Cagnassi Luisa
DELUSIONE
Inoltrarmi euforica animata da un sogno
confidare in me e lasciarmi trasportare
immersa nella nuvola delle mie illusioni,
effimere dolci sensazioni d’immortalità.
Celata emozione tra gorgoglii di parole
tramandare al mondo intero quanto l’ego
nell’animo mio percepisce e infonde.
Bensì essere niente che coltre di nebbia
capace di avvolgere e offuscare le idee
scaturite dalle ipocrite e ottuse invidie
di chi cuore non conosce, non possiede.
La nube illusoria si dissolve nel pianto,
disgregandosi mi riporta alla vita reale,
lacrima su lacrima, gocce di delusione.
Inabile ad ascoltare prodigo e paziente
i verbi miei uscire dalle tenebre e esistere
sopravvivendo all’altrui gelida distanza.
Animo incapace di dare un senso ai fremiti,
abbandonarmi arido nell’ombra, orfana
uccidendo silente, il mio canto alla vita.
Spenta ormai ricuso ogni entusiasmo e cado,
mi arrendo ora al Nulla, reo di vedere paghi
gli stolti disdegnare ignari la vera felicità.
(Luisa Cagnassi)
Calio Louisa
SKY OPENINGS: KHARTOUM 1978
The night was totally still
empty of any artificial light or sound
as it rarely is in industrial countries,
and although you complained of these troublesome blackouts
the poor electrical connections in Khartoum
for me, so burdened with progress and stress
this was a reprieve--
the sky so close and black except for punctuating stars,
I could nearly touch the diamonds
as you walked weighted beside me, an ancestral figure
head filled with thoughts of war
bent you were
with only your eyes touching the heavens.
You said, you didn’t want the law or politics anymore
what then would be next?
We wondered, as the sky brought its unspoken reply
For once, we didn’t drop to the earthly plight
For once we felt -- the space--
interplanetary, stellar potential
the end of the Piscean Age
Pressing us to new life!
(Louisa Calio)
Traduzione di Dr. Elisabetta Marino. Squarci di cielo: Khartoum 1978. La notte era completamente immobile / priva d’ogni suono o luce artificiale / come di rado accade nei paesi industriali / e anche se ti lamentavi dei problematici black-out / delle connessioni elettriche precarie qui a Khartoum, / per me, così oppressa dal progresso e dallo stress / era una tregua---
il cielo, così vicino e nero se non per le stelle che lo punteggiavano, / potevo quasi toccare i diamanti / mentre, appesantito, camminavi vicino a me, figura ancestrale / la testa piena di pensieri di guerra/ piegato / solo i tuoi occhi toccavano il cielo. / Hai detto che non volevi più legge né politica / cosa sarebbe accaduto poi? / Ce lo chiedemmo, quando il cielo ci portò la sua risposta muta / Per una volta, non sprofondammo nelle difficoltà terrene / Per una volta sentimmo – lo spazio – / potenzialità stellari, interplanetarie / la fine dell’Era dei Pesci
che ci spingeva alla nuova vita! / Translation by: Dr. Elisabetta Marino
Canino Angelo
A vecchierella
A faccia scrimijèata
storta a caminèata
ammuscèati i carni teni
scummoglièati su lli veni
d’anni su nnovanta
a fatiga è stèata tanta
jùarni bìalli e dde doduri
jùarni tristi e jjùarni e amuri
ha pportèatu avanti a chèasa
ccu ssudura a nn’ugn’e rrèasa
ha allumèatu ccu ccarigli
ha ccrisciùtu setti figli
ha abbuttèatu a pecurella
a gallina e lla ciarbella
centinèari e cucinèati
e minestri e dde nzadèati
a nnu queatru, ncunu milli
mpasti e gnocchi e dde fusilli
alli fìarri ha ffattu magli
e cquazìatti e cìantu tagli
a schcoccèatu vajanella
e dda simenta, allittu a bella
e da fonta acqua ha pportèatu
quanti spichi ha spoderèatu
mo, s’abbenta a ssa rasella
e ss’a guardi pèara bella
c’a a ssa faccia surchijèata
c’è nna vita disegneata.
(Angelo Canino)
Traduzione dell’autore. La Vecchietta. Il viso pieno di rughe / sbilenco il passo / appassite le carni tiene / scoperte sono le vene. / Gli anni sono novanta /la fatica è stata tanta / giorni belli e di dolore / giorni tristi e giorni d’amore. / Ha portato avanti la casa / con sudore in ogni parte / ha acceso il camino con carigli / ha cresciuto sette figli. / Ha sfamato la pecorella la gallina e il capretto / centinaia di ricette / di minestre e di insalate. / Su un “quadro” oltre mille / impasti di gnocchi e di fusilli / ai ferri ha fatto maglie / e calze di cento taglie. / Ha sgranato faggiola / dal seme, selezionato il meglio / dalla fonte acqua ha portato / quante pannocchie ha sfoderato!. Adesso si riposa in quest’angolo / e se la guardi è bella / perché su questo viso rugoso / c’è una vita disegnata.
Cannata Giovanna
SCUMA RI MARI
Rormi,
è comu 'na polena, ri lu megghiu lignu 'ntagghiata.
Pusata, 'nto menzu ri bianchi linzola, chi parunu scuma di mari,
Idda è fruttu risiatu.
Comu l'unni sunu i so' scianchi,
e li minni scogghi,
abbannunata a la friscura ro iornu ca nasci,
sciaura ri rosi virmigghi.
Lu suli ci vasau la peddi,
nivuri i capiddi accarizzanu li spaddi.
Nura Idda, ri latu arriposa,
e a na manu ca u profilo disigna,
ri sta costa sarvagghia arrivorda, ri rina, na catina i muntagna.
I darreri taliella, t'arriala duci pinsieri,
nun t'abbasta risialla,
t'adduma la vogghia ri pigghialla.
Si vota la fimmina, ti pari nu suonnu,
cu li niviri occhi ti porta l'infernu,
la ciami, ti pari ri tuccalla,
ma 'nta scuma ri mari Idda scumpari.
(Giovanna Cannata)
Traduzione dell'autrice: “Schiuma di mare” / Dorme, / è come una polena, nel miglior legno intagliata, / poggiata su bianche lenzuola, che paion schiuma di mare, / Lei, è frutto desiato. / Come le onde i fianchi, / il seno scogli, / abbandonata alla frescura del nuovo giorno, / profuma di rose vermiglie. / Dal sole baciata la pelle, / neri i capelli, carezzano le spalle, / Lei nuda, su un fianco riposa / E ad una mano che, sfiorandola, le disegna il profilo, / di questa costa selvaggia ricorda, di sabbia, le dune. / Guardala da dietro, ti regala dolci pensieri, / non ti basta desiderarla, / t’accende la voglia di pigliarla. / Si gira la donna, ti sembra un sogno, / con neri occhi ti accende l’inferno, / la chiami, ti sembra di toccarla, / ma nella schiuma di mare Lei scompare.
Cannatella Cetty
L'UMILE
L'umile è raro in questo mondo di gente.
Il vero umile,vuole imparare sempre.
Non importa se ha una laurea, oppure sia ignorante.
L'umile osserva e impara, dal bimbo, dal Re, dal mendicante e l'operaio.
L'umile ha l'accortezza di dar valore a quel che ha, non mette in mostra quel che sa'.
Ma lo mette in pratica senza vantarsi a chi glielo chiederà.
Umile è l'uomo che accetta consiglio,
umile è chi non ti cerca la lode,
umile è l'uomo che non si vanta.
L'umile è umile e non ha l'arroganza di dire : Ho imparato mi basta e mi avanza!
(Cetty Cannatella)
Cannatella Monica
***
Quannu Diu ni criò,
un fù na cosa ri primura,
ci misi tempu e amuri.
Prima pinsò tantu,
picchi avia decisu di renniri perfettu l'essiri viventi.
Dopu tantu pinsari s'illuminò...ecco,ci voli un cori!
Accussi li cristiani tutti, ponnu riciviri e dunari amuri.
Poi ci agghiunciu l'anima...paria na cosa di poca mpurtanza, picchi mancu si viria.
Invece sirbia assai,rinneva l'animu gentili e li cristiani sensibili.
Pi completari l'opera mia magnifica ci fazzu donu macari di un cervello!
Accussi sannu pinsari e ragiunari,
accussi ponnu megghiu capire e comprendiri l'avutri doni chi ci fici e comu usarli.
Ci fù anticchia di cunfusioni tra la genti,forse quannu Diu spiegava eranu distratti.
Comu di fatti, oggi,tanta genti usa u cori pi sarbarici odio e rancuri,
l'animu pi li cattiverie e la crudelta',
e la testa pi pinsari allu mali ca dumani ana a fari a ogni frati.
(Monica Cannatella)
Traduzione dell'autrice. Quando Dio creò l'uomo, / non fù una cosa di premura, / ci mise tempo e amore. / Prima pensò tanto, / perché aveva deciso di rendere perfetto l'essere vivente./ Dopo aver riflettuto molto, / si illuminò... ecco, ci vuole un cuore! / Cosi tutte le persone possono ricevere e donare amore./ Poi ci aggiungo l'anima.. sembrava una cosa di poco conto, / che non avesse importanza, non era nemmeno visibile. / Invece serviva tanto, rendeva gentili e sensibili le persone. / Per completare la mia magnifica opera, farò loro anche dono di un cervello. / Potranno cosi pensare e ragionare, / capire e comprendere appieno gli altri doni e come usarli. / La gente fece confusione, forse quando Dio spiegava erano distratti./ Infatti, oggi, tanta gente usa il cuore per conservarci odio e rancore. / L'anima per le cattiverie e la crudeltà, / e la testa per pensare al male che domani faranno al prossimo.
Canzoneri Mery
VORREI
Vorrei tornare bambina
Ingenuità
Semplicità
Senza cattiveria
Anima pura
Piangere per capricci
E non di dispiaceri
(Mery Canzoneri)
Capra Frank
***
Ho visto la quiete posarsi sui monti con ali leggere
e i monti dormire,nel meriggio d'agosto.
Ho udito le risa d'amici scrosciare nel verde del bosco
e perdersi nella volta del cielo.
Presso un fiume ho fermato i miei passi,
son sceso fra i sassi e ho sentito la gioia dell'onda
lambirmi i piedi nudi.
Mi guardo ora allo specchio.
Dov'è più quel ragazzo pulito?
Forse è rimasto laggiù,assorto,
seduto presso il fiume di un campeggio d'estate.
(Frank Capra)
Capuano Gianluca
DESIDERIO
Voglio vivere con te,
ogni giorno
sei la sola in grado di far girare,
il mondo intorno a me.
Voglio vivere i tuoi desideri,
per essere il tuo destino.
Voglio essere un'abbraccio
quando non hai piu forza,
la tua voce quando non hai piu parole,
fammi essere padrone della vita,
fammi essere il sole,
di oggi e domani
il respiro che, ti protegge e ti culla.
Voglio essere il primo pensiero
quando ti assale lo sconforto che,
ti è stata tolta la gioia di sorridere.
Voglio essere la tua prima parola ,
quando i dubbi ti riempiono la mente.
Fammi compagno dei tuoi capricci,
bocca dei tuoi baci
e inchiostro dei tuoi tormenti.
Voglio essere la carezza
che ti asciuga le lacrime
se pensi di esser sola.
Voglio essere la mano che,
ti stringe quando una malattia
ti farà preoccupare.
Fammi essere la tua ombra
per viverti in ogni attimo,
fammi tesoro prezioso
da diffendere,
fammi anima e corpo
del tuo essere.
E,
sarai tu ,
il sorriso
che, mi farà arrossire,
il regalo alla mia festa
il volto che cercherò,
quando sarò lontano.
Sarai la mia vita
nata in un altra vita,
sarai la gioia che mi
scalderà nelle giornate buie,
sarai il ritratto delle nostre rughe,
mentre i ricordi,
bagnerrano il nostro viso,
sarai il senso dei miei sforzi,
il risultato della mia vita,
la scelta più giusta,
sarai il risveglio che,
mi dirà che ci sei
e la certezza che,
anche domani ci sarai.
(Gianluca Capuano)
Caradonna Cresy Crescenza
"PIANTI E SORRISI"
Pianti e sorrisi
notti e giorni
anni e poi ancora anni
sembra volato il tempo,
non mi sembra possibile
tutto è passato così veloce
un pugno forte sulla pelle
mi scuote dal torpore
guardo la realtà a muso duro.
Non ho rimpianti
ho vissuto pienamente
ti ho stretta tra le mie braccia
ti ho nutrito
ti ho consolata
ti ho amato
con la purezza che solo una madre
racchiude in sé.
Calde lacrime raccolgo
sono perle del mio cuore
per te gioia del mio cuore.
(Cresy Crescenza Caradonna)
Carbone Rosaria
AMURI PAZZU
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri … Amuri sempri cchiù malatu:
na vota na manata, natra vota na pidata.
“…U to sapuri mi fa scurdari li peni.
‘Nfilu lu to senziu sbirsatu intra na cunchigghia di mari;
l’abbiu mienzu la so acqua azzola quannu tira vientu di tramuntana,
ppi purtallu luntanu, luntanu. Vuogghiu sulu scurdari!”
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri… Amuri sempri cchiù malatu:
na vota du pidati, natra vota un pugnu cchiantatu.
“…Squagghiu,comu na cannila addumata sutta i to carizzi.
Ammiscu li to lacrimi ca ddumannanu pirdunu
mienzu a la cira sculata; l’abbiu di na valanga
dunna nuddu i po’mai pigghiari. Luntanu, luntanu.
Vuogghiu sulu scurdari!”
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri… Amuri sempri cchiù malatu:
na vota un pugnu cchiantatu, natra vota un cutieddu appizzatu
…e nautru sfirratu , supra la facciuzza da ‘nuccenti
ca sava appena ruvigghiatu.
Nun ci sunu cchiù vasati ca tienunu nè carizzi ca frienunu!
Ora vuogghiu ricurdari! E ti cunsignu a la liggi prima ca u suli codda
ppi sempri …e mi porta luntanu, luntanu
…lassannu la ma picciridda ‘nmucca o scuru di la notti e ‘nmanu a li strani..
E ancora ai u curaggiu di dirimi ca era sulu amuri?
Amuri pazzu, amuri malatu, stammi luntanu…. Luntanu!
Fammi sbocciari sanu stu çiuriddu
ca mi fici vinciri u friddu di la morti ccu lu so çiatu callu:
la so vuci zziccata nill’auricchia
la so vuccuzza bagnata ca mi vasava e mi vasava
sucannumi lu senziu e lu cori.
M’arruvigghiaiu pazza d’amuri! L’amuri ranni ….AMURI di MATRI!
(Rosaria Carbone)
Traduzione dell'autrice. AMORE PAZZO. E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore…/ Amore sempre più malato:/ una volta una manata, un’altra volta una pedata./ Il tuo sapore mi fa scordare le pene/ Conficco la tua mente malata dentro una conchiglia di mare/la butto dentro la sua acqua azzurrognola quando tira vento di tramontana,/ per portarlo lontano, lontano. Voglio solo dimenticare/ E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore… Amore sempre più malato:/una volta due pedate, un’altra volta un pugno piantato./Mi sciolgo, come una candela accesa sotto le tue carezze/Mescolo le tue lacrime che chiedono perdono/con la cera ancora fluida;/le butto in un burrone/dove nessuno li potrà mai prendere/Lontano, lontano./ Voglio solo dimenticare!/ E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore… amore sempre più malato:/ una volta un pugno piantato, un’altra volta un coltello ficcato/…e un altro sferrato, sul viso della piccina/che s’era appena svegliata/Non ci sono più baci che tengono né carezze che fremono!/Ora voglio ricordare! E ti consegno alla legge prima che il sole tramonti/per sempre…portandomi lontano, lontano/…lasciando la mia piccina in balia del buio della notte e nelle mani di gente estranea…/E ancora hai il coraggio di dirmi che era solo amore?/Amore pazzo, amore malato, stammi lontano…Lontano!/Voglio solo far sbocciare sano questo fiorellino/che mi ha fatto vincere il freddo della morte col suo caldo fiato:/la sua voce ficcata nell’orecchio/la sua boccuccia bagnata che mi baciava e mi baciava/succhiandomi la mente e il cuore/Mi svegliai pazza d’amore! L’amore grande…AMORE DI MADRE!
Cardella Cinzia
SEI IN OGNI MIO PENSIERO
Affolli la mia anima e mente
di amore e tormento..
Sei pura emozione
e lascio placare
questo cuore innamorato
da ricordi del cuore
che mi regalano
sapori d'immensa felicità.
Indosso ancora
il profumo della tua pelle..
nell'aria odo l'eco della tua voce..
e la profondità del tuo sguardo
inebria di luce la mia anima
che intrattieni con invisibili catene.
Vibra questo cuore
che si tormenta per la tua assenza
e la mente si perde in sogni
di tramonti ancora da vivere
perchè sei l'amore
che non lascerà mai il mio cuore
e ti vivo e vivrò in ogni istante.
E allora scrivo
con la penna del mio cuore..
le parole sgorgono
come fiume in piena
perchè tu possa..
udire..toccare...respirare
questo mio amore.
(Cinzia Cardella)
Carella Leonardo Annunziato
HO SPARATO
Ho sparato e un uccello è morto.
Il cane corre dietro il cespuglio
e ritorna con la preda in bocca.
Prendo l’uccello ma il suo cuore batte.
Lo guardo ma è ferito a morte.
Guardo i suoi occhi e vedo che sono tristi,
ha nel suo becco paglia di grano.
Quel passerotto mi ha reso triste,
tornava sull’albero per costruire il nido.
Era giunta finalmente la sua primavera,
ma non l’ha potuto godere.
Adesso un altro passerotto è triste,
va cercando un fucile perché
sa che il suo Amore è morto.
(Leonardo Annunziato Carella)
Carli Paolo Alfonso
COME A SHAMAIN
Tu sei il frutto di migliaia
e lo sanno gli antenati.
Scrutando il campo dall’aia
scorgi lontani orizzonti,
oltre le terra recintata
in cui i semi riposano.
In autunno la nebbia fitta
bagnava il tuo melograno.
Si, sei il frutto di migliaia
e l’attesa del tuo futuro
va oltre la piccola aia,
si protende oltre il muro
delle giovanili baldanze,
come fu per i nostri avi:
travolge le segrete stanze
del cuore, lì dove celavi
il tuo più intimo sognare.
Fiorirà il tuo melograno.
Ora, lascialo riposare.
Fiorirà il tuo melograno:
il frutto sarà più del fiore,
come è accaduto a te,
che sei il frutto di migliaia.
(Paolo Alfonso Carli)
Cartier Jessica Ele
* * *
Oh povera illusa!
Era davvero convinta
che mai più sarebbero stati capaci di
dimenticarsi l'un l'altro.
Nel cuore e nella mente
accarezzava la certezza
che un giorno la vita
li avrebbe fatti rincontrare,
e che come il sole e il cielo
mai più si sarebbero separati
per nessuna ragione
al mondo.
Credeva davvero nell'amore
e nella sua eterna durata
(J.O&H.B)
Caruso Véronique
"DENTRO UNA VITA NUOVA"
Baci violentati
Nella ferrovia nera
Tra i lidi di Salem
E il suo percorso
È la mia voce
Vicina alla porta del reame
È l'indole follia
La mia Shaila donna
Una preghiera che denuncia Dio
Un mio antico sentiero
Di sentieri con rose tra le labbra
Una sera avvelenata
È mia purtroppo lontana
È una maschera
Con un filo d'ottobre e magia
Va a scendere sul cuore
Sopra respirando
Un pianto dove mi ritrovo lei
Guerra bambina pazza
Come pazzo mondo
E viola rosa
Un temporale vicino
Alle mie braccia
Dove la notte luna
È un velo di madonna
Lei è lì
Nei primi angeli
È un destino
Nei destini neri
È mia Rose'
Grande sguardo peccato
L'amo
È la neve ha il suo sangue
Dove bacia mezzanotte
Dove vivo di nuovo
Nella parte delle rose
Nel suo seno
Pieno di prose
Guardo l'indirizzo
Dei suoi occhi
È li è sempre casa
Li il mio cuore
L'accoglie
Dentro una vita nuova.
(Veronique Caruso)
Cassone Elisabetta
***
Simile ad una
nebbia
ad una pioggia
ad una corolla
che sboccia
ad un rivo pensante
ad un impervio tornante
ti innesti
su un lembo di nostalgia
e mi padroneggi.
(Elisabetta Cassone)
Catalani Gaetano
OLTRE IL BUIO
E’ quasi l’alba e respiri l’aria salmastra,
senti la brezza accarezzarti la pelle
e ascolti il fruscio del vento sulle foglie di oleandro,
il mare che s’increspa sugli scogli
e i suoni del paese addormentato.
Figlia di un Dio minore,
non ti è concesso di vedere il tramonto,
né puoi stupire dinanzi ai colori dell’alba,
ma ne avverti il dispiegarsi lento
sotto l’estremo barlume delle stelle.
Sei davanti alla finestra
e intuisci che il sole sta nascendo,
cerchi invano d’immaginarne i colori
mentre frammenti di mirabili pensieri,
racchiusi nel libro dell’anima,
s’involano come stormi dal cielo.
Potesse l’alba immergersi nei tuoi occhi,
scrutarne la fulgida purezza
ed il lento vibrar delle ciglia,
rimarrebbe abbagliata da questi due brillanti
che come scintille sfuggono al buio della cenere.
Gli sprazzi incolori del giorno
si nascondono nel giardino della fantasia
che prende per mano i tuoi sogni più belli
e li disperde nei confini della memoria,
come orme che non hanno ritorno.
Ma in fondo c’è solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori, dentro un tunnel senza luce,
dove i tuoi pensieri fra le nebbie si addensano,
poi d’incanto si dissolvono.
E nella tua stanza buia un raggio di luce ti attraversa,
ha l’azzurro del mare, il violetto del cielo e l’arancio del sole
che sboccia all’orizzonte come un prodigio legato ai misteri.
(Gaetano Catalani)
Catanzaro Francesco Paolo
CAPITA
Capita spesso
in autunno
di osservare
il volo ritmico dello stormo
ed il dondolio della foglia
che s'adagia timida sul prato.
Chi cerca di sfuggire al freddo imminente,
chi si lascia morire
sperando di sopravvivere nell'amore.
Capita spesso
di vederti sorridere da dietro i vetri
e di osservare la nebbia coprire il cristallo
intenta ad occultare tanta felicità.
Ma basta un attimo, un sospiro
per cancellare il tempo e le su ragnatele
precipitate dal muro della speranza.
basta poco perriportare la luce
in chi si credeva spossato dalla vita
e ora sogna come poeta libero e felice
di vivere la magia delle proprie emozioni
cosi umilmente
con il cuore fra le propria dita
ed il cielo oltre l'orizzonte della dolce dipartita.
(Francesco Paolo Catanzaro)
Caturano Domenico
LA MASCHERA SENZA VOLTO
Cari amici vicini e lontani,
vi racconto una storiella tanto bella.
È accaduto veramente sulla mia pelle,
ma qualcuno pensa di danneggiarmi la mente.
Leggete, leggete con attenzione,
che è un racconto pieno d'azione!
Un giorno sul mio sentiero incrociai una maschera
il cui volto era tutto stolto,
non aveva né sorrisi e né colore
al suo esprimersi era solo un bagliore.
Mentre il tempo passava si dava da fare,
mostrando a tutti come saliva sull'altare,
ma mai nessuno poteva immaginare
che il suo parlare era tutto un affare.
Ma non fece i conti con il mio passo svelto e furbo,
ad un tratto fu sgamata dal mio assalto e non solo,
chi mi seguiva con tanto affetto
le commentò un paragrafetto,
assomigliava tanto ad una mia frase
che a tutt'ora giace.
La maschera, annuì ad un tratto
subito si mise in sopr'assalto,
difendendosi con l'assonanza
e nascondendosi nella stanza
si mise in paranza e con le mani sulla panza!
Tutti erano incavolati per il suo folle gesto con innesco
che non rinunciarono al calpesto.
Come puoi notare, ti sto mettendo per l'ennesima volta sull'altare
con questa bella rima ancor più micidiale di prima!
Se non ti accontenti di puntarmi il dito
fallo ancora di più con il tuo macabro rito,
ma sappi che non duri per sempre
perché sarò il tuo incubo di mente!
Mi hai detto che mi farai soffrire lentamente?!
Beh.. a me piace far soffrire con le ire e urli del mio cuore.
A buon intenditore mi disse il professore,
che a tutte le ore posso far valere i miei diritti a testa alta e con onore!
Non ho paura dei tuoi tranelli da fornelli,
perché col tempo vengono battuti col mio scalpello
e posti sotto l'alberello con l'inchiostro delle mie sofferenze
cancellando le tue false apparenze!
Adesso che avete letto la storiella non tanto bella,
fatevi un'esame di coscienza e con tanta pazienza,
smettetela di seguire la falsità che di onestà non ne ha!
(Domenico Caturano)
Cau Maria
IL NOME DI DIO
Disperata voglio dare il nome di Dio
alla forza che tutti i giorni mi sostiene
e mi consente di continuare a esistere.
Delusa do' il nome di Dio alle
bestemmie che odo tutti i giorni quando
la mattina mi affaccio al nuovo giorno,
e l'uomo insoddisfatto impreca.
Do' il nome di Dio,a tutto il dolore
alla miseria alla sofferenza, alle guerre
alla solitudine,alla speranza che
nonostante tutto alberga nei nostri cuori.
Do' il nome di Dio ,a tutti i giorni
che ancora verranno,se pur con bocca
amara procedero '.
Consapevole della Tua esistenza
continuerò a vivere
Do' il nome di Dio ai torti commessi,
durante il pedaggio di questo
mio transito in questa vita indecente.
(Maria Cau)
Celiento Giuseppe
* * *
Ho venduto la mia pelle
come un abile mercante al giogo del baratto;
Sopruso della voglia corrosiva, di mescolarmi col mondo.
Strade sconosciute senza una meta..
Donne invisibili reggevano la sfida con disincanto
travolte dal fascino temerario della notte..
Semino sale sulle parole, affinchè possano sciogliere la fredda
consistenza..
Nessun orizzonte, nessuna segnaletica.
io quello spazio bianco.
(Giuseppe Celiento)
Celio Riccardo
VORREI..
Vorrei condurti ove i fremiti più sopraffini e dolci nascono....
Vorrei condurti ove le onde dei rimpianti si infrangono su scogliere dure e taglienti di speranza......
Vorrei condurti nelle sgrete della mia vita, per donarti i tesori più belli dei miei sentimenti.....
Vorrei adornare la mia anima con i tuoi istanti più cari....
Vorrei poter entrare nel tuo volo per migrare assieme verso nuove albe....
Vorrei baciarti piano le labbra, per sentire nell`anima il sapore più fine di un tuo fremito.....
Vorrei poter cullare le tue paure finchè diventino fertili certezze.....
Vorrei.... Vorrei.... Vorrei.......
Non vi è più spazio ormai.......
Il sipario dei sentimenti ha chiuso con sè l`animo che ama.....
L`animo che crede e lotta.....
Fredde mattinate con bianchi prati di brina eterna ora coprono l`animo che ancora vorrebbe VIVERE.....
Dio se solo ci fosse un pertugio nella tua indifferenza..!.!.!.!
(Riccardo Celio)
Centomo Bruno
MENTENDO ALLE PAURE
ai tanti medici, angeli in terra di guerra
Mentendo alle paure, cucio le braccia,
una gamba, bendo un occhio,
riattacco quel che penzoloni
s’attarda un po’più in là del corpo.
Sono le bugie distratte
che ciascun angelo nasconde tra le dita,
provvedendo a ricovero per i timori,
conforto per le grida che scuotono i muri,
preghiera attardando nell’aria.
Amore non è il mio dire,
non è il mio fare,
ma è affanno il mio ostinato restare,
rabbia il mio vivere,
dolore il mio vedere.
Questo bimbo che saltella
sull’unico arto salvato dal disastro
mi sorride nonostante.
E’ il suo, l’unico amore rimasto,
l’ingenuo annaspare nel domani.
Persino l’angelo non ha futuro da donare:
basta mi tenga ben salda la mano
e asciughi, assieme al sudore sulla faccia,
la lacrima lenta.
(Bruno Centomo)
Ceravolo Maria Celestina
ANIMA IRRIVERENTE
Donna che pensi che l'amore sia un
dolore continuo...
Donna che speri di cambiare
l'incambiabile...
Donna che soffochi le urla...
Donna che credi le ferite del corpo non
sono nulla a confronto di quelle
dell'anima...
Donna che ami ma non ti ami...
Rosa con spine taglienti e pochi petali
colorati nella tua vita...
Forza annientata da un uomo che la
parola amore la usa come il pugile i suoi
guantoni...
Donna alza la testa e AMATI
(Maria Celestina Ceravolo)
Chiadò Piat Andrea
A te
Un pallone
lasciato
in un prato
mi ricorda
quand'ero
bambino.
Ti vedo
giocare
serena,
ho il ricordo
di un dolce
passato.
(Andrea Chiadò Piat)
Chianura Mimmo
***
Glauco mare
nel pomeriggio desolato
lungo viale
donne solitarie sedute
Era camminare lento
il vento dei passi
brezza di parole
Amore i tuoi occhi
cerulei felici
mano nella mano
di sera
(Mimmo) Chianura in riva di rima
(Mimmo Chianura)
Chiarello Rosa Maria
UN BACIO PER TE
Un giorno volgendoti indietro
guarderai al tempo perduto
Pellicole di un film in bianco e nero
scorreranno davanti ai tuoi occhi.
Consapevolezza avrai che il tempo rubato
agli affetti tuoi più cari
sparirá per sempre.
Ombre rimarranno di vita vissuta
momenti mai consumati
nel labirinto di una esistenza fatta
di dolori e affanni.
Quando ci si allontana da chi ci vuol bene
si crea un solco profondo
difficile da ricolmare
se si sceglie di non condividere
la propria vita con loro.
Più ci si allontana
e più ci si perde.
Non ci sono parole per definire
ciò che non si vuol dire.
Penserai al tempo trascorso insieme
penserai ai giorni passati,
ai giochi condivisi,
alle lacrime versate
e alle risate dei giorni più belli.
Un fiore poserò
sulle tue braccia.
Un fiore che esprima quanto mi manchi
E se un giorno deciderai di tornare
ti accoglierò
per dichiararti quanto amore ho dentro
e quanta sofferenza provochi
non poterlo condividere.
(Rosa Maria Chiarello)
Chiericatti Gabriella
"A GIULIA"
Creatura informe,
nel mio grembo ascoltai il tuo fremito.
Piccoli battiti di una farfalla,
Che brama il giorno.
Tutto è superfluo,estasi di un sogno.
Vita nella vita scegliesti,ignara ti inoltrasti.
Difficile è il compito,
ardua impresa spiegare.
Cucciolo che latte più non suggi,
guarda oltre la cortina,
là dove le fatiche ,
avranno il giusto merito.
(Gabriella Chiericatti)
Chio Ely
GIACIGLIO D`AGHI
La sofferenza è un giaciglio d`aghi
ti trafiggono il corpo ma il dolore fisico,
non è nulla rispetto a quello del cuore...
il fiume in piena, mi fa tremare
per poi fermarsi del tutto.
Il sangue diventa denso e freddo,
quasi come il ghiaccio e un alone bianco
pervade il mio sguardo...
mi è sembrato morire.
Raggiungere l`inferno in pochi istanti.
Ti ho guardata sicura
che non t`interessasse di me
con un sorriso, ti affrettavi,
a darmi il colpo fatale, mai arrivato davvero.
La mia anima
ha trovato un angelo di nome coraggio,
per uscire da questo incubo...
che non sarebbe mai esistito
se non fossi stata completamente cieca!!!
(Ely Chio)
Chiro Lina
IL TEMPO DEI PENSIERI
Ti rincorrevo
con quella lucida follia
che era entrata
nella mente mia.
Rincorrevo il tuo profumo
che nelle vene scorreva lento...
L E N T O
e mi drogava
eiomorivo...
Ebbra di te mi sfinivo
senza mai raggiungerti.
Etornavoaltempodeipensieri
rannicchiata su me stessa,
immersa nel mistero della
V I T A
che ti voleva nella mia testa
ma ti trovava in fondo al
C U O R E
perchè quello era il tuo posto.
(Carmela Chiro)
Ciarletta Mariano
IL PIANTO DELL’ ANIMA
Fa silenzio,
non permettere che ti odano,
ritorna negli oscuri abissi del cuore
avvolti da lenzuola bagnate di lacrime.
Fa silenzio,
Non ascoltare i loro conforti
Sono come rovi avvolti da fiamme
In cui si impigliano ingenue farfalle.
Parla, se vuoi, ma quanto basta,
quanto basta per far si che il tuo grido
sgorghi dalla mie labbra come un torrente.
Un vomito di spine intrise di sangue.
E ora, calmati, torna nel tuo silenzio
Perché è nel silenzio che nasce e poi muore
Il pianto dell’ anima.
(Mariano Ciarletta)
Cilenti Emanuele
UNA CONCHIGLIA VIOLENTATA DAL MARE
Con furia e violenza tu m'investi,
Tra schiaffi di onde
E calci di flutti
Tu fai di me ciò che vuoi,
Mentr'io inerme,
Tremando dal freddo,
Che solo la paura può farti provare,
Rimango aggrappata a quello scoglio
Cercando un riparo.
Passano i giorni,
Passano le notti,
Ma il tuo odio m'investe sempre
Con inaudita violenza.
Grido a mio padre sole,
Grido alla mia madre luna,
Grido alle mie sorelle stelle,
La mia preghiera rimane solo questa:
Un urlo disumano e niente più.
Le mie lacrime
Più salate del mare che abito,
L'anima portata dal vento
Che gonfia le vele
Di barche di speranza,
Ormai troppo lontano per chiedere aiuto.
Mentre tu col cuore di pietra
Infili il tuo metallo ed il tuo fuoco
Nelle mie carni,
Io sanguino fino a morire,
Son felice di morire,
Mi sveglierò e vivrò felice,
Tu invece morirai dannato
E lontano da Dio.
(Emanuele Cilenti)
Cimino Stincone Anna
ALLA MAMMA
Mamma...nome sublime,
unico nome per l'essere umano.
Di mamma c'è ne una sola,
e chi la perde più non la ritrova....
Lei ci da la vita, ci mette alla luce,
per nostro amor tanto ne soffre
ma ne è felice....
Mamma! Tu mia guida, tu mia fortezza,
tu mio conforto e angelo consigliere nella mia incertezza....
Bella o brutta che tu sia...
sei sempre per me
la cara mamma mia!
Dal tuo stanco viso
ogni ruga sembra scomparir
quando mi vedi allegra e mi vedi gioir...
Mamma! se di rispetto ti vengo a mancar
tu sei buona, sei mite, mia sai sempre perdonar.
Ah! se ti potessi dare un po' degli anni miei
per allungare il tempo di restare in mezzo a noi...
Mamma!! un male grande tu mi fai
quando lasciandomi all'altro mondo te ne vai...
E quando in mezzo a noi più non ci sei
il dolce nome MAMMA mai non scorderò...
In fin di vita, all'ultimo respiro
con labbra fredde lo ripeterò....
....Mamma mia!
(Anna Cimino Stincone)
Cimò Francesca
LA RIVA DEL FIUME SAGI
E se vai sulla riva del fiume Sagi,
se ti sdrai sull’erba macerata dal sole,
se ascolti i racconti che il vento,
silenzioso,
raccoglie per la via,
se preghi perché questo cuore continui
a sentire i mormorii dei fogli sparsi tra gli alberi,
non temere,
tieni la mia mano.
Vedo la solitudine riflessa in uno specchio
sbriciolato
e i tuoi frammenti scappare,
trasportati via dal fiume in piena.
Chissà dove, chissà dove.
Non andartene insieme a loro, non farlo.
Prendi la mia anima, non ho paura.
Si può sanguinare anche se non si è feriti,
si può essere morti anche se si è vivi.
Non senti questa voce?
Accoglila nel cuore.
Permettile di leccarti.
Lasciati succhiare via la tristezza.
La rabbia, il dolore, la disperazione.
Li senti così fortemente, totalmente tuoi,
che non ti accorgi del grido sottile
e lieve che si alza dalla riva di questo fiume.
Sei tu, sei tu, che devi amare i tuoi sogni.
Afferra la mano di quel bambino.
Vedi i suoi lividi? Vedi quel coltello
sanguinante?
Vedi le lacrime che si perdono nell’aria?
Sei tu.
Vorresti dirti tante cose,
ma non sai come.
Taci. Taci.
Dov’è la tua passione,
il tuo ridere convulso?
Dov’è la tua fiducia?
Dove sei ? Dove sei!
Mi perdo e mi ritrovo
ogni giorno,
ogni ora,
ogni minuto,
ogni secondo,
ma te, te, non ci sei mai.
Ed è così triste per me questa riva.
Il fiume scorre e l’acqua trascina via
i miei ricordi,
pensieri zuccherati di cianuro.
Non mi restano altro che parole
impronunciabili.
Ho le risposte, ma non le domande.
Capisci?
La riva del fiume Sagi mi protegge dagli incubi,
dal delirio, dalla tragedia,
dalle illusioni, da me.
Da te.
È così…semplice, rinascere e morire
ancora, insieme e senza te,
e ancora, rinascere e sedersi sempre qui,
sulla riva di questo fiume,
santa e maledetta,
vittima e carnefice.
Io.
(Francesca Cimò)
Cirigliano Tonia
UNIVERSO
Pensosa e in disparte,
tutto miro.
Rimbomba il mio pensier,
di valle in valle.
Sospiro e sento
in tutto questo spazio,
un verso risalire dal profondo.
È unica la voce e tanto rara,
che l'eco la trascina
all' infinito.
Arriva fino al ciel,
tra quelle sfere,
che vibrano e non mutano nell'aria.
Da sempre, in tutto questo
immenso,
tra cielo e terra, il suono si congiunge.
Scavalca le montagne
e poi s'inchina,
e fa ritorno lì, a chi l'ascolta.
Né grida disperate, né spari,
né lamenti,
senti soltanto un inno,
in un sol coro,
sentì cantare tutto l'universo!
Pccolo uomo,
dal grande scalpitar,
fermati, ascolta questo canto!
Se invece di far guerre,
per conquistar ricchezze,
e far soffrire e piangere le genti,
lo sentiresti l'inno dell'amore!
Ma appena lo sguardo mio
è all'orizzonte, e si dilegua tra tutte quelle nubi,
già si rabbuia il cor
in quell' angoscia,
e pensa che l'umano,
non è maturo.
Non può, o non vuol sentir
tutti quei canti.
È povero nel cuor,
e così va avanti...
La materialita' tutto le acceca.
Nemmeno il sole,
scorge, in fondo al cuore.
(Tonia Cirigliano)
Citro Michele
IL / LIMITE o ILLIMITE
Io sono l'imperfetto Anonimo.
Che ha viaggiato
nella Terra di Nessuno.
Nel giorno del "Chi se ne frega".
E, finalmente,
non ha pensato
a Niente.
(Michele Citro)
Colacrai Davide Rocco
L’ODORE DEL MIO INFINITO (A SIRMIONE)
Perché ricordo l’odore del sole
che s’immerge nel silenzio dell’acqua
e si ripete
in un alamaro di albe e tramonti
che si tinge del canto sciolto
di un cuore
che leviga il neo di più orme
che fanno una sola vita
e si scopre nudo,
in punta di piedi dove l’arcobaleno si adagia ai torrioni
dopo l’ultima bava di vento,
nell’incrociarsi di parole che si confondono,
tra ciottoli stretti d’aria,
al grembo che una madre lambisce
verso quel punto
dove si incontrano i sogni
e il resto si allontana,
sul ramo apicale di un cipresso,
al rumore di mani che si cercano,
al dormiveglia di una rondine o un usignolo,
nell’eco di un uomo che ricorda,
all’alito spettinato di una preghiera,
al sorriso amorfo negli occhi di chi ha visto troppo
e rimpiange una lacrima,
in un’ora che si veste d’azzurro e d’oro,
all’ombra storta di un nome
a cui le mie labbra si protendono, a forma di cigno,
per abbeverarsi,
dopo la ruga morbida di un’onda,
come d’infinito.
(Davide Rocco Colacrai)
Collini Anna
PENSIERO NOTTURNO
Prorompenti cascate danzano
da sentiero a sentiero
zolla su zolla
inondandola di vita ,
un accento di sole
rovista tra il vagito dei fiori
sradicando lentamente il buio,
zampillano veloci a valle
tra un canto d'estate ed
una melodia di altri tempi
come stelle cadenti
con gli sguardi di un fogliame
estasiato e mattutino
illuminandola a festa
di giostre impazzite.,
e cosi' e' il mio cuore
quando respiro i tuoi occhi !
(Anna Collini)
Colonna Marco
SUICIDIO ESISTENZIALE
Tempo perduto,
e uno sguardo fissato
su un foglio annerito
dal caffè versato.
Trascorso in silenzio
strepitoso momento
dove neppure l'inferno
osa arrivare.
ti perdo imbranato
nel grido angosciato
di un uomo inciampato
nel più atroce peccato!
(Marco Colonna)
Conte Giuseppe
Astri del cielo
Le stelle cadenti
null’altro che pianti
dolci lamenti
luminosi pensieri.
Ammirando la luna
che il cielo alluma
riflessa dal sole
potente bagliore.
(Giuseppe Conte)
Conte Giuseppe
Tempesta
Frastagliato al mondo
volo alto con il mio pensiero,
mentre emozioni…
sensazioni…
pulsioni del cuore
viaggiano veloci nella mente.
Fra pensieri e momenti,
sogno come maschera sbiadita,
i pensieri si perdono nel tempo che vola...
Grido la rabbia al vento,
mentre lui porta via il suono delle parole...
Come tempesta fredda si gelano in gola le parole.
Nella mente i pensieri si perdono e si diradano....
Vola via una parte di me...
Una nuvola mi avvolge,
a lei racconto ma.....
ma non sa lei di me,
non può...
non sa...
E il vento soffia veloce,
la tempesta continua....
Frastagliato al mondo
il mio pensiero si è perso...
Non voleranno più le mie parole....
si sono perse
nella tempesta dei sogni miei.
(Giuseppe Conte)
Corbi Melissa (Lilith Hendrix)
29 agosto 1988
Ricordi amore, i nostri dolci passi incrociati
Lungo le scalinate dei monumenti?
Ricordi il mio sorriso
Dinanzi il caffè dell’hotel?
Ho deciso di amarti
In quell’angolo di mondo isolato
In quell’Italia distrutta
Dopo la guerra
Amavo la tua voce da donna
Orgogliosa e folle
Eri bella sotto le luci dei lampioni
Con quel vestito a fiori
Quanto costa la tua vita?
è rapportato forse al mio dolore, il suo prezzo?
Sto correndo
Per prendere la tua anima
E rendere tutto questo
Un brutto incubo da dimenticare
Ma tu, non ci sei
Perché sei volata via, lontano.
Non preoccuparti per questo tempo perso
Che ricorda un po’ il millenovecentoquarantaquattro
Mentre ti scrivevo lettere mai spedite
Per paura di essere troppo, squallido.
Eri incantevole
Ricordo quel tuo sorriso luminoso
Ricordo i tuoi occhi in lacrime
I tuoi saluti, agghiaccianti.
Forse tornerai
Con in mano il peso del passato
E l’orrore nel cuore
Delle violenze a cui sei sfuggita.
Le stelle mi accarezzano le tenere labbra
Ed io accarezzo sotto questa coperta inesistente
La tua ombra
Mentre dormi dolcemente
Al tuo fianco, io son il dolce poeta
Dei biscotti farciti
E di quella collana bianca di perle
Che ti regalai il primo anno insieme
Sta arrivando il treno della vita
Ma com'è possibile non avere paura
Se siamo lontani e distanti
L'uno dall'altra?
Stai forse pensando a cos'è oggi la nostra vita?
Ormai è un piccolo sospiro
Lontano dai bar in cui andavamo
Non ho mai affrontato la realtà
Ma l'unica consapevolezza che ho, per ora
È che dal finestrino dell'auto
Vedo ancora i nostri abbracci su una panchina
Al giorno d'oggi scarabocchiata con i pennarelli neri.
Melissa Corbi (Lilith Hendrix)
Coriale Nuccio
HO MESSO UNA ROSA
Ho messo
una rosa bianca
su questo freddo marmo,
dove è inciso il tuo nome.
Anche i petali si sono raggrinziti
come la mia pelle,
quante storie racconto
a questa pietra di granito,
quante carezze alla tua foto!
forse più di quante
ne abbia fatto
quando un tempo ti baciavo.
Sai!
ora la mia vita
ha rallentato il passo,
e i giorni sono lunghi.
Oggi è la tua festa
e non è più una festa,
ma una tempesta di ricordi
che mi tiene ancora in vita.
Buon compleanno Maria.
(Nuccio Coriale)
Corvaglia Pasquale (Pasquy Corvaglia)
* * *
Per tutto quello che ho fatto
chiudo le mani contro un cielo nero.
Cammino verso il vento di un passato
che bussa alla mente squarciando il cuore
nella carezza confusa e cercata
trovo riposo.
Nel dire poso la convinzione
mentre gli occhi guardano oltre un limite
dove tutto è concesso
come sognare per dimenticare.
Per tutto quello che ho fatto
rimango fermo a disegnare il pentimento
nella forma del castigo
dentro la cura di un giorno senza fine.
(Pasquale Corvaglia)
Cossu Marisa
TRONCO
Nel ventre di un tronco cavo,
tra le nere scorze d'un albero
dilaniato da pallida luna,
piange di solitudine
il poeta inconsapevole
racchiuso in me,
uscito dal suo libro
in parole di vento
adombrate da tremuli rami.
Così io vivo nella notte, ripiegato
nel rifugio più adatto a me;
lo riempio del mio essere albero,
del mio essere tutto,
creatura ferita,
bruciata da un fascio di luce,
un soffio di vita venuto in silenzio
sul tronco di vita che resta.
(Marisa Cossu)
Cozzi Silvia
IL GRIDO
E’ sera e una strana tristezza,
pervade invadente il mio cuore;
non credo sia solo stanchezza,
è un grido nel giorno che muore.
E’un urlo che si alza potente
e che la mia anima inonda
straziante mi invade la mente,
si espande, si innalza ed esonda.
E’ “BASTA” con questa violenza,
con morti, con guerre ed orrori,
con corpi di bimbi annegati,
immagini di morti e dolori.
E’ “BASTA” con odio e razzismo,
con questo scontato aspettare
che cambi la rotta del vento
per poi ritornare a sperare.
I tempi oramai son maturi,
uniamoci insieme, lottiamo,
portiamo un’ondata di bene
in questo contesto malato!
Se ognuno donasse un sorriso,
lasciasse da parte il rancore,
porgesse la mano e sul viso,
facesse brillare l’amore;
se si rinunciasse al potere,
se si condannasse il corrotto,
se si rifuggisse all’istante
da ciò che è malato e bigotto.
E il grido diventa preghiera,
se è vero che esiste un Divino
che faccia sbocciare la gioia
sul viso di ogni bambino.
(Silvia Cozzi)
Cultrera Giuseppe
IL PAESE DEL CIELO
Attonito, osservi percorrendo mesto i viali,
con il sole del mattino che riscalda i freddi marmi,
e bacia le foto sbiadite che scuotono intensi ricordi.
Il fresco venticello svolazza le appassite foglie d'autunno
e ti sussurra sottile all'orecchio
quasi a rimembrar le voci dei tuoi amati padri.
Una lacrima solca la guancia
all'apparir della lapide dell'amico caro
con cui condividesti la gioia della gioventù.
Il cuore poi si stringe forte
davanti all'adorato
che ardenti vincoli di amore con te visse.
Ferve nel silenzio la preghiera,
tra i visi contriti, ed una parola di conforto
va a chi ancor è adombrato a lutto.
"Gesù! Ma siete davvero in tanti!"
Le casette dell'antico borgo
e quei vicoletti che ravvivaste
sembran respirare ancora
il profumo della vostra esistenza.
Intere famiglie, interi rioni,
all'epilogo della terra
vi siete reincontrati lassù.
Ma che paese grande è questo!
E' il paese del Cielo!
Rammenta che anche tu
in questo paese un dì dimorerai.
Profitta del tuo tempo, spargi buona semina,
sii virtuoso e sapiente,
fiore sgargiante di amore e di pace.
Perché chi ti verrà qui un giorno a visitare
non ti possa mai scordare!
La tua vita terrena sarà storia
se di te resterà buona memoria.
(Giuseppe Cultrera)
Cundari Maria Clotilde
Come polvere
Nella polvere
di un raggio di sole
filtrato dal vetro,
con il pulviscolo
ci sono anche
i miei pensieri
ed io soffio
per farli agitare ...
impazziscono,
si urtano,
si scansano,
mentre la mente
cerca il confine
con la follia
sulla trama
di un vissuto
che calpesta la coscienza.
Lo sguardo si sposta
e la mente si spegne
depositando la polvere
ai piedi dell'anima.
Curci Antonietta
ANGELI
Stille di rugiada
sgorgano dall’anima
se guardo nell’abisso
della vita il vuoto
voragine che si apre
tra i pensieri del giorno.
-Dio perché si nasce
se non c’è pane?-
-Non guardi la miseria del mondo
senza ideali d’amore?-
Eppure so che c’è la luce
la melodia delle ore
per ogni incontro
tra anime inquiete
in questo viaggiare
contro il tempo
finché lo spirito non vola libero
c’è un angelo in ogni angolo
che zittisce fame e sete
in questi inverni delle anime
tra i filari della vita.
(Antonietta Curci)
Cuzzocrea Alessia
ANIMA SEMPLICE
Pensarti è una dolce melodia
che mi accarezza l'anima.
Sfiorare le tue labbra
è assaporare la felicità,
che dalle nostre anime arriva al cielo.
La freddezza è solo una maschera,
sei un mistero che
mi incuriosisce sempre di più.
Sentirai in me tutti i sentimenti
addormentati nella tua anima.
Il tuo cuore è solo territorio inesplorato,
il tuo corpo è una cascata gelida
da accarezzare,
sei purezza in ogni singolo gesto.
Sei ingenuità negli occhi
dove hai la felicità di un bambino.
Sotto quel sorriso c'è un mondo ancora in cenere,
distrutto dai demoni
che bussano nei nostri incubi.
Mi piace guardare il mondo,
esplorare la bellezza della natura.
Lascio andare i miei sogni
ma non posso lasciare andare te.
Sei sconfinata come il mare.
Sei l'aria che ogni giorno percorre la mia pelle,
sei troppo bella per far parte di questo mondo.
Sei un mare calmo sulle rive
ma più a fondo ti ribelli alla quiete.
Sei gravità che abbraccia tutte le stelle del cielo.
Vorrei dipingerti su una nuvola,
vorrei che la luna avesse la forma del tuo viso,
vorrei che tu fossi un raggio di sole,
così che tutti siano illuminati da te.
Vorrei vederti parte di una costellazione,
così che tutto il mondo si innamori di te.
vorrei che il cielo avesse il colore della tua pelle.
Vorrei bere ogni tua singola lacrima,
soffrire per ciò che t'affligge il cuore,
senza perdermi un solo istante insieme a te.
Sembra difficile comprendere il tuo dolore,
posso solo ascoltarti
ma quello che hai dentro non ha voce.
Se imparerai a non scacciare i ricordi,
vedrai che essi saranno farfalle nella tua mente
che lasceranno profumo di rose,
ti daranno la pace che sostituirà il dolore
lasciato da quelle spine.
Vedo delle ferite
nelle viscere del tuo cuore,
se lo vorrai,
io le accarezzerò
e colmerò quel vuoto
con le parole,
che sfuggono
al controllo di me stesso.
Tu hai camminato a lungo nel deserto,
per imparare a camminare tra la folla.
Ed è li che sfiorasti le mie dita,
in mezzo alle margherite trovai una rosa
che riempì i miei occhi di gioia.
Un tuo rifiuto non mi ferisce,
tu non riesci a farmi male
e io non potrei mai farne a te.
Tu urlavi tra la folla
e io,l'unico che udì le tue grida,
l'unico che ha il coraggio di amarti,
ti ho presa in braccio
e adesso curo le tue ferite,
instancabilmente ti penso
e le immagini
scorrono davanti ai miei occhi.
Quando non ci sei
ho un vuoto inspiegabile
che mi spinge a cercarti in un fiore,
a cantarti in musica,
a scriverti in poesia.
E mi addormento
sentendo la tua risata,
natura dell'anima semplice.
(Alessia Cuzzocrea)
DELUSIONE
Inoltrarmi euforica animata da un sogno
confidare in me e lasciarmi trasportare
immersa nella nuvola delle mie illusioni,
effimere dolci sensazioni d’immortalità.
Celata emozione tra gorgoglii di parole
tramandare al mondo intero quanto l’ego
nell’animo mio percepisce e infonde.
Bensì essere niente che coltre di nebbia
capace di avvolgere e offuscare le idee
scaturite dalle ipocrite e ottuse invidie
di chi cuore non conosce, non possiede.
La nube illusoria si dissolve nel pianto,
disgregandosi mi riporta alla vita reale,
lacrima su lacrima, gocce di delusione.
Inabile ad ascoltare prodigo e paziente
i verbi miei uscire dalle tenebre e esistere
sopravvivendo all’altrui gelida distanza.
Animo incapace di dare un senso ai fremiti,
abbandonarmi arido nell’ombra, orfana
uccidendo silente, il mio canto alla vita.
Spenta ormai ricuso ogni entusiasmo e cado,
mi arrendo ora al Nulla, reo di vedere paghi
gli stolti disdegnare ignari la vera felicità.
(Luisa Cagnassi)
Calio Louisa
SKY OPENINGS: KHARTOUM 1978
The night was totally still
empty of any artificial light or sound
as it rarely is in industrial countries,
and although you complained of these troublesome blackouts
the poor electrical connections in Khartoum
for me, so burdened with progress and stress
this was a reprieve--
the sky so close and black except for punctuating stars,
I could nearly touch the diamonds
as you walked weighted beside me, an ancestral figure
head filled with thoughts of war
bent you were
with only your eyes touching the heavens.
You said, you didn’t want the law or politics anymore
what then would be next?
We wondered, as the sky brought its unspoken reply
For once, we didn’t drop to the earthly plight
For once we felt -- the space--
interplanetary, stellar potential
the end of the Piscean Age
Pressing us to new life!
(Louisa Calio)
Traduzione di Dr. Elisabetta Marino. Squarci di cielo: Khartoum 1978. La notte era completamente immobile / priva d’ogni suono o luce artificiale / come di rado accade nei paesi industriali / e anche se ti lamentavi dei problematici black-out / delle connessioni elettriche precarie qui a Khartoum, / per me, così oppressa dal progresso e dallo stress / era una tregua---
il cielo, così vicino e nero se non per le stelle che lo punteggiavano, / potevo quasi toccare i diamanti / mentre, appesantito, camminavi vicino a me, figura ancestrale / la testa piena di pensieri di guerra/ piegato / solo i tuoi occhi toccavano il cielo. / Hai detto che non volevi più legge né politica / cosa sarebbe accaduto poi? / Ce lo chiedemmo, quando il cielo ci portò la sua risposta muta / Per una volta, non sprofondammo nelle difficoltà terrene / Per una volta sentimmo – lo spazio – / potenzialità stellari, interplanetarie / la fine dell’Era dei Pesci
che ci spingeva alla nuova vita! / Translation by: Dr. Elisabetta Marino
Canino Angelo
A vecchierella
A faccia scrimijèata
storta a caminèata
ammuscèati i carni teni
scummoglièati su lli veni
d’anni su nnovanta
a fatiga è stèata tanta
jùarni bìalli e dde doduri
jùarni tristi e jjùarni e amuri
ha pportèatu avanti a chèasa
ccu ssudura a nn’ugn’e rrèasa
ha allumèatu ccu ccarigli
ha ccrisciùtu setti figli
ha abbuttèatu a pecurella
a gallina e lla ciarbella
centinèari e cucinèati
e minestri e dde nzadèati
a nnu queatru, ncunu milli
mpasti e gnocchi e dde fusilli
alli fìarri ha ffattu magli
e cquazìatti e cìantu tagli
a schcoccèatu vajanella
e dda simenta, allittu a bella
e da fonta acqua ha pportèatu
quanti spichi ha spoderèatu
mo, s’abbenta a ssa rasella
e ss’a guardi pèara bella
c’a a ssa faccia surchijèata
c’è nna vita disegneata.
(Angelo Canino)
Traduzione dell’autore. La Vecchietta. Il viso pieno di rughe / sbilenco il passo / appassite le carni tiene / scoperte sono le vene. / Gli anni sono novanta /la fatica è stata tanta / giorni belli e di dolore / giorni tristi e giorni d’amore. / Ha portato avanti la casa / con sudore in ogni parte / ha acceso il camino con carigli / ha cresciuto sette figli. / Ha sfamato la pecorella la gallina e il capretto / centinaia di ricette / di minestre e di insalate. / Su un “quadro” oltre mille / impasti di gnocchi e di fusilli / ai ferri ha fatto maglie / e calze di cento taglie. / Ha sgranato faggiola / dal seme, selezionato il meglio / dalla fonte acqua ha portato / quante pannocchie ha sfoderato!. Adesso si riposa in quest’angolo / e se la guardi è bella / perché su questo viso rugoso / c’è una vita disegnata.
Cannata Giovanna
SCUMA RI MARI
Rormi,
è comu 'na polena, ri lu megghiu lignu 'ntagghiata.
Pusata, 'nto menzu ri bianchi linzola, chi parunu scuma di mari,
Idda è fruttu risiatu.
Comu l'unni sunu i so' scianchi,
e li minni scogghi,
abbannunata a la friscura ro iornu ca nasci,
sciaura ri rosi virmigghi.
Lu suli ci vasau la peddi,
nivuri i capiddi accarizzanu li spaddi.
Nura Idda, ri latu arriposa,
e a na manu ca u profilo disigna,
ri sta costa sarvagghia arrivorda, ri rina, na catina i muntagna.
I darreri taliella, t'arriala duci pinsieri,
nun t'abbasta risialla,
t'adduma la vogghia ri pigghialla.
Si vota la fimmina, ti pari nu suonnu,
cu li niviri occhi ti porta l'infernu,
la ciami, ti pari ri tuccalla,
ma 'nta scuma ri mari Idda scumpari.
(Giovanna Cannata)
Traduzione dell'autrice: “Schiuma di mare” / Dorme, / è come una polena, nel miglior legno intagliata, / poggiata su bianche lenzuola, che paion schiuma di mare, / Lei, è frutto desiato. / Come le onde i fianchi, / il seno scogli, / abbandonata alla frescura del nuovo giorno, / profuma di rose vermiglie. / Dal sole baciata la pelle, / neri i capelli, carezzano le spalle, / Lei nuda, su un fianco riposa / E ad una mano che, sfiorandola, le disegna il profilo, / di questa costa selvaggia ricorda, di sabbia, le dune. / Guardala da dietro, ti regala dolci pensieri, / non ti basta desiderarla, / t’accende la voglia di pigliarla. / Si gira la donna, ti sembra un sogno, / con neri occhi ti accende l’inferno, / la chiami, ti sembra di toccarla, / ma nella schiuma di mare Lei scompare.
Cannatella Cetty
L'UMILE
L'umile è raro in questo mondo di gente.
Il vero umile,vuole imparare sempre.
Non importa se ha una laurea, oppure sia ignorante.
L'umile osserva e impara, dal bimbo, dal Re, dal mendicante e l'operaio.
L'umile ha l'accortezza di dar valore a quel che ha, non mette in mostra quel che sa'.
Ma lo mette in pratica senza vantarsi a chi glielo chiederà.
Umile è l'uomo che accetta consiglio,
umile è chi non ti cerca la lode,
umile è l'uomo che non si vanta.
L'umile è umile e non ha l'arroganza di dire : Ho imparato mi basta e mi avanza!
(Cetty Cannatella)
Cannatella Monica
***
Quannu Diu ni criò,
un fù na cosa ri primura,
ci misi tempu e amuri.
Prima pinsò tantu,
picchi avia decisu di renniri perfettu l'essiri viventi.
Dopu tantu pinsari s'illuminò...ecco,ci voli un cori!
Accussi li cristiani tutti, ponnu riciviri e dunari amuri.
Poi ci agghiunciu l'anima...paria na cosa di poca mpurtanza, picchi mancu si viria.
Invece sirbia assai,rinneva l'animu gentili e li cristiani sensibili.
Pi completari l'opera mia magnifica ci fazzu donu macari di un cervello!
Accussi sannu pinsari e ragiunari,
accussi ponnu megghiu capire e comprendiri l'avutri doni chi ci fici e comu usarli.
Ci fù anticchia di cunfusioni tra la genti,forse quannu Diu spiegava eranu distratti.
Comu di fatti, oggi,tanta genti usa u cori pi sarbarici odio e rancuri,
l'animu pi li cattiverie e la crudelta',
e la testa pi pinsari allu mali ca dumani ana a fari a ogni frati.
(Monica Cannatella)
Traduzione dell'autrice. Quando Dio creò l'uomo, / non fù una cosa di premura, / ci mise tempo e amore. / Prima pensò tanto, / perché aveva deciso di rendere perfetto l'essere vivente./ Dopo aver riflettuto molto, / si illuminò... ecco, ci vuole un cuore! / Cosi tutte le persone possono ricevere e donare amore./ Poi ci aggiungo l'anima.. sembrava una cosa di poco conto, / che non avesse importanza, non era nemmeno visibile. / Invece serviva tanto, rendeva gentili e sensibili le persone. / Per completare la mia magnifica opera, farò loro anche dono di un cervello. / Potranno cosi pensare e ragionare, / capire e comprendere appieno gli altri doni e come usarli. / La gente fece confusione, forse quando Dio spiegava erano distratti./ Infatti, oggi, tanta gente usa il cuore per conservarci odio e rancore. / L'anima per le cattiverie e la crudeltà, / e la testa per pensare al male che domani faranno al prossimo.
Canzoneri Mery
VORREI
Vorrei tornare bambina
Ingenuità
Semplicità
Senza cattiveria
Anima pura
Piangere per capricci
E non di dispiaceri
(Mery Canzoneri)
Capra Frank
***
Ho visto la quiete posarsi sui monti con ali leggere
e i monti dormire,nel meriggio d'agosto.
Ho udito le risa d'amici scrosciare nel verde del bosco
e perdersi nella volta del cielo.
Presso un fiume ho fermato i miei passi,
son sceso fra i sassi e ho sentito la gioia dell'onda
lambirmi i piedi nudi.
Mi guardo ora allo specchio.
Dov'è più quel ragazzo pulito?
Forse è rimasto laggiù,assorto,
seduto presso il fiume di un campeggio d'estate.
(Frank Capra)
Capuano Gianluca
DESIDERIO
Voglio vivere con te,
ogni giorno
sei la sola in grado di far girare,
il mondo intorno a me.
Voglio vivere i tuoi desideri,
per essere il tuo destino.
Voglio essere un'abbraccio
quando non hai piu forza,
la tua voce quando non hai piu parole,
fammi essere padrone della vita,
fammi essere il sole,
di oggi e domani
il respiro che, ti protegge e ti culla.
Voglio essere il primo pensiero
quando ti assale lo sconforto che,
ti è stata tolta la gioia di sorridere.
Voglio essere la tua prima parola ,
quando i dubbi ti riempiono la mente.
Fammi compagno dei tuoi capricci,
bocca dei tuoi baci
e inchiostro dei tuoi tormenti.
Voglio essere la carezza
che ti asciuga le lacrime
se pensi di esser sola.
Voglio essere la mano che,
ti stringe quando una malattia
ti farà preoccupare.
Fammi essere la tua ombra
per viverti in ogni attimo,
fammi tesoro prezioso
da diffendere,
fammi anima e corpo
del tuo essere.
E,
sarai tu ,
il sorriso
che, mi farà arrossire,
il regalo alla mia festa
il volto che cercherò,
quando sarò lontano.
Sarai la mia vita
nata in un altra vita,
sarai la gioia che mi
scalderà nelle giornate buie,
sarai il ritratto delle nostre rughe,
mentre i ricordi,
bagnerrano il nostro viso,
sarai il senso dei miei sforzi,
il risultato della mia vita,
la scelta più giusta,
sarai il risveglio che,
mi dirà che ci sei
e la certezza che,
anche domani ci sarai.
(Gianluca Capuano)
Caradonna Cresy Crescenza
"PIANTI E SORRISI"
Pianti e sorrisi
notti e giorni
anni e poi ancora anni
sembra volato il tempo,
non mi sembra possibile
tutto è passato così veloce
un pugno forte sulla pelle
mi scuote dal torpore
guardo la realtà a muso duro.
Non ho rimpianti
ho vissuto pienamente
ti ho stretta tra le mie braccia
ti ho nutrito
ti ho consolata
ti ho amato
con la purezza che solo una madre
racchiude in sé.
Calde lacrime raccolgo
sono perle del mio cuore
per te gioia del mio cuore.
(Cresy Crescenza Caradonna)
Carbone Rosaria
AMURI PAZZU
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri … Amuri sempri cchiù malatu:
na vota na manata, natra vota na pidata.
“…U to sapuri mi fa scurdari li peni.
‘Nfilu lu to senziu sbirsatu intra na cunchigghia di mari;
l’abbiu mienzu la so acqua azzola quannu tira vientu di tramuntana,
ppi purtallu luntanu, luntanu. Vuogghiu sulu scurdari!”
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri… Amuri sempri cchiù malatu:
na vota du pidati, natra vota un pugnu cchiantatu.
“…Squagghiu,comu na cannila addumata sutta i to carizzi.
Ammiscu li to lacrimi ca ddumannanu pirdunu
mienzu a la cira sculata; l’abbiu di na valanga
dunna nuddu i po’mai pigghiari. Luntanu, luntanu.
Vuogghiu sulu scurdari!”
E mi vasava, mi vasava, mi vasava…
linghiennumi l’uocchi e u cori d’amuri.
Amuri, amuri… Amuri sempri cchiù malatu:
na vota un pugnu cchiantatu, natra vota un cutieddu appizzatu
…e nautru sfirratu , supra la facciuzza da ‘nuccenti
ca sava appena ruvigghiatu.
Nun ci sunu cchiù vasati ca tienunu nè carizzi ca frienunu!
Ora vuogghiu ricurdari! E ti cunsignu a la liggi prima ca u suli codda
ppi sempri …e mi porta luntanu, luntanu
…lassannu la ma picciridda ‘nmucca o scuru di la notti e ‘nmanu a li strani..
E ancora ai u curaggiu di dirimi ca era sulu amuri?
Amuri pazzu, amuri malatu, stammi luntanu…. Luntanu!
Fammi sbocciari sanu stu çiuriddu
ca mi fici vinciri u friddu di la morti ccu lu so çiatu callu:
la so vuci zziccata nill’auricchia
la so vuccuzza bagnata ca mi vasava e mi vasava
sucannumi lu senziu e lu cori.
M’arruvigghiaiu pazza d’amuri! L’amuri ranni ….AMURI di MATRI!
(Rosaria Carbone)
Traduzione dell'autrice. AMORE PAZZO. E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore…/ Amore sempre più malato:/ una volta una manata, un’altra volta una pedata./ Il tuo sapore mi fa scordare le pene/ Conficco la tua mente malata dentro una conchiglia di mare/la butto dentro la sua acqua azzurrognola quando tira vento di tramontana,/ per portarlo lontano, lontano. Voglio solo dimenticare/ E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore… Amore sempre più malato:/una volta due pedate, un’altra volta un pugno piantato./Mi sciolgo, come una candela accesa sotto le tue carezze/Mescolo le tue lacrime che chiedono perdono/con la cera ancora fluida;/le butto in un burrone/dove nessuno li potrà mai prendere/Lontano, lontano./ Voglio solo dimenticare!/ E mi baciava, mi baciava, mi baciava…/ riempiendomi gli occhi e il cuore d’amore/ Amore, amore… amore sempre più malato:/ una volta un pugno piantato, un’altra volta un coltello ficcato/…e un altro sferrato, sul viso della piccina/che s’era appena svegliata/Non ci sono più baci che tengono né carezze che fremono!/Ora voglio ricordare! E ti consegno alla legge prima che il sole tramonti/per sempre…portandomi lontano, lontano/…lasciando la mia piccina in balia del buio della notte e nelle mani di gente estranea…/E ancora hai il coraggio di dirmi che era solo amore?/Amore pazzo, amore malato, stammi lontano…Lontano!/Voglio solo far sbocciare sano questo fiorellino/che mi ha fatto vincere il freddo della morte col suo caldo fiato:/la sua voce ficcata nell’orecchio/la sua boccuccia bagnata che mi baciava e mi baciava/succhiandomi la mente e il cuore/Mi svegliai pazza d’amore! L’amore grande…AMORE DI MADRE!
Cardella Cinzia
SEI IN OGNI MIO PENSIERO
Affolli la mia anima e mente
di amore e tormento..
Sei pura emozione
e lascio placare
questo cuore innamorato
da ricordi del cuore
che mi regalano
sapori d'immensa felicità.
Indosso ancora
il profumo della tua pelle..
nell'aria odo l'eco della tua voce..
e la profondità del tuo sguardo
inebria di luce la mia anima
che intrattieni con invisibili catene.
Vibra questo cuore
che si tormenta per la tua assenza
e la mente si perde in sogni
di tramonti ancora da vivere
perchè sei l'amore
che non lascerà mai il mio cuore
e ti vivo e vivrò in ogni istante.
E allora scrivo
con la penna del mio cuore..
le parole sgorgono
come fiume in piena
perchè tu possa..
udire..toccare...respirare
questo mio amore.
(Cinzia Cardella)
Carella Leonardo Annunziato
HO SPARATO
Ho sparato e un uccello è morto.
Il cane corre dietro il cespuglio
e ritorna con la preda in bocca.
Prendo l’uccello ma il suo cuore batte.
Lo guardo ma è ferito a morte.
Guardo i suoi occhi e vedo che sono tristi,
ha nel suo becco paglia di grano.
Quel passerotto mi ha reso triste,
tornava sull’albero per costruire il nido.
Era giunta finalmente la sua primavera,
ma non l’ha potuto godere.
Adesso un altro passerotto è triste,
va cercando un fucile perché
sa che il suo Amore è morto.
(Leonardo Annunziato Carella)
Carli Paolo Alfonso
COME A SHAMAIN
Tu sei il frutto di migliaia
e lo sanno gli antenati.
Scrutando il campo dall’aia
scorgi lontani orizzonti,
oltre le terra recintata
in cui i semi riposano.
In autunno la nebbia fitta
bagnava il tuo melograno.
Si, sei il frutto di migliaia
e l’attesa del tuo futuro
va oltre la piccola aia,
si protende oltre il muro
delle giovanili baldanze,
come fu per i nostri avi:
travolge le segrete stanze
del cuore, lì dove celavi
il tuo più intimo sognare.
Fiorirà il tuo melograno.
Ora, lascialo riposare.
Fiorirà il tuo melograno:
il frutto sarà più del fiore,
come è accaduto a te,
che sei il frutto di migliaia.
(Paolo Alfonso Carli)
Cartier Jessica Ele
* * *
Oh povera illusa!
Era davvero convinta
che mai più sarebbero stati capaci di
dimenticarsi l'un l'altro.
Nel cuore e nella mente
accarezzava la certezza
che un giorno la vita
li avrebbe fatti rincontrare,
e che come il sole e il cielo
mai più si sarebbero separati
per nessuna ragione
al mondo.
Credeva davvero nell'amore
e nella sua eterna durata
(J.O&H.B)
Caruso Véronique
"DENTRO UNA VITA NUOVA"
Baci violentati
Nella ferrovia nera
Tra i lidi di Salem
E il suo percorso
È la mia voce
Vicina alla porta del reame
È l'indole follia
La mia Shaila donna
Una preghiera che denuncia Dio
Un mio antico sentiero
Di sentieri con rose tra le labbra
Una sera avvelenata
È mia purtroppo lontana
È una maschera
Con un filo d'ottobre e magia
Va a scendere sul cuore
Sopra respirando
Un pianto dove mi ritrovo lei
Guerra bambina pazza
Come pazzo mondo
E viola rosa
Un temporale vicino
Alle mie braccia
Dove la notte luna
È un velo di madonna
Lei è lì
Nei primi angeli
È un destino
Nei destini neri
È mia Rose'
Grande sguardo peccato
L'amo
È la neve ha il suo sangue
Dove bacia mezzanotte
Dove vivo di nuovo
Nella parte delle rose
Nel suo seno
Pieno di prose
Guardo l'indirizzo
Dei suoi occhi
È li è sempre casa
Li il mio cuore
L'accoglie
Dentro una vita nuova.
(Veronique Caruso)
Cassone Elisabetta
***
Simile ad una
nebbia
ad una pioggia
ad una corolla
che sboccia
ad un rivo pensante
ad un impervio tornante
ti innesti
su un lembo di nostalgia
e mi padroneggi.
(Elisabetta Cassone)
Catalani Gaetano
OLTRE IL BUIO
E’ quasi l’alba e respiri l’aria salmastra,
senti la brezza accarezzarti la pelle
e ascolti il fruscio del vento sulle foglie di oleandro,
il mare che s’increspa sugli scogli
e i suoni del paese addormentato.
Figlia di un Dio minore,
non ti è concesso di vedere il tramonto,
né puoi stupire dinanzi ai colori dell’alba,
ma ne avverti il dispiegarsi lento
sotto l’estremo barlume delle stelle.
Sei davanti alla finestra
e intuisci che il sole sta nascendo,
cerchi invano d’immaginarne i colori
mentre frammenti di mirabili pensieri,
racchiusi nel libro dell’anima,
s’involano come stormi dal cielo.
Potesse l’alba immergersi nei tuoi occhi,
scrutarne la fulgida purezza
ed il lento vibrar delle ciglia,
rimarrebbe abbagliata da questi due brillanti
che come scintille sfuggono al buio della cenere.
Gli sprazzi incolori del giorno
si nascondono nel giardino della fantasia
che prende per mano i tuoi sogni più belli
e li disperde nei confini della memoria,
come orme che non hanno ritorno.
Ma in fondo c’è solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori, dentro un tunnel senza luce,
dove i tuoi pensieri fra le nebbie si addensano,
poi d’incanto si dissolvono.
E nella tua stanza buia un raggio di luce ti attraversa,
ha l’azzurro del mare, il violetto del cielo e l’arancio del sole
che sboccia all’orizzonte come un prodigio legato ai misteri.
(Gaetano Catalani)
Catanzaro Francesco Paolo
CAPITA
Capita spesso
in autunno
di osservare
il volo ritmico dello stormo
ed il dondolio della foglia
che s'adagia timida sul prato.
Chi cerca di sfuggire al freddo imminente,
chi si lascia morire
sperando di sopravvivere nell'amore.
Capita spesso
di vederti sorridere da dietro i vetri
e di osservare la nebbia coprire il cristallo
intenta ad occultare tanta felicità.
Ma basta un attimo, un sospiro
per cancellare il tempo e le su ragnatele
precipitate dal muro della speranza.
basta poco perriportare la luce
in chi si credeva spossato dalla vita
e ora sogna come poeta libero e felice
di vivere la magia delle proprie emozioni
cosi umilmente
con il cuore fra le propria dita
ed il cielo oltre l'orizzonte della dolce dipartita.
(Francesco Paolo Catanzaro)
Caturano Domenico
LA MASCHERA SENZA VOLTO
Cari amici vicini e lontani,
vi racconto una storiella tanto bella.
È accaduto veramente sulla mia pelle,
ma qualcuno pensa di danneggiarmi la mente.
Leggete, leggete con attenzione,
che è un racconto pieno d'azione!
Un giorno sul mio sentiero incrociai una maschera
il cui volto era tutto stolto,
non aveva né sorrisi e né colore
al suo esprimersi era solo un bagliore.
Mentre il tempo passava si dava da fare,
mostrando a tutti come saliva sull'altare,
ma mai nessuno poteva immaginare
che il suo parlare era tutto un affare.
Ma non fece i conti con il mio passo svelto e furbo,
ad un tratto fu sgamata dal mio assalto e non solo,
chi mi seguiva con tanto affetto
le commentò un paragrafetto,
assomigliava tanto ad una mia frase
che a tutt'ora giace.
La maschera, annuì ad un tratto
subito si mise in sopr'assalto,
difendendosi con l'assonanza
e nascondendosi nella stanza
si mise in paranza e con le mani sulla panza!
Tutti erano incavolati per il suo folle gesto con innesco
che non rinunciarono al calpesto.
Come puoi notare, ti sto mettendo per l'ennesima volta sull'altare
con questa bella rima ancor più micidiale di prima!
Se non ti accontenti di puntarmi il dito
fallo ancora di più con il tuo macabro rito,
ma sappi che non duri per sempre
perché sarò il tuo incubo di mente!
Mi hai detto che mi farai soffrire lentamente?!
Beh.. a me piace far soffrire con le ire e urli del mio cuore.
A buon intenditore mi disse il professore,
che a tutte le ore posso far valere i miei diritti a testa alta e con onore!
Non ho paura dei tuoi tranelli da fornelli,
perché col tempo vengono battuti col mio scalpello
e posti sotto l'alberello con l'inchiostro delle mie sofferenze
cancellando le tue false apparenze!
Adesso che avete letto la storiella non tanto bella,
fatevi un'esame di coscienza e con tanta pazienza,
smettetela di seguire la falsità che di onestà non ne ha!
(Domenico Caturano)
Cau Maria
IL NOME DI DIO
Disperata voglio dare il nome di Dio
alla forza che tutti i giorni mi sostiene
e mi consente di continuare a esistere.
Delusa do' il nome di Dio alle
bestemmie che odo tutti i giorni quando
la mattina mi affaccio al nuovo giorno,
e l'uomo insoddisfatto impreca.
Do' il nome di Dio,a tutto il dolore
alla miseria alla sofferenza, alle guerre
alla solitudine,alla speranza che
nonostante tutto alberga nei nostri cuori.
Do' il nome di Dio ,a tutti i giorni
che ancora verranno,se pur con bocca
amara procedero '.
Consapevole della Tua esistenza
continuerò a vivere
Do' il nome di Dio ai torti commessi,
durante il pedaggio di questo
mio transito in questa vita indecente.
(Maria Cau)
Celiento Giuseppe
* * *
Ho venduto la mia pelle
come un abile mercante al giogo del baratto;
Sopruso della voglia corrosiva, di mescolarmi col mondo.
Strade sconosciute senza una meta..
Donne invisibili reggevano la sfida con disincanto
travolte dal fascino temerario della notte..
Semino sale sulle parole, affinchè possano sciogliere la fredda
consistenza..
Nessun orizzonte, nessuna segnaletica.
io quello spazio bianco.
(Giuseppe Celiento)
Celio Riccardo
VORREI..
Vorrei condurti ove i fremiti più sopraffini e dolci nascono....
Vorrei condurti ove le onde dei rimpianti si infrangono su scogliere dure e taglienti di speranza......
Vorrei condurti nelle sgrete della mia vita, per donarti i tesori più belli dei miei sentimenti.....
Vorrei adornare la mia anima con i tuoi istanti più cari....
Vorrei poter entrare nel tuo volo per migrare assieme verso nuove albe....
Vorrei baciarti piano le labbra, per sentire nell`anima il sapore più fine di un tuo fremito.....
Vorrei poter cullare le tue paure finchè diventino fertili certezze.....
Vorrei.... Vorrei.... Vorrei.......
Non vi è più spazio ormai.......
Il sipario dei sentimenti ha chiuso con sè l`animo che ama.....
L`animo che crede e lotta.....
Fredde mattinate con bianchi prati di brina eterna ora coprono l`animo che ancora vorrebbe VIVERE.....
Dio se solo ci fosse un pertugio nella tua indifferenza..!.!.!.!
(Riccardo Celio)
Centomo Bruno
MENTENDO ALLE PAURE
ai tanti medici, angeli in terra di guerra
Mentendo alle paure, cucio le braccia,
una gamba, bendo un occhio,
riattacco quel che penzoloni
s’attarda un po’più in là del corpo.
Sono le bugie distratte
che ciascun angelo nasconde tra le dita,
provvedendo a ricovero per i timori,
conforto per le grida che scuotono i muri,
preghiera attardando nell’aria.
Amore non è il mio dire,
non è il mio fare,
ma è affanno il mio ostinato restare,
rabbia il mio vivere,
dolore il mio vedere.
Questo bimbo che saltella
sull’unico arto salvato dal disastro
mi sorride nonostante.
E’ il suo, l’unico amore rimasto,
l’ingenuo annaspare nel domani.
Persino l’angelo non ha futuro da donare:
basta mi tenga ben salda la mano
e asciughi, assieme al sudore sulla faccia,
la lacrima lenta.
(Bruno Centomo)
Ceravolo Maria Celestina
ANIMA IRRIVERENTE
Donna che pensi che l'amore sia un
dolore continuo...
Donna che speri di cambiare
l'incambiabile...
Donna che soffochi le urla...
Donna che credi le ferite del corpo non
sono nulla a confronto di quelle
dell'anima...
Donna che ami ma non ti ami...
Rosa con spine taglienti e pochi petali
colorati nella tua vita...
Forza annientata da un uomo che la
parola amore la usa come il pugile i suoi
guantoni...
Donna alza la testa e AMATI
(Maria Celestina Ceravolo)
Chiadò Piat Andrea
A te
Un pallone
lasciato
in un prato
mi ricorda
quand'ero
bambino.
Ti vedo
giocare
serena,
ho il ricordo
di un dolce
passato.
(Andrea Chiadò Piat)
Chianura Mimmo
***
Glauco mare
nel pomeriggio desolato
lungo viale
donne solitarie sedute
Era camminare lento
il vento dei passi
brezza di parole
Amore i tuoi occhi
cerulei felici
mano nella mano
di sera
(Mimmo) Chianura in riva di rima
(Mimmo Chianura)
Chiarello Rosa Maria
UN BACIO PER TE
Un giorno volgendoti indietro
guarderai al tempo perduto
Pellicole di un film in bianco e nero
scorreranno davanti ai tuoi occhi.
Consapevolezza avrai che il tempo rubato
agli affetti tuoi più cari
sparirá per sempre.
Ombre rimarranno di vita vissuta
momenti mai consumati
nel labirinto di una esistenza fatta
di dolori e affanni.
Quando ci si allontana da chi ci vuol bene
si crea un solco profondo
difficile da ricolmare
se si sceglie di non condividere
la propria vita con loro.
Più ci si allontana
e più ci si perde.
Non ci sono parole per definire
ciò che non si vuol dire.
Penserai al tempo trascorso insieme
penserai ai giorni passati,
ai giochi condivisi,
alle lacrime versate
e alle risate dei giorni più belli.
Un fiore poserò
sulle tue braccia.
Un fiore che esprima quanto mi manchi
E se un giorno deciderai di tornare
ti accoglierò
per dichiararti quanto amore ho dentro
e quanta sofferenza provochi
non poterlo condividere.
(Rosa Maria Chiarello)
Chiericatti Gabriella
"A GIULIA"
Creatura informe,
nel mio grembo ascoltai il tuo fremito.
Piccoli battiti di una farfalla,
Che brama il giorno.
Tutto è superfluo,estasi di un sogno.
Vita nella vita scegliesti,ignara ti inoltrasti.
Difficile è il compito,
ardua impresa spiegare.
Cucciolo che latte più non suggi,
guarda oltre la cortina,
là dove le fatiche ,
avranno il giusto merito.
(Gabriella Chiericatti)
Chio Ely
GIACIGLIO D`AGHI
La sofferenza è un giaciglio d`aghi
ti trafiggono il corpo ma il dolore fisico,
non è nulla rispetto a quello del cuore...
il fiume in piena, mi fa tremare
per poi fermarsi del tutto.
Il sangue diventa denso e freddo,
quasi come il ghiaccio e un alone bianco
pervade il mio sguardo...
mi è sembrato morire.
Raggiungere l`inferno in pochi istanti.
Ti ho guardata sicura
che non t`interessasse di me
con un sorriso, ti affrettavi,
a darmi il colpo fatale, mai arrivato davvero.
La mia anima
ha trovato un angelo di nome coraggio,
per uscire da questo incubo...
che non sarebbe mai esistito
se non fossi stata completamente cieca!!!
(Ely Chio)
Chiro Lina
IL TEMPO DEI PENSIERI
Ti rincorrevo
con quella lucida follia
che era entrata
nella mente mia.
Rincorrevo il tuo profumo
che nelle vene scorreva lento...
L E N T O
e mi drogava
eiomorivo...
Ebbra di te mi sfinivo
senza mai raggiungerti.
Etornavoaltempodeipensieri
rannicchiata su me stessa,
immersa nel mistero della
V I T A
che ti voleva nella mia testa
ma ti trovava in fondo al
C U O R E
perchè quello era il tuo posto.
(Carmela Chiro)
Ciarletta Mariano
IL PIANTO DELL’ ANIMA
Fa silenzio,
non permettere che ti odano,
ritorna negli oscuri abissi del cuore
avvolti da lenzuola bagnate di lacrime.
Fa silenzio,
Non ascoltare i loro conforti
Sono come rovi avvolti da fiamme
In cui si impigliano ingenue farfalle.
Parla, se vuoi, ma quanto basta,
quanto basta per far si che il tuo grido
sgorghi dalla mie labbra come un torrente.
Un vomito di spine intrise di sangue.
E ora, calmati, torna nel tuo silenzio
Perché è nel silenzio che nasce e poi muore
Il pianto dell’ anima.
(Mariano Ciarletta)
Cilenti Emanuele
UNA CONCHIGLIA VIOLENTATA DAL MARE
Con furia e violenza tu m'investi,
Tra schiaffi di onde
E calci di flutti
Tu fai di me ciò che vuoi,
Mentr'io inerme,
Tremando dal freddo,
Che solo la paura può farti provare,
Rimango aggrappata a quello scoglio
Cercando un riparo.
Passano i giorni,
Passano le notti,
Ma il tuo odio m'investe sempre
Con inaudita violenza.
Grido a mio padre sole,
Grido alla mia madre luna,
Grido alle mie sorelle stelle,
La mia preghiera rimane solo questa:
Un urlo disumano e niente più.
Le mie lacrime
Più salate del mare che abito,
L'anima portata dal vento
Che gonfia le vele
Di barche di speranza,
Ormai troppo lontano per chiedere aiuto.
Mentre tu col cuore di pietra
Infili il tuo metallo ed il tuo fuoco
Nelle mie carni,
Io sanguino fino a morire,
Son felice di morire,
Mi sveglierò e vivrò felice,
Tu invece morirai dannato
E lontano da Dio.
(Emanuele Cilenti)
Cimino Stincone Anna
ALLA MAMMA
Mamma...nome sublime,
unico nome per l'essere umano.
Di mamma c'è ne una sola,
e chi la perde più non la ritrova....
Lei ci da la vita, ci mette alla luce,
per nostro amor tanto ne soffre
ma ne è felice....
Mamma! Tu mia guida, tu mia fortezza,
tu mio conforto e angelo consigliere nella mia incertezza....
Bella o brutta che tu sia...
sei sempre per me
la cara mamma mia!
Dal tuo stanco viso
ogni ruga sembra scomparir
quando mi vedi allegra e mi vedi gioir...
Mamma! se di rispetto ti vengo a mancar
tu sei buona, sei mite, mia sai sempre perdonar.
Ah! se ti potessi dare un po' degli anni miei
per allungare il tempo di restare in mezzo a noi...
Mamma!! un male grande tu mi fai
quando lasciandomi all'altro mondo te ne vai...
E quando in mezzo a noi più non ci sei
il dolce nome MAMMA mai non scorderò...
In fin di vita, all'ultimo respiro
con labbra fredde lo ripeterò....
....Mamma mia!
(Anna Cimino Stincone)
Cimò Francesca
LA RIVA DEL FIUME SAGI
E se vai sulla riva del fiume Sagi,
se ti sdrai sull’erba macerata dal sole,
se ascolti i racconti che il vento,
silenzioso,
raccoglie per la via,
se preghi perché questo cuore continui
a sentire i mormorii dei fogli sparsi tra gli alberi,
non temere,
tieni la mia mano.
Vedo la solitudine riflessa in uno specchio
sbriciolato
e i tuoi frammenti scappare,
trasportati via dal fiume in piena.
Chissà dove, chissà dove.
Non andartene insieme a loro, non farlo.
Prendi la mia anima, non ho paura.
Si può sanguinare anche se non si è feriti,
si può essere morti anche se si è vivi.
Non senti questa voce?
Accoglila nel cuore.
Permettile di leccarti.
Lasciati succhiare via la tristezza.
La rabbia, il dolore, la disperazione.
Li senti così fortemente, totalmente tuoi,
che non ti accorgi del grido sottile
e lieve che si alza dalla riva di questo fiume.
Sei tu, sei tu, che devi amare i tuoi sogni.
Afferra la mano di quel bambino.
Vedi i suoi lividi? Vedi quel coltello
sanguinante?
Vedi le lacrime che si perdono nell’aria?
Sei tu.
Vorresti dirti tante cose,
ma non sai come.
Taci. Taci.
Dov’è la tua passione,
il tuo ridere convulso?
Dov’è la tua fiducia?
Dove sei ? Dove sei!
Mi perdo e mi ritrovo
ogni giorno,
ogni ora,
ogni minuto,
ogni secondo,
ma te, te, non ci sei mai.
Ed è così triste per me questa riva.
Il fiume scorre e l’acqua trascina via
i miei ricordi,
pensieri zuccherati di cianuro.
Non mi restano altro che parole
impronunciabili.
Ho le risposte, ma non le domande.
Capisci?
La riva del fiume Sagi mi protegge dagli incubi,
dal delirio, dalla tragedia,
dalle illusioni, da me.
Da te.
È così…semplice, rinascere e morire
ancora, insieme e senza te,
e ancora, rinascere e sedersi sempre qui,
sulla riva di questo fiume,
santa e maledetta,
vittima e carnefice.
Io.
(Francesca Cimò)
Cirigliano Tonia
UNIVERSO
Pensosa e in disparte,
tutto miro.
Rimbomba il mio pensier,
di valle in valle.
Sospiro e sento
in tutto questo spazio,
un verso risalire dal profondo.
È unica la voce e tanto rara,
che l'eco la trascina
all' infinito.
Arriva fino al ciel,
tra quelle sfere,
che vibrano e non mutano nell'aria.
Da sempre, in tutto questo
immenso,
tra cielo e terra, il suono si congiunge.
Scavalca le montagne
e poi s'inchina,
e fa ritorno lì, a chi l'ascolta.
Né grida disperate, né spari,
né lamenti,
senti soltanto un inno,
in un sol coro,
sentì cantare tutto l'universo!
Pccolo uomo,
dal grande scalpitar,
fermati, ascolta questo canto!
Se invece di far guerre,
per conquistar ricchezze,
e far soffrire e piangere le genti,
lo sentiresti l'inno dell'amore!
Ma appena lo sguardo mio
è all'orizzonte, e si dilegua tra tutte quelle nubi,
già si rabbuia il cor
in quell' angoscia,
e pensa che l'umano,
non è maturo.
Non può, o non vuol sentir
tutti quei canti.
È povero nel cuor,
e così va avanti...
La materialita' tutto le acceca.
Nemmeno il sole,
scorge, in fondo al cuore.
(Tonia Cirigliano)
Citro Michele
IL / LIMITE o ILLIMITE
Io sono l'imperfetto Anonimo.
Che ha viaggiato
nella Terra di Nessuno.
Nel giorno del "Chi se ne frega".
E, finalmente,
non ha pensato
a Niente.
(Michele Citro)
Colacrai Davide Rocco
L’ODORE DEL MIO INFINITO (A SIRMIONE)
Perché ricordo l’odore del sole
che s’immerge nel silenzio dell’acqua
e si ripete
in un alamaro di albe e tramonti
che si tinge del canto sciolto
di un cuore
che leviga il neo di più orme
che fanno una sola vita
e si scopre nudo,
in punta di piedi dove l’arcobaleno si adagia ai torrioni
dopo l’ultima bava di vento,
nell’incrociarsi di parole che si confondono,
tra ciottoli stretti d’aria,
al grembo che una madre lambisce
verso quel punto
dove si incontrano i sogni
e il resto si allontana,
sul ramo apicale di un cipresso,
al rumore di mani che si cercano,
al dormiveglia di una rondine o un usignolo,
nell’eco di un uomo che ricorda,
all’alito spettinato di una preghiera,
al sorriso amorfo negli occhi di chi ha visto troppo
e rimpiange una lacrima,
in un’ora che si veste d’azzurro e d’oro,
all’ombra storta di un nome
a cui le mie labbra si protendono, a forma di cigno,
per abbeverarsi,
dopo la ruga morbida di un’onda,
come d’infinito.
(Davide Rocco Colacrai)
Collini Anna
PENSIERO NOTTURNO
Prorompenti cascate danzano
da sentiero a sentiero
zolla su zolla
inondandola di vita ,
un accento di sole
rovista tra il vagito dei fiori
sradicando lentamente il buio,
zampillano veloci a valle
tra un canto d'estate ed
una melodia di altri tempi
come stelle cadenti
con gli sguardi di un fogliame
estasiato e mattutino
illuminandola a festa
di giostre impazzite.,
e cosi' e' il mio cuore
quando respiro i tuoi occhi !
(Anna Collini)
Colonna Marco
SUICIDIO ESISTENZIALE
Tempo perduto,
e uno sguardo fissato
su un foglio annerito
dal caffè versato.
Trascorso in silenzio
strepitoso momento
dove neppure l'inferno
osa arrivare.
ti perdo imbranato
nel grido angosciato
di un uomo inciampato
nel più atroce peccato!
(Marco Colonna)
Conte Giuseppe
Astri del cielo
Le stelle cadenti
null’altro che pianti
dolci lamenti
luminosi pensieri.
Ammirando la luna
che il cielo alluma
riflessa dal sole
potente bagliore.
(Giuseppe Conte)
Conte Giuseppe
Tempesta
Frastagliato al mondo
volo alto con il mio pensiero,
mentre emozioni…
sensazioni…
pulsioni del cuore
viaggiano veloci nella mente.
Fra pensieri e momenti,
sogno come maschera sbiadita,
i pensieri si perdono nel tempo che vola...
Grido la rabbia al vento,
mentre lui porta via il suono delle parole...
Come tempesta fredda si gelano in gola le parole.
Nella mente i pensieri si perdono e si diradano....
Vola via una parte di me...
Una nuvola mi avvolge,
a lei racconto ma.....
ma non sa lei di me,
non può...
non sa...
E il vento soffia veloce,
la tempesta continua....
Frastagliato al mondo
il mio pensiero si è perso...
Non voleranno più le mie parole....
si sono perse
nella tempesta dei sogni miei.
(Giuseppe Conte)
Corbi Melissa (Lilith Hendrix)
29 agosto 1988
Ricordi amore, i nostri dolci passi incrociati
Lungo le scalinate dei monumenti?
Ricordi il mio sorriso
Dinanzi il caffè dell’hotel?
Ho deciso di amarti
In quell’angolo di mondo isolato
In quell’Italia distrutta
Dopo la guerra
Amavo la tua voce da donna
Orgogliosa e folle
Eri bella sotto le luci dei lampioni
Con quel vestito a fiori
Quanto costa la tua vita?
è rapportato forse al mio dolore, il suo prezzo?
Sto correndo
Per prendere la tua anima
E rendere tutto questo
Un brutto incubo da dimenticare
Ma tu, non ci sei
Perché sei volata via, lontano.
Non preoccuparti per questo tempo perso
Che ricorda un po’ il millenovecentoquarantaquattro
Mentre ti scrivevo lettere mai spedite
Per paura di essere troppo, squallido.
Eri incantevole
Ricordo quel tuo sorriso luminoso
Ricordo i tuoi occhi in lacrime
I tuoi saluti, agghiaccianti.
Forse tornerai
Con in mano il peso del passato
E l’orrore nel cuore
Delle violenze a cui sei sfuggita.
Le stelle mi accarezzano le tenere labbra
Ed io accarezzo sotto questa coperta inesistente
La tua ombra
Mentre dormi dolcemente
Al tuo fianco, io son il dolce poeta
Dei biscotti farciti
E di quella collana bianca di perle
Che ti regalai il primo anno insieme
Sta arrivando il treno della vita
Ma com'è possibile non avere paura
Se siamo lontani e distanti
L'uno dall'altra?
Stai forse pensando a cos'è oggi la nostra vita?
Ormai è un piccolo sospiro
Lontano dai bar in cui andavamo
Non ho mai affrontato la realtà
Ma l'unica consapevolezza che ho, per ora
È che dal finestrino dell'auto
Vedo ancora i nostri abbracci su una panchina
Al giorno d'oggi scarabocchiata con i pennarelli neri.
Melissa Corbi (Lilith Hendrix)
Coriale Nuccio
HO MESSO UNA ROSA
Ho messo
una rosa bianca
su questo freddo marmo,
dove è inciso il tuo nome.
Anche i petali si sono raggrinziti
come la mia pelle,
quante storie racconto
a questa pietra di granito,
quante carezze alla tua foto!
forse più di quante
ne abbia fatto
quando un tempo ti baciavo.
Sai!
ora la mia vita
ha rallentato il passo,
e i giorni sono lunghi.
Oggi è la tua festa
e non è più una festa,
ma una tempesta di ricordi
che mi tiene ancora in vita.
Buon compleanno Maria.
(Nuccio Coriale)
Corvaglia Pasquale (Pasquy Corvaglia)
* * *
Per tutto quello che ho fatto
chiudo le mani contro un cielo nero.
Cammino verso il vento di un passato
che bussa alla mente squarciando il cuore
nella carezza confusa e cercata
trovo riposo.
Nel dire poso la convinzione
mentre gli occhi guardano oltre un limite
dove tutto è concesso
come sognare per dimenticare.
Per tutto quello che ho fatto
rimango fermo a disegnare il pentimento
nella forma del castigo
dentro la cura di un giorno senza fine.
(Pasquale Corvaglia)
Cossu Marisa
TRONCO
Nel ventre di un tronco cavo,
tra le nere scorze d'un albero
dilaniato da pallida luna,
piange di solitudine
il poeta inconsapevole
racchiuso in me,
uscito dal suo libro
in parole di vento
adombrate da tremuli rami.
Così io vivo nella notte, ripiegato
nel rifugio più adatto a me;
lo riempio del mio essere albero,
del mio essere tutto,
creatura ferita,
bruciata da un fascio di luce,
un soffio di vita venuto in silenzio
sul tronco di vita che resta.
(Marisa Cossu)
Cozzi Silvia
IL GRIDO
E’ sera e una strana tristezza,
pervade invadente il mio cuore;
non credo sia solo stanchezza,
è un grido nel giorno che muore.
E’un urlo che si alza potente
e che la mia anima inonda
straziante mi invade la mente,
si espande, si innalza ed esonda.
E’ “BASTA” con questa violenza,
con morti, con guerre ed orrori,
con corpi di bimbi annegati,
immagini di morti e dolori.
E’ “BASTA” con odio e razzismo,
con questo scontato aspettare
che cambi la rotta del vento
per poi ritornare a sperare.
I tempi oramai son maturi,
uniamoci insieme, lottiamo,
portiamo un’ondata di bene
in questo contesto malato!
Se ognuno donasse un sorriso,
lasciasse da parte il rancore,
porgesse la mano e sul viso,
facesse brillare l’amore;
se si rinunciasse al potere,
se si condannasse il corrotto,
se si rifuggisse all’istante
da ciò che è malato e bigotto.
E il grido diventa preghiera,
se è vero che esiste un Divino
che faccia sbocciare la gioia
sul viso di ogni bambino.
(Silvia Cozzi)
Cultrera Giuseppe
IL PAESE DEL CIELO
Attonito, osservi percorrendo mesto i viali,
con il sole del mattino che riscalda i freddi marmi,
e bacia le foto sbiadite che scuotono intensi ricordi.
Il fresco venticello svolazza le appassite foglie d'autunno
e ti sussurra sottile all'orecchio
quasi a rimembrar le voci dei tuoi amati padri.
Una lacrima solca la guancia
all'apparir della lapide dell'amico caro
con cui condividesti la gioia della gioventù.
Il cuore poi si stringe forte
davanti all'adorato
che ardenti vincoli di amore con te visse.
Ferve nel silenzio la preghiera,
tra i visi contriti, ed una parola di conforto
va a chi ancor è adombrato a lutto.
"Gesù! Ma siete davvero in tanti!"
Le casette dell'antico borgo
e quei vicoletti che ravvivaste
sembran respirare ancora
il profumo della vostra esistenza.
Intere famiglie, interi rioni,
all'epilogo della terra
vi siete reincontrati lassù.
Ma che paese grande è questo!
E' il paese del Cielo!
Rammenta che anche tu
in questo paese un dì dimorerai.
Profitta del tuo tempo, spargi buona semina,
sii virtuoso e sapiente,
fiore sgargiante di amore e di pace.
Perché chi ti verrà qui un giorno a visitare
non ti possa mai scordare!
La tua vita terrena sarà storia
se di te resterà buona memoria.
(Giuseppe Cultrera)
Cundari Maria Clotilde
Come polvere
Nella polvere
di un raggio di sole
filtrato dal vetro,
con il pulviscolo
ci sono anche
i miei pensieri
ed io soffio
per farli agitare ...
impazziscono,
si urtano,
si scansano,
mentre la mente
cerca il confine
con la follia
sulla trama
di un vissuto
che calpesta la coscienza.
Lo sguardo si sposta
e la mente si spegne
depositando la polvere
ai piedi dell'anima.
Curci Antonietta
ANGELI
Stille di rugiada
sgorgano dall’anima
se guardo nell’abisso
della vita il vuoto
voragine che si apre
tra i pensieri del giorno.
-Dio perché si nasce
se non c’è pane?-
-Non guardi la miseria del mondo
senza ideali d’amore?-
Eppure so che c’è la luce
la melodia delle ore
per ogni incontro
tra anime inquiete
in questo viaggiare
contro il tempo
finché lo spirito non vola libero
c’è un angelo in ogni angolo
che zittisce fame e sete
in questi inverni delle anime
tra i filari della vita.
(Antonietta Curci)
Cuzzocrea Alessia
ANIMA SEMPLICE
Pensarti è una dolce melodia
che mi accarezza l'anima.
Sfiorare le tue labbra
è assaporare la felicità,
che dalle nostre anime arriva al cielo.
La freddezza è solo una maschera,
sei un mistero che
mi incuriosisce sempre di più.
Sentirai in me tutti i sentimenti
addormentati nella tua anima.
Il tuo cuore è solo territorio inesplorato,
il tuo corpo è una cascata gelida
da accarezzare,
sei purezza in ogni singolo gesto.
Sei ingenuità negli occhi
dove hai la felicità di un bambino.
Sotto quel sorriso c'è un mondo ancora in cenere,
distrutto dai demoni
che bussano nei nostri incubi.
Mi piace guardare il mondo,
esplorare la bellezza della natura.
Lascio andare i miei sogni
ma non posso lasciare andare te.
Sei sconfinata come il mare.
Sei l'aria che ogni giorno percorre la mia pelle,
sei troppo bella per far parte di questo mondo.
Sei un mare calmo sulle rive
ma più a fondo ti ribelli alla quiete.
Sei gravità che abbraccia tutte le stelle del cielo.
Vorrei dipingerti su una nuvola,
vorrei che la luna avesse la forma del tuo viso,
vorrei che tu fossi un raggio di sole,
così che tutti siano illuminati da te.
Vorrei vederti parte di una costellazione,
così che tutto il mondo si innamori di te.
vorrei che il cielo avesse il colore della tua pelle.
Vorrei bere ogni tua singola lacrima,
soffrire per ciò che t'affligge il cuore,
senza perdermi un solo istante insieme a te.
Sembra difficile comprendere il tuo dolore,
posso solo ascoltarti
ma quello che hai dentro non ha voce.
Se imparerai a non scacciare i ricordi,
vedrai che essi saranno farfalle nella tua mente
che lasceranno profumo di rose,
ti daranno la pace che sostituirà il dolore
lasciato da quelle spine.
Vedo delle ferite
nelle viscere del tuo cuore,
se lo vorrai,
io le accarezzerò
e colmerò quel vuoto
con le parole,
che sfuggono
al controllo di me stesso.
Tu hai camminato a lungo nel deserto,
per imparare a camminare tra la folla.
Ed è li che sfiorasti le mie dita,
in mezzo alle margherite trovai una rosa
che riempì i miei occhi di gioia.
Un tuo rifiuto non mi ferisce,
tu non riesci a farmi male
e io non potrei mai farne a te.
Tu urlavi tra la folla
e io,l'unico che udì le tue grida,
l'unico che ha il coraggio di amarti,
ti ho presa in braccio
e adesso curo le tue ferite,
instancabilmente ti penso
e le immagini
scorrono davanti ai miei occhi.
Quando non ci sei
ho un vuoto inspiegabile
che mi spinge a cercarti in un fiore,
a cantarti in musica,
a scriverti in poesia.
E mi addormento
sentendo la tua risata,
natura dell'anima semplice.
(Alessia Cuzzocrea)