Autori e poesie della seconda edizione (2016/17) - parte II - da Cant a De N
Canterani Maria Rita
VIVERTI
Con le cuffie alle orecchie, sotto il mio piumone al caldo…
Sogno..
Il sole o le nuvole nel cielo immenso
io da sola… volo.
Vorrei essere in ogni dove, tra cielo e terra
sospesa nell’aria, non perduta nell’immenso ma far parte di esso..
In quel giardino segreto, dove crescono rose senza spine
ed il profumo, dilaga in ogni dove
ed il prato, diventa un letto di rose rosse
due corpi, si adagiano, uno accanto all’altro
i loro sguardi, si inseguono…
In ogni dove, sento le tue mani
mi abbracci, stupito..
Sono una nuvola all’infinito
Sono la pioggia che scende copiosa
Sono l’estasi tra le tue braccia
Sono la vita che soffia in te…
Sono l’amore che ti abbandona
sul prato di rose, felice e dormiente
appagato… esistente…in me
Ora.. prendi la mia mano… sa di pioggia…
sfioraci le tue labbra.
Sali con me, sul pullman dell’amore..
non lasciare la mia mano..
siediti vicino al vetro, guarda la città
che lontano se ne và…
Io e te, solo io e te, insieme, ce la possiamo fare…
Sssshhhhh….. non pensare….ti prego…non lo fare
io e te, solo io e te
prendi la mia mano, c’è pioggia in arrivo
sospinta, dalla forza del vento… vengo con te….
Domani, è un altro giorno…..non importa, voglio viverti adesso….
nel mio sogno.
(Maria Rita Canterani)
Caradonna Crescenza
ANCORA UN BATTITO
In silenzio
sull'orlo del marciapiede un battito,
una sirena
la gente,
gli occhi scrutano quella nuvola
dritta sulla verticale del cielo
un respiro due respiri ...
roboante è quel muto silenzio.
Spenta è la luce
sulla strada solo una rossa lacrima
spargo fiori bianchi
mentre volgo lo sguardo in alto
si libra un cristallo d'amore
in cerca dell'infinito
tra braccia dell'eternità.
(Crescenza Caradonna)
Carletti Sabrina
IL DIARIO DI MIA MADRE
Ricordi di mia madre
che scrive il suo vissuto
sopra un immaginario diario...
sulla mia anima si compiace
del tempo passato.
Tiene ancora aperta
la porta alla vita,
pur alla sua veneranda età
un tenue spiraglio intraveda...
schiva la chiave del destino
che la ricondurrà alla luce
del primo vagito.
E parla di sé e dei suoi cari,
come scrivesse il primo
e ultimo dei suoi diari...
e vorrei ascoltare di Lei
anche un solo sproloquio
per percepire ancora su di me
il caldo soffio del suo respiro.
Inestimabili perle di saggezza
svolazzano fra i fogli del mio cuore,
è in me indelebile
il diario di mia madre.
(Sabrina Carletti)
Caronia Ignazio
IL GRIDO DI FELICITA'
Tante volte senza ragione ho preso per me un tuo sorriso
ed ho cambiato in un istante il ritmo del mio respiro.
Pagine bagnate e lunghi viaggi scambiati nei miei domani.
È insopportabile rileggere la lettera gravida della sensazione che scorre tra membra sfinite.
Non sapendo che l'ultimo sorso s'addensasse in dure nostalgie
senza navigare su tenere carezze
libero desideri inespressi
tra rischiose sconfitte.
Dinnanzi alla silenziosa dimora dell'esistenza
riesci a sventrare la cupa nostalgia.
Il grido di felicità corre a dirmi che tra petali d'amore
farfalle svolazzano intorno.
Io ascolto ogni tuo sentimento
Improvvisamente mi innamoro di un piccolo fiore sbocciato nella notte incantata
e rivivo armoniose avventure.
(Ignazio Caronia)
Cartier Jessica Ele
L'AMANTE
Lui:
è cosi vicino da poterlo sfiorare,
accarezzare, coccolare, baciare
e farci l’amore per ore
o semplicemente starci abbracciata per ore
ad ascoltare la soave melodia dei nostri corpi,
che si sussurrano parole
che le nostre bocche non hanno i coraggio di pronunciare.
Rimembro ancora le sue braccia attorno al corpo,
le sue carezze il suo respiro sul collo;
il cuore batteva all’impazzata,
tutti gli organi del corpo danzavano.
Eppure, anche essendo cosi vicino,
era molto distante.
Era cosi distante perché non era,
ne sarà mai mio:
il suo sorriso, i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci,
la sua voce cosi soave ed il suo corpo.
Lui è suo:
è di lei, colei che ha avuto la fortuna di incontrarlo molto prima di me,
la fortuna di poter godere di questa meraviglia,
di dormirci accanto ogni volta che vorrà
di pronunciare ogni giorno quel nome composto da tre lettere,
di sussurrarsi quelle tre parole
che ogni innamorato sussurra al proprio amato.
TI AMO AMORE
(Jessica Ele Cartier)
Caruso Benedetta
LA NOTTI
Lu scuru scinni adasciu adasciu,
lu cielu a picca a picca cangia di culuri,
lu suli lientu lientu si va a curcàri
lassànnu a la luna li stiddri di taliàri.
La notti!
Quantu pinsèra ni la menti quannu è notti!
Di malincunia lu mà cori è chinu chinu,
sbatti ‘mpazzùtu ni lu piettu pinsannu a tia.
La notti…
lu cori miu stringi forti forti…
nun lu fa ripusàri, lu fa agitàri,
ci manca lu lusciu, ci manca l’aria.
La notti…
lu mà cori…un labbirìntu…
lu pinsieru di tia nun pò scappàri,
videmma la menti ci si minti a nun ti scurdàri.
La notti…
lu mà cori fa scuràri…
senza di tia è piersu,
è cuemu si lu suli nun avissi cchiù a turnari.
‘Na lacrima lenta lenta scinni,
senza di tia,
è sempri turmintàta ‘sta notti…
ca lu mà cori stringi.
(Benedetta Caruso)
Traduzione dell'autrice dal siciliano - La notte. Il buio scende piano piano / il cielo a poco a poco cambia colore, / il sole lento lento si va a coricare, / lasciando alla luna le stelle da guardare. / La notte! / Quanti pensieri nella mente quando è notte! / Il mio cuore è pieno di malinconia, / batte impazzito nel petto pensando a te. / La notte… / Stringe il mio cuore forte forte / non lo fa riposare, lo fa agitare, / gli manca la luce, gli manca l’aria. / La notte… / Il mio cuore…un labirinto… / il pensiero di te, non può scappare, / ci si mette pure la mente a non volerti dimenticare. / La notte… / oscura il mio cuore… / senza di te si sente perduto, / come se il sole non dovesse più sorgere. / Una lacrima scende lenta lenta, / senza di te, / è sempre tormentata questa notte / che stringe il mio cuore.
Caruso Veronique
I BATTITI SICURI
Nel morbo
Dei tuoi angeli
L'amore
Arriva feroce
Nei capezzoli
Degli alberi
Mentre Juliet
Con le gambe
Apre l'incidente
Moriranno
Tutti
Quelli battezzati
Nel manicomio
Ma
Se
Gli anestetizzano
I difetti?
Devi stare
Attenta
I complimenti
Le ammortizzano
I dolori
Prendi
Lo sgabello
Degli inverni
Lo senti come batte
Nella gola?
Io
Ci ho lasciato
Un corpo li
Dove le zingare
Stirano le lune
E Sai se il
Lupo non lo entri
Devi usare quell'amore?
Tu Resti sempre quella bambina
Che si suona
La quaresima
Giri ancora
Con il maglione
Della nuvola al contrario
Con il caldo
Dei sogni
E la fierezza dei libri
E con in mano
I battiti sicuri
Della Belle Époque.
( Veronique Caruso)
Caturano Domenico
DIFETTO DI FABBRICA
C'è chi viene e chi và
C'è chi non mi sopporta
perché ha una mente contorta
c'è l'ipocrisia
c'è l'invidia
c'è la gelosia
c'è il coraggio
c'è l'altruista
c'è l' egoista
c'è lo stravagante e chi ne dice tante..
girano e rigirano e nun se ne vogliono andà!
C'è chi gode vedermi arrabbiato
per farsi spazio sulla sua strada,
c'è chi gode mentire e ferire
ascoltando il sentito dire..
C'è chi gode a seguire la baraonda
e di imbecilli ci circonda
La vita è piena di colori..
a volte belli, a volte ombrosi..
Non pensavo che sarei stato preso di mira
ma ho mostrato le mie ire,
colpa delle amicizie false
e dei loro difetti di fabbrica.."l'invidia"!
(Domenico Caturano)
Cau Francesco
LO STRILLONE
Ogni giorno al semaforo
Grida come un forsennato
l'ultima notizia ...
della prima pagina
del giornale del mattino
presto fino all'ora dell'avemaria
va avanti e indietro
sperando che col rosso
venderà a più non posso.
Con un sorriso ti dà il resto
poi si muove lesto.
