo negata.
Rombi d'aerei al di là del vetro, partenze?,
in questo aeroporto sordo, lunghe le attese;
Langue il bambino dimenticato dal suo Dio!
Assente la mente di madre, sola, vulnerabile,
di ferro i ricordi: sono di guerra, sono di morte.
Ed ora là giace il bambino, bianco di sale,
con i calzoncini corti e la maglietta rossa,
figlio di tutte le donne col seno di latte,
è arrivato in silenzio all'estraneo arenile,
sulla cresta dell'onda gonfia di vento nemico.
(Ettore Gazzara)
Genovese Carmela
ASPETTO IL SOLE
Aspetto il sole
come l'arrivo di una felicità
troppo desiderata per essere vera.
Guardo fuori dalla finestra
Il vento sposta le nuvole
ed il sole scompare.
Mi chiedo che senso ha
questo cielo così scuro
questo poco sole
questa fuggevole gioia.
Voglio vivere.
(Carmela Genovese)
Giaquinta Rita
PROFUGHI
Profughi, immagini di fiamma
Sabbia fredda
d’acqua inondata
accoglie
viso riverso di bimbo
In sogni d’Aladino
Perso
Lampada magica
nella notte d’Oriente
ormai lontana
Apriti Sesamo…in terre lontane
benevolenza o vita da vivere
respirando lento
cerco
Odora la trascorsa notte
e il cielo assente
cedro
zagara
oleandro
Mamma che i miei piedini baciò
e tra i capelli le sue mani
profuse carezze
L’odore di latte e miele ora sento
mentre da un tonfo sordo
l’Angelo di Misericordia mi prese in volo
Dimenticherò l’assurda Terra
ma eterna pena avrò di altri
e delle amare lacrime di Madre
profonde
lente
a solcare il viso
fuoco
lutto perenne
(Rita Giaquinta)
Giarraffa Giovanna
C’È UN LUOGO
C’è un luogo,
nel mio cuore,
dove amo
tutto di te .
C’è un luogo,
nella mia mente,
dove tutto
mi parla di te .
C’è un luogo,
nelle mie mani,
dove ti ritrovo
tra le mie braccia .
C’è un luogo,
dentro di me,
dove tu sei
e sarai sempre.
C’è un luogo,
nel nostro amore,
dove saremo
eternamente insieme.
(Giovanna Giarraffa)
Gioia Luce (pseudonimo di Giovanna Enrica Costanzino)
AMURI AMARI
Amuri amari di 'nmezzu u mari
amuri ca forsi un pozzu vidiri turnari
amuri ammuccammuni sta ragiuni:
figghi du mari ca un'annu chi mangiari
figghi d'amari ca si persiru nu mari
comu è fari? A pirdunari cu un prova stu duluri
amuri di matri ca persi li figghi
amuri di fimmina ca un si sintì chiamari
amuri e duluri ammucciati dda darrè
unni finisci u mari
(Gioia Luce)
Traduzione dell'autricedal siciliano - AMORI AMARI. Amari amori in mezzo al mare / Amore che forse non posso vedere tornare / Amore imbocchiamoci questa ragione: / figli del mare che non hanno da mangiare / figli da amare che si son persi nel mare / come farò?A perdonare chi non prova questo dolore / amore di madre che ha perso i figli / amore di femmina che non si è sentita chiamare / amori e dolori nascosti lì dietro, / dove finisce il mare.
Giovanni Giacomo (pseudonimo)
***
..quando tu sentirai i miei passi
frusciare su sentieri di sabbia,
pensa come io fui solo davanti al mare..
quando ricorderai giorni di sole
e di vento e frangersi di onde,
guarda una vela azzurra
e ascolta un canto che fù mio..
quando la nebbia ti celerà il cammino
e crederai di non scorgere nulla,
in te stessa vedrai i miei occhi assetati di vita
ed una luce che non fù solo speranza..!
(Giovanni Giacomo)
ANDARE
E vado scandendo
in noia mortale
atipici versi,
per il
martellare
continuo ed idiota
di un
preferire
la melma alle stelle.
Parlare parlando
di tutto nel vuoto
viaggiare viaggiando
accanto fin dove
il binario diverge.
Mai insieme gli sguardi
a incrociare
ad oriente,
sia pur congiunzione apparente,
tensione
oltre
l’isolamento
del mare
ad andare.
(Teresa Anna Rita De Salvatore)
Dea Airam (pseudonimo di Maria Cicala)
LUNA 'E PUSILLECO
Chesta sera staje 'nquartata* pure tu
almeno ce facimmo cumpagnia.
Saje comm'è...
Pe fa passà 'sta pucundria.
Astrignuta dint' a n'angulillo
'a chistu pizzo
addò se vere tutto 'o Regno
ie me sento 'na pezzente.
Pezzente d'ammore.
'O re mijo m'ha lassato
nun è chiù 'nnammurato.
E che me ne faccio
e tutta 'sta ricchezza
si dint'e mmane astregno
sulamente l'amarezza!
A te però t'abbasta poco
'nu spicchio 'e cielo e
'nu specchio e mare
pe cunzularte
e sentirte 'na rigina.
Comme 'na sciantosa
affacciata 'o balcone
te ne staje lloco 'ncoppa
e do riesto nun te 'mporta.
E già!
Tu tieni sempe chi t'ammira
'e 'nammurate ca fanno ammore
e 'e scunzulate comm'a me
ca ce chiagne 'o core.
(Dea Airam)
Traduzione dell'autrice dal napoletano - LUNA DI POSILLIPO. Questa sera stai nervosa anche tu / almeno ci teniamo compagnia. / Per far passare questa malinconia. / Stretta in un angolino / da questo posto (Posillipo) / dove si vede tutta Napoli / io mi sento una poveraccia. / Povera d'amore. / Il mio re mi ha lasciato / non è più innamorato. / E che me ne faccio della ricchezza / se nelle mani stringo solo l'amarezza. / A te basta poco però / un pezzetto di cielo e / uno specchio come mare / per sentirti felice. / Come una bella e apparisce donna / affacciata al balcone / te ne stai lì e del resto del mondo / non t'importa. / Tanto tu hai sempre chi ti ammira / i fidanzati che al chiar di luna fanno l'amore / e gli sconsolati come me / che gli piange il cuore.
* 'nquartata= termine usato per definire una persona innervosita che in questo caso voglia richiamare anche lo stato della luna (un quarto di luna).
Debiti Luca
IL VOLO DEGLI AIRONI
La mia vita rimane ferma così,
quasi non sapesse dove andare,
accanita ed attonita cacciatrice
nel vuoto dell'inadempienza.
Linee trasversali in apparenza
demarcano confini e territori
della mia immaginazione.
Il cerchio ancora non si chiude
ed il nulla stride come quando
tira forte il vento nelle valli
e dannato mi denuda l'anima.
Vorrei coprirmi con le foglie
dell'alloro, come nei giorni
di gloria dei miei tempi iridati.
Ma il futuro tanto atteso
a volte devia e torna indietro,
relegandosi allo stato iniziale
nella gestazione d'un pensiero.
E penso, piango, rimanendo
poi incastrato in quella nuvola
passante sulla mia fragilità.
A guardare il volo degli aironi
che attraversano il mio cielo,
bianchi e rosa, come ho sempre
immaginato fosse il mio domani.
(Luca Debiti)
Dell'acqua Nicola
LA PACE SIA CON TE
Seduto sull'arenile
della mia storia,
ascolto in silenzio
la dolcezza senza fine
del lento dondolio
delle onde di un mare
quasi quieto,mentre le mie
emozioni e i miei pensieri di una vita,
si lasciano accarezzare e abbracciare
da brividi e fremiti d'amore allo sguardo
proteso verso l'infinito orizzonte .
Una stella più lucente
di tutte le altre ,
incastonata nel cielo limpido
di una notte d'estate ,
sembra allungarmi una scia di luce
a forma di mano,
quasi fosse una stella cometa
per indicarmi
i riflessi incantati
di un gioco di luci
dal giallo ocre
di lampioni secolari
che abbelliscono
il lungomare del mondo .
E dove per una notte sola,
una notte bianca di sola pace,
una moltitudine inverosimile
di uomini forse tutti quelli
che ne contiene il mondo intero,
si abbracciano tra loro ,
e tra un bacio e una
stretta di mano ,
sembrano tutti dirsi tra loro,
la pace sia con te.
(Nicola Dell'acqua)
Dettori Gavino
RUGIADA
Notte serena
a tarda primavera.
L’erba al mattino
brilla di mille
gocce di rugiada
che la rendono
più preziosa
al passante
mattutino.
Sereno tra noi,
ed io mi sveglio
ogni mattino
rorido per i sogni
che tu mi hai
mandato
per tenermi
compagnia.
Mi sento ristorato
come quei fili
d’erba che
la rugiada
ha rinfrescato
nella notte
per offrirli
luccicanti
al primo sole
che preannuncia
l’approssimarsi
della calura estiva.
(Gavino Dettori)
Di Domenico Gustavo
MIRAGGIO
Ho raccontato la mia storia al vento,
affinchè soffiando, la porti via, lontano!!.
Ho aspettato le luci dell’alba, con tenue lamento,
affinchè, il sole mi accarezzi con la sua mano!!.
Ho guardato il mare, per disperdermi nell’infinito,
affinchè ritrovi la certezza naufragata!!
Ho guardato i monti, aggrappato ad essi, sfinito,
affinchè ritrovi una forza ormai lasciata!!
Ho guardato le pianure e valli fiorite,
affinchè il profumo della natura mi sazii!!
Ho guardato ciò che è stato, come figure sbiadite,
affinchè, in questo miraggio, si aprano nuovi spazi!!
(Gustavo Di Domenico)
Di Marco Fausto
PAURA
(scritta da Fausto Di Marco, artista e musicista di Chieti ucciso brutalmente il 9 ottobre 2016 e segnalata al concorso dall'amico Hermes Ecate)
Paura di ciò che nasce
Pur se ricco di potenzialità che colpisce
Paura di non esser forte
Consapevole di incontrar la morte
Paura di un incendio dannato
Ma non del fuoco che lo ha generato
Paura dell'acqua e della sua altezza
Tuttavia cullato dalla sua placida fierezza
Paura d'esser buttato giù dal vento
Poiché d'ambir a un animo leggero sento
Paura della terra mai sommessa
Che il mio sangue chiama a lavorar con essa
Paura degli umani uguali
O di non essere considerati tali
Paura di passar per fessi
E continuare a donar se stessi
Paura di perderti
Oppure di incontrarti
Paura di doverti solo guardare
Senza poterti amare
Paura che la mia anima non si conservi pura
E regalarti ancor un sentimento che non sia
Paura...
Di Mico Marco
Dove va il nostro amore passato?
Dove va il nostro amore passato?
Quello oramai provato
Quello già speso
Quello a volte dimenticato.
Quello dolce per i nostri figli ancora bambini
Quando li portiamo a giocare nei giardini
Quello carnale per la donna che baciamo
Quando forte al petto la stringiamo
Quello per noi stessi quando riflessi ci guardiamo
E diversi e soli non ci riconosciamo.
Va buttato?
Va sprecato?
Va perso?
O sostiene l’universo?
Fa girare i soli?
Sbocciare i fiori?
O nascere nuovi semplici amori?
(Marco Di Mico)
Di Napoli Vincenzo
CLOCHARD
Non guardava mai nessuno
vecchio,stanco e abbandonato,
di chi era quella mano
e che cosa aveva dato
non gli interessava niente
ne futuro ne presente
tanta gente lo guardava
e lentamente lui moriva.
Ma una sera fredda e buia
una mano sul suo viso
era quello che aspettava
riconobbe il suo sorriso
un amore ormai lontano
e sentirsi dir ti amo.
Ma era un sogno lei non c'era
e così si addormentò
una lacrima soltanto,
e mai più si risvegliò.
(Vincenzo Di Napoli)
Di Natale Giuseppe
TONNARELLA*
Su gambe scheletriche,
arcuate, un vecchio canuto
e bruciato dal sole,
scrutava l’orizzonte,
là dove il cielo
rasentava il mare.
Vele bianche,
gonfiate dal vento,
si muovevano su acque
blu cobalto, tra le Eolie
incantate e le coste
della terra dei ciclopi.
Le seguì con lo sguardo,
finché non scomparvero.
Il suo pensiero tornò al passato,
a quella vita data al mare,
per un tozzo di pane,
duro e amaro.
Un ultimo sguardo.
L’onda bagnava la rena,
le lacrime i suoi occhi stanchi.
(Giuseppe Di Natale)
*Frazione di Furnari (ME) con spiaggia con vista sulle Eolie
Di Nocera Flavio
LA PORTA DEL CUORE
Si era già fatta sera,
da sola te ne stavi in quella fredda stanza
illuminata soltanto da una tenue lampada.
Il tuo sguardo era rivolto a quei versi
che avevo scritto apposta per te
con la firma della mia anima
e stavano facendo affiorare
il ricordo del nostro primo incontro.
Oramai i tuoi meravigliosi occhi
erano colmi di calde lacrime
e mi parlavano del tuo amore per me.
Avevo bussato al tuo cuore.
(Flavio Di Nocera)
Di Palma Raffaele
* * *
E se
le nostre anime
si amassero tanto
con la passione delle rose
guardando all’istante
sull’orlo della pelle
come nel tuo sguardo
e malgrado tutto
tra una nuvola e l’altra
immersi in un sogno
in una notte d’autunno
continuerebbero i baci.
(Raffaele Di Palma)
Di Paoli Antonella
MI RESPIRI ADDOSSO
Tu mi respiri addosso
quando sei lontano e mi sento sola.
Mi respiri addosso
quando mi pensi
o sogni di abbracciarmi.
Mi respiri addosso
quando sei disperato
e vorresti stringermi.
Mi respiri addosso
ogni volta che ti manco
e me lo dici con le lacrime agli occhi.
Il tuo amore mi respira addosso
e nel silenzio avverto il tuo respiro
come lieve brezza che mi sussurra di te
e che mi da' la certezza
che il tuo amore è sempre qui con me
e che il tuo respiro è il mio respiro.
(Antonella Di Paoli)
Di Pasquale Enza
UN ANGELO
Amavo un angelo dal volto candido,
e ,in estasi andavo se solo lo guardavo.
Aprendo le sue ali faceva innamorare ...
Angelo crudele,adesso sei solo...
Perché hai tutto,ma hai perso l'amore.
(Enza Di Pasquale)
Di Vita Maria
CAMBIAMENTI
Ogni cambiamentu ti provoca
‘n certu scombussolamentu.
Già la vita è ‘n cambiamentu
in continuo rinnovamentu!
Quannu quaccosa cangia,
la to bussola sballa;
è comu li stagioni: pi diri era ‘mmernu
e poi diventa primavera di rinnovamentu!
E’ comu fari a peddi nova,
tutta ti rinnova!
C’è u cangiamentu di casa,
di cumpagnu di vita, di travagghiu,
di ligami debboli e co’ ttaccagghiu!
E’ ‘ncuminciari e mittirisi alla prova
senza nenti pritenniri o addumannari.
Avanzi ‘n punta di peri
e cecchi di pisari picca e nenti,
a ogni circostanza ca si presenti.
L’importanti è affrontari u cambiamentu
cu apertura mentali ma
soprattuttu di cori e di sintimentu,
finu a quannu, prima o poi,
a situazioni si stabilizza e
diventa megghiu.
Cangiari uguali a rinnovari
e fa ben sperari!
(Maria Di Vita)
Traduzione dell'autrice dal siciliano- CAMBIAMENTI. Ogni cambiamneto ti provoca / un certo scombussolamento./ Già la vita è un cambiamento / in continuo rinnovamento!/ Quando qualcosa cambia,/ la tua bussola sballa;/ è come le stagioni: per dire prima era inverno/ e poi diventa primavera di rinnovamento!/ E’ come fare la pelle nuova,/ tutta ti rinnova!/ C’è il cambiamento di casa,/ di compagno di vita, di lavoro,/ di legami deboli e forti, legati stretti!/ E’ incominciare e mettersi alla prova/ senza niente pretendere o domandare./ Avanzi in punta di piedi/ e cerchi di pesare poco e niente,/ a ogni circostanza che si presenti./ L’importante è affrontare il cambiamento / con apertura mentale ma / soprattutto di cuore e di sentimento,/ fino a quando , prima o poi, / la situazione si stabilizza e / diventa meglio./ Cambiare uguale a rinnovare / e fa ben sperare!
Dipietro Rosalba
A RINA
( misteriosa fanciulla morta nel quarantadue)
Sempre il tuo sorriso
timido e silente mi richiamò
affacciato lungo la bianca pietra
ingenuità e candore
infondono gli occhi tuoi
grandi e stellati
in uno sguardo vago e disperso
su una vita appena intravista
e in quel lontano dicembre
poi svanita al vento
forse fu la guerra
forse gli stenti
o forse malattia
moristi nel fior degli anni tuoi
fiore grazioso reciso ancor in boccio
il candore
mai perdesti nel vago sogno
di un domani nebuloso e vago
intessuto in segreto
come bozzolo di seta
e svanito come ombra al balenar del raggio
luccicarono forse gli occhi tuoi
al dolce palpitare di un casto amore,
uno sguardo scambiato,
un palpitare d’ali di farfalla,
un rossore improvviso
su quel volto pallido e grazioso
gemma gelata troppo presto
trafitta d’aghi di brina
in un dicembre anni e anni
ormai lontano.
Ed io che non ti conobbi
un fiore poso
sulla tua bianca pietra
dal tempo erosa
ormai fredda e desolata
di antico pianto baluardo abbandonato
e una preghiera silente dal cuore mio
si sprigiona
che angelo in cielo tu mi sorrida.
(Rosalba Dipietro)
Donati Simona
I MIEI PASSI
Ho ascoltato il rumore del mare
Il suono della notte irrompere nei silenzi
e farsi strada nel mio spazio vuoto
Mi volto e vedo impronte di luna tracciate sulla sabbia
Piccoli passi, i primi
percorsi tenendoLe la mano
Negli occhi il suo sorriso
calda coperta a protezione del mio crescere
Seguono piccole impronte, ferite
La mia mano orfana della sua
Chiudo gli occhi per non vedere è ancora dolore quello che sento
Ma il cammino continua
Le impronte si fanno più grandi, decise
Sono i passi di una donna
Il bianco velo segue candido il suo cammino
un sorriso le sfiora le labbra, l'amore la fa bella
I suoi passi si fanno più lenti... delicati
Il suo ventre custodisce la Vita
Piccole mani le giocano tra i capelli e i suoi occhi si specchiano nel volto fanciullo d'amore nutrito
Seguono passi pesanti incisi sulla sabbia
è l'amore di una figlia
è il suo ultimo bacio, un altro ancora
Distolgo lo sguardo per non vedere
ancora lacrime quelle che sento
Non sono impronte quelle che seguono
È la mia assenza scritta sulla sabbia
È un'ombra di donna che non lascia traccia
Poi un'onda mi sorprende
Alzo lo sguardo al cielo fatto di stelle
per spiare l'nfinito oltre il nero della notte
E' ancora vita quella che sento
Mi alzo sui miei passi e proseguo il mio cammino
Mi volto e cerco le mie impronte
le vedo...sono viva...sono Vita..
(Simona Donati)
Donatini Rita
PUDORE NELLA LIBERTÀ
Nel silenzio immacolato
lo sguardo addolorato
l'anima tua rispecchia;
bontà serrata
da un dorato chiavistello
al mondo invisibile,
non vuoi esporre
la profonda gentilezza
che dall'essenza tua traspare.
Pudore per un atroce dolore
nel petto e nel pensiero
di un uomo sensibile e puro
nella timidezza innata celato,
e rimiri nell'entroterra del paese natio
l'immensa campagna,
come carcerato
dalle sbarre di ferro imprigionato.
Dalle finestre socchiuse alla vita
t'accosti e piangi l'acuto disagio
che lacera anima e cuore
ed un domani migliore attendi
con fiduciosa speranza.
Ed è in questa speranza
che al cielo s'apre la preghiera
per una pace che avvolge e ristora,
acqua cristallina che disseta,
tepore d'un corpo amato
che abbraccia e comprende,
che in se' racchiude la libertà .
(Rita Donatini)
Esposito Angela
PRIMA
Vorrei incontrarti, prima,
quando le parole
che fiorivo
che t'offrivo
erano rose
senza veleno.
Quando l'illusione
era parola
dei “grandi”
e nell'incoscienza l'abitavamo,
e la tua barba incolta
sapeva di prato che germoglia
non di gialla sterpaglia.
Vorrei incontrarti, prima,
prima di questa corruzione,
quando l'amore
era vero,
non mera finzione,
quando l'ironia
non la capivo
ed il sarcastico
poteva esser confuso
con l'agnostico;
tanto, non lo sapevo.
Vorrei incontrarti, prima,
quando ancora tutto
era possibile
senza che dovesse esser spiegabile
né comprensibile.
Prima che il seno
scendesse in ascensore
prima che l’orrore
devastasse il candore.
(Angela Esposito)
Esposito Teresa
PECCATE MODERNE
Stanotte, e che nuttata!
Scetate, me vutave e me giravo,
’o suonno nun veneva.
Pe’ ’nnante ll’occhie
quante cose brutte ’e chistu munno m’apparevano.
’E figlie malate ’e stu tiempo moderno
c’accideno ’e pate e ’e mamme
pe’ nu grammo ‘e droga;
Figlie ’e nu dio minore ca se scoppiano ’o core
p’ accidere auti uommene,
l’unnece settembre ce abbrucia ancora;
Charlie Hebdo, n’ata paggena nera.
E mo, ancora Parigi,
quanta povera gente ’nnucente è morta
pe’ ’a follia ’e sti pazzi fanatiche;
Orfani ’e guerre,
criature senza pate e senza mamme
scurdate int’ a’ povere ’e tanta strade
’e tutt’ ’o munno;
E quant’aute pe’ nu suonno ’e libertà
perdono ’a vita a mmare ’nzieme ’o futuro.
Nuove povere a’ogne angulo ’e strata;
’A ggente ca s’accide p’ ’o lavoro;
’E mamme ca se venneno ’e criature;
’A droga ’nnante e scole
e dinto ’e chiese na violenza ’nfame
ncuolle a criature povere e indifese.
Schiarava juorne e nun me ne so’ accorta
Scenno d’ ’o lietto e me dico: - E mo che faccio?
Me ne lavo ’e mmane comme a Ponzio Pilato?
Certamente no! È tiempo d’aggire,
ognuno a da fa ’a parte soja.
Esco: - Munno, dispune ’e me!-.
(Teresa Esposito)
Traduzione dell'autrice dal napoletano - Peccati moderni. Stanotte e che nottata! / Sveglia, mi giravo e rigiravo nel letto, / il sonno tardava a venire. / Davanti agli occhi / quante cose di questo mondo mi apparivano. / I figli malati di questo tempo moderno / che uccidono i padri e le madri / per un grammo di droga; / I figli di un dio minore che si fanno scoppiare il cuore / Per uccidere altri uomini, / l’undici settembre, il dolore è vivo ancora / Charlie Hebdo, un’altra pagina nera / e ora ancora Parigi, / quanta povera gente è morta / per la follia di questi pazzi fanatici; / Orfani di guerre, bambini senza padre e senza madre / dimenticati nella polvere di tante strade di tutto il mondo; / E quant’altri, per un sogno di libertà / perdono la vita a mare insieme al futuro; / Nuovi poveri in ogni angolo di strade; / La gente che s’uccide per il lavoro; / Le mamme che si vendono i bambini; / La droga davanti alle scuole / e nelle chiese una violenza infame / sui bambini poveri e indifesi. / Albeggiava e senza rendermene conto, / scendo dal letto e mi son detta: - Ora che faccio? / Me ne lavo le mani come Ponzio Pilato?- / Certamente no! È tempo di agire, / ognuno deve fare la sua parte. / Esco:- Mondo, disponi di me!-.
Esposito Pasquale
VORREI
Vorrei vestirmi di aria pulita.
Vorrei vestirmi di cultura.
Vorrei vestirmi di sogni.
Vorrei libero acceso alle utopie.
Vorrei che le utopie si avverassero.
Vorrei che argomenti inutili e corrosi
dal tempo non comparissero più.
Vorrei che il lievito madre della poesia
si espandesse per l'universo
Vorrei meno abulici contro la poesia.
Vorrei che tu ti accorgessi di me,
mio palpito di vita.
Vorrei che il tuo silenzio glaciale
si sciogliesse al caldo del mio amore.
Vorrei essere trafitto dai tuoi occhi di fuoco.
Vorrei stare senza pane , non senza te.
io sono dove tu sei: nella poesia.
(Pasquale Esposito)
Estrada Mary (Cuba - USA)
CONVERGENCIA
A veces el hilo se hace dos aras
Y se convergen las decisions.
La mente absorta se tuerce y vaga
Y se comprimen las soluciones.
Siéntate en calma en la encrucijada,
Y crucifica los pensamientos.
Has en tu mente una enramada...
Deja que el rumbo lo traiga el viento.
(Mary Estrada)
Traduzione di Maria Rosa Cupani dallo spagnolo - Convergenza. A volte il filo fa un doppio giro / e convergono le decisioni / La mente assorta si piega e vaga / e si comprimono le soluzioni. / Siediti tranquillo al bivio, / e inchioda i pensieri. / Hai nella tua mente un groviglio... / Lascialo trasportare dal vento.
Facoetti Francesca
ALLA MOSTRA DEL CHE
Alla mostra del Che
c’era il rum
e il mojito
i vecchietti ubriachi
si fiondavano sulle noccioline
per stemperare l’alcol.
Alla mostra del Che
piena di foto sue
eravamo tutti un po’ brilli
ma felici.
Eccome.
Hic!
(Francesca Facoetti)
Fani Ogaf Alocin (pseudon. di Nicola Fago)
SGUARDO PERSO
Sguardo perso
Occhieggiano nuove esperienze
e tu lì, dietro ad un banco
pronto a volare.
Visi, sorrisi, pianti a dirotto...
voce che trema all'interrogare,
e di contro
spavalda sicurezza per sogni d'avvenire
"Sei cresciuto mio scolaro e ora sei uomo
Dai una mano a chi una mano desidera
Dai volto ad un mondo che volto non ha
Lascia la tua impronta a chi vorrà leggerla
ma dai un segno che rimanga nei cuori."
Rievoco oggi, la stessa voce di allora,
nel buio dei giorni.
(Alocin Fani Ogaf )
Ferrara Mina
I MIEI GIORNI CON TE
Sembra infinito,
persino questo paesino in cui viviamo,
perché io quando ti guardo negli occhi
mi sento talmente piccina
così vulnerabile, indifesa.
Ed è così irragionevole
pensare di vincere sui moti di questo cosmo
che sembra aver fatto di tutto
perché la tua pelle sfiorasse la mia.
(Mina Ferrara)
Ferriero Anna
ATTO TERZO: “AMARE D’UN TRATTO”
Nell’stante in cui ho deciso
che una vita avrei cercato
solo un lieve canto
il resto …
è stato tanto immaginato.
Ho visitato castelli, fiumi e palazzi
e senza lunghe frasi
li ho suddivisi in atti.
Nell’istante in cui ho deciso
che un nome avrei indossato
dappertutto l’ho cercato
e finalmente, dopo tanto
ho capito il vero atto:
atto terzo, capitolo diciotto
la sposa ed il suo motto:
“amare d’un tratto
e cercare riscatto
è il cuore del patto,
l’amore sperato”.
(Anna Ferriero)
Ferrito Mauro
ORA SPENGO LA LUCE
Ora spengo la luce
la mia mente ha bisogno di riposo
troppo male mi fanno quelle figure
che m'appaiono per interminabili istanti
sono fantasmi di un passato ancora troppo vicino
ancora troppo doloroso
perchè io li possa far sedere
al tavolo apparecchiato dei miei ricordi accantonati
Ora spengo la luce
perchè nulla mi possa fare del male
cercando di riposare la mia mente che vaga
sempre nelle stesse vie
nelle stesse stanze
negli stessi angoli del cuore
dove conservo le cose più care e dolorose
per non sentire che mi mancano
per non vedere i lampi fulminanti dei loro occhi
che non mi danno mai quiete
Adesso spengo la luce
chiudendo gli occhi
come sempre faccio
per non morire dentro
per non morire solo
.
(Principe Libero)
Festa Roberto
TU NON MORIRE, MADRE
Tu non morire madre
ma
-se tu devi-
fallo
nell'attimo
preciso
che precede
quell'attimo
che segna
il mio risveglio
quando il presente
annaspa fra pupille
aperte
come un buco nella schiuma
che spengono
la luce delle stelle
tirandone
la coda ad una ad una
così ch'io possa
nel mio dormiveglia
pensarti
dentro il letto a riposare
e come
chi all'inganno si consegna
richiudere
le palpebre
e
dormire
(Roberto Festa)
Fici Marianna
IL BUIO DELLA MENTE ( ALZHEIMER )
E' un vortice buio la bestia potente
ti spegne, ti uccide...ti annulla la mente.
Non riesci nemmeno a ricordare
chi nel passato tu abbia tanto amato.
Ogni tanto un barlume di luce si apre all'orizzonte,
ti viene in mente un nome, una canzone,
ma quella piccola luce resta accesa solo un momento
poi ritorni in quel profondo annullamento.
Non ricordi tuo padre, tua madre...chi ti ha generato,
quell'amore speciale incondizionato, tu l'hai dimenticato.
Nemmeno il tuo sposo ricordi che con te è stato una vita,
non ricordi i tuoi figli che son stati la tua gioia infinita.
Adesso uno di loro ti ha lasciato, e tu nemmeno l'hai capito,
ma nell'ora del distacco dalla vita alla morte,
nel silenzio della notte hai gridato forte....
(Marianna Fici)
Filippini Maria Stella
E POI CHE A NOTTE
Si tacque il rombo del cannone
sui campi feriti e sulle stravolte strade
vidi entrare in cattedrale
da un varco stretto stretto della volta
il corvo la colomba lo sparviero
e tra nicchie colonne e ghirigori
cercando di occupare l’angolo più bello
la cincia il passero e il fringuello
Quando il sole la brughiera accese
vidi entrare soffioni volteggiando
più del respiro teneri e leggeri
ma poi che il Ponentino gentile passò
e le squille liete accolsero l’evento
tutti li vidi uscire gongolanti e satolli
-uno dietro uno- in fila indiana
ma la colomba, la colomba no!
(Maria Stella Filippini)
Fiorentino Monica
TRENO PER LISBONA
Complice
di passione, nel silenzio
la tua bocca
(Monica Fiorentino)
Fiorini Ornella
*****
Quand gnarò da Ti, Signor,
a sarò acsì straca da pudéran pü.
Quand gnarò da Ti, Signor,
at contarò com’iè i color dla tera
at contarò com’iè i òc a dla gent cha’s gòd,
e quéi da ch’la gent
che in di òc a gh’ha sol la piöa.
Quand gnarò da Ti, Signor,
töm in bras, e cünam pianin
brasam al cör con la Tu vera preşénsa
chl’è stada speransa
dal mé camin.
Quand gnarò da Ti, Signor,
li paüri dla tera li n’agh sarà pü
e a ta dmandarò se vìvar
come a viv i òm
a conta.
(Ornella Fiorini)
Traduzione dell'autrice dal dialetto lombardo ostigliese. *****. Quando verrò da Te, Signore,/ sarò così stanca da non poterne più./ Quando verrò da Te, Signore,/ Ti racconterò come sono i colori della terra/Ti racconterò come sono gli occhi della gente che sta bene,/e quelli di coloro/che negli occhi hanno solo pioggia./Quando verrò da Te, Signore,/ prendimi in braccio e cullami piano/stringimi al cuore con la Tua presenza vera/che è stata speranza/del mio cammino./ Quando verrò da Te, Signore,/non ci saranno più le angosce della terra/e Ti chiederò se vivere/come vivono gli uomini/ha un senso.
Frusciante Rita
PENSIERI LIBERI
.. e poi ti avvicini
silenziosamente
a piedi nudi,
mi prendi e mi trascini
con te...
.. quando iniziano le danze
sono la con te...
non per sesso o fare sesso
solo per riscoprire
una libido sopita..
Le carezze dell'anima
risvegliano il cuore
incoerente dolente
e ancora palpitante
tutto in un istante.
..poi mi lasci e
ti allontani
con passi felpati..
.. ormai sei lontano
resta solo nell'aria
l'alito del tuo profumo
che mi solletica le narici.
Quando nella notte
la luna si prende gioco di noi
specchiandosi nelle onde,
stringiti a me
e affidiamo
i nostri sogni al vento.
(Rita Frusciante)
Galeone Alessandro
LETTERA DI UN SOGNATORE
Oh! difficile
che l’ uomo cambi,
Mi sembra lontano
il sogno di un amore incondizionato umano
dove in un mondo vince la sincerità,
profumo che inebria l’ anima
con amore,speranza e carità.
Lontana e impossibile,
ma sono un sognatore!
L ‘aria è triste trafitta da angosce e destini di persone persi
Oh familiari e uomini assopiti dal dolore
ove perdendo un caro non
Vedono più il sole.
L’ essenza della vita
È il puro amore
Esso rigenera e da forza di affrontare ogni destino
Perche esso ci prende per mano e da forza al cuore
Lasciatemi sognare questa notte
Lasciatemi immaginare
che non esitano bimbi immersi nella povertà
Guerre finite e più vivi per strada
Lasciatemi sognare tutto ciò in una calda e benevole giornata.
(Alessandro Galeone)
Gatto Carla
PRIMAVERA DELL’ANIMA
Fervore, forza, e vitalità
sprizzano nella nuova e dolce aria
risveglio
del cuore, del corpo della mente.
Ogni primavera
rinasciamo
riviviamo la vita.
Nuovi progetti
popolano la mente
gli occhi brillano di luce nuova.
Siamo parte di questa terra
piccoli granelli
piccole parti di universo.
(Carla Gatto)
Gaudino Pino
LUCE NEL BUIO
Inattesa mi cade addosso
un’acqua dirompente,
disorientando la mia luce
che sta albeggiando
sopra un rimpianto di un cieco passato,
lo scuro avvolge un sole raggiante,
che irradia i tuoi occhi
fatti di zaffiri e diamanti,
il tempo senza fine
viene svegliato da un gelido ritorno.
Il mio sguardo deluso si ritrae,
cerca riparo nelle anse tortuose
di pensieri da riscoprire,
le persone passano,
l’amore resta.
“Orietur in tenebris lux tua”
(Pino Gaudino)
Gazzara Ettore
L' ANGELO SUONA
L' angelo suona melodie all'esule bambino,
là dorme, inconsapevole al tragico editto.
sgorga il sangue in lamenti d'agnelli sgozzati,
rimane la verità della parola a lungo negata.
Rombi d'aerei al di là del vetro, partenze?,
in questo aeroporto sordo, lunghe le attese;
Langue il bambino dimenticato dal suo Dio!
Assente la mente di madre, sola, vulnerabile,
di ferro i ricordi: sono di guerra, sono di morte.
Ed ora là giace il bambino, bianco di sale,
con i calzoncini corti e la maglietta rossa,
figlio di tutte le donne col seno di latte,
è arrivato in silenzio all'estraneo arenile,
sulla cresta dell'onda gonfia di vento nemico.
(Ettore Gazzara)
Genovese Carmela
ASPETTO IL SOLE
Aspetto il sole
come l'arrivo di una felicità
troppo desiderata per essere vera.
Guardo fuori dalla finestra
Il vento sposta le nuvole
ed il sole scompare.
Mi chiedo che senso ha
questo cielo così scuro
questo poco sole
questa fuggevole gioia.
Voglio vivere.
(Carmela Genovese)
Giaquinta Rita
PROFUGHI
Profughi, immagini di fiamma
Sabbia fredda
d’acqua inondata
accoglie
viso riverso di bimbo
In sogni d’Aladino
Perso
Lampada magica
nella notte d’Oriente
ormai lontana
Apriti Sesamo…in terre lontane
benevolenza o vita da vivere
respirando lento
cerco
Odora la trascorsa notte
e il cielo assente
cedro
zagara
oleandro
Mamma che i miei piedini baciò
e tra i capelli le sue mani
profuse carezze
L’odore di latte e miele ora sento
mentre da un tonfo sordo
l’Angelo di Misericordia mi prese in volo
Dimenticherò l’assurda Terra
ma eterna pena avrò di altri
e delle amare lacrime di Madre
profonde
lente
a solcare il viso
fuoco
lutto perenne
(Rita Giaquinta)
Giarraffa Giovanna
C’È UN LUOGO
C’è un luogo,
nel mio cuore,
dove amo
tutto di te .
C’è un luogo,
nella mia mente,
dove tutto
mi parla di te .
C’è un luogo,
nelle mie mani,
dove ti ritrovo
tra le mie braccia .
C’è un luogo,
dentro di me,
dove tu sei
e sarai sempre.
C’è un luogo,
nel nostro amore,
dove saremo
eternamente insieme.
(Giovanna Giarraffa)
Gioia Luce (pseudonimo di Giovanna Enrica Costanzino)
AMURI AMARI
Amuri amari di 'nmezzu u mari
amuri ca forsi un pozzu vidiri turnari
amuri ammuccammuni sta ragiuni:
figghi du mari ca un'annu chi mangiari
figghi d'amari ca si persiru nu mari
comu è fari? A pirdunari cu un prova stu duluri
amuri di matri ca persi li figghi
amuri di fimmina ca un si sintì chiamari
amuri e duluri ammucciati dda darrè
unni finisci u mari
(Gioia Luce)
Traduzione dell'autricedal siciliano - AMORI AMARI. Amari amori in mezzo al mare / Amore che forse non posso vedere tornare / Amore imbocchiamoci questa ragione: / figli del mare che non hanno da mangiare / figli da amare che si son persi nel mare / come farò?A perdonare chi non prova questo dolore / amore di madre che ha perso i figli / amore di femmina che non si è sentita chiamare / amori e dolori nascosti lì dietro, / dove finisce il mare.
Giovanni Giacomo (pseudonimo)
***
..quando tu sentirai i miei passi
frusciare su sentieri di sabbia,
pensa come io fui solo davanti al mare..
quando ricorderai giorni di sole
e di vento e frangersi di onde,
guarda una vela azzurra
e ascolta un canto che fù mio..
quando la nebbia ti celerà il cammino
e crederai di non scorgere nulla,
in te stessa vedrai i miei occhi assetati di vita
ed una luce che non fù solo speranza..!
(Giovanni Giacomo)