Più ne vende più incassa
ogni giorno lui guadagna
Ma si lagna perché poco mangia.
Da trent'anni fa il mestiere
a visto tante storie vere.
Strillando l'ultimo arresto
del politico disonesto.
Ti dice che tempo fa
forse il giorno pioverà…
oppure il sole tornerà.
Ma la Vita dello strillone
non trova paragone
come quella del dottore.
Per vendere il giornale
ci vuole una persona speciale
che tanti passi dovrà fare.
Dall’ora chiudo questa rima
Per leggere anch’io
L'ultima notizia.
Augurando a lui lunga vita.
(Francesco Cau)
Cau Maria
L'OSCURO VUOTO
Lento il mio respiro scorre come lenta
scorre per me la vita in una agonia senza eguali.
Mi rifugio tra le braccia del nulla
colorando le pareti dell'anima
con briciole di fantasia.
Scorre la mia vita come un treno
che cerca la sua stazione.
Non ci sono fermate per me, ne scossoni
o movimenti bruschi, nessuna brusca
frenata ridarà vita al cuore.
Gli occhi, un giorno ricchi di speranza
ora sono spenti ,velate malinconie
raccontano e recondite tristezze nascondono.
Nessuna differenza tra dolore e sofferenza.
Pesanti le palpebre si posano
su sipari di vuoti palcoscenici.
Consulto i miei pensieri che silenziosi
urlano la libertà dell'anima, tutto tace.
Spento ,sopito, il cuore assorbe energie
che invisibili invadono le mie fibre e,
mi uccidono se pur respiro.
La morte mi rende cosciente, la mia mano scrive un canto di tristezza.
Eccomi, sono qui, senza corpo, senza contorni, solo parole scritte
a testimoniare e raccontare di
un oscuro vuoto.
(Maria Cau)
Celiento Giuseppe
* * *
Eroicamente attratto dalla follia d'esistere;
flusso angoscioso,
evoco visioni.
Ketamine, alcoli, inedia.
Legami finiti/infiniti, atonali.
Quanto basta per la seduta,
lo spettacolo non sarà di gradimento.
Costumi nudi vestono grandi gallerie commerciali,
qualcosa che non si può colmare brucia al sole,
arde incenerendo.
Cerco aspri campi di grano,
ho da offrirvi pasta surriscaldata,
di vapore saturo.
Parole bifronti senza capo né coda,
leggimi all’inverso,
una sola parola di senso compiuto.
(Giuseppe Celiento)
Ceravolo Maria Celeste
GIOVENTÙ
Ogni età la sua bellezza....
giovinetta giocosa. ..
battito di cuore e sospiri nascosti
Beffarda ...irriverente. ..
la gioventù non passa mai
In un lampo ti accorgi che il tuo fisico cammina....
la tua mente galoppa ancora l'onda dell'irrequeta gioventù
Fin quando avrò curiosità della vita....
ironia nello sdrammatizzare...
voglia di sorridere. ...
corpo mio tu vai...
io amo la gioventù
(Maria Celeste Ceravolo)
Chiarello Maria Salvatrice
TREMA LA TERRA
Solo macerie sgorgano dagli occhi asciutti della gente
anche le mie parole sono state seppellite assieme ai miei fratelli
paura
disperazione
morte.
Dov’è quel cielo limpido? dove volavano
le speranze, le gioie di questa gente!
Ora il cielo è opaco,
insanguinato ferito
accoglie solo anime innocenti.
Non più giochi di fanciulli … ma eterno riposo
in un prato senza spazio né tempo.
Le loro ali librano ormai leggere fra i bianchi fiori del paradiso
quale colpe hanno loro!
solo celesti arcobaleni colorano i loro sorrisi.
Teneri fiori recisi prima del tempo
hanno trovato libertà oltre le nuvole
Madri che non abbracceranno più le loro creature
dai loro occhi non lacrime
ma solo macerie!
Se avessi una tela dipingerei l’antico campanile
e al rintocco di ogni ora tutto tornerebbe come prima
Il sole continuerà a splendere su queste terre meravigliose,
dove … c’è tanta vita … e tanto cuore!
(Maria Salvatrice Chiarello)
Chiarello Rosa Maria
A TE MAMMA CHE HAI UN ANGELO LASSÙ
Ho guardato i tuoi occhi
e ho visto il dolore
un grande dolore, immenso.
Ho visto la dignitosa compostezza
di una mamma che soffre
senza fare rumore.
Ho guardato i tuoi occhi
e ho visto lacrime ardere sul viso
il sorriso spento
senza vita, di chi ha perso parte di sé.
Non ho saputo consolarti
solo un abbraccio ho saputo darti
nessuna parola per te
se non un bacio di dolore
e un bocciólo di rosa
nel silenzio della morte.
(Rosa Maria Chiarello)
Chiro Lina
TENERA FOLLIA
Adoro nutrirmi di emozioni
Sono il mio pane quotidiano
Cerco la bellezza
anche dietro le mie macerie
Ascolto con pazienza parole vuote
senza stimoli ne’ colori
Ma sazio la mia mente
con voli notturni
di sogni evanescenti
Ogni giorno ricomincio
perché tutto è diverso
Ricomincio dal mio sorriso
Dall’incoscienza
che mi fa vivere tra le nuvole
Dalla consapevolezza
di essere viva
e di poter dare coraggio
a chi come me
cerca ancora la luce
e non dimentica il buio
Lascio le illusioni fuori la porta
e cerco sempre concretezze
Ma non mi scordo mai
di guardare le stelle
Di assaporare il profumo della luna
compagna delle mie notti
Perché so che è bello
e giusto sognare
E i sogni hanno il gusto
di una tenera follia
(Lina Chiro)
Ciarletta Mariano
L’ ARMONIA DELLE TENEBRE.
Armonia delle tenebre,
in una stasi apparente
ove il cuor si rasserena,
un singolar equilibrio
l’anima sostiene.
Che sia notte per sempre;
dimora di riflessioni,
tela di ricordi,
iridi venate si sangue,
veglia infinita.
Che sia notte ancora,
in umide lenzuola
ove il mio pensier giace silente.
Che sia notte,
e che la mia mente sia volta
ad orizzonti mai scrutati,
ad onde mai cavalcate,
a spiagge mai percorse.
(Mariano Ciarletta)
Cicala Bruna
A MIA FIGLIA
E' dolore quell’accartocciarsi di viscere
che preme e spinge verso la luce?
E' dolore, rinsaldato da ogni gestazione,
da ogni rinascita e ricaduta nelle pieghe dell’addome?
Nascere figli e morire madri,
in circoli concentrici
di contrazioni e gioie
liberatorie nell’ultima spinta, è dolore?
Partorirai nel dolore reietta figlia di Eva
e sarai madre per infinite volte, molto prima di essere figlia.
E’ dolore morire per il tuo stesso dolore?
Rinascerò madre e sarò tua madre, infinite volte,
morendo ogni volta per la stessa spinta,
gioendo ogni volta tra lacrime e gemme. Insieme.
(Bruna Cicala)
Cilenti Emanuele
SON FIGLIO D'ODISSEO
Sfoglio onde di mare
come pagine azzurre
d'un libro di fiabe
e mi lascio trasportare
dal maestrale
aleggiando sulla superficie
spumosa delle acque.
Mi confondo tra i flutti
e una visione di sirena
m'appare all'orizzonte
mentre suona un arpa
e da quelle corde s'innalza
una melodia ipnotica
che mi rapisce
sprofondando il mio volo
in una tenebrosa
visione onirica.
Ti prego,
sirena incantatrice,
recitami l'Ode
più bella che hai composto
il tuo poetare
mi manderà in estasi
diventerò piuma di gabbiano
figlia del vento e del mare
e da qui non andrò più via,
sei tu adesso la vita mia,
proteggi il mio vagare
perché ad Itaca
non voglio più tornare.
(Emanuele Cilenti)
Cirami Sabrina
IL VALORE DI UN UOMO
Ti guardo seduto sulla tua sedia,
sorridente ma con gli occhi tristi
Ti guardo e penso che sei tu l'uomo della mia vita
Ricordi , dolcezza, tristezza, abbandono
sei tu il mio rimpianto
che voglio vivere con tutta me stessa .
Il valore di un uomo
risiede in ciò che è capace di dare , dice Einstein
E tu , mi hai dato sempre tanto ,
se pur celato dai limiti del tuo essere teneramente fragile.
Hai preso poco, nulla .
Hai preso solo quello che ti donavo,
senza chiedere ,
sorridendo ma sempre con gli occhi tristi.
Se il valore di un uomo è in ciò che da ,
Tu come pochi vali tanto .
E questo io lo so, papà.
(Sabrina Cirami)
Cirigliano Tonia
NEL CUORE DEL FUTURO!
Sarò l'acqua
che sgorga limpida
dal monte,
e il fiume che attraversa
tutti i cuori.
Raccogliero' da essi
tutti i sassi,
li porterò con me,
fin dentro il mare.
Sarà difficoltoso
il mio cammino,
ma con orgoglio,
al sole chiederò il calore,
alla luce che mi indichi la via,
alla pioggia di purificar lo spirito mio.
Ristorerò ovunque io mi trovo,
seminerò sorriso,
gioia, e amore,
e nesceranno fiori
in ogni dove.
Spargero' dappertutto
il lor profumo,
perché è l'essenza
che ci tiene in vita.
La sofferenza altrui,
mi turba assai,
ancor di più,
quella causata
da un uomo,
a un'altro uomo.
Siamo nel tunnel
sporco e buio,
ma presto trionfanti
ne usciremo.
La vita è,
essere semplici,
non migliori...
Mi affido a Dio,
e non avrò timore.
Combattero' con la mia forza
il male.
IIndichero' ai giovani la via,
loro, non vedono,
in tutto questo buio...
Li condurro' lassù,
sull' alta cima, e da lì,
l'immensità,
li porterà nel cuore del futuro!
(Tonia Cirigliano)
Colacrai Davide Rocco
AMODIO
(Storia di plurali al singolare)
Era come il faro verde della sua Crotone,
sempre sul limitare dei sogni
per cesellare, o almeno conoscere, l’infinito,
di schiena alla città,
e pronto,
un po’ onda un po’ gabbiano.
Aveva negli occhi accordi di sabbia,
di quella che perdura nelle stagioni, mediterranea e vera,
che le mani di un bambino tramutano in tempo
e da clessidra torna ad essere sabbia,
cenere di storie che sono una storia sola,
l’amore e l’uomo.
Il sorriso a forma di pioggia incorniciava un diastema,
pochi millimetri tra due inizi
quasi fossero cardini della porta del cuore
a proteggere gli anni in un sogno,
ci si sporgeva nel canto di un uomo figlio del mare,
e ci si innamorava.
Solitario,
in fondo agli scogli,
a tu per tu con l’orizzonte,
il cielo a vestito,
le acque parentesi di Dio,
dove poteva definire se stesso
nel gioco incomparabile del suo nome
e non trattenere il respiro,
era come il faro verde della sua Crotone.
Lasciava che la salsedine consumasse le sue radici.
Che si confermassero le sue orme di separazione dall’origine e lui.
Un punto, senza insenature, di plurali al singolare.
(Davide Rocco Colacrai)
Collesano Gino
U libbru di la vita
Quantu è complicatu accumincia quannu nasci
un fogliu oji un fogliu dumani e pua finisci
accùra sfugliùlia jennu sempri o fogliu avanti
nun c’è modu di ripassari lassari pagini vacanti
dintra trovi di tuttu cosi beddri e cosa brutta
sciarja tasta lu riccu ministruni i sapuri sfrutta
talìa ‘nta l’occhi sempri chiddru ca ‘ncontru
ridi cu la vucca saluta cu lu cori ai riscontru
è pocu ‘n zoccu arresta di libbri appena chiusi
campi ‘nta i ricordi i vivi si fusti bona luci.
(Gino Collesano)
Traduzione dell’autore dal siciliano - Il libro della vita. Quanto è complicato incomincia quando si nasce / un foglio oggi un foglio domani e poi finisce / attenzione sfoglia andando sempre al foglio avanti / non c'è modo di ripassare lasciare pagine vuote / dentro trovi di tutto cose belle e cosa brutta / odora assaggia il ricco minestrone i sapori sfrutta / guarda negli occhi sempre colui che incontri / ridi con la bocca saluta con il cuore avrai riscontro / è poco quello che rimane dei libri appena chiusi / vivrai nei ricordi dei vivi se sei stato buona luce.
Collini Anna
UN GRAMMO D'AMORE
Potrei dirti che sei
il primo pensiero della mattina
insieme all'ultimo della sera
e che nel frattempo spetalo
il giorno adornandolo
di mistiche attese
falciando il riverbero
delle onde dell'adesso-
potrei anche dirti che
quando non ci sei
il mare si dissala
la rena s'increspa e
l'orizzonte scompare tra le acque
disorientando la luna tra
le briciole di stelle
lanciando incandescenti fiati-
ma quello che non ti ho detto e
che ogni grammo di minuto
dove le nostre mani s'intrecciano
i pensieri roseano tra capelli e anima
ingolfando le bocche d'amore
scatenando l'immenso infinito
che solo noi sappiamo.
(Anna Collini)
Colonna Arnaldo
***
Ora che tutto ingiallisce
mi chiedo cosa di noi rimanga.
Cosa rimanga di piu'
Oltre a queste nere nubi
gonfie di pioggia untuosa.
Cosa rimane del nostro sudore
che ci bagnava il ventre?
Della saliva che miscolavamo,
delle bocche ansiose di ossigeno.
Del tu...e del me e poi
ancora tu e ancora me in te.
Foglie. ...foglie. .
Solo foglie.
(Arnaldo Colonna)
Conforti Claudio
ALLA VITA
La vita mi prende che vuole vedere come vede chi vede
e mi rigira che non si perda lo spazio e la misura
che traccia l'angolo al limite della paura
e l'insoddisfazione per il sentimento
dove nasce l'arte pura che non trova sfumatura
e che correggo con la cura di chi non cerca l'avventura
tra un suono e frastuono di donna nel cuore
oltre e dopo ancora prima dell'amore
che non c'è storia senza traiettoria
e sonni di sogni che m’inseguono i sogni
per rime che Dio sottopelle fa suono che si stringe al suono
ed è il suono che sono
e se il sole mi toglie il sale
saranno lacrime da bere
che dominano la sapienza che non posso contare
oltre tramonti da valutare
che lasciano intervalli che non fanno pensare
come stelle che cadono nelle budella a soffocare
volontà di sete,volontà di fame
per un altro tratto ancora da navigare
per un altro tratto che non so ancora spiegare
alla vita da dedicare.
(Claudio Conforti)
Conte Giuseppe
ALLA MIA NONNA...
Le tue gambe bianche e stanche
sono i segni di una vita travagliata
un'esistenza di gioie e di dolori.
Dai ricordi emerge una canzone
parla di un chicco e del suo nome
sotto terra nascosto se ne stava.
Seduta angosciata su una scala
su una sedia o su una panca scura
chissà quale ansia ti tormentava.
Confusa e silenziosa, rimuginante
adombravi prima di ricominciare
era poi una nuova e vecchia storia.
Veloci e sorridenti come le onde
si materializzavano i tuoi pensieri
dall'oggi arrivavi fino al fronte.
Di quella solita e nota volta
ricordo con estrema precisione
che il chicco era germogliato.
(Giuseppe Conte)
Conti Anna Maria
RIEMPIMI D'AMORE
Guardami è dolce il mio sguardo,
accarezza il mondo, sente pulsare la vita .
Prendi la mia mano stringila, ho bisogno della tua forza .
Voglio tracciare la strada che abbracci le mie paure,
che inquietano i pensieri vaganti in notti di luna smagliante
Riempimi d'amore come otre che l'acqua attese,
per dissetare bocche e parole .
Semina l'amore come un campo di grano di spighe dorate.
Inebriami della tua presenza .
Confondi e trasforma la natura che danza .
Fai piangere rugiada sui fiori al mattino affacciati .
Solletica le lancette di un orologio, perché ridano,
del tempo che passo con te, divertita nell'immaginarti,
in sogni di carta e inchiostro .
Buffa la vita, sorniona ammicca speranze,
in tinte acquerello dipinge paesaggi per noi .
Le nostre impronte s'inseguono, l'eco ripete: riempimi d'amore .
(Anna Maria Conti)
Contini Maria Immacolata
L'INCONTRO
Sorgeva l'alba al confine del mare
quando il vento soffiava ribelle,
i giorni acerbi inseguivano il tempo
e l'estate scottava la pelle
***********
D'inverno dal vetro appannato
un pallido sole scemava il tramonto,
gli istanti scanditi dal ritmo del cuore
nell'attesa di un timido incontro
Il capo coperto al chiaror della luna,
lo sguardo a ritroso sui passi la sera,
nel gioco d'ombre le voci lontane
parevano il coro di una preghiera
Dicembre vestito di bianco e di fumo,
di luci e vetrine nel giorno che muore,
di finte promesse svanite nel vento,
di giorni qualunque senza rumore
***************
Calava la sera al confine del mare
quando il vento soffiava leggero
e i giorni smarriti nel tempo
contavano solo le stelle nel cielo
(Maria Immacolata Contini)
Corbi Melissa ((Lilith Hendrix)
27 LUGLIO 1988
E la vedi tu, quella corsa verso
l’impossibile rammentato?
Quel dolce sospiro al bar,
nascosto da un velo inverosimile?
Non aver paura, paura, paura
Ma proteggimi questa notte
Sei come nero che nella notte
m’illumina sotto le stelle
O come un brivido che annega
sulla mia pelle
Scarlatta e opaca, pallida d’amore
Io non riesco a vedere quel tuo
viso nascosto.
Sei come una ballerina di burlesque
Che aspetta, sospetta
Del barista che ha lasciato
qualcosa di strano nel suo cocktail
E la vedi tu, quell’ombra oscura
cicatrizzata sotto il mio vestito da vedovo?
Io guardo in alto e tu in giù
Sei irraggiungibile, anima.
Sei bella e dannata ma sei come
quello che rammentava il mendicante in strada
Che eri bella e impossibile
Come questo milleottocento sotto pelle
Sepolto nella polvere di una tomba
Aspetto la notte
Per vivere tra le tue dannate sempre esistenti braccia ossute.
Valgono le promesse di mille anni fa
Di un mondo migliore dove gli autovelox non vengono manomessi
Dove non esiste un giorno in meno per amare ma solo uno in più per vivere e sorridere
Sto svegliando questo istinto represso di luce soffusa e velo sul volto.
T’amavo nel giorno del funerale a Milano
Nel giorno delle nozze a Firenze
Nel giorno del silenzio
Del tuo cuore.
E la vedi tu, la disperazione nei miei occhi e la dannazione nei tuoi, per questa unione impossibile? Non viaggiare nella mia mente, ma sulla mia pelle, tra baci e carezze
T’amavo e t’aspettavo come ora, con una chiave nella serratura e l’altra sullo zerbino
Aspettando che entri, ancora una volta.
Melissa Corbi (Lilith Hendrix)
Corcione Mirko
ISTANTE
Il rumore del mare,
con le sue onde
bianche e spumose,
il mio cuore
fa risvegliare,
l'odore
mi fa ricordare
quando bambino,
il caldo smorzava
il mio respiro.
Mentre un gabbiano
volava nel cielo,
il mare bagnava
il mio corpo caldo,
e la sabbia
come un ricordo
con il vento volava.
(Mirko Corcione)
Cornea Dana
MASCHERE
Siamo maschere...
Siamo sguardi
persi
nel mistero
di noi stessi.
Siamo anime
vorticosamente
impegnate
a sciogliere
i nodi di un cuore.
Siamo.
E...non ci basta
Mai.
E...duriamo
quanto
un battito d'orologio
che
attraversa
un tempo
Indeciso....
(Dana Cornea)
Cozzi Rosa
SOGNARE E’ VIVERE
Apri lo scrigno della memoria
ai pensieri custoditi gelosamente
forniscili di ali invisibili
e lasciali andare per trovare
un’altro sogno nelle nuvole.
Lascia che l’ansia
metta casa in una conchiglia
e vi dimori per sempre,
e il rumore del mare nel cuscino
ti culli nei tuoi sonni inquieti.
Acquieta il tuo cuore
ammalato di malinconia,
lascia ogni tanto che ti convinca
a voltarti indietro
per riabbracciare i tuoi ricordi.
Ritieni immutati i desideri
di accarezzare il volto amato
la voglia di quel sorriso
ammaliante e schietto
e la sua pelle calda sulla tua.
Non lasciare a nessuno
il timone della tua vita,
pensa alla tua grande forza
che ti ha portato sempre
nella giusta direzione .
Se il mondo ti spinge alla rinuncia,
col cuore colmo di puri sentimenti
caparbiamente lotta e spera
la speranza é l’ultima a morire
e ti sussurra provaci un’altra volta.
(Rosa Cozzi)
Cultrera Giuseppe
IL MIO MARE
Ruggito tuonante
che soffoca tra gli scogli:
mai un'ira fu cosi affascinante!
La tua forza spingi ad ostentare
mentre il telo plumbeo delle nubi
giocherelli a spruzzare.
E susciti immaginazioni strane
allor che sull'aperto orizzonte
modelli forme arcane.
Poi continui ad issarti in slanciate onde
che come sinuose colline
si distendono sulle sponde.
E con delicata maniera
riponi una lunga coperta bianca
sull'estesa riviera.
E ancor dipingi un prato frizzante,
come estroso artista bizzarro,
e di un intenso olezzo inebriante.
Coll'ausilio del gelido vento amico
soffi nebbie di goccioline
sulle casette del borgo antico.
E sulla rupe prorompi il tuo vigore
imbiancando d'un manto sottile
lo scorcio di tufaceo colore.
Compagno piacevole d'estate,
paesaggio incantevole d'inverno,
placido o furente che tu sia,
o mare, sei parte della storia mia!
(Giuseppe Cultrera)
Cundari Maria Clotilde
BELLO DA PROVARE
Mi sono trovata
vicino ad un’emozione
e i palpiti del cuore
hanno ritmato il respiro
tra coriandoli di stille
che correvano
sulla fronte umida.
In un’atmosfera
in cui, solo un brivido
faceva rumore
lungo la schiena,
ho provato quel senso
di appartenenza a chi
ti accoglie sul suo corpo
quando nasce quel desiderio
che chiamiamo amore.
(Maria Clotilde Cundari)
Curci Antonietta
TU SEI
Tu sei... d'intorno
nella trasformazione dell'acqua in forme e parole
nel profondo buio che inquina il mondo
nelle soavi parole di ogni piccolo granello
nel vento dei pensieri che attraggono la vita
tu sei... libero spirito di fuoco
che alita nel vento ogni forma viva del creato
tu sei... la speranza dell'anima
dei giorni nel gelo e nel calore
che decide di visitare ogni luogo
disperdendo i nefasti canti dell'inferno
negli animi dei dispersi della luce.
Tu sei... la meraviglia racchiusa
dentro i cuori nell'oblio tra l'insicurezza
e dentro gli attimi del respiro.
Tu sei...fiamma ardente per vincere.
(Antonietta Curci)
Cutaia Stefania
PINTALORA
Isola nell'isola io piango
Lacrime di mare
Stringo terra nei miei pugni
Guardando questi solchi neri
Il seme è pronto di malerba
Ad umori salati.
(Stefania Cutaia)
Cuzzocrea Alessia
GLI AMANTI
Nulla può fermarci,
qui dove noi siamo,
stretti stretti nel segreto
che ci divora l'anima.
Amanti,quasi un sacrilegio
ma non importa a noi.
Odo le voci degli altri,
che fanno di noi due anime dannate.
Amore mio,non esiste donna,
non esistono altre parole,
altre labbra ch'io bramo con passione,
non esiste spirito piu bollente del tuo.
Ribbolliamo di risentimento,
perchè il mondo non ci accetterebbe mai,
ma custodiamo il nostro amore
qui nascosti anche da quel Dio.
Io dico.. Esprimi mio Dio il tuo giudizio,
la tua pena per due anime innamorate nel peccato,
dimmi tu grandissimo se amarsi oltre lo scandalo,
oltre le parole può esser mai chiamato peccato!
(Alessia Cuzzocrea)
D’Addea Giuseppina
CALA LA SERA
Cala la sera e imbruna i monti;
dolce rintocca l’ora dell’occaso,
mentre una coltre di nebbia
avvolge i miei pensieri raminghi.
Il respiro silente dell’erba, l’odore
acre delle zolle fresche di rugiada
infiammano i miei sensi.
Nel gustare quest’oasi di pace,
fioca s’accende la lanterna della
nostalgia, che lenta danza nella bruma.
(Giuseppina D’Addea)
Dave Doger (pseudonimo)
L' IMP SFUGGENTE
Corre, corre e saltella ah ah!
Muove come agile ancella ola!
Della sua leggiadria può vantar,
anche se di tetro aspetto poi appar!
Di tre letterine il suo nome compare,
ma ‘ssai più lungo il suo naso è!
Rimbalzano i piedi su erbato stradare,
E intanto canticchia trallalalalè!
Sfuggente aggettivo con sguardo scherzoso,
Del soggetto boschivo fa nido e riposo.
Guai a chi ne intralcia i loschi trafficare,
rischia la fine come dello spiedo il maiale!
(Dave Doger)
De Caro Vincenzo
LA VALIGIA DELL'EMIGRANTE...
Non è grossa non è pesante la valigia dell'emigrante
C'è un po'di terra del suo villaggio
per non restar solo in viaggio
un vestito e un po’ di pane
e questo è tutto per chi parte da molto lontano.
Ma il cuore no non l'ha portato nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire oltre il mare non vuole andare
Lui resta fedele come un cane alla sua terra un piccolo campo
Ma il treno corre e non si vede più
e le lacrime dal suo viso scendono giù’.
Solo chi non ha vissuto l’emigrazione
non può capire questo dolore.
(Vincenzo De Caro)
De Curtis Antonio (pseud.)
===
Ricordo
l’eco nel pozzo
profondo.
Nel puro
scuro
del fondo:
gli occhi sgranati,
la bocca spalancata.
Hanno portato via
a secchi a secchi
l’acqua tutta
e, insieme,
quel piccolo viso.
De Nicolò Gianni
***
Guarda l'orizzonte...guardalo bene
perché ce ne sarà sempre uno...
sempre, ovunque..
Guardalo bene perché è una delle poche certezze che abbiamo,
una delle nostre tante cose in comune
che lasceremo scoprire al mondo, se vorrà...
Guardalo bene, senza paura...
perché è solo la fine di ciò che vediamo,
ma non di ciò che speriamo...
perciò io, ti aspetterò lì...
(Gianni De Nicolò)
VIVERTI
Con le cuffie alle orecchie, sotto il mio piumone al caldo…
Sogno..
Il sole o le nuvole nel cielo immenso
io da sola… volo.
Vorrei essere in ogni dove, tra cielo e terra
sospesa nell’aria, non perduta nell’immenso ma far parte di esso..
In quel giardino segreto, dove crescono rose senza spine
ed il profumo, dilaga in ogni dove
ed il prato, diventa un letto di rose rosse
due corpi, si adagiano, uno accanto all’altro
i loro sguardi, si inseguono…
In ogni dove, sento le tue mani
mi abbracci, stupito..
Sono una nuvola all’infinito
Sono la pioggia che scende copiosa
Sono l’estasi tra le tue braccia
Sono la vita che soffia in te…
Sono l’amore che ti abbandona
sul prato di rose, felice e dormiente
appagato… esistente…in me
Ora.. prendi la mia mano… sa di pioggia…
sfioraci le tue labbra.
Sali con me, sul pullman dell’amore..
non lasciare la mia mano..
siediti vicino al vetro, guarda la città
che lontano se ne và…
Io e te, solo io e te, insieme, ce la possiamo fare…
Sssshhhhh….. non pensare….ti prego…non lo fare
io e te, solo io e te
prendi la mia mano, c’è pioggia in arrivo
sospinta, dalla forza del vento… vengo con te….
Domani, è un altro giorno…..non importa, voglio viverti adesso….
nel mio sogno.
(Maria Rita Canterani)
Caradonna Crescenza
ANCORA UN BATTITO
In silenzio
sull'orlo del marciapiede un battito,
una sirena
la gente,
gli occhi scrutano quella nuvola
dritta sulla verticale del cielo
un respiro due respiri ...
roboante è quel muto silenzio.
Spenta è la luce
sulla strada solo una rossa lacrima
spargo fiori bianchi
mentre volgo lo sguardo in alto
si libra un cristallo d'amore
in cerca dell'infinito
tra braccia dell'eternità.
(Crescenza Caradonna)
Carletti Sabrina
IL DIARIO DI MIA MADRE
Ricordi di mia madre
che scrive il suo vissuto
sopra un immaginario diario...
sulla mia anima si compiace
del tempo passato.
Tiene ancora aperta
la porta alla vita,
pur alla sua veneranda età
un tenue spiraglio intraveda...
schiva la chiave del destino
che la ricondurrà alla luce
del primo vagito.
E parla di sé e dei suoi cari,
come scrivesse il primo
e ultimo dei suoi diari...
e vorrei ascoltare di Lei
anche un solo sproloquio
per percepire ancora su di me
il caldo soffio del suo respiro.
Inestimabili perle di saggezza
svolazzano fra i fogli del mio cuore,
è in me indelebile
il diario di mia madre.
(Sabrina Carletti)
Caronia Ignazio
IL GRIDO DI FELICITA'
Tante volte senza ragione ho preso per me un tuo sorriso
ed ho cambiato in un istante il ritmo del mio respiro.
Pagine bagnate e lunghi viaggi scambiati nei miei domani.
È insopportabile rileggere la lettera gravida della sensazione che scorre tra membra sfinite.
Non sapendo che l'ultimo sorso s'addensasse in dure nostalgie
senza navigare su tenere carezze
libero desideri inespressi
tra rischiose sconfitte.
Dinnanzi alla silenziosa dimora dell'esistenza
riesci a sventrare la cupa nostalgia.
Il grido di felicità corre a dirmi che tra petali d'amore
farfalle svolazzano intorno.
Io ascolto ogni tuo sentimento
Improvvisamente mi innamoro di un piccolo fiore sbocciato nella notte incantata
e rivivo armoniose avventure.
(Ignazio Caronia)
Cartier Jessica Ele
L'AMANTE
Lui:
è cosi vicino da poterlo sfiorare,
accarezzare, coccolare, baciare
e farci l’amore per ore
o semplicemente starci abbracciata per ore
ad ascoltare la soave melodia dei nostri corpi,
che si sussurrano parole
che le nostre bocche non hanno i coraggio di pronunciare.
Rimembro ancora le sue braccia attorno al corpo,
le sue carezze il suo respiro sul collo;
il cuore batteva all’impazzata,
tutti gli organi del corpo danzavano.
Eppure, anche essendo cosi vicino,
era molto distante.
Era cosi distante perché non era,
ne sarà mai mio:
il suo sorriso, i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci,
la sua voce cosi soave ed il suo corpo.
Lui è suo:
è di lei, colei che ha avuto la fortuna di incontrarlo molto prima di me,
la fortuna di poter godere di questa meraviglia,
di dormirci accanto ogni volta che vorrà
di pronunciare ogni giorno quel nome composto da tre lettere,
di sussurrarsi quelle tre parole
che ogni innamorato sussurra al proprio amato.
TI AMO AMORE
(Jessica Ele Cartier)
Caruso Benedetta
LA NOTTI
Lu scuru scinni adasciu adasciu,
lu cielu a picca a picca cangia di culuri,
lu suli lientu lientu si va a curcàri
lassànnu a la luna li stiddri di taliàri.
La notti!
Quantu pinsèra ni la menti quannu è notti!
Di malincunia lu mà cori è chinu chinu,
sbatti ‘mpazzùtu ni lu piettu pinsannu a tia.
La notti…
lu cori miu stringi forti forti…
nun lu fa ripusàri, lu fa agitàri,
ci manca lu lusciu, ci manca l’aria.
La notti…
lu mà cori…un labbirìntu…
lu pinsieru di tia nun pò scappàri,
videmma la menti ci si minti a nun ti scurdàri.
La notti…
lu mà cori fa scuràri…
senza di tia è piersu,
è cuemu si lu suli nun avissi cchiù a turnari.
‘Na lacrima lenta lenta scinni,
senza di tia,
è sempri turmintàta ‘sta notti…
ca lu mà cori stringi.
(Benedetta Caruso)
Traduzione dell'autrice dal siciliano - La notte. Il buio scende piano piano / il cielo a poco a poco cambia colore, / il sole lento lento si va a coricare, / lasciando alla luna le stelle da guardare. / La notte! / Quanti pensieri nella mente quando è notte! / Il mio cuore è pieno di malinconia, / batte impazzito nel petto pensando a te. / La notte… / Stringe il mio cuore forte forte / non lo fa riposare, lo fa agitare, / gli manca la luce, gli manca l’aria. / La notte… / Il mio cuore…un labirinto… / il pensiero di te, non può scappare, / ci si mette pure la mente a non volerti dimenticare. / La notte… / oscura il mio cuore… / senza di te si sente perduto, / come se il sole non dovesse più sorgere. / Una lacrima scende lenta lenta, / senza di te, / è sempre tormentata questa notte / che stringe il mio cuore.
Caruso Veronique
I BATTITI SICURI
Nel morbo
Dei tuoi angeli
L'amore
Arriva feroce
Nei capezzoli
Degli alberi
Mentre Juliet
Con le gambe
Apre l'incidente
Moriranno
Tutti
Quelli battezzati
Nel manicomio
Ma
Se
Gli anestetizzano
I difetti?
Devi stare
Attenta
I complimenti
Le ammortizzano
I dolori
Prendi
Lo sgabello
Degli inverni
Lo senti come batte
Nella gola?
Io
Ci ho lasciato
Un corpo li
Dove le zingare
Stirano le lune
E Sai se il
Lupo non lo entri
Devi usare quell'amore?
Tu Resti sempre quella bambina
Che si suona
La quaresima
Giri ancora
Con il maglione
Della nuvola al contrario
Con il caldo
Dei sogni
E la fierezza dei libri
E con in mano
I battiti sicuri
Della Belle Époque.
( Veronique Caruso)
Caturano Domenico
DIFETTO DI FABBRICA
C'è chi viene e chi và
C'è chi non mi sopporta
perché ha una mente contorta
c'è l'ipocrisia
c'è l'invidia
c'è la gelosia
c'è il coraggio
c'è l'altruista
c'è l' egoista
c'è lo stravagante e chi ne dice tante..
girano e rigirano e nun se ne vogliono andà!
C'è chi gode vedermi arrabbiato
per farsi spazio sulla sua strada,
c'è chi gode mentire e ferire
ascoltando il sentito dire..
C'è chi gode a seguire la baraonda
e di imbecilli ci circonda
La vita è piena di colori..
a volte belli, a volte ombrosi..
Non pensavo che sarei stato preso di mira
ma ho mostrato le mie ire,
colpa delle amicizie false
e dei loro difetti di fabbrica.."l'invidia"!
(Domenico Caturano)
Cau Francesco
LO STRILLONE
Ogni giorno al semaforo
Grida come un forsennato
l'ultima notizia ...
della prima pagina
del giornale del mattino
presto fino all'ora dell'avemaria
va avanti e indietro
sperando che col rosso
venderà a più non posso.
Con un sorriso ti dà il resto
poi si muove lesto.
Più ne vende più incassa
ogni giorno lui guadagna
Ma si lagna perché poco mangia.
Da trent'anni fa il mestiere
a visto tante storie vere.
Strillando l'ultimo arresto
del politico disonesto.
Ti dice che tempo fa
forse il giorno pioverà…
oppure il sole tornerà.
Ma la Vita dello strillone
non trova paragone
come quella del dottore.
Per vendere il giornale
ci vuole una persona speciale
che tanti passi dovrà fare.
Dall’ora chiudo questa rima
Per leggere anch’io
L'ultima notizia.
Augurando a lui lunga vita.
(Francesco Cau)
Cau Maria
L'OSCURO VUOTO
Lento il mio respiro scorre come lenta
scorre per me la vita in una agonia senza eguali.
Mi rifugio tra le braccia del nulla
colorando le pareti dell'anima
con briciole di fantasia.
Scorre la mia vita come un treno
che cerca la sua stazione.
Non ci sono fermate per me, ne scossoni
o movimenti bruschi, nessuna brusca
frenata ridarà vita al cuore.
Gli occhi, un giorno ricchi di speranza
ora sono spenti ,velate malinconie
raccontano e recondite tristezze nascondono.
Nessuna differenza tra dolore e sofferenza.
Pesanti le palpebre si posano
su sipari di vuoti palcoscenici.
Consulto i miei pensieri che silenziosi
urlano la libertà dell'anima, tutto tace.
Spento ,sopito, il cuore assorbe energie
che invisibili invadono le mie fibre e,
mi uccidono se pur respiro.
La morte mi rende cosciente, la mia mano scrive un canto di tristezza.
Eccomi, sono qui, senza corpo, senza contorni, solo parole scritte
a testimoniare e raccontare di
un oscuro vuoto.
(Maria Cau)
Celiento Giuseppe
* * *
Eroicamente attratto dalla follia d'esistere;
flusso angoscioso,
evoco visioni.
Ketamine, alcoli, inedia.
Legami finiti/infiniti, atonali.
Quanto basta per la seduta,
lo spettacolo non sarà di gradimento.
Costumi nudi vestono grandi gallerie commerciali,
qualcosa che non si può colmare brucia al sole,
arde incenerendo.
Cerco aspri campi di grano,
ho da offrirvi pasta surriscaldata,
di vapore saturo.
Parole bifronti senza capo né coda,
leggimi all’inverso,
una sola parola di senso compiuto.
(Giuseppe Celiento)
Ceravolo Maria Celeste
GIOVENTÙ
Ogni età la sua bellezza....
giovinetta giocosa. ..
battito di cuore e sospiri nascosti
Beffarda ...irriverente. ..
la gioventù non passa mai
In un lampo ti accorgi che il tuo fisico cammina....
la tua mente galoppa ancora l'onda dell'irrequeta gioventù
Fin quando avrò curiosità della vita....
ironia nello sdrammatizzare...
voglia di sorridere. ...
corpo mio tu vai...
io amo la gioventù
(Maria Celeste Ceravolo)
Chiarello Maria Salvatrice
TREMA LA TERRA
Solo macerie sgorgano dagli occhi asciutti della gente
anche le mie parole sono state seppellite assieme ai miei fratelli
paura
disperazione
morte.
Dov’è quel cielo limpido? dove volavano
le speranze, le gioie di questa gente!
Ora il cielo è opaco,
insanguinato ferito
accoglie solo anime innocenti.
Non più giochi di fanciulli … ma eterno riposo
in un prato senza spazio né tempo.
Le loro ali librano ormai leggere fra i bianchi fiori del paradiso
quale colpe hanno loro!
solo celesti arcobaleni colorano i loro sorrisi.
Teneri fiori recisi prima del tempo
hanno trovato libertà oltre le nuvole
Madri che non abbracceranno più le loro creature
dai loro occhi non lacrime
ma solo macerie!
Se avessi una tela dipingerei l’antico campanile
e al rintocco di ogni ora tutto tornerebbe come prima
Il sole continuerà a splendere su queste terre meravigliose,
dove … c’è tanta vita … e tanto cuore!
(Maria Salvatrice Chiarello)
Chiarello Rosa Maria
A TE MAMMA CHE HAI UN ANGELO LASSÙ
Ho guardato i tuoi occhi
e ho visto il dolore
un grande dolore, immenso.
Ho visto la dignitosa compostezza
di una mamma che soffre
senza fare rumore.
Ho guardato i tuoi occhi
e ho visto lacrime ardere sul viso
il sorriso spento
senza vita, di chi ha perso parte di sé.
Non ho saputo consolarti
solo un abbraccio ho saputo darti
nessuna parola per te
se non un bacio di dolore
e un bocciólo di rosa
nel silenzio della morte.
(Rosa Maria Chiarello)
Chiro Lina
TENERA FOLLIA
Adoro nutrirmi di emozioni
Sono il mio pane quotidiano
Cerco la bellezza
anche dietro le mie macerie
Ascolto con pazienza parole vuote
senza stimoli ne’ colori
Ma sazio la mia mente
con voli notturni
di sogni evanescenti
Ogni giorno ricomincio
perché tutto è diverso
Ricomincio dal mio sorriso
Dall’incoscienza
che mi fa vivere tra le nuvole
Dalla consapevolezza
di essere viva
e di poter dare coraggio
a chi come me
cerca ancora la luce
e non dimentica il buio
Lascio le illusioni fuori la porta
e cerco sempre concretezze
Ma non mi scordo mai
di guardare le stelle
Di assaporare il profumo della luna
compagna delle mie notti
Perché so che è bello
e giusto sognare
E i sogni hanno il gusto
di una tenera follia
(Lina Chiro)
Ciarletta Mariano
L’ ARMONIA DELLE TENEBRE.
Armonia delle tenebre,
in una stasi apparente
ove il cuor si rasserena,
un singolar equilibrio
l’anima sostiene.
Che sia notte per sempre;
dimora di riflessioni,
tela di ricordi,
iridi venate si sangue,
veglia infinita.
Che sia notte ancora,
in umide lenzuola
ove il mio pensier giace silente.
Che sia notte,
e che la mia mente sia volta
ad orizzonti mai scrutati,
ad onde mai cavalcate,
a spiagge mai percorse.
(Mariano Ciarletta)
Cicala Bruna
A MIA FIGLIA
E' dolore quell’accartocciarsi di viscere
che preme e spinge verso la luce?
E' dolore, rinsaldato da ogni gestazione,
da ogni rinascita e ricaduta nelle pieghe dell’addome?
Nascere figli e morire madri,
in circoli concentrici
di contrazioni e gioie
liberatorie nell’ultima spinta, è dolore?
Partorirai nel dolore reietta figlia di Eva
e sarai madre per infinite volte, molto prima di essere figlia.
E’ dolore morire per il tuo stesso dolore?
Rinascerò madre e sarò tua madre, infinite volte,
morendo ogni volta per la stessa spinta,
gioendo ogni volta tra lacrime e gemme. Insieme.
(Bruna Cicala)
Cilenti Emanuele
SON FIGLIO D'ODISSEO
Sfoglio onde di mare
come pagine azzurre
d'un libro di fiabe
e mi lascio trasportare
dal maestrale
aleggiando sulla superficie
spumosa delle acque.
Mi confondo tra i flutti
e una visione di sirena
m'appare all'orizzonte
mentre suona un arpa
e da quelle corde s'innalza
una melodia ipnotica
che mi rapisce
sprofondando il mio volo
in una tenebrosa
visione onirica.
Ti prego,
sirena incantatrice,
recitami l'Ode
più bella che hai composto
il tuo poetare
mi manderà in estasi
diventerò piuma di gabbiano
figlia del vento e del mare
e da qui non andrò più via,
sei tu adesso la vita mia,
proteggi il mio vagare
perché ad Itaca
non voglio più tornare.
(Emanuele Cilenti)
Cirami Sabrina
IL VALORE DI UN UOMO
Ti guardo seduto sulla tua sedia,
sorridente ma con gli occhi tristi
Ti guardo e penso che sei tu l'uomo della mia vita
Ricordi , dolcezza, tristezza, abbandono
sei tu il mio rimpianto
che voglio vivere con tutta me stessa .
Il valore di un uomo
risiede in ciò che è capace di dare , dice Einstein
E tu , mi hai dato sempre tanto ,
se pur celato dai limiti del tuo essere teneramente fragile.
Hai preso poco, nulla .
Hai preso solo quello che ti donavo,
senza chiedere ,
sorridendo ma sempre con gli occhi tristi.
Se il valore di un uomo è in ciò che da ,
Tu come pochi vali tanto .
E questo io lo so, papà.
(Sabrina Cirami)
Cirigliano Tonia
NEL CUORE DEL FUTURO!
Sarò l'acqua
che sgorga limpida
dal monte,
e il fiume che attraversa
tutti i cuori.
Raccogliero' da essi
tutti i sassi,
li porterò con me,
fin dentro il mare.
Sarà difficoltoso
il mio cammino,
ma con orgoglio,
al sole chiederò il calore,
alla luce che mi indichi la via,
alla pioggia di purificar lo spirito mio.
Ristorerò ovunque io mi trovo,
seminerò sorriso,
gioia, e amore,
e nesceranno fiori
in ogni dove.
Spargero' dappertutto
il lor profumo,
perché è l'essenza
che ci tiene in vita.
La sofferenza altrui,
mi turba assai,
ancor di più,
quella causata
da un uomo,
a un'altro uomo.
Siamo nel tunnel
sporco e buio,
ma presto trionfanti
ne usciremo.
La vita è,
essere semplici,
non migliori...
Mi affido a Dio,
e non avrò timore.
Combattero' con la mia forza
il male.
IIndichero' ai giovani la via,
loro, non vedono,
in tutto questo buio...
Li condurro' lassù,
sull' alta cima, e da lì,
l'immensità,
li porterà nel cuore del futuro!
(Tonia Cirigliano)
Colacrai Davide Rocco
AMODIO
(Storia di plurali al singolare)
Era come il faro verde della sua Crotone,
sempre sul limitare dei sogni
per cesellare, o almeno conoscere, l’infinito,
di schiena alla città,
e pronto,
un po’ onda un po’ gabbiano.
Aveva negli occhi accordi di sabbia,
di quella che perdura nelle stagioni, mediterranea e vera,
che le mani di un bambino tramutano in tempo
e da clessidra torna ad essere sabbia,
cenere di storie che sono una storia sola,
l’amore e l’uomo.
Il sorriso a forma di pioggia incorniciava un diastema,
pochi millimetri tra due inizi
quasi fossero cardini della porta del cuore
a proteggere gli anni in un sogno,
ci si sporgeva nel canto di un uomo figlio del mare,
e ci si innamorava.
Solitario,
in fondo agli scogli,
a tu per tu con l’orizzonte,
il cielo a vestito,
le acque parentesi di Dio,
dove poteva definire se stesso
nel gioco incomparabile del suo nome
e non trattenere il respiro,
era come il faro verde della sua Crotone.
Lasciava che la salsedine consumasse le sue radici.
Che si confermassero le sue orme di separazione dall’origine e lui.
Un punto, senza insenature, di plurali al singolare.
(Davide Rocco Colacrai)
Collesano Gino
U libbru di la vita
Quantu è complicatu accumincia quannu nasci
un fogliu oji un fogliu dumani e pua finisci
accùra sfugliùlia jennu sempri o fogliu avanti
nun c’è modu di ripassari lassari pagini vacanti
dintra trovi di tuttu cosi beddri e cosa brutta
sciarja tasta lu riccu ministruni i sapuri sfrutta
talìa ‘nta l’occhi sempri chiddru ca ‘ncontru
ridi cu la vucca saluta cu lu cori ai riscontru
è pocu ‘n zoccu arresta di libbri appena chiusi
campi ‘nta i ricordi i vivi si fusti bona luci.
(Gino Collesano)
Traduzione dell’autore dal siciliano - Il libro della vita. Quanto è complicato incomincia quando si nasce / un foglio oggi un foglio domani e poi finisce / attenzione sfoglia andando sempre al foglio avanti / non c'è modo di ripassare lasciare pagine vuote / dentro trovi di tutto cose belle e cosa brutta / odora assaggia il ricco minestrone i sapori sfrutta / guarda negli occhi sempre colui che incontri / ridi con la bocca saluta con il cuore avrai riscontro / è poco quello che rimane dei libri appena chiusi / vivrai nei ricordi dei vivi se sei stato buona luce.
Collini Anna
UN GRAMMO D'AMORE
Potrei dirti che sei
il primo pensiero della mattina
insieme all'ultimo della sera
e che nel frattempo spetalo
il giorno adornandolo
di mistiche attese
falciando il riverbero
delle onde dell'adesso-
potrei anche dirti che
quando non ci sei
il mare si dissala
la rena s'increspa e
l'orizzonte scompare tra le acque
disorientando la luna tra
le briciole di stelle
lanciando incandescenti fiati-
ma quello che non ti ho detto e
che ogni grammo di minuto
dove le nostre mani s'intrecciano
i pensieri roseano tra capelli e anima
ingolfando le bocche d'amore
scatenando l'immenso infinito
che solo noi sappiamo.
(Anna Collini)
Colonna Arnaldo
***
Ora che tutto ingiallisce
mi chiedo cosa di noi rimanga.
Cosa rimanga di piu'
Oltre a queste nere nubi
gonfie di pioggia untuosa.
Cosa rimane del nostro sudore
che ci bagnava il ventre?
Della saliva che miscolavamo,
delle bocche ansiose di ossigeno.
Del tu...e del me e poi
ancora tu e ancora me in te.
Foglie. ...foglie. .
Solo foglie.
(Arnaldo Colonna)
Conforti Claudio
ALLA VITA
La vita mi prende che vuole vedere come vede chi vede
e mi rigira che non si perda lo spazio e la misura
che traccia l'angolo al limite della paura
e l'insoddisfazione per il sentimento
dove nasce l'arte pura che non trova sfumatura
e che correggo con la cura di chi non cerca l'avventura
tra un suono e frastuono di donna nel cuore
oltre e dopo ancora prima dell'amore
che non c'è storia senza traiettoria
e sonni di sogni che m’inseguono i sogni
per rime che Dio sottopelle fa suono che si stringe al suono
ed è il suono che sono
e se il sole mi toglie il sale
saranno lacrime da bere
che dominano la sapienza che non posso contare
oltre tramonti da valutare
che lasciano intervalli che non fanno pensare
come stelle che cadono nelle budella a soffocare
volontà di sete,volontà di fame
per un altro tratto ancora da navigare
per un altro tratto che non so ancora spiegare
alla vita da dedicare.
(Claudio Conforti)
Conte Giuseppe
ALLA MIA NONNA...
Le tue gambe bianche e stanche
sono i segni di una vita travagliata
un'esistenza di gioie e di dolori.
Dai ricordi emerge una canzone
parla di un chicco e del suo nome
sotto terra nascosto se ne stava.
Seduta angosciata su una scala
su una sedia o su una panca scura
chissà quale ansia ti tormentava.
Confusa e silenziosa, rimuginante
adombravi prima di ricominciare
era poi una nuova e vecchia storia.
Veloci e sorridenti come le onde
si materializzavano i tuoi pensieri
dall'oggi arrivavi fino al fronte.
Di quella solita e nota volta
ricordo con estrema precisione
che il chicco era germogliato.
(Giuseppe Conte)
Conti Anna Maria
RIEMPIMI D'AMORE
Guardami è dolce il mio sguardo,
accarezza il mondo, sente pulsare la vita .
Prendi la mia mano stringila, ho bisogno della tua forza .
Voglio tracciare la strada che abbracci le mie paure,
che inquietano i pensieri vaganti in notti di luna smagliante
Riempimi d'amore come otre che l'acqua attese,
per dissetare bocche e parole .
Semina l'amore come un campo di grano di spighe dorate.
Inebriami della tua presenza .
Confondi e trasforma la natura che danza .
Fai piangere rugiada sui fiori al mattino affacciati .
Solletica le lancette di un orologio, perché ridano,
del tempo che passo con te, divertita nell'immaginarti,
in sogni di carta e inchiostro .
Buffa la vita, sorniona ammicca speranze,
in tinte acquerello dipinge paesaggi per noi .
Le nostre impronte s'inseguono, l'eco ripete: riempimi d'amore .
(Anna Maria Conti)
Contini Maria Immacolata
L'INCONTRO
Sorgeva l'alba al confine del mare
quando il vento soffiava ribelle,
i giorni acerbi inseguivano il tempo
e l'estate scottava la pelle
***********
D'inverno dal vetro appannato
un pallido sole scemava il tramonto,
gli istanti scanditi dal ritmo del cuore
nell'attesa di un timido incontro
Il capo coperto al chiaror della luna,
lo sguardo a ritroso sui passi la sera,
nel gioco d'ombre le voci lontane
parevano il coro di una preghiera
Dicembre vestito di bianco e di fumo,
di luci e vetrine nel giorno che muore,
di finte promesse svanite nel vento,
di giorni qualunque senza rumore
***************
Calava la sera al confine del mare
quando il vento soffiava leggero
e i giorni smarriti nel tempo
contavano solo le stelle nel cielo
(Maria Immacolata Contini)
Corbi Melissa ((Lilith Hendrix)
27 LUGLIO 1988
E la vedi tu, quella corsa verso
l’impossibile rammentato?
Quel dolce sospiro al bar,
nascosto da un velo inverosimile?
Non aver paura, paura, paura
Ma proteggimi questa notte
Sei come nero che nella notte
m’illumina sotto le stelle
O come un brivido che annega
sulla mia pelle
Scarlatta e opaca, pallida d’amore
Io non riesco a vedere quel tuo
viso nascosto.
Sei come una ballerina di burlesque
Che aspetta, sospetta
Del barista che ha lasciato
qualcosa di strano nel suo cocktail
E la vedi tu, quell’ombra oscura
cicatrizzata sotto il mio vestito da vedovo?
Io guardo in alto e tu in giù
Sei irraggiungibile, anima.
Sei bella e dannata ma sei come
quello che rammentava il mendicante in strada
Che eri bella e impossibile
Come questo milleottocento sotto pelle
Sepolto nella polvere di una tomba
Aspetto la notte
Per vivere tra le tue dannate sempre esistenti braccia ossute.
Valgono le promesse di mille anni fa
Di un mondo migliore dove gli autovelox non vengono manomessi
Dove non esiste un giorno in meno per amare ma solo uno in più per vivere e sorridere
Sto svegliando questo istinto represso di luce soffusa e velo sul volto.
T’amavo nel giorno del funerale a Milano
Nel giorno delle nozze a Firenze
Nel giorno del silenzio
Del tuo cuore.
E la vedi tu, la disperazione nei miei occhi e la dannazione nei tuoi, per questa unione impossibile? Non viaggiare nella mia mente, ma sulla mia pelle, tra baci e carezze
T’amavo e t’aspettavo come ora, con una chiave nella serratura e l’altra sullo zerbino
Aspettando che entri, ancora una volta.
Melissa Corbi (Lilith Hendrix)
Corcione Mirko
ISTANTE
Il rumore del mare,
con le sue onde
bianche e spumose,
il mio cuore
fa risvegliare,
l'odore
mi fa ricordare
quando bambino,
il caldo smorzava
il mio respiro.
Mentre un gabbiano
volava nel cielo,
il mare bagnava
il mio corpo caldo,
e la sabbia
come un ricordo
con il vento volava.
(Mirko Corcione)
Cornea Dana
MASCHERE
Siamo maschere...
Siamo sguardi
persi
nel mistero
di noi stessi.
Siamo anime
vorticosamente
impegnate
a sciogliere
i nodi di un cuore.
Siamo.
E...non ci basta
Mai.
E...duriamo
quanto
un battito d'orologio
che
attraversa
un tempo
Indeciso....
(Dana Cornea)
Cozzi Rosa
SOGNARE E’ VIVERE
Apri lo scrigno della memoria
ai pensieri custoditi gelosamente
forniscili di ali invisibili
e lasciali andare per trovare
un’altro sogno nelle nuvole.
Lascia che l’ansia
metta casa in una conchiglia
e vi dimori per sempre,
e il rumore del mare nel cuscino
ti culli nei tuoi sonni inquieti.
Acquieta il tuo cuore
ammalato di malinconia,
lascia ogni tanto che ti convinca
a voltarti indietro
per riabbracciare i tuoi ricordi.
Ritieni immutati i desideri
di accarezzare il volto amato
la voglia di quel sorriso
ammaliante e schietto
e la sua pelle calda sulla tua.
Non lasciare a nessuno
il timone della tua vita,
pensa alla tua grande forza
che ti ha portato sempre
nella giusta direzione .
Se il mondo ti spinge alla rinuncia,
col cuore colmo di puri sentimenti
caparbiamente lotta e spera
la speranza é l’ultima a morire
e ti sussurra provaci un’altra volta.
(Rosa Cozzi)
Cultrera Giuseppe
IL MIO MARE
Ruggito tuonante
che soffoca tra gli scogli:
mai un'ira fu cosi affascinante!
La tua forza spingi ad ostentare
mentre il telo plumbeo delle nubi
giocherelli a spruzzare.
E susciti immaginazioni strane
allor che sull'aperto orizzonte
modelli forme arcane.
Poi continui ad issarti in slanciate onde
che come sinuose colline
si distendono sulle sponde.
E con delicata maniera
riponi una lunga coperta bianca
sull'estesa riviera.
E ancor dipingi un prato frizzante,
come estroso artista bizzarro,
e di un intenso olezzo inebriante.
Coll'ausilio del gelido vento amico
soffi nebbie di goccioline
sulle casette del borgo antico.
E sulla rupe prorompi il tuo vigore
imbiancando d'un manto sottile
lo scorcio di tufaceo colore.
Compagno piacevole d'estate,
paesaggio incantevole d'inverno,
placido o furente che tu sia,
o mare, sei parte della storia mia!
(Giuseppe Cultrera)
Cundari Maria Clotilde
BELLO DA PROVARE
Mi sono trovata
vicino ad un’emozione
e i palpiti del cuore
hanno ritmato il respiro
tra coriandoli di stille
che correvano
sulla fronte umida.
In un’atmosfera
in cui, solo un brivido
faceva rumore
lungo la schiena,
ho provato quel senso
di appartenenza a chi
ti accoglie sul suo corpo
quando nasce quel desiderio
che chiamiamo amore.
(Maria Clotilde Cundari)
Curci Antonietta
TU SEI
Tu sei... d'intorno
nella trasformazione dell'acqua in forme e parole
nel profondo buio che inquina il mondo
nelle soavi parole di ogni piccolo granello
nel vento dei pensieri che attraggono la vita
tu sei... libero spirito di fuoco
che alita nel vento ogni forma viva del creato
tu sei... la speranza dell'anima
dei giorni nel gelo e nel calore
che decide di visitare ogni luogo
disperdendo i nefasti canti dell'inferno
negli animi dei dispersi della luce.
Tu sei... la meraviglia racchiusa
dentro i cuori nell'oblio tra l'insicurezza
e dentro gli attimi del respiro.
Tu sei...fiamma ardente per vincere.
(Antonietta Curci)
Cutaia Stefania
PINTALORA
Isola nell'isola io piango
Lacrime di mare
Stringo terra nei miei pugni
Guardando questi solchi neri
Il seme è pronto di malerba
Ad umori salati.
(Stefania Cutaia)
Cuzzocrea Alessia
GLI AMANTI
Nulla può fermarci,
qui dove noi siamo,
stretti stretti nel segreto
che ci divora l'anima.
Amanti,quasi un sacrilegio
ma non importa a noi.
Odo le voci degli altri,
che fanno di noi due anime dannate.
Amore mio,non esiste donna,
non esistono altre parole,
altre labbra ch'io bramo con passione,
non esiste spirito piu bollente del tuo.
Ribbolliamo di risentimento,
perchè il mondo non ci accetterebbe mai,
ma custodiamo il nostro amore
qui nascosti anche da quel Dio.
Io dico.. Esprimi mio Dio il tuo giudizio,
la tua pena per due anime innamorate nel peccato,
dimmi tu grandissimo se amarsi oltre lo scandalo,
oltre le parole può esser mai chiamato peccato!
(Alessia Cuzzocrea)
D’Addea Giuseppina
CALA LA SERA
Cala la sera e imbruna i monti;
dolce rintocca l’ora dell’occaso,
mentre una coltre di nebbia
avvolge i miei pensieri raminghi.
Il respiro silente dell’erba, l’odore
acre delle zolle fresche di rugiada
infiammano i miei sensi.
Nel gustare quest’oasi di pace,
fioca s’accende la lanterna della
nostalgia, che lenta danza nella bruma.
(Giuseppina D’Addea)
Dave Doger (pseudonimo)
L' IMP SFUGGENTE
Corre, corre e saltella ah ah!
Muove come agile ancella ola!
Della sua leggiadria può vantar,
anche se di tetro aspetto poi appar!
Di tre letterine il suo nome compare,
ma ‘ssai più lungo il suo naso è!
Rimbalzano i piedi su erbato stradare,
E intanto canticchia trallalalalè!
Sfuggente aggettivo con sguardo scherzoso,
Del soggetto boschivo fa nido e riposo.
Guai a chi ne intralcia i loschi trafficare,
rischia la fine come dello spiedo il maiale!
(Dave Doger)
De Caro Vincenzo
LA VALIGIA DELL'EMIGRANTE...
Non è grossa non è pesante la valigia dell'emigrante
C'è un po'di terra del suo villaggio
per non restar solo in viaggio
un vestito e un po’ di pane
e questo è tutto per chi parte da molto lontano.
Ma il cuore no non l'ha portato nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire oltre il mare non vuole andare
Lui resta fedele come un cane alla sua terra un piccolo campo
Ma il treno corre e non si vede più
e le lacrime dal suo viso scendono giù’.
Solo chi non ha vissuto l’emigrazione
non può capire questo dolore.
(Vincenzo De Caro)
De Curtis Antonio (pseud.)
===
Ricordo
l’eco nel pozzo
profondo.
Nel puro
scuro
del fondo:
gli occhi sgranati,
la bocca spalancata.
Hanno portato via
a secchi a secchi
l’acqua tutta
e, insieme,
quel piccolo viso.
De Nicolò Gianni
***
Guarda l'orizzonte...guardalo bene
perché ce ne sarà sempre uno...
sempre, ovunque..
Guardalo bene perché è una delle poche certezze che abbiamo,
una delle nostre tante cose in comune
che lasceremo scoprire al mondo, se vorrà...
Guardalo bene, senza paura...
perché è solo la fine di ciò che vediamo,
ma non di ciò che speriamo...
perciò io, ti aspetterò lì...
(Gianni De Nicolò